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Unione europea - Sicurezza stradale, Unione europea: al via il progetto “react”. Milioni di sensori per avvertire i conducenti su condizioni atmosferiche ed ostacoli.

Sicurezza stradale, Unione europea: al via il progetto “react”. Milioni di sensori per avvertire i conducenti su condizioni atmosferiche ed ostacoli.

(ASAPS) BRUXELLES – La Commissione Europea ha dato il via libera al finanziamento di un progetto ipertecnologico per aumentare la sicurezza stradale. Sono stati stanziati, per ora 3,6 milioni di euro, tutti confluiti al progetto REACT, che ha come obiettivo dotare strade e veicoli di un sistema interattivo di sensori in grado di comunicare tra loro ed avvisare i conducenti delle improvvise variazioni atmosferiche e delle condizioni del traffico lungo le strade. A convincere la Commissione ci hanno pensato i dati relativi alla sinistrosità del Vecchio Continente, che ogni hanno deve fare i conti con 1 milione e 300mila incidenti, che provocano circa 40mila morti. Un bilancio umano inaccettabile, che presenta anche indicibili perdite economiche, valutate in 45mila milioni di euro per costi diretti e 160 bilioni per costi indiretti. In sostanza il 2% del PIL dell’Unione Europea. Pesante anche il costo per le conseguenze della perdita di fluidità del traffico, dovuta in larga parte proprio a incidenti della circolazione, che costano agli europei oltre 40 bilioni di euro ogni anno, come valutato dal rapporto del Safety Forum Summary redatto per il 2003. Con queste considerazioni, la Commissione ha messo al lavoro un pool di esperti, in un consorzio di 10 tra imprese, istituti di indaginistatistiche ed università, che entro il mese di gennaio 2007 dovrà sfornare la soluzione. A loro, Barroso chiede di progettare un sistema di sensori che consenta un dialogo tra strade e veicoli, e che in tempo reale possa informare i conducenti di un immediato pericolo. Il sistema è già in parte stato ideato e prevede un server centrale che analizzerà i dati provenienti dalla periferia e ne curerà una prima rapida valutazione da trasmettere al computer del veicolo. Più facile a dirsi che a farsi, ma che è tecnicamente possibile. Al programma ha aderito anche Israele, con la Motorola, che coordina il progetto, la Francia (con la Itempora), la Spagna (con la DMR), la Germania e l’Olanda. La chiave dello sviluppo di questo progetto è l’evoluzione dell’applicazione della tecnologia al sistema intelligente dei trasporti, che per funzionare deve però prevedere un investimento incredibile: la dotazione del sistema a tutti i veicoli, tecnicamente meno problematica, e la copertura dell’intera rete viaria europea (questa di meno semplice attuazione). Sarebbe più semplice se il problema fosse la copertura della sola rete autostradale, vista l’elevata qualità delle infrastrutture oggi presenti, ma il problema è che il 60% degli incidenti in Europa avviene sulla rete ordinaria. Il costo di quest’adeguamento, fanno rilevare i tecnici già al lavoro dal gennaio di quest’anno, sarà di gran lunga superiore che la dotazione del sistema ricevente a tutti i veicoli. Il progetto prevede lo sviluppo di un sensore di frizione sugli organi di scorrimento del veicoli, in grado di verificare e valutare la presenza di acqua o altri elementi atmosferici, e di un dispositivo in grado di rilevare il livello di visibilità sulla strada. Un altro problema potrebbe essere costituito dal costo per l’utente finale, per il quale la Commissione prevede un abbonamento. In questo forse c’è bisogno di fare la voce grossa. (ASAPS).

Martedì, 26 Luglio 2005
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