Venerdì 22 Novembre 2024
area riservata
ASAPS.it su
Notizie brevi 03/03/2011

Maltempo, almeno tre le vittime
Ancora dispersa una ventenne

Nelle Marche i fiumi esondano e allagano i paesi
Un’auto inghiottita dal torrente
A Cervia un morto nel sottopasso
La Bora a Trieste ha raggiunto i 160 chilometri orari
Gru alla deriva nel golfo
 




MILANO - Continua il maltempo in Centro Italia e provoca anche delle vittime. Nelle Marche, decine di famiglie sono state evacuate nell’Anconetano. A Casette d’Ete (Fermo) due persone, che viaggiavano in auto, state inghiottite dalle acque dell’Ete Morto e una delle due è stata poi ritrovata senza vita. Ad Ascoli una donna di 85 anni è stata ritrovata morta in un fosso. E a Cervia, in Romagna, una persona - non si sa ancora se uomo o donna - è morta nell’auto bloccata in un sottopasso allagato. Un’altra persona, anch’essa all’interno della vettura, è stata salvata e trasportata in ospedale.

TRAVOLTI DALLA PIENA - Le due persone travolte dalla piena sono un uomo di 51 anni, Giuseppe Santacroce, il cui corpo è stato poi ritrovato dai sommozzatori incagliato tra alcuni alberi, e una ragazza di 20, Valentina Alleri, ancora dispersa, figlia della sua compagna, Salvina Granata, che si è salvata. La loro auto è stata portata via dall’acqua, che in quel punto ha sfiorato i due metri. L’intero centro abitato del paese (un agglomerato di circa 2.800 residenti dove ha sede anche l’azienda calzaturiera Tod’s, di Diego della Valle) è stato invaso dalla piena.
Sott’acqua anche diversi stabilimenti e capannoni. Sono esondati l’Ete vivo, l’Ete morto, il Tronto, l’Aso e il Menocchia nel centro sud della regione, il Misa, l’Esino, il Nevola e il Musone più a nord. Ad Ascoli la donna di 85 anni ritrovata morta in un fosso a era uscita di casa martedì per andare a messa. È probabile che abbia perso l’orientamento a causa dell’oscurità, del vento e della pioggia, cadendo nel torrente. A Senigallia, si stanno evacuando decine di nuclei familiari che vivono lungo il fiume Cesano, che attraversa tutta la città.

Guarda le foto

NIENTE L’ENERGIA - In tilt l’erogazione di energia elettrica e la rete viaria dell’intera regione marchigiana: diverse strade provinciali sono chiuse a causa di frane, smottamenti e allagamenti. Anche l’accesso al capoluogo è a rischio di interruzione, per un fiume d’acqua e fango che ha invaso la statale 16 Adriatica, all’altezza della frana Barducci. L’aeroporto «Sanzio» di Ancona-Falconara è stato chiuso per l’allagamento della pista.

NEVE SULLE AUTOSTRADE - Nevicate a bassa quota stanno flagellando anche l’Emilia Romagna. La neve è scesa con particolare intensità sulla A14, tra Faenza e Cesena, dove si sono registrati accumuli al suolo fino a 40 cm. Oltre 350 mezzi spargisale e sgombraneve sono entrati in azione. Nevicate si sono registrate sulla Milano-Napoli, tra l’allacciamento con la A14 e Barberino; A14 Bologna-Taranto, tra Bologna e Rimini; con maggiore intensità tra Faenza e Cesena; A13 Bologna-Taranto, tra Bologna e Bologna Interporto; raccordo di Casalecchio; diramazione per Ravenna. La polizia stradale ha fermato temporaneamente il traffico pesante su alcuni tratti, in particolare all’altezza di Parma e di Modena sulla A1, all’altezza di Occhiobello sulla A13 e sulla A14 all’altezza di Ancona. Autostrade per l’Italia ricorda l’obbligo di catene a bordo o pneumatici invernali nei tratti autostradali interessati dalle precipitazioni nevose.

CENTO FERITI A TRIESTE - Disagi anche nel Nordest. La Bora, che soffia da martedì sul golfo di Trieste, ha raggiunto nella notte i 147 chilometri orari che nella mattinata ha toccato i 160. Nella mattinata la violenza del vento ha rotto gli ormeggi del pontone Ursus, una gru alta 80 metri appoggiata su una piattaforma galleggiante, che è finito alla deriva nel golfo giuliano. Dopo la rottura dei cavi, il pontone è stato trascinato dal vento nella rada del golfo antistante a piazza dell’Unità d’Italia. A quel punto sono intervenuti i rimorchiatori, messi in allerta dalla Capitaneria di porto, che hanno agganciato l’imponente struttura e hanno iniziato le manovre per riportare la piattaforma a riva. Nell’incidente un rimorchiatore attraccato vicino all’Ursus - un pontone costruito nel 1914 e ormai utilizzato solo per installazioni artistiche - è finito alla deriva e la Capitaneria sta attivando le operazioni per recuperare l’imbarcazione. Vigili del fuoco e forze dell’ordine stanno liberando le strade da alberi divelti, cassonetti e tegole e per soccorrere i quasi cento feriti che hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche. Secondo i metereologi si tratta di uno dei più forti fenomeni degli ultimi vent’anni.

PROBLEMI AI TRASPORTI - Le forti raffiche hanno causato anche l’interruzione dei collegamenti ferroviari. I treni sono rimasti fermi alla stazione di Trieste, sostituiti nella notte da bus-navetta, a causa della caduta di 250 metri di linea tra il bivio di Aurisina e Monfalcone. Per tutta la gioranta di mercoledì è previsto vento ancora molto forte, attorno ai 120 chilometri orari, con lieve attenuazione nella serata. I metereologi, però, mantengono lo stato di allerta poiché, anche qui, la situazione potrebbe essere aggravata da neve e conseguente formazione di ghiaccio. Il golfo di Trieste si presenta vuoto, poiché le navi merci sono tutte ferme sulle coste croate.



da Corriere.it

 

Giovedì, 03 Marzo 2011
stampa
Condividi


Area Riservata


Attenzione!
Stai per cancellarti dalla newsletter. Vuoi proseguire?

Iscriviti alla Newsletter
SOCIAL NETWORK