REGIONE VENETO PARERI INTERPRETATIVI Regione Veneto: parere su accertamenti alcol e droghe Regione Veneto, Parere 5 luglio 2010, prot. 367926 – Accertamenti inerenti il divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, ai sensi dell’articolo 15 della L. 30.03.2001, n. 125 e dell’Intesa Stato-Regioni 16.03.2006 Si pubblica un estratto significativo del parere: …La norma di riferimento prevede l’effettuazione di test alcolimetrici che consentono l’accertamento immediato di un’intossicazione alcolica acuta, che possono essere effettuati indifferentemente dal medico competente o dalla struttura di vigilanza. A seguito di una positività ai test alcolimetri inoltre, allo stato attuale della normativa, non risulta possibile da parte del medico competente aziendale l’avvio di una specifica procedura accertativa circa l’idoneità alle mansioni; è tuttavia facoltà dell’impresa richiedere l’idoneità fisica del lavoratore secondo quanto prevede l’art. 5 della L. 300/70. Ai fini dell’effettuazione dei controlli per escludere l’assunzione di alcol nelle categorie di lavoratori indicate dalla citata Intesa Stato-Regioni, sarebbe opportuno che il medico competente aziendale procedesse ad informare i lavoratori, anche con una nota da distribuire ai soggetti interessati dalle verifiche, per metterli al corrente su obblighi, procedure e finalità degli accertamenti, a questi fini potrebbe, altresì, contribuire un incontro in cui il medico competente illustri le normative, nonché i rischi legati all’abuso di bevande alcoliche. (*) Nota: il testo integrale del parere della Regione Veneto è visibile sul sito della regione: http://www.regione.veneto.it/NR/rdonlyres/8AEB35A7-30EF-481A-B193-0A8940F7023F/0/Assunzioneesomministrazionealcol.pdf,
SAVONANEWS Varazze: il Sert partecipa a Rock on the rocks La Struttura Semplice “Attività di Prevenzione”, guidata dalla dottoressa Rachele Donini, ha realizzato, nell’estate 2010, interventi diretti ai giovani per sensibilizzarli sui rischi derivanti dalla guida sotto l’effetto di sostanze alcoliche o psicoattive e per promuovere vissuti consapevoli delle situazioni di divertimento. Tra questi il Progetto “Il lavoro nella comunità”, finalizzato a creare una rete di Associazioni sul territorio unite nel promuovere il benessere dei giovani. Il progetto è attualmente attivo sui territori di Ortovero e Varazze. All’interno di questo progetto si colloca l’appuntamento di venerdì 3 settembre, ore 21 sul Molo Marinai d’Italia a Varazze: Rock on the Rocks, una serata dedicata alle band musicali giovanili emergenti del panorama sia ligure che piemontese. I giovani, tutti tra i 14 e i 25 anni, animeranno il palcoscenico con il meglio dei loro repertori. Le performance di questi ragazzi, uniti dalla passione per la musica e pronti a dimostrare il loro talento, saranno valutate da una giuria di qualità. L’evento, organizzato dalle Associazioni di Volontariato della Città di Varazze, riunite nella sigla N.O.I. (Noi Oggi Insieme), gode del patrocinio e della collaborazione del Comune di Varazze - Assessorato alle Politiche giovanili e dell’Area Dipendenze S.C. Ser.T dell’ASL 2 Savonese. I nomi delle otto band in gara sono: A place to end, Gullibles, Madame Blague, Mc Caf, Reservoir Dogs, Rotten Apples, Trashwaves, Wild Dreamers. Alla miglior band verrà assegnato il Premio Rock on the Rocks 2010, che prevede un buono per l’acquisto di strumentazione musicale, mentre per il miglior percussionista è in palio uno strumento d’eccezione, un Cajon, prodotto dalla “FD Cajon” di Varazze e offerto dallo sponsor “Steva ù besagnin”. Il miglior brano inedito proposto dalle band in gara sarà invece trasmesso successivamente su Radio Skylab, uno dei tanti sponsor dell’evento. La serata, in cui sono previsti collegamenti in diretta radio, sarà condotta da Giuditta, speaker di Radio Skylab. Arricchirà l’offerta della serata uno stand gastronomico, il cui intero ricavato sarà devoluto alla missione salesiana di Ebolowa (Camerun) per mantenere un filo diretto con altri ragazzi che hanno la stessa passione per la musica e che, grazie al contributo degli amici di Rock on the Rocks, potranno avere la possibilità di acquistare strumenti musicali per coltivare la loro passione. L’estate 2010 ha impegnato a scopi preventivi l’Area Dipendenze S.C. SERT (diretta dalla Dott.ssa Francesca Romani) in molti contesti di aggregazione, svago e divertimento della popolazione, in particolare giovanile.
CLICMEDICINA Continuano al soleluna di albisola le serate del progetto chill-out Continua l’attività di prevenzione e sensibilizzazione ispirata ad un vissuto consapevole della vita notturna, sviluppata dalla S.C. Ser.T dell’Asl 2 Savonese, diretta dalla Dott.ssa Francesca Romani. Martedì 31 agosto e martedì 7 settembre presso i “SOLELUNA” di Albisola, verrà allestita la zona chillout, uno spazio di decompressione soft, per favorire la transizione dalla pista al volante e che permette un adattamento graduale al "silenzio" esterno e agisce come una sorta di tranquillante naturale. Nutella party, angolo tisaneria e snack di ogni tipo, oltre alla possibilità di misurare il proprio tasso alcolico e a prendere contatto con il proprio stato di benessere fisico e psichico: tutto questo sarà messo a disposizione dei clienti della serata che potranno così sperimentare un nuovo e gustoso post-discoteca, immersi in un ambiente rilassante che concili al meglio un sereno ritorno a casa. (*) Il progetto, che mira ad applicare la prevenzione anche in un ambiente sensibile e particolare come quello delle discoteche, è stato realizzato grazie alla collaborazione con CoopLiguria, particolarmente attenta all’educazione al consumo consapevole attraverso l’Ipercoop Il Gabbiano, ha volentieri appoggiato l’iniziativa fornendo i prodotti che verranno messi a disposizione degli ospiti. La serata ai Soleluna di Albisola appartiene ad una serie di appuntamenti realizzati nel corso dell’estate, molto graditi ed apprezzati sia dal pubblico dei clienti che dai gestori dei locali, tutti unanimemente d’accordo sull’utilità e la validità dell’iniziativa. (*) Nota: gli interventi di “decompressione” sono già discutibili in se stessi: di dubbia efficacia, rappresentano in pratica dei supporti al consumo di alcolici. Con l’entrata in vigore delle nuove norme del codice della strada che prevedono l’alcolemia zero per i neopatentati e fino a ventuno anni, diventano sostanzialmente improponibili.
IL MESSAGGERO Il questore chiude per dieci giorni il Mamamia per motivi di ordine pubblico. Mercoledì 01 Settembre 2010 - Continua il pugno di ferro contro gli eccessi della movida sul velluto. Dopo l’AB/Soul Cafè e il Verdementa, ora è il turno del Mamamia che potrà riaprire per il prossimo fine settimana. La zona nei dintorni del locale secondo le forze dell’ordine è diventata luogo abituale di spaccio, anche a minorenni. L’ultimo caso risale allo scorso week end, durante il quale un giovane è stato denunciato a piede libero perché trovato in possesso di cocaina (poi ovviamente sequestrata) da due agenti in borghese. Inoltre secondo le forze dell’ordine nel locale venivano serviti alcolici a persone che avevano già bevuto troppo.
LA NAZIONE Scappa dalla polizia: ubriaco e senza patente da una vita L’uomo, un 37enne di San Miniato, è stato denunciato quando si è rifiutato di fare il secondo alcol-test. Non aveva la patente, né il libretto, né l’assicurazione Empoli - Senza patente da una vita, assicurazione non stipulata, e senza libretto di circolazione. Come se non bastasse, pure in stato di ebbrezza. L’idea migliore è scappare: questo deve aver pensato il 37enne di San Miniato (Pisa) che è stato fermato a empoli dopo un inseguimento di due chilometri. L’uomo non si è fermato all’alt della polizia di Empoli, che gli aveva intimato di fermarsi vicino alla stazione ferroviaria in piazza Don Minzoni. Dopo l’inseguimento tra l’auto del 37enne, la polizia e la polstrada, il conducente ha desistito: gli agenti hanno effettuato la verifica del tasso alcolemico, risultato 1.40 grammi per litro. A quel punto, al sanminiatese non è rimasto che rifiutare il secondo controllo, decisione che gli è costata la denuncia per guida in stato di ebbrezza. L’auto sulla quale viaggiava è stata sequestrata.
CORRIERE DI NOVARA Fuga in auto, ubriaco e senza patente Novara - Incappato nei controlli serali della Volante della Questura di Novara, è stato bloccato dagli agenti, fortunatamente prima che quella sua guida “piratesca” potesse provocare per sé e per altri tragiche conseguenze. Al volante della sua “Golf”, infatti, era completamente ubriaco, venerdì sera, mentre in velocità usciva dalla città, passando proprio davanti ad un posto di controllo operato dalla Polizia nell’ambito di un servizio di prevenzione di sicurezza stradale. Protagonista un cittadino marocchino trentenne, residente a Novara, che è poi risultato con numerosi precedenti legati all’abuso di alcool ed in particolare alla guida in stato di ebbrezza, motivo per il quale alcuni mesi fa gli era stata tolta la patente. (...) Iole Montone
IL TEMPO Auto-pirata, conferme dal terzo uomo Mariangela Campanone Tragedia di piazza Roma: rintracciato il terzo uomo, gli inquirenti non hanno dubbi sullo stato di alterazione alcolica dopo la testimonianza del barista. Si aggiunge un importante tassello all’indagine avviata dagli agenti della Polstrada di Latina, diretti dal comandante Francesco Cipriano che, in stretta collaborazione con quelli della sezione di polizia giudiziaria, diretti dall’ispettore Igino Pandolfi, stanno ancora lavorando sulla tragedia del 14 agosto, giorno il cui Gabriele Nale era stato investito all’incrocio tra corso della Repubblica e via Cesare Battisti, perdendo la vita il 18 in ospedale: proprio ieri mattina i poliziotti hanno interrogato il terzo occupante della Kia, tornato venerdì da un viaggio in Romania, secondo gli inquirenti già programmato. Entro domani, infatti, agli uffici di via Ezio saranno trasmessi gli atti che il sostituto procuratore Maria Eleonora Tortora analizzerà nel dettaglio per valutare le posizioni degli altri due occupanti, (al momento segnalati all’autorità giudiziaria) che quel giorno si trovavano sull’auto condotta da Gabriel Balescu, il 26enne arrestato proprio il giorno in cui il cuore di Gabriele aveva smesso di battere, e che ora si trova in carcere con l’accusa di omicidio colposo. Il rumeno, fratello dell’affittuario dell’alloggio di viale dello Statuto, dove viveva anche il Balescu, ha confermato in linea di massima la versione del moldavo rintracciato il 20: agli agenti ha raccontato di aver assunto alcol assieme agli altri due, di essersi accorto dell’incidente, ma di non averne compreso la gravità. Poi ha dichiarato di essere stato lasciato a poca distanza dal luogo della tragedia, in piazza della Libertà. Dopo l’arresto del 26enne le indagini si stavano concentrando su due elementi fondamentali: quello dell’alcol e quello relativo al semaforo. Per quest’ultimo la Tortora qualche giorno fa aveva anche nominato un perito per valutare se al momento dell’impatto fosse già rosso, o ancora arancione come aveva dichiarato il Balescu in sede di interrogatorio. Grazie alla testimonianza del barista i poliziotti sono anche giunti ad un dato rilevante per l’attività investigativa: il titolare dell’attività commerciale, infatti, ha raccontato alla polizia di aver servito alcol, sembrerebbe in dosi abbondanti, ai tre giovani che viaggiavano sulla Kia. Il tutto servirà al magistrato per valutare l’atteggiamento dell’automobilista e configurare quindi l’ipotesi di reato.
SAVONANEWS Alassio: ubriaco e drogato il motociclista ferito sull’Aurelia Mercoledì 01 Settembre 2010 - Guidava ubriaco ed era anche drogato Marcello L.M., il motociclista di 44 anni, originario di Palermo, ma residente ad Albenga, ora ricoverato per un trauma spinale all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. In curva sull’Aurelia nei pressi di Alassio, in sella alla sua moto, una Buel, e’ stato sbalzato dalla sella della sua moto finendo sugli scogli sottostanti. Subito soccorso da 118 e dai militi della Croce Rossa di Alassio e’ stato accompagnato per diverse contusioni e lesioni al nosocomio pietrese dove i medici lo tengono sotto stretta osservazione. Ma la sorpresa e’ arrivata dall’ospedale quando su richiesta della polizia stradale di Albenga è stato sottoposto all’esame del sangue. Era positivo all’alcol avendo riscontrato un tasso alcolemico di 1,90 e anche ai cannabinoidi. Per lui è arrivato immediato il ritiro della patente, una doppia denuncia e il sequestro della moto.
CORRIERE ADRIATICO Allarme a piazza Ugo Bassi, identificati quattro romeni Ubriachi al Piano, arrivano le Volanti Ancona. Nella serata di lunedì i poliziotti della squadra Volanti diretti dal vicequestore Cinzia Nicolini sono intervenuti in piazza Ugo Bassi dove era stata segnalata la presenza di quattro persone che in evidente stato di ebbrezza alcolica importunavano i passanti. Nel giro di pochissimo tempo gli agenti hanno individuato e identificavano quattro cittadini romeni i quali, riportati alla tranquillità, rincasavano successivamente presso le rispettive abitazioni. Alcol e romeni sono stati protagonisti anche in passato al Piano. Nel caso più clamoroso, a giugno, con urla furibonde, sirene, stridore di gomme, via Fiorini si era svegliata di soprassalto all’una di notte. Il bilancio era di tre poliziotti feriti e quattro stranieri arrestati. Un grosso spavento per i residenti che si erano affacciati alle finestre richiamati dal caos. Otto pattuglie erano intervenute tra gazzelle dei carabinieri del Norm e Volanti. Sul posto anche polizia municipale ed uno dei metronotte per un totale di dieci mezzi. Tutto era iniziato quando al centralino del 113 erano arrivate numerose telefonate da parte di cittadini che non riuscivano a dormire a causa di urla e forti rumori che provenivano da un’abitazione di un condominio al civico 35 di via Fiorini. Lì, si stava svolgendo una festa tra rumeni dove si era abusato di alcol. Si era trasformata in un agguato ai poliziotti.
IGN Torino, ubriaco picchia il padre 94enne bloccato a letto: arrestato In manette un uomo di 54 anni, operaio in cassa integrazione, incensurato: sfogava le frustrazioni sull’anziano e sulla moglie, che ieri notte assistendo all’ennesima aggressione, ha trovato il coraggio di chiamare i Carabinieri Torino, 1 set. - (Adnkronos) - E’ tornato a casa ubriaco a tarda notte e ha picchiato il padre di 94 anni, bloccato a letto. E’ stato arrestato a Venaria, nel torinese, un uomo di 56 anni. A chiamare i carabinieri, spaventata, e’ stata la moglie. Operaio in cassa integrazione, incensurato, l’uomo da qualche tempo sfogava le frustrazioni sul padre e sulla moglie, che finora non aveva mai voluto denunciarlo. Ieri notte, pero’, assistendo all’ennesima aggressione, ha trovato il coraggio di chiamare i militari. L’anziano, medicato presso il pronto soccorso di Venaria, e’ stato dimesso. Aveva ecchimosi alle braccia e alle gambe. Qualcuna era vecchia di qualche giorno, segno che non era la prima volta che prendeva botte, a conferma del racconto della donna. Il 56enne dovra’ rispondere di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
IL GIORNALE Cade sull’etilometro il precisino del Pd: 3 mesi senza patente di Paola Setti Tanto attento a navigare nel mare magnum delle correnti del suo partito, quanto disattento al volante. Pare impossibile che sia capitato proprio a lui, eppure Andrea Orlando s’è fatto beccare. Parola di etilometro, che una sera d’agosto segnava lo sforamento oltre il limite dello 0,50 imposto dal codice della strada. E parola di polizia stradale, che al deputato Pd ha sospeso la patente per tre mesi con multa abbinata. Pare impossibile che sia capitato proprio a lui perché lui, Orlando, non te lo immagini che sbevazza alle cene estive e poi commette pure l’imprudenza di farsi beccare un po’ brillo al volante. Lui stesso non si capacita, all’urlo di: «Mai preso una multa neppure per divieto di sosta in vita mia». E non è solo che valla a cercare una foto in cui sorride, tanto per dire. È che se l’etilometro misurasse la pignoleria, e se la puntigliosità si multasse, ecco, così si, ci sarebbe da crederci. Non gliene sfugge una, all’Orlando, una volta riuscì pure a far dare in escandescenze Bruno Vespa per un mancato invito a Walter Veltroni. Soprattutto, non ne lascia passare una, rileggere le esternazioni degli ultimi mesi per credere. Il Pdl critica il Pd con una dichiarazione? Lui risponde con un’intervento, un’intervista e almeno un paio di precisazioni, e insomma ci sarà un motivo se i compagni di partito lo hanno ribattezzato «l’Orlando noioso». C’è poi che uno più accorto di lui mica lo trovi, la tignosità come ragione di vita, e di carriera. E che carriera. A 41 anni, Orlando ha già fatto tutto, o quasi. Responsabile organizzativo nei Ds, portavoce del primo Pd, oggi è presidente del Forum Giustizia del partito. Non male, per uno che viene dalla Spezia, la periferia dell’impero. Potenza del non aver mai tentennato, dice chi lo ha visto «crescere». Ai tempi della Bolognina, Orlando era già segretario provinciale della Fgci, correva l’anno 1989 e lui al nuovo corso si adeguò senza colpo ferire, immediatamente eletto e nominato assessore del Pds, incarico che ha mantenuto stoicamente fino al 2007. Più di recente, Orlando è stato più fassiniano di Fassino quando Fassino era segretario dei Ds e lo promosse responsabile organizzativo, più veltroniano di Veltroni quando Veltroni ha liquidato Fassino e i Ds e lo ha nominato portavoce. «Non mi stupirei che fra poco saltasse sul carro di D’Alema» aveva confidato ai tempi dell’interregno di Franceschini un maligno del Pd. E infatti eccolo, più dalemiano di D’Alema, e quindi anche più bersaniano di Bersani, con la responsabilità di rappresentare il partito niente meno che sulla giustizia. Quando la stradale lo ha fermato, lui si è ben guardato dall’imitare Claudio Burlando, il governatore della Liguria che, dopo un contromano, agli agenti mostrò il tesserino da deputato, evitando così una multa che, preso dai rimorsi e dalle polemiche, solo dopo chiese invece al questore di applicargli. No. L’unico fiato di Orlando è stato quello nel palloncino. Semplicemente, ha ammesso imbarazzato al Secolo XIX, subito dopo è corso a fare gli esami del sangue per dimostrare alla Prefettura «che quella sera avevo bevuto, ma non sono un bevitore abituale». Pignolo, oltre il limite.
NOTIZIARIO ITALIANO Pueraria Lobata: una pianta contro le dipendenze da alcol e cocaina Una pianta potenzialmente utile contro le dipendenze da cocaina ed alcol, cosi’ ce la descrive il dottor Rosario Porzio. La Pueraria Lobata (Kudzu, per gli americani), una pianta leguminosa e rampicante che proviene dal Giappone, pare capace di contrastare la dipendenza da cocaina. A testimoniarlo una ricerca scientifica condotta sui topi da laboratorio e pubblicata da ’Nature Medicine’. Un principio attivo della pianta, l’inibitore della aldeide-deidrogenasi-2 (ALDH2), riesce ad agire sui meccanismi chimici che promuovono il desiderio incoercibile della cocaina, agendo sull’ormone dopamina (la cocaina ne impedisce il re-uptake a livello neuronale) e i centri del piacere presenti nel cervello. Gli scienziati dell’azienda farmaceutica GileadScience di Palo Alto, in California, hanno sintetizzato la molecolaanti-cocaina utilizzando lo ’schema molecolare presente nellaPueraria’. Questa pianta, sottolinea il dottor Porzio, e’ considerata infestante e difficile da estirpare, ma e’ anche molto conosciuta dagli erboristi. Da tempo si utilizzano germogli e foglie come terapia contro l’alcolismo. Inoltre e’ interessante ricordare che la Pueraria Lobata ha proprietà antidolorifiche ed esplica inoltre una funzione protettiva del fegato. Pare sia anche utile per combattere l’ipertensione ed i suoi bioflavonoidi sembrano efficaci per ridurre i fastidi della menopausa.
WINENEWS NAZIONE/GIORNO/CARLINO L’elisir di lunga vita? Si nasconde nel vino I ricercatori americani e il segreto della longevità 01-09-2010 - Vivere sino a mille anni? E perché no? scrive David Stipp nella sua “Pillola della Giovinezza”, che sta rapidamente scalando la graduatoria dei bestsellers americani. Abbiamo raggiunto e superato i cento anni. Ora puntiamo ai centocinquanta. Ma forse vogliamo di più. Forse vogliamo l’immortalità del corpo dopo avere riposto la nostra fede in quella dell’anima. Diamo uno sguardo indietro: se un secolo fa qualcuno ci avesse detto che oggi ci sarebbero stati tanti centenari, lo avremmo preso per visionario. E invece - come nota Jonathan Weiner in “La strana scienza dell’immortalità” - “il numero dei centenari sul nostro pianeta è più che raddoppiato decennio dopo decennio dal 1960”. E continua: invecchiare non è una costante biologica. Per esempio, alcuni organismi come l’idra e la spugna sono virtualmente immortali, mentre altri (i pipistrelli, i topi) hanno un’esistenza cortissima. Ma la differenza fra l’uomo e il mondo animale è che il primo può riportare all’indietro le lancette dell’orologio. Il secondo no, se non nei laboratori scientifici. Partendo da questo assunto, Aubrey de Grey, ricercatore anglo-americano dalla lunga barba, arriva a sostenere che il traguardo dei mille anni non è più utopia. L’invecchiamento dell’uomo - spiega a Weiner - ha le sue cause nel progressivo deterioramento delle nostre cellule e del nostro Dna. E questo deterioramento deriva da fattori interni, quali pericolosi prodotti di reazioni metaboliche, o esterni, quali l’esposizione a radiazioni e composti chimici mutagenetici. Vanno anche considerate le mutazioni ereditarie rimaste nei nostri genoma. Fatta la diagnosi, ecco la lista delle “cose mortali” che possono colpire qualsiasi essere umano: accumulazione di “spazzatura” dentro e fuori le cellule, mutazioni dannose, perdita di certe cellule cruciali e sovrapproduzione di altre, incroci progressivi di molecole nei tessuti connettivi tali da provocare rughe, indurimento di tessuti, danni ad organi importanti. “Risolviamo questi problemi e chiunque potrà vivere sino a mille anni”, è la sua conclusione. Già, è più facile dirlo che farlo. E poi quali dovrebbero essere le terapie preventive? Le ipotesi si intrecciano e si confondono. Con una certa approssimazione le si possono far ruotare attorno a coloro che esaltano il potere rigeneratore del resvetrarol. David Sinclair, ricercatore di Harvard, l’ha sperimentato sui topi con successo, riscontrando una maggiore durata della vita. Il resvetrarol - dice - è una sostanza presente anche nel vino rosso. In piccole quantità. Quante bottiglie bisognerebbe berne per averne effetti concreti? Silenzio dalla scienza. Ma da un’inchiesta pubblicata dalla rivista “Alcoholism: Clinical and Experimental Research” emerge una sorprendente realtà. Coloro che bevono, moderatamente s’intende, vivono più a lungo e meglio di coloro che non bevono. L’inchiesta è stata condotta su 2mila individui fra i 55 e i 65 anni, più uomini che donne, in un arco di 20 anni. Il 69 per cento degli astemi sono morti durante i 20 anni presi in esame, contro il 60 per cento dei forti bevitori e appena il 41 dei bevitori moderati. (*) Il resvetrarol - aggiunge Sinclair - “attiva geni coinvolti nella risposta dell’organismo animale a stress ambientali. Alcuni di questi geni sono stati scoperti in vermi mutanti o insetti da frutta la cui vita è insolitamente lunga. (**) Altri sono stati scoperti dai ricercatori esplorando le cause per le quali una limitata ingestione di cibo prolunga la vita e conserva vigore un po’ in tutte le specie studiate”. Ma anche in questo caso attenzione a non esagerare. Mangiare troppo poco - scrive Stipp - fa calare la massa muscolare, produce stanchezza e infertilità, deprime la psiche. Inoltre c’è un’altra sostanza in grado di combinarsi con i risultati della restrizione calorica, si chiama rapamycin, anch’essa sperimentata sui topi, anch’essa apparentemente portatrice di benefici genetici. Insomma la porta è aperta. Ma rimane l’interrogativo di fondo: siamo sicuri che con i tempi che corrono vogliamo tutti vivere sino a mille anni? Autore: Cesare De Carlo (*) Nota: questa ricerca ha preso in considerazione un gruppo di persone dai 55 ai 65 anni. Per valutare l’impatto sulla mortalità del consumo moderato di vino, tuttavia, i soggetti della ricerca andrebbero valutati da quando hanno iniziato a bere. Un campione di popolazione di quella età è già una selezione di tutti i bevitori: quelli che non sono passati ad altre modalità più rischiose di bere, coloro che non sono deceduti per la prima causa di mortalità giovanile, quelli che semplicemente hanno avuto fortuna. Se si prendesse in considerazione un gruppo di fumatori dai sessant’anni in su è probabile che scampino più a lungo dei non fumatori, gli stessi fattori che li hanno protetti dal rischi tabacco probabilmente continuano a funzionare anche dopo. (**) Nota: nella pubblicazione in cui Sinclair espone la sua ricerca sugli effetti del resveratrolo il vino non viene mai citato. In una intervista, in cui gli si chiedeva se riteneva utile bere vino per assimilare resveratrolo, rispose con una parola: “impensabile”.
QUOTIDIANO.NET L’appello del ministro russo: "Bevete vodka e fumate di più" Singolare presa di posizione del titolare della Finanze: "Chi beve e chi fuma aiuta lo stato". L’alcol in Russia provoca mezzo milione di morti l’anno (*) 1 settembre 2010 - Il ministro delle finanze russo, Alexei Koudrine, ha raccomandato ai cittadini di bere vodka e fumare sigarette perché piu’ bevono e fumano, più aiutano le casse dello stato. Secondo quanto riportato dall’agenzia Interfax, il ministro ha spiegato che "chi beve vodka e chi fuma aiuta lo Stato. Se uno fuma un pacchetto di sigarette, da’ dei fondi per risolvere i problemi sociali, come il sostegno alla natalita’ e lo sviluppo dei servizi sociali". L’alcool e’ uno dei problemi piu’ sentiti in Russia e causa circa mezzo milione di morti ogni anno. (*) Nota: in Russia forse sarà singolare sentire affermazioni di questo tipo da un ministro, qui da noi invece è piuttosto comune fare appello al consumo di vino per la “valorizzazione e la promozione, tramite anche un’importante impegno informativo-comunicativo, del vino italiano di qualità, innegabile prodotto della tradizione e della cultura del nostro Paese”. (Tratto dal blog di Vino e Giovani).
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