MILANO - Continua il maltempo in Centro Italia e provoca anche delle vittime. Nelle Marche, decine di famiglie sono state evacuate nell’Anconetano. A Casette d’Ete (Fermo) due persone, che viaggiavano in auto, state inghiottite dalle acque dell’Ete Morto e una delle due è stata poi ritrovata senza vita. Ad Ascoli una donna di 85 anni è stata ritrovata morta in un fosso. E a Cervia, in Romagna, una persona - non si sa ancora se uomo o donna - è morta nell’auto bloccata in un sottopasso allagato. Un’altra persona, anch’essa all’interno della vettura, è stata salvata e trasportata in ospedale.
TRAVOLTI DALLA PIENA - Le due persone travolte dalla piena sono un uomo di 51 anni, Giuseppe Santacroce, il cui corpo è stato poi ritrovato dai sommozzatori incagliato tra alcuni alberi, e una ragazza di 20, Valentina Alleri, ancora dispersa, figlia della sua compagna, Salvina Granata, che si è salvata. La loro auto è stata portata via dall’acqua, che in quel punto ha sfiorato i due metri. L’intero centro abitato del paese (un agglomerato di circa 2.800 residenti dove ha sede anche l’azienda calzaturiera Tod’s, di Diego della Valle) è stato invaso dalla piena. Sott’acqua anche diversi stabilimenti e capannoni. Sono esondati l’Ete vivo, l’Ete morto, il Tronto, l’Aso e il Menocchia nel centro sud della regione, il Misa, l’Esino, il Nevola e il Musone più a nord. Ad Ascoli la donna di 85 anni ritrovata morta in un fosso a era uscita di casa martedì per andare a messa. È probabile che abbia perso l’orientamento a causa dell’oscurità, del vento e della pioggia, cadendo nel torrente. A Senigallia, si stanno evacuando decine di nuclei familiari che vivono lungo il fiume Cesano, che attraversa tutta la città.
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NIENTE L’ENERGIA - In tilt l’erogazione di energia elettrica e la rete viaria dell’intera regione marchigiana: diverse strade provinciali sono chiuse a causa di frane, smottamenti e allagamenti. Anche l’accesso al capoluogo è a rischio di interruzione, per un fiume d’acqua e fango che ha invaso la statale 16 Adriatica, all’altezza della frana Barducci. L’aeroporto «Sanzio» di Ancona-Falconara è stato chiuso per l’allagamento della pista.
NEVE SULLE AUTOSTRADE - Nevicate a bassa quota stanno flagellando anche l’Emilia Romagna. La neve è scesa con particolare intensità sulla A14, tra Faenza e Cesena, dove si sono registrati accumuli al suolo fino a 40 cm. Oltre 350 mezzi spargisale e sgombraneve sono entrati in azione. Nevicate si sono registrate sulla Milano-Napoli, tra l’allacciamento con la A14 e Barberino; A14 Bologna-Taranto, tra Bologna e Rimini; con maggiore intensità tra Faenza e Cesena; A13 Bologna-Taranto, tra Bologna e Bologna Interporto; raccordo di Casalecchio; diramazione per Ravenna. La polizia stradale ha fermato temporaneamente il traffico pesante su alcuni tratti, in particolare all’altezza di Parma e di Modena sulla A1, all’altezza di Occhiobello sulla A13 e sulla A14 all’altezza di Ancona. Autostrade per l’Italia ricorda l’obbligo di catene a bordo o pneumatici invernali nei tratti autostradali interessati dalle precipitazioni nevose.
CENTO FERITI A TRIESTE - Disagi anche nel Nordest. La Bora, che soffia da martedì sul golfo di Trieste, ha raggiunto nella notte i 147 chilometri orari che nella mattinata ha toccato i 160. Nella mattinata la violenza del vento ha rotto gli ormeggi del pontone Ursus, una gru alta 80 metri appoggiata su una piattaforma galleggiante, che è finito alla deriva nel golfo giuliano. Dopo la rottura dei cavi, il pontone è stato trascinato dal vento nella rada del golfo antistante a piazza dell’Unità d’Italia. A quel punto sono intervenuti i rimorchiatori, messi in allerta dalla Capitaneria di porto, che hanno agganciato l’imponente struttura e hanno iniziato le manovre per riportare la piattaforma a riva. Nell’incidente un rimorchiatore attraccato vicino all’Ursus - un pontone costruito nel 1914 e ormai utilizzato solo per installazioni artistiche - è finito alla deriva e la Capitaneria sta attivando le operazioni per recuperare l’imbarcazione. Vigili del fuoco e forze dell’ordine stanno liberando le strade da alberi divelti, cassonetti e tegole e per soccorrere i quasi cento feriti che hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche. Secondo i metereologi si tratta di uno dei più forti fenomeni degli ultimi vent’anni.
PROBLEMI AI TRASPORTI - Le forti raffiche hanno causato anche l’interruzione dei collegamenti ferroviari. I treni sono rimasti fermi alla stazione di Trieste, sostituiti nella notte da bus-navetta, a causa della caduta di 250 metri di linea tra il bivio di Aurisina e Monfalcone. Per tutta la gioranta di mercoledì è previsto vento ancora molto forte, attorno ai 120 chilometri orari, con lieve attenuazione nella serata. I metereologi, però, mantengono lo stato di allerta poiché, anche qui, la situazione potrebbe essere aggravata da neve e conseguente formazione di ghiaccio. Il golfo di Trieste si presenta vuoto, poiché le navi merci sono tutte ferme sulle coste croate.
da Corriere.it
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