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(ASAPS)
REDAZIONE – Botte da ubriachi, da conducenti inferociti per
la decurtazione dei punti o da spacciatori. Ormai è un
pourpourri di cause innescanti, che finiscono tutte – purtroppo
puntualmente – nell’archivio denominato “sbirri
pikkiati”, di cui la nostra associazione è divenuta
depositaria. Cominciamo con Arezzo, dove una volante è
stata violentemente aggredita – nella notte dello scorso
fine settimana – da un conducente colto alla guida in stato
di ebbrezza alcolica. Al violento ciucchettone gli agenti avevano
intimato l’alt in viale Amendola, ma la Renault Megane su
cui viaggiava ha bruscamente accelerato, dandosi alla fuga. L’inseguimento
si è concluso un paio di chilometri più avanti,
in via Don Minzioni. Alla guida un 33enne napoletano, che quando
è sceso dall’auto ha subito mostrato l’animosità
delle proprie intenzioni. Accertato lo stato di ebbrezza, giunto
il momento di affidare l’auto ad un deposito giudiziario
(visto che nessuna persona di fiducia del proprietario era in
grado di venirla a recuperare), l’ubriaco ha aggredito uno
dei due operatori, attaccando con una testata andata a segno sul
viso del poliziotto, finito a terra.
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Sulle
strade, ogni giorno è di ordinaria follia…
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Il collega
è riuscito a bloccare l’aggressore, poi arrestato per resistenza,
violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il poliziotto ferito ne avrà
per una settimana. Praticamente identica la dinamica dell’aggressione
patita poche ore dopo dai carabinieri di Castelnovo Monti (Reggio Emilia),
dove un equipaggio del Nucleo Radiomobile aveva sorpreso un 29enne di
Toano a guidare la sua auto in stato d’ebbrezza. In questo caso,
però, l’indagato – che è riuscito ad evitare il
carcere – non ha atteso l’arrivo del carro attrezzi, ed ha preferito
passare alle vie di fatto pochi istanti dopo essere stato fermato. Infatti,
il giovanotto, che si è poi rifiutato di soffiare nell’etilometro
– beccandosi una doppia denuncia – quando ha visto il boccaglio
dell’etilometro nelle mani del brigadiere, ha afferrato il dito del
sottufficiale dell’Arma piegandolo con forza. L’Ufficiale di
PG non si aspettava quella reazione, e solo l’aiuto tempestivo del
gregario ha impedito all’aggressore di provocare danni più
gravi. Ma l’episodio più grave segnalatoci in redazione, giunge
da Cittadella (Padova), dove sono stati ancora i Carabinieri a
doversi difendere: qui, nella notte tra venerdì e sabato scorsi,
poco dopo le 4, i militari erano intervenuti in aiuto di una donna, che
aveva comunicato al 112 di essere stata chiusa fuori di casa dal il marito.
Una pattuglia del Radiomobile giunge sul posto, ma dopo poche parole scambiate
con l’energumeno, che si era praticamente barricato in casa, i carabinieri
avevano ormai compreso che l’uomo era in stato di ebrezza alcolica
o da stupefacenti. Quando il maresciallo ha insistito per farsi aprire,
il 41enne ha tolto il chiavistello ed è uscito brandendo un arpione,
sferrando contro i carabinieri un fendente dopo l’altro. Alcuni colpi
vanno a segno, fortunatamente senza conseguenze gravi, ma alla fine –
con l’aiuto di rinforzi – l’esagitato è finito in
manette. In casa, sono stati ritrovati 171 grammi di cocaina: ecco
spiegato il motivo di tanta energia e, soprattutto, di tanta follia. (ASAPS).
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