PUBBLICITA’ INGANNEVOLE! FINCHE’ A PROMUOVERE IL BERE RESPONSABILE E’ UNA DITTA PRODUTTRICE DI ALCOLICI E’ ANCORA AMMISSIBILE, MA CHE SIA UN ASSESSORATO ALLA SANITA’ CHE PROMUOVE IL BERE RESPONSABILE DI UNA DROGA, MI SEMBRE ALQUANTO STRANO!!! ALTO ADIGE Alcol: bere responsabile, campagna in Alto Adige 24.3.11 BOLZANO. Bere responsabile: è questo lo slogan della campagna di quest’anno promossa dall’Assessorato alla sanità e politiche sociali per sensibilizzare la popolazione ed in particolare i giovani nei confronti dei rischi connessi con l’uso di alcol. L’assessore altoatesino Richard Theiner ha presentato questa mattina presso la sede del Dipartimento, in via Gamper a Bolzano, la campagna 2011 per la lotta all’alcol che ha come slogan principale Bere responsabile. Nel corso della presentazione della campagna l’assessore ha affermato che "Per arginare l’abuso di alcol, al quale è legato circa il 10% dei costi nel settore sanitario provinciale, è opportuno realizzare il maggior numero di misure individuali di tipo pratico collegate ad una formazione di consapevolezza a lungo termine sull’ uso dell’alcol". 24 marzo 2011 L’ANGOLO DELLA GIUSTIZIA UMANA. PERCHE’ SI PUO’ ASSOLVERE UNA PERSONA CHE GUIDA IN STATO DI EBBREZZA? DONNATUTTOGRATIS.IT Alcol test, attenzione a sciroppi e colluttori Pubblicato da Carmela Mosca il 23/03/2011 in: Consigli salute, Salute L’etilometro è uno strumento di misurazione utilizzato per determinare il valore dell’alcol contenuto nel sangue che spesso viene usato dalle forze dell’ordine per multare chi ha esagerato con gli alcolici. Capita molte volte, però, che un astemio risulti positivo al test e gli venga imputato il reato di guida in stato di ebbrezza: questo potrebbe succede a quelle persone che curando una tosse o un banale mal di gola, assumono sciroppo o colluttorio. Questi medicinali infatti, fanno risultare le persone che li utilizzano positivi all’alcol test. Proprio pochi giorni fa il Tribunale di Milano, dopo un processo di due anni, ha assolto una persona accusata di aver provocato un incidente per guida in stato di ebbrezza. Il quarantenne di Foggia, insegnante di educazione fisica, assolutamente astemio, era risultato positivo all’etilometro, con 0,87 grammi per litro al primo test e 0,92 al secondo, superando così il limite di 0,5 fissato dalla normativa. Ovviamente essendo astemio, il signore non si è dato per vinto e si è messo alla ricerca di una spiegazione, trovata poi nel colluttorio antibatterico Listerine e nello sciroppo Aminomal, utilizzato dal quarantenne per curare la bronchite cronica asmatica. Questo perchè lo sciroppo in questione contiene il 96% di eccipienti composti da alcol etilico: infatti una singola dose equivale a 200 millilitri di birra e 83 millilitri di vino. Naturalmente questo viene indicato nella scheda tecnica del medicinale, come ha confermato la tossicologa Marina Caligara riferendo: Per la presenza di tale quantitativo di alcol nella scheda tecnica vi è l’avvertenza di usare precauzione nelle donne in gravidanza e l’allerta che il quantitativo di alcol presente in Aminomal può alterare la capacità di guidare veicoli.(*) Completamente diverso invece il Listerine che, come riferisce la tossicologa, ha solo il 21,6% di alcol etilico, percentuale insignificante rispetto all’Aminomal, ma comunque capace di falsare l’etilometro con la presenza di residui nel cavo orale. (*)Nota: come si può leggere qui sotto, per stato di ebbrezza si intende una condizione fisiopsichica transitoria dovuta all’ingestione di bevande alcoliche: lo sciroppo è stato appurato che è una bevanda alcolica e che quindi induce lo stato di ebbrezza, perché allora si può assolvere una persona che guida in stato di ebbrezza? PER CHIARIRE MEGLIO IL SIGNIFICATO DELLA LEGGE, RIPORTO QUI SOTTO UN CAPITOLO ESTRAPPOLATO DA: La guida in stato di ebbrezza alla luce della recente evoluzione normativa e giurisprudenziale di Francesco Morelli Estratto della nota a Cass. pen. n. 19486/2008 dalla rivista “Strumentario Avvocati” (DirittoItalia S.r.l.) ALTALEX.COM La qualificazione dello stato di ebbrezza e gli effetti sulla capacità di guida Sotto il profilo giuridico, per stato di ebbrezza si intende, in modo non dissimile dalla scienza medica, una condizione fisiopsichica transitoria dovuta all’ingestione di bevande alcooliche, inducente nell’individuo uno stato di alterazione dei processi cognitivo - reattivi, tale da annebbiare semplicemente le facoltà mentali, incidendo sulla prontezza dei riflessi, senza che ciò debba importare necessariamente la perdita, totale o parziale, della capacità di intendere o di volere, ovvero la degradazione completa della personalità. Com’è noto, gli effetti dell’ingestione di sostanze alcooliche variano da soggetto a soggetto, essendo strettamente connesse alla sua corporatura, alla tolleranza individuale, al sesso, al metabolismo, al tipo di sostanza alcoolica ingerita, ed alle sue modalità di assunzione (a stomaco pieno o a digiuno). Proprio per le ragioni anzidette, il parametro di riferimento adottato dal legislatore per valutare lo stato di ebbrezza non è rappresentato dalla quantità di alcool assunta, bensì da quella assorbita dal sangue, misurata in grammi per litro (g./l.). Si tratta con tutta evidenza di una presumpio iuris et de iure, che porta a ritenere il soggetto in stato di ebbrezza ogniqualvolta venga accertato il superamento della soglia di alcolemia massima consentita, senza alcuna possibilità da parte del conducente di discolparsi fornendo una prova contraria circa le sue reali condizioni psicofisiche e la sua idoneità alla guida. La determinazione del tasso massimo di alcolemia (TA) consentito è stato negli ultimi anni oggetto di molta attenzione da parte della Commissione delle Comunità Europee che, con provvedimento n. 2001/115/CE del 17 gennaio 2001, ha raccomandato a tutti gli Stati membri l’adozione di un limite pari a 0,5 mg/ml per tutti i conducenti e pari a 0,2 per i guidatori inesperti e per coloro che conducono veicoli a due ruote, veicoli di trasporto delle merci (con massa superiore a 3,5 tonnellate lorde), autobus (con più di otto posti) e veicoli che trasportano merci pericolose. La risposta del legislatore nazionale non si è fatta attendere: con decreto legge 20 giugno 2002, n. 121, e successiva legge di conversione 1 agosto 2002, n. 168 rubricata “Disposizioni urgenti per garantire la sicurezza nella circolazione stradale”, si è prevista la riduzione del tasso massimo di alcolemia consentito, portandolo dagli originari 0.8 g./l. agli attuali 0,5 g./l.. Nel tentativo di arginare le stragi del sabato sera e contenere l’aumento del numero delle vittime di incidenti stradali si è poi provveduto, con D.L. 3 agosto 2007, n. 117 convertito con modificazioni dalla Legge 2 ottobre 2007, n. 160, ad introdurre un elemento di straordinaria novità ed importanza, rappresentato dalla previsione di tre fasce di ebbrezza alcoolica, cui corrispondono conseguenze sanzionatorie diverse in relazione al tasso di concentrazione etilica accertato. A seguito delle modifiche apportate dal decreto legge 92/2008 e dalla successiva legge di conversione 24 luglio 2008, n. 125, il testo vigente è così schematizzabile: • Qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8 grammi per litro (g/l), è prevista l’ammenda da euro 500 a euro 2000, e la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da tre a sei mesi; • Qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 0,8 e non superiore a 1,5 grammi per litro (g/l), è prevista l’ammenda da euro 800 a euro 3.200 e l’arresto fino a sei mesi. All’accertamento del reato consegue in ogni caso la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da sei mesi ad un anno; • Qualora sia stato accertato un valore corrispondente ad un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro (g/l), è prevista l’ammenda da euro 1.500 a euro 6.000, l’arresto da tre mesi ad un anno e la sospensione della patente di guida da uno a due anni. La patente di guida è sempre revocata, ai sensi del capo I, sezione II, del titolo VI, quando il reato è commesso dal conducente di un autobus o di un veicolo di massa complessiva a pieno carico superiore a 3,5t. o di complessi di veicoli, ovvero in caso di recidiva nel biennio. Ai fini del ritiro della patente si applicano le disposizioni dell’articolo 223. Con la sentenza di condanna ovvero di applicazione della pena a richiesta delle parti, anche se è stata applicata la sospensione condizionale della pena, è sempre disposta la confisca del veicolo con il quale è stato commesso il reato ai sensi dell’articolo 240, secondo comma del codice penale, salvo che il veicolo stesso appartenga a persona estranea al reato. Il veicolo sottoposto a sequestro può essere affidato in custodia al trasgressore, salvo che risulti che abbia commesso in precedenza altre violazioni della disposizione di cui alla presente lettera. DA NON CREDERE! CON UNA ALCOLEMIA DI 3,19 g/l, UCCIDE UNA PERSONA: UN ANNO DI RECLUSIONE CON I BENEFICI IL GAZZETTINO Travolse ed uccise un ciclista. Giovedì 24 Marzo 2011, Un anno di reclusione, con i benefici: è la condanna che il giudice Gioacchino Termini ha inflitto all’imprenditore Giancarlo Mestriner, 53 anni, di Breda di Piave che era chiamato a rispondere dell’accusa di omicidio colposo perché - per l’accusa - per negligenza il 3 novembre 2008 in via Piave a Breda avrebbe travolto e ucciso l’ex asso del ciclismo della Marca Luigi Zanchetta, 69 anni, di Breda (i familiari, risarciti, non si sono costituiti parte civile). Il giudice Termini ha invece inflitto sei mesi di reclusione a Tiberio Pilotto, 67 anni, di Breda di Piave, che - secondo la ricostruzione del pm Valmassoi, essendo stato nell’auto condotta da Mestriner al momento dell’incidente, avrebbe fornito una versione - sentito dagli inquirenti - che avrebbe reso problematica la ricostruzione dell’investimento. Per tale condotta fuorilegge venne così chiamato a rispondere della contestazione di favoreggiamento personale. Il 3 novembre 2008 Breda di Piave era avvolta dalla nebbia quando l’auto condotta dall’imprenditore Mestriner, che è assistito e consigliato dall’avvocato Vitale Sossio, travolse, fece volare a terra e poi fosso, uccidendolo - secondo la ricostruzione del pm Valmassoi, basata sulla ricostruzione della Stradale e delle successive perizie - l’ex asso del ciclismo Luigi Zanchetta, che stava procedendo in bicicletta con un tasso alcolico nel sangue - da quanto successivamente ricostruito dagli inquirenti - di 3,19 g/l (6 volte superiore al massimo consentito dalla legge). La Peugeot di Mestriner tirò poi dritto perché - la tesi sostenuta dai due imputati ( in udienza preliminare a Mestriner era stato bocciato un patteggiamento a 20 mesi di reclusione) - l’incidente avrebbe coinvolto solo la bicicletta. Una versione che, nonostante la battaglia di perizia, non ha convinto il giudice, che ha condannato conducente e passeggero. La difesa, in attesa delle motivazioni, ha annunciato appello. HO INSERITO VOLUTAMENTE QUESTO ARTICOLO DEL DOTTOR ANDREA GHISELLI PRIMA DEGLI ARTICOLI DI WINENEWS PROPRIO PERCHE’ CONTIENE GIA’ LA RISPOSTA A TUTTE LE LORO …STRANE AFFERMAZIONI!!! CORRIERE DELLA SERA FORUM NUTRIZIONE Perle rare Giovedì 24 Marzo 2011 Capita ormai raramente assistere trasmissioni televisive fatte bene. Una è certamente "formato famiglia", un trasmissione di una emittente romana, ma che trasmette in digitale e satellite in tutta italia (tv2000 o sat2000). Sono stato ospite anche io qualche volta e mi sono sempre trovato bene. La trasmissione è carina e garbata e soprattutto lenta. Si riesce ad esprimere le proprie opinioni e a comunicare la scienza senza l’assillo della pubblicità e senza i conduttori che ti parlano sopra. Mi ha fatto estremamente piacere trovare in giro su youtube questo video, che mi piace condividere qui, perchŽ finalmente in una trasmissione televisiva si è dato spazio all’informazione scevra da interessi commerciali, che esamina i rischi collegati al consumo anche di piccole quantità di bevande alcoliche (tra queste il vino, che è la bevanda alcolica più consumata in Italia) soprattutto tra i giovani, in maniera lucida, sulla base delle evidenze emergenti dalla letteratura scientifica. http://www.youtube.com/watch?v=BbxA8TmVptQ&feature=player_embedded http://www.youtube.com/watch?v=vdBx3S2m9nY&feature=related P.S. Chi vorrà consultare i lavori scientifici originali, dai quali derivano le considerazioni degli ospiti della trasmissione, può chiedermene la referenza. dottor Andrea Ghiselli, ricercatore dell’INRAN (Istituto nazionale Ricerca Alimenti e Nutrizione) di Roma LEGGENDO LE ULTIME RIGHE CAPIRETE PERCHE’ IL PREMIO NOBEL DIFENDE COSI’ BENE IL VINO ROSSO WINENEWS “IL VINO, COMPONENTE FONDAMENTALE DELLA DIETA MEDITERRANEA, HA IMPORTANTI VIRTU’ BENEFICHE CONTRO LE MALATTIE CARDIOVASCOLARI, E ADESSO ABBIAMO BASI SCIENTIFICHE PER DIRLO”. PAROLE DEL PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA NEL 1998, LOUIS IGNARRO, A WINENEWS FIRENZE - 24 MARZO 2011, ORE 18:14 ‘‘Il vino rosso ha grandi potenzialità terapeutiche, e adesso, a sostegno di quanto si sa ormai da molti secoli, abbiamo le basi scientifiche per dirlo’’. Parola di Louis Ignarro, Nobel per la Medicina nel 1998 Che il vino rosso, se assunto con moderazione, avesse effetti benefici sul nostro organismo, lo sentiamo dire da anni, anzi, da secoli. Ma quando a sostenerlo è un Premio Nobel per la Medicina, l’americano Louis Ignarro (il cognome tradisce origini italiane), ecco che il “si dice” assume i crismi della scientificità. “Il vino rosso - spiega Louis Ignarro a WineNews - ha grandi potenzialità terapeutiche. È una virtù riconosciuta al vino ormai da molti secoli, ed è anche una delle ragioni per cui la dieta mediterranea è considerata la dieta più salutare al mondo”. Ode non solo al vino, ma ad una maniera di vivere e mangiare di cui l’Italia è alfiere in tutto il mondo, ricca com’è di prodotti di assoluta qualità. “Guardiamo di cosa è composta la dieta mediterranea: vi troviamo molto pesce, carne rossa, tantissime verdure, frutta, cereali, e quando gli italiani devono usare dei grassi usano l’olio d’oliva, che ha un’enorme capacità antiossidante”. E poi c’è il vino, di cui da sempre si esalta il valore terapeutico. “Quello che, invece, non si sa se non da pochissimo tempo, sono le ragioni scientifiche per cui il vino rosso è salutare: chi, come me, viene dalla ricerca universitaria, ha esaminato e trovato come il vino rosso presenti molte sostanza antiossidanti - prosegue il Premio Nobel”. La più importante? “Il resveratrolo: è stato dimostrato come, nel corpo umano, (*) questa sostanza interagisce ed attiva un altro elemento chimico - sul quale per altro ho lavorato per anni -, l’ossido nitrico. È estremamente importante e ci protegge dalle malattie di origine arteriosa, come ictus, attacchi di cuore, persino dal diabete. Questo spiega bene perché le persone che mangiano seguendo una dieta mediterranea nella loro vita, compreso il vino rosso, rimangono in salute, riducendo di molto l’insorgere di malattie cardiovascolari. E questa è una grande scoperta - conclude Louis Ignarro - perché per molti anni abbiamo detto che mangiando e bevendo in modo sano si riduce enormemente la possibilità di ammalarsi, ma oggi abbiamo finalmente delle basi scientifiche per affermarlo”. Una buona notizia quindi per tutti gli amanti del vino che, sempre con moderazione, avranno un motivo in più per concedersi il piacere quotidiano di un buon bicchiere di vino rosso, proprio come il Professor Louis Ignarro che si dice “molto felice di aver imparato dai miei studi che bere vino rosso fa bene, è un piacere che non mi sono mai negato, continuerò a farlo di sicuro”. Già, perché il Premio Nobel alla medicina del 1998, è un vero amante del buon vino, basti pensare che nella sua villa a Beverly Hills trova spazio una cantina personale di 5.000 bottiglie, di cui 3.000 italiane (ama particolarmente il Brunello), le restanti quasi tutte californiane. Poco spazio invece ai vini francesi, “troppo cari”. (*)Nota: se non mi sbaglio le ricerche sul resveratrolo erano state fatte tutte sui topi e non sul corpo umano. SE LA COMUNICAZIONE RESPONSABILE E’ COME IL BERE RESPONSABILE…. ANDIAMO BENE!!!! WINENEWS QUANDO L’AUTODISCIPLINA FUNZIONA. LE “ENO-PUBBLICITÀ” ITALIANE, ESEMPIO VIRTUOSO DI CORRETTEZZA E ATTENZIONE ALL’ASPETTO CULTURALE DEL MESSAGGIO. LO DICONO L’ISTITUTO DI AUTODISCPLINA PUBBLICITARIA (IAP) E OTTAVIO CAGIANO, DIRETTORE FEDERVINI ROMA - 24 MARZO 2011, ORE 18:18 L’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (Iap) fa 45. Tanti sono gli anni trascorsi dalla sua nascita, nel 1966, e l’inaugurazione - il 22 marzo - dell’anno istituzionale 2011 è stata l’occasione per fare un bilancio dei risultati ottenuti fino ad oggi. Le cifre confermano la validità di scelte volontarie di controllo della comunicazione commerciale, anche in settori come quello delle bevande alcoliche, dove è forte la richiesta di sensibilità ed attenzione verso il pubblico, e si traducono nell’8,1% di ingiunzioni di desistenza, per pubblicità scorretta, emesse nei confronti di aziende. Dati che confermano, dice una nota dell’Istituto, “l’impegno, sia in Italia che in Europa, del nostro settore nell’allargare la base di adesione alle norme e alle forme di autodisciplina pubblicitaria. Una scelta che si conferma adatta a valorizzare lo sforzo dell’industria dei prodotti alcolici verso comunicazioni responsabili, basate sulla diffusione di modelli di consumo responsabile e improntati allo Stile Mediterraneo”. “Uno stile che non è solo di consumo ma anche di vita, ispirato al buon vivere fatto di gusto del piacere e rifiuto degli eccessi”, ha detto il presidente di Federvini, Lamberto Vallarino Gancia. Anche il direttore generale dell’organizzazione che riunisce produttori, esportatori ed importatori di vini ed alcolici, Ottavio Cagiano, sottolinea l’importanza e la funzionalità del sistema di autoregolamentazione delle aziende. “I risultati presentati - dice Ottavio Cagiano - si prestano ad una doppia lettura: da un lato mostrano i progressi dell’attività, dall’altro che c’è molta attenzione ai codici di autodisciplina. Un’altra questione che emerge è che è cresciuta l’attenzione al consumatore: la maggior parte degli interventi hanno riguardato la corretta informazione. Se poi si guarda al dato nudo e crudo, il settore delle bevande alcoliche esce bene dal quadro espositivo dell’Istituto, perché l’8% di contestazioni dimostra che il 98% di pubblicità è corretta”. Nel resto d’Europa, però, la media di infrazioni è dell’1% ... “Vero - prosegue Cagiano - ma il dato europeo è su base annua ed è riferito solo al comparto degli alcolici, oltretutto secondo parametri molto ristretti. Quello riportato per l’Italia dall’Iap, invece, è riferito al totale delle pubblicità sanzionate in tutti i settori, risponde a parametri molto ampi e, soprattutto, è riferito al periodo che va dalla nascita dell’Istituto ad oggi. Vale a dire 45 anni”. Insomma, l’autodisciplina sembra funzionare. Anche perché l’obiettivo della comunicazione aziendale si è spostato, nel corso degli anni, dalla presentazione di un prodotto alla diffusione di un messaggio più ampio del concetto e della cultura del vino. “È proprio ciò su cui hanno puntato i soci di Federvini”, conclude Cagiano. “Un aspetto al quale l’Iap ha sempre prestato grande attenzione, per questo l’Italia ha esperienza nella correttezza dei messaggi pubblicitari: qui l’autoregolamentazione, figlia di un’attenzione culturale più che commerciale, è nata ben prima che in molti altri Paesi e prima ancora del fenomeno delle tv commerciali. Inoltre, la sua efficacia e “velocità” sono superiori a qualsiasi norma e legge imposta dall’esterno, anche se ottima”. LA REGIONE LOMBARDIA STANZIA 1,4 MILIARDI O MILIONI (NON SI CAPISCE) DI EURO PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DEI VINI ED EDUCARE LE NUOVE GENERAZIONI AL BERE!!! WINENEWS I VINI DI LOMBARDIA SALGONO IN CATTEDRA: L’EXPORT 2010 VALE 184 MILIONI DI EURO. E SCENDE IN CAMPO ANCHE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, FORMIGONI: “STANZIATI 1,4 MILIARDI DI EURO PER SOSTENERE IL NOSTRO VINO, E LA COLLETTIVA A VINITALY CRESCE” MILANO - 24 MARZO 2011, ORE 12:52 I vini di Lombardia salgono in cattedra: con 5 Docg (Franciacorta, Oltrepò Pavese Metodo Classico, Sfursat di Valtellina, Valtellina Superiore, Moscato di Scanzo) 22 Doc e 15 Igt, e una produzione a denominazione d’origine pari al 59% del totale (su una media nazionale del 35%), ha visto l’export 2010 chiudersi con un volume d’affari di 184 milioni di euro, realizzato soprattutto grazie a Francia, Germania e Stati Uniti. E per promuovere la vitivinicoltura lombarda, che rappresenta il 3% della produzione nazionale, scende in campo anche il Presidente della Regione, caso raro in Italia quando si parla di vino, Roberto Formigoni, che in vista di Vinitaly (7-11 aprile, Verona, www.vinitaly.com) annuncia la crescita della collettiva lombarda: “la rassegna di Verona ha dimostrato di essere occasione straordinaria di incontro con il mercato nazionale e internazionale …”. Ma il sostegno della Regione ai produttori lombardi guarda anche oltre: “il Governo regionale ha stanziato più di 1,4 milioni di euro(*) per investimenti in impianti, infrastrutture vinicole e commercializzazione per garantire competitività al settore”, ha aggiunto Formigoni. Una voglia e un tentativo di fare sistema che trova un suo momento di sintesi nella partecipazione crescente alla collettiva: “la scelta del padiglione regionale - ha proseguito Formigoni - è stata - un’intuizione vincente, avviata qualche anno fa, che è riuscita a crescere rapidamente, facendo del padiglione Lombardia uno dei più visitati di Vinitaly in assoluto”. “La sfida del futuro - ha aggiunto l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani - è quella di vini di sempre maggiore qualità e di un’educazione anche delle nuove generazioni al bere consapevole e alla conoscenza della tradizione del vino, che è un pezzo di valore della nostra storia”. E se lo dicono nella “Milano da bere” ... (*)Nota: ma se il prodotto vino tiene in piedi l’economia italiana,(!!!) come mai hanno bisogno di stanziamenti pubblici? CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE CORRIERE DI COMO Danneggia l’ospedale Arrestato dai carabinieri CARLAZZO - I carabinieri lo avevano trasferito all’ospedale dopo che, in stato di ebbrezza, aveva dato in escandescenza in casa ma, invece di calmarsi, ha danneggiato il pronto soccorso dell’ospedale di Menaggio e lo hanno arrestato. Silvestro Caccia, 43 anni, è finito nei guai con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento: ieri mattina in tribunale ha patteggiato una pensa di sei mesi (pena sospesa). L’allarme era scattato alle 22 della sera prima quando si era recato sotto i fumi dell’alcol nell’abitazione dell’ex moglie, che si era vista costretta a chiamare i carabinieri di Porlezza per il disturbo e i problemi creati dall’uomo. I militari lo hanno poi trasferito in ospedale dove, al posto di calmarsi, ha iniziato a danneggiare il pronto soccorso ed è stato arrestato. LA SICILIA Aggredì carabinieri condannato Falzone Giovedì 24 Marzo 2011AG Provincia,pagina 36e-mailprint Porto Empedocle.f.d.m.) Il giudice monocratico della sezione penale del Tribunale di Agrigento Giuseppe Lupo, ha inflitto due mesi e 10 giorni di reclusione, pena sospesa, all’empedoclino Marco Falzone, 18 anni. Difeso dall’avvocato Daniele Re il giovane, si rese responsabile nei giorni scorsi del reato di resistenza a pubblico ufficiale. Il ragazzo alla fine dello scorso febbraio fu artefice di qualche momento di tensione in un bar nei pressi dei semafori sulla strada statale 115. Ci furono urla e qualche momento di tensione tra la gente che in alcuni casi chiese aiuto. Poco dopo il protagonista della vicenda si allontanò, ma i carabinieri erano già stati avvisati di quanto stava accadendo all’interno del locale. I militari dell’Arma non trovando Falzone nel bar si sono recati nella sua abitazione per identificarlo, ma questi - probabilmente - in preda ai fumi dell’alcol sarebbe andato in escandescenze contro i militari. Da qui le manette ai suoi polsi per l’ipotesi di reato di resistenza a pubblico ufficiale. Adesso, la condanna a due mesi e 10 giorni, ma senza un solo minuto da trascorrere in carcere. Il pubblico ministero aveva avanzato richiesta di applicare una pena di 4 mesi di reclusione. Il giudice, ritenendo responsabile Falzone del reato contestatogli, ha comunque ridotto la pena. SARDEGNAOGGI Ubriaco in mezzo alla strada, arrestato un ucraino a Cagliari Ubriaco, impediva il passaggio dalle auto in corso Vittorio Emanuele a Cagliari e, una volta arrivati i poliziotti, si è scagliato contro di loro provocando il ferimento di tre di loro. Con l’accusa di resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale, un ucraino di 40 anni è stato arrestato dagli agenti della locale stazione. giovedì, 24 marzo 2011 CAGLIARI - Ieri sera, intorno alle ore 18:30, il Centro Operativo della polizia ha ricevuto numerose segnalazioni che indicavano la presenza di un uomo ubriaco steso a terra, il quale impediva il transito delle autovetture. Inviato sul posto un equipaggio, gli agenti hanno tentato di spostarlo dalla sede stradale, operazione che non si è rivelata affatto facile. Ne è scaturita una violenta colluttazione che ha coinvolto anche il personale del 118, il quale non è riuscito a far salire lo straniero all’interno dell’ambulanza. Per condurlo presso l’ospedale più vicino è stato necessario bloccarlo con l’uso delle manette, perché sempre con maggiore violenza l’uomo sferrava calci, pugni e testate gli agenti intervenuti e l’auto di servizio. Adesso si trova nella camera di sicurezza della Questura. IL MATTINO Ubriaco manda all’aria ospedale 24.3.11 Aversa. Ubriaco, dopo essere stato protagonista di un incidente stradale, mette a soqquadro il pronto soccorso dell’ospedale di Aversa, dove all’alba di ieri sono volate botte da orbi che hanno visto come vittima sanitari del nosocomio e anche uno dei carabinieri che erano giunti sul posto per ridurre alla ragione il protagonista di questa vicenda. A finire in manette un trentottenne di Gricignano di Aversa, C.R., incensurato, che si era presentato all’ospedale aversano per curare le ferite dopo un incidente stradale. Una volta giunto nella struttura sanitaria, però, ha iniziato a inveire e a spintonare sanitari e infermieri rei a suo dire di non prestargli le cure necessarie. Immediato l’allarme alle forze dell’ordine con un telefonata al 112. Alla vista dei carabinieri del nucleo territoriale di Aversa, il protagonista di questa vicenda si è scagliato anche contro di loro, costringendo uno di essi a far ricorso alle cure dei sanitari che lo hanno dichiarato guaribile in cinque giorni. Alla fine, C.R. è stato bloccato e sottoposto al test alcolemico che ha rivelato un percentuale di presenza di alcol nel sangue del 2,13%. Per lui, quindi, l’arresto non solo per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, ma anche per guida in stato di ebbrezza. Dopo essere stato medicato per le conseguenze dell’incidente e espletate le formalità di rito, l’uomo è stato rinchiuso in una delle camere di sicurezza della stazione carabinieri di Aversa in attesa del processo che sarà celebrato con rito direttissimo. ni.ro INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE SAVONANEWS Alcol e giovani, se ne parla al Teatro Sacco di Savona 24.3.11 Il 25 marzo, presso il Teatro Sacco di Savona, si terrà il convegno dal titolo: Alcol e giovani: un fenomeno in cambiamento. All’interno di questa iniziativa in chiusura, è previsto un passaggio del Senatore Ignazio Marino, che porterà i suoi saluti, prima degli impegni che lo attendono nel pomeriggio e sarà colta questa importante occasione per aprire una parentesi sulla tematica degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari su cui in questo periodo si sta concentrando molto l’azione del Senatore. IL GIORNALE DI VICENZA Devianze giovanili La prevenzione si fa anche a teatro SCUOLA. Fondazione Teatro Civico e Ulss 4 Filippo Tognazzi all’Astra con uno spettacolo che parla il linguaggio di oggi e usa la multimedialità 24/03/2011 E-MAILPRINT Mettere in guardia in giovani dalle devianze per "Sopravvivere all’autodistruzione". È questo il titolo dello spettacolo teatrale, in versione acronima denominato SAD, che andrà in scena in anteprima nazionale al Teatro Astra domattina alle 9 e in replica alle 11. L’evento, realizzato dalla Compagnia Zelda con il sostegno della Fondazione Teatro Civico, rientra nel progetto "Prevenzione a teatro" messo a punto dall’Ulss 4 in collaborazione con le amministrazioni comunali di Schio e Thiene e la Fondazione stessa. Uno spettacolo realizzato con la formula del teatro partecipato: in scena Filippo Tognazzi, attore, autore e regista, vestirà i panni di un insolito "conduttore" che coinvolgerà a sorpresa gli studenti in platea, chiamandoli sul palco per prendere parte a sketch, rispondendo a quesiti, guardando e commentando video o immagini. Parteciperanno poi i ballerini di hip hop del gruppo "Anty Gravity Worlds". Partendo dal presupposto che forse non tutti i giovani sono apatici, demotivati, violenti, condizionabili e che il panorama non è così desolante come potrebbe sembrare, in quattro capitoli Tognazzi toccherà vari temi legati al mondo degli adolescenti: abuso d’alcol e di droghe, condizionamento mediatico, sesso e sessualità, pensiero critico. Argomenti che potrebbero risultare ostici se non fossero "alleggeriti" dal linguaggio frizzante che ricalca quello delle nuove generazioni e dall’utilizzo di materiali multimediali. In sala ci saranno oltre 800 studenti degli istituti superiori scledensi. S.D.C. UNA TRISTE STORIA DI POVERTA’ ED ALCOLISMO LECCEPRIMA.IT Due fratelli, un inferno: sesso con i loro genitori Costretti ad avere rapporti sessuali fra loro, con altri minorenni e perfino con madre e padre. Questi ultimi due sono stati rinviati a giudizio. Le indagini condotte dal commissariato di Gallipoli (giovedì 24 marzo 2011) LECCE - Costretti ad avere rapporti sessuali fra loro, con altri minorenni e perfino con i loro genitori. Se dovesse essere vero, avrebbero attraversato un vero e proprio inferno due fratellini che oggi hanno 13 e 10 anni, presunte vittime della perversione di coloro che li hanno generati. Il padre e la madre, due 40enni residenti nel sud Salento, questa mattina sono stati rinviato a giudizio dal giudice per l´udienza preliminare Antonia Martalò con l´accusa di violenza sessuale. L´inchiesta è stata condotta dal pubblico ministero Angela Rotondano. I presunti abusi si riferiscono al 2007: all´epoca lei aveva appena sette anni, lui nove. I fratellini vivevano in un contesto degradato, per questo nella loro casa ricevevano spesso la visita degli assistenti sociali. La madre pare fosse dedita all´alcolismo, mentre il padre non aveva un lavoro stabile. Per questo fratello e sorella vennero tolti ai genitori e portati in istituto. E pare che proprio qui, nella struttura, i bambini avrebbero scritto su dei fogli di carte le presunte violenze subite. Così è scattata l´inchiesta, condotta dagli agenti del commissariato di Gallipoli, competenti per territorio. Il processo inizierà il prossimo 6 giugno davanti ai giudici della seconda sezione penale. Gli imputati sono difesi dall´avvocato Pompeo De Mitri. La curatela dei due minori si è costituita parte civile con l´avvocato Laura Bruno. IL BELLO DELLA MOVIDA SOTTO SPIRITO CORRIERE DI COMO «Minacciato, insultato e lasciato solo. Per il caos della movida non vivo più» GIOVEDÌ 24 MARZO 2011 Drammatico sfogo di un residente in via Piadeni: «Io e la mia famiglia precipitati in un incubo» Lo sfogo, in più di un momento, assume toni drammatici. «Per la rabbia - confida il residente di via Piadeni sotto la richiesta di anonimato - mi viene quasi da piangere». E, in effetti, il mondo della notte visto con gli occhi di chi sta dall’altra parte della barricata assume tinte forti, angoscianti. Almeno nell’esperienza diretta di un padre di famiglia che, ormai - con moglie e figlio piccolo - vive il calare della sera come un incubo. «Mi sembra quasi di essere in guerra certe volte - comincia a raccontare l’uomo - Soltanto che in questo caso mi ritrovo a lottare da solo contro tutto e tutti, abbandonato dalle istituzioni». Prima di proseguire, serve qualche punto cardinale. La zona della movida in questione è quella nei dintorni del “Monkeys’ 3”, locale notturno sito a Como in via Piadeni. Locale di grande successo, peraltro, vista l’enorme affluenza di giovani e giovanissimi che - particolarmente nei weekend - ne affollano le sale per poi (e qui sta il problema principale a detta dei residenti) riversarsi negli spazi esterni, pubblici a tutti gli effetti. Ossia quelle vie “maledette” da una famiglia intera che si dichiara sull’orlo di una drammatica crisi di nervi. «È proprio così - prosegue nel racconto il capofamiglia - anche se in particolare io stesso e mio figlio siamo i più esposti alle conseguenze fisiche e psicologiche dell’inferno in cui siamo precipitati negli ultimi anni». La serie di disagi per la vicinanza con il locale notturno che oggi si chiama Monkey’s (ma che ha cambiato numerose gestioni negli ultimi anni) inizia all’incirca nel 2002. E sebbene sia oggi inevitabile il legame tra la folla richiamata dal locale e i problemi segnalati dal residente, è proprio quest’ultimo a spezzare una lancia a favore degli attuali proprietari e gestori. «Tutto sommato - dice l’uomo - con loro ho parlato in più occasioni e abbiamo anche cercato qualche soluzione da condividere, che pure non ha risolto molto. Però, se è vero che la musica alta diffusa nel locale si avverte anche a tarda notte, il vero problema riguarda ciò che accade sulla pubblica via e negli spazi non sotto il controllo diretto dei gestori del Monkey’s. I quali, anzi, hanno anche fatto ricorso ai buttafuori per evitare altri problemi, purtroppo non è bastato». Ecco, dunque, cosa - sempre stando alla singola testimonianza raccolta - accade nelle lunghissime notti di via Piadeni. «Soprattutto nei fine settimana, ma a volte anche per più giorni come accaduto in occasione del recente ponte festivo dell’Unità d’Italia, a partire dalle 22 circa cominciano a radunarsi decine e decine di giovani e giovanissimi - racconta il padre di famiglia - In pratica, fino alle 3 del mattino, può capitare che fino a 200-300 ragazzi siano in tutte le strade intorno al locale». Secondo il testimone, il primo problema nasce dalle condizioni fisiche di quegli stessi giovani. «Sono praticamente tutti ubriachi e fuori controllo - racconta il residente - Quanto il frastuono e il caos cominciano a farsi insopportabili, di solito tento di chiedere silenzio o rispetto per chi dorme. Sapete cosa succede? La regola è essere minacciati, insultati, derisi da interi gruppi di questi ragazzi maleducati e completamente ubriachi. Spesso non mi resta che rientrare in casa senza aver ottenuto alcun risultato. E senza poter dormire». Ma non è finita. «Nel cuore della notte ci si può imbattere in giovani che vomitano o orinano per strada, sui muri e sui cancelli delle case, dovunque gli capiti. E il mattino dopo, trovare bottiglie rotte, bicchieri e ogni altro genere di immondizia nei giardini o davanti alle porte di casa, è la regola». Il ripetersi di queste scene per anni e anni comincia a lasciare segni pesanti. «Alla sera ormai ho quasi la fobia di tornare a casa ed affrontare un’altra notte da incubo - racconta il papà - Mio figlio è piccolo e di notte si sveglia di soprassalto e impaurito. Quando lo vedo così, mi assale l’angoscia e ho paura per tutta la mia famiglia. È capitato che mio figlio vedesse i ragazzi fuori da casa e mi dicesse: papà, fuori ci sono i cattivi. Rischio l’esaurimento nervoso, ci sto rimettendo la salute». Il ricorso alle forze dell’ordine e le richieste d’aiuto al Comune non sono serviti. «Polizia e carabinieri sono venuti più volte, ho presentato un esposto all’amministrazione, ho fatto vedere foto e filmati al sindaco, ho parlato con il comandante dei vigili. Risultato? Sono stati spostati di qualche metro alcuni cassonetti e all’ingresso del locale è stato messo un cartello per invitare i ragazzi al rispetto dei vicini. Stop». In tanto sconforto, però, ecco la voglia di resistere. «Vendere la casa e andarmene? No, questo no. È la casa dei miei avi. Ho lottato per conservarla e abbellirla. Questa partita non voglio perderla». Emanuele Caso
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