Consueta
inchiesta dei giornalisti del mensile Les Routiers, inviati sulle
strade e le autostrade di Francia a tastare il polso, a sondare
gli umori, raccogliere denunce, sfoghi, confessioni, giudizi e
proposte dalla viva voce dei camionisti d’oltralpe, fermi per
la meritata sosta in una delle tante aree di servizio francesi.
Questa volta l’argomento è uno dei più classici:
secondo voi, cosa pensa l’opinione pubblica dei trasportatori?
Dai 18 ai 57 anni. Questo l’intervallo d’età degli autotrasportatori
francesi che hanno risposto ad una delle più classiche
delle domande che si possono porre ad un trasportatore alla guida
di un camion: che opinione ha di voi l’opinione pubblica?
Una sola risposta veramente negativa, quella di Alain Lambert,
57 anni, il più vecchio degli intervistati, vicino alla
pensione. "Siamo visti male – dice Alain – soprattutto
da parte degli automobilisti, ma bisogna riconoscere che alcuni
colleghi, con il loro comportamento scriteriato, non fanno nulla
perché la situazione cambi".
"Visti dalla cabina del mio mezzo" racconta Christian
Pochet, 34 anni, dipendente di Norbert Dentressangle, "gli
automobilisti oggi sembrano meno spaventati dall’idea di incrociare
un camion pesante su strada. A parte qualche “collega”
straniero che sorpassa senza regole, senza mettere la freccia,
senza guardare il retrovisore. Sono comportamenti come questi
che rovinano la nostra immagine".
Rincara la dose Bernard Louis, 38 anni. "L’immagine che diffondiamo
all’esterno non è di certo buona, specie a causa di alcuni
miei colleghi che hanno spesso atteggiamenti pericolosi, e che
riaccendono la guerra tra automobilisti e camionisti. Altrimenti,
non fosse per il comportamento di alcuni incoscienti sulla strada,
l’immagine della professione non sarebbe negativa. Io ho scelto
di fare il camionista e mia moglie non ha avuto niente da ridire;
Dopotutto è una professione come un’altra e io trovo che
sia un bel mestiere".
L’immagine del camionista nell’opinione pubblica francese non
è magari così negativa, ma certamente resistono
alcuni cliché omai superati.
"Sono in pochi a conoscere veramente questo mestiere –
dice William Morin, 34 anni – e sono ancora tanti a credere
che in ogni cabina ci sia un poster con una donna nuda. Altri
pensano che si tratti di una professione tranquilla e che lasci
molta libertà, ma così non è più:
tra tempi di guida e di riposo, cronotachigrafi, restrizioni alla
circolazione e necessità di clienti e committenti siamo
strozzati".
Il mestiere del camionista non è più quello di trent’anni
fa e sono soprattutto le giovani generazioni di autisti che hanno
il potere di cambiare l’immagine pubblica della professione.
"L’ambiente dei camionisti era visto come un ambiente machista
– afferma Christophe Delemotte, 43 anni – ma le cose
sono cambiate grazie alle nuove generazioni di camionisti che
hanno rivoluzionato l’immagine di chi è al volante di un
tir".
Ed eccolo, un rappresentante dell’ultima generazione di camionisti
francesi. "Non ho mai incontrato alcun problema – dice
Dominique Sailly, 21 anni – la mia famiglia e i miei amici
sono fieri del mestiere che faccio, anche sono in molti a non
credere che io possa guidare un veicolo pesante, vista la mia
giovane età. Io, da parte mia, ho un buon salario e credo
che questo sia uno dei modi più pratici di riconoscere
che il nostro è un mestiere difficile e importante".