Il ponte Corleone
(Asaps) Un altro suicidio della strada. Questa volta in conseguenza di un incidente. Un giovane automobilista non ha retto all’idea di aver ucciso un bambino, e delle conseguenze che ciò avrebbe potuto comportare. E ha deciso di togliersi la vita, lanciandosi da un ponte. Una vicenda che ricorda quella, simile, di Daniel Busetti, il ventenne fuggito dopo un incidente d’auto nel torinese, alla fine di febbraio, perché convinto di aver provocato vittime (le persone coinvolte rimasero invece illese) e ritrovato poi morto all’inizio di marzo. Protagonista della tragedia è, in questo caso, un ventunenne che ha investito un ragazzino di dieci anni. Quando un incidente o un ritiro del documento di guida si trasformano in tragedia Il report il Centauro – Asaps conta 30 episodi di suicidio (21 riusciti e 9 tentati) dal 1997 al 2011 L’Asaps da tempo ha puntato l’attenzione su questo aspetto e ne è uscito uno spaccato abbastanza imbarazzante. Una ricerca degli episodi più recenti ha consentito all’associazione forlivese di creare un suo Osservatorio sui suicidi da trauma psicologico per ritiro patente o incidente stradale. I casi non sono tanti ma la ricerca sugli archivi storici delle agenzie è comunque una scoperta. Ad accoppiare sui motori di ricerca le parole “patente” e “suicidio”, si scopre che perfino l’ispiratore del nostro osservatorio sulla pirateria stradale, l’albanese Bita Panajot che il 22 agosto 1999 travolse ed uccise il piccolo Alessandro Conti, alla periferia di Roma tentò il suicidio il 5 dicembre 2000, quando gli ritirarono la terza patente di guida, risultata falsa. Sono 30, dal 1997 ad oggi (19 dal 2009), i casi italiani di suicidio o tentato suicidio di cui abbiamo trovato traccia e 21 sono purtroppo riusciti. Una prima scomposizione ci ha permesso di accertare che 21 episodi (72%) sono riconducibili al ritiro della patente a seguito di una infrazione. La quasi totalità per alcol e droga. Infatti in 17 casi la conseguenza è stata la guida in stato di ebbrezza da alcol, in 3 episodi la guida sotto l’effetto di stupefacenti e in un caso un’altra infrazione. Sono 2 i casi conseguenti a bocciatura all’esame per la patente di guida. Mentre sono 7 gli episodi conseguenti ad incidenti stradali. Due gli episodi indiretti, cioè del suicidio di un componente la famiglia e non del conducente. In 3 casi è emerso un elemento di carattere psichiatrico e in 2 il rimorso, ma su questo ultimo elementi numerosi episodi saranno sfuggiti all’osservazione. La maggior parte dei suicidi o dei tentativi ha visto come protagonisti ragazzi, in particolare sotto i 25 anni, con in 12 casi (40%). Nella classe d’età da 25 a 40 anni 6 episodi (20%), fra i 40 a 50 anni 4 gesti estremi (13%), da 50 a 60 anni 2 casi (7%), e altri 2 sopra i 60 anni (7%). Di alcuni episodi non è stato possibile risalire all’età. Una inchiesta completa del’Asaps sui suicidi è stata pubblicata sulla rivista il Centauro del giugno 2010 ed è riproposta sul portale dell’associazione www.asaps.it .
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