Foto Blaco-archivio Asaps
(ASAPS), 2 marzo 2011 – Tra circa un mese partirà in tutta Italia, la raccolta firme promossa dall’Associazione Lorenzo Guarnieri”, per introdurre anche nel nostro paese il reato di “omicidio stradale”. L’iniziativa può già contare sul sostegno del sindaco di Firenze Matteo Renzi e sulla collaborazione dell’Asaps ma anche sulle tante realtà che in queste ore si stanno esprimendo a favore del progetto portato avanti da Stefano Guarnieri che insieme alla moglie ha costituito questo organismo per ricordare il figlio Lorenzo ucciso da un ubriaco alla guida. Nel nostro Paese ogni anno perdono la vita sulle strade 5mila persone, mentre in Inghilterra, dove è previsto il reato di “omicidio stradale” e numerose altre misure per la sicurezza, le vittime sono la metà, 2mila e cinquecento. Secondo il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni, “in altri Paesi, come in Inghilterra o in Francia, i reati stradali sono "di grande impatto". In Svizzera si rifanno al concetto di "violenza stradale" mentre in Italia i reati della strada sono considerati reati “nani” rispetto agli altri". Per questo motivo spiega il presidente Asaps: "Noi sosterremo la raccolta delle firme, dobbiamo far capire che sulla strada la ricreazione è finita. Il momento è maturo per questo passo di civiltà e per andare incontro alle esigenze dei familiari delle vittime: non può finire tutto solo con i rimborsi delle parti lese". Del resto i dati elaborati dall’Osservatorio Pirateria il Centauro/Asaps parlano chiaro: nel 2010 sono state 585 le omissioni di soccorso (+21%) con 98 morti (+7,7%) e un aumento del 26% dei feriti. I pirati della strada sono stati smascherati nel 75% dei casi e si è registrato l’abuso di alcol e droga nel 27% dei reati commessi nel 2010. Al coro di chi plaude la proposta di modificare il codice penale con l’introduzione di questo reato, si unisce anche Sandro Salvati presidente della Fondazione ANIA, che già lo scorso 30 giugno, nell’aula magna della Suprema Corte di Cassazione, aveva organizzato un convegno dal titolo “Sicurezza Stradale e giustizia” durante il quale si sono dibattute tematiche relative alla certezza della pena e alle conseguenze dell’impunità sociale affrontando anche il tema specifico del reato di omicidio stradale e del dolo eventuale. Secondo Salvati è evidente che determinate condotte, come bere o assumere sostanze stupefacenti, prima di mettersi alla guida causino alcuni tra i più gravi delitti che avvengono oggi. E’ pertanto giusto che, in taluni casi, si configuri l’ipotesi di dolo eventuale, per la gravità sociale, umana ed etica degli incidenti stradali. L’associazione “Lorenzo Guarnieri” in collaborazione con la Polizia Municipale sta preparando il testo del progetto di legge che necessiterà all’incirca di un mese per la messa a punto, dopo di che prenderà effettivamente il via la raccolta delle firme per giungere alle 50mila necessarie a presentare la Proposta di Legge. Interpellato a riguardo, il Presidente Commissione Lavori Pubblici Senato, Grillo, si è detto disponibile a valutare il testo della proposta e ha ricordato che a seguito delle modifiche apportate al nuovo Codice della Strada sono state "aggravate tutte le pene e si è ridotta l’incidenza della mortalità”. (ASAPS)
|