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Notizie dall’Ue 31/03/2011

Bruxelles - In arrivo sanzioni per gli automobilisti che commettono infrazioni all’estero

Foto di repertorio dalla rete

(ASAPS), 31 marzo 2011- Sono in arrivo sanzioni per i conducenti che commettono infrazioni al Codice della strada quando sono all’estero. Saranno queste le prime conseguenze scaturite dalla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio per agevolare l’applicazione transfrontaliera della normativa sulla sicurezza stradale che il 17 marzo ha ottenuto l’approvazione del Consiglio dell’unione. Con la riunione dei Ministri dei Trasporti dell’UE che si è tenuta a Bruxelles, si è siglato l’accordo su alcuni punti importanti, come l’accesso in tempo reale ai dati dei veicoli immatricolati in un altro Stato membro e la definizione di procedure certificate per l’invio europeo dei verbali stradali conseguenti ad importanti illeciti come la guida alterata e l’eccesso di velocità. Secondo gli stessi dati statistici forniti dall’Unione Europea, quando sono all’estero gli automobilisti tendono maggiormente a violare le norme, forse per la consapevolezza di rimanere impuniti. Sempre secondo i dati dell’UE i conducenti stranieri rappresentano il 5% del traffico ma sono responsabili del 15% delle infrazioni commesse. Con l’approvazione delle nuove norme sarà possibile identificare i conducenti comunitari e perseguirli per le infrazioni commesse in uno Stato membro diverso da quello di immatricolazione del loro veicolo. Per farlo verrà istituita una rete elettronica per lo scambio dei dati necessari tra lo Stato nel quale è stata commessa l’infrazione e quello dove il veicolo è stato immatricolato. Una volta a conoscenza del nome e dell’indirizzo del proprietario del veicolo che ha commesso l’infrazione, gli verrà inviata una notifica di infrazione, il cui modello è stabilito dalla proposta di direttiva. Lo Stato membro dove è stata commessa l’infrazione dovrà poi decidere quale seguito darvi.
La direttiva non armonizza né la natura dell’infrazione né le sanzioni previste per questo motivo continueranno ad essere applicate le norme nazionali dello Stato membro dove è avvenuta la violazione sia per quello che riguarda la natura di quest’ultima che per le sanzioni previste.
Le proposte legislative devono ora essere approvate dal Parlamento europeo prima che diventino legge, dopo un periodo di 2 anni gli Stati membri dovranno provvedere a recepire la normativa UE prima della sua entrata in vigore, forse entro il 2013. (ASAPS)

 

 

Giovedì, 31 Marzo 2011
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