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Rassegna alcol e guida del 22 marzo 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

DIETRO I RAGAZZINI CHE SI UBRIACANO C’E’ SEMPRE UNO O PIU’ GENITORI CHE NON FANNO I GENITORI
 
LA SICILIA

Piccoli ubriaconi crescono
Anche pazienti di 13 anni al Sert di via Imera. Dilaga l’abuso di liquori in città
Martedì 22 Marzo 2011Agrigento,pagina 30e-mailprint
Hanno anche 13 anni, escono di casa tardi e rientrano alle 4, mentre i genitori dormono beati. E soprattutto bevono liquori come vecchi ubriaconi, «tanto lo fanno tutti gli amici».
Non c’è foto su Facebook che non immortali centinaia e centinaia di ragazzi felici di farsi immortalare con il bicchiere pieno di birra o altro prodotti ad alta gradazione alcolica. Povera gioventù agrigentina, ma anche i «vecchi» non sono da meno, visto che dietro i ragazzini che si ubriacano c’è sempre uno o più genitori che non fanno i genitori. A raccontare la devastazione di una larga fascia di giovani col cervello e il fegato già cotti dall’alcol sono i dati forniti dal Sert di via Imera.
La struttura coordinata dall’Asp ha attualmente in cura 63 persone, affette da alcolismo patologico, desiderose o bisognose di uscire obbligatoriamente dal tunnel della dipendenza da alcol. Tra queste 63 persone ci sono anche 8 donne, anch’esse non immuni al dramma della dipendenza. Ma è sul fronte delle nuove generazioni che si combatte una guerra senza quartiere, nella vetusta sede del Sert di via Imera. Il dato che emerge lampante è quello relativo al saldo tra le presenze dei pazienti sotto trattamento nel 2007, ovvero 20, rispetto a quelli dell’anno scorso che al 31 dicembre 2010 erano 63. Quarantatre persone affette da alcolismo in più, nel giro di meno di un triennio sono molto per una realtà tutto sommato piccola come quella agrigentina, dove la piaga dell’alcolismo continua ad allargarsi. E non è tutto.
A fare allungare un’ombra anche più sinistra e inquietante su questa emergenza sociale è anche un altro dato offerto dal Sert agrigentino. Dal primo gennaio a ieri, infatti, sono addirittura 30 i nuovi pazienti che hanno deciso di loro sponte, o spinti da genitori e amici a farsi curare. Una cura che si basa prima di tutto sull’aspetto psichiatrico e psicologico, per poi eventualmente sfociare nella somministrazione di qualche farmaco. Al Sert sono complessivamente in cura circa 150 persone tra tossicodipendenti o alcolisti, e oltre 60 pazienti «solo» per alcol sono un dato che non può non sorprendere. In estrema sintesi dunque ad Agrigento ci sono sempre più alcolizzati che diventano tali già dai 13 anni, confermando una crescita di questo fenomeno che pare non avere ostacoli.
La società, la scuola, le istituzioni, i commercianti sembrano impotenti. C’è poi l’istituzione famiglia che pare dormiente, ignara del dramma che si abbatte sulle nuove generazioni. Per fortuna qualche genitore che si accorge del proprio «bambino» ubriaco esiste ancora e corre ai ripari.


L’ANGOLO DELLA RICERCA
 
© NEWSFOOD.com -   
Una ricerca dell’Istituto Centrale di Salute Mentale di Mannheim, diretta dalla dottoressa Dorothea Blomeyer e pubblicata su " Alcoholism: Clinical and Experimental Research"
Se in gioventù alcol più stress, in età più tarda l’alcolismo diventa più probabile
Alla fine del percorso vi è spesso la dipendenza vera e propria
21/03/2011
Spesso la vita mette di fronte a situazioni stressanti. Allora, alcuni soggetti giovani decidono di usare gli alcolici come mezzo di supporto. Si tratta di una pratica pericolosa: la combinazione tra tensione e giovane età rende gli alcolici più gradevoli. Così, i giovani possono ritrovarsi, avanti negli anni, in preda ad una dipendenza da alcol vera e propria.
Questo lo scenario ipotizzato da una ricerca dell’Istituto Centrale di Salute Mentale di Mannheim (Germania), diretta dalla dottoressa Dorothea Blomeyer e pubblicata su " Alcoholism: Clinical and Experimental Research".
L’equipe della dottoressa ha preso in esame 306 volontari, di cui 166 donne e 140 uomini. Tutti loro hanno subito domande sugli eventi stressanti (nei trascorsi 3 anni) e sul rapporto con gli alcolici. In particolare, i volontari dovevano indicare l’età della prima bevuta e le ragioni dietro la scelta. Inoltre, dovevano specificare la quantità di alcol che assumevano quotidianamente e che avevano assunto nel mese precedente.
Visionando le risposte, gli esperti hanno subito notato come la verginità alcolica (momento di consumo del primo drink) veniva persa ad otto anni. In generale, spiega Blomeyer, "La metà dei partecipanti allo studio aveva iniziato a bere alcolici prima di aver compiuto 14 anni".
Gli scienziati hanno poi messo in relazione il fattore alcol e lo stress: risultato, "L’impatto degli eventi stressanti nella vita sul bere alcol dipende dall’età in cui si consuma il primo drink".
Ciò detto, il legame ha dei limiti: "Questo effetto di interazione valeva solo per la variabile "importo totale di alcol", non per il numero di giorni di consumo. Questo si adatta al modello di consumo legato allo stress, che è caratterizzato da un numero più elevato di bevande, e non tanto dal bere frequentemente".
In altre parole, se il giovane sotto tensione inizia subito a rivolgersi alla bottiglia, assocerà il consumo di alcol ad una sensazione di controllo e stabilità, venendo spinto a ripeterlo. A peggiorare la cosa, le particolarità biologiche: "Durante l’adolescenza, il bere è particolarmente gratificante in circostanze stressanti".
Purtroppo, la s quadra dell’Istituto di Mannheim non ha soluzioni pronte: i ricercatori possono solo consigliare alle famiglie di seguire i figli, richiedendo se necessario l’aiuto di consulenti esperti.
FONTE: Dorothea Blomeyer, Arlette F. Buchmann, Brigitte Schmid, Christine Jennen-Steinmetz, Martin H. Schmidt, Tobias Banaschewski, Manfred Laucht. Age at First Drink Moderates the Impact of Current Stressful Life Events on Drinking Behavior in Young Adults. Alcoholism: Clinical and Experimental Research, 2011; DOI: 10.1111/j.1530-0277.2011.01447.x
Matteo Clerici
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“LA MIA VITTORIA NEL PROCESSO BOSMAN E’ STATA ENORME, MA LA VITTORIA PIU’ GRANDE E’ STATA QUELLA CONTRO L’ALCOL”.
 
LA REPUBBLICA

Bosman, dalla gloria all’inferno
"Alcol e depressione i miei nemici"
Torna a parlare il giocatore belga che nel 1995 cambiò la storia dei contratti calcistici. Dopo il processo fu dimenticato: "E’ stata molto molto dura". Grazie a lui oggi i calciatori comunitari a fine contratto possono trasferirsi a parametro zero
(21 marzo 2011)  LONDRA- Jean-Marc Bosman è un uomo che ha cambiato la storia del calcio. La legge che porta il suo nome ha permesso ai giocatori di oggi di guadagnare soldi a palate e di essere più indipendenti nella gestione della loro vita. Ha fatto la fortuna dei calciatori, appunto, non la sua, perché oggi Bosman vive alla periferia di Liegi (Belgio) in una casa, ottenuta grazie al sussidio statale, senza la compagna e due figli. Sul suo volto i segni degli ultimi anni passati tra depressione e alcol, la pallida ombra del giocatore combattivo che nel 1995 vinse la sua battaglia in tribunale cambiando per sempre il mondo del pallone. Grazie a quella sentenza infatti tutti i giocatori comunitari ottennero il permesso di trasferirsi gratis a fine contratto, una rivoluzione.
Oggi Bosman a 46 anni è lontano dal clamore dei tribunali e dalla gloria del calcio, oggi la sua battaglia è contro la depressione e la "bottiglia". "È stata molto, molto dura  -  ha raccontato Bosman al tabloid inglese Sun  -  perché ho vinto davanti alla corte ma io sono l’unico ad aver pagato, pagato e pagato. La gente pensa che io abbia messo da parte una fortuna, ma la mia presunta fortuna non arriverebbe a pagare nemmeno un giorno dello stipendio di Wayne Rooney. I soldi presi dalla FifPro, 200mila sterline, e il risarcimento stabilito dalla corte sono stati inghiottiti dagli avvocati e dalle spese processuali, mentre l’idea della partita-celebrazione che ci sarebbe dovuta essere è fallita e mi sono accontentato di un match contro il Lille davanti ad appena 2mila persone".
TRISTEZZA - C’è una profonda tristezza nelle parole dell’ex calciatore che in carriera aveva militato nello Standard Liegi prima, sua squadra del cuore, e nell’RFC Liegi dopo. Proprio l’RFC lo aveva lasciato a piedi dopo i due anni di contratto e quando Bosman chiese di essere trasferito al Dunkirk in Francia i belgi si rifiutarono. Cosi esplose il caso Bosman. Gli ultimi 15 anni l’ex calciatore gli ha passati in compagnia del suo labrador, scomparso appena due settimane fa. "Il mio cane è stato il mio amico più fedele, ero molto triste quando se n’è andato". Poi Bosman parla della tensione scaturita dalla sua vicenda personale: "La pressione attorno al mio caso è stata enorme. La Comunità Europea non voleva accusare il sistema, il mio avvocato sapeva che mi avrebbero fatto sputare sangue e mi disse che potevo fermarmi quando volevo, ma era una faccenda importante e sono andato avanti. In genere, quando vinci in tribunale ti senti libero, ma la stampa belga mi si è scatenata contro: sono finito in depressione e ho cominciato a bere sempre di più. Alla fine, stavo sempre in casa e bevevo di tutto, birra o vino".
GIUSTA RICONOSCENZA -Provato nel fisico e nella mente oggi Bosman chiede solo riconoscenza dopo essere uscito da un brutto ricovero in ospedale, causato dall’ alcol, nel 2007. Da quel giorno Bosman giura di aver abbandonato la bottiglia e di essere tornato ad una vita sana. "La mia vittoria nel processo Bosman è stata enorme, ma la vittoria più grande è stata quella contro l’alcool. Dovrei essere il giocatore più famoso del Belgio, ho il mio posto nella storia e ho combattuto a lungo per conquistarlo, ma nessuno mi conosce. Non voglio aver fatto tutto questo per niente. Sono felice che ora i miei colleghi guadagnino un sacco di soldi, non sono geloso di questo e ho dato la mia carriera affinché non fossero più trattati come degli schiavi. Voglio solo che il merito mi sia riconosciuto e che la gente sappia che come esiste una legge Bosman esiste anche un ragazzo che per quella legge ha dato tutto e che per questo è diventato un alcolizzato".

INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E DI PREVENZIONE
 
ROMAGNAOGGI

Rimini, al via "Reti sociali e responsabilità d’impresa nella prevenzione dell’abuso di alcol tra i minori’’
21 Marzo 2011 - 18.40 (Ultima Modifica: 21 Marzo 2011)
RIMINI - "Reti sociali e responsabilità d’impresa nella prevenzione dell’abuso di alcol tra i minori", è un progetto nato su impulso del Settore Politiche Giovanili della Provincia di Rimini e sostenuto da CNA Rimini, SERT Rimini, Polizia Stradale di Rimini, Università di Bologna Polo di Rimini, Ufficio Scolastico Provinciale e Banca Malatestiana. Il progetto è stato adottato quest’anno dall’IPSSAR S. Savioli di Riccione, che  partecipa con due classi terze.
In linea con i riferimenti teorici, che raccomandano azioni congiunte rivolte a molteplici target, il progetto vuol fornire alcuni strumenti adeguati per risoluzione di un problema - quello dell’abuso di alcol tra minori - sempre più diffuso anche nella nostra provincia e costituire una risposta forte e strutturata a un allarme sociale.
"Reti sociali e responsabilità d’impresa nella prevenzione dell’abuso di alcol tra i minori" è quindi indirizzato a sperimentare pratiche innovative di educazione alla salute e a corretti stili di vita e di prevenzione dell’abuso di alcol tra i minori attraverso il coinvolgimento attivo della pluralità degli attori che hanno responsabilità formali oppure competenze informali nel campo dell’educazione: la famiglia, la scuola, la rete dei pubblici esercizi, le pubbliche Istituzioni.
Riprendendo il percorso delle numerose campagne di prevenzione rivolte agli adolescenti e ai giovani da tempo promosse dalle politiche giovanili della Provincia di Rimini (come "Glu glu. Crash", la più recente), dal SERT Rimini (come "Circolando", attivo dal 2005, prevenzione e contrasto dei rischi alcol/droga correlati nei luoghi del divertimento) e dalla Polizia Stradale (come la campagna "Guido con prudenza: non ti bere la vita", dal 2004) ed estendendo alla prevenzione dell’abuso di sostanze alcoliche una metodologia di lavoro già sperimentata in altri contesti, come "Non ConGelateci il sorriso", la campagna di prevenzione del bullismo tra gli adolescenti realizzata già da quattro anni nella nostra provincia, che ha creato un’alleanza tra le gelateria artigianali, la scuola e la famiglia e ha vinto nel 2010 il primo premio del concorso nazionale Sodalitas Social Award per la responsabilità sociale d’impresa.
Con l’idea di fondo che la responsabilità di crescere nuove generazioni capaci di vivere insieme sempre meglio sia di un intero tessuto sociale e non solo della famiglia e della scuola. Il progetto si articola in tre percorsi formativi, rivolti agli adolescenti, alle loro famiglie e ai gestori dei pubblici esercizi aderenti, che costituiscono un luogo di ritrovo e di socializzazione degli adolescenti.
Le attività in calendario hanno avuto inizio il 21 marzo all’IPSSAR Savioli, con l’illustrazione preliminare alle classi dei contenuti del progetto, e si concluderanno in aprile con un successivo momento pubblico di comunicazione dei risultati raggiunti.
All’IPSSAR Savioli le due classi coinvolte, la Terza B e la Terza S, prenderanno parte ad un Laboratorio teatrale gratuito, della durata di venti ore, dieci per classe, gestito dall’animatore Marcello Franca, inventando, scrivendo ed elaborando la messa in scena di episodi che stigmatizzano gli atteggiamenti negativi ed abusanti dei minori verso l’alcol. A conclusione del laboratorio, lo spettacolo che ne sarà scaturito verrà rappresentato davanti ai coetanei, nella logica dell’educazione tra pari e del trasferimento dei risultati all’intera comunità scolastica.
Contestualmente saranno attivati un Laboratorio di barman per la terza S, inteso alla creazione di un nuovo cocktail  alcol free, e un Laboratorio di comunicazione per la terza B, condotto da un giornalista esperto, per ideare una campagna di promozione del prodotto analcolico creato dai compagni e dei valori di socializzazione sana e sobria cui si richiama il progetto. I due laboratori prevedono un evento conclusivo di socializzazione dei risultati, e la tutorship della psicologa formatrice dott.ssa Cristina Giungi.
Le famiglie verranno coinvolte attraverso la modalità del "Caffè pedagogico", con due momenti informali di confronto e d’approfondimento, all’interno di uno dei pubblici esercizi coinvolti nel progetto, insieme alla professoressa Rita Gatti, docente di Pedagogia Sperimentale dell’Università di Bologna - Polo di Rimini.
Obiettivo del terzo percorso, che ha per target i gestori di pubblici esercizi sostenitori, è la formazione e accompagnamento all’attività di "educatore leggero" e alle normative e comportamenti da seguire nell’approccio al delicato tema dell’abuso d’alcol tra i minori che frequentano il locale, attraverso una formazione ad hoc condotta dal SERT e dalla Polizia Stradale di Rimini.
Al progetto hanno sinora aderito Caravaggio Art Bar; Caffè Teatro 2; Yerba Buena; 47900; Taverna Pescheria; Osteria della Piazzetta; The Black Cock; Antica Drogheria Spazi; La Bottega della Creperia; Cafè Matisse; Caffè Adler.

ESTENSE.COM

Sant’Agostino ospita “Contrada Salute”
Ciclo di conferenze dibattito su droga e alcool nel Ferrarese
Sant’Agostino. Presso il ricreatorio don Isidoro Ghedini, si terrà oggi, alle 21, un appuntamento del ciclo di conferenze dibattito “Contrada Salute”. Arrivato alla quinta edizione, il tema trattato a Sant’Agostino sarà “La droga e l’alcool nel nostro territorio. La conoscenza è prevenzione”.
Il progetto “Contrada Salute” è un importante evento promosso dalla Contrada San Giacomo di Ferrara. Obiettivo sensibilizzare la popolazione sul valore della conoscenza e della prevenzione, quali fondamentali strumenti per la salvaguardia e la tutela della salute dei cittadini.
Come? Attraverso un programma di interessanti conferenze – dibattito che avvicinano e creano momenti di dialogo e dibattito tra cittadini, istituzioni, sistema sanitario, forze dell’Ordine e associazioni operanti sul territorio.
Giunto alla sua quinta edizione, quest’anno questo interessante progetto si arricchisce di una nuova e importante valenza: lo sviluppo di questa iniziativa anche sul territorio provinciale.
Prima testa di ponte il Comune di Sant’Agostino. Dove, grazie alla sinergia con l’Associazione Amici del Territorio della Comunità di Sant’Agostino, verrà realizzato, negli spazi del Ricreatorio Don Isidoro Ghedini, un ciclo di due conferenze dibattito serali sul tema “ La droga e l’alcool nel nostro territorio. La conoscenza è prevenzione”.
Relatori di entrambe le serate la dottoressa Filomena Catera, medico psichiatra responsabile SERT – Distretto Sud Est e il Colonnello Fulvio Barnabei, Comandante della Guardia di Finanza di Ferrara.
Martedì 22 marzo verrà trattato il tema “Effetti dell’uso saltuario e abitudinario della droga. La situazione dello spaccio nel nostro territorio”. Ospiti della serata pure un gruppo di specialisti del nucleo Antidroga che proporranno al pubblico una dimostrazione con i loro cani addestrati alla ricerca di sostanze stupefacenti. Martedì 12 aprile, invece, sarà dedicato al tema “Effetti dell’uso dell’alcool e droghe leggere alla guida”.
Posto sotto il Patrocinio del Comune di Sant’Agostino, questo ciclo di conferenze-dibattito si pone  come importante occasione di dialogo e informazione per i cittadini e le famiglie sulle problematiche inerenti lo spaccio e le sostanze oggetto d’abuso. A questa iniziativa hanno aderito tutte e tre le parrocchie del Comune (Sant’Agostino, San Carlo e Dosso) nonché diverse associazioni locali, quali la Proloco Sant’Agostino, il C.S. Sant’Agostino Calcio, il Gruppo Sportivo San Carlo, l’ A.S.D. Sancarlese Ciclismo, l’Associazione Culturale Homer J.Simpson di Sant’Agostino, l’Avis Comunale Sant’Agostino sezione Olindo Carletti, l’ Associazione Micologica Bosco Panfilia Sant’Agostino e l’Associazione Oratorio Ghisilieri- Chiesa Vecchia di San Carlo.
Tutti uniti nel testimoniare l’impegno e la volontà nel salvaguardare la salute del territorio e della comunità in esso operante.

CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
 
GENOVA24.IT

Genova, tentò di investire gestori night e carabinieri: chiesta convalida dell’arresto
22.3.11 Genova. Chiesta la convalida dell’arresto per il genovese 43enne che, alterato dall’alcol, l’altra notte ha cercato di investire i gestori di un night club perchè l’avevano allontanato dal locale a causa della sua ubriachezza. L’uomo dovrà rispondere dell’accusa di tentato omicidio, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato.
L’episodio è avvenuto in via Bobbio dove l’uomo, alla guida di una Fiat Bravo, ha atteso che i gestori chiudessero il locale e salissero sulla loro vettura per poi speronarli. Quando sono scesi per constatare i danni, ha nuovamente messo la prima cercando di investirli. A quel punto, chiamati dai due gestori, sono intervenuti i militari del nucleo radiomobile contro cui si è avventata nuovamente la Fiat Bravo: per fermare la follia dell’uomo, i militari hanno deciso di sparare un colpo di pistola contro la carrozzeria dell’auto. Sceso dalla macchina, l’uomo ha comunque opposto resistenza, sferrando calci ai militari.

NEWTUSCIA

CIVITA CASTELLANA: DANNEGGIA BAR E AGGREDISCE I CARABINIERI: ARRESTATO
21/03/2011 : 17:05
(NewTuscia) - CIVITA CASTELLANA - I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Civita Castellana sono intervenuti in piazza Matteotti su richiesta del proprietario di un bar, al cui interno un cittadino moldavo, in preda ai fumi dell’alcol, stava danneggiando tutto ciò che si trovava a tiro.
Giunti sul posto, lo straniero, alla vista dei Carabinieri, anziché rabbonirsi si è scagliato contro di loro, opponendo resistenza al controllo, minacciandoli e provocando ad uno di essi delle contusioni.
Attesi i fatti, con non poche difficoltà, sono riusciti a condurlo in caserma, dove, accusato di resistenza, violenza e minacce a Pubblico Ufficiale e dei danneggiamenti all’esercizio pubblico, è stato arrestato e trasferito al carcere di Viterbo.

LA PROVINCIA PAVESE

Insulti e spinte al San Matteo
21 marzo 2011 —   pagina 13   sezione: Cronaca
PAVIA. Ha lanciato le sedie contro pazienti e parenti in attesa nel corridoio del Pronto soccorso del San Matteo. Poi ha anche cercato di aggredire il personale sino a quando non è stato portato via dalla polizia. Il Pronto soccorso del San Matteo di Pavia non conosce pace: è ormai diventato una specie di Far West. A poche settimane dall’aggressione e dal ferimento di quattro infermieri (da parte di un giovane parente di un paziente) si è verificata un’altra situazione che per fortuna non ha provocato feriti. Ecco una prima ricostruzione di quanto successo nella tarda serata di sabato. Qualcuno ha chiesto l’intervento del 118 perché un uomo stava male in stada. L’ambulanza è arrivata sul posto: c’era una persona che faticava a stare in piedi. L’uomo barcollava vistosamente e aveva anche due borse della spesa. E’stato subito caricato sull’ambulanza ed è stato trasportato al Pronto soccorso dell’ospedale San Matteo. Qui, probabilmente a causa dell’alcol, ha iniziato a infastidire il personale e i medici, una volta constatato che non aveva nulla di grave, lo hanno dimesso. Qui l’uomo, un cittadino romeno, ha continuato a prendere di mira alcune persone sino a quando la guardia interna del San Matteo non lo ha accompagnato verso l’ingresso. L’uomo si è allontanato a piedi sotto la pioggia battente e la storia sembrava finita senza conseguenze. Ma non è stato così.
 L’uomo è ritornato dopo qualche minuto e ha iniziato a insultare il personale. In quel momento c’era il cambio di turno delle guardie interne e così il personale di servizio è stato costretto a chiedere l’intervento della polizia. L’uomo ha anche lanciato alcune sedie contro i parenti dei pazienti e ha anche spintonato alcune persone. Altre richieste di intervento sono arrivate sia ai carabinieri che alla sala operativa della questura. Al Pronto soccorso si sono precipitate sia le automobili dei carabinieri che una volante. L’uomo è stato bloccato, caricato su un’automobile della polizia ed è stato accompagnato in questura. Qui è stato identificato (abita in via Corridoni) e segnalato alla magistratura. La sua posizione dovrà essere esaminata anche per la regolarità del permesso di soggiorno. I sindacati del San Matteo più di una volta hanno denunciato la precaria situazione del Pronto soccorso. «La verità - spiega Roberto Gentile del sindacato Fsi - è che l’amministrazione si sta disinteressando al problema. Se ci fosse stata la volontà di intervenire non saremmo arrivati a questo punto. Il personale, che sta reagendo nel migliore dei modi, è sottoposto a turni di lavoro massacranti». - Adriano Agatti

LA NUOVA FERRARA

Rissa davanti alla sala da ballo
21 marzo 2011 —   pagina 09   sezione: Cronaca
Bastoni, mazze ferrate, una pistola. Con quegli attrezzi hanno ingaggiato un corpo a corpo che ha portato un giovane di 19 anni in ospedale, dove è piantonato, e in cella altri due. Tutti giovani dell’est europeo. Si sono ritrovati al circolo ‘La Mela’, in via Modena, e hanno scatenato il finimondo, prima disturbando i clienti e poi litigando con altre persone fino all’arrivo della polizia.
La rissa è scoppiata all’esterno del locale e durante il parapiglia è anche spuntata una pistola, non si sa se vera e finta, che non è stata poi ritrovata. A far perdere le tracce sono stati altri tre uomini, anche loro probabilmente stranieri, coinvolti nella rissa che ha raggiunto il suo culmine pochi minuti prima delle 3, fra sabato e domenica. E’ stata una notte movimentata anche per gli addetti alla sicurezza del circolo, che per primi hanno dovuto affrontare l’esuberanza molesta del gruppo all’interno della sala. A farne le spese erano stati i clienti del locale, infastiditi e intimiditi dal comportamento di quei ragazzi sulla pista da ballo. Una scena che non è passata inosservata e ha spinto il personale addetto alla sicurezza ad intervenire. Il gruppetto, formato da diverse persone che avevano ecceduto con l’alcol, è stato invitato ad uscire e poi allontanato dal locale. Un epilogo che non è stato accettato di buon grado.
Invece di smaltire altrove la loro aggressività i giovani, ormai su di giri, hanno deciso di prendersela con la moto di un operatore del locale, che è stata danneggiata. Poi sono corsi a munirsi di mazze ferrate, bastoni, cutter e di una pistola, forse raccattati da un’auto parcheggiata in zona, e sono ritornati nei pressi del circolo. Qui, ben carichi di adrenalina, hanno ingaggiato una rissa con un altro gruppo di stranieri che stazionavano all’esterno. A quel punto il servizio di sicurezza del locale ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine e mentre si cercava di dividere i contendenti è stato chiesto l’intervento del ‘113’.
L’arrivo delle volanti ha avuto l’effetto di far cessare le ostilità inducendo alla fuga molti dei ragazzi coinvolti nella rissa. A terra sono rimasti due ucraini, Vlad Reva, 21 anni, e Anton Zhovnovskyy, 19 anni. Gli agenti hanno fermato anche un russo di 24 anni, Sergey Porutenko. Tutti e tre abitano a Ferrara. I ragazzi ucraini sono stati medicati dal personale del 118, ma per il diciannovenne si è reso necessario il ricovero in Neurochirurgia, dove è piantonato in stato di arresto. Gli altri due sono finiti in cella. Per tutti è scattata l’accusa di rissa aggravata, danneggiamento aggravato, lesioni aggravate e porto abusivo di strumenti atti all’offesa. La polizia ha anche sequestrato due bastoni e due mazze ferrate. Vlad Reva è stato anche denunciato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
 
MESSAGGERO VENETO
Senza patente invade la corsia un morto e quattro feriti
21 marzo 2011 —   pagina 03   sezione: Pordenone
ITALIA/MONDO NAPOLI. Un giovane di 24 anni è morto e altre quattro persone sono rimaste ferite in un incidente sulla statale sorrentina. Due veicoli si sono scontrati frontalmente: entrambi i conducenti sono risultati positivi all’alcol test eseguito dai carabinieri. Emanuele Spera, 35 anni, che era alla guida di una Toyota Rav 4, è stato tratto in arresto per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza. A causare lo scontro è stato Emanuele Spera, che per di più non avrebbe potuto guidare, dal momento che la patente gli era stata sospesa fino al 31 marzo.

LA REPUBBLICA

Tenta di strangolare la moglie, in manette
21 marzo 2011 —   pagina 2   sezione: ROMA
DUE donne maltrattate dai rispettivi mariti, ieri, in due diversi quartieri della città. Per tentato omicidio è stato arrestato ad Acilia un romeno di 30 anni che stava per strangolare la moglie se non fosse stato per la figlia undicenne che è riuscita a fermarlo. Tutto è accaduto poco dopo la mezzanotte di sabato in un appartamento in via Renato Massa. Davanti all’ ennesima violenza del padre, la ragazzina ha preso il suo telefono cellulare e ha chiamato i carabinieri. Quandoi militari della stazione di Casal Palocco sono arrivati hanno trovato la povera donna distesa a terra e suo marito a cavalcioni su di lei che tentava di strangolarla. L’ uomo è stato bloccato e immobilizzato e la donna è stata portata all’ ospedale. Le prime indagini hanno permesso di accertare che il romeno si ubriacava spesso e già in passato aveva aggredito moglie e figlia senza alcuna ragione, sotto i fumi dell’ alcol. Il secondo dramma familiare si è invece consumato tra le mura di un appartamento sulla Cassia e questa volta è la gelosia ad aver trascinato nell’ inferno una donna e i suoi 4 figli. Alla moglie un uomo di 50 anni contestava una presunta relazione extraconiugale e oltre alle botte, la pretesa di 70mila euro come "risarcimento", le ha distrutto l’ appartamento smurandole addirittura i termosifoni e incendiando la Minicar del primogenito quindicenne, accusato di difendere la madre. Ieri mattina i carabinieri della compagnia Cassia hanno eseguito un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del cinquantenne per maltrattamenti in famiglia, lesioni e rapina. - FEDERICA ANGELI, FLAMINIA SAVELLI

IL GAZZETTINO

PANICO AL PRONTO SOCCORSO
Martedì 22 Marzo 2011,
Ubriaco molesta i pazienti
(C. Arc.) Il personale medico del pronto soccorso dell’ospedale civile ha chiesto la scorsa notte alle tre l’intervento della polizia. Un degente, già noto alle forze dell’ordine, era giunto in ospedale qualche ora prima visibilmente ubriaco. Smaltita la sbornia ha cominciato a disturbare i pazienti e i medici pretendendo la liberatoria per potersene andare. L’uomo ha urlato e minacciato diventando sempre più aggressivo. All’arrivo delle Volanti la situazione si è normalizzata. Quando gli agenti si sono avvicinati all’ubriaco si è tranquillizzato. È stato solo identificato.

IL GAZZETTINO

DELUSIONE D’AMORE
Studentessa tenta il suicidio
(C. Arc.) Delusa in amore, si è scolata una bottiglia di vino e ha assunto alcuni tranquillanti. Gli amici l’hanno trovata in bagno in evidente crisi e, temendo che volesse compiere un gesto sconsiderato, hanno chiamato il 118. La donna, studentessa universitaria domiciliata all’Arcella, dopo una lavanda gastrica, è stata dimessa. Sul posto anche gli agenti della sezione "Volanti" . La ragazza era stata lasciata il giorno prima dal suo amato, che ha voluto interrompere la relazione sentimentale.
IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE
 
LA GAZZETTA DI MODENA

Controlli sulle strade Fermate 200 auto e ritirate sei patenti
20 marzo 2011 —   pagina 23   sezione: Provincia
FORMIGINE. Venti agenti della municipale dislocati sulle strade di tutto il Comune di Formigine, 200 auto controllate e sei patenti ritirate a guidatori positivi all’alcoltest. Uno di questi ha anche tentato una fuga, ma è stato fermato dopo un inseguimento. Controlli anche nei parchi e nelle zone più esposte allo spaccio. É il bilancio del blitz condotto venerdì sera a Formigine.
Nella notte tra venerdì e ieri gli agenti della polizia municipale di Formigine hanno svolto una maxi operazione notturna per la sicurezza stradale e urbana coi Volontari della sicurezza e della Croce rossa civile e militare (questi ultimi diretti dal responsabile “Napro” Maurizio Modelli).
I controlli, ai quali hanno partecipato 20 operatori dislocati in tre differenti punti, si sono svolti sulla via Giardini a Formigine e Casinalbo, sulla via S.Antonio a Colombaro e sulla via Don Franchini a Tabina di Magreta.
Sono stati fermati circa 200 veicoli. Lo scopo era controllare i comportamenti ad alto rischio alla guida - alcol e droga in particolare - e della velocità. Sei conducenti si sono rivelati positivi ai controlli dell’alcoltest, con conseguente ritiro della patente e sequestro del mezzo. Uno di loro ha persino tentato la fuga all’intimazione dell’alt, ma è stato inseguito e raggiunto dagli agenti.
Sono state accertate altre infrazioni prevalentemente in materia di irregolarità nei documenti di circolazione e di copertura assicurativa, nonché mancato uso di cinture di sicurezza e uso di telefonini cellulari.
Oltre ai servizi di polizia stradale, una pattuglia mobile composta dalla municipale e dai Volontari della sicurezza, ha controllato i principali parchi del territorio comunale e altre aree urbane e rurali esposte a potenziali fenomeni di degrado, sia nel capoluogo che nelle frazioni.
«Questi servizi integrati di controllo del territorio che si avvalgono dell’apporto di organizzazioni come la Croce Rossa civile e militare con la quale esiste una consolidata tradizione collaborativa, confermano la loro efficacia - spiega il comandante Mario Rossi - è nostra intenzione proseguire queste forme di monitoraggio del territorio con l’impiego di tutte le risorse che il volontariato partner della sicurezza può mettere in campo nei pattugliamenti integrati dei centri abitati e delle zone extraurbane».
LA GAZZETTA DI REGGIO

Alcol, 19 patenti ritirate
20 marzo 2011 —   pagina 13   sezione: Cronaca
Hanno «festeggiato» l’inizio del week end ubriacandosi. Poi sono saliti in auto, forse per proseguire la nottata di divertimento in qualche locale. I 19 automobilisti che venerdì sera avevano alzato il gomito hanno però visto sfumare il progetto davanti alla paletta degli agenti della Stradale che intimava loro lo stop. Il controllo che è seguito è costato a tutti il ritiro della patente.
Nella notte fra venerdì e ieri sono state ben otto le pattuglie che si sono appostate ai margini delle principali strade della città e della provincia. In supporto ai poliziotti anche il camper mobile della Croce Rossa, i cui volontari hanno aiutato gli agenti nelle operazioni di controllo.
Nel corso della nottata sono stati più di 300 gli automobilisti fermati, 19 dei quali sono risultati ubriachi. Per loro è scattata la denuncia e il ritiro del documento di guida. Fra loro anche due neopatentati. Un 25enne di Cadelbosco Sopra ha tentato di sottarsi al controllo fuggendo: una mossa ingiustificata visto che l’etilometro ha poi dato risultato negativo. Per non essersi però fermato allo stop, il 25enne è incorso in una serie di sanzioni. E’ risultato, invece, avere un tasso alcolemico ben cinque volte superiore alla media, un 27enne rumeno residente nel Parmense. Al giovane è stata confiscata l’auto (una potente Audi A6) che aveva appena acquistato. Nei guai anche un 37enne reggiano che stava festeggiando il compleanno. I poliziotti lo hanno sorpreso completamente ubriaco a bordo del suo furgone. Sul sedile del passeggero c’era una bottiglia appena aperta.
LA SICILIA

Polstrada, nel wek end più incidenti
otto conducenti in stato di ebbrezza
Martedì 22 Marzo 2011Cronaca,pagina 44e-mailprint
Durante lo scorso fine settimana la Polizia stradale ha registrato un aumento di infrazioni e di turbative, mentre pioggia, vento e nebbia hanno contribuito ad aumentare i disagi a coloro che hanno viaggiato. Purtroppo da venerdì scorso a domenica la Stradale del compartimento di Catania, in tutta la Sicilia orientale, ha rilevato 22 incidenti, il cui bilancio è stato di 1 morto e 17 feriti. Rispetto al precedente fine settimana 5 sinistri e 3 feriti in più. Sono inoltre state evase 57 richieste di assistenza, specie sull’Etna. In merito alla prevenzione sono state elevate 497 multe, con l’impiego di 185 equipaggi che hanno pure decurtato 593 punti, ritirando subito 8 carte di circolazione e 16 patenti. Effettuati 495 alcoltest, di cui 370 sulla grande viabilità: otto i conducenti trovati in stato di ebbrezza. Quasi 500 i posti mobili d’osservazione effettuati specie sulla tangenziale, sulle autostrade ma anche sulle Strade statali, hanno permesso di controllare oltre duemila persone.
AGRIGENTONOTIZIE

Guidava in stato d’ebbrezza, denunciato 29enne agrigentino
I poliziotti della sezione Volanti di Agrigento hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Agrigento e alla Prefettura di Agrigento, il 29enne C.D., queste le iniziali del nome. L’agrigentino è stato fermato alla guida della sua auto. Sottoposto al test dell’etilometro, è risultato positivo. Per il  29enne è scattato il ritirato della patente di guida e la denuncia a piede libero per guida in stato d’ebbrezza alcolica.
CORRIERE DI COMO

Sei patenti ritirate: due donne oltre il limite            
MARTEDÌ 22 MARZO 2011
ALCOOL ALLA GUIDA
Altre sei patenti ritirare e tre auto confiscate nei controlli del sabato sera nella città di Como. I carabinieri hanno piazzato posti di blocco lungo via Rosselli, via Pasquale Paoli e nelle vie attorno a Camerlata. Questa volta nella morsa dell’Arma sono cadute anche due donne, con i limiti di alcool nel sangue oltre il consentito. Il record è però toccato ad un 36enne al volante di una Clio, con dosi di alcool quattro volte oltre il limite: la macchina però non era sua e non è scattata la confisca. Mauro Peverelli
CORRIERE DI MAREMMA

Guida in stato di ebbrezza, ritirare 6 patenti.
Vasta operazione dei carabinieri di Pitigliano nel fine settimana.
PITIGLIANO22.03.2011
L’ultimo week-end, partito con la festa dell’Unità d’Italia, ha visto i carabinieri del nucleo radiomobile della Compagnia di Pitigliano particolarmente impegnati a contrastare il fenomeno della guida in stato di ebbrezza alcolica, su tutto il territorio della Compagnia, ma soprattutto nei comuni di Manciano, Pitigliano e Scansano. I militari, durante le consuete attività di controllo del territorio e di vigilanza ad abitazioni isolate, hanno mantenuto sempre la massima attenzione al controllo della circolazione stradale, soprattutto per abbassare il tasso di incidentalità in considerazione che tra serate passate nei locali o feste private e molto facile superare la soglia minima di tolleranza all’alcol con gravi rischi per tutti gli utenti della strada. Al riguardo, nonostante la costante opera di prevenzione e sensibilizzazione attuata dall’Arma pitiglianese, i carabinieri del nucleo radiomobile di Pitigliano, solo nell’ultimo fine settimana, hanno scoperto complessivamente sei conducenti di autovetture che avevano alzato il gomito, in quanto è stato riscontrato un tasso alcolico nel sangue superiore al limite consentito di 0,50. Pertanto i militari, coadiuvati anche dal personale delle stazioni hanno segnalato: M. E. 31enne di Valentano (Viterbo); G. A. 50enne di Manciano; M. D. 33enne domiciliata a Scansano; D. N. 26enne di Grosseto; G. A. 38enne di Pistoia e C. I. 44enne rumeno residente a Manciano, tutti sorpresi alla guida dei rispettivi autoveicoli in stato di ebbrezza alcolica, poiché dopo i controlli effettuati con l’etilometro è stato rilevato un tasso alcolemico nel sangue rispettivamente di: 1,97, 2,55, 1,03, 0,66, 0,59 e 0,79. Per tutti patente ritirata immediatamente dai carabinieri in attesa della sospensione della prefettura, ma per i primi tre è scattata anche la segnalazione alla Procura della Repubblica di Grosseto in quanto rientrano nell’ipotesi penale, inoltre per i primi due casi si è provveduto anche al sequestro del veicolo per l’eventuale confisca, poiché il valore riscontrato superava il limite di 1,50. Quasi per tutti le rilevazioni sono avvenute durate i normali posti di blocco e di controllo attuati dalle pattuglie dell’Arma sulle arterie principali che attraversano le colline del Fiora e dell’Albegna
BELLUNOPRESS

Ritirate tre patenti dalla Polizia stradale nell’ultimo week-end
mar 22nd, 2011 | By redazione | Category: Cronaca/Politica, Prima Pagina
Prosegue il servizio di prevenzione e repressione per la guida in stato di ebbrezza denominata “Stragi del sabato sera” della  Polizia Stradale di Belluno con i Distaccamenti di Feltre e Valle di Cadore. Nello scorso weekend, a fronte di 246 controlli con “precursore” ed “etilometro” ed interventi per incidenti stradali, sono state ritirate  nr. 3  patenti di guida ad altrettanti soggetti che circolavano in stato di alterazione psico-fisica dovuta ad assunzione di sostanze alcooliche.  I valori di riferimento sono risultati compresi tra 0,5  e 1,5 grammi/litro. Nella notte del 20 marzo 2011, una pattuglia del Distaccamento di Valle di Cadore,  intervenuta nel centro abitato di Cortina d’Ampezzo per rilievo di incidente stradale autonomo, ha potuto accertare che la conducente, S. S., classe 1988, nata e residente in provincia di Treviso, sottoposta ai dovuti esami, evidenziava un tasso alcoolemico  superiore al limite imposto dalla legge. Incessante, nel corso della settimana, è proseguita l’attività di controllo nel settore dell’autotrasporto, nazionale ed internazionale, al fine di accertare il possesso della certificazione necessaria per effettuare tale attività.            Nel pomeriggio del 16 u. s., personale del Distaccamento Polizia Stradale di Feltre, su segnalazione dell’Ufficio Doganale di Sedico, ha rintracciato due veicoli commerciali Lituani i cui conducenti, nel corso delle successive indagini, sono risultati essere muniti di autorizzazioni di viaggio internazionali non idonee. Si è proceduto alla contestazione della relativa infrazione ai sensi dell’art. 46 della Legge 298 del 6 giugno 1974 che prevede, oltre al pagamento della sanzione amministrativa, anche il fermo amministrativo dei mezzi per tre mesi. Particolare attenzione è stata posta In tale settore anche dal Distaccamento Polizia Stradale di Valle di Cadore, che si è concretizzata con la contestazione di analoga infrazione nei confronti di un autotrasportatore della Val Pusteria. Una attenta e continua attività di prevenzione e repressione, oltre che ad inficiare comportamenti in violazione a precise norme di legge, tutela anche gli autotrasportatori che circolano in modo corretto, in particolar modo nel rispetto dei limiti di velocità, dei tempi di guida e del regime tariffario.-
ADNKRONOS

Roma, controlli Carabinieri: 11 denunce per guida sotto effetto alcol e droga
22 marzo, ore 13:51
Altri tre automobilisti, due italiani e un bosniaco, di eta’ compresa tra i 21 e i 28 anni sono stati invece denunciati perche’ trovati a condurre i loro veicoli senza aver mai conseguito la patente di guida
Roma, 22 mar. - Controlli sono stati effettuati dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma sulle principali arterie della Capitale finalizzati a prevenire, eventuali situazioni di pericolo agli utenti della strada. Le numerose autoradio impiegate nel servizio, tutte munite di drug-test ed etilometro, hanno sorpreso 11 automobilisti, alla guida delle proprie autovetture in stato di alterazione psicofisica, dovuta all’assunzione di alcol e sostanze stupefacenti. Sono 10 italiani e uno straniero di eta’ compresa tra i 25 e i 62 anni, nei confronti dei quali oltre alla denuncia a piede libero e’ scattato anche il ritiro della patente e il sequestro dei mezzi a bordo dei quali viaggiavano.
Altri tre automobilisti, due italiani e un bosniaco, di eta’ compresa tra i 21 e i 28 anni sono stati invece denunciati perche’ trovati a condurre i loro veicoli senza aver mai conseguito la patente di guida. I Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma nel corso della stessa attivita’ hanno ritirato altre 13 patenti di guida e 14 carte di circolazione ed elevato 115 contravvenzioni per diverse violazioni al Codice della Strada che hanno comportato la decurtazione di 252 punti patente. Ventidue i veicoli sottoposti a fermo e a sequestro.
CORRIERE DI AREZZO

Trovati alla guida sotto effetto dell’alcol e di stupefacenti.
I carabinieri denunciano tre persone e ne segnalano altre quattro. Arrestato un clandestino.
CITTA’ DI CASTELLO22.03.2011
Lo scorso fine settimana i carabinieri della compagnia Città di Castello hanno intensificato i servizi di pattugliamento del territorio, al fine di prevenire e reprimere i reati contro il patrimonio nonchè contrastare il triste fenomeno della guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti. I carabinieri della stazione Monte Santa Maria Tiberina hanno arrestato un cittadino ghanese di 28 anni. Fermato per un controllo nella zona centrale di Città di Castello, il giovane, clandestino e senza fissa dimora, è risultato colpito da un provvedimento di espulsione emesso circa 20 giorni fa dal Prefetto di Perugia, al quale non aveva ottemperato. Condotto in caserma e dichiarato in stato di arresto, attenderà in camera di sicurezza l’udienza di convalida che dovrebbe svolgersi oggi. Sempre i carabinieri guidati dal maresciallo Sabatini, domenica hanno fermato un giovane extracomunitario 27enne originario del Marocco, sprovvisto di documenti di identità. L’uomo, sprovvisto di permesso di soggiorno, è stato identificato grazie alle impronte digitali e successivamente condotto presso la Questura di Perugia per l’avvio dell’iter di espulsione dal territorio nazionale. E’ stato inoltre denunciato per non aver avuto al seguito documenti di identità. Nelle ore notturne del fine settimana sono state inoltre denunciate altre tre persone per guida sotto l’influenza dell’alcool. Il primo, un 42enne di Città di Castello, è stato fermato dagli uomini della stazione alla guida della propria autovettura. Era visibilmente ubriaco e, per tale motivo, oltre ad essere denunciato, si è proceduto anche al sequestro del veicolo. Stessa sorte è toccata ad un altro tifernate, manovale 36enne, che è stato bloccato alle prime ore di domenica da una pattuglia del radiomobile. Anche lui si era messo alla guida nonostante un tasso alcolemico tre volte superiore al consentito. Più o meno contemporaneamente una pattuglia della stazione di Trestina ha proceduto al controllo di un uomo di 41 anni residente in provincia di Cesena. Alla guida della sua Ford Mondeo, è risultato decisamente ubriaco, con un tasso alcolemico superiore ai 2 g/l (oltre quattro volte oltre il consentito). Anche per lui inevitabili sono arrivate denuncia, ritiro della patente e sequestro del veicolo. L’ultimo episodio si è verificato sabato sera a San Giustino. I carabinieri di quella stazione, in prossimità della zona industriale, hanno sorpreso quattro giovani del posto in possesso di modiche quantità di hascisc. Tutti sono stati segnalati alla Prefettura di Perugia quali assuntori di stupefacente
IL CORRIERE ADRIATICO

Controlli antialcol dei vigili
La polizia municipale si è dotata di etilometro e test per accertare l’uso di droga
Civitanova Anche i vigili possono sottoporre gli automobilisti alla prova del “palloncino”. Sono già in dotazione alla polizia municipale un etilometro e un droga-test. Nuove apparecchiature cui bisogna aggiungere un lettore per documenti in grado di scoprire se patenti o carte d’identità, anche di altre nazioni, sono state contraffatte. Tuttavia, almeno per il periodo invernale, non saranno effettuati servizi specifici contro la guida in stato di ebbrezza, come fanno polstrada e carabinieri nel fine settimana. L’etilometro sarà usato durante i rilievi di incidenti stradali, come prevede la legge, e nei quotidiani controlli sulla viabilità, qualora agli agenti si presentino casi in cui è sospetta l’ubriachezza di chi è al volante. Le nuove dotazioni sono state presentate ieri mattina nella sede della polizia municipale, presenti il comandante Daniela Cammertoni, il consigliere comunale incaricato alla sicurezza Giovanni Corallini e i due agenti del settore viabilità Davide Sagripanti e Giuditta Bronzi. Oltre all’etilometro, di ultima generazione capace di contenere una banca dati grazie ad una memoria interna, la strumentazione anti-alcol comprende pure due precursori: si tratta di due apparecchi simili a torce elettriche nei quali si deve soffiare. Sono tarati a quota 0, dunque la spia arancione si accende anche in caso di quantità minime di alcol. In questo caso, la persona controllata sarà sottoposta all’analisi specifica dell’etilometro che darà con esattezza il tasso alcolemico. Se supera il limite di 0,50 g/l, si procede alle sanzioni previste. Il precursore non è tarato a questo limite in quanto per i conducenti che hanno meno di 21 anni o che hanno conseguito la patente da meno di 3 anni, è vietato guidare dopo aver assunto bevande alcoliche. Il droga-test, invece, è uno stick monouso da mettere in bocca. Reagisce alla saliva facendo assumere una colorazione all’indicatore interno. In base alla colorazione assunta, si stabilisce la sostanza assunta. È sensibile ai principi attivi di diverse droghe: oppiacei, marijuana, cocaina, eroina ed ecstasy. Test al quale si è sottoposto volontariamente Corallini solo per dimostrarne il funzionamento. Infine il lettore di documenti, capace di riconoscere la validità di patenti, carte d’identità, passaporti e permessi di soggiorno grazie ad una banca dati di 450 documenti che costituisce il data-base del Comune di Milano. Circa 10.000 euro la spesa per il Comune.
 “Strumenti molto utili – ha detto la comandante –, finora la nostra pattuglia antinfortunistica doveva avvalersi delle altre forze dell’ordine per l’esame dell’etilometro durante i rilievi in seguito ad incidenti stradali. E non sempre pattuglie di carabinieri o polstrada erano subito disponibili, in quanto impegnate in altri servizi. Inoltre l’abuso di alcol è in costante crescita e non riguarda più solamente le ore serali o i fine settimana. Abbiamo assistito ad incidenti causati da uno stato di ebbrezza in qualsiasi ora del giorno, in qualsiasi fascia d’età”. Per quanto riguarda controlli ad hoc contro droga e alcol, la polizia municipale potrebbe metterli in campo (anche dopo cena) durante il periodo estivo. Utile anche il lettore documentale con una popolazione straniera in costante aumento. Emanuele Pagnanini,
LA REPUBBLICA

Controlli antidroga 4 arresti e 8 denunce
21 marzo 2011 —   pagina 2   sezione: ROMA
CONTROLLI antidroga nel fine settimana. I carabinieri della compagnia di Castel Gandolfo hanno controllato 173 persone e 93 auto. Quattro persone sono state arrestate, per spaccio di stupefacenti, e otto denunciate. A sette automobilisti è stata ritirata la patente perché risultati positivi all’ alcol test.
DALLA GERMANIA ALL’ITALIA SENZA NEMMENO UN CONTROLLO!
 
IL TIRRRENO

Minorenni ubriachi guidano per mille km
20 marzo 2011 —   pagina 17   sezione: Grosseto
MASSA. Hanno rubato un Suv in Germania e poi hanno guidato per tutto il giorno sotto l’effetto dell’alcol senza che nessuno mai li fermasse, neppure per un controllo. Hanno terminato il loro viaggio sulla spiaggia di Marina di Massa, dove avevano fatto tappa per acquistare della birra. Ma sono stati denunciati dai carabinieri. Protagonisti cinque ragazzini terribili tedeschi.
I carabinieri, verso l’una di notte, hanno visto questo Suv (l’Xc 90 della Volvo) parcheggiato sulla sabbia, proprio a ridosso del mare. Si sono avvicinati per scoprire se c’era qualcuno nell’abitacolo, ma all’interno della vettura non c’era nessuno.
Hanno fatto una verifica sulla targa e hanno scoperto che l’auto era stata rubata il giorno stesso in Germania. Così hanno aspettato un po’ e dopo una manciata di minuti sono apparsi i cinque ragazzini, tutti minorenni. Avevano delle bottiglie di birra in mano ed erano in evidente stato di ebbrezza. Quando la pattuglia ha visto i documenti del quintetto ha strabuzzato gli occhi: nessuno era maggiorenne, il più grande compirà i 18 anni tra un mese. E l’unica ragazza del gruppo ne aveva appena quindici. Tre erano scappati da una casa famiglia, uno era scomparso da un mese e i suoi genitori avevano mobilitato anche il “Chi l’ha visto?” tedesco e un altro faceva vita da barbone. Questi ultimi due non avevano neppure i documenti.
Nessuno li aaveva mai fermati, giusto per dare un’idea dello stato della sicurezza sulle strade europee. Anche perché i ragazzi terribili hanno bevuto come delle spugne per tutto il tragitto. Non solo, si sono fermati a rubare un’altra targa (sempre tedesca) e un’accetta. Tutto trovato nel portabagagli del Suv. Per due di loro non era la prima volta, vista la lunga sfilza di precedenti che è venuta fuori dalla banca dati europea a disposizione delle forze dell’ordine.
 Una volta portati in caserma i cinque minori sono stati denunciati per ricettazione e porto abusivo di arma, poi è partita la segnalazione alla procura dei minori di Genova e al consolato tedesco. Fino alla prossima settimana i minori però avranno vitto e alloggio pagato dal Comune di Massa, visto che sono stati affidati ai servizi sociali e si trovano in una struttura protetta.
GIOIE E DOLORI DELLA MOVIDA
 
LA CITTA’ DI SALERNO

Movida, altri due locali nel mirino
21 marzo 2011 —   pagina 08   sezione: Nazionale
Salerno.- Continua il pugno di ferro imposto dal sindaco Vincenzo De Luca per la "movida tranquilla". Anche sabato sera sono continuati i controlli disposti dal comando della polizia municipale. Il bilancio è di altri due verbali a carico dei titolari di due locali che non hanno spento la musica allo scoccare della mezzanotte. I due esercizi commerciali ora rischiano la sospensione dell’attivitá.
I vigili urbani del comandante Eduardo Bruscaglin hanno perlustrato sabato sera la zona della movida. I due locali sorpresi a riprodurre musica oltre l’orario consentito si trovano entrambi nel centro storico della cittá. Per uno di questi è stata anche disposta una multa per la mancata autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico. Inoltre le attivitá commerciali verranno anche segnalate per l’eventuale emissione di ordinanza di sospensione dell’attivitá nel caso dovesse ripetersi la violazione. Giá una decina i locali per i quali è stata disposta la chiusura temporanea da quando il sindaco De Luca ha deciso di dichiarare guerra ai "rumorosi". Inoltre, nell’ambito del controllo del territorio, gli agenti della municipale hanno anche allontanato e multato quattro parcheggiatori abusivi (con la confisca delle somme percepite); quattro cittadini che effettuavano la questua e sei che bivaccavano in strada. (re.cro.)
IL TIRRENO

Niente taxi in zone di movida
21 marzo 2011 —   pagina 03   sezione: Pisa
PISA. I tassisti annunciano la paralisi del servizio notturno se una corsa non verrà ritenuta sicura. «In base al nostro regolamento possiamo farlo e lo faremo soprattutto dai luoghi della classica movida, dove capita gente di ogni tipo, spesso ubriaca o fatta».
«Gente che ti minaccia, ti aggredisce o ti vomita in auto»: lo ha detto Nicola Colombini, presidente della Cotapi, ieri pomeriggio a palazzo Gambacorti, nel corso di una conferenza stampa per fare il punto sull’aggressione avvenuta nella notte fra venerdì e sabato a quattro autisti della Cooperativa. E non è tutto: i conducenti di auto pubbliche chiedono, come è avvenuto a Firenze, un servizio di telecamere a bordo del taxi, collegato con le forze dell’ordine. Un dispositivo per sentirsi più sicuri ed un deterrente per i malintenzionati. L’incontro si è incentrato su questi due aspetti e sull’ennesima richiesta di un poteziamento delle forze dell’ordine per una città sottostimata rispetto alle effettive presenze, una città di novantamila abitanti su cui ogni giorni ne gravitano 150mila.
A tirare le somme sulla situazione della sicurezza notturna è stato fatto ieri pomeriggio un summit in Comune dagli assessori al commercio Giuseppe Forte e alla mobilità David Gay, con il presidente della Cna, Andrea Zavanella, il responsabile del settore trasporti della confederazione artigiani, Maurizio Bandecchi, il presidente di Cotapi, e i quattro autisti vittime del pestaggio ad opera di un gruppo di giovani pisani, otto ragazzi e due ragazze, due dei quali identificati e denunciati per lesioni, ninacce e danneggiamento aggravato. I tassisti sono Samuele Quattrocchi, 33 anni, che porta sul viso le tracce del pestaggio (un occhio nero e le labbra spaccate), il primo ad essere aggredito a pugni e bottigliate alle 1.30 sulla Pisorno fra Tirrenia e Pisa, e poi Massimo e Jonatha Ciampa, padre e figlio, 58 e 34 anni, e Maurizio Ghilardi, 62 anni, gli ultimi tre presi a calci e pugni davanti al bar Navicelli con Samuele alle 4 del mattino, dal gruppetto del litorale incontrato per caso.
«Rappresenteremo nei tavoli opportuni - hanno detto Forte e Gay - le esigenze di una città più grande di quel che appare e la necessità di una presenza maggiore delle forze dell’ordine, soprattutto nel finesettimana». «Non possiamo più uscire di casa - ha detto turbato Massimo Ciampa - pensando che invece di andare a lavorare andiamo in trincea. Ho visto mio figlio - ndr: Jonatha, rimasto dall’alba alla sera di sabato in ospedale con una crisi cardiaca - rischiare il linciaggio mentre cercava di pacificare gli animi e mi sento impotente. Soprattutto mi rifiuto di vivere, ora, con la paura di ritorsioni di gente che pensa di poter fare tutto impunemente». - Candida Virgone
IL MATTINO

Movida, denunciate dieci persone.
22.3.11  Nel corso del fine settimana, i carabinieri della Compagnia di Avellino hanno dato corso all’ennesimo servizio coordinato per la movida avellinese. Anche in questo caso, pattuglie in divisa e in borghese hanno vigilato tra i giovani, effettuando posti di controllo lungo le principali arterie stradali e dinanzi ai più frequentati esercizi commerciali di Avellino. Al termine del servizio, i risultati sono stati di 10 persone deferite in stato di libertà alla Procura e di varie autovetture sottoposte a sequestro, con contestuale ritiro di patenti di guida. Per ciò che riguarda invece il reato di guida senza patente, i controlli hanno portato al fermo amministrativo di moto e autovetture che erano condotte da persone senza aver mai conseguito la patente di guida. Per questo specifico reato, sono state infatti deferite in stato di libertà 4 persone: un 40enne di Monteforte, un 20enne di San Martino Valle Caudina, un 25enne di Summonte ed un 22enne di Volturara, quest’ultimo sorpreso alla conduzione di una potentissima moto da corsa. Altro dato allarmante emerso alla fine dei controlli, è stato quello dei giovanissimi conducenti sorpresi alla guida dei loro autoveicoli dopo aver assunto sostanze alcoliche o stupefacenti. In questo caso sono stati denunciati a piede libero, perché ubriachi, un 22enne ed un 20enne di Solofra, nonché un 19enne di Avellino e per gli ultimi due è scattata pure l’aggravante di aver conseguito la patente di guida da meno di 3 anni, con ritiro immediato della patente e sequestro del veicolo. Per essersi messo alla guida dopo aver fatto uso di droga, invece, è stato denunciato un 30enne di Atripalda, risultato positivo agli accertamenti sull’uso di cocaina. A Solofra, un uomo è stato denunciato per aver violato le prescrizioni derivanti dalla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza cui risulta sottoposto, giacché sorpreso in compagnia di altri pregiudicati del posto, che aveva il chiaro divieto di frequentare.
IL GAZZETTINO

AZZANO DECIMO Minorenni ubriachi
Musica notturna
Nei locali multe e controlli dei vigili
Martedì 22 Marzo 2011,
AZZANO DECIMO - I vigili urbani
Mercoledì, 23 Marzo 2011
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