Colpo di scena: il nuovo Codice della Strada, su alcuni punti, è come se non fosse mai esistito: senza l’emanazione di alcuni decretri per disciplinare le novità introdotte non cambia nulla. E’ il caso dell’assegnazione del 50% delle multe per limiti di velocità agli enti proprietari delle strade. Così proprio oggi Michele Meta, Capogruppo PD della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della camera ha presentato un’interrogazione al ministro Matteoli sulla mancata emanazione del Dpcm. Ripartire i proventi delle multe in maniera tale che i proprietari delle strade (a partire dall’Anas) avessero i fondi per la messa in sicurezza e per la manutenzione delle strade è stata una delle battaglie cruciali nella stesura del nuovo Codice, ma ancora oggi questi fondi finiscono nei bilanci degli enti accertatori e vengono destinati ad altre esigenze di cassa. Insomma, nonostante l’impegno bipartisan, e l’approvazione della riforma ormai risalente allo scorso luglio, Matteoli non ha ancora emanato il Dpcm per avviare la ripartizione dei fondi. Così se fosse adottato questo strumento si potrebbe anche rinunciare (o rinviare) l’introduzione dei nuovi pedaggi su 1300 chilometri di autostrade Anas previsti dal prossimo primo maggio (e giustificati dal Governo con l’esigenza di garantire entrate certe all’Anas per l’autonomia finanziaria e per la manutenzione delle strade, ma avversati dagli enti locali). Si tratterebbe di un bel colpo per il Governo che potrebbe smontare il pretesto di Tremonti e Matteoli che invece vogliono mettere nuovi pedaggi senza considerare, inoltre, che l’Anas ha chiuso per il secondo anno consecutivo i bilanci in postitivo e quest’anno ha staccato un dividendo di 5 milioni di euro al Tesoro. (v.bo.)
Da repubblica.it/motori
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