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Rassegna alcol e guida del 12 aprile 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta
 

WINENEWS

Roma - 12 Aprile 2011
AVVERTENZA SUL “TERRORISMO” DEL MANGIARE E BERE: NUOCE GRAVEMENTE ALLA CONSAPEVOLEZZA. LA CODACONS PROPONE, SULLE ETICHETTE DI VINI E ALCOLICI, DICITURE SIMILI A QUELLE PRESENTI SUI PACCHETTI DI SIGARETTE. UNA SOLUZIONE CHE LASCIA MOLTI DUBBI  (*)
C’era una volta il proibizionismo, mitica ricetta per salvare dagli eccessi. Gli “integralisti” della salute la osannavano, ma non funzionò. Perché il divieto non spiega, non informa. Il divieto è muto. Ciò che serve è diffondere la cultura e cioè - appunto - informare, rendere ogni uomo cosciente ed ogni sua scelta consapevole. Un processo lungo e faticoso.
Ma gli “integralisti” non hanno mai mollato e si sono evoluti con una nuova strategia, quella del “terrorismo”. Chissà se c’entra, con tutto questo, la proposta del Codacons che, per voce del segretario nazionale, Francesco Tanasi, chiede di apporre a vini, birra ed alcolici, “etichette simili a quelle in vigore sui pacchetti di sigarette allo scopo di favorire un consumo sano e responsabile. Una corretta etichettatura dei prodotti alimentari è essenziale per garantire non solo la qualità degli stessi, ma anche una scelta consapevole da parte dei consumatori. L’etichettatura delle bevande alcoliche è però certamente tra gli aspetti più problematici della legislazione alimentare. I consumatori - prosegue Tanasi - necessitano di informazioni chiare circa il contenuto di alcol, i rischi per la salute che derivano dal consumo di bevande alcoliche, e gli effetti collaterali. Proprio pochi giorni fa sono stati pubblicati i dati Istat secondo cui 9 milioni di italiani (il 16,1% del totale) hanno comportamenti a rischio nel consumo di alcol, mentre il 13,6% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni (392.000 persone) già beve alcolici”. Vero, ma serve un esame più attento. Ad esempio, l’Istat ha preso in esame anche chi ha bevuto un solo bicchiere di alcolici in un anno. Questo è da considerare un soggetto a rischio? Ancora: bere un bicchiere di vino durante il pasto è come berne uno di superalcolici a stomaco vuoto? È giusto accomunare un alimento (vino) con un distillato, due prodotti che sottostanno a concezioni culturali completamente diverse? E la Codacons va oltre, chiedendo “provvedimenti urgenti volti a far indicare obbligatoriamente nelle etichette delle bevande alcoliche le avvertenze relative alla pericolosità per la salute, le prescrizioni relative agli ingredienti di tali prodotti e le informazioni sui loro effetti dannosi, per consentire al consumatore di bere in modo responsabile”. Qui si rischia di cadere nell’equivoco. Perché posso bere in modo responsabile se ho la conoscenza, cioè se ricevo le corrette informazioni, tra le quali non rientra dire che l’alcol “tout court” è pericoloso per la salute. Dal momento che studi scientifici hanno dimostrato che una corretta assunzione di vino non fa male, bisognerebbe dire che a far male è l’eccesso, il consumo scorretto. Bisognerebbe educare alla cultura alimentare, per giungere all’approccio consapevole con cibi e bevande. Non bisognerebbe fare del terrorismo.

(*) Nota: gli alcolici sono la prima causa di mortalità nei giovani e la terza causa di mortalità generale, sono responsabili del 10% di tutti i tumori, ecc. ecc.. Se non si stimola un allarme sociale su questo, per cosa altro dovremmo allarmarci? Come afferma il prof. Nutt: “se i cibi e le bevande fossero contaminati con la quantità di acetaldeide prodotta da una unità di alcool, verrebbero proibiti perché considerati un rischio inaccettabile per la salute”. L’unico motivo per cui gli alcolici sono esentati da una etichettatura corretta è l’influenza dei produttori sui politici.  


LA PULCE NELL’ORECCHIO ONLINE

Alcol agli under 16? A Tortona scattano le sanzioni 
Tortona 11 aprile 2011 - Ci è voluta un’ordinanza dell’amministrazione comunale per impedire che si vendano bevande alcoliche ai minori di 16 anni. Così il sindaco di Tortona, Massimo Berutti, ha messo nero su bianco le disposizioni per contrastare, oltre all’abuso ed al consumo, la somministrazione e la vendita di alcol ai giovanissimi.
D’ora in poi su tutto il territorio del Comune di Tortona la somministrazione e la vendita di alcol a minori di 16 anni sarà vietata per legge, negli esercizi pubblici come in quelli privati, negli stand fieristici e gastronomici, nei locali di intrattenimento come nei circoli, e così via. Pena, in caso di violazione da parte degli esercenti, sanzioni pecuniarie che vanno dai 25 ai 500 euro. Inoltre, i locali avranno l’obbligo di esporre chiaramente il divieto presso l’entrata o il bancone, mentre gli adulti che si presteranno ad acquistare alcolici di qualsiasi gradazione per conto di minori verranno anch’essi puniti con multe anche piuttosto salate. Lo scopo dell’ordinanza è, stando alle parole del primo cittadino tortonese, ” un’azione di attenzione verso i giovani, e non un’azione vessatoria. Purtroppo”, ha dichiarato Berutti, “l’abuso di alcol è la prima causa di morti sulla strada, soprattutto nei fine settimana, e l’alcolismo è una delle problematiche più consistenti del sociale. In quanto massima autorità sanitaria del Comune è mio dovere attuare misure in grado di arginare il fenomeno al fine di tutelare la salute dei giovanissimi.”
Un intervento che più che contrastare le stragi del sabato sera - in quanto chi ha 16 anni o meno è ovviamente sprovvisto di patente di guida - punta a regolarizzare il consumo di alcol nei locali della città e a far sì che le giovani generazioni non si avvicinino al bicchiere con troppa intraprendenza. Funzionerà?

VIRGILIO NOTIZIE

Immigrati/ Sindaco Ventimiglia: no vendita alcolici a migranti (*)
"Per evitare tensioni e problemi di ordine pubblico"
Genova, 12 apr. (TMNews) - "No alla vendita di alcolici agli immigrati, regolari e irregolari". E’ l’appello lanciato dal sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino ai gestori di bar, bottiglierie e supermercati della città di frontiera, "per evitare che si aggravi una situazione che - sottolinea il primo cittadino - è ancora pienamente sotto controllo". "Le vendite di bevande alcoliche da parte degli esercizi pubblici ventimigliesi - spiega l’esponente del Pdl - potrebbero ritorcersi contro la città e gli stessi esercenti". Il sindaco di Ventimiglia ha invitato pertanto i commercianti "a non fornire alcolici agli immigrati e ai profughi perché - afferma Scullino - la città deve assolutamente evitare qualsiasi rischio di nuove tensioni e problemi di ordine pubblico".

(*) Nota: l’appello del sindaco di Ventimiglia è un semplice invito, se fosse un provvedimento sarebbe illegale. Per legge non si possono discriminare le persone in base all’etnia, la provenienza o altro. Una volta tanto possiamo essere in disaccordo con un provvedimento che mira a limitare il consumo di alcolici. C’è sempre una prima volta.

ROMAGNA OGGI

Ravenna, campagna di controlli contro droga e alcol al volante in via Saragat
RAVENNA, 11 aprile 2011 - Secondo settimana di controlli effettuati dalla Polizia di Ravenna congiuntamente con la Guardia di Finanza nell’ambito del progetto "Drugs on Street: voglio vederci chiaro scelgo no droga no alcool". Le due pattuglie appostate in via Saragat angolo Via Camprini hanno effettuato i controlli nella notte tra sabato e domenica avvalendosi di etilometri e narco test. Due le sanzioni per tasso alcolico superiore a quello consentito, multe anche per infrazioni minori.
Il progetto "Drugs on Street: voglio vederci chiaro scelgo no droga no alcool" patrocinato dal dipartimento delle politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha visto nella notte tra sabato e domenica il secondo servizio di controlli a tappeto effettuati dalle pattuglie delle guardia di finanza congiuntamente a quelle della polizia municipale di Ravenna volti a contrastare l’abuso di alcool e sostanza stupefacenti in particolar modo per chi si mette alla guida. Le due pattuglie ferme in Via Saragatt angolo via Camprini si sono avvalse sia di strumentazioni tecniche quali etilometro e narco test sia di unità cinofile che hanno controllato l’interno delle autovetture fermate ed i bauli dei motocicli.
Due ravennati dopo aver effettuato il pretest dell’etilometro sono stati sottoposti al test dell’etilometro che ha dato esito positivo. Al primo, un 23 enne è stato riscontrato un grado alcolico di 1,21 g/l ed è stato denunciato a piede libero, la sanzione prevista è il ritiro della patente con sospensione da sei mesi ad un anno, decurtazione di dieci punti, un’ammenda da 800 euro fino a 3.200 euro e l’arresto fino ai sei mesi. All’altro, 38 anni, conducente di motociclo è stato riscontrato un tasso alcolico inferiore pari a 0,69 g/l che prevede la sospensione della patente da tre a sei mesi, la decurtazione di dieci punti dalla patente di guida ed una sanzione di 500,00 euro.
Diverse le sanzioni elevate per infrazioni minori, le pattuglie hanno fermato un albanese per omessa revisione del veicolo e sette persone senza i documenti di circolazione. Scortato a casa anche un giovane su ciclomotore che circolava senza luci. Tra i controlli effettuati su autoveicoli e ciclomotori 22 persone tra cui 8 minorenni sono stati sottoposti con risultato negativo al test per le sostanze stupefacenti.

VARESENEWS

Lezione shock di vita per gli studenti di Gallarate
È iniziata la nona edizione del progetto di prevenzione degli infortuni da traffico veicolare. Dei 12.000 ragazzi partecipanti gli scorsi anni, nessuno è rimasto coinvolto in gravi incidenti
Gallarate - Studenti delle superiori alle prese con gli effetti shock di un incidente. Alunni delle medie di fronte agli effetti del fumo. Sensibilizzare e scuotere sono i due obiettivi che si prefiggono Ufficio scolastico provinciale e aziende ospedaliere per insegnare stili di vita corretti ai ragazzi.
Studenti si sono recati in visita all’azienda ospedaliera di Gallarate dove hanno seguito una presentazione sugli effetti del consumo di tabacco su polmoni e coronarie. I più grandi hanno proseguito visitando la rianimazione del pronto soccorso e la rianimazione generale.
Un’esperienza indubbiamente coinvolgente e motivante se, dai dati in possesso dalle forze di sicurezza, nessuno degli oltre 12.000 studenti coinvolti negli anni passati in iniziative analoghe di sensibilizzazione, sono rimasti coinvolti in incidenti gravi.
Il progetto “Prevenzione degli infortuni da traffico autoveicolare. Incidenza dell’assunzione di alcol e droghe", giunto alla sua nona edizione, intende rispondere alle segnalazioni delle scuole mediante una sinergia interistituzionale.  Diciannove gli enti coinvolti nel programma formativo per contrastare l’elevato numero di decessi di giovani neopatentati registrato nel nostro territorio.
La novità introdotta nell’edizione 2010/2011 a livello provinciale riguarda proprio i ragazzi delle scuole medie inferiori che sono impegnati in specifiche lezioni sull’assunzione di droghe e alcol e delle conseguenti ricadute sulla salute. All’edizione 2011, sono 4037 alunni coinvolti: 237, suddivisi in piccoli gruppi, visiteranno i nostri reparti di Pronto Soccorso, Rianimazione, Traumatologia e Cardiologia e concluderanno il loro percorso informativo nell’aula di Villa Sironi.
A inaugurare la nuova edizione del progetto due gruppi di studenti, il primo dell’Istituto linguistico Piero Chiara di Gallarate e dell’Istituto Carlo Alberto dalla Chiesa di Sesto Calende e il secondo della Scuola media Bassetti di Sesto Calende.
Le visite guidate al Sant’Antonio Abate si concluderanno il 6 maggio.

OGGI TREVISO

ALCOL A MINORI DI 16 ANNI, STANGATA PER DUE LOCALI
I carabinieri hanno denunciato due gestori del centro di Castelfranco
CASTELFRANCO – I carabinieri sabato sera sono entrati nei locali fingendosi clienti ed hanno osservato quanto facevano i baristi. In due locali del centro di Castelfranco, l’“Underground Pub” di via Filzi ed il “Vizio Pub” di via Matteotti, hanno pizzicato i baristi mentre servivano alcolici a ragazzi con meno di 16 anni.
È stato accertato come a cinque ragazzi di età inferiore a 16 anni – ai quali è vietato - siano stati somministrati alcolici, in particolare spritz e vodka. Per i titolari dei locali è scattata immediatamente la denuncia. Nel caso dell’“Underground Pup”, inoltre, i Nas hanno riscontrato anche delle carenze igienico sanitarie in cucina (multa di mille euro).
Durante la serata sono stati controllati altri quattro locali del centro di Castelfranco, ma in nessuno di questi sono state riscontrate irregolarità.
Sempre sabato sera è stato denunciato dai carabinieri per guida in stato d’ebbrezza un 33enne di Castelfranco fermato a Resana. Aveva tentato di tirare dritto quando ha visto la paletta alzata, ma poi l’hanno controllato: aveva un tasso alcolico di 1,70, quindi oltre al ritiro della patente c’è stato anche il sequestro dell’auto.
Matteo Ceron

SICURAUTO

Una perizia universitaria inchioda l’etilometro ministeriale
12 Aprile 2011 - Maggio 2010. Un giovane 24enne viene fermato dalla Polizia mentre si trova alla guida del suo SUV Audi. Le forze dell’ordine chiamano i colleghi della Polizia Locale per sottoporre il ragazzo al test alcolemico tramite il "Lion Intoxilyzer 8000", apparecchiatura maggiormente in dotazione in tutti i corpi di polizia locale. Dal rapporto risultava che il giovane presentasse "alito vinoso, difficoltà d’espressione verbale, reazioni inconsulte, equilibrio precario sulle gambe, difficoltà di coordinamento ed eccessi di loquacità". Eseguito il test viene evidenziato un tasso alcolemico pari a 1,52 gr/l prima e 1,59 gr/l 15 minuti dopo. Il ragazzo, ai sensi dall’art.186 del codice della strada, viene multato con ammenda di 1.500 € gli viene sospesa la patente e rischia una arresto da tre mesi ad un anno nonchè la confisca del mezzo.
LA PERIZIA - Essendo stato riscontrato un valore superiore ad 1,5 gr/l, la confisca del mezzo è diventato il boccone più amaro per il ragazzo e per questo motivo il suo avvocato ha presentato ricorso. Il dottore Fucigna, Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Genova, ha quindi commissionato la perizia a due professori del dipartimento di Medicina Legale - Scienze Chimiche Forensi e Chimico Tossicologiche "Antonio Fornari" dell’Università di Pavia.
LE ANALISI - La perizia medica viene eseguita ricreando condizioni ideali per ottenere dei valori scientifici da confrontare con quelli riportati sulla verbale della polizia. Vengono quindi preparati 200 cc di grappa a 38°. Nel frattempo viene inserito un catetere venoso, così da potere analizzare in parallelo e in tempo reale i risultati ottenuti dalle due diverse tecniche (analisi del sangue ed etilometro a fiato). A questo punto allo stesso ragazzo oggetto del procedimento viene fatta ingerire la sostanza alcolica. Subito dopo il ragazzo, alla presenza di due agenti di Polizia Locale, effettua alcune prove con l’etilometro (lo stesso modello utilizzato la notte del fermo) a distanza di mezz’ora una dall’altra, costituite ognuna da due insufflazioni ad intervalli di 5 minuti durante le quali viene effettuato il prelievo per l’esame cromatografico. In questo modo i due professori potranno mettere a confronto i risultati ottenuti. Vi risparmiamo tutti i passaggi più tecnici, ma alleghiamo la tabella dalla quale si evince come ci sia uno scarto evidente fra i valori ottenuti con le due diverse metodologie, l’errore va dal 10% al 27%.

PERCHE’ QUESTO ERRORE? - A questo punto i professori dell’università parlano del cosiddetto fattore di conversione che serve per dare una corrispondenza tra la percentuale di alcol nel fiato e quella nel sangue (che viene ipotizzata attraverso un calcolo dall’etilometro). Secondo la norma vigente, è fissato a 2100 (a livello tecnico significa che la quantità di etanolo presente in 2100 ml d’aria è in equilibrio con quella presente in un millilitro di campione ematico). Questo fattore viene stabilito dalle norme ministeriali, dimenticando, però, che si tratti di un valore medio Questo potrebbe inficiare i valori del test alcolemico effettuati con l’etilometro ministeriale, in quanto il ragazzo, secondo la perizia, ha un fattore di conversione inferiore ai 2100, e quindi la sua alcolemia è stata vostrastimata dall’apparecchio. Ciò significa che per i medico il ragazzo aveva sicuramente bevuto, ma che il suo tasso alcolemico era di sicuro inferiore ad 1,5 g/l. Pertanto al giovano non dovrebbero essere applicate le pene più severe riservate a chi supera appunto 1,5 g/l di alcol nel sangue.
LA REPLICA - A questo punto è stata messa in dubbio la validità dei test eseguiti attraverso le apparecchiature Ministeriali: nel caso specifico il Lion Intoxilyzer 8000, prodotto da Morgan Italia S.r.l. L’azienda, una delle più grandi in Italia e in Europa, non ha ovviamente tardato a rispondere. "Ribadiamo come la perizia svolta dai professori abbia consentito di appurare un più o meno sensibile scarto tra le rilevazioni spirometriche rispetto a quelle svolte in contemporanea su campione ematico. I periti hanno ascritto tale discrasia al differente fattore di conversione del soggetto esaminato rispetto a quello standard applicato sulle apparecchiature omologate nella trasposizione tra quantità di alcool nell’aria espirata e concentrazione di alcool nel sangue. Date tali premesse, ed appurato che tanto la strumentazione utilizzata al momento del controllo su strada quanto quella usata in sede peritale risultano omologate, perfettamente conformi ai parametri previsti dalla legge, e regolarmente tarate, appare evidente che lo scarto riscontrato lungi dall’essere dovuto ad un difetto del Lion Intoxilyzer 8000, è ascrivibile allo stesso metodo di misurazione con cui sono calibrate tutte le apparecchiature, secondo i dettami normativi. Queste, in estrema sintesi, le riflessioni dei due periti che, nell’elaborato, non hanno minimamente posto in dubbio la perfetta conformità del Lion Intoxilyzer 8000, ma soltanto il metodo di misurazione di ogni, indifferente ed indistinta apparecchiatura spirometrica, parametrata per individuare la presenza di alcool nel sangue sulla scorta di un moltiplicatore fisso."
IL MINISTERO CHE FARA’? - Diventa lecito, a questo punto, chiedersi se i parametri con i quali vengono tarati gli etilometri siano corretti. Con questo non vogliamo prendere le difese di chi si mette alla guida dopo avere bevuto. Lungi dalle nostre intenzioni, anzi crediamo che qualunque strumento atto a perseguire una pratica così pericolosa non debba essere oggetto di facili critiche scientifiche che possano inficiarne il forte potere deterrente. A questo punto è bene che, dopo l’eventuale sentenza del Giudice e la pubblicazione della perizia qualcuno a Ministero si faccia vivo e sia pronto a rendere più affidabile l’etilometro a fiato.

ASAPS

Due incidenti mortali causati dalla guida in stato di ebbrezza
A Sorso, nel sassarese, perde la vita una giovane mamma, mentre a Canicattì muore un ragazzo di 17 anni
12 aprile 2011 – Due incidenti mortali legati alla guida in stato di ebbrezza. Il primo è avvenuto a Sorso, località in provincia di Sassari. A perdere la vita una giovane mamma che stava accompagnando la figlia 11enne a scuola. Come ogni giorno la 38enne è salita in auto con la figlia e ha percorso la strada statale 200 che porta a Castelsardo. Un viaggio sereno e tranquillo, come ogni mattina. Sino alla seconda curva in uscita dalla città da cui è spuntato un furgone a tutta velocità condotto da un 35enne di Sassari, che ha colpito violentemente la loro vettura. L’uomo si è accorto all’ultimo minuto della loro presenza e non è riuscito a evitarle. L’impatto è violentissimo, il Doblò ha colpito in pieno la Golf con a bordo le due donne e lo ha scaravento indietro per parecchi metri. La 38enne è rimasta incastrata tra le lamiere mentre la piccola si è ferita al volto. Immediati i soccorsi per la giovane mamma che è stata portata all’ospedale di Sassari dove è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico nel tentativo di salvarle la vita. Tentativo purtroppo non riuscito, la donna è deceduta dopo alcune ore. In ospedale il ragazzo, uscito illeso dall’incidente, ha tentato di fuggire a piedi, ma è stato rintracciato dai Carabinieri di nucleo radiomobile della compagnia di Porto Torres. Sottoposto all’alcoltest è risultato avere un tasso alcolemico di 2,25 g/l. Per lui è scattata la denuncia per essersi allontanato dal luogo dell’incidente e per omissione di soccorso. Gli sono stati contestati anche la guida in stato di ebbrezza e l’omicidio colposo. A Canicattì, invece, un automobilista ubriaco ha spezzato la giovanissima vita di un 17enne che viaggiava sul suo scooter. L’auto condotta da un 34enne di Delia, in provincia di Caltanissetta, ha travolto lo scooter dove si trovavano la vittima e un suo amico, ferito in modo grave. Illeso invece il conducente dell’autovettura risultato positivo all’alcool test. Per lui è già scattata la segnalazione a piede libero all’autorità giudiziaria per i reati di omicidio colposo, lesioni gravi, guida in stato di ebbrezza. 

ANSA

INCIDENTI STRADALI: GUIDATORE POSITIVO A ALCOL TEST, 3 MORTI
COMO, 11 APR - E’ risultato positivo all’alcol test il conducente dell’auto che la notte scorsa si e’ scontrata frontalmente con un autobus a Rovello Porro. Tre giovani sono morti, due i feriti, uno dei quali grave. I feriti sono il conducente della vettura, grave, e l’autista dell’autobus, che ha riportato invece lesioni non gravi ed e’ stato trasportato all’ospedale di Saronno (Varese). Il giovane, di origine ucraina, e’ in gravissime condizioni ed e’ l’unico sopravvissuto allo schianto, costato la vita a tre connazionali che erano in auto con lui. Al momento la Polizia stradale sta ancora cercando di rintracciare i familiari dei giovani coinvolti, dei quali non si e’ riusciti a stabilire al momento il luogo di residenza, e che potrebbero anche non essere domiciliati nella zona. Di una delle vittime e’ stato ricavato un indirizzo di Orzinuovi (Brescia), ma non si sa sia e’ recente o meno. La vettura su cui viaggiavano i quattro ucraini si e’ scontrata frontalmente con un autobus di linea in un tratto di strada rettilineo, e poi e’ finita contro la massicciata della ferrovia. I tre giovani sono morti sul colpo. Lesioni non gravi per il conducente dell’autobus, un uomo di 45 anni di Rovello. 

IL TIRRENO

MONZA LITE TRA UBRIACHI IN UN CHIOSCO
”Non ti offro la birra” e lo uccide a calci Condannato a 10 anni
Stefania Totano
LISSONE (Monza) - UNA LITE tra ubriachi, un calcio, l’uomo che cade a terra. L’emorragia cerebrale, poi la morte. Colpevole di insistere troppo nel cercare di farsi offrire una birra. Una fine assurda, come assurde sanno essere certe notti. Per questo, ieri, l’aggressore è stato condannato a 10 anni di reclusione dai giudici del Tribunale di Monza.
Il 22 luglio a Lissone, in Brianza, Luigi Pagani, operaio di Desio, non era sopravvissuto alle botte. Ora la condanna, al termine del processo con il rito abbreviato davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Monza Giovanni Gerosa. Dieci anni di reclusione per Stefano D’Ambrosio, 38 anni, operaio senza precedenti penali. Residente a Muggiò, era accusato di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi. L’imputato, ancora in carcere per questa vicenda, è stato anche condannato a pagare un anticipo sul risarcimento dei danni di 50mila euro sia alla madre che ai due fratelli della vittima: 150mila euro in tutto.
Con D’Ambrosio era imputato anche un suo amico, Vito Antonio D’Apice, un idraulico di 28 anni senza precedenti, anche lui residente a Muggiò. Il giovane è stato appena processato dalla Corte di Assise di Monza. E’ stato assolto su richiesta della stessa accusa e scarcerato dopo 8 mesi. Il sostituto procuratore monzese Flaminio Forieri aveva chiesto il giudizio immediato per entrambi, dopo che la perizia medico legale aveva escluso che la morte del 33enne fosse stata provocata da una botta accidentale della testa contro l’asfalto. L’uomo era morto proprio a causa dei colpi ricevuti da D’Ambrosio.
DURANTE il processo in Assise, infatti, alcuni testimoni avevano raccontato che Pagani aveva sì un diverbio per una birra con D’Apice, ma questi l’aveva solo allontanato con una manata. In un secondo momento era poi stato D’Ambrosio a raggiungerlo e colpirlo con un calcio facendolo cadere a terra. L’uomo aveva picchiato violentemente la testa contro l’asfalto. L’emorragia l’aveva condotto in pochi minuti alla morte.

IL TIRRENO

MARTEDÌ, 12 APRILE 2011
Rissa in piazza Garibaldi, 4 denunciati 
Tutti ubriachi, portati in caserma hanno danneggiato la porta d’ingresso 
LIVORNO. Maxi rissa nella notte nella zona calda di piazza della Repubblica. Protagonisti sei ubriachi. L’allarme è scattato alle 23.30 di domenica sera in via della Pina D’Oro. Sul posto sono arrivate due volanti della polizia che hanno trovato sei persone che si picchiavano intorno a piazza Garibaldi, a pochi passi dalla via.
Alla vista delle auto di servizio due sono fuggiti. Gli altri quattro invece, due polacchi e una coppia di rumeni, hanno continuato a darsele di santa ragione. La polizia ha costatato che erano tutti ubriachi.
I quattro, 33, 31, 30 e 23 anni sono stati denunciati per rissa e multati per ubriachezza molesta. In caserma poi hanno preso a calci la porta d’ingresso della questura di viale Boccaccio e provocato altri danni.
Sono stati denunciati quindi anche per danneggiamento.
La coppia di rumeni e uno dei polacchi vivono in centro nello stesso appartamento. L’altro polacco abita sempre in città, ma in un’altra casa.

LA NAZIONE

Colpisce i vigili urbani Arresto in piazza
Protagonista un marocchino di 32 anni in piazza Guido Monaco
Arezzo, 11 aprile 2011 - La sua serata brava" l’ha chiusa in carcere. Ubriaco, è stato protagonista di un vero e proprio show domenica sera nel cuore di Arezzo, in piazza Guido Monaco. Prima ha aggredito due vigili urbani in moto, minacciandoli con una bottiglia rotta. Poi si è avvicinato a una delle due moto di servizio, parcheggiate nei pressi, e l’ha fatta cadere prendendola a calci. Poi ha continuato a colpire gli agenti stessi, che però sono riusciti ad ammanettarlo, aiutati anche da una pattuglia dei carabinieri.
Ma prima di essere caricato nell’auto è riuscito a danneggiare la fiancata del veicolo e poi alcuni infissi al Comando della Polizia Municipale. Protagonista un marocchino di 32 anni, arrestato per resistenza, lesioni e danneggiamento e trasferito al carcere di Firenze.

IL TIRRENO

MARTEDÌ, 12 APRILE 2011
Controlli a raffica nei pressi dei locali della movida cinque denunciati per guida in stato di ebbrezza 
CARRARA. Mettersi al volante dopo aver bevuto troppo è costato caro a cinque persone. Il Comando Compagnia di Carrara nello scorso fine settimana ha infatti intensificato i controlli alla circolazione stradale e, in particolare, quelli rivolti alla guida in stato di ebbrezza. Le verifiche si sono concentrate nei pressi dei locali frequentati dai giovani a Marina di Carrara e sull’Aurelia.
Al termine del servizio sono state denunciate cinque persone di sesso maschile con una età compresa da 29 a 45 anni: a tutti è stato riscontrato un tasso alcolemico superiore a quello consentito.
Alla denuncia è seguito il ritiro della patente ed il sequestro del veicolo ai fini della confisca.
L’invito è sempre quello alla prudenza ed al senso di responsabilità quando ci si pone alla guida di un veicolo.
Proseguiranno i controlli con l’etilometro anche in altre zone della città.

IL GIORNALE DI VICENZA

Schianto mortale, inflitti 22 mesi
Automobilista condannato: viaggiava ubriaco contromano
TRISSINO 12/04/2011 - Il cittadino serbo Dragan Dukanovic, 33 anni, residente a Vicenza in via Zanecchin, è stato condannato ieri dal giudice Gerace a un anno e 10 mesi di reclusione. La pena è stata sospesa ma l’imputato (avv. Antonio D’Amelio) resterà tre mesi senza patente.
L’incidente avvenne a Trissino il 5 luglio 2009. Dukanovic, ha ricostruito il pm Peraro, alla guida di una Mercedes, ubriaco e sotto l’effetto di stupefacenti, invase la corsia opposta e percorse un tratto contromano, provocando lo schianto contro l’Audi A3 condotta da Walter Rosa, 74 anni, di Selvazzano. L’impatto fu violentissimo e Rosa subì lesioni gravi. Morì due mesi dopo, il 5 settembre, in ospedale a Padova. L’assicurazione ha risarcito la famiglia della vittima.

NEWSFOOD.COM

Una ricerca dell’Istituto Tedesco di Nutrizione Umana, diretta dalla dottoressa Madlen Schutze e pubblicata sul "British Medical Journal"
Alcol, causa di 1 tumore su 3 per gli uomini
Un elevato numero di neoplasie legate alle bevute in eccesso
Alcol e tumori hanno una stretta relazione. Se infatti si osserva l’effetto delle bevute eccessive, si nota come queste causino 1 tumore su 3 negli uomini ed 1 su 20 per le donne.
Questa la conclusione di una ricerca dell’Istituto Tedesco di Nutrizione Umana, diretta dalla dottoressa Madlen Schutze e pubblicata sul "British Medical Journal".
Gli studiosi si sono basati sui dati di 8 Paesi Europei, inseriti nel progetto EPIC ( European Prospective Investigation into Cancer): Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Olanda, Grecia, Germania, Danimarca. In dettaglio, sono state valutate le condizioni di 360.000 uomini e donne tra i 37 e 70 anni. In base all’osservazione, un numero elevato di tumori (dal 40% al 98%) sono conseguenza diretta dell’eccesso di alcolici.
Per gli uomini, il legame alcolici-casi di cancro è di 1 su 10 (per tutti i tumori) ed 1 su 3 (per le neoplasie più legate al bere). Per le donne, il rapporto è di 1 su 33 ed 1 su 20.
Perciò, sostiene la dottoressa Schutze, una porzione rilevante dei casi diagnosticati "Potrebbero essere evitati limitando il consumo giornaliero di alcol".
La scienziata ricorda infatti come le linee-guida fissino limiti precisi: 3-4 unità di alcol per gli uomini, 2-3 unità per le donne. Ogni unità è equivalente a 12 g di alcol, pari a un bicchiere da 125 ml di vino o una birra da un quarto.
FONTE: Madlen Schutze et al.,"Alcohol attributable burden of incidence of cancer in eight European countries based on results from prospective cohort study", : BMJ 2011; 342:d1584

 

 

 

Mercoledì, 13 Aprile 2011
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