Foto Blaco-archivio Asaps
(ASAPS), 10 marzo 2011 – L’automobilista ha sempre “l’obbligo di cautela in vista delle strisce" per questo motivo chi investe un pedone non ha scuse anche se l’attraversamento è avvenuto all’improvviso e senza guardare. L’obbligo spetta sempre al conducente a meno che la “condotta del pedone sia del tutto straordinaria e imprevedibile”. A sottolinearlo la Corte di Cassazione che si è espressa in merito ad un ricorso inoltrato da una signora di Pesaro vittima di un incidente stradale. I giudici della Terza Sezione Civile, nello stabilire i profili di colpa di automobilisti e pedoni nelle cause di risarcimento danni, scrivono nella sentenza n.5540, che “il pedone che si accinge ad attraversare la strada sulle strisce pedonali non è tenuto a verificare se i conducenti in transito mostrino o meno l’intenzione di rallentare e lasciarlo attraversare, potendo egli fare ragionevole affidamento sugli obblighi di cautela gravanti sui conducenti”. La sola circostanza che “il pedone abbia attraversato la strada, sulle strisce pedonali frettolosamente e senza guardare”, non costituisce da sola presupposto per dare alla persona investita una parte della colpa nel sinistro, fatta eccezione nel caso in cui sia il pedone stesso con una “condotta del tutto straordinaria e imprevedibile” a provocare l’incidente. (ASAPS)
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