Juan
Montenegro, il combattivo direttore del mensile spagnolo Solo
Camiòn, dedica il suo pungente editoriale al tema del rispetto
dell’ambiente e alla mancanza di incentivi efficaci.
"La protezione dell’ambiente è qualcosa che vogliamo
tutti" afferma Montenegro "e siamo d’accordo sul fatto
che da Bruxelles vengano regolamenti sempre più restrittivi
sulla produzione di gas di scarico, ma è anche vero che
i costruttori di camion hanno dimostrato a più riprese
un malessere di fronte alla mancanza di una seria programmazione
che regoli queste normative. Le Case lamentano di dover portare
avanti le ricerche senza sapere cosa sarà richiesto nel
futuro, e scontrandosi spesso con problemi burocratici. Le Case
chiedono una sorta di "road map" che li guidi in questo
cammino verso camion sempre meno inquinanti, in modo da mettere
al servizio dell’impresa tutta la tecnologia necessaria a costi
più contenuti".
Che i legislatori europei tengano in poca considerazione il settore
veicoli industriali e trasporti su strada è stato confermato,
prosegue Montenegro, dalla recente vicenda dei tachigrafi digitali.
La disinformazione, unita alla mancanza di coordinamento e alle
difficoltà tecniche, che hanno accompagnato il tentativo
di far partire l’impiego generalizzato dello strumento, hanno
costretto il Commissario ai trasporti dell’Unione europea, il
francese Jacques Barrot, a comunicare che fino al 1° gennaio
del 2006 non ci saranno sanzioni per i trasportatori che non lo
abbiano ancora installato.
"È sempre così - lamenta Montenegro - il settore
trasporti non viene mai informato per tempo dei cambiamenti delle
normative e in più molte delle misure, spesso non concordate
con il settore, non fanno che mettere a rischio la competitività
del comparto. Forse si può concludere che questa modalità
di agire abbia un chiaro obiettivo, quello di favorire la competitività
del trasporto su ferrovia".
I signori della Commissione europea devono conoscere molto poco
il peso di oneri sociali e contributivi, di salari e di investimenti
in macchinari, accusa Montenegro, e di tutte le regole e le normative
prodotte senza interpellare il settore che hanno comunque un impatto
diretto e spesso negativo sulla competitività delle imprese.
"Chi incentiva l’acquisto di camion ecologici? In che forma
si aiuta il trasportatore?", accusa Juan Montenegro concludendo
il suo editoriale di fuoco, "…a livello europeo si parla
tanto di difesa dell’ambiente e poi sono ancora pochissimi i bus
urbani che vanno a gas naturale. Perché un camion vecchio
paga lo stesso pedaggio di uno nuovo e meno inquinante, nella
maggior parte dei paesi europei? Evidentemente siamo tra quelli
che pensano che non ci sarà uno sviluppo sostenibile nel
settore dell’autotrasporto senza infrastrutture, senza le innovazioni
apportate dai costruttori di camion e, soprattutto, senza incentivi
da parte delle amministrazioni".