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Rassegna alcol e guida del 5 - 6 marzo 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

FOTONOTIZIA: LA DENUNCIA DI UN LETTORE DI VARESE CHE RINGRAZIAMO.

FOTONOTIZIA



Torneo alcolico, ma come è possibile?
Un lettore denuncia l’iniziativa di un bar del centro di Varese e si chiede: "Come è possibile che i giovani si riducano così? E come è possibile che un gestore di bar possa organizzare una cosa del genere?"
Torneo Alcolico al Civico 10 di Varese!
Come è possibile che i giovani si riducano così? E come è possibile che un gestore di bar possa organizzare una cosa del genere?
Altro che stragi del sabato sera.
Cordiali saluti,
Carlo Z.
Varese


L’ANGOLO DEL GIUDIZIO UMANO

IL TIRRENO

Condannato Era alticcio alla guida
SABATO, 05 MARZO 2011
GROSSETO. Quando era stato fermato dalla pattuglia della guardia di finanza al posto di controllo alle Quattro strade, alla periferia sud di Grosseto, era apparso strano e così i militari avevano deciso di approfondire gli accertamenti.
Sottoposto all’etilometro della pattuglia dei carabinieri che stazionava vicino, era risultato positivo: 1,16 grammi di alcol per litro di sangue in entrambe le misurazioni, contro lo 0,5 di legge. Guida in stato di ebbrezza l’accusa per Aduard Pistol, 26 anni, cittadino moldavo, che il giudice Sergio Compagnucci ha condannato a 3 mesi e 1.500 euro di ammenda. La pena è sospesa come sospesa è la patente, per ben 2 anni. I fatti risalivano alle 3 della notte dell’11 maggio 2009. Pistol era alla guida di una Bmw e proveniva da Roma. Pubblico ministero onorario Pamela Di Guglielmo, difesa Michela Santini.

IL TIRRENO

Finisce in carcere per guida in stato di ebbrezza
04 marzo 2011 —   pagina 09   sezione: Massa
SARZANA. Finisce in carcere, primo caso in Val di Magra, a causa di una precedente denuncia per guida in stato di ebbrezza.
Un imprenditore edile di 36 anni è stato arrestato dai carabinieri a seguito della sentenza emessa dal Tribunale della Spezia nello scorso anno.
L’uomo, residente a Carrara, nell’aprile del 2007 restò coinvolto in un incidente stradale avvenuto alle 5 del mattino lungo viale XXV Aprile.
I carabinieri, poco dopo giunti sul posto, rilevarono che, fortunatamente, non c’erano stati feriti. Però non sfuggì loro lo stato dell’imprenditore, chiaramente in preda all’alcol, come poi dimostrarono i test eseguiti dai militari sullo stesso automobilista. Da qui iniziò l’iter giudiziario a carico del carrarese che, dopo fasi successive, approdò alla sentenza: un mese di reclusione e 800 euro di multa. Pena che forse l’uomo avrebbe potuto trasformare in sanzioni amministrative, ma della quale proprio sembrò non curarsene.
Da alcuni mesi i carabinieri di Sarzana cercavano di intercettare l’uomo: ma, per un motivo o per l’altro, questi riusciva sempre a farla franca.
Almeno fino a ieri mattina quando i carabinieri lo hanno atteso nei pressi del cantiere presso il quale stava lavorando, conseguentemente mettendogli le manette.
Questo è il primo caso in Val di Magra che riguarda la detenzione in carcere per guida in stato di ebbrezza, come ha rilevato il capitano Alessandro Coassin, comandante della compagnia carabinieri di Sarzana.
F.P.

LA GAZZETTA DI PARMA

Sorbolo, stuprarono una donna. Sette anni per due moldavi
L’incubo che visse quella sera di gennaio la 33enne moldava L.A., nel suo appartamento di Sorbolo, nessuno  lo potrà mai cancellare.  La giustizia, però, ha punito duramente i due  connazionali che dopo una serata passata in compagnia tra bicchieri di cognac e risate si sono trasformati in «mostri»,  abusando di lei. Così, ieri, il collegio del Tribunale di Parma presieduto da Eleonora Fiengo ha condannato a 7 anni di carcere ciascuno i moldavi V.C, classe 1979,  e V.C. classe 1981, per aver stuprato la connazionale la sera del  6 gennaio del 2007.
Quel giorno la donna, che pare avesse una relazione con il 32enne connazionale all’insaputa del «regolare» fidanzato albanese, invitò a casa sua - un appartamento di Sorbolo - l’uomo per passare una serata in compagnia. Ma il moldavo non si presentò solo: con lui portò un amico connazionale, di due anni più giovane, forse già con l’intenzione di approfittare successivamente di lei.
I contorni della vicenda non sono però chiarissimi: i tre passarono una serata in compagnia, cenando   e lasciandosi andare in modo pesante all’uso di alcolici. Poi, quando l’uomo che considerava un amico  chiese di mostrarle dove si trovava il bagno, lungo il corridoio la donna venne aggredita, portata con forza in camera nella camera da letto e, stando a quanto emerso nel processo, violentata a turno da entrambi gli uomini.
A trovarla sola e in stato di  shock e ubriachezza, in casa, fu un amico che la passò a trovare e che, successivamente,  dopo aver ascoltato il suo racconto, decise di sporgere denuncia ai carabinieri di Sorbolo. I militari dell’Arma iniziarono un serie di indagini mentre gli esperti del Ris appurarono che la ragazza ebbe un rapporto completo solo con il moldavo con cui aveva una relazione. La donna riconobbe dalle foto mostratele dai militari il secondo uomo che abusò di lei. Per i due moldavi  - che non avevano precedenti - così scattò la denuncia per violenza sessuale fino ad arrivare alla pesante  sentenza di ieri: sette anni di carcere a fronte dei 4 chiesti dall’accusa, il pm Lucia Russo.

CERCANO IN TUTTI I MODI DI SCREDITARE LA VALIDITA’ DELL’ETILOMETRO: PUO’ ESSERE UN CAMPANELLO D’ALLARME?

LA REPUBBLICA

L’ etilometro non è affidabile’ valori errati rispetto agli esami del sangue
04 marzo 2011 —   pagina 7   sezione: GENOVA
UN TEST non "testato". Un etilometro con un margine di errore anche del 27%, secondo la perizia che il gip Roberto Fucigna ha ordinato a due consulenti, per verificare l’ attendibilità dell’ apparato di misurazione della presenza di alcol nell’ organismo. Lo strumento è del tipo "Lion Intoxilyzer 8000" ed utilizzato dai vigili urbani di Genova, che, peraltro, in dotazione hanno pure il "Dragher". Quest’ ultimo è usato da polizia stradale, volanti e carabinieri. La poca attendibilità dell’ etilometro "Lion"è stata stabilita da due professori dell’ università di Pavia, incaricati dal gip di Genova: non sempre lo strumento fornisce misurazioni corrette. I due sono stati chiamati ad approfondire un contenzioso tra la polizia municipale ed un guidatore genovese di 24 anni, multato per guida in stato di ebbrezza, al quale peraltro è stata confiscata l’ auto ed è stata ritirata la patente. Alla mezzanotte del 5 maggio dello scorso anno, il giovane fu fermato dalla polizia (pare che le volanti abbiamo un solo strumento) mentre si trovava alla guida della sua Audi. Gli agenti chiamaronoi colleghi vigili urbani, che sottoposero l’ autista alla prova alcolometrica, appunto con il "Lion", soffiando dentro una cannula collegata al sistema di analisi dell’ aria espirata. I risultati diedero due misurazioni: 1,52 e 1,59. Superando il limite di 1,5, gli fu sospesa la patente e sequestrata la vettura. Stando a quanto riporta l’ Agi, la vicendaè finita in mano agli avvocati Andrea Costa e Ennio Pischedda, che hanno fatto ricorso contro la confisca. I periti hanno fatto bere al ragazzo 200 grammi di grappa con 38 gradi alcolici. Lo hanno sottoposto al test etilometro e contemporaneamente alle analisi di sangue. I risultati hanno evidenziato il range di errore dell’ apparato "Lion" tra il 10 e il 27% rispetto a quello del sangue. La discrepanza porta alla conclusione che il valore di 1,59 poteva essere in difetto, cioè, 1,1, o in eccesso, 2,06. La perizia ha dimostrato che la rilevazione non è sempre valida, adesso si attende la decisione del giudice. - (g. fil.)

FORSE UN ALTRO CAMPANELLO DI ALLARME?
PERCHE’ SOSPENDONO I CONTROLLI?

ROMAGNAOGGI

Cesena, sindacato dei vigili all’attacco: "Sospesa la campagna anti-alcol"
4 Marzo 2011 - 19.40 (Ultima Modifica: 04 Marzo 2011)
CESENA - "L’esperienza fortemente voluta nel 2007 dall’Amministrazione Cesenate per il controllo del rispetto tasso alcolico alla guida e dei limiti di velocità è stata di fatto sospesa dal nuovo dirigente della Polizia Municipale da gennaio 2011": è l’ennesima denuncia del sindacato della polizia municipale Sulpm, ormai in guerra aperta contro sindaco e nuovo comandante. E ancora: "Più volte abbiamo chiesto che venga riavviata".
E ancora: "Peccato perché i risultati ottenuti erano estremamente positivi e molto incoraggianti.
I servizi "Notti Sicure", si svolgevano bimensilmente nelle notti tra il venerdì e il sabato dalle 22 alle 4 di mattina. Il controllo nei periodi estivi era collegato a iniziative della stessa Prefettura di Forlì che coordinava tutti i corpi di Polizia presenti sul territorio dislocandoli nelle varie arterie principali in sinergia per contrastare il rischio di incidenti automobilistici, causato dallo stato di ebbrezza. Inoltre ai controlli campione col precursore per l’alcol si aggiungevano anche quelli col precursore per le sostanze stupefacenti. Si sono rilevati efficaci sia per sensibilizzare i più giovani e i neopatentati per i quali da agosto è scattato il tasso zero alla guida".

CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE

IL TIRRENO

Denunciato ubriaco al volante
Tasso alcolemico cinque volte superiore al limite
SABATO, 05 MARZO 2011
VENTURINA. Serata movimentata. Un cittadino marocchino, con un tasso alcolemico superiore di ben cinque volte il limite consentito, alla guida del suo veicolo, danneggia una autovettura in sosta e si allontana. E’ stato rintracciato dopo circa un’ora dai carabinieri di Suvereto e denunciato per guida in stato di ebbrezza.
E’ accaduto giovedì sera, poco dopo le 22,30, quando i militari in servizio presso la centrale operativa della Compagnia carabinieri hanno ricevuto delle comunicazioni da parte di alcuni cittadini di Venturina.
Le segnalazioni parlavano di un cittadino straniero che, dopo essere uscito da un bar del centro visibilmente ubriaco, si era messo alla guida della sua autovettura del tipo Volkswagen Golf, procedendo praticamente a zig zag.
L’uomo, dopo aver danneggiato la fiancata di un altro veicolo posteggiato nei pressi, si era allontanato tranquillamente in direzione di San Vincenzo.
Al fine di scongiurare situazioni di pericolo per gli altri utenti della strada e rintracciare l’autovettura segnalata, sono stati allertati i servizi di proiezione esterna.
Nel frattempo, i militari della stazione di Suvereto hanno raggiunto il bar in questione dove, ascoltati alcuni testimoni, sono riusciti ad accertare la targa del veicolo interessato, poi comunicata ai colleghi che avevano inziato le ricerche.
Dopo circa un’ora, l’autovettura in questione veniva rintracciata davanti ad un altro bar di Venturina.
Appena il conducente ha cominciato a parlare, i carabinieri si sono resi conto che, effettivamente, l’uomo, 29enne, marocchino, regolare, aveva «alzato il gomito». L’uomo aveva tutti i classici sintomi dell’abuso di sostanze alcoliche: alito vinoso, sguardo spento, dialogare sconnesso ed andatura incerta e barcollante.
E’ stato sottoposto al test, che, ovviamente, ha dato esito positivo, segnalando un tasso alcolemico di 2.59 grammi/litro.
Per l’automobilista è scattata la denuncia per guida in stato di ebbrezza alcolica. I carabinieri hanno provveduto al ritiro della patente di guida. Per l’uomo sono scattate anche le conseguenti sanzioni amministrative ed il sequestro del mezzo, destinato alla confisca.

CORRIERE DI MAREMMA

Beccati alla guida in stato di ebbrezza.
Condanna e patente sospesa.
GROSSETO 05.03.2011
Patenti ritirate e condanne per guida in stato di ebbrezza. Del resto la legge in materia ammette dosi minime di alcol prima di mettersi al volante. Invece di 0.50, un moldavo di 25 anni, quando è stato fermato e analizzato, ha fatto schizzare l’asticella dell’alcoltest a 1.61. Stesso risultato nel secondo controllo. L’uomo era stato fermato durante un controllo a Quattro Strade la notte dell’11 maggio del 2009. Per lui il giudice Compagnucci ha deciso una condanna a 3 mesi di reclusione e una multa di 1500 euro (pena sospesa) e patente ritirate per 2 anni. E’ andata decisamente meglo a un romeno di 31 anni, fermato per un controllo a Massa Marittima lo scorso settembre e trovato positivo all’alcoltest: 1.42 e 1.38 i risultati del controllo. Il tribunale di Grosseto (giudice Valeria Montesarchio, pubblico ministero Alessandro Leopizzi) lo ha condannato a 20 giorni di arresto e a 400 euro di multa. Patente sospesa per 6 mesi

IL TIRRENO

Ubriaco alla guida, la vettura andrà all’asta
SABATO, 05 MARZO 2011
PISA. Ha minacciato i poliziotti, ma questi ultimi hanno rinunciato a segnalarlo alla procura per minacce e resistenza date le condizioni in cui si trovava: era ubriaco. Non ha potuto invece sottrarsi alla denuncia per guida in stato di ebbrezza.
Protagonista del movimentato episodio un 38enne di Lari. L’uomo è stato fermato nella notte da agenti della Polstrada sul Lungarno Mediceo a Pisa. Era alla guida di un fuoristrada e, sottoposto al test dell’etilometro, è risultato avere un valore quattro volte superiore al limite. All’uomo, che era già stato denunciato in passato per lo stesso motivo, è stata ritirata la patente. Il veicolo, di proprietà del conducente, è stato sequestrato e sarà venduto all’asta.

MARSICALIVE

Rumeno ubriaco provoca incidenti in centro. Fermato dalla polizia locale
Avezzano. Un cittadino rumeno ubriaco provoca una serie di incidenti in pieno centro. Una pattuglia della polizia locale lo intercetta e lo ferma per guida in stato di ubriachezza. Battuto il record di etilometro: 4,00 grammi/litro di alcol nel sangue. Verso le ore 12,30 un cittadino rumeno C.F. di ventotto anni, è stato fermato da una pattuglia di prossimità della polizia locale perché sorpreso mentre guidava un veicolo Renault Scenic in stato di totale ubriachezza, dopo avere provocato una serie di piccoli incidenti a catena in pieno centro a causa dell’andatura a zig-zag tenuta. Durante i controlli C.F. opponeva resistenza agli agenti per evitare di essere identificato e di essere sottoposto ai rilievi con l’etilometro, per cui veniva ammanettato e portato al Comando in stato di fermo. Negli uffici di polizia locale lo stato di alterazione psico-fisica di quella persona rendeva alquanto difficoltose tutte le operazioni, soprattutto quelle di accertamento con l’etilometro, ma alla fine con un po’ di calma l’apparecchiatura restituiva il suo responso: 3,97 g/l la prima misurazione e 4,00 g/l la seconda, a fronte di un limite massimo di 1,5 g/l. Nel frattempo, sembrando peggiorare lo stato di lucidità di C.F., anche in ragione del fatto che il livello di alcol nel suo sangue era ancora nella fase crescente (3,97 4,00), gli agenti decidevano di chiamare una ambulanza per disporre un ricovero in ospedale e prevenire un possibile arresto cardiaco per coma etilico. Contemporaneamente dagli uffici della polizia locale partiva una denuncia a piede libero a carico di C.F. per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ubriachezza, oltre che una segnalazione all’autorità di pubblica sicurezza per valutare la possibilità di adottare un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale, trattandosi di cittadino comunitario e dunque tutelato dalle leggi dell’Unione europea.

TICINOONLINE

Rifiuta l’alcol test, sequestrata l’Aston Martin a un ticinese
Il quarantenne rischia di pagare con la sua auto, del valore di circa 325mila franchi, la serata trascorsa a Luino
4.3.11 - LUINO - Aveva passato una serata a Luino il quarantenne svizzero residente in Ticino che ora rischia di perdere la sua Aston Martin. L’uomo infatti, sorpreso dalla polizia di Luino, ha rifiutato l’alcol test e di conseguenza è scattato il sequestro del suo veicolo.
Ma non si tratta di un veicolo qualunque, bensì di una Aston Martin, un’auto che vale oltre 300 mila franchi, che ora rischia di essere confiscata dallo Stato.
La colpa - come riporta la Provincia di Varese - sembrerebbe, di qualche bicchiere di troppo. L’uomo, sorpreso venerdì sera dagli agenti della polizia stradale di Luino, accompagnato da altri due amici, di ritorno da una festa, di fronte alla rischiesta degli agenti di sottoporsi al test alcolemico, si è rifiutato. Ed è scattata la denuncia.
Oltre alla denuncia per essersi rifiutato di sottoporsi alle verifiche è così scattato il sequestro amministrativo e preventivo ai fini della confisca che verrà, eventualmente, disposta in caso di condanna penale, della sua auto.
La lussuosa Aston Martin, nota tra l’altro per essere l’auto preferita di James Bond, si trova ora in un deposito giudiziario in attesa che il quarantenne svizzero decida di inoltrare il ricorso. Se dovesse essere però condannato l’uomo rischia di non vedere più il suo gioiellino.

LA TRIBUNA DI TREVISO

Lite per la tivù: lui taglia i cavi, lei chiama la polizia
04 marzo 2011 —   pagina 17   sezione: Cronaca
Litigano per la tivù: lui taglia i cavi, lei chiama la polizia. E’ successo mercoledì sera attorno alle dieci e mezzo in una bifamiliare poco fuori mura. Al 113 è arrivata la telefonata di una donna - quarant’anni - in lacrime: si era barricata in camera da letto, il marito picchiava sulla porta e la minacciava, come in Shining. All’arrivo degli agenti l’uomo, 46 anni, ha aperto tranquillamente e li ha fatti entrare. Visibilmente alterato dall’alcol, ha accompagnato i poliziotti alla camera della compagna, madre di due figlie minorenni che vivono con loro. La donna ha aperto e ha raccontato agli agenti l’accaduto: lei era andata a dormire, e ha acceso la tivù in camera da letto, cambiando canale sul decoder della pay-tv. Il compagno, al piano di sotto, è andato su tutte le furie perché il decoder è “centralizzato” e quindi ha dovuto subire il cambio di canale deciso dalla donna. A questo punto l’uomo è salito, sbraitando e aggredendo la compagna a spintoni e tirate di capelli, per poi tagliare i cavi del televisore e scaraventare a terra il cellulare della donna. Lei, terrorizzata, ha poi chiamato la polizia.
Altra lite, l’ennesima, è andata in scena in un’abitazione alla periferia della città. Dopo un periodo burrascoso, il marito ha deciso di abbandonare la casa. Mercoledì mattina era tornato per prendere alcuni effetti personali: in casa ha trovato il cognato che, su preciso diktat della sorella, cioè sua moglie, non voleva aprirgli. Per questo motivo, il marito chiuso fuori casa ha telefonato alla polizia: gli agenti, intervenuti sul posto, hanno mediato contattando la donna al telefono e convincendola a lasciar entrare il marito
- Fabio Poloni

BOLOGNA2000

Modena: riverso sulla carreggiata, ma era solo ubriaco
05 mar 11 • Categoria Cronaca,Modena - 37 letture
Ha visto sulla carreggiata le gambe di un uomo riverso nell’aiuola spartitraffico e ha immediatamente pensato al peggio. Non ha esitato a fermare l’auto e a scendere per verificare l’accaduto e prestare soccorso, imitata dal collega che, sopraggiunto appena dietro di lei, si stava anch’egli recando al lavoro al Comando della Polizia municipale di Modena.
E’ accaduto questa mattina, alle 6.45 sulla tangenziale Mistral, non lontano dal cinema Raffaello. La vigilessa e il collega hanno verificato che si trattava di un giovane ubriaco e lo hanno incoraggiato a rialzarsi. L’agente lo ha scortato procedendo con la propria auto a passo d’uomo mentre il giovane, a piedi e barcollando, percorreva un tratto di tangenziale; nel frattempo la collega si è recata al Comando per avvertire una pattuglia in servizio, che ha raggiunto, identificato e riaccompagnato a casa il giovane.

CASERTANEWS

Va a rubare ma è ubriaco e si addormenta su un divano: arrestato
Sabato 5 Marzo 2011

5.3.11 - Marcianise - Questa mattina personale della Squadra Volante del Commissariato della P.S. di Marcianise ha arrestato il cittadino marocchino METRAOUI FARID di 23 anni, senza permesso di soggiorno, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e la persona. Il giovane era stato sorpreso mentre ubriaco stava dormendo su un divano di in un appartamento privato di Marcianise ove si era introdotto durante la notte, dopo aver forzato una finestra con strumenti atti allo scasso che deteneva. Il proprietario dell’abitazione, nonostante lo sconcerto di imbattersi in uno sconosciuto in casa, riusciva a chiamare il 113 senza svegliare il giovane che è stato bloccato dalla Volante mentre tentava di scappare dall’appartamento. Dalla perquisizione personale il Farid è stato trovato in possesso anche di un lungo coltello da cucina. Nei suoi confronti è scattata una denuncia per violazione aggravata di domicilio oltre al possesso di armi e strumenti per l’effrazione; pertanto è stato tratto in arresto.
Lunedì la direttissima nei suoi confronti al tribunale di Marcianise. Nella stessa mattina OUTATI YOUNESS di 32 anni del Marocco (arrestato per spaccio di stupefacenti nei giorni scorsi da altro personale del Commissariato della P.S. di Marcianise) è stato sottoposto all’obbligo di dimora in Marcianise, dopo la sua scarcerazione e conseguente convalida dell’arresto. Nello stesso giorno S. P. di 22 anni da Marcianise è stato arrestato e sottoposto ai domiciliari a seguito di esecuzione di ordinanza per l’espiazione di un residuo pena di 9 mesi di reclusione emessa dal Tribunale per i minori di Napoli per reati contro il patrimonio commessi all’epoca in cui era minorenne.

Fonte : comunicato stampa

LA VOCE DI ROVIGO

L’ARRESTO Imbianchino di 36 anni nei guai per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale
Ubriaco al volante se la prende con i carabinieri
ADRIA - Non voleva sottoporsi alla prova dell’alcoltest, evidentemente aveva paura di risultare positivo e di vedersi sequestrare la patente di guida. Per questo motivo ha cominciato ad inveire contro i carabinieri. Alla fine Gianluca Rizzo, 36enne imbianchino di Adria è stato arrestato per violenza, resistenza e minaccia aggravata a pubblico ufficiale.
E’ successo giovedì scorso ad Adria. Non sono ancora le 18 quando in via Badini, poco distante da un bar, l’imbianchino che poi sarà arrestato sta cercando di fare manovra alla guida di un Fiat Ducato. Nel tentativo il furgone sbatte ripetutamente contro due auto in sosta. Tamponamenti che facevano sospettare un probabile stato di ubriachezza nell’uomo alla guida.
Poco dopo sul posto piombano i carabinieri della stazione di Pettorazza Grimani che intendono sottoporre l’imbianchino alla guida del furgone alla prova dell’alcoltest. Gianluca Rizzo a questo punto si oppone, e comincia a dare in escandescenze. Probabilmente accecato dall’alcol inveisce contro i militari dell’Arma, li insulta, arriva addirittura a minacciare di morte il maresciallo comandante della stazione di Pettorazza.
I carabinieri denunciando l’uomo per guida in stato di ebbrezza, la sua condizione di ubriachezza, infatti sembrava evidente. La sua patente è stata sequestrata e l’uomo arrestato e condotto in una cella del carcere di Rovigo. Alberto Garbellini

ALTO ADIGE

Il carnevale finisce a cazzotti Due lievi feriti in via Macello
04 marzo 2011 —   pagina 17   sezione: Cronaca
BOLZANO. Carnevale un po’ troppo movimentato ieri nel tardo pomeriggio nell’ex capannone industriale «Halle 28» di via Macello (ora a dibito a discoteca) ove è stata organizzata una maxi festa per giovanissimi. Per due volte, dopo le 18.30, è stato chiesto l’intervento delle pattuglie della polizia a seguito di violenti litigi tra partecipanti ai festeggiamenti legati al carnevale. I poliziotti giunti sul posto sono stati costretti a fare i conti con le conseguenze di episodi legati a forme di euforia alcolica. In sostanza molti dei ragazzi che avevano scelto il locale di via Macello per trascorrere il giovedì grasso non hanno saputo controllarsi nel consumo di bevande alcoliche. Proprio a seguito dell’alcol la situazione è degenerata un paio di volte quando gruppi contrapposti di ragazzi sono venuti alle mani. Il bilancio, per fortuna, non è drammatico. Le scazzottate, con pugni e calci, hanno provocato un paio di feriti che sono stati accompagnati al pronto soccorso del San Maurizio. Uno dei ragazzi colpito al volto con un pugno ha rimediato una ferita ad uno zigomo, un altro al labbro superiore. Non ci sono stati danni materiali. Per il momento non ci sono denunce.

INIZIATIVE DI PREVENZIONE ED INFORMAZIONE

Donne alcol e droghe, nel tunnel oltre 27 mila italiane
Sono oltre 27 mila le donne tossicodipendenti in Italia, 23 mila delle quali (l’86%) ogni anno accedono ai servizi pubblici richiedendo un trattamento per dipendenza da sostanze stupefacenti. Il primo accesso avviene dopo circa 6-8 anni dall’inizio della dipendenza. Le donne accettano piu’ degli uomini il trattamento e vi restano per un tempo piu’ lungo. Questi alcuni dati emersi dalla prima giornata di lavori della Conferenza dedicata al progetto Dad.Net (Donne, alcol e droghe), apertasi oggi nella sede della Fao alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi.
"La droga - ha osservato Giovanardi nel suo indirizzo di saluto - e’ una bestia vorace che divora il mondo e che miete vittime soprattutto tra i giovani e le donne. Grazie a Dad.Net sara’ possibile realizzare interventi di prevenzione e trattamento mirati proprio al genere femminile". "Attraverso questo progetto - ha aggiunto Elisabetta Simeoni, promotrice di Dad.Net e direttore tecnico-scientifico del Dipartimento politiche antidroga - vogliamo combattere questo senso di effimera forza che le droghe producono e restituire cosi’ alle donne dignita’ e vitalita’".
- La vicepresidente del Parlamento europeo, Roberta Angelilli, ha sottolineato il valore del progetto Dad.Net come iniziativa pensata dalle donne per le donne, con una particolare attenzione alle madri con problemi di tossicodipendenza che il progetto intende seguire fin dal momento del concepimento.
Il capo del Dipartimento politiche antidroga, Giovanni Serpelloni, ha posto l’accento sul consistente investimento che e’ stato dedicato a Dad.Net, un progetto ispirato alla logica ’gender oriented’ inserita nell’ultimo Piano d’azione nazionale recentemente approvato dal Consiglio dei ministri. Con questo progetto, saranno realizzate delle linee guida nel campo della prevenzione e del trattamento al femminile che potranno essere utilizzate da tutti gli operatori coinvolti a vari livelli nell’assistenza delle donne a rischio o con una dipendenza. La Conferenza proseguira’ domani, a partire dalle 9. Nel corso della giornata si terranno dei tavoli di lavori dedicati alle tematiche ’rosa’, sui quali si confronteranno esperti nazionali e internazionali. I lavori si concluderanno il prossimo 4 marzo.

CORRIERE DI AREZZO

Discoteca gratis con Sms no Sos.
Torna l’iniziativa di Confesercenti.
AREZZO  05.03.2011
Prevenire gli incidenti stradali e guidare in sicurezza dopo una serata di divertimento. Domani un altro appuntamento in discoteca senza pagare grazie al progetto "Sms no Sos". Prosegue l’iniziativa sociale di Confesercenti ideata per prevenire gli incidenti stradali e sensibilizzare i giovani a un sano divertimento senza eccedere sul consumo di alcol. Con un semplice sms sabato sera sarà possibile entrare gratuitamente al Filzcarraldo, allo Sugar Reef, a Lo Scorpione, al Riverpiper e a "Il Principe"inviando il messaggio al 331.9695559. "Per chi aderirà al progetto - spiega Stefano Micheli di Confesercenti - l’impegno sarà quello di accompagnare tre amiche o amici in discoteca assumendosi la responsabilità, una volta usciti dal locale, di mettersi alla guida sobrio. In cambio riceverà oltre all’ingresso omaggio e alla bibita analcolica anche un gadget. Il gadget, offerto dalla concessionaria Lady Car, consiste in una card con un buono sconto da 150 euro per pernottamenti da utilizzare in un viaggio e verrà consegnato all’automobilista responsabile dagli operatori dell’associazione Dog solo dopo essersi sottoposti all’alcol test ed essere risultati negativi"

IL MATTINO

Cresce l’allarme per droga e alcol
05/03/2011
Francesco Fusco Pimonte. In paese cresce l’allarme per il consumo di droga, alcol e gioco d’azzardo e così la Chiesa scende in campo con una nuova iniziativa a difesa dei giovani. È stato presentato ieri mattina da don Gennaro Giordano, parroco di San Michele Arcangelo, il progetto “Dr.al.az.” (droga, alcol e azzardo) che prevede una lunga campagna di sensibilizzazione nel tentativo di combattere il fenomeno della devianza giovanile. L’iniziativa è stata presentata già al sindaco Giuseppe Dattilo, ai rappresentanti delle forze dell’ordine e ai dirigenti delle scuole cittadine. «Il nome di questo progetto – afferma don Gennaro – richiama le iniziali dei tre mali da combattere a Pimonte. Abbiamo deciso di puntare tutto sulla prevenzione nelle scuole, in particolare dalla quarta elementare alla terza media. A partire dalle prossime settimane informeremo così i più piccoli dell’esistenza in paese e della pericolosità delle devianze e, soprattutto, formeremo gli alunni ad avere un carattere abbastanza forte da dire no quando e se occorrerà». Nei prossimi giorni l’iniziativa sarà presentata anche alle varie associazioni attive sul territorio comunale. «Un’azione sinergica e costante – continua il sacerdote – riuscirà col tempo a dare risultati. A tal proposito ho già chiesto e ottenuto la possibilità di avere sul posto speciali formatori, persone preparate al contatto, spesso difficile, coi minori. Le scuole restano il posto ideale dove i bambini e i ragazzi possono formare, oltre al cervello, anche il carattere. Aiutati anche da esempi sani e, perché no, pure famosi e di successo come ad esempio calciatori, cantanti e personaggi dello spettacolo». Tutto è nato dopo gli ultimi episodi di cronaca che hanno portato all’arresto di diversi pusher a Pimonte e nell’area dei Lattari. «Ormai è inutile nasconderci – conclude don Gennaro -, il fenomeno droga investe anche la nostra comunità e soprattutto i nostri giovani. E’ ora di unirsi per combattere questo fenomeno»

CORRIERE DI GELA

Affollata manifestazione “No drugs day” al PalaLivatino
5.3.11 - La vita non è polvere o desiderio artificiale, ma bene prezioso e di assoluto valore. Proprio da tale pensiero nasce l’incontro degli studenti delle scuole medie inferiori e superiori di Gela, i quali si sono dati appuntamento giovedì 3 marzo alle ore 9 presso il Palacossiga, al fine di manifestare apertamente la loro totale avversione verso l’uso di sostanze stupefacenti. Il “No Drugs Day”, evento cittadino di riflessione comunitaria e sociale, giunto alla seconda edizione, ha coinvolto il servizio di Pastorale Giovanile, il Comune di Gela, le forze dell’Ordine, la delegazione Cesvop di Gela e il Coordinamento delle associazioni di Volontariato. Presenti note personalità politiche locali, dello sport, diversi dirigenti scolastici, educatori e docenti. Tra queste c’erano il sindaco Angelo Fasulo, l’assessore ai servizi sociali Fortunato Ferracane e il Vescovo della diocesi di Piazza Armerina, mons. Michele Pennisi. Dopo l’accoglienza e i saluti del direttore diocesano di Pastorale Giovanile don Giuseppe Fausciana, grande spazio è stato dedicato alle esibizioni degli allievi della “Gymnastic Club” coordinata da Walter Miccichè, con la collaborazione del prof. Massimo Catalano e dei tecnici. Presentati coreografie accurate e spettacolari di ginnastica ritmica e artistica. Successivamente, è toccato alle eleganti majorettes della scuola media “Romagnoli”, preparate dalla docente Francesca Bunetto. Momento coinvolgente anche l’interessante partita del Basket Gela e le originali danze dei giovani della palestra Snoopy. Giornata di colori e suoni, per un “basta” accorato alle forme più disparate di dipendenza, compresa l’attuale “mania” ossessiva dei video poker. Non solo quindi un semplice raccoglimento, ma una folla di ragazzi e una comunità educante attivi contro una piaga che quasi sempre distrugge e uccide . Gli organizzatori hanno inoltre posto in primo piano la volontà dei giovani di andare verso realtà sane e positive, con l’impegno di costruire una società migliore e non superficiale.
Utilissime le simulazioni dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, che hanno evidenziato il funzionamento del test alcolemico e la responsabilità sull’uso del casco e la guida sicura. In particolar modo, il tenente dell’Arma, Daniele Bochicchio, ha precisato i rischi della dipendenza da alcool per i giovani. Importante l’intervento del presidente del Circolo di Spiritualità “Zuppardo” Andrea Cassisi, il quale ha ribadito a nome di tutte le associazioni presenti il ruolo fondamentale e insostituibile del sociale in ambiti diversi. Tante poi le impressioni e le dichiarazioni della giornata. “Oggi celebriamo la vita – ha dichiarato don Giuseppe Fausciana – che è soprattutto sport, scuola e volontariato tese ad un impegno contro realtà nocive dalle quali è necessario prendere le distanze”. “E’ una lieta giornata – ha commentato il sindaco Fasulo – che annuncia una ferma battaglia contro tutte le dipendenze. Possono arrivare momenti di debolezza, ma è doveroso non abbandonarsi a inutili forme di compensazione. Una parola amica e un gesto di amore possono essere utili sostegni”.
“E’ un incontro che si affaccia al futuro – ha sottolineato il Vescovo Pennisi – e l’augurio più bello che possiamo porgere ai giovani è quello di vivere una vita serena e responsabile, senza isolarsi e cogliendo pienamente il valore della comunità”.
“Fare prevenzione è fondamentale – ha ricordato l’assessore Ferracane – ed è chiaro ribadire il netto “no” a qualsiasi tipo di droga”.
E in linea con il programma della manifestazione, alle ore 18, presso la Casa del Volontariato di Via Ossidiana si è svolto un’incontro – dibattito dal titolo: “Sì, ma... verso dove?”, al quale hanno partecipato tutte le associazioni e l’amministrazione comunale. Autore : Marco Di Dio

JULIENNEWS

’NASO ROSSO’ AL SERVIZIO DEI GIOVANI
Aumenta la consapevolezza del rischio alcol tra i giovani
5.3.11 - Roma - Milleduecento serate organizzate in 11 regioni, 59.886 alcol test effettuati, 43.886 ragazzi intervistati nei locali notturni. Il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, ha presentato, in una conferenza stampa, tenuta a Palazzo Chigi il 21 febbraio scorso i dati dei primi sei mesi dell’operazione "Naso Rosso", iniziativa sperimentale promossa in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, Modavi Onlus, Ania, Polizia di Stato e Silb. "Le cosiddette ’stragi del sabato sera’ rimangono un’emergenza per la nostra società - ha spiegato il ministro - nonostante i dati positivi degli ultimi anni che evidenziano un calo degli incidenti stradali il dato allarmante riguarda i giovani coinvolti: in tre mesi sono morti sulle strade 316 ragazzi di età compresa tra i 20 e i 24 anni.(*) "Naso rosso" è un’operazione portata avanti dal Governo e rivolta a tutti i giovani che frequentano i locali notturni e che rischiano di mettersi alla guida in stato di ebbrezza. L’obiettivo dell’operazione è sensibilizzare i giovani ad avere un comportamento più responsabile alla guida assumendo maggiore consapevolezza su quelli che sono i rischi derivanti dall’abuso di alcol e il consumo di sostanze stupefacenti. "Abbiamo affrontato la questione andando oltre gli strumenti tradizionali - ha aggiunto Meloni - ottenendo ottimi risultati anche grazie alla possibilità di avere a disposizione una panoramica ampia del fenomeno". Tra gli aspetti positivi il ministro della Gioventù ha sottolineato la presenza di "maggiore responsabilità dei ragazzi intervistati che conferma che il guidatore designato a inizio serata effettivamente tende a non bere". Sempre nel corso dei primi sei mesi sono stati impegnati 200 operatori "Naso Rosso" che hanno informato i giovani sui temi della sicurezza stradale, effettuato la misurazione del tasso alcolemico e accompagnato i ragazzi a casa con mezzi "Naso Rosso", 58 in totale.

di Rosario Lavorgna

(*) Nota: sarebbe interessante sapere quanti morti ci furono negli stessi tre mesi dell’anno scorso quando non c’era ancora il progetto “NASO ROSSO”.

L’ARCIVESCOVO DI TRENTO INVITA AL DIGIUNO ANCHE DI ALCOL E SLOT MACHINE

 TRENTINO

«Digiuniamo dalle slot machine»
Bressan invita i fedeli ad astenersi alle Ceneri dal gioco d’azzardo
JACOPO TOMASI
SABATO, 05 MARZO 2011
TRENTO. Non solo la tradizionale astinenza dalle carni. In vista del mercoledì delle Ceneri, primo giorno di Quaresima, il vescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan, ha invitato i fedeli a “digiunare dal gioco d’azzardo”. Con queste parole: “Sta rovinando molte famiglie e molte persone. E’ importante che la gente si liberi da certe dipendenze e tentazioni”.
Monsignor Bressan ha fatto riferimento alla notevole diffusione, in città, di sale da gioco e slot machine. Negli ultimi anni, infatti, a Trento sono spuntati 10 “mini-casinò” e, in Trentino Alto Adige, si contano oltre 5.000 slot.
«E’ sempre più facile introdurre nei locali queste macchinette che possono indurre in tentazione», ha detto il vescovo.
«La sudditanza e la dipendenza dal gioco d’azzardo sono sempre più diffuse e, purtroppo, stanno rovinando famiglie e persone. Per questo - ha continuato - serve ragionevolezza. La gente deve liberarsi da queste tentazioni e così, oltre al digiuno dalle carni e dall’alcol, invito i fedeli a digiunare anche dal gioco».
Il contenuto dell’omelia del mercoledì delle Ceneri è stato anticipato ieri pomeriggio, durante un incontro voluto dal vescovo Bressan con i giornalisti delle emittenti trentine e della stampa locale. Un’“operazione ascolto” per capire come la Chiesa possa rapportarsi con i media. Mezzi di comunicazione che a volte, ha sottolineato monsignor Bressan, «danno troppo spazio a questioni poco rilevanti», ma fortunatamente in Trentino pongono attenzione «alla dignità delle persone». Durante l’incontro è stato anche fatto riferimento ad un altro problema che sarà affrontato dal vescovo con una “lettera ai giovani” in vista della Quaresima: quello del precariato.
«I problemi occupazionali - ha affermato - generano problemi relazionali perché creano un’instabilità psicologica. Per questo bisogna fare qualcosa a favore dei giovani che non hanno un lavoro stabile». Infine, Bressan ha affrontato per la prima volta la questione relativa alla solidarietà internazionale trentina. Proprio giovedì, infatti, l’assessore Lia Beltrami ha ottenuto la fiducia in consiglio provinciale nonostante le dure critiche dell’opposizione. «Credo che la solidarietà trentina sia una bella realtà», ha commentano. «La Provincia sostiene con lo 0,25% del suo bilancio progetti all’estero e, francamente, non ho mai avuto notizia di abusi. Purtroppo quando ci sono di mezzo i soldi, però, ci si espone alle polemiche. In ogni caso - ha concluso il vescovo - il nostro è un territorio sensibile alla solidarietà come dimostra il fatto che da 60 anni siamo nei primi 5 posti tra le 226 diocesi italiane per l’attenzione all’opera dei missionari».

LAVORI SOCIALMENTE UTILI

TRENTINO

Al lavoro per il Comune (anziché dietro le sbarre) i guidatori sorpresi ubriachi
FIRMATA LA CONVENZIONE
SABATO, 05 MARZO 2011
RIVA. Lavori di pubblica utilità a Riva anziché detenzione e multe: è l’opportunità di pena sostitutiva (prevista dal nuovo codice della strada) che nei prossimi tre anni sarà offerta a otto condannati per guida in stato di ebbrezza o di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti in seguito all’accordo firmato tra l’amministrazione comunale rivana (nella persona del sindaco Adalberto Mosaner) e il tribunale di Rovereto (col suo presidente Corrado Pascucci).
La stipula prevede che otto persone finite nei guai mentre erano al volante (o in sella a un motociclo) possano svolgere presso la municipalità altogardesana un certo tipo di servizi in favore della collettività, precisamente individuati in «attività legate alla difesa del territorio ambientale», «lavori di manutenzione del demanio e patrimonio pubblico con riferimento a parchi e giardini» e «attività di supporto ai servizi culturali».
«Una scelta della quale sono particolarmente soddisfatto - ha commentato Mosaner - sia per il suo evidente significato sociale, sia per il concreto apporto e per le nuove risorse che può aggiungere alle tante attività dell’amministrazione. Ma vorrei dire che sono soddisfatto anche perché il Comune di Riva è uno dei primi in Trentino ad aver colto questa opportunità e ad aver imboccato una nuova strada».
L’attività, nei prossimi 36 mesi, sarà svolta in conformità con quanto disposto dalla sentenza di condanna, in cui il giudice - a norma di legge - indica il tipo e la durata del lavoro di pubblica utilità. Sempre a norma di legge, l’amministrazione comunale s’impegna da un lato a non retribuire in alcun modo i condannati, dall’altro - però - a provvedere alla copertura assicurativa contro gli infortuni e le malattie professionali nonché riguardo alla responsabilità civile nei confronti di terzi. (m.cass.)

Rassegna alcol e guida del 6 marzo 2011

UNA SERIE DI ARTICOLI CHE DOVREBBERO FAR RIFLETTERE TUTTI, DAGLI AMMINISTRATORI AI COMMERCIANTI, DAI GENITORI AGLI ALTRI EDUCATORI. SE TUTTI FACESSERO SEMPLICEMENTE IL LORO DOVERE SI POTREBBE GIA’ ESSERE CONTENTI.

LA NUOVA SARDEGNA

L’alcol mette ko quindici ragazzini
05 marzo 2011 —   pagina 09   sezione: Olbia
TEMPIO. Quando le ambulanze li hanno portati al pronto soccorso erano a un passo del coma etilico. Alcol in abbondanza e Carnevale: un cocktail esageratamente malassortito che ha messo ko quindici ragazzi, molti dei quali minorenni e uno di tredici anni appena.
Sono arrivati tutti insieme, al «Paolo Dettori». Causando non poche difficoltà a medici e infermieri i quali, oltre a dover gestire altre urgenze (in quel momento c’erano due codici gialli e diversi pazienti in attesa) hanno dovuto tenere sotto controllo quei giovani ubriachi che rischiavano di cadere dalle barelle.
Un record negativo, questo, per la prima giornata del Carrasciali. A partire dalle 16 sono finiti nella struttura d’emergenza dell’ospedale quindici ragazzi. Per tutti un’unica diagnosi: etilismo acuto.
Il bilancio è peggiorato, rispetto agli anni passati. Due anni fa, sempre nel corso del Carnevale, erano stati in tutto 25 i ragazzi che si erano presentati al pronto soccorso con gli stessi problemi e l’età media era di 20 anni. Nel 2010 «solo» 10 i giovani arrivati all’ospedale per aver alzato troppo il gomito e l’età media era salita a 25 anni. La Asl, dunque, sperava in un ulteriore miglioramento, per il 2011, ma non è andata così.
E’ per questo che arriva forte un appello da parte dell’azienda sanitaria «affinché si cerchi di vivere bene il Carnevale salvaguardando la propria salute e quella degli altri».
Un concetto che ha ribadito Elio Tamponi, responsabile del pronto soccorso del “Paolo Dettori”. «Il Carnevale fa parte della nostra tradizione, il divertimento però non lo si trova nell’alcol ed è assurdo che soprattutto dei “bambini» finiscano all’ospedale dopo aver assunto dosi eccessive di alcolici. Anche quest’anno, con la collaborazione del primo cittadino e della sua giunta, abbiamo cercato di sensibilizzare i capi-carro e i figuranti che partecipano alle varie sfilate della sei giorni tempiese. Ma, vista la prima giornata, siamo decisamente preoccupati. Come Asl - continua Tamponi - invitiamo la popolazione a divertirsi, senza eccedere nell’uso dell’alcol che, oltre a creare grossi problemi alla salute, potrebbe anche creare intasamento all’interno della struttura sanitaria: ci potremmo infatti trovare in difficoltà davanti a situazioni di grave emergenza. Ieri, per esempio, quando le ambulanze dei volontari hanno portato all’ospedale, quasi in contemporanea, i 15 giovani in stato di ubriachezza acuta, il disagio per gli altri utenti e per gli stessi operatori sanitari è stato grandissimo». - Stefania Puorro

IL MATTINO

L’ultima immagine di una movida
Venerdì sera l’ultima immagine di una movida che non ci piace. Dove l’eccesso di alcol sembra dilagare sempre più tra le fasce dei minorenni. «Tre ragazze in piena crisi di vomito hanno accusato dei malori, c’è stata paura tra i residenti del Vicolo delle Calesse, si è formato un capannello di gente, ma per fortuna la situazione è ritornata alla normalità», racconta Ermanno Minolti, presidente del comitato di quartiere centro storico, portavoce del pensiero diffuso degli abitanti nella zona rossa della movida: «Tante ragazze, minorenni, consumano superalcolici, ragazzini di quindici anni, facce pulite: bene questa campagna di sensibilizzazione intrapresa dal sindaco», il suo pensiero. La parola d’ordine a questo punto diventa rispetto delle regole. «Abbiamo una generazione di ragazzi da tutelare è chiaro che con questi prezzi così bassi tutti siano incentivati a bere, questo stato di cose ci sta creando problemi» rimarca l’assessore all’annona, Alfonso Buonaiuto, che fuga il campo da qualsiasi "proibizionismo", «non si può vietare di esercitare il libero mercato ai gestori, piuttosto - dice Buonaiuto - pensiamo a riqualificare la movida, facendo appello anche al buonsenso e alla sensibilità dei titolari dei locali». L’assessore sgombera il campo da qualsiasi linea repressiva dell’amministrazione e apre ai commercianti, invitandoli semplicemente al rispetto delle regole, «perchè i minori non possono bere». Sulla movida da bere troppo economica, interviene anche il delegato Confcommercio, Raffaele Campanaro, pronto a riconoscere il problema dell’alcol troppo accessibile. «Ci sono in giro prezzi modici, ma si tratta di un fenomeno che riguarda solo il centro storico - conferma Raffaele Campanaro, delegato alla movida Confcommercio - non è possibile che a Salerno, nel week end, ci si possa ubriacare con soli cinque euro». Inquadra il problema in un’ottica diversa e di più ampio respiro, il vicepresidente della Confcommercio, Sabatino Senatore, per il quale «alzare alle stelle i prezzi delle bevande alcoliche non è la ricetta per la riqualificazione e il rilancio della movida salernitana». Senatore parte dalla constatazione che la movida vada semplicemente «regolarizzata». «È pacifico che i minorenni non devono assolutamente bere - chiarisce - ma di certo non si può privare a un salernitano che viene da una settimana di lavoro di concedersi qualche birra in tranquillità; Salerno è diventata una città sempre più viva e attraente e deve restare tale, a partire dalla zona movida, che richiede interventi di rilancio e di rispetto delle regole senza alcuna ombra di dubbio» chiude Senatore. gia.sol

TRENTINO

L’happy hour? «Firmato» don Bosco>>(*)
02 marzo 2011 —   pagina 19   sezione: Cronaca
TRENTO. Don Bosco come testimonial dell’happy hour. L’idea è venuta a Marco Antonucci, titolare del bar Fiorentina che ha distribuito cinquemila volantini (in questo caso... “santini”) nelle facoltà e biblioteche della città per promuovere l’appuntamento del martedì sera con birra e spritz a un euro. L’idea è piaciuta anche al direttore dei Salesiani, don Sergio Borsato: «Bella iniziativa», dice.
Ma aggiunge: «Purché don Bosco sia visto come un prete amico e la sua immagine non sia strumentale per vendere di più». D’accordo che san Giovanni Bosco è conosciuto in tutto il mondo come il prete dei giovani, soprattutto di quelli più disagiati, ma l’idea di usarlo per promuovere l’avvio della “stagione” dell’ happy hour, è a dire poco originale. Una provocazione per pubblicizzare un classico appuntamento degli studenti ogni martedì sera, dalle 18 alle 21, con tutte le bevande alcoliche scontate. Un appuntamento che in passato ha fatto discutere più volte per via dei disordini, del rumore e della sporcizia che lasciavano la sera i ragazzi in via Calepina e forse quella frase “I bravi ragazzi non lo fanno” (che si legge sopra don Bosco), vuol dire proprio questo: divertitevi, ma con coscienza o forse vuol dire altro. «Lascio ad ognuno la libera interpretazione di cosa non fanno i bravi ragazzi - spiega Marco Antonucci, titolare bar Fiorentina - certo il mio voleva essere un messaggio positivo, per rispondere a tutte le critiche che ci hanno mosso in questi anni per l’happy hour. Abbiamo usato un testimonial d’eccezione, un prete che è stato un esempio per i giovani e li ha aiutati.(*) Anch’io ho frequentato i Salesiani, e sono cresciuto con i suoi insegnamenti».
Una pubblicità che ha sicuramente colto nel segno visto l’interesse che ha suscitato tra i ragazzi delle superiori e tra gli universitari. All’istituto Salesiani i santini (realizzati dalla Rosso Scuro di Trento) sono già arrivati. «Ne ero già a conoscenza - spiega Don Sergio Borsato, direttore Salesiani Trento - alcuni studenti si sono arrabbiati, perché non volevano che don Bosco, fondatore dei Salesiani, fosse messo accanto all’happy hour, altri invece l’hanno interpretato come un segnale positivo: una chiesa più vicina ai giovani». L’immagine di don Bosco usata per l’happy hour ha avuto quindi la benedizione, è proprio il caso di dirlo, degli stessi Salesiani. «L’happy hour è un appuntamento dei giovani che vedo con simpatia - conclude don Sergio - anzi con un certo interesse, non trovo niente di male nell’incontrarsi e bere qualcosa, ma invito i giovani a farlo con giudizio, senza esagerare. Se dunque l’immagine di don Bosco è vista come un prete amico, vicino ai giovani, ben venga, l’importante che non si usi don Bosco per vendere di più e in modo strumentale». - Marzia Bortolameotti

(*)Nota: ma dove siamo arrivati… Mi sento a disagio a commentare questo articolo.
Don Bosco ha aiutato i giovani a crescere sani ed in grazia di Dio, cose che l’happy hour non fa sicuramente!!!

FA BENE IL SINDACO DI SALERNO AD ARRABBIARSI, PERO’ CI DOVREBBE ESSERE UNA LEGGE STATALE, VALIDA IN TUTTE LE CITTA’, CHE METTE UN PO’ DI ORDINE TRA MIGLIAIA E MIGLIAIA DI ORDINANZE COMUNALI.

IL MATTINO

Prezzi da sballo alla movida
Gianluca Sollazzo È un listino choc. Il prezzo per una movida da sballo a Salerno ha raggiunto veramente il colmo. La misura della situazione è offerta dal prezzario esposto dai singoli locali del by night per la vendita di alcolici e superalcolici. Dalla semplice bottiglia di birra al cocktail consumato in compagnia al tavolo. E’ una escalation di alcolici oramai alla portata di chiunque. Basti pensare che con la modica cifra di tre euro a Largo Campo, nel cuore pulsante della movida salernitana al centro dei riflettori dell’ultima settimana, ti puoi mandare giù una birra e un chupito "one shot" senza problemi. Costa davvero poco la movida da bere(*) del capoluogo. Costa forse troppo poco anche secondo lo stesso sindaco Vincenzo De Luca, che ieri mattina ha lanciato i suoi strali contro un sistema della movida underground che va decisamente rivisto. «Per guadagnare un euro in più ci roviniamo una intera generazione», ha sferzato il primo cittadino, riferendosi a quei gestori di locali che servono, incuranti dell’età degli avventori, alcolici a bassissimo costo. «Siamo di fronte a un problema dalle dimensioni drammatiche», il monito di De Luca che annuncia un pugno duro dell’amministrazione comunale nei confronti di bar e locali pubblici che somministrano alcolici ai minorenni. Una crociata nella crociata. Dalla movida sicura, alla battaglia contro l’alcool selvaggio. Il principio espresso dal sindaco è chiaro. E proprio per questa ragione intende portarlo avanti giá dai prossimi giorni. «Non è possibile più tollerare chi somministra alcolici ai minori - ha annunciato De Luca - in molti bar viene data la possibilità ai ragazzini di consumare bevande a costi bassi, gli alcolici non devono essere dati ai minori e faremo di tutto per evitare che questa cosa assurda si ripeta in futuro». Di qui l’inasprimento dei controlli della polizia municipale che, oltre a concentrarsi sul rispetto delle emissioni sonore per l’intrattenimento musicale, avrà un bel da fare per porre un freno alla somministrazione di alcolici ai minorenni. Tutto è legato secondo De Luca a un borsino prezzi per le bevande alcoliche che ha sforato limiti bassissimi. «Che dequalifica la stessa movida» secondo il pensiero del sindaco, che prima di lanciare il suo nuovo allarme ha preso atto di persona, sulla scorta di segnalazioni giunte dai suoi collaboratori, del livello di super accessibilità di alcuni prezzi di bevande. Noi abbiamo fatto lo stesso, scovando nei vicoli del centro storico quello che trova ampiamente conferma nella denuncia del sindaco. Bere nel week end comporta davvero cifre irrisorie. E’ una giungla. A spuntarla è solo e soltanto il prezzo a ribasso. Più scendi e più il pub si riempie. E’ la legge severa della concorrenza. C’è poi l’asso nella manica, spietato: la birra del giorno a un euro. Allora sì che non ce n’è per nessuno, si sfonda il limite e il capannello di gente è servito. Dalla birra al super alcolico, al cicchetto, al chupitino che scende ch’è una bellezza. Roba da un euro massimo. Evvai con la movida da sballo.(**) E la serata va in fumo totale. Più ti avvicini a Largo Campo e più si scende coi prezzi. Una Nastro Azzurro, una Moretti, una Corona nei pressi di via Da Procida costa non più di 2,50 euro. Ma il boom al ribasso si registra a Largo Campo, dove è possibile trovare l’offerta da non perdere: birra del giorno a 1 euro. Se non è un invito a bere questo... In un altro localino del cuore caldo di Largo Campo puoi scenderti chupito e birra anche a 3 euro: in ordine un euro per il bicchierino superalcolico, due per la birra. Listino di zona servito: a Largo Campo la birra a differenza di via Da Procida costa da un minimo di 1 euro a un massimo di 2 euro. E’ qui che l’alcol è diventato negli anni sempre più economico tanto da far scattare l’allarme. Situazione completamente diversa da via Roma sino a via Antica Corte e in zona Santa Lucia. Il tariffario per l’alcol da sballo lievita almeno di un euro: Moretti, Nastro Azzurro, Heineken a 3 euro. Si sale ancora di più con la Tennent’s e la Ceres.

(*)Nota: uno dei suggerimenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per diminuire i problemi legati al consumo di alcolici è proprio l’aumento dei prezzi.
(**) Nota: l’art. 690 del C.P. punisce chiunque in un luogo pubblico o aperto al pubblico cagiona l’ubriachezza altrui.

INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE

31811


NEBRODIARIO

Campagna di sensibilizzazione dell’Unione dei Nebrodi: “Giovani Zer0 Alcol”(*)
Campagna dell’Unione dei Nebrodi GiovaniZer0 Alcol
sabato 5 marzo 2011 Etichette: Capo d’Orlando, Unione dei Nebrodi
La presentazione, presso l’auditorium dall’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II in contrada Furiolo di Capo d’Orlando, del progetto formativo “Giovani Zer0 Alcol”,, curato dall’Unione dei Nebrodi , non si è limitata ai soliti saluti e ringraziamenti .
Infatti le autorità presenti hanno introdotto, per gli studenti che riempivano l’anfiteatro ed per i numerosi ospiti, gli argomenti che poi saranno oggetto di approfondimento da parte dell’equipe inter disciplinare che incontrerà i giovani studenti.
Il prof. Scarpuzza, dirigente del Giovanni Paolo II, si è soffermato sulla necessità di parlare ai giovani, fin da quando sono ragazzi, dei danni e dei rischi legati all’alcol, con un approccio ludico – partecipativo, apprezzando l’opuscolo informativo che sarà distribuito nelle scuole alla fine degli incontri tenuti da specialisti.
Nel ringraziare per l’accoglienza, il prof Carmelo Colombo, in rappresentanza dell’Unione dei Nebrodi, condivide l’opportunità di coinvolgere le famiglie e conferma l’impegno dell’Unione dei Nebrodi di estendere la campagna di sensibilizzazione ai giovani delle scuole superiori .
Il dr. Giuliano Adriano Bruno, dirigente del Commissariato di P.S. di Capo d’Orlando, si è soffermato sui pericoli e sull’effetto dell’alcol sul nostro organismo e su come, sotto l’influenza dell’alcol; anche una piacevole serata in pizzeria può trasformarsi in una situazione a rischio quando si deve tornare a casa in motorino.
Mentre il sindaco Enzo Sindoni ha parlato ai giovani del pericolo di un approccio facile e spensierato alle bevande alcoliche, delle false credenze sui benefici effetti dell’alcol e sugli immediati inconvenienti anche estetici di una ubriacatura, invitando giovani a riflettere sulle scelte stupide e sbagliate che ogni giorno si rischiano di compiere.
Il percorso della campagna di sensibilizzazione “Giovani Zer0 Alcol”, partito dall’Istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Capo d’Orlando, si svilupperà nell’arco dei prossimi tre mesi, attraverso due incontri consecutivi per ogni gruppo di studenti delle scuole medie degli istituti comprensivi dell’Unione.

(*) Nota: quando riusciremo a leggere striscioni con “TUTTI” al posto di “GIOVANI” ?

LA NAZIONE

La febbre del sabato sera
Un soffio contro le sbronze(*)
Firenze, 6 marzo 2011 - CAPITA di vedere qualcuno che esce barcollante da una discoteca. Oppure che tentenni ancora prima di entrare.
Allora l’addetto al controllo si mette la mano in tasca e lo invita a soffiare in un precursore grande come un portachiave. Chi va oltre il limite, non entra. Oppure non se ne va. Il compito del “nuovo” buttafuori, ovvero quella figura riconosciuta dalla legge 94 del 2009 e formata in appositi corsi, comincia proprio ora.
Davanti a una persona che ha alzato troppo il gomito, l’addetto al controllo si ferma a parlare, lo consiglia a non rischiare la patente e se stesso, lo invita a rilassarsi un attimo, ad aspettare che la sbornia passi oppure a farsi accompagnare a casa da qualcuno. «Evitare anche solo un incidente, per noi è un successo», dicono questi nuovi p
Lunedì, 07 Marzo 2011
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