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Rassegna alcol e guida del 31 marzo 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

INIZIAMO LA RASSEGNA RICORDANDO CHE IL MESE DI
APRILE E’ IL MESE DELLA PREVENZIONE ALCOLOGICA

IL GRECALE

Ariano partecipa al mese della prevenzione alcologica
mercoledì 30 marzo 2011 21:4:14
di Redazione
ARIANO IRPINO - Mese della prevenzione alcologica - Come accade ormai da diversi anni la Città di Ariano Irpino aderisce al "Mese della prevenzione alcologica" indetta ad aprile dal Ministero della Salute. L’Amministrazione comunale, Assessorato Lotta alla droga ed alle altre tossicodipendenze sta predisponendo una campagna di sensibilizzazione. Attraverso manifesti affissi su tutte le cantonate della Città si tenterà di attrarre l’attenzione sulla tematica "alcol" per creare un momento di riflessione e di prevenzione.
Le iniziative della regione Campania - Nel corso del mese, inoltre, la Regione Campania Assessorato alla Sanità, invierà le Unità Mobili sul territorio regionale, in particolare proprio ad Ariano Irpino, ente locale che si sta distinguendo per la sua attività di prevenzione alle dipendenze.
Unità mobile Con-tatto - Ieri mattina sul Tricolle in località Piano della Croce, dove sorge il polo scolastico, ha sostato l’Unita Mobile "Con-tatto" del Centro di Solidarietà "La Casa sulla Roccia" con il quale il Comune di Ariano ha avviato già da tempo una proficua collaborazione. L’attività itinerante dell’Unità Mobile, infatti, con cadenza periodica si ripete nelle strade, nelle piazze ed anche nelle scuole della Città.
La Casa sulla Roccia - Ieri mattina gli operatori de "La Casa sulla Roccia", oltre ad avvicinare le persone e i ragazzi attraverso il camper, hanno incontrato gli studenti all’interno dell’Istituto Tecnico Commerciale "G. Bruno".
All’incontro hanno partecipato due III e una IV; si è preferito limitare il numero di classi partecipanti per ottenere maggiore confidenzialità. Dopo un primo momento di diffidenza i ragazzi hanno prestato la loro attenzione. In particolare sono rimasti colpiti dalla testimonianza di una ragazza, ospite di Casa sulla Roccia, che dopo ben 4 anni di impegno e sacrificio ha concluso felicemente il suo percorso di recupero dalla tossicodipendenza e di inserimento sociale. Gli studenti le hanno posto svariate domande dandole la possibilità di raccontare con quanta sprovvedutezza sia caduta prima nell’alcol e poi nella droga senza che nessuno l’abbia mai messa in guardia e quanto, invece, loro ( gli studenti) siano fortunati ad avere occasioni come quella di oggi per ascoltare chi vi è finito nella droga, comprendere come si possa toccare il fondo e riflettere prima di fare un passo così stupido. "Siate voi stessi in maniera naturale e diretta, non cercate nell’alcol e nelle droghe il mezzo per esprimere quel che siete" ha consigliato loro l’ex tossicodipendente sulla scorta della sua esperienza di adolescente insicura.


DAL FORUM NUTRIZIONE

CORRIERE DELLA SERA – FORUM NUTRIZIONE

Birra 25 cl A sera
Mercoledì, 30 Marzo 2011
DOMANDA Paris
Caro Dottore,
Le scrivo per avere una sua opinione relativa al consumo giornaliero, durante il pasto serale, di 28,4 cl di birra, gradazione alcolica pari a 5% . Ho eliminato il vino da tempo. Sto pure eliminando le malefiche sigarette (da 15 a cinque, con l’obiettivo di eliminarle del tutto entro un mese) Questa si che è una fatica.. anche se minore rispetto a quanto pensassi. Peso 53 chili per un’altezza di 166 cm, cammino a passo veloce per un’ora due volte a settimana e faccio ginnastica casalinga con pesi ed elastici per tre quarti d’ora due volte a settimana. Mi promuove o mi boccia? Grazie infinite

RISPOSTA dal dott. Andrea Ghiselli
E che vuole che le dica? Certo l’assoluzione non gliela do e se non bevesse sarebbe meglio, se poi non fumasse ancora meglio. Il suo è un quantitativo di alcol di poco superiore agli 11 grammi ed inquadrabile in un consumo a basso rischio, tuttavia i suoi rischi sono molto più alti, poiché l’associazione alcol e fumo incrementa in modo esponenziale il rischio.

LE ORDINANZE COMUNALI RIMANGONO SEMPRE DELLE INIZIATIVE ISOLATE E DI DIFFICILE APPLICAZIONE SPECIALMENTE SE VALIDE SOLO PER ALCUNE ZONE E NON PER TUTTO IL TERRITORIO COMUNALE.

LA REPUBBLICA

Movida violenta, la risposta di Alemanno
"Dal 1° aprile niente alcol dopo le 23"
(30 marzo 2011)
L’ordinanza del Campidoglio pone limiti alla vendita e al consumo, nei luoghi di ritrovo notturni della città, all’esterno dei locali. Domani vertice in prefettura per pianificare il controllo sul territorio
Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a seguito del recente grave episodio di violenza accaduto in piazza Campo dei Fiori, ha predisposto un’ordinanza valida dal 1° aprile al 30 giugno che pone limiti alla vendita e al consumo di bevande alcoliche nei luoghi di ritrovo notturno della città interessate dal fenomeno della movida.
Nello specifico, l’ordinanza prevede il divieto di somministrare o vendere bevande alcoliche per l’asporto o il consumo al di fuori del locale di vendita e/o somministrazione e al di fuori delle relative superfici attrezzate, pubbliche o private, di pertinenza del locale medesimo, dalle ore 23 fino alla chiusura degli esercizi.
Nella stessa ordinanza, è altresì vietato, dalle ore 23 alle ore 6, il consumo di bevande alcoliche nelle strade pubbliche o aperte al pubblico transito, ricadenti negli specifici ambiti territoriali indicati.
Il divieto opera nelle vie e nelle piazze del centro storico indicate nel testo dell’ordinanza allegata". Lo comunica, in una nota, il Campidoglio.
Vertice in prefettura. Un attento esame del piano di controllo del territorio. E’ quanto sarà affrontato domani tra il prefetto di Roma e i vertici della forze dell’ordine nel corso di un incontro alla luce di quanto avvenuto qualche sera fa a Piazza Campo de’ Fiori. Un incontro che segue una riunione avvenuta ieri e che ha affrontato la questione "del recupero delle risorse e degli uomini delle forze dell’ordine da utilizzare per i controlli degli obiettivi sensibili dopo la crisi internazionale".
Nella riunione di domani sarà esaminato il piano di controllo del territorio, tenendo conto anche degli sforzi a cui sono sottoposte le forze dell’ordine in questi giorni, con la programmazione di alcune manifestazioni e le ridotte risorse che, allo stato attuale, è possibile utilizzare nella capitale per garantire sicurezza(*).

(*)Nota: come abbiamo potuto constatare, le ordinanze lasciano il tempo che trovano se non sono accompagnate dai dovuti controlli e sembra che nella capitale le risorse siano molto ridotte!

QUESTA SI’ CHE E’ UNA IDEA DA APPOGGIARE!

A SICILIA

Locali chiusi a mezzanotte PETIZIONE POPOLARE.
L’iniziativa è della Chiesa evangelica pentecostale
Giovedì 31 Marzo 2011
g.re.) AGRIGENTO Raccolta di firme per chiedere alle istituzioni cittadine la chiusura dei pub e di altri locali analoghi alle ore 24 per tutto l’anno. L’iniziativa è stata avviata ieri dalla Chiesa evangelica pentecostale ed ha già raccolto diverse adesioni. Una lettera aperta con migliaia di firme, questo l’obiettivo dei promotori, che spiegano anche il perché di questa iniziativa: «Noi della Chiesa evangelica - ci dice il pastore Alberto Toto - sentiamo l’esigenza di accogliere le tante situazioni di disagio manifestate da tante famiglie saccensi che sono in apprensione per i loro figli. Ma tutto ciò - continua - anche per ridimensionare i fenomeni di musica ad alto volume e schiamazzi notturni che si verificano la sera lungo le strade della città da parte dei frequentatori di pub e locali notturni, che disturbano il sonno e il riposo degli ammalati, degli anziani e dei lavoratori».
Da ieri, in giro per la città e presso i locali della Chiesa evangelica, sono disponibilità i moduli dove apporre la firma per trasmettere al sindaco ed ai consiglieri comunali della città il desiderio di tanta gente comune di limitare l’apertura degli esercizi commerciali dediti soprattutto al consumo di bevande alcoliche: «Che i giovani tornino ai ritmi normali di vita - dicono i promotori della lettera aperta - che abbiano rispetto per se e per gli altri».
L’iniziativa rispecchia una serie di analoghe richieste fatte alla vigilia della festa di carnevale del febbraio scorso.

UN AIUTO PER DIMINUIRE IL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI POTREBBE VENIRE DALL’ELEMINAZIONE DELLA LORO PUBBLICITA’.

CORRIERE DELLA SERA - SALUTE - SPORTELLO CANCRO

«ma le sigarette viste in film e video musicali sono un importante stimolo per i ragazzi»
Radio e tv a volte fanno bene alla salute
Su "Lancet" le pagelle alle campagne per la prevenzione e gli stili di vita diffuse dai mass media. Funzionano quelle antifumo e per gli screening, un fiasco gli spot antialcol (*)
MILANO, 28 marzo 2010 - Spot, video, slogan. Si può "vendere" il prodotto-salute attraverso le campagne mediatiche? L?amor proprio, la capacità di affrancarsi dalle dipendenze, dalla paura e dall?ignoranza passano anche attraverso tv e giornali? Sì, tutto sommato. A patto che alle buone intenzioni si affianchino provvedimenti concreti e che i mezzi di comunicazione facciano uno sforzo di coerenza e decidano quali modelli di vita sostenere. In sintesi, è questo il risultato di una ampia revisione pubblicata sulla rivista Lancet sulle campagne mediatiche dedicate a stili di vita e prevenzione.
L?ANALISI - «Diffondere messaggi ben definiti e focalizzati su comportamenti precisi presso un vasto pubblico, ripetutamente nel tempo» è questa la ricetta per non fare buchi nell?acqua che i mass media dovrebbero tener presente, secondo gli esperti del Centro di ricerca comportamentale del Cancer Council Victoria, in Australia. Per farsi un?idea dell?efficacia delle campagne mediatiche sulla salute, hanno rivisto gli studi su centinaia di campagne, dedicate a 18 diverse aree tematiche, come alcol, fumo e altre droghe, ma anche vaccinazioni, prevenzione anticancro, sesso sicuro, allattamento al seno, donazione di organi e altro ancora. Ecco le conclusioni tratte per i temi principali.
FUMO - È la battaglia meglio combattuta dai mass media. A molte campagne antifumo sono seguiti segnali positivi, meno ragazzi che iniziano a fumare e più adulti che smettono. Da soli, però gli spot non bastano: il messaggio passa se accompagnato da altre misure, come l?aumento del prezzo delle sigarette, norme sul fumo nei luoghi pubblici, programmi ad hoc nelle scuole per i più piccoli. A volte, poi, l?effetto positivo rimbalza su soggetti diversi dai destinatari del messaggio, come è stato notato per campagne dedicate agli adulti che sono state associate a una riduzione del numero di ragazzi che iniziano a fumare, probabilmente perché qualche adulto in famiglia aveva deciso di smettere. Dello stesso tenore erano già i risultati di un?analisi condotta dalla Cochrane Collaboration, secondo cui le campagne più riuscite erano quelle più intense e più durature.
SPOT ANTIFUMO FIRMATI BIG TOBACCO - Piuttosto inquietanti, invece, le annotazioni dei ricercatori australiani sulle campagne dedicate ai teenager, promosse proprio dalle aziende del tabacco. Una serie di spot della Philip Morris degli anni ’90, che suggeriva ai genitori di parlare con i figli del tabagismo e voleva disincentivare i ragazzi al fumo, è invece risultata associata a una maggior propensione al fumo e una minor consapevolezza del rischio. La ragione di questa apparente contraddizione starebbe, secondo gli autori, nel fatto che la campagna poneva il fatto di essere giovani come ragione per non dover fumare, con il risultato di far apparire la sigaretta un frutto proibito riservato agli adulti, perciò ancora più appetibile per un ragazzino mediamente informato e altamente manipolabile.
ALCOL, TAVOLA ED ESERCIZIO - Decisamente insufficiente, invece il voto delle campagne antialcol. Impossibile contrastare il marketing massiccio degli alcolici e l?approvazione sociale verso chi beve. Vanno un po’ meglio i buoni consigli sulla nutrizione e l?attività fisica, che però sembrano funzionare solo su persone motivate (anziani e bambini in primo luogo), solo se molto specifiche (mirate a un certo gruppo di alimenti, la verdura, per esempio) e alla fine i risultati sono difficili da mantenere nel tempo.
PREVENZIONE ANTICANCRO - Non bastano testimonial e spot per convincere una donna a fare la mammografia o il pap test. Serve l?offerta contemporanea di un servizio accessibile, come la lettera di invito a casa, un appuntamento e un ambulatorio vicino. Come esempio di tam tam riuscito, gli autori citano la campagna contro il cancro della pelle rivolta ai quindicenni dello stato australiano del Victoria, che ha davvero migliorato il comportamento della gente al sole e ha ridotto scottature e danni da esposizione a radiazioni ultraviolette.
«L?INCOERENZA COSTA CARA» - Tutto diventa vano, però, se i mezzi di comunicazione perseguono una linea ambigua, divulgando inviti alla vita sana mentre propongono accattivanti consumatori di alcol, sigarette e abbronzatura selvaggia. «Ci sono prove considerevoli che le sigarette viste in film, tv e video musicali sono un importante stimolo per i ragazzi che iniziano a fumare - scrivono gli editorialisti di Lancet -. Anche il consumo di alcol degli adolescenti è legato alla rappresentazione che ne fanno i media». È del mese di ottobre la presa di posizione dell?American Academy of Pediatric, che rappresenta 65mila medici e chiede ai pediatri di incoraggiare i genitori a sottrarre i loro figli a video musicali, film e programmi tv che mettono in evidenza il bere e il fumare. L?Academy auspica inoltre la messa al bando delle pubblicità di sigarette e la limitazione di quelle sugli alcolici, ben consapevole dell?immenso potere di una diva sexy con la sigaretta in bocca o di un divertente drink fra amici.
Donatella Barus (Fondazione Veronesi)

(*)Nota: invece di spendere tanti soldi per gli spot antialcolici si potrebbe vietare la pubblicità di tutte le bevande alcoliche: sai che risparmio!!!

INIZIATIVE DI FORMAZIONE E DI PREVENZIONE

LUCERAWEB

Lotta all’alcolismo: si torna a "scuola"
30 marzo 2011 - Ore: 16.41
Nuova iniziativa del CAT (Club degli Alcolisti in Trattamento)(*) di Lucera che torna a far sentire la sua voce sul difficile problema della lotta all’alcolismo, aprendosi a tutti quelli che hanno bisogno di informazioni e sostegno specifico. Il sodalizio presieduto da Stefania Carbone ha organizzato un nuovo appuntamento con la “Scuola alcologica di 3° modulo” per le famiglie della comunità, a cura di Maria Antonia Papapietro, presidente regionale dei Club. L’incontro si terrà venerdì 1 aprile alla Croce Blu di Lucera (Viale Aldo Moro) quando dalle 16 ci saranno discussioni sul problema e suddivise anche in piccoli gruppi di lavoro.
La Scuola Alcologica Territoriale è un’iniziativa di promozione alla salute promossa dai Club e si rivolge a tutte le famiglie della comunità cittadina e serve ad informare sui rischi legati al consumo di alcol. Non si tratta di una scuola tradizionale perché non ha mura, banchi, registri e voti e perciò si dice territoriale, cioè si apre tutte le volte che si ritiene necessario. Nel caso di Lucera la guida Papapietro che è servitore-insegnante di un Club e docente di sociologia della comunicazione e del mutamento sociale presso l’Università di Foggia.
Quanto ai CAT, essi sono di fatto una grande associazione di oltre 20.000 famiglie che si incontrano ogni settimana in piccole comunità multifamiliari, i Club appunto, per parlare dei loro problemi legati all’uso dell’alcol secondo il metodo del professor Vladimir Hudolin. I Club sono comunità multifamiliari di 10-12 famiglie che si incontrano ogni settimana per un’ora e mezza, per affrontare i problemi alcolcorrelati e complessi e maturare nel cambiamento del proprio stile di vita. I club lavorano secondo un approccio familiare perché tutti i membri della famiglia soffrono, ognuno in misura diversa, per i disagi indotti dall’alcol. (Luceraweb) r.z.

(*)Nota: ora si chiamano Club Alcologici Territoriali in quanto, in parole povere, sono basati sull’approccio ecologico sociale che non prevede nessuna “etichetta” nè nessun “trattamento”!

RAVENNANOTIZIE

’Frena l’alcol...accelera la vita’
mercoledì 30 marzo 2011
’Frena l’alcol...accelera la vita’. Questo il titolo dell’iniziativa sulla sicurezza stradale che si terrà domenica 3 aprile dalle 14 alle 24 presso il Pala De Andrè.
L’iniziativa organizzata dalla Polizia Stradale di Ravenna è stata presentata oggi pomeriggio nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il Prefetto, il Questore, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Stradale, il Sindaco di Ravenna, oltre a rappresentanti di tutte le forze di polizia, Capitaneria di Porto, del 118, dei vigili del fuoco.
Il Prefetto Bruno Corda, nella sua introduzione, ha sottolineato l’importanza della manifestazione finalizzata a ridurre i rischi di incidenti stradali provocati nella maggior parte dei casi, da abuso di alcol e sostanze stupefacenti, si tratta di una campagna rivolta alla sensibilizzazione non solo dei giovani ma anche degli adulti.
Il Sindaco Fabrizio Matteucci, nel suo intervento, dopo aver espresso apprezzamento per l’iniziativa, ha ribadito che il fenomeno dell’alcol va combattuto su più fronti poiché i destinatari sono sì i giovani ma all’origine ci sono persone senza scrupoli che si arricchiscono senza pensare alle conseguenze. Ognuno, ha detto, deve essere vigile di sé stesso perché è impensabile che ci possa essere un vigile per ogni cittadino.
Anche quest’anno come per la passata stagione estiva,sarà ripetuta l’esperienza di coinvolgere i giovani, che affiancheranno le pattuglie della polizia durante i controlli sulle strade.
Il programma della manifestazione che, come detto si svolgerà al Pala De Andrè a partire dalle ore 14 con ingresso libero per tutti, è stato illustrato dal Comandante della Polizia Stradale Angelo Tancredi.
Ci saranno stand, un’area espositiva e saranno presenti tutte le forze di polizia, vigili del fuoco, personale del 118, della Croce Rossa, del Sert.
Nel corso della giornata saranno effettuate prove empiriche della misurazione dell’alcol nel sangue. A questo proposito, si potranno sperimentare in prima persona i propri limiti etilometrici dopo la degustazione dei vini che saranno messi a disposizione da "RossoDivino" aderente all’iniziativa. Le prove saranno effettuate solo ai maggiorenni non neopatentati (per i quali il limite ammesso di alcol nel sangue è zero) e che esibiranno la patente.
Alle ore 14 apertura al pubblico, sono previsti l’atterraggio di elicotteri e una gimcana riservata alle forze di polizia.
Alle 15,30 verranno effettuate simulazioni di intervento di soccorso da parte del personale sanitario del 118 e del 115 dei vigili del fuoco, nonché simulazione della ricerca di droghe occultate a bordo di veicoli con l’ausilio del gruppo cinofilo della Guardia di Finanza.
Verso le 17,30 si terrà un dibattito sul tema, che coinvolgerà i massimi esperti del settore.
Radio International parteciperà con un proprio stand e sarà collegata in diretta per divulgare i messaggi inerenti il tema della giornata. Una troupe di Italia 7 Gold-Nuovarete riprenderà poi le fasi salienti della manifestazione.

INFORMAREZZO

SMS NO SOS, SABATO GUIDO IO
Ufficio Stampa 15/01/2011 13:43:00
Il progetto sociale di Confesercenti contro gli incidenti del sabato(*)
Accompagnare tre amici o amiche in discoteca con la promessa di ricondurli a casa mettendosi sobrio alla guida del veicolo. È questo l’impegno del giovane automobilista che aderirà al progetto “Sms no Sos, Sabato Guido io” ideato da Confesercenti(**) Arezzo e realizzato con il contributo dalla Regione Toscana, il patrocinio della Provincia e del Comune di Arezzo, con la collaborazione dell’Azienda Usl 8 di Arezzo, dell’associazione Dog e delle discoteche del territorio aretino: Filzcarraldo, Sugar Reef, Lo Scorpione, Riverpiper e Il Principe.
“Confesercenti – ha dichiarato il presidente Alberto Papini – ha avviato questo progetto con lo scopo di sensibilizzare i giovani sul problema dell’abuso di alcol e in particolare sulle conseguenze della guida sotto gli effetti delle bevande alcoliche. La finalità è quella di responsabilizzare il giovane automobilista con l’obiettivo di prevenire gli incidenti stradali. Crediamo che il progetto possa contribuire a far stare più tranquilli a casa i genitori e che possa anche far risparmiare le famiglie. Un’idea di Stefano Micheli che l’associazione di categoria ha voluto mettere in pratica trovando i consensi da parte delle istituzioni che ringrazio”.
“Il significato di Sms no Sos – aggiunge Mario Checcaglini direttore di Confesercenti - è quello di trasmettere ai giovani che è sufficiente un messaggio per evitare di chiedere soccorso. In altre parole impegnarsi a non bere può evitare un incidente stradale. Un semplice sms può salvare la tua vita e quella degli altri. Per il guidatore nel momento dell’invio dell’sms naturalmente dovrà esserci la presa di coscienza dell’impegno oltre che di rimanere sobrio anche di dover accompagnare tre amici in discoteca.”
Il progetto “Sms no Sos, sabato guido io” è stato presentato questa mattina all’istituto “Vittorio Fossombroni” alla presenza degli alunni di tre classi quinte.
Il Sindaco Fanfani ha espresso apprezzamento per l’iniziativa: “Un progetto di grande qualità quello di Confesercenti. È rivolto ai ragazzi ai quali si vuol far capire che si possono divertire senza eccedere. Il giovane che aderirà al progetto avrà la responsabilità di guidare l’auto garantendo la sicurezza per se stesso, per i suoi amici e per l’intera collettività”.
Innovativo è stato definito dal responsabile del settore servizi alla persona della Regione Toscana Lorenzo Roti: “La Regione sostiene l’innovativo progetto nella convinzione che vada in una direzione giusta responsabilizzando i giovani. È un progetto meritevole e concreto. È un patto con i giovani ai quali è inutile dire bere fa male. Il progetto infatti prevede un vantaggio diretto per chi aderisce a favore della sicurezza e della salute. L’automobilista garantisce con il suo comportamento responsabile anche una rete di affetti”.
Della stessa opinione l’assessore provinciale Francesco Ruscelli: “Il progetto segue il linguaggio dei giovani. Sms, facebook sono ormai parte del modo di vivere dei giovani. Confesercenti ha dimostrato una sensibilità straordinaria verso la prevenzione ad un delicato tema quale quello della sicurezza stradale e dell’abuso dell’alcol. È un progetto ben articolato e che credo riscuoterà successo in termini di adesioni tra i giovani”.
Plauso all’iniziativa è stato manifestato anche dall’assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Arezzo Stefano Gasperini: “Sono convinto dell’impianto del progetto che si pone ai giovani in un’ottica non bacchettona”.
E Paolo Crociani dello studio Astra che ha curato la campagna promozionale sottolinea che il progetto “non prevede il proibizionismo. Il guidatore, è l’amico da imitare. Non paga l’ingresso e beve gratuitamente. Inoltre è un punto di riferimento per gli amici e le amiche. Sabato guida lui, rimane sobrio e rimorchia”.
Soddisfatti anche il dr Mauro Travaglini dell’Azienda Usl 8 di Arezzo, e Roberto Norelli dell’Associazione Dentro gli orizzonti giovanili.
Come funziona “Sms No Sos”
Al via sabato 22 gennaio. Da lunedì è possibile inviare i messaggi per aderire
Il progetto sociale di Confesercenti contro gli incidenti del sabato notte è rivolto ai giovani che potranno aderire semplicemente inviando un sms al 331.9695559 specificando il nome della discoteca in cui si intende trascorrere il sabato sera.
Il giovane a quel punto riceverà tramite sms una risposta con indicato un codice da presentare alla reception della discoteca al momento dell’ingresso. Un lasciapassare che gli consentirà di entrare gratuitamente senza fare la fila. Inoltre l’automobilista riceverà in omaggio una bevanda analcolica. Per lui all’uscita dal locale, se risulterà negativo all’alcol test ci sarà anche un gadget.
“Il progetto - spiega Stefano Micheli di Confesercenti - sarà attivo da sabato 22 gennaio a sabato 28 maggio e potranno usufruire ogni sabato sera un massimo di 250 persone. Sono infatti 50 gli ingressi gratuiti per ciascuna delle 5 discoteche coinvolte nel progetto di Confesercenti. Sarà possibile inviare l’sms fino alle ore 22 del sabato stesso in cui si intende andare in discoteca. Dopo l’invio, l’aspirante guidatore riceverà un sms da compilare e da inoltrare di nuovo al 331.9695559 o da inserire tramite il sito www.smsnosos.it. A quel punto seguirà un ulteriore sms di conferma con indicato un codice che l’automobilista dovrà presentare alla reception Sms no Sos allestita all’ingresso della discoteca”.
“Naturalmente – spiega Ivan Cipriani presidente dei giovani imprenditori aderenti a Confesercenti – al termine della serata, per il giovane automobilista ci sarà l’obbligo di sottoporsi all’alcol test. Saranno gli operatori di strada dell’associazione Dog ad effettuarli e per chi sgarra c’è l’esclusione dal progetto. Ma se invece il guidatore risulterà negativo all’alcol test, potrà aderire tutti i sabato sera e riceverà una card con un buono sconto da 150 euro per pernottamenti da utilizzare in un viaggio”.
È questo l’omaggio che la concessionaria d’auto Lady Car, ha voluto riservare ai giovani che si impegneranno a guidare in sicurezza per le strade del territorio dopo essere usciti dalla discoteca.
Per poter aderire al progetto “Sabato guido io”, il numero è 331.9695559
Già da domani mattina i giovani interessati ad aderire al progetto “Sms non Sos” potranno inviare il messaggio al 331.9695559. C’è tempo fino alle ore 22 di sabato prossimo per entrare gratuitamente in discoteca la sera del 22 gennaio. Ben 250 saranno gli ingressi omaggio a serata. Ovvero 50 per ciascuna delle discoteche del territorio aretino, Filzcarraldo, Sugar Reef, Lo Scorpione, Riverpiper e Il Principe. Entra nel vivo il progetto di Confesercenti “Sms no Sos, sabato guido io” contro gli incidenti del sabato sera. Per il giovane che invia l’sms l’impegno sarà quello di accompagnare tre amici o amiche in discoteca con la promessa di ricondurli a casa mettendosi sobrio alla guida del veicolo.
Per il guidatore responsabile tra le agevolazioni oltre ad entrare gratuitamente in discoteca senza fare la fila ci sarà anche una bevanda analcolica in omaggio.
E se all’uscita dal locale da ballo si sottoporrà all’alcol test e risulterà negativo a quel punto riceverà come gadget della concessionaria Lady Car di Arezzo, una card con un buono sconto da 150 euro in pernottamenti da utilizzare in un viaggio.
Un progetto innovativo ed accattivante basato non sul proibizionismo ma sul linguaggio dei giovani che potranno cogliere l’occasione per divertirsi in modo sano e mettersi alla guida in sicurezza per la tranquillità loro, dei loro amici e delle loro famiglie.
Le modalità di adesione sono semplici basta inviare un sms al 331.9695559 specificando il nome della discoteca in cui si intende trascorrere il sabato sera e seguire le procedure indicate nell’sms di risposta. È possibile anche collegarsi al sito www.smsnosos.it per le informazioni sugli scopi e sulle modalità di adesione al progetto “Sms no Sos”.

(*)Nota: questo progetto prevede che solo un giovane su quattro rimanga sobrio. Gli altri tre possono bere e sballare fino a scoppiare! Non è questo il messaggio da dare ai giovani per salvaguardare la loro salute, la sicurezza stradale ed il portafoglio dei genitori (visto che l’articolista tira in ballo pure quello).

(**)Nota: Questo messaggio va bene solo per gli esercenti che possono guadagnare sul bere degli altri tre giovani! Se non ci fosse un guadagno non lo proporrebbero!!!

CORRIERE DI RIETI

Prevenire la dipendenza da alcol e droghe.
L’assessore regionale Sentinelli: “Progetto per i ragazzi delle medie”.
RIETI31.03.2011
E’ stato presentato ieri presso la sede della giunta regionale il progetto “Eudap Unplugged”, promosso dall’assessorato all’istruzione e politiche giovanili della Regione Lazio, un’iniziativa rivolta a tutti gli studenti delle scuole medie inferiori del Lazio per la prevenzione delle dipendenze da fumo, alcool e droghe. Il programma, curato dall’Agenzia di sanità pubblica, si basa sul modello dell’influenza sociale e delle cosiddette ’capacità acquisite’, ovvero abilità legate alle relazioni o ai comportamenti sociali, emotivi o personali, che possono essere sviluppate e rafforzate partecipando a programmi basati sul modello dell’influenza sociale. "Tutti conosciamo benissimo il costo sociale ed umano che provocano le dipendenze - ha sottolineato l’assessore all’istruzione Gabriella Sentinelli - in particolar modo quelle da alcool e droga, per questo il modo corretto di fronteggiare questi fenomeni non può che essere prima di tutto la prevenzione, che può prendere corpo solo attraverso una corretta educazione e una pubblicizzazione adeguata dei danni a cui si va incontro con errati comportamenti. In questo senso il luogo della scuola appare quello più indicato. La Regione - conclude - si attende molto da questo progetto, i cui risultati saranno oggetto di un attento monitoraggio, anche in virtù della valorizzazione del ruolo degli insegnanti, che saranno direttamente coinvolti in quest’opera di prevenzione e la cui formazione sarà affidata ai referenti di tutte le Asl del territorio regionale”

IL SEGUENTE ARTICOLO PARLA DI UNO STUDIO CHE AVALLA QUANTO AFFERMATO NELLE PRECEDENTI NOTE SUL BERE DEI GIOVANI ANCHE SE C’E’ L’AUTISTA DESIGNATO.

KRONAKA.IT

Ragazzini e alcol, ora qualcuno parla di eyeballing (per non dire del binge drinking)
29.03.2011
By Stefano Nazzi
Un articolo scritto questa settimana su Gente. Parla di ragazzini e abuso di alcol.
L’ultima mania, folle e parecchio stupida, arriva dall’Inghilterra: la chiamano vodka eyeballing, si tratta in pratica di versarsi vodka negli occhi. C’è chi assicura che regali uno stordimento immediato con l’alcol che passa facilmente attraverso le mucose ed entra direttamente nel flusso sanguigno. Di sicuro fa male: provoca un bruciore insopportabile all’occhio e, a lungo termine, può causare effetti devastanti.
È una pratica estrema, certo. E c’è da sperare che a farlo siano in pochi. Ma è senz’altro la punta di un iceberg. Secondo uno studio promosso dal ministero della Gioventù, dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla fondazione Ania, il 44% dei giovani italiani che esce la notte dai locali ha un tasso alcolico superiore alla soglia consentita. Uno su tre (il 34,6%) è già sopra il limite quando entra in discoteca. Ma i dati allarmanti, che Gente pubblica in queste pagine, sono anche altri: sette giovani su dieci tra i 13 e i 24 anni sono consumatori occasionali di bevande alcoliche. Un ragazzino su dieci tra i 13 e i 15 anni si dichiara consumatore regolare, quattro su dieci sono consumatori occasionali. Dalle ricerche il primo contatto con il bicchiere di vino o di birra avviene tra i 14 e i 15 anni. Intorno ai 16 invece quello con i superalcolici. «Negli ultimi anni», spiega Letizia, responsabile in Lombardia degli Alcolisti Anonimi, associazione che compie 75 anni di attività, «abbiamo visto l’arrivo nelle nostre sedi di ragazzi sempre più giovani. Il loro percorso di riabilitazione è difficile, molto faticoso. La prima regola per uscire dall’alcolismo, infatti, è stare lontano dagli ambienti a rischio. I ragazzi bevono con gli amici, nei locali, in discoteca. Nel loro mondo chi beve è “figo”. Lasciare gli amici, le abitudini, per loro è uno sforzo grandissimo».
I ragazzi vengono indirizzati agli Alcolisti Anonimi dai Sert (Servizio per le tossicodipendenze). «Ma a volte», continua Letizia, «la loro è una scelta autonoma, fatta anche all’insaputa dei genitori. D’altra parte chi cade nell’alcolismo, che sia giovane o adulto, tende a tenere segreto il proprio problema».
In Italia la legge fissa un limite preciso e severo: niente alcol sotto i 16 anni, sia per la mescita sia per la vendita. Dal luglio 2010 è stato anche modificato il codice della strada con l’introduzione del cosiddetto “tasso zero” per i neopatentati tra i 18 e i 21 anni. Ma le regole sono spesso aggirate. Lo dicono i dati sugli incidenti del sabato sera, sulle tante vittime giovanissime. E lo testimoniano anche i fatti di cronaca. Pochi giorni fa a Crema, in Lombardia, una quindicenne ha sfiorato il coma etilico (è l’intossicazione da etanolo, circa il 3 per mille nel sangue) approfittando dell’offerta di un bar che garantiva 30 chupito (rum e succo di pera) a un euro ciascuno. La ragazza è stata vittima di un’altra moda che in Italia è molto diffusa: il binge drinking (binge letteralmente significa frenesia, esagerazione). Lo fanno i giovanissimi soprattutto il sabato sera: si bevono 4 o 5 bicchieri di seguito, in maniera compulsiva. «È la bevuta da sballo fino allo svenimento», spiega Michele Contel, vicepresidente dell’Osservatorio permanente sui giovani e l’alcol, «una pratica importata dall’Inghilterra e dai Paesi nordici, dove l’alcol è considerato una sorta di droga da serata». Eppure in Italia le bevande alcoliche e il vino sono da sempre associate al cibo. «È vero», continua Contel, «nelle nostre case, fino a qualche anno fa, il primo contatto con l’alcol avveniva a 14 anni durante i ritrovi familiari, quando si posavano per la prima volta le labbra sul bicchiere di spumante. Oggi non è più così: le occasioni conviviali in famiglia sono sparite. I ragazzi sono impreparati a capire le conseguenze dell’assunzione di alcol.(*) Non conoscendone la pericolosità, i più giovani perdono il controllo».
Sono tanti i giovanissimi che, durante i fine settimana, chiedono aiuto ai pronto soccorso degli ospedali proprio perché hanno bevuto troppo. In alcune strutture, come il Policlinico di Milano, esistono sezioni specializzate nell’affrontare la dipendenza da alcol dei giovanissimi. «I ragazzi si trovano ad affrontare i pericoli delle sbornie da soli o tra coetanei», dice ancora Contel, «pericoli che sono a breve o a lungo termine. Se l’alcol è accompagnato da droghe, anche leggere, può portare danni neurologici permanenti».
Ci sono episodi sconvolgenti: in Inghilterra un bambino di tre anni è stato ricoverato per disintossicarlo dall’alcol. E in Scozia una bimba di 8 anni, cresciuta in una famiglia di forti bevitori, ha sviluppato, a sua volta, una dipendenza dagli alcolici.

(*)Nota: quando entro nelle scuole di qualsiasi ordine e grado, tutti i ragazzi sanno benissimo che l’alcol fa male, non sanno invece che un bicchiere di vino, una lattina di birra, una bottiglietta di alcolpops contengono la stessa quantità di alcol di una wodka, di una grappa o di un qualsiasi superalcolico. Dobbiamo incominciare a chiamare con il proprio nome le bevande alcoliche. Nessuno beve alcol. L’alcol serve per le pulizie!

UN ALTRO ARTICOLO CHE DENUNCIA LA SCARSITA’ DI CONTROLLI DA PARTE DELLE FORZE DELL’ORDINE.

IL TEMPO - Molise

Di notte minorenni sballati
«In centro non c’è alcun controllo» I residenti sono esasperati per schiamazzi ed episodi di inciviltà
Antonella Salvatore.
31/03/2011
Minorenni termolesi in balìa dell’alcool comprato nei supermercati dove non c’è alcun controllo sull’età, bevuto nei bar della città nonostante l’ordinanza di divieto del Sindaco Di Brino o, ancora di più, nei locali dei centri limitrofi, Campomarino «in primis». Il risultato? Diciassettenni del posto barcollanti che stentano a camminare sulle proprie gambe tra le vie del centro a tarda ora anche nei giorni infrasettimanali lasciandosi andare a bravate di ogni tipo compreso imbrattare con i propri bisogni gli ingressi degli appartamenti del centro per poi sedersi al volante delle auto. Ed i residenti del centro cittadino alzano la voce e puntano il dito contro i venditori di alcool, baristi compresi, che non chiedono i documenti ai «teen-agers» e gli stessi Vigili urbani, accusati di fare pochi controlli e contravvenzioni. «Dove sono le multe agli esercizi pubblici che danno da bere ai ragazzini» dicono indignate diverse famiglie dimoranti nella Zona a traffico limitato del centro cittadino, straziati durante le ore notturne dalle urla delle comitive di adolescenti in preda a crisi di ogni tipo all’uscita dai locali della centralissima «Piazzetta» e dintorni. «Vediamo la sera uscire i giovani con le gambe malferme dai bar di questa zona ma nessuno sembra ricordare l’ordinanza che vieta di fornire bevande alcoliche ai diciassettenni – hanno dichiarato ancora i residenti della zona –. Non se ne può più di vedere queste scene che si ripetono quasi ogni sera. Dove sono i controlli. E ancora. Nemmeno nei supermercati bisognerebbe vendere gli alcolici ai ragazzini altrimenti l’ordinanza del Comune non ha senso». Giovani termolesi, dunque, sempre più «sballati» durante il fine settimana tra balli in discoteca e cocktail superalcolici mischiati spesso e volentieri con sostanze stupefacenti tanto da far perdere la lucidità, la cognizione del tempo e, soprattutto, la noia quotidiana. Sono ormai numerosissimi gli adolescenti che, sin dalle prime uscite in compagnia di coetanei, si scatenano senza problemi, avviluppati nel vortice della «febbre del sabato sera» per poi concludere la nottata al pronto soccorso di Termoli tra i corridoi dove danno in escandescenze, vomitano, spaccano arredi e colpiscono anche medici. Un fenomeno in netto aumento tanto da far lanciare un grido d’allarme non solo agli abitanti del centro stanchi delle notti insommi per la urla animalesche di gruppi di ubriachi ma anche da parte degli operatori ospedalieri indignati per quella che sta diventando una sorta di «piaga» in città e verso la quale è necessario prendere provvedimenti rigorosi. «Alcuni alberghi del centro non riescono ad affittare le camere – hanno dichiarato le famiglie del posto – proprio a causa di questa situazione scandalosa che si protrae senza una fine. Le forze dell’ordine, Vigili urbani in particolare, devono essere più presenti tra le strade del centro ed intervenire in maniera più rigorosa verso chi alza il gomito». Insomma, una piaga a cui occorre mettere mano celermente. Un intervento sinergico da parte di tutti gli attori in campo.

ALTRI DATI SUL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI

IL TEMPO- Molise

L’allarme del Sert riguarda tutte le fasce di età Il primo bicchiere si beve già a quindici anni
In forte aumento il fenomeno dell’alcool tra i giovanissimi in città ma non sono da meno nemmeno i pensionati.
31.3.11 La conferma arriva dai dati del Sert di Termoli che parlano chiaro. Nel 2009 sono stati 60 gli alcolisti su 381 pazienti totali seguiti dai medici del Servizio Tossicodipendenze che sono stati sottoposti ad un percorso di guarigione. Le persone in cura, naturalmente, si sono sottoposte spontaneamente alla struttura ammettendo di avere il problema. Ma sono sempre di più i bevitori del fine settimana che non ancora ammettono di essere dipendenti dalla bottiglia ed il limite d’età intorno ai 30 anni di qualche anno addietro oggi si è notevolmente abbassato ai 25. Anche i minorenni ormai «alzano il gomito» troppo spesso. «I giovani tra cui diciottenni ma anche minorenni che bevono il fine settimana hanno dei danni maggiori al proprio organismo rispetto a coloro che bevono quotidianamente anche dosi abbondanti di alcool – hanno dichiarato i medici del Sert della città adriatica –. Bere prima conduce all’euforia e questo piace ai ragazzi così come il cocktail di superalcolici e sostanze stupefacenti attira i giovani perchè aumenterebbero momentaneamente le performance sessuali ma poi il declino è veloce e dietro l’angolo c’è la depressione». Gli esperti del Sert hanno notato una riduzione di consumo di alcool tra le casalinghe ed un aumento tra i cinquantenni e pensionati. Nel 2008 401 pazienti complessivi tra alcool e droga sono stati assististi dal servizio con un aumento del 4,70 per cento rispetto al 2007. Dal 2003 al 2007 c’è stato un costante incremento del 4,30 per cento. Il netto incremento di «teen-agers» che ricorre all’abuso di bevande quali birra e vino per trascorrere le serate altrimenti noiose è a dir poco impressionante. «Si ricorre alle bibite alcooliche già dai 15 anni – hanno proseguito alcuni esperti – per riempire la serata o farla diventare interessante, in alcuni casi per non essere da meno dei propri amici per poi aumentare sempre di più le dosi fino a giungere alla dipendenza vera e propria che è particolarmente difficile da debellare». A.S

DOBBIAMO IMPARARE DALL’ASSOCIAZIONE PENSIONATI SAN MARTINO A CHIAMARE LE BEVANDE ALCOLICHE CON IL LORO VERO NOME.

LA TRIBUNA DI TREVISO

«Il vino, la birra e la patente» con Allegro e Franco
30 marzo 2011 — pagina 35 sezione: Provincia
VEDELAGO. La scorsa settimana si è tenuta nei locali dell’associazione pensionati San Martino in via Lazzaretto, 36 la conferenza «Vino, birra e...la patente?». Il nuovo comandante della polizia locale Benedetto Allegro ha parlato delle conseguenze civili e penali che derivano dal mettersi alla guida di veicoli in stato di ebbrezza, siano essi auto, moto, motorini o biciclette. Alla serata è intervenuto anche l’assessore Renzo Franco oltre a un folto gruppo di giovanissimi, alcuni neopatentati, altri in procinto di prendere la patente. Si è parlato dei pericoli connessi alla guida sotto effetto di alcol, delle sanzioni e delle nuove norme introdotte in materia nel 2010 (per i neopatentati l’introduzione del limite alcolemico di 0 g/l per i primi 3 anni di guida). (d.q.)

OGNI LAVORO HA I SUOI LATI NEGATIVI E POSITIVI.
SE CI FOSSERO SOLO BAR ANALCOLICI QUESTI INCONVENIENTI NON SUCCEDEREBBERO, MA GLI ESERCENTI GUADAGNEREBBERO MOLTO MENO!

IL GAZZETTINO

Treviso. Rifiuta da bere: assediato per ore nel suo bar da alcuni stranieri ubriachi
Il titolare: avevo chiamato la polizia e hanno fatto finta di andarsene, sono tornati all’ora di chiusura per vendicarsi
di Nicola Cendron
Mercoledì 30 Marzo 2011 - 13:55 Ultimo aggiornamento: 16:19
TREVISO - Assediato per ore da due marocchini ubriachi e costretto a barricarsi all’interno del suo bar: notte di paura sabato al bar “River cafè” di viale della Repubblica. «Non se ne può più» sbotta il titolare del locale, Claudio Rosin, ormai esasperato dalle intemperanze di molti suoi clienti. C’è chi si ubriaca e chiede in continuazione da bere, chi ruba, chi prende e non paga, chi molesta gli altri clienti.
Sabato l’ennesimo capitolo di una lunga storia. Due marocchini, giunti al bar già alticci, chiedono al barista da bere. Di fronte al suo rifuito danno in escandescenze, ne nasce un diverbio, fortunatamente solo verbale, e per sedarlo arriva la polizia chiamata da alcuni dei presenti. I due, allontanati dagli agenti, fingono di andarsene: qualche decina di minuti dopo però, verso l’orario di chiusura, tornano nei pressi del bar. E lo fanno per una sola ragione: vendicarsi di essere stati cacciati. I magrebini rompono alcuni bicchieri all’esterno del locale e minacciano il titolare, costretto a chiudere in fretta e furia le serrande per sfuggire alla loro rabbia: potrà uscire solo quando i due, desistendo dal mettere in atto le loro minacce, decidono di andarsene.
«In queste situazioni che si verificano in tutto l’arco della giornata ci sentiamo indifesi e impotenti - dice Rosin -. Noi facciamo il nostro dovere e ci rifiutiamo di servire da bere a chi è già mezzo alcolizzato, però veniamo affrontati con frasi offensive. Questa situazione fa allontanare soprattutto le persone a posto, che sanno amministrarsi e vengono al bar solo per bere qualcosa o stare in compagnia e invece si tengono a distanza, impaurite di trovarsi in situazioni sgradevoli. Ma questi ubriachi conoscono la legge meglio di noi: sanno che se arriva la polizia se la cavano con una chiacchierata e un invito ad andare via».
Spesso però sono anche gli stessi stranieri a reagire al comportamento scomposto di altri avventori. Qualche settimana fa un magrebino, ubriaco, venne messo alla porta dal barista: lo straniero finse di cadere e di essere stato colpito per attirare l’attenzione degli altri presenti. Alcuni marocchini che avevano assistito alla scena intervennero per rimproverare e cacciare il loro connazionale. «Ci sono tra loro anche persone straordinarie - ammette il barista -, devo molto ad alcuni di loro, perchè la loro presenza spesso è un deterrente».

IL GAZZETTINO

Meno male che ho concluso la mia attività
Mauro Favaro
Giovedì 31 Marzo 2011,
«Meno male che ho concluso la mia attività e meno male che non ho più a che fare con certi tipi di persone». Tira un sospiro di sollievo per non essere più costretto a lavorare dietro a un bancone Franco Zoppè, presidente di Fipe-Confcommercio, mentre commenta l’aggressione subita sabato notte da Claudio Rosin, titolare del bar River cafè in viale della Repubblica, per mano di due marocchini ubriachi. «Quella degli esercenti è una categoria chiamata a sostenere ruoli di prevenzione sociale, trasformandosi in veri e propri controllori, pagando sulla propria pelle le conseguenze di un disagio diffuso - spiega - una categoria più che mai a rischio, e la situazione sta degenerando». Come mai? «Perché è peggio di una volta, non solo per la criminalità, ma anche per gli ubriachi che fanno gli sbruffoni», aggiunge. C’entrano gli immigrati? «Che quelli del nord Africa quando bevono siano turbolenti non è una novità: si scaldano la testa - continua - basta anche solo vederli in televisione quando con un’arma in mano sparano in aria». Ma da una parte c’è la ribellione e dall’altra l’evasione, a volte un po’ troppo sopra le righe. «Ci sono molti cambi di gestione perché c’è paura - rivela - molti lasciano per paura». Ma esiste una soluzione? «Solo quella di avvisare sempre le forze dell’ordine per ogni cosa sospetta e di invitarle a passare davanti ai locali: la prevenzione è l’unica soluzione, magari cercando di non restare soli e di non chiudere di notte - quasi si arrende Zoppè - non ci può di certo assumere un poliziotto privato che faccia la guardia ai bar». E così resta tutto sulle spalle dei titolari? «Controllare che i minori di 16 anni non bevano, fare in modo che chi è ubriaco non alzi ancora il gomito, temere le rapine nei momenti di chiusura e, in tutto ciò, dover formare personale in grado di relazionarsi con la gente - conclude - ci sono per caso altre aziende al mondo che abbiano tutte le nostre incombenze?».

CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE

MESSAGGERO VENETO

L’amico è ubriaco, lo abbandona
30 marzo 2011 — pagina 26 sezione: Pordenone
AZZANO DECIMO Abbandona l’amico ubriaco e viene denunciato dalla Polfer di Portogruaro. Il fatto è accaduto sabato scorso in una stradina del centro di Codroipo. Protagoniste tre persone: due amici, F.F., 24 anni, originario di San Michele al Tagliamento e residente a Casarsa, G.M., di 25, residente ad Azzano Decimo, e il vicecomandante della Polfer di Portogruaro. Dopo avere trascorso, fuori servizio, il sabato sera a casa di amici, quest’ultimo, al volante della propria automobile, stava rientrando a casa, a San Vito al Tagliamento, quando si è imbattuto in G.M. Il giovane si reggeva a fatica. Il vicecomandante ha chiamato un’ambulanza, giunta rapidamente sul posto. G.M. inizialmente era semincosciente, poi si è ripreso, ma ha cominciato a dare in escandescenze. Era quasi in coma etilico, con una percentuale di alcol molto elevata, 4 grammi per litro di sangue. Una volta abbandonato per strada sarebbe potuto morire assiderato, se non lo avesse trovato il vicecomandante della Polfer. Il venticinquenne è stato ricoverato all’ospedale di Udine, dove si è rapidamente ripreso. Non ricorda nulla di quel sabato sera a Codroipo. Nel frattempo il vicecomandante della Polfer portogruarese ha continuato le indagini, per ricostruire quanto realmente accaduto. Così ha scoperto che quella sera G.M. si trovava in compagnia di F.F., 24 anni, di Casarsa, identificato come colui che ha abbandonato l’amico, facendolo scendere dall’auto. F.F., denunciato per omissione di soccorso viste le drammatiche condizioni in cui G.M. è stato trovato, si è difeso sostenendo che l’amico azzanese era sceso dalla sua automobile con le proprie gambe e di sua spontanea volontà. Tesi che però non ha convinto gli inquirenti.(r.p.)

LA NUOVA SARDEGNA

Sale sul tetto dell’auto e ruba il lampeggiante
30 marzo 2011 — pagina 19 sezione: Sassari
SASSARI. Si è messo al centro della strada e ha attirato l’attenzione degli automobilisti. E quando è transitata un’auto dei carabinieri si è sbracciato e si è piazzato proprio davanti al mezzo di servizio. I militari sono scesi pensando che l’uomo si trovasse in difficoltà e avesse bisogno di aiuto. In realtà era solo ubriaco: all’improvviso è salito sul cofano dell’auto di servizio e poi sul tetto, ha divelto la plafoniera del lampeggiante blu ed è scappato divertito per le vie del centro storico.
Luca Buluggiu, 28 anni, operaio, è stato raggiunto e arrestato con l’accusa di furto aggravato e danneggiamento di mezzo militare. Ieri mattina è comparso in tribunale, davanti al giudice che ha convalidato l’arresto e disposto l’obbligo di firma in caserma.
L’episodio si è verificato verso le tre del mattino a Ozieri, nella centralissima via Roma. Il giovane, apparentemente in preda ai fumi dell’alcol e comunque in evidente stato di agitazione, ha cominciato a farsi notare dalla clientela di un bar. Poi si è spostato sulla strada, e quando è transitata l’auto di servizio dei carabinieri della Stazione di Ozieri, si è piazzato al centro della strada per attirare la loro attenzione. Ovviamente c’è riuscito, e i militari si sono fermati per capire cosa stesse succedendo. A quel punto l’operaio, quasi come colto da raptus, ha lanciato la sua sfida: è salito sul cofano e poi sul tetto della macchina di servizio, ha divelto il lampeggiante ed è scappato con il «trofeo». La fuga è durata poco e l’esibizione è finita con l’arresto. (g.b.)

IL TIRRENO

Positivi all’alcol dopo gli incidenti
Il giudice ha confiscato le auto
GIOVEDÌ, 31 MARZO 2011
GROSSETO. Era uscito di strada per colpa di un cinghiale, aveva detto agli agenti della polizia stradale intervenuti per i rilievi: una volta portato in ospedale per le fratture riportate, era stato poi scoperto positivo all’alcol (2,44 contro lo 0,5 di legge). Guida in stato di ebbrezza l’accusa per la quale Roberto Fiorenzani, 49 anni, di Scarlino, ha patteggiato 2 mesi e 1.000 euro (pena sospesa e non menzione) con il giudice Muscogiuri. L’incidente era avvenuto nel tardo pomeriggio il 29 marzo 2010 lungo la provinciale 135, tra Casone e Gavorrano, in località Le Cascine. Fiorenzani era alla guida di un autocarro Mitsubishi che si era fermato in un campo dopo aver percorso una cinquantina di metri tra il ciglio e il fossato. Patente sospesa per 2 anni.
Quattro mesi e 2.670 euro (patteggiamento doppi benefici) ma anche la confisca dell’auto e la sospensione della patente per 1 anno la pena per Vincenzo Vacca, 49 anni, di Grosseto, che la notte del 14 febbraio 2010, alla guida di una Renault Modus, era finito contro una Phedra posteggiata lungo via Mascagni, distruggendola e mandandola a urtare contro un’altra auto in sosta. Era positivo all’etilometro, come accertarono i sanitari del Misericordia su richiesta dei carabinieri del radiomobile: 1,83 grammi di alcol per litro di sangue.
Alla guida di una Audi TT era finito fuori strada, nella macchia, lungo la provinciale 158, tra Castiglione e Follonica, alle 3,30 della notte. Era rimasto ferito (7 giorni) come anche la donna che viaggiava accanto a lui. Luca Bartalucci, 45 anni, di Grosseto, aveva bevuto qualche bicchiere di troppo: 1,85 grammi di alcol per litro di sangue. Con il giudice Muscogiuri, che gli ha sospeso la patente per 2 anni, ha patteggiato 4 mesi e 2.677 euro (pena sospesa e non menzione). Per questo incidente, avvenuto il 6 dicembre 2009, intervennero i carabinieri di Punta Ala.
Quattro mesi di libertà controllata in sostituzione di 2 mesi di arresto, più 1.400 euro di ammenda (pena sospesa e non menzione) la pena patteggiata da Fabio Bacchini, 53 anni, abitante a Principina mare, uscito di strada lungo la provinciale della Trappola poco dopo la mezzanotte del 15 febbraio dell’anno scorso. Era alla guida di una Citroen C4 in stato di ebbrezza: ben 2,56. Il giudice Muscogiuri, che gli ha sospeso la patente per un anno, ha anche disposto la confisca del veicolo. Rilievi dei carabinieri del radiomobile.
Erano entrambi in stato di ebbrezza i conducenti di due veicoli coinvolti in un incidente avvenuto la notte del 28 febbraio 2010 in via Bicocchi a Follonica. Petru Jufa, 24 anni, cittadino rumeno, alla guida di una Punto, aveva 1,9 grammi di alcol per litro; Francesco Ermini, 45 anni, di Follonica, al volante di una Toyota Celica, era positivo per 1,1. Quest’ultimo ha patteggiato 20 giorni e 540 euro (doppi benefici), più la sospensione della patente per 6 mesi, mentre Jufa sarà processato il 19 maggio. Rilievi dei carabinieri della Tenenza. P.S.

IL TIRRENO

Zuffa a colpi di casco
GIOVEDÌ, 31 MARZO 2011
FIRENZE. Ubriachi, si stavano picchiando usando i caschi come armi. Questa l’accusa che ha portato all’arresto da parte della polizia di due romeni di 27 e 25 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine e sottoposti a obbligo di dimora nel Comune di Firenze. Rissa aggravata, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale i reati contestati. È successo l’altra notte in piazza Puccini. Secondo quanto riferito, i due si sono opposti all’arresto sferrando calci e pugni: quattro agenti hanno riportato lesioni guaribili in cinque giorni

ASAPS

Ubriaco rischia di schiantarsi contro una volante della Polizia e poi minaccia gli agenti della Municipale che vogliono sottoporlo all’etiltest
Il padre che assiste all’aggressione accusa un malore
Forlì, 31 marzo 2011- Si mette ubriaco al volante dell’auto del padre, rischia di schiantarsi frontalmente con una volante della Questura di Forlì, una volta fermato rifiuta di sottoporsi all’alcoltest e per finire si scaglia contro gli agenti minacciandoli. Il padre che assiste al tentativo di aggressione accusa un malore e viene ricoverato in ospedale. Per l’automobilista, che già in passato si era reso protagonista di simili episodi, scatta invece la denuncia a piede libero per resistenza a Pubblico Ufficiale e guida in stato d’ebbrezza.
Artefice della sequenza di azioni folli, un forlivese che alcune notti fa, di ritorno da una cena, si è messo alla guida nonostante qualche bicchiere di troppo. In evidente stato di alterazione l’uomo guidava per la strada zigzagando fino a rischiare di scontrarsi frontalmente con un’ auto. Purtroppo per lui l’altra vettura era una volante della Polizia che lo ha inseguito.
Il conducente nel frattempo era arrivato a casa dove è stato raggiunto dai Poliziotti che lo hanno invitano a sottoporsi al test dell’etilometro. Sul posto è intervenuta anche una pattuglia della Polizia Municipale equipaggiata di alcolblow, ma appena i “vigili” gli hanno avvicinato alle labbra lo strumento per eseguire la prova, il forlivese è andato su tutte le furie spintonando le Forze dell’Ordine e minacciandole. Il padre che ha assistito alla scena si è sentito male ed è stato soccorso dai sanitari del 118. (ASAPS)

LA SICILIA

Ennese accoltella la convivente a Ravenna: patteggia a 6 mesi
Giovedì 31 Marzo 2011
Arrestato e scarcerato dopo l’interrogatorio l’ennese che a Ravenna ha accoltellato al volto la convivente romena. L’uomo, trentanovenne di Enna residente nel Ravennate era stato arrestato per lesioni aggravate e minacce, quando nell’appartamento della coppia era intervenuta la polizia. La volante aveva incrociato per strada la donna, sanguinante e terrorizzata. Immediatamente soccorsa, aveva raccontato ai poliziotti di essere stata aggredita dal compagno al culmine dell’ennesima lite.
Gli agenti avevano fatto irruzione nell’appartamento dove hanno trovato l’uomo evidentemente ubriaco che si era tranquillamente messo a dormire, e lo hanno posto in stato di fermo. L’ennese ha ammesso di avere picchiato la convivente e di averla ferita con un coltello, trovato dai poliziotti nel lavello di cucina ancora sporco di sangue. L’ennese, comparso ieri per direttissima ha chiesto ed ottenuto il patteggiamento. Avrebbe raccontato che al culmine della lite sia lui che la convivente avevano impugnato il coltello e che il ferimento era avvenuto durante la colluttazione, in modo involontario. Patteggiata la pena a sei mesi è stato scarcerato ma il giudice ha emesso una ordinanza di divieto di avvicinamento alla donna e di recarsi nei luoghi che questa abitualmente frequenta. Lo scorso ottobre lei era finita in ospedale con il setto nasale fratturato. Più volte i vicini avrebbero chiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
Giu. Mar.

LA SICILIA

A processo un «palpeggiatore» Tribunale.
L’anno scorso un tunisino si avventò contro una sedicenne
Giovedì 31 Marzo 2011
Ha preso il via ieri il processo a carico del tunisino Ben Hammar, un giovane tunisino accusato di tentata violenza sessuale a danno di una sedicenne del capoluogo.
Ieri dinanzi al giudice Francesco Messina erano chiamati a deporre lo stesso tunisino, un poliziotto di quartiere che intervenne il giorno dell’accaduto e i carabinieri che contribuirono all’arresto dell’extracomunitario. Era prevista anche l’escussione della parte offesa. La sedicenne entrando in aula è scoppiata in lacrime, forse alla vista del tunisino.
Il giudice Messina, con grande umanità, ha cercato di rasserenarla, prima di trovare un modo previsto dal codice, per evitarle lo «strazio» della testimonianza. Con il consenso del pm Giacomo Forte e dalla difesa dell’imputato è stato deciso di acquisire agli atti del processo la testimonianza offerta dalla giovane all’atto della denuncia. Il tunisino ha raccontato nel proprio interrogatorio di non essersi reso conto di quanto fatto, perché era ubriaco.
Il fatto si verificò intorno alle 12,30 del 23 ottobre scorso, quando l’extracomunitario, che vagava lungo la via Gioeni, avrebbe cercato di agguantare la ragazza da dietro. Avrebbe tentato di abbracciarla, poi l’ha inseguita e poi le ha palpeggiato il sedere. Spaventata, la studentessa si è messa a strillare, poi è riuscita a liberarsi. Nei dintorni c’erano i poliziotti di quartiere, che poco prima avevano incrociato un extracomunitario dal fare sospetto e forse ubriaco. Era il tunisino che aveva aggredito la sedicenne. Sul posto sono successivamente giunti i carabinieri di Porto Empedocle e Montaperto. L’’extracomunitario si era nascosto all’interno della Mensa della Solidarietà, piantonato dai poliziotti di quartiere che lo avevano beccato prima, sottraendolo al linciaggio dei parenti della sedicenne. La ragazza è stata accompagnata con un’ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio.
I medici hanno riscontrato alcuni lividi e contusioni giudicate guaribili in pochi giorni. Al pronto soccorso è finito pure il tunisino che in preda a una crisi aveva perso a testate una porta. Poi fu arrestato.
Francesco Di Mare
IL GAZZETTINO

Chiede alla Polizia…
Giovedì 31 Marzo 2011,
Chiede alla polizia di venire arrestato perchè la moglie lo ha lasciato e nessuno lo aiuta.(*) Gli agenti lo convincono a tornare a casa. Lui poche ore dopo, si ubriaca in un bar, si denuda e infine ferisce non solo tre infermieri del Suem che cercavano di calmarlo, ma anche un agente della Volante. A quel punto, il suo desiderio di finire in galera, diventa realtà e il 50enne viene tratto in arresto per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e lesioni.
Una storia di disagio sociale quella di F.M., 50 anni, mestrino. L’uomo, affranto per l’addio della moglie e perchè si sente inutile si reca in questura a piazzale Roma e racconta la sua storia. Gli agenti, a cui aveva chiesto di arrestarlo, lo convincono a tornare a casa. La sera, però, forse secondo un piano prestabilito, si reca in un locale all’incrocio tra via Napoli e via Milano e si ubriaca. Sono le 23.40 e per evitare problemi per schiamazzi i gestori del bar chiedono al Suem di intervenire. L’uomo, ubriaco fradicio dopo l’ennesimo bicchiere, non si regge in piedi e non riesce ad inforcare la bicicletta per tornare a casa. I sanitari lo caricano a fatica sull’ambulanza dopo che si era pure denudato ma lui, a bordo, inizia a creare problemi e l’ambulanza si ferma e attende l’arrivo di una Volante. A quel punto il 50enne viene trasferito di peso sulla macchina della polizia ma prima di calmarsi e di venire trasferito in questura a Venezia riesce a ferire con un calcio anche un agente e malmenarne altri due facendo così scattare le manette ai polsi. La sua sbornia, ma forse non i suoi cattivi pensieri, la smaltisce in cella a Santa Maria Maggiore. (r.ros.)

(*)Nota: provate ad indovinare perché la moglie lo avrà lasciato?
LAVORI SOCIALMENTE UTILI

L’ARENA

«Condannati» a lavorare in Comune e l’ex ubriaco finirà in ufficio dai vigili
31/03/2011
CASTEL D’AZZANO. Firmato l’accordo tra il sindaco Bertaso e il Tribunale: la norma prevede la sostituzione della pena con un impiego «sociale»
La legge permette l’utilizzo di chi è stato giudicato colpevole per la prima volta di un reato in attività socialmente utili: due andranno all’ufficio tecnico
In Comune andranno a lavorare tre «condannati» per reati legati alla guida sotto effetto di sostanze
Il Comune ha firmato con il tribunale di Verona una convenzione per l’utilizzo di «condannati» per lavori di pubblica utilità. La convenzione è stata approvata all’unanimità dalla giunta comunale il 22 marzo e il giorno dopo è stata firmata dal sindaco Franco Bertaso a palazzo di giustizia.
La legge da anni prevede lavori socialmente utili per chi è condannato per la prima volta, e in particolare, in questi ultimi tempi, per chi è stato fermato mentre guidava in stato di ebbrezza, ma non ha provocato incidenti. Il progetto contempla che le
Venerdì, 01 Aprile 2011
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