SPAGNA, INDAGINE SULLA STANCHEZZA AL VOLANTE: I RIMEDI? GOMMA AMERICANE O CARAMELLE PER PREVENIRE I COLPI DI SONNO |
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(ASAPS) MADRID – Hai sonno? Mastica… meglio una seduta in più dal dentista che un colpo di sonno fatale. È questo il senso di uno studio realizzato in Spagna dalla prestigiosa università di Saragozza, nell’ambito di un lavoro dell’istituto di ricerca della facoltà di ingegneria, che dispone di un dipartimento di Sicurezza stradale e di analisi degli incidenti stradali (Grupo de Seguridad Vial y Accidentes de Tráfico GSVAT), che ha lavorato sulle cause principali di incidente stradale con esito mortale (il sonno è tra le prime cinque), cercando di individuarne i rimedi. Per prevenire questa patologia, che si ripercuote in maniera nefasta sulla circolazione, è sufficiente un adeguato riposo, ma quando si deve proseguire per forza, ecco che un chewingum o una gustosa caramella possono aiutare ad evitare il sonno. Per ottenere questa certezza scientifica, i ricercatori si sono serviti di un avanzato simulatore, nel quale sono entrati molti autisti costretti a stare al volante per oltre 20 ore. Il campione di persone è stato sottoposto a numerosi test per la determinazione dei livelli di allerta e delle soglie di attenzione, oltre che di calcolo del tempi di reazione, ed il risultato è stato proprio questo: consumare caramelle o cicche mentre si guida, "…aiuta a migliorare le capacità di attenzione e di percezione dei conducenti in condizioni di estrema stanchezza". Secondo lo studio universitario, un conducente su tre ha fatto registrare i sintomi del cosiddetto colpo di sonno dopo essere stato sottoposto a stress di lunga percorrenza: le prove a cui sono state sottoposte le cavie, hanno evidenziato che nel 67% dei casi, il tempo di risposta è puntualmente diminuito quando i soggetti erano impegnati in atti della masticazione, siano essi stati legati alla ruminazione di una gomma americana che alla degustazione di una caramella. L’ipotesi di partenza dei ricercatori, era proprio questa: al volante, la sonnolenza incide nella capacità di reazione, nell’aguzzare la vista (intendendo in questo caso nel pronto riconoscimento di ciò che si vede), nello stato d’animo e nella percezione di segnali stradali, luci, suoni, distanze. Lo studio si è basato essenzialmente su due prove: la prima, realizzata con l’impiego di un polireattigrafo, una macchina che registra le alterazioni insorte in condizioni limite nelle quali venga richiesto al soggetto di regolarsi autonomamente in relazione alle condizioni esterne: in pratica ciò che ci succede quando guidiamo. La registrazione di un’incapacità, consiste per esempio nella mancata correzione della traiettoria di un veicolo e di un conseguente impatto. La seconda prova investigativa, ha avuto invece come fulcro l’impiego di un simulatore di guida, nel quale è stata valutata la soglia di attenzione di una serie di conducenti tipo: 40 soggetti, tra i 19 ed i 73 anni, tutti in buone condizioni di salute e senza problemi di diabete. Un campione che ha garantito di riunire tutte le tipologie attitudinali e psicofisiche. (ASAPS) |
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