Foto archivio Asaps
(ASAPS), 25 marzo 2011- Bergamo e Palermo due città lontane centinaia di chilometri teatro di due tragedie speculari e incomprensibili. In un bosco della bergamasca veniva infatti ritrovato, lo scorso primo marzo, il corpo senza vita di Daniel Busetti che dopo aver provocato un incidente stradale, terrorizzato dall’idea di avere causato una strage, si era nascosto nei boschi per sfuggire ai sensi di colpa. Il ragazzo aveva camminato per giorni senza meta fino alla morte per assideramento. Palermo, poche settimane dopo un altro ragazzo di appena 20 anni investe con la sua Smart un bambino e vedendolo esanime sull’asfalto si lancia da un ponte per la disperazione. Nessuno dei due saprà mai che in quegli incidenti non ci sono stati morti. Non faranno in tempo, perché decideranno entrambi di togliersi la vita. Per evitare che tragedie assurde come queste possano ripetersi, si stanno sviluppando in molti pronto soccorso ospedalieri appositi “sportelli d’ascolto” per l’assistenza psicologica dei giovani che hanno appena causato un incidente stradale. Al loro interno professionisti che aiutano i pazienti a “metabolizzare mentalmente” la gravità dell’evento, allontanandoli da gesti inconsulti e di autolesionismo. Un modello pilota in questo senso è rappresentato dal progetto di ricerca-intervento “Dillo a me! Uno sportello d’ascolto psicologico per i giovani incidentati afferenti al pronto soccorso di Arezzo” realizzato dall’associazione «L’ARete», in collaborazione con il Dipartimento emergenza urgenza, l’Educazione alla salute dell’Az. Usl 8 il Centro di documentazione e ricerca del Sert della città toscana. Il progetto replica il modello di ricerca-intervento attivo, già dal 2002, all’interno del pronto soccorso dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma dal gruppo di lavoro coordinato dalla professoressa Paola Carbone, responsabile del “Laboratorio di prevenzione: i giovani e gli incidenti” della facoltà di Psicologia 2 dell’Università “Sapienza” di Roma. Le statistiche sanitarie dicono che il Pronto Soccorso è uno dei servizi medici più utilizzati dai giovani soprattutto a causa dell’elevata incidentalità: il 30% degli accessi totali al pronto soccorso riguarda i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 24 anni ed i traumi da incidenti, nella stessa fascia di età, rappresentano il 70% del totale. Per questo motivo i presidi di primo soccorso sembrano i luoghi più adatti per offrire un primo intervento psicologico di supporto a chi ha subito uno choc a seguito di un sinistro stradale. (ASAPS)
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