Quattro
mesi di reclusione e trenta giorni di sospensione della patente di guida.
Si è chiuso con un patteggiamento il processo per direttissima
celebrato ieri mattina dal giudice Ilaria Guarriello e che vedeva imputato
uno studente universitario di venticinque anni residente nel quartiere
di Crema Nuova. Il giovane era accusato di resistenza e lesioni a pubblico
ufficiale, nella fattispecie due agenti del commissariato, ma anche di
guida in stato di ebbrezza. L’imputato, che non aveva mai avuto a che
fare prima con la giustizia ed è stato difeso dall’avvocato Mario
Palmieri, era stato messo nei guai da alcune manovre in auto giudicate
"spericolate". Due notti fa una pattuglia del commissariato
aveva incrociato la sua Peugeot alla periferia della città. Il giovane,
per evitare il controllo, ha posteggiato e finto di essersi assopito sul
sedile di guida. Nel corso della verifica dei documenti, conclusa con
l’invito a sottoporsi alla prova dell’etilometro, è nato un parapiglia,
nel quale sono rimasti contusi gli agenti di polizia, ma anche lo stesso
automobilista. Lo studente è stato arrestato. La pena, frutto dell’accordo
stretto con il pubblico ministero Antonino Andronico, non verrà scontata
per effetto della sospensione condizionale. Letta la sentenza, il giovane
è tornato libero.
|