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Rassegna alcol e guida del 5 aprile 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

LA REPUBBLICA

ISTAT
Alcol, bevono 400mila ragazzini Rischio abuso per 9 milioni di italiani
Nel rapporto su "Uso e abuso di alcol", l’Istituto fotografa un fenomeno crescente e inquietante, sempre più diffuso al sabato sera e in discoteca. Anziani a rischio per il consumo non moderato, alcol in aumento tra le donne. A livello territoriale si beve soprattutto al Centro-Nord, con prevalenza nel Nord-Est
ROMA, 05 aprile 2011- L’Istat rende noto un dato particolarmente allarmante, che dà la misura della diffusione dell’alcol tra giovani e giovanissimi: il 13,6% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni, ben 392 mila individui, beve alcolici. Un comportamento a rischio di per sé, ma ancora più grave perché pone le basi per possibili consumi non moderati nel corso della vita. La fascia d’età compresa tra i 18-24 anni racchiude invece la popolazione più a rischio di binge drinking, ovvero bere in modo compulsivo con l’intenzione di arrivare a perdere il controllo: si tratta di 698 mila persone, il 16,6% dei giovani, con un rapporto tra maschi e femmine pari a tre. Comportamento, il binge drinking, sempre più diffuso, soprattutto al sabato sera e nei momenti di socializzazione tra i giovani. Infatti, tra quanti frequentano assiduamente le discoteche i comportamenti di consumo di alcol a rischio sono più diffusi (33,9%) rispetto ai coetanei che non vanno in discoteca (7,2%).
In generale, il rapporto Istat su "Uso e abuso di Alcol" in Italia rileva che i comportamenti a rischio riguardano 8 milioni e 624 mila persone, il 16,1% della popolazione di 11 anni e più. Una quota che appare stabile nel tempo. Se il binge drinking è il comportamento a rischio in ambito giovanile, il consumo non moderato riguarda soprattutto la popolazione anziana. Si tratta di 2 milioni e 915 mila persone di 65 anni e più (il 43,5% dei maschi e il 10,6% delle femmine). Persone, sottolinea l’Istituto, di persone che bevono quotidianamente eccedendo le raccomandazioni, spesso mantenendo comportamenti acquisiti nel corso della vita, non consapevoli degli aumentati rischi per la salute dovuti all’ avanzare dell’età. Nel decennio 2000-2010 è comunque diminuita la percentuale degli over 65 che bevono tutti i giorni (dal 39,4% al 37,8%) e quella di chi beve almeno una volta all’anno (dal 62,1% al 61,1%), mentre è aumentata quella dei bevitori occasionali (dal 22,7% al 23,3%) ed è rimasta sostanzialmente stabile quella degli anziani che bevono fuori dai pasti (dal 12,7% al 12,4%).
Nel più generale rapporto tra gli italiani e l’alcol, l’Istituto di Statistica rileva un calo nel numero di quanti bevono almeno una volta l’anno, tutti i giorni o occasionalmente, mentre sale quello di chi lo fa lontano dai pasti. Nel 2010 la quota di popolazione di 11 anni e più che ha consumato almeno una bevanda alcolica durante l’anno è pari al 65,7%, in diminuzione rispetto al 2009 (68,5%). Il 26,3% della popolazione (14 milioni 126 mila persone) beve alcolici quotidianamente, mentre il 38,4% ha consumato alcol almeno una volta fuori dai pasti.
Prosegue, inoltre, il cambiamento di lungo periodo del modello di consumo tradizionale, basato sulla consuetudine di bere giornalmente vino durante i pasti. Quote crescenti di popolazione bevono alcolici lontano dai pasti e aumenta il consumo non quotidiano. Il cambiamento è ancora più evidente in ambito femminile: tra il 2000 e il 2010 il numero di donne che consuma bevande alcoliche fuori dai pasti registra un incremento del 25,1% (contro il 15% dei maschi), mentre decresce del 17,4% (contro il -11,8% dei maschi) quello di consumatrici giornaliere. Il cambiamento di abitudini riguarda non soltanto la frequenza e le circostanze di consumo, ma anche il tipo di bevande consumate. Diminuisce il numero di chi consuma solo vino e birra e aumenta il numero di chi consuma anche altri alcolici, come aperitivi, amari e superalcolici. I cambiamenti nel tipo di bevanda assunta riguardano i giovani fino a 24 anni e, in misura minore, gli adulti di 25-44 anni.
A livello territoriale, il consumo di alcol è più diffuso nel Centro-nord, soprattutto nel Nord-est, in particolare tra i maschi. In modo analogo si distribuiscono i consumatori giornalieri, con una quota nel Nord-est del 28,6%. Considerando l’ampiezza demografica dei Comuni, sia la quota di consumatori nell’anno sia quella dei consumatori giornalieri sono più alte nei piccoli Comuni, vale a dire fino a 2mila abitanti.
Tra le persone di 25 anni e oltre, la quota di consumatori nell’anno di bevande alcoliche aumenta al crescere del titolo di studio. Ciò avviene soprattutto per le donne: se tra quelle con al massimo la licenza elementare il 45% consuma alcol, per le laureate la quota raggiunge il 68,9%. Le differenze di genere, pur permanendo, diminuiscono all’aumentare del titolo di studio. Andamento inverso ha, invece, quello del consumo quotidiano, che risulta crescente al diminuire del titolo di studio, sia per gli uomini sia tra le donne


CITY OGGI WEB

05 Aprile 2011
Aumenta il consumo di alcolici durante la settimana
Salute, esplode il “Binge drinking”
È allarme alcolismo tra i giovani: per ognuno oltre sei drik a sera
Dal Web In Italia cresce l’allarme sull’abuso di alcolici da parte dei giovani e giovanissimi.
E a preoccupare è anche l’esplosione del fenomeno del “Binge drinking”: il consumo di sei o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione, che tra i ragazzi di 16-17 anni, soprattutto frequentatori di discoteche, raggiunge livelli prossimi a quelli medi della popolazione.
A rivelarlo è il report annuale dell’Istat, pubblicato oggi 5 aprile, che rivela anche un aumento del consumo di alcolici fuori dai pasti e nei giorni feriali.
Particolarmente a rischio i minorenni, in quanto la capacità di metabolizzare adeguatamente l’alcol dipende anche dallo sviluppo fisico complessivo: se nel 2000 consumava alcolici fuori pasto il 14,5% dei 14-17enni, nel 2010 la quota è arrivata al 16,9%. Il consumo di alcol fuori dai pasti cresce maggiormente per le ragazze (dal 12,2 al 14,6%), anche se rimane ancora più diffuso tra i maschi (dal 16,8 al 19,1%).
I dati mostrano anche una diminuzione di coloro che, durante la settimana, consumano solo vino e birra e un aumento di chi, invece, consuma anche altri alcolici in set, come aperitivi, amari e superalcolici. Soprattutto tra i giovani fino tra 18 e 24 anni (da 49,5 a 55,9% in dieci anni).
"Questo episodio – dice Emanuele Scafato, direttore dell’Osservatorio nazionale alcol dell’Istituto superiore di sanità - lancia un campanello d’allarme, perché dimostra che per bere ormai non si aspetta più il week-end. Ora i giovani si riuniscono nel bar sotto casa o vicino scuola, iniziando alle 17 con l’aperitivo, proseguendo poi con birra e superalcolici fino a tardi. E sono sempre più numerosi. Così come è aumentato il consumo di alcol fuori pasto tra giovani e non".

ANSA

SICUREZZA STRADALE: AUTOSTRADE, L’ALCOL CAUSA 30% INCIDENTI
ROMA - ’Dopo il ballo lo sballo e dopo lo sballo lo schianto’: questo lo slogan scelto per la campagna ad aprile di Autostrade per l’Italia per sensibilizzare con azioni mirate, soprattutto per i giovani automobilisti, sui gravi pericoli derivanti dall’uso dell’alcol e della droga. Da recenti studi ’’e’ emerso infatti che il 30% degli incidenti gravi e’ causato proprio da soggetti sotto l’effetto dell’alcol’’, ricorda Autostrade per l’Italia. ’’L’alcol e la droga hanno infatti effetti devastanti e soprattutto per chi guida sono assolutamente da evitare, anche in piccole dosi. Anche una quantita’ modesta di alcol, che secondo l’opinione comune e’ apparentemente innocua e senza effetti visibili, genera una diminuzione della prontezza dei riflessi, l’alterazione delle capacita’ visive, una riduzione della concentrazione e una diminuzione della percezione del rischio’’. L’iniziativa, ricorda la societa’, ’’si inquadra nella campagna informativa ’I 12 mesi della Sicurezza Stradale’ a cui partecipano, insieme ad Autostrade per l’Italia, i partner della Consulta per la Sicurezza-Polizia Stradale, le Associazioni dei Consumatori Adiconsum, Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, Asaps, Quattroruote-Cciss, Rtl 102.5. E proprio in occasione del mese dedicato ai rischi dell’alcol, grazie alla collaborazione tra Autostrade per l’Italia, Autogrill, Airest, Chef Express, Finifast, My Chef e Sarni, saranno distribuiti alcol test gratuiti in tutte le 216 Aree di Servizio della rete di Autostrade, durante tutti i week-end di Aprile - venerdi’, sabato e domenica - di giorno e di notte. ’’Questa iniziativa si aggiunge a quanto gia’ da tempo abbiamo messo in atto per combattere l’uso dell’alcol alla guida - dichiara il condirettore Generale di Autostrade per l’Italia, Lorenzo Lo Presti - infatti nelle nostre Aree di Servizio, contraddistinte dal marchio Sosta Amica, grazie all’adesione dei partner commerciali a uno specifico protocollo di responsabilita’ sociale, e’ vietata la vendita e la distribuzione di superalcolici. (*) Per la vostra sicurezza in auto il nostro consiglio, rivolto soprattutto ai giovani, e’ quello di evitare di bere alcolici e di non assumere sostanze stupefacenti prima di mettervi alla guida!’’.

(*) Nota: la società Autostrade per l’Italia sostiene che alla guida sono assolutamente da evitare anche in piccole dosi di alcol, ma nelle aree di servizio, dalle ore 6 alle 22, continua a vendere e somministrare tutti gli alcolici con gradazione inferiore a 21°. Se non somministrano più superalcolici il merito è delle nuove norme del Codice della strada.

SEGNALAZIONE SERT VIAREGGIO



Nell’ambito delle attività del mese della prevenzione alcologica nella provincia di Lucca si segnalano queste due iniziative che vedono coinvolte insieme agenzie del servizio pubblico (SERT Azienda USL 12 di Viareggio, Enti Locali) e del III Settore (ACAT, Comitato NON LA BEVO, ANSPI, gruppo giovani parrocchiali etc...):
1) due serate di prevenzione alcologica  organizzate dal gruppo giovani parrocchiale, ANSPI, Comune di Capannori, ACAT  e  Comitato NON LA BEVO a
Lunata (LU)   il 4 e 5 aprile  2011. (Vedi locandina allegata)
2) Prima Giornata dei Club Alcologici Territoriali promossa dall’AICAT per domenica 10 aprile 2011 e organizzata dall’ACAT Versilia a Pietrasanta per promuovere una sempre maggiore visibilità del lavoro dei Club Alcologici Territoriali.
Dott. Guido Intaschi - Responsabile U.F.S. Ser.T. Azienda USL 12 di Viareggio

CUNEOCRONACA

ALCOL - QUALI CONSEGUENZE DAL PUNTO DI VISTA MEDICO E LEGALE.
Lunedì 11 aprile, a Rifreddo, alle 21 presso il Centro Incontri San Rocco, ultimo appuntamento del ciclo di incontri dedicato al rischio e alle conseguenze dell’uso e abuso di alcool e droghe, attraverso punti di vista differenti: la salute delle persone, le conseguenze dal punto di vista legale e il rapporto con la società. L ’11 aprile Interverranno il dottor Giovanni Aimone e l’ex-magistrato Valerio Dell’Anna, che tratteranno l’argomento dal punto di vista legislativo e medico. Al termine del ciclo di conferenze è stato concordato un incontro, nel mese di maggio, con un gruppo di detenuti che si trovano nel carcere per reati connessi all’uso abuso di sostanze. L’iniziativa, guidata dagli educatori della casa di reclusione di Saluzzo, è finalizzata a un confronto e un approfondimento su tali tematiche. La serate sono organizzate con il contributo dell’Università di Valle e del Comune di Rifreddo. L’ingresso è libero e gratuito a tutti, anche ai non tesserati, rivolto in particolare a tutti coloro che, in ambito lavorativo o volontario, sono impegnati in attività di educazione e formazione di giovani e adulti.
Per informazioni: Biblioteca di Paesana, 0175/987709.

CORRIERE DI MAREMMA

“I nostri figli picchiati Qualcuno intervenga”.
Petizione tra le mamme per i ripetuti episodi di violenza.
GROSSETO, 05.04.2011 - (g.d’o) Era dicembre quando la presidente della circoscrizione Centro, Concetta Relli, rilanciò sul Corriere sull’emergenza “dei troppi giovani che bevono e che tirano fuori un’aggressività che è una spia preoccupante di un disagio che non possiamo ignorare”. A distanza di mesi quell’allarme rimane più che mai attuale a Grosseto. Al punto che un nutrito gruppo di mamme di ragazzi adolescenti in poche ore, ieri, hanno raccolto 45 firme - presentate alla stessa Relli - per lanciare forte la richiesta di sicurezza nel centro storico. Troppi ormai gli episodi di violenza, risse, botte che si ripetono appena cala la luce del sole. Due settimane fa un ragazzino si è beccato due calci nel costato, dopo essere rimasto coinvolto in una lite per una ragazzina. Un altro, un po’ più grande, per dividere due che si stavano menando ha rimediato un colpo alle spalle e si è visto rompere due denti. Un altro ancora, sempre una decina di giorni fa, è tornato a casa con la faccia tumefatta per le botte ricevute da un coetaneo straniero. E la preoccupazione diventa allarme “perchè - dice una mamma dietro promessa dell’anonimato - ci stiamo accorgendo che quando arriva il sabato e i nostri figli ci chiedono di uscire per qualche ora, tra noi genitori subentra il panico. Sono mamma di due figli - racconta - La più grande dieci anni fa andò a Londra e non mi preoccupai affatto che potesse capitarle qualcosa; oggi a Grosseto sicura non lo sono affatto. E come me tanti altri genitori”. Nella petizione con 45 firme raccolte ieri la richiesta avanzata alla presidente del quartiere Centro, madre pure lei di due ragazzi adolescenti, è che si faccia portavoce di un disagio che cova latente ormai da mesi. Gli episodi di violenza a danno di ragazzini ormai non si contano più. E - a detta dei genitori - nella gran parte dei casi gli aggressori sono coetanei di nazionalità straniera. Sarebbe troppo facile, però, far scattare il nesso extracomunitario-violenza. Il fenomeno è ben più complesso. E riguarda, ad esempio, anche l’approccio dei ragazzi con l’alcol. Nel mirino dei genitori finiscono i cosiddetti shortini, ovvero bevute alcoliche da tranguigiare in un colpo solo, serviti in bicchieri di plastica per pochi spiccioli: spesso è sufficiente appena un euro e 50 centesimi. Con 5 euro, che è la “paghetta” media di un adolescente per un sabato pomeriggio, ci si possono permettere tre shortini, sufficienti la gran parte delle volte per andare su di giri. “Chi controlla?”, è la domanda delle mamme sgomente e nello stesso tempo indignate “perchè - dice una di loro - bisogna avviare una raccolta firme per sensibilizzare chi di dovere”. Le mamme chiedono sicurezza, controlli per le strade, ma anche nei locali affinchè non siano somministrate bevande alcoliche ai minori, ma anche che finisca il meccanismo della “bevuta a sconto”: “I locali aumentino i prezzi per rompere questa spirale”, è la sollecitazione. Ma le mamme che si sono organizzate con la raccolta firme chiedono anche che chi di dovere ci sia, si faccia vedere, controlli, e che chi è responsabile di episodi di aggressione paghi. “Altrimenti il rischio - dice una delle donne che si sono rivolte alla presidente della circoscrizione Centro - è che nei ragazzi si ingeneri il meccanismo del farsi giustizia da soli, perchè scatta la frustrazione rispetto al fatto che tanto chi è vittima di questi gravi episodi non si veda difeso e tutelato”. Non puntano l’indice contro qualcuno in particolare, queste mamme. Chiamano in causa tutti: forze dell’ordine, istituzioni, gestori dei locali. “Abbiamo un centro storico che è un salotto, potrebbe essere un luogo festoso di ritrovo e di amicizia, e invece si sta trasformando in un ambiente pericoloso, ma noi non vogliamo crescere i nostri figli trasmettendo loro insicurezza e paura di poter trascorrere una tranquilla serata nella loro città. Non è giusto”. La questione è molto delicata e va trattata con cura. Il rischio - in questa fase di campagna elettorale - è che diventi l’ennesimo “pasto” di quella bulimia da polemica che prende di solito partiti e candidati quando c’è da accaparrarsi il consenso. Stavolta, però, il tema è troppo serio per essere strumentalmente banalizzato. Ieri Concetta Relli ha avviato contatti con le forze dell’ordine. Chi vuole segnalare episodi analoghi può scrivere a: maremma@edib.it

IGN

Alcol: Martelli (Assoenologi), no a demonizzazione vino
Roma, 5 apr. - (Adnkronos) - ’’I dati dell’ultimo rapporto Istat sul consumo di alcol non devono indurre alla demonizzazione del vino, soprattutto se lo si accosta ai giovani. Secondo i dati dell’Istat, è diminuito il numero di giovani che consuma quotidianamente vino o solo vino e birra, ma e’ aumentato quello di adolescenti che bevono cocktail o altre bevande alcoliche’’. Lo afferma il direttore generale di Assoenologi, Giuseppe Martelli, commentando il rapporto Istat sul consumo di alcol in Italia pubblicato oggi. ’’Da tempo Assoenologi denuncia questa situazione e richiama l’attenzione sulla correttezza dell’informazione, che non deve essere spettacolarizzata né travisata per non avere ripercussioni economiche su un prodotto cosi’ importante dell’agroalimentare’’, puntualizza Martelli, che aggiunge ’’dagli anni ’70 ad oggi i consumi interni di vino sono scesi dai 120 litri pro capite agli attuali 43 e l’Italia figura negli ultimi posti in Europa nel rapporto tra alcol e incidenti stradali’’. Assoenologi condanna ’ogni abuso’ ma rileva che c’è una ’’esagerazione mediatica che sta inculcando nei consumatori l’idea che il vino sia la causa di tutti gli incidenti stradali, senza mai far differenza tra vino e ’intrugli’ che vengono bevuti solo per sballare’’.’’Tutti parlano delle ’stragi del sabato sera’, ma nessuno dice che i giovani nei locali non bevono vino ma altro’’, conclude Martelli.  (*)

(*) Nota: per l’Assoenologi, e non solo, tutta la complessa problematica alcol correlata si sintetizza in un unico concetto: gli alcolici che fanno male sono quelli venduti dagli altri.

TRENTINO

«Al volante sotto effetto di droghe»
L’allarme lanciato dalle polizie locali: cala invece l’abuso di alcol
FABIO SIMONI
TIONE. «Calano le persone che guidano in stato di ebbrezza, aumentano quelle che guidano sotto l’effetto di droghe». L’hanno detto il comandante della Polizia locale della val del Chiese Stefano Bertuzzi e il comandante della Polizia locale delle Giudicarie Stefano Marchiori al «Coordinamento salute e sicurezza» al Servizio di alcologia di Tione. La diminuzione degli automobilisti che esagerano con l’alcol è per Bertuzzi «un fatto evidente».
L’aumento dell’uso di stupefacenti in chi guida, avverte Marchiori, «corrisponde a una sensazione non ancora suffragata da dati». Evidentemente l’inasprimento delle sanzioni, l’aumento dei controlli e gli interventi educativi stanno ridimensionando il rischio alcol-guida, ma non agiscono con altrettanta efficacia sul pericolo legato all’uso di sostanze psicoattive illegali. «L’uso di droghe è diffuso - aggiunge Bertuzzi - lo si rileva dall’attività condotta da carabinieri, polizia e da noi. Il controllo di tale abuso, però, incontra difficoltà tecniche e tecnico-giuridiche». La verifica sugli automobilisti comporta «analisi, accertamenti medici, visite - spiega Marchiori - un iter che è impegnativo e costoso mettere in moto». Tutt’altra cosa (e altri tempi) per procedere con test preventivi sull’uso di alcol e alcol test. «Noi - ricorda Marchiori - abbiamo l’etilometro dal 2007, in valle del Chiese la polizia locale ne era dotata da prima ancora e questo ha funzionato da deterrente, combinato con il passaparola, l’informazione a livello locale e nazionale, con le sanzioni previste in denaro o relative alla sospensione della patente».
Con l’informazione si dovrà intervenire anche contro l’abuso di stupefacenti. Così, il Coordinamento inserirà con più vigore l’argomento negli incontri con terze e quarte delle superiori.
La riunione a Tione è stata intanto occasione per parlare di organizzazione sanitaria e sociale con l’assessore competente della Comunità di Valle Luigi Olivieri. E’ stata individuata la figura dell’“allenatore” come veicolo di sensibilizzazione per affrontare il rapporto alcol e giovani e sono state raccolte le proposte da avanzare ai gestori di bar di proprietà comunale per dar vita a luoghi di aggregazione positivi.

TG1ONLINE

Roma, minore in coma etilico: denunciato chi le ha venduto alcol
Il gestore del negozio ha venduto due bottiglie di vodka alla ragazza di 14 anni che nella notte tra sabato e domenica è finita in coma.
ROMA - È stato denunciato, per vendita a minori di bevande alcoliche, il titolare di un negozio di vini e liquori nella zona di Porta Pia, a Roma, che ha venduto due bottiglie di vodka alla ragazza di 14 anni che nella notte tra sabato e domenica è finita in coma etilico. La polizia ha ricostruito la dinamica ed è emerso, anche grazie alle testimonianze rese da alcune coetanee della minore, che le giovani avevano acquistato le bottiglie di vodka subito dopo la scuola, consumandole poi in serata. La 14enne, subito dopo il malore, era stata soccorsa dagli agenti della Questura intorno alle 22 di sabato sera, nell’ambito dei controlli pianificati per la ’movida’ romana.

ASAPS

Uta, ubriaco contromano sulla 130: arrestato per aggressione ai carabinieri
Cagliari - Ha viaggiato contromano sulla statale 130 e quando è stato fermato dai Carabinieri li ha aggrediti. Giovanni Pusceddu, 28 anni, di Carbonia, è stato così arrestato e sottoposto in Tribunale a processo con rito direttissimo dove ha patteggiato la pena a 8 mesi di reclusione (pena sospesa).
L’episodio è avvenuto intorno alle 4 e mezzo del mattino a Uta, lungo la statale 130, quando i Carabinieri della Stazione hanno bloccato una Fiat Punto Abarth che viaggiava a forte velocità contromano. Pusceddu è stato sottoposto alla prova dell’etilometro che è risultata positiva. I militari hanno ritirato la patente e notificato il fermo amministrativo finalizzato alla confisca del veicolo. Pusceddu a quel punto ha raggiunto a piedi la Stazione Carabinieri di Uta dove avrebbe cominciato a inveire e urlare contro i militari minacciandoli e ingiuriandoli. A nulla, secondo la ricostruzione dei Carabinieri, sarebbero serviti i tentativi di ricondurlo alla calma e l’uomo si sarebbe scagliato contro il maresciallo e il graduato che lo avevano fermato. L’uomo è stato quindi arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e porto di coltello a serramanico di genere proibito.
da unionesarda.it

CORRIERE ADRIATICO

Stuprata dal compagno
Donna denuncia anni di violenze. I militari pongono fine all’incubo
Pesaro Una storia di ordinaria follia, dove la violenza bruta la fa da protagonista, insieme alla paura e al dolore. Lucia è una donna peruviana di 53 anni che dopo un lungo silenzio ha finalmente denunciato di essere l’ennesima vittima di violenze subìte tra le mura domestiche e anche in questa occasione non si tratta di uno sconosciuto ma del proprio convivente. Lui, un connazionale di 43 anni aveva deciso da qualche anno, di lasciare il Perù e raggiungere la donna che già viveva a Pesaro. La speranza era quella di trovare un lavoro, intraprendere una nuova vita insieme e poter finalmente finire di pagare un terreno da poco acquistato nella loro patria per poter tornare a casa. Ma la vita in Italia non è facile e un lavoro sicuro resta una chimera. Lucia fa la badante e si occupa di un anziano pesarese mentre lui, C.R.M. (queste le iniziali) non riesce a ottenere che lavori saltuari, sfruttando la sua esperienza di muratore. Lucia e il compagno vivono insieme nell’abitazione dell’anziana persona di cui la donna si prende cura. Con lo svanire del progetto, il progredire dell’alcolismo, della violenza e della crudeltà. La donna sopporta e tiene duro fino alla notte fra venerdi e sabato quando agli insulti e alla percosse si aggiunge lo stupro.
Il peruviano rientra nell’abitazione dell’anziano, è completamente ubriaco e tenta di costringere la donna a concedergli un rapporto sessuale. Lucia sente l’incubo avvicinarsi, le condizioni del compagno non faranno altro che provocare nuova violenza e si nega. Lui perde la testa ma dopo aver rovesciato qualche piatto e spaccato alcuni bicchieri si rassegna e crolla nel letto. L’indomani mattina ci ripensa: dopo aver immobilizzato e schiaffeggiato ripetutamente la donna, che per timore aveva dormito altrove, riesce a stuprarla. E’ stato il coraggio di Lucia che ha dimostrato nel recarsi prima dai carabinieri di Via Salvo D’Acquisto per denunciare l’accaduto e con loro, successivamente, al pronto soccorso a svelare il suo dramma: da anni viveva nell’incubo delle violenze del suo uomo. Gelosie pretestuose e rancori all’ordine del giorno e che la donna non aveva mai avuto il coraggio denunciare, nemmeno ai suoi familiari residenti a Pesaro. Coccolata e indirizzata dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile del Tenente Emanuele Tamorri la donna ha svuotato il sacco. Poco dopo gli stessi carabinieri sono piombati nella casa dell’anziano e hanno arrestato il peruviano per violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia,. Ora è in cella. La donna ha riportato ferite lacero contuse in tutto il corpo con prognosi di 15 giorni.
silvia sinibaldi

TRENTINO

Picchia la fidanzata, poi la insegue
Arrestato dai carabinieri, è stato condannato per direttissima a 10 mesi Lui, 26 anni era ubriaco Lei è finita al pronto soccorso: se la caverà in quindici giorni
GIULIANO LOTT
ROVERETO. Una serata balorda, un furibondo litigio con la fidanzata, finita all’ospedale con un trauma facciale, e il giovane si è ritrovato con le manette ai polsi. Prima arrestato, e poi, dopo una notte al fresco, condannato a 10 mesi per rapina, violenza privata e lesioni personali. Tutto è accaduto l’altra notte sulla provinciale tra Albaredo e Rovereto.
Il litigio tra i due fidanzati era scoppiato la sera di domenica, in una baita sopra Albaredo. Lui, 26 anni, non può mettersi al volante da quando gli è stata ritirata patente per guida in stato di ebbrezza. Lei, 33 anni, sostiene che lui s’è arrabbiato senza motivi plausibili e l’ha picchiata e minacciata perchè, ubriaco fradicio, voleva farsi portare a casa. L’auto infatti, una Mercedes Classe A, era della donna, che sotto la pressione delle minacce e delle botte - al pronto soccorso le è stato refertato un trauma facciale e altre contusioni per un totale di 15 giorni di prognosi - ha ceduto e si è avviata sulla provinciale in direzione di Rovereto. Nel frattempo, lui le ha strappato di mano il cellulare. Anche su questo elemento, che configura il reato di rapina, ci sono versioni contrastanti: il giovane sostiene che lei continuava a spedire sms a un ragazzo, il proverbiale terzo incomodo. Proprio la scoperta della tresca sarebbe stata, a detta del giovane, il motivo scatenante del litigio. Per lui era insopportabile che lei continuasse imperterrita a contattare “l’altro”: il “sequestro” del cellulare sarebbe dunque stato dettato dalla rabbia. Ma per la legge cambia poco. Lungo la strada, la Classe A incrocia un’auto. Lei approfitta per fermarsi di scatto, aprire lo sportello e scendere disperata a chiedere aiuto. Gli occupanti dell’auto le danno ospitalità, ma qui inizia l’inseguimento. Il fidanzato si mette al volante della Mercedes e segue l’auto su cui si è rifugiata la fidanzata. La quale, preoccupata, chiama i carabinieri, che aspettano il giovane e lo seguono fino a piazza Rosmini. Lui abbozza una fuga, poi si ferma. E’ l’arresto. Così, agli altri reati si aggiungono anche guida senza patente e in stato di ebbrezza.

IL GAZZETTINO (Padova)

ALCOL
Trattore sotto sequestro

SELVAZZANO
Contadino ubriaco al volante scatta il sequestro... del trattore
Martedì 5 Aprile 2011 - (Ba.T.) Forse avrà pensato che mettersi alla guida di un trattore dopo aver bevuto qualche bicchiere in più non gli avrebbe creato alcun problema. E così al volante del mezzo agricolo si è avviato verso casa imboccando via Pordenone, ma quel trattore che procedeva a zig zag è stato notato da una pattuglia dei vigili del Consorzio di polizia municipale di Padova Ovest, che ha fermato il mezzo.
Un quarantaseienne della zona è stato fermato dalla polizia locale per guida in stato di ebbrezza rimettendoci la patente, oltre che vedersi sequestrare il trattore. I vigili hanno controllato il documento di guida dell’uomo, ma vedendo il quarantaseienne alterato l’hanno sottoposto all’esame dell’alcoltest. Esame che ha fatto rilevare un valore vicino ai 3mg/l, e soprattutto molto superiore allo 0,50 il limite previsto dalla legge. Per l’uomo è scattato il ritiro immediato della patente ed il sequestro del mezzo agricolo della ditta di proprietà del quarantaseienne.

http://www.medicitalia.it/andreafavara/news

Esiste un rapporto tra consumo di alcool e neoplasia colorettale?
Noti dati epidemiologici hanno già da tempo evidenziato un rapporto tra consumo di alcool e comparsa di neoplasie maligne colorettali.
A conferma di tale osservazione, sono stati recentemente pubblicati in dati di una metaanalisi, ovvero una valutazione statisticamente significativa di più studi pubblicati.
I ricercatori hanno utilizzato una tecnica di epidemiologia osservazionale detta randomizzazione Mendeliana.
I lavori considerati provengono da Giappone e Cina e hanno valutato solo pazienti di sesso maschile che sono stati divisi in tre gruppi: forti bevitori, bevitori moderati ed astemi.
Le conclusioni del lavoro evidenziano un rapporto tra elevato consumo di alcool e comparsa di neoplasia colorettale, pur considerando il relativamente piccolo numero di studi considerato e la necessità di confermare  il dato con ulteriori accertamenti.
‘Alcohol ingestion and colorectal neoplasia: a meta-analysis based on a Mendelian randomization approach’. J.Wang,H.Wang,Y.Chen,P.Hao,Y.Zhang
Colorectal diseases, 13, 5, e71-e78

REDATTORE SOCIALE

Alcol, consumo in calo nel 2010

JULIE NEWS

Mese prevenzione da alcol, le iniziative della Regione

IL RESTO DEL CARLINO (Bologna)

Un moldavo di 21 anni è stato sorpreso, ubriaco e senza mutande, a tentare di rubare una Opel M...

CORRIERE DEL VENETO (Ed. Padova)

Finisce fuori strada mentre guida ubriaco

 

 

Mercoledì, 06 Aprile 2011
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