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Rassegna alcol e guida dell’8 aprile 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta


EPICENTRO
Alcohol prevention day 2011: il resoconto e le presentazioni
7 aprile 2011 - È giunto alla decima edizione l’Alcohol Prevention Day. Celebrata oggi all’Istituto superiore di sanità, ancora una volta la giornata è stata occasione per fare un bilancio sui cambiamenti dell’abitudine al bere nell’ambito dei comportamenti individuali e sulle iniziative intraprese da parte delle istituzioni per contrastare l’uso dannoso e rischioso di alcol.
Un bilancio positivo sottolineato dal presidente dell’Iss Enrico Garaci nella sua introduzione giacché l’attività svolta in questi anni dalle istituzioni e dalla rete di interlocutori che si avvantaggiano del prezioso contributo delle associazioni di volontariato, di advocacy e di categoria. Un approccio basato sull’integrazione dei ruoli e delle competenze che ha consentito di monitorare con sempre maggior dettaglio un fenomeno che avrebbe rischiato altrimenti di essere sottostimato. Ciò è stato possibile grazie all’instaurarsi di più intense sinergie tra le istituzioni, come testimoniato dalla presenza del capo del Dipartimento per le politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giovanni Serpelloni, che ha sottolineato, apprezzando il profilo delle ricerche e delle attività svolte dall’Iss, la necessità di un approccio integrato a tutte le dipendenze: alcol, droga, fumo e uso di farmaci. Apprezzamento e sostegno manifestato anche da Paolo Casolari, Direttore dell’Ufficio IV della Direzione Generale della comunicazione e relazioni istituzionali del Ministero della Salute che garantisce costantemente attraverso un importante collaborazione la comunicazione istituzionale orientata alla prevenzione articolata attraverso la consistente offerta di materiali delle campagne annuali sull’alcol e la disponibilità dell’informazione sul sito istituzionale.

Le tendenze
È toccato a
Emanuele Scafato (pdf 7 Mb) (Cnesps-Iss) e a Domenico Adamo (pdf 390 kb) (Istat) illustrare, da due punti di vista diversi, la situazione del consumo di alcol in Italia. Non si registrano variazioni importanti rispetto agli anni scorsi, piuttosto si consolidano tendenze sotto osservazione da tempo. Soprattutto il progressivo allontanamento, specialmente delle classi di età più giovane, da modelli di consumo mediterraneo (moderato e ai pasti) a favore di modelli culturalmente estranei al nostro Paese e comunque socialmente disapprovati fino a non molto tempo fa: happy hour, open bar, pubs’ crawl, drink as much as you can. A preoccupare sono soprattutto le ragazze comprese tra gli 11 e 15 anni, classe di età in cui si registra una media di consumatrici nettamente superiore alla media femminile italiana. Attenzione meritano anche gli anziani, in cui si concentrano abitudini di consumo poco compatibili con la fisiologia della terza età. A tale scopo di grande utilità si sta dimostrando il Progetto europeo Vintage-Good Health into Older Age, progettato proprio dall’Osservatorio nazionale alcol del Cnesps-Iss.

Il contesto internazionale
Sono 2 miliardi nel mondo le persone che consumano bevande alcoliche e 2,3 milioni muoiono per causa correlate all’alcol (è al 7° posto tra i fattori di rischio più letali). Più di 76 milioni invece le persone affette da patologie alcol-correlate. Come se non bastasse, l’alcol rappresenta (in maniera diretta o indiretta) la prima causa di morte tra i 15-29enni in Europa.
Questi i dati internazionali presentati da
Lars Møller (pdf 1,4 Mb) (WHO Regional Office for Europe) che ha illustrato inoltre le strategie dell’Oms per la prevenzione e il contrasto dell’uso dannoso e rischioso di alcol. Nell’intervento di Lidia Segura (pdf 822 kb) (Generalitat de Catalunya, Departament del Salut) un’analisi dei progetti europei finalizzati all’identificazione precoce del bere problematico, con un occhio di riguardo all’Italia che si è dimostrata un buon esempio per gli sforzi profusi nella ricerca e nelle attività di implementazione.

Il consumo secondo la scienza
Nell’intervento di
Gianni Testino (pdf 4,2 Mb) (Società italiana di alcologia) il delicato rapporto tra alcol e tumori. Delicato, non soltanto per l’impatto sociale del cancro, ma soprattutto perché presente anche nei casi di consumo sociale (quello che non sconfina nell’abuso). Dalla revisione della letteratura appare chiaro il coinvolgimento dell’alcol nell’insorgenza di tumori della cavità orale e della laringe, dell’esofago e del colon retto, del fegato e del seno. Soprattutto, sembra chiaro che non esiste una quantità di alcol che non comporti un aumento del rischio di tumori.
Dati che non è possibile ignorare nella messa a punto di nuove linee guida per il consumo di alcol in Italia. Insieme a tutte le altre evidenze scientifiche che sottolineano i rischi dell’alcol da soppesare di fronte ai benefici. È quel che ha fatto
Andrea Ghiselli (pdf 2,5Mb) (Inran) confermando che alla luce delle attuali conoscenze scientifiche i consumi da non superare sono 2 unità al giorno per i maschi, 1 per le donne e 1 per gli anziani. Per categorie specifiche (come bambini, adolescenti e donne in gravidanza) è d’obbligo l’astensione.
Infine, nell’intervento di
Valentino Patussi (pdf 814 kb) (Centro alcologico regionale della Toscana) il difficile rapporto tra alcol e lavoro.
In conclusione della giornata ampio spazio è stato riservato agli interventi di rappresentanti del mondo associativo ed economico:
Aa (Alcolisti anonimi)
Aicat (pdf 112 kb) (Associazione italiana degli alcolisti in trattamento)
Asaps (Associazione sostenitori amici Polizia Stradale)
Comune di Nove
Confida (Associazione italiana della distribuzione automatica)
Coop (pdf 3,6 Mb)
Eurocare Italia (pdf 3,8 Mb)
Moica (Movimento italiano casalinghe)
Moige (Movimento italiano genitori).

Elenco presentazioni:
Consumo di alcol e modelli del bere in Italia: chi previene e chi rischia? - Emanuele Scafato (pdf 7 Mb) (Cnesps-Iss)
Uso e abuso di alcol in Italia I dati delle indagini Istat Domenico Adamo (pdf 390 kb) (Istat)
Lars Møller (pdf 1,4 Mb) (WHO Regional Office for Europe)
Identificazione precoce nei contesti di Primary Health Care: i progetti europei - Lidia Segura (pdf 822 kb) (Generalitat de Catalunya, Departament del Salut)
Alcol e Tumori: Il Rischio in un Bicchiere - Gianni Testino (pdf 4,2 Mb) (Società italiana di alcologia)
Le evidenze scientifiche per le nuove linee guida di consumo alcolico in Italia - Andrea Ghiselli (pdf 2,5Mb) (Inran)
Alcol & Lavoro - Valentino Patussi (pdf 814 kb) (Centro alcologico regionale della Toscana)



IL RESTO DEL CARLINO
Al via la campagna “Alcol: non sei uno di famiglia” promossa dalle Asl
Campagna promossa dalle Aziende sanitarie per il mese della prevenzione alcologica. 325mila modenesi fra i 18 e i 69 anni, pari al 69% della popolazione, assumono alcolici, il 24% possono essere classificati come consumatori a rischio
Modena, 7 aprile 2011. La famiglia gioca un ruolo fondamentale nell’educare i giovani a un rapporto corretto con l’alcol, ecco perché la campagna promossa quest’anno dalle Aziende sanitarie per il mese della prevenzione alcologica è stata intitolata “Alcol: non sei uno di famiglia. Il consumo responsabile si insegna anche con il buon esempio”. Numerosi gli eventi in programma in tutta la provincia organizzati nelle scuole, nei servizi sanitari e in generale nei luoghi frequentati dalle famiglie, che rappresentano i destinatari principali del messaggio di prevenzione ella campagna (il programma completo è sul sito www.ppsmodena.it/alcol).
Quanto ai dati sul consumo di alcol nel nostro territorio, le stime del rapporto PASSI (sistema di sorveglianza sui comportamenti di salute) dicono che in provincia di Modena 325mila persone fra i 18 e i 69 anni, pari al 69% della popolazione, assumono alcolici, mentre il 24% delle persone adulte possono essere classificate come consumatori a rischio. I più esposti sono i maschi giovani (il 50% fra i 18 e i 24 anni).
Particolarmente preoccupanti i dati regionali che si riferiscono all’uso di alcolici da parte dei giovanissimi: già dall’età di 11 anni i ragazzi cominciano ad avere un rapporto problematico con l’alcol, se si pensa che il 5% degli undicenni, l’8% dei tredicenni e il 25% dei quindicenni ha riferito di aver bevuto tanto da ubriacarsi almeno una volta. Il 6% dei 15enni poi dichiara di assumere alcolici quotidianamente. Inoltre il consumo smodato di alcol (binge drinking) riguarda l’8% degli intervistati PASSI e si associa alla giovane età (si passa dal 18% dei 18-24enni al 4% dei 50-69enni) e al sesso maschile (13% contro il 3% delle donne).
In compenso, sempre secondo le stime PASSI, la circostanza di vivere con ragazzi under 14, indipendentemente dal grado di parentela, è un elemento di responsabilizzazione per gli adulti: il 19% dei modenesi che vivono con minori di 14 anni consuma alcol in modo rischioso per la propria salute rispetto al 26% di chi non ha ragazzi in famiglia. Da questi dati si evince che 89 mila persone tra i 18 e i 69 anni assumono alcol in modo rischioso per la propria salute pur avendo in casa un bambino o un ragazzo.
La campagna di prevenzione “Alcol: non sei uno di famiglia” – sostenuta dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, realizzata insieme alle associazioni di auto-aiuto attive sul territorio provinciale (AA, ACAT e Al-ANON) e in collaborazione con Ordine dei Medici, Ordine dei Farmacisti, Federfarma Modena e Farmacie comunali di Modena S.p.A. con la partecipazione degli ospedali privati Villa Igea e Villa Rosa – ha dunque l’obiettivo di raggiungere le famiglie per il ruolo di esempio giocato dagli adulti. L’alcol fa parte del nostro stile di vita: nel nostro Paese è una tradizione bere alcol ai pasti, nelle ricorrenze o semplicemente per festeggiare, e spesso il sapore dell’alcol viene scoperto già in tenera età con l’approvazione dei genitori e dei nonni.
E’ infatti in famiglia che i bambini e gli adolescenti assaggiano il loro primo bicchiere di vino ed è proprio in famiglia che si apprende l’atteggiamento verso l’alcol. I genitori non sono soltanto veicoli di informazioni ma sono modelli di riferimento per il consumo: giocano, quindi, un ruolo fondamentale per fare interiorizzare ai bambini e agli adolescenti un atteggiamento responsabile nel bere.

I SUGGERIMENTI PER I GENITORI
I genitori giocano un ruolo fondamentale per fare interiorizzare ai bambini e agli adolescenti un atteggiamento responsabile nei confronti dell’alcol, che non enfatizzi comportamenti a rischio o di abuso/dipendenza da alcol.
Come? Ecco alcuni suggerimenti.
 Non esortare mai i bambini a bere! Sono troppo piccoli, per loro l’alcol è dannoso anche in modiche quantità. L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda che i ragazzi sotto ai 16 anni non bevano alcolici perché il loro organismo non è in grado di digerire l’alcol in maniera efficace. In caso di assunzione, infatti, vi è un elevato rischio di danni fisici e psichici.

 non sottovalutare l’influenza che i comportamenti di consumo di alcol hanno sui figli: adottare modalità di consumo moderate e dimostrare loro che in determinate situazioni, ad esempio se si deve lavorare o guidare, non si beve;

 informare i figli sugli effetti e sui rischi dell’alcol;

 insegnare ai figli a saper dire di "no": è fondamentale per resistere alle pressioni del gruppo di pari e agli stimoli provenienti dalla società e dalla pubblicità;

 non comprare bevande alcoliche per i figli e non incaricarli di comprarle;

 non dare ai figli alimenti che contengano alcol, così da non abituarli al sapore prima del tempo;

 controllare se nelle associazioni o società sportive che frequenta il proprio figlio circola alcol; parlarne con le altre persone che vivono in zona, con i gestori dei locali, con gli altri genitori, con i responsabili delle associazioni;

 se un figlio, purché abbia almeno 16 anni, mostra un interesse particolare per l’alcol parlarne con lui per sottrarre all’alcol il fascino del proibito, insegnargli a gestirlo in modo responsabile e a farne un uso moderato;

 ascoltare, dialogare e mostrare comprensione verso i problemi e le ansie dei figli;

 cercare di cogliere nei figli i segnali di un possibile problema con l’alcol ("sbronze" frequenti, consumo non moderato, difficoltà emotive come irritabilità, ecc) e parlarne con loro o rivolgersi ai servizi;

 ricordare che dare il buon esempio con il proprio atteggiamento verso l’alcol è il modo più efficace per tutelare i figli.

Il programma completo è visibile sul sito: http://qn.quotidiano.net/file_generali/pdf/Programmaalcol11.pdf,



DICA33.IT
Alcol, prima causa di morte tra i giovani under 24
8 Apr. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che nel mondo ci sono circa 2 miliardi di persone che consumano bevande alcoliche, circa 2,3 milioni di persone che muoiono per una causa alcol-correlata e 76,3 milioni che hanno disordini dovuti all’alcol. Mentre in Italia l’Osservatorio nazionale alcol Cnesps dell’Istituto superiore di Sanità ha stimato che, ogni anno, circa 13.000 uomini e 7.000 donne di età superiore ai 15 anni muoiono per una causa di morte totalmente o parzialmente alcol correlata. Una valutazione complessiva, evidenzia l’Istituto, «riconosce nell’alcol la prima causa di morte tra i giovani sino all’età di 24 anni, i cui decessi sono prevalentemente legati al problema di uso e abuso di alcol alla guida». Sono, infatti, attribuibili all’alcol il 38,1% dei decessi per incidenti stradali maschili e il 18,4% di quelli femminili, il 60,5% dei decessi per cirrosi epatica nei maschi, il 51,5% di quelli tra le donne, il 36,6% e il 21,8% dei decessi per tumori orofaringei maschili e femminili, rispettivamente; il 49,2% dei decessi tumori laringei maschili e il 37,1% di quelli femminili. Inoltre, vanno considerati le morti per tumore al fegato, di cui il 36,5% per gli uomini e al 26,1% per le donne, il 49,5% e il 43,3% dei decessi per epilessia per gli uomini e per le donne, rispettivamente e il 57,7% e il 49,2% dei decessi rispettivamente maschili e femminili per varici esofagee.


YAHOO NOTIZIE
Tumori: 10% Negli Uomini e 3% Nelle Donne Dovuti a Alcol
ROMA, 08 APR - Almeno il 10% dei tumori dell’uomo e il 3% di quelli delle donne sono in qualche modo relazionati all’alcol, e la maggior parte potrebbe essere evitata con un consumo moderato. Lo afferma uno studio pubblicato dal British Medical Journal ed effettuato in otto paesi europei tra cui l’Italia. Lo studio, iniziato negli anni ’90 e terminato nel 2008 e denominato Epic, ha analizzato le abitudini nel bere di 364mila soggetti europei tra i 35 e i 70 anni, che hanno indicato su un questionario l’ammontare e il tipo di drink consumato durante la settimana. Al termine e’ emerso che nel 2008 il consumo di alcol e’ stato responsabile negli otto paesi studiati (Italia, Spagna, Germania, Danimarca, Grecia e Gran Bretagna) di 57600 casi negli uomini e 21500 nelle donne di tumori del tratto digestivo superiore, del colon-retto e del fegato, meta’ dei quali dovuti a un consumo superiore a due bicchieri al giorno.
"Molti casi di cancro potrebbero essere evitati se il consumo di alcol fosse limitato a un bicchiere per le donne e due per gli uomini - scrivono gli autori - e ancora di piu’ sarebbero quelli risparmiati se si smettesse del tutto".
Se si guarda ai dati per i singoli stati, sia per gli uomini che per le donne si vede che ad avere la maggior percentuale di tumori causati dall’alcol sul totale e’ la Spagna, mentre l’Italia, nonostante l’alcol sia un’abitudine consolidata, e’ fortunatamente indietro in questa classifica.


TRENTINO
Un logo per sconfiggere l’alcol
Concorso dell’Acat Valsugana riservato agli studenti
BORGO. Un nuovo logo per l’Acat. L’associazione dei Club alcologici territoriali Valsugana Orientale e Tesino intende, infatti, diventare più riconoscibile sul territorio, in particolare fra i giovani. Come? Attraverso un concorso riservato agli studenti delle scuole primarie, medie e degli istituti superiori residenti nel territorio della Comunità di valle. Dovranno, da soli o in gruppo, ideare un simbolo originale, che vada a sostituire l’attuale rosa rossa, presentando il lavoro entro il 20 maggio seguendo le indicazioni contenute nel bando (scaricabile dal sito www.borgoeventi.info, ), inviandolo alle segreterie degli istituti comprensivi (Telve, Roncegno, Borgo, Grigno, Strigno o Castello), allo spazio Totem di Borgo o agli Spazi Giovani o alle biblioteche della zona. Le premiazioni (al vincitore andranno 250 euro) e l’esposizione di tutti gli elaborati avverranno il 19 giugno al palazzetto dello sport di Borgo in occasione del 29º Interclub provinciale delle famiglie dei club alcologici territoriali. Il concorso ha il patrocinio di Comune, biblioteca e Cross.
«Lo scopo è far conoscere l’associazione, coinvolgendo scuole, biblioteche e spazi giovani - spiega l’assessore comunale Mariaelena Segnana, ricordando che aprile è il mese della prevenzione da alcol e dipendenze -. Creare un logo farà si che tutti si fermino a riflettere sul lavoro dell’associazione. È bello vedere famiglie cadute nel baratro riprendere in mano la loro vita». Un logo dunque rappresentativo dell’associazione di volontariato, che da sempre si occupa di persone con problemi legati al consumo di alcolici. Un comportamento che, oltre a provocare malattie fisiche e psichiche, crea disagi famigliari e sociali. Per aiutarli ad uscirne in valle sono nati 6 Club Acat: 3 a Borgo e gli altri a Roncegno, Grigno e Scurelle. Altri 2 sono in fase di attuazione a Cinte e Scurelle. Ogni club accoglie dalle 6 alle 10 famiglie. Una sessantina quelle già coinvolte. Si fanno incontri una volta a settimana che coinvolgono la famiglia e non solo il singolo in quanto, ricordano la presidente Angelina Franceschini e la vice Susi Doriguzzi (coordinatrice del progetto logo), l’approcio famigliare (metodo Hudolin) dà maggiori risultati e riduce il rischio di ricaduta. Nel club le persone sono seguite da volontari, i “servitori insegnanti”. (m.c.)


TRENTINO
«Ragazzi, vi insegniamo a bere»
Benedetti (Uct) interviene su schiamazzi e vandalismi fuori dai locali (*)
ROVERETO. «Ragazzi, vi insegniamo noi a bere». E’ la proposta, il progetto è già partito, di Rosaria Benedetti, responsabile cittadina dell’Unione commercio e turismo nonché titolare dell’enoteca “Stappomatto” di corso Bettini. Iniziativa promossa insieme all’associazione giovanile “Urla” e ai sommelier.
Che gli schiamazzi e i vandalismi notturni giovanili che alcuni baristi, ad esempio quelli del Loco’s, stanno cercando di arginare siano anche sintomo di una città che cresce, pur con qualche “disguido”, in alcuni casi pesante, è un’ipotesi da tenere almeno in considerazione. D’altronde, se si reclama una città vivace è inevitabile che qualche inciampo ci sia, da correggere, fuor di dubbio. E, sull’argomento, Rosaria Benedetti ha le idee chiare ma anche una pratica che può essere un utile contributo. «Penso - attacca - che sia anche un problema di educazione dei ragazzi al bere bene e in modo consapevole».
Mica facile.
E’ vero. Però un esempio concreto, partito di recente e che continuerà, lo posso fare.
Prego.
Noi dello “Stappomatto”, insieme all’associazione giovanile “Urla” e a quella dei sommelier, proponiamo una serie di incontri ai ragazzi universitari (il progetto è finanziato dall’Opera) per imparare a bere in modo corretto. Nel corso della serata, per adesso ne abbiamo fatte un paio alla caffetteria del Mart, proponiamo diversi assaggi di vino sempre accompagnati da qualcosa da mangiare. Alla fine sottoponiamo i ragazzi anche all’alcol test. C’è poi una parte più tecnica. Faremo anche una serata sulla birra.
D’accordo, ma se uno vuole sballare, sballa e basta. Altro che assaggi.
Sì, ma rimane un problema di educazione. E qui non c’entra solo la famiglia ma anche le istituzioni, i gestori, l’associazionismo che, tutti insieme, dovrebbero affrontare queste tematiche. Magari attraverso un tavolo allargato. Si sa bene che una certa aggressività si può manifestare, fin dalle scuole medie, sfociando in fenomeni di bullismo, che c’è, e che poi i comportamenti conseguenti possono determinare situazioni difficili come quelle verificatesi recentemente fuori da alcuni locali.
Il sindaco ha proposto un tavolo con residenti e baristi. La polizia municipale da giugno dovrebbe istituire una pattuglia notturna.
Tutto bene, sono favorevole. A patto che non si tratti, ma non mi pare, di una stretta repressiva, che non s’ha da fare. Certo, i controlli vanno fatti ma se non c’è educazione la repressione non serve a nulla. Piuttosto, lavoriamo tutti insieme per individuare i punti critici ed elaborare un percorso educativo che porti ad un avvicinamento corretto al bere bene, con attenzione e gusto. Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di farlo e devo dire che c’è molta attenzione da parte dei ragazzi. Per adesso ne abbiamo coinvolti una settantina.

(*) Nota: qualche anno fa una analoga iniziativa per insegnare a bere ai ragazzi era finita con atti di vandalismi nel luogo stesso dove era stata organizzata.
HELPCONSUMATORI
SALUTE.
Bevande alcoliche, Codacons chiede etichette che informino sui rischi per la salute
08/04/2011 - Etichette su bottiglie di birra, vino e alcolici, che informino i consumatori sugli effetti pericolosi dell’alcol sulla salute. E’ l’idea del Codacons, che ha inviato oggi una diffida ai Ministero della Salute e a quello dello Sviluppo Economico, chiedendo etichette sugli alcolici simili a quelle che ci sono sui pacchetti di sigarette, allo scopo di favorire un consumo sano e responsabile. "Una corretta etichettatura dei prodotti alimentari è essenziale per garantire non solo la qualità degli stessi, ma anche una scelta consapevole da parte dei consumatori - scrive il Codacons nella diffida - L’etichettatura delle bevande alcoliche è però certamente tra gli aspetti più problematici della legislazione alimentare. I consumatori necessitano di informazioni chiare circa il contenuto di alcool, i rischi per la salute che derivano dal consumo di bevande alcoliche, e gli effetti collaterali, al fine di bere in modo responsabile".
Il Codacons ricorda che proprio pochi giorni fa sono stati pubblicati i dati Istat secondo cui 9 milioni di italiani (il 16,1% del totale) hanno comportamenti a rischio nel consumo di alcol, mentre Il 13,6% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni (392.000 persone) già beve alcolici. "La questione è cosi delicata ed importante - scrive l’Associazione - che al Parlamento Europeo vi è stato un incontro tra politici, esperti di salute pubblica e rappresentanti dell’industria delle bevande alcoliche per discutere il tema delle etichette da apporre sulle bottiglie". Da una recente indagine, inoltre, emerge che una schiacciante maggioranza di cittadini europei vuole essere informata circa le conseguenze del bere alcolici: il 79% sostiene la necessità di avere avvertimenti sulla salute in etichetta, e l’82% vuole gli stessi avvertimenti anche all’interno della pubblicità.
Il Codacons ha quindi chiesto ai due dicasteri provvedimenti urgenti volti a far indicare obbligatoriamente nelle etichette delle bevande alcoliche le avvertenze relative alla pericolosità per la salute, le prescrizioni relative agli ingredienti di tali prodotti e le informazioni sui loro effetti dannosi, per consentire al consumatore di bere in modo responsabile. (*)

(*) Nota: a livello europeo si sta discutendo per evidenziare sulle etichette degli alimenti la presenza di acetaldeide, sostanza sicuramente cancerogena presente nella quasi totalità degli alcolici e in molti altri prodotti. Secondo l’attuale orientamento verrà reso obbligatorio su tutte le etichette tranne che su quelle del vino!


ASAPS
Imperia
Avvocato si reca dalla Polstrada per la multa del cliente, ma è ubriaco e gli agenti gli ritirano la patente
Il professionista sottoposto all’etiltest, aveva un tasso alcolemico 5 volte superiore a quello consentito
8 aprile 2011- A volte la realtà riesce a superare la fantasia. E’ il caso della vicenda degna del Teatro dell’assurdo, riportata dal quotidiano La Stampa e avvenuta ad Imperia. Protagonista dell’episodio un avvocato della città ligure, esperto in problematiche legate al Codice della Strada, che viene chiamato da un cliente per risolvere una questione relativa a una contravvenzione comminata dalla Polstrada. Il professionista si reca negli uffici della Questura, Sezione Polizia Stradale, per ritirare i documenti necessari per mettere a punto la difesa del suo assistito, e qui comincia il bello. L’uomo infatti arriva poco dopo l’ora di pranzo e comincia a parlare con un agente che però nota immediatamente qualcosa di anomalo nell’atteggiamento del legale. Il professionista infatti si esprime in modo strano, biascica le parole sembra essere poco lucido. A quel punto il poliziotto chiede all’uomo con che mezzo ha raggiunto la Questura e quando ha conferma che è arrivato in auto, chiama una pattuglia di servizio. L’avvocato intanto viene accompagnato dagli agenti proprio nei pressi del suo veicolo dove viene sottoposto al controllo alcolemico con l’etilometro che rivela la presenza di un tasso alcolico di 2.34 grammi per litro, ossia, quasi 5 volte superiore a quello consentito. Inevitabile a questo punto il ritiro della patente al legale, che adesso, oltre a difendere il suo assistito, dovrà difendere anche se stesso. Una vicenda, come dire, abbastanza imbarazzante.


IL RESTO DEL CARLINO
Ubriaca picchia inserviente, arrestata madre di LeBron James
La polizia di Miami ha precisato che Gloria Marie James, 43 anni, e’ stata tratta in arresto per aver aggredito un addetto alla consegna delle auto ai clienti dell’albergo. La donna era sotto l’effetto dell’alcol
New York, 8 aprile 2011 - In manette la madre della star della Nba LeBron James. Gloria Marie James è stata arrestata in un albergo di Miami con l’accusa di aver aggredito e percosso un dipendente dell’hotel.
La polizia di Miami ha precisato che la madre di James, 43 anni, è stata tratta in arresto per aver aggredito un addetto alla consegna delle auto ai clienti dell’albergo. La donna, che secondo la polizia era sotto l’effetto dell’alcool, lo avrebbe colpito al volto per il solo fatto che il valletto avrebbe impiegato troppo tempo a portarle la macchina. La donna era già stata arrestata nel 2006, per guida in stato di ebbrezza.


IL GAZZETTINO (Vicenza)
Ubriaco causò sinistro: 10mila euro di ammenda
BASSANO, Venerdì 8 Aprile 2011, - Il 20 gennaio 2009, a Marostica, Fabio Simoni, 48 anni, di Marostica, con la sua Audi causò un incidente tamponando la Seat di una donna. Intervenne una pattuglia della Polizia locale della città scaligera, che sottopose l’uomo al test alcolimetrico, che si rivelò ampiamente positivo: 250 mg./dl. In Tribunale, per guida in stato di ebbrezza, con l’aggravante del sinistro, Simoni è stato condannato a 6 mesi di arresto, convertiti in 6840 euro di ammenda, e ad altri 3000 euro di ammenda (in tutto quasi 10mila euro); patente sospesa per un anno e mezzo.


AGI
SICUREZZA ALIMENTARE: ROMANO, SEQUESTRATE 50.000 BOTTIGLIE VINO
Roma, 8 apr. - "L’Ispettorato repressione frodi prosegue nel suo impegno per tutelare i nostri vini a denominazione e indicazione protetta da ogni forma di contraffazione. Questo prezioso lavoro e’ una garanzia fondamentale per i produttori ed i consumatori". Cosi’ il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Saverio Romano, ha sottolineato l’importanza dei sequestri di vino eseguiti dall’Ispettorato centrale controllo qualita’ e repressione frodi (ICQRF).
L’ultima operazione in questo senso riguarda 22.500 bottiglie di vino DOC e IGT stivate all’interno di un container, presso il Terminal Italia (Gruppo delle Ferrovie dello Stato) di Segrate, che l’Ufficio di Milano dell’Ispettorato repressione frodi ha realizzato in collaborazione con funzionari dell’Agenzia delle Dogane - Ufficio delle Dogane di Milano 2. Il vino imbottigliato da una cantina di Vercelli era stato ceduto a una azienda di Taranto che, pur commerciando in computer, lo aveva venduto nel Regno Unito e da lì era stato restituito per violazioni in materia di accise. I funzionari hanno accertato che non esisteva corrispondenza tra le indicazioni riportate sui documenti di accompagnamento del prodotto e sui documenti fiscali, questi ultimi presumibilmente falsificati, e le denominazioni di vendita indicate sull’etichettatura delle bottiglie. Peraltro, sulla base di un campionamento effettuato in precedenza dai funzionari doganali, il prodotto presentava un contenuto in alcol inferiore a quello dichiarato in etichetta. Parallelamente, in provincia di Vercelli, i funzionari dell’Ufficio di Torino dell’ICQRF hanno condotto controlli a carico della cantina imbottigliatrice per accertare la reale origine e provenienza del prodotto bloccato. Per verificarne la genuinita’ si e’ proceduto al campionamento di tutte le tipologie di vino rinvenute, che saranno sottoposte ad analisi chimica nei laboratori dell’Ispettorato, mentre ulteriori accertamenti ispettivi sono tuttora in corso. Inoltre funzionari dell’Ufficio di Conegliano hanno proceduto al sequestro amministrativo di 18.330 bottiglie di vino spumante bianco nel deposito di un’impresa con sede in provincia di Treviso.
Sul sistema di etichettatura, infatti, erano presenti informazioni volte a far credere che il prodotto fosse un vino spumante di uve Prosecco, mentre in realta’ derivava da un semplice vino da tavola bianco.
Il sequestro segue l’operazione del medesimo Ufficio che, sempre in provincia di Treviso, ha sequestrato circa 8.000 bottiglie di Vino Spuntante Bianco per l’ingannevole presentazione in rete del prodotto che lasciava intendere che il vino fosse stato ottenuto con uve prosecco, ma in realta’ era semplice vino bianco ottenuto dalla spumantizzazione di una partita di vino di Hl 100 introdotta allo stato sfuso.
Un’ulteriore operazione dei funzionari dell’Ufficio di Palermo dell’Ispettorato, ha portato al sequestro amministrativo di 1.548 bottiglie di vino a Denominazione di Origine, di diverse tipologie, nel deposito di Marsala (TP) di una azienda produttrice di Pantelleria. Il sequestro si e’ reso necessario in quanto, nel sistema di chiusura delle bottiglie del prodotto, e’ stato utilizzato un codice identificativo dello stabilimento di confezionamento diverso da quello presente sulle etichette apposte sulle bottiglie.


IL GIORNALE
Rooney maleducato e squalificato Coca Cola lo molla come testimonial
di Redazione
La Coca Cola ha annunciato che Wayne Rooney non sarà più un suo testimonial, interrompendo così un accordo del valore di circa 700mila euro all’anno. Tutta colpa dell’immagine non sempre limpida dell’attaccante del Manchester United, protagonista in negativo nell’ultimo anno: un tradimento coniugale, le notti ad alto tasso alcolico con foto che lo immortalano mentre urina in strada, le parolacce in diretta in occasione dell’ultima gara di Premier, intemperanza quest’ultima costatagli due turni di squalifica. (*)

(*) Nota: qualcuno dovrebbe avvisare i produttori di alcolici che un testimonial, che apprezza i loro prodotti, è libero.


IL GIORNALE DI VICENZA
Alcol e guida Crociata contro il "limite zero"

IL RESTO DEL CARLINO (Modena)
«Se non bevi, tuo figlio mangia gratis»

CORRIERE DEL VENETO (Ed. Verona)
Schianto mortale sulla strada dell’Alpo Denunciato il conducente: era ubriaco

L’ECO DI BERGAMO
Ubriaco, fugge all’alt: inseguito e denunciato

IL GAZZETTINO (Treviso)
Alcolisti in festa con le famiglie

CORRIERE DEL MEZZOGIORNO (Ed. Lecce)
Navette per la tendopoli Alcolici, no alla vendita


Sabato, 09 Aprile 2011
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