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Articoli 16/03/2011

Barriere di protezione sotto accusa: spesso sono causa di vittime

Lo denuncia l’associazione degli amici della Polizia stradale: gli enti che gestiscono le strade non sono obbligati a sostituire i guardrail con altri più moderni
 

 

MANCANO LE NORME - L’Asaps, l’associazione degli amici della Polizia stradale lancia un allarme lo stato e l’efficacia dei guardrail. Temutissimi specialmente dai motociclisti e dai ciclisti in caso di caduta, tanto da trasformarsi in vere lame, i guardrail troppo spesso non offrirebbero la giusta protezione agli automobilisti, evitando che l’auto finisca fuori strada andando ad impattare contro un ostacolo fisso. Come denuncia l’Asaps, le barriere di protezione sono spesso vecchie o tenute in pessime condizioni, perché “non esiste una norma che obblighi l’ente proprietario di una strada, dall’Anas in giù, a sostituire una barriera perché ormai superata e obsoleta, oltre che manifestamente e logicamente pericolosa”.


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Un fermo immagine della simulazione d’incidente che ha coinvolto il pilota Robert Kubica

POCHI DATI - L’Asaps lamenta che sia difficile fornire dati sulla reale efficacia delle barriere di contenimento perché i modelli per i dati statistici Istat riguardanti le uscite di strada non sono considerate come “la conseguenza di una cattiva protezione del piano viabile, ma come un comportamento del conducente o come una semplice constatazione: il veicolo è fuoriuscito, senza indagare se ciò sia avvenuto dopo l’impatto contro qualcosa o in assenza di protezione”. Detto questo, recenti fatti cronaca, come l’incidente accorso al pilota di Formula 1 Robert Kubica che durante un rally (foto qui sopra) è stato gravemente ferito da un guardrail penetrato nell’auto (leggi qui per saperne di più), hanno risollevato l’attenzione verso le barriere. Come emerge “dalle dinamiche degli incidenti del fine settimana rilevati dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri abbiamo potuto verificare che nei primi 2 mesi del 2011, su 153 incidenti mortali totali ben 71, cioè il 46,4% sono proprio dovuti a fuoriuscita dalla sede stradale o impatto contro ostacolo fisso. Cioè quasi la metà degli incidenti è ricollegabile a modalità nelle quali non sono coinvolti altri veicoli”. Vite umane che potevano forse essere risparmiate se le strade fossero state dotate di barriere che per evitare l’uscita di strada o l’impatto contro ostacoli fissi.

LANCIA UNA PROPOSTA - Molto spesso, gli enti preposti alla cura e manutenzione dei tratti stradali giustificano l’assenza di strutture più moderne per la carenza di fondi. Un problema che l’Asaps propone di risolvere parzialmente destinando agli enti proprietari delle strade l’equivalente di ciò che costano alla società le vittime della strada se l’ente dimostra di investire per ridurre la sinistrosità: “Se in un determinato tratto di strada in cui muoiono dieci persone all’anno si azzera la mortalità, perché non destinarvi l’equivalente di quanto avremmo dovuto tutti noi sborsare per coprire le spese di una vittima?”

da alvolante.it

 

Mercoledì, 16 Marzo 2011
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