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Roma - Tar del Lazio: annullare gli aumenti dei pedaggi sulle autostrade e sul Gra della Capitale

Accolto il ricorso promosso dalla Provincia di Roma e dalle associazioni dei consumatori

Foto Coraggio – archivio Asaps

(ASAPS), 23 febbraio 2011 - Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha disposto l’annullamento del decreto ministeriale che prevedeva un aumento delle tariffe sulle strade che si interconnettono con autostrade e raccordi autostradali in gestione diretta dell’Anas, compreso il Grande Raccordo Anulare di Roma.
I giudici della I sezione hanno accolto i ricorsi promossi dalla provincia di Roma (al cui fianco si sono schierati 41 comuni del Lazio), Firenze, Rieti, Ferrara e Pescara, nonché dalla regione Toscana, dal comune di Fiano Romano e dal Movimento dei cittadini.
Nella sentenza del Tar si legge che ”non vi sarebbe la necessaria ed imprescindibile corrispondenza tra chi è tenuto al pagamento del pedaggio e quanti utilizzano le tratte di strada interessate dal provvedimento. La tariffa, al pari della tassa, è dovuta per la fruizione di un servizio a domanda individuale, secondo il principio del ’beneficio’, in ragione del quale il pagamento è dovuto da chi riceve l’utilità, che si contrappone al criterio della capacità contributiva alla base del sistema delle imposte. Nel caso specifico, la tariffa ha natura di corrispettivo per la fruizione di un servizio divisibile, sicché la stessa deve essere ontologicamente posta a carico del soggetto che fruisce del servizio, vale a dire dell’infrastruttura in gestione diretta Anas. Al contrario la ricorrente ha fatto presente che, per otto stazioni di esazione che interferiscono sul territorio provinciale, non sussisterebbe la necessaria interconnessione con le tratte di strade in gestione diretta Anas soggette al nuovo pedaggio”.
Le istanze dei ricorrenti per i giudici amministrativi devono ritenersi fondate “venendo meno il carattere di necessaria corrispettività della tariffa, non potendosi escludere che possa essere soggetto al pagamento della stessa anche chi non debba poi accedere all’infrastruttura da sottoporre a pedaggio”.
Inoltre, il decreto in questione, secondo il Tar “si rivela adottato in violazione» di «norme comunitarie, nonché della norma nazionale di recepimento, atteso che determina forfettariamente la maggiorazione per le classi di pedaggio, a prescindere peraltro dall’effettivo uso dell’infrastruttura”.
Il presidente della Provincia di Roma Zingaretti ha accolto positivamente la decisione del Tribunale, dopo che l’ente da lui presieduto si era subito opposto alla tassa definendola iniqua e discriminatoria in particolar modo verso i lavoratori, il sistema delle imprese e gli studenti. (ASAPS)

© asaps.it
Mercoledì, 23 Febbraio 2011
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