Carate
E’ finito in cella per aver malmenato tre agenti del distaccamento
seregnese della polizia stradale: nei guai è finito un
quarantenne di Barzanò, in provincia di Lecco, che domenica
sera si è reso protagonista di un incidente stradale
verificatosi lungo la statale 36 in direzione Milano, territorio
comunale di Carate.
La chiamata al 113 è arrivata qualche
minuto prima delle 20: quando la pattuglia è giunta sul
luogo del sinistro, ha trovato una Volkswgen Golf che era uscita
fuori dalla sede stradale. A bordo, E.E.S., 40 anni appunto,
residente nel comune della vicina provincia di Lecco. Alle domande
dei poliziotti di declinare le sue generalità, l’uomo
ha apposto un secco e netto rifiuto. L’immediata sensazione
degli agenti è che l’automobilista fosse in condizioni
psico-fisiche alterate, probabilmente a causa dell’assunzione
dell’alcool, ma l’uomo non ne ha voluto sapere di sottoporsi
al test alcoolemico. Così, nonostante un vibrante diverbio,
è stato accompagnato in centrale, al distaccamento seregnese
di via Solferino.
Ed è qui che si è scatenato
il putiferio: nuovamente interrogato dai poliziotti, il barzanese
sarebbe andato su tutte le furie, aggredendo tre agenti. Di
stazza imponente, l’automobilista sarebbe stato un osso davvero
duro da tenere a bada, tanto che, alla fine, i tre agenti in
questione sono finiti al pronto soccorso dell’ospedale di Giussano,
dove i medici hanno loro riscontrato contusioni e distorsioni
giudicate guaribili in alcuni giorni di convalescenza. Inevitabili,
però, a quel punto, le manette: E.E.S. è stato
arrestato con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
L’episodio di domenica sera fa il paio con quanto accaduto soltanto
alcuni mesi fa, quando due agenti del distaccamento seregnese
della polizia stradale finirono all’ospedale a seguito di un
movimentato episodio consumatosi lungo la statale 36: un uomo
non aveva rispettato il semaforo rosso e, quando si era visto
intimare l’alt dai poliziotti, aveva deciso di fuggire, anche
perché la patente di guida gli era stata ritirata da
tempo.
Aveva così dato vita a un pericolosissimo inseguimento
per mezza Brianza. Pericoloso sì, perché, per
tentare di “sfangarla”, aveva ingaggiato il disperato
inseguimento a fari spenti. Alla fine era stato bloccato, ma
il risultato non era stato dei più incoraggianti: due
auto distrutte, la Fiat Panda del fuggitivo e la volante protagoniste
dell’inseguimento, e tre feriti, compresi i due agenti che avevano
ammanettato il protagonista della fuga. Anche in quel caso,
ovviamente, erano scattate le manette.
Antonella
Crippa
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