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Editoriali 28/04/2010

Giù le mani dai limiti di velocità
No alla proposta dei 150 rischiosi e inutili

Mentre i morti tornano a crescere in autostrada e nei fine settimana si discute per elevare i limiti. Saremmo l’unico paese al mondo. Nessuno parla del differenziale di velocità

 

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E’ intanto veramente sor­prendente che in un pac­chetto di misure come l’AS 1720 intitolato “Disposizioni in materia di sicurezza stradale”, si vada a parlare di elevare i limiti. Sarebbe come se in un pacchetto di norme per rendere più severo il CP in materia di omicidi si inserisse un provvedi­mento che permette di andare armati.
E’ vero la proposta dei 150 riguarda le autostra­de a 3 corsie sottoposte a controllo col Tutor. Ma il Tutor era stato installato per limitare la velocità e la sinistrosità (missione compiuta). Non per elevare poi di nuovo limiti. Con lo stesso principio visto che sono aumentati gli airbag nelle vetture i conducenti potrebbero pre­tendere di andare a sbattere più forte. In una fase in cui le vittime negli incidenti del fine settimana tornano a crescere +6%, di notte +28%, in autostrada +18% una proposta del genere è, a dir poco, sorprendente.
Ci domandiamo come mai nessun paese d’Europa e del mondo pensa di elevare i limiti attuali (la media europea è di 125 km/h, i nostri sono i più alti in assoluto, esclusi alcuni tratti di autostrada in Germania). Abbiamo le strade migliori? Abbiamo il parco veicoli più moderno? Perché allora dovremmo adottare questa misura mentre altri paesi vanno in direzione esattamente contraria? In Francia ad esempio i limiti di velocità vanno al ribasso con tratti sperimentali nei quali il limite è stato abbassato a 110 km/h. In sostanza, si potrà andare fino a 157 km/h di media (col 5% di tolleranza) senza pagare pegno e fino 167 km/h di media con appena 38 euro.
Meno di una pizza con birra e tirami su. Secondo il primo testo ap­provato alla Camera, si accompagna anche la riduzione dei punti pre­levati a chi supera i limiti. Mentre oggi chi supera di 10 fino a 40 km il limite perde 5 punti e chi supera di 40 fino a 60 km ne perde 10, domani ne perderà rispettivamente 3 e 5. Insomma con questa modi­fica si verificherà la situazione assurda che chi corre fino a 200 km/h (di media!) se la caverà con appena 155 euro di sanzione e solo 3 punticini di prelievo (come per un sorpasso irregolare di lieve entità, come accendere gli abbaglianti quando non consentito, o viaggiare in sovraccarico).
Infatti tenuto conto del 5% di tolleranza sul misurato, avremo 200 - 5%=190 e saremo entro i 40 km oltre il limite.
Ecco in sintesi la nuova scheda dei limiti e delle rispettive sanzioni:

Fino a 157 km/h nessuna sanzione.
Fino a 167 km/h (di media!) 38 euro e 0 (zero punti)
Fino a 200 km/h (di media!) 155 euro e appena 3 (tre) punti.
Fino a 221 km/h (di media!) 500 euro e 5 (cinque) punti
Oltre 221 km/h (di media!) 779 euro e 10 punti. Per i velocisti di que­sta fascia sarà prevista anche una selezione per gareggiare in Formula Uno?
Per quanti andranno alla media di 200 km/h i 3 punti persi saranno un’inezia rispetto a un corredo di 26 punti in dotazione al 90% dei pa­tentati. Ovviamente concordiamo con la revisione di alcuni più bassi e cervellotici limiti di velocità che sono, in alcuni casi, impossibili da osservare e servono solo agli enti proprietari della strada per tutelarsi in caso di incidente e, a volte, per far cassa.
Crediamo però che una sana etica della sicurezza in un Paese che non brilla fra quelli che possono dare esempi in materia, meriti maggiore prudenza. E’ opportuno evidenziare che un’auto sulla rete autostrada­le percorre mediamente tratte di 150 km (210 km i veicoli pesanti). Bene, questo vuol dire che a 150 km/h la vettura coprirà il percorso risparmiando ben 8,12 minuti.
Non ci sembra che valga la pena se lo rapportiamo all’aumento del ri­schio. Di più. L’aumento della velocità farà aumentare il numero degli incidenti (è matematico) con le conseguenti interruzioni. della circo­lazione. Quindi chi percorre giornalmente la rete alla fine dell’anno ci rimette in termini di maggior tempo perso.
E del differenziale di velocità non parla nessuno. Forse non tutti sanno di cosa stiamo parlando. Poiché l’elevazione del limite a 150 non farà sparire d’incanto i camion dalle autostrade, accadrà che in una tratta a 3 corsie con tutor ad altissima densità di veicoli pesanti (es. l’A14) i camion continueranno a viaggiare a 85 km/h e quando un bisonte si metterà a sorpassare il suo simile le due corsie di destra rimarranno occupate per 2-3 km.
Nella terza di sorpasso si fionderanno tutti esperti e meno esperti, col prevalere dei più arroganti. In quell’unico imbuto il differenziale di velocità salirà a 70/80 km/h è lì che accadranno i disastrosi incidenti e i salti di corsia.
No i 150 non convengono, sono inutili, inquinanti, fanno consumare molto di più (con quel che costa il carburante) e alla fine non ci fan­no risparmiare neanche tempo. Chi li propone non se ne rende conto oppure è in malafede. Le associazioni come l’Asaps, e con noi anche l’AIFVS, non potranno accettare in silenzio.
 

Giordano Biserni
Presidente Asaps
Mercoledì, 28 Aprile 2010
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