Foto di repertorio dalla rete
(ASAPS), 30 marzo 2011- Tra il pedone che si accinge ad attraversare sulle strisce pedonali e l’automobilista che sopraggiunge, si instaura un rapporto che gli esperti definiscono "scambio comportamentale". In sostanza chi è a piedi cerca un’interazione col conducente per capire se questi ha intenzione, o meno, di lasciarlo passare. Il fenomeno è universale e tocca i pedoni e gli automobilisti italiani come quelli di altri paesi. A rivelarlo è una ricerca comparativa condotta in Italia e in Svizzera, da psicologi dell’Università Cattolica di Milano e illustrata da Maria Rita Ciceri docente dell’Ateneo. L’analisi della Dottoressa Ciceri ha confermato che un pedone sulle strisce può risultare “invisibile” anche ad un guidatore non distratto a causa di uno scherzo ottico, che, in certi casi, ritarda la percezione. Per questo motivo il pedone deve sempre stare attento e cercare l’interazione col guidatore anziché impegnare la sua attenzione con i vari gadget tecnologici come il telefonino, o l’MP3, anche se si trova ad attraversare sulle strisce. Altro errore da non fare è quello di affidarsi all’udito perché l’ambiente circostante potrebbe coprire il rumore di eventuali veicoli in avvicinamento. Quindi, prima di attraversare, è sempre buona regola non limitarsi ad ascoltare ma guardare e soprattutto non affidarsi alla sola presenza delle strisce. Se il pedone può risultare “invisibile” anche a chi non è distratto, figuriamoci se risulta visibile a chi è distratto… (ASAPS)
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