FRANCIA, GIRO DI VITE SUL TERRORISMO: PENE PIÙ SEVERE E CONTROLLI PIÙ EFFICIENTI |
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(ASAPS) PARIGI – Il fermo di identificazione esteso a 6 giorni (prima era 4), e meno privacy a vantaggio della sicurezza. È questo il risultato pratico di un giro di vite operato dal governo francese in termini di sicurezza contro il terrorismo, alla luce di quanto accaduto a Londra lo scorso 7 luglio. Si tratta di un pacchetto di norme voluto con forza dal governo francese, e in particolare dal ministro dell’interno Nicolas Sarkozy, che lo porterà all’approvazione del consiglio dei ministri il prossimo 19 ottobre. "Si trattava di trovare un equilibrio – dice il ministro in una nota diffusa alla stampa – tra l’esigenza di combattere il terrorismo e quella di proteggere le libertà". E in Francia, tutti sappiamo quanto sia sentita la questione della libertà individuale: proprio per questo, il giro di vite non sembra essere stato proprio gradito da tutti. Il decreto legge, se approvato, resterà in vigore fino al 2008, quando al parlamento toccherà decidere se rendere definitiva la procedura. In buona sostanza, il ministro Sarkozy ha previsto un generale inasprimento delle misure di prevenzione: il fermo verrà esteso a 6 giorni, mentre per i capi delle organizzazione terroristiche sono previsti inasprimenti di pene da 20 a 30 anni. Ai componenti i gruppi eversivi, saranno invece attribuite condanne fino a 20 anni. Finita anche la pacchia per internet: con il decreto, la polizia potrà acquisire in ogni momento tutti i dati relativi alla posta elettronica ed alla navigazione sulla rete, vista l’eccezionale capacità offerta dal web di mantenere l’anonimato, ma anche accedere alle banche dati relative ai viaggi di chiunque transiti sul territorio della repubblica. Alle compagnie ferroviarie, aeree e marittime è già stato comunicato di predisporre canali di accesso per gli investigatori, ai quali dovranno essere immediatamente forniti – a richiesta – i dati personali dei viaggiatori diretti in paesi definiti "a rischio". Intensificate anche le strutture di intercettazione preventiva, soprattutto negli internet café: "questi esercizi- dicono al ministero – saranno oggetto di un’attenzione particolare". Imprese, negozi, luoghi di culto saranno accuratamente videosorvegliati, e le immagini saranno all’occorrenza visionate da investigatori specializzati. Al Prefetto, che in Francia corrisponde per le competenze al nostro Questore, è già stato dato mandato di obbligare chiunque, quando necessario, a predisporre apparati di sorveglianza, mentre i beni dei sospetti potranno essere congelati per esigenze investigative. Infine, per garantire la sicurezza dei poliziotti impegnati nelle indagini più delicate (magari sotto copertura), i collegi della difesa potranno conoscere solo la matricola dell’agente, che eviterà di mostrarsi e deporrà in condizioni che gli garantiscano il completo anonimato. Anche i testimoni di giustizia, o i collaboratori, potranno beneficiare dello stesso piano di protezione. Ora il pacchetto di riforme è all’approvazione della Commissione nazionale informatica e libertà e dal Consiglio di stato. (ASAPS). |
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