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Altri osservatori 26/03/2011

Palermo - Investe bimbo e lo crede morto
si suicida lanciandosi da un ponte

Un ragazzo di 21 anni ha travolto il bambino. Pensando di averlo ucciso è fuggito, e poi si è lanciato nel vuoto
Il ragazzino è ricoverato in prognosi riservata ma non è in pericolo di vita
I dati dei suicidi dell’Osservatorio il Centauro Asaps
Il report conta 30 episodi di suicidio (21 riusciti e 9 tentati) dal 1997 al 2011
 

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Il ponte Corleone

 

(Asaps) Un altro suicidio della strada. Questa volta in conseguenza di un incidente. Un giovane automobilista non ha retto all’idea di aver ucciso un bambino, e delle conseguenze che ciò avrebbe potuto comportare. E ha deciso di togliersi la vita, lanciandosi da un ponte. Una vicenda che ricorda quella, simile, di Daniel Busetti, il ventenne fuggito dopo un incidente d’auto nel torinese, alla fine di febbraio, perché convinto di aver provocato vittime (le persone coinvolte rimasero invece illese) e ritrovato poi morto all’inizio di marzo. Protagonista della tragedia è, in questo caso, un ventunenne che ha investito un ragazzino di dieci anni.
L’incidente è avvenuto intorno alle 19 nel quartiere Mezzo Monreale. Il giovane, dopo aver travolto il bambino, non si è fermato a soccorrerlo e ha proseguito la sua corsa "in preda a un raptus di colpa", come hanno spiegato i carabinieri che hanno ricostruito la dinamica di quanto accaduto. E’ arrivato in via Regione Siciliana, dove si è gettato dal ponte Corleone, sul fiume Oreto. Alcuni passanti che hanno assistito alla scena hanno chiamato i soccorsi, ma per il ragazzo non c’è stato niente da fare.
Il bambino, ferito, è stato trasportato all’ospedale Di Gristina, dove ora è ricoverato in prognosi riservata ma non risulta in pericolo di vita. Per il recupero della salma del 21enne sono intervenute squadre speciali dei vigili del fuoco. L’auto, rimasta parcheggiata, è stata posta sotto sequestro.
E’ il 19° suicidio (riuscito o tentato) dal 2008 ad oggi in seguito ad un incidente stradale o a un ritiro di patente.



Quando un incidente o un ritiro del documento di guida si trasformano in tragedia
Il report il Centauro – Asaps conta 30 episodi di suicidio (21 riusciti e 9 tentati) dal 1997 al 2011

L’Asaps da tempo ha puntato l’attenzione su questo aspetto e ne è uscito uno spaccato abbastanza imbarazzante. Una ricerca degli episodi più recenti ha consentito all’associazione forlivese di creare un suo Osservatorio sui suicidi da trauma psicologico per ritiro patente o incidente stradale.
I casi non sono tanti ma la ricerca sugli archivi storici delle agenzie è comunque una scoperta. Ad accoppiare sui motori di ricerca le parole “patente” e “suicidio”, si scopre che perfino l’ispiratore del nostro osservatorio sulla pirateria stradale, l’albanese Bita Panajot che il 22 agosto 1999 travolse ed uccise il piccolo Alessandro Conti, alla periferia di Roma tentò il suicidio il 5 dicembre 2000, quando gli ritirarono la terza patente di guida, risultata falsa.
Sono 30, dal 1997 ad oggi (19 dal 2009), i casi italiani di suicidio o tentato suicidio di cui abbiamo trovato traccia e 21 sono purtroppo riusciti.
Una prima scomposizione ci ha permesso di accertare che 21 episodi (72%) sono riconducibili al ritiro della patente a seguito di una infrazione. La quasi totalità per alcol e droga. Infatti in 17 casi la conseguenza è stata la guida in stato di ebbrezza da alcol, in 3 episodi la guida sotto l’effetto di stupefacenti e in un caso un’altra infrazione.
Sono 2 i casi conseguenti a bocciatura all’esame per la patente di guida. Mentre sono 7 gli episodi conseguenti ad incidenti stradali. Due gli episodi indiretti, cioè del suicidio di un componente la famiglia e non del conducente.
In 3 casi è emerso un elemento di carattere psichiatrico e in 2 il rimorso, ma su questo ultimo elementi numerosi episodi saranno sfuggiti all’osservazione.
La maggior parte dei suicidi o dei tentativi ha visto come protagonisti ragazzi, in particolare sotto i 25 anni, con in 12 casi (40%). Nella classe d’età da 25 a 40 anni 6 episodi (20%), fra i 40 a 50 anni 4 gesti estremi (13%), da 50 a 60 anni 2 casi (7%), e altri 2 sopra i 60 anni (7%). Di alcuni episodi non è stato possibile risalire all’età.
Una inchiesta completa del’Asaps sui suicidi è stata pubblicata sulla rivista il Centauro del giugno 2010 ed è riproposta sul portale dell’associazione www.asaps.it .

 



La prevenzione degli atti di autolesionismo conseguenti al ritiro della patente:
il counselling come strumento per la gestione del rischio


L’inchiesta dell’Asaps
I suicidi della strada. Qualche volta la tragedia è doppia.
L’abuso di alcolici e le relative conseguenze per la patente, con il percorso di verifica, sono la prima causa scatenante


Ma le cicogne portano davvero i bambini?

Via la patente, finita la vita
Ecco un report degli episodi finiti nella cronaca dell’ordinaria violenza stradale dal 1997 al 27.02.2011

 

Sabato, 26 Marzo 2011
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