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Spagna, si evolve il collare che protegge i motociclisti dalle lesioni cervicali

Nato in Germania e Austria, presso BMW e KTM, si evolve nella penisola iberica
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Nella prima immagine il manichino antropometrico in sella ad un simulatore d’impatto motociclistico.
Nella seconda foto il momento dell’incidente e, sopra, il collare (foto Associazione Motera)

(ASAPS) MADRID (SPAGNA), 25 febbraio 2011 – Mentre in Italia si chiacchiera, in Spagna si lavora in concreto: il paese iberico si conferma infatti, nonostante gli effetti devastanti della crisi economica, tra i leader europei nella sicurezza passiva dei motociclisti. Agli inizi del 2011, in occasione del raduno internazionale dei Pinguinos, giunto alla sua trentesima edizione (clicca qui) a Valladolid, in Castiglia, è stato presentato un protettore cervicale di ultima generazione, in grado di limitare fortemente le conseguenze al rachide in caso di impatto. Si chiama “Moveo Brace” e si tratta di una vera e propria innovazione nel settore: se usato congiuntamente ad un casco, è capace di ridurre fortemente il rischio di lesioni provocate dalla rotazione eccessiva del collo o dal carico delle forze in gioco in concomitanza ad un evento traumatico. L’azienda costruttrice è la spagnola Moveo Safety (clicca qui per la pagina in italiano), società specializzata nella realizzazione di dispositivi di sicurezza per biker. Gli esperti noteranno la somiglianza ai dispositivi di protezione realizzati a partire dal 2007 dalla tedesca BMW e dall’austriaca KTM (i Neck Brace), ma si tratterebbe – secondo i test condotti in Spagna – di un prodotto più evoluto, nonostante i comuni punti di partenza. I miglioramenti raggiunti riguarderebbero la miglior portabilità, la migliore funzionalità di uso in ergonomia e sicurezza attiva, una reazione diversificata nei suoi vari componenti in caso di impatto, la possibilità di interagire con i dispositivi in uso alle unità di soccorso territoriale, come l’estricatore KED o la maggior parte dei collari cervicali. L’azienda punta soprattutto sui motociclisti, ma il dispositivo si adatterebbe a tutti gli sport nei quali sia previsto l’uso del casco. (ASAPS)

 

Venerdì, 25 Febbraio 2011
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