APRILE, MESE DELLA PREVENZIONE ALCOLOGICA PUGLIA LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Triste primato in Puglia a 11 anni già bevitori 14.4.11 - BARI – In Puglia si registra un triste primato: quello del maggior numero di undicenni che cominciano a bere bevande alcoliche. È uno dei dati emersi nell’incontro con i giornalisti che si è tenuto oggi nell’aula della Clinica Medica ’Murri’ del Policlinico di Bari per presentare il mese della prevenzione alcologica. Durante la conferenza stampa – alla quale ha partecipato, tra gli altri, il direttore della Clinica Medica Murri del policlinico, prof.Giuseppe Palasciano – il presidente della sezione Appulo-Lucana della Società italiana di alcologia (Sia), Doda Renzetti e l’esperta di alcologia, la dottoressa Maria Teresa Salerno, hanno spiegato che «in Puglia non ci sono fondi dedicati a prevenire l’alcolismo». E ciò «a fronte – è stato sottolineato – del triste primato di precoce inizio nell’assunzione di bevande alcoliche già negli undicenni, di comportamenti a rischio che riguardano fino al 13,9% di soggetti di età superiore agli 11 anni, di un consumo giornaliero non moderato che varia tra il 7,4 e l’8,7 per cento e del 6,5% della popolazione che beve per sballo (binge drinking)». L’unico progetto portato avanti a Bari e provincia nel 2010 - con i pochi fondi a disposizione – è stata un’indagine epidemiologica tra i lavoratori di aziende, resa possibile dalla collaborazione con lo Spesal e l’Inail. Su 2339 soggetti sottoposti a questionario è risultato che il 3,65% dei lavoratori di sesso maschile presenta un bere «problematico», il numero dei soggetti infortunati è del 41% per i bevitori rispetto al 35,4% dei non bevitori, e la durata di malattie è superiore tra i bevitori con 30.2 giorni rispetto ai 23.4 giorni dei non bevitori. «In Puglia – ha spiegato anche Renzetti – non c’è un osservatorio epidemiologico dedicato, la Società fa prevenzione e informazione a largo raggio coinvolgendo i giovani, le scuole, i luoghi di lavoro, ma mancano progetti locali». «Ci sono iniziative – ha aggiunto Maria Teresa Salerno – ma non fondi specifici per portare avanti quella progettualità continuata nel tempo che servirebbe per attuare quella formazione di educazione alla salute che dovrebbe partire sin dalle scuole guida». «Oggi – ha concluso il vicepresidente nazionale dell’Associazione italiana dei club alcologici territoriali, Aicat, Gianni Carrassi – sono proprio i giovani a chiederci aiuto per le famiglie di origine, spesso allargate, in cui si beve». ABRUZZO CORRIERE ADRIATICO Abusare con l’alcol è rischioso San Benedetto Da ormai dieci anni, ad aprile, su tutto il territorio nazionale, si organizzano dibattiti e attività di prevenzione per informare le persone che bere bevande alcoliche è un comportamento a rischio. Il bere è una pratica fortemente diffusa e incentivata nei nostri contesti di vita ma scarsamente percepita come un’abitudine rischiosa per la salute e la sicurezza del singolo e della collettività. Si moltiplicano dunque le iniziative per favorire l’accesso a informazioni che orientino verso scelte appropriate rispetto al comportamento del bere. Anche il Comune di San Benedetto, da anni impegnato in campo alcologico, promuove per domani la giornata di prevenzione alcologica. Dalle 10 il servizio risposte alcologiche allestirà, in viale Moretti un Info-point dove sarà possibile ricevere informazioni sui rischi connessi al consumo di alcol. Dalle 10.30 l’associazione provinciale dei Club Alcologici Territoriali organizzerà, per le scuole che visiteranno il gazebo, dei giochi di prevenzione alcologica. Per partecipare, gli alunni dovranno guadagnarsi una carta d’accesso, rispondendo ad alcune domande sull’alcol. Le classi che vinceranno saranno premiate con simpatici gadget. UNA INTERESSANTE E VALIDA RIFLESSIONE GENOVA24 Alcol: diminuiscono i ricoveri, ma aumentano i rischi per salute e sicurezza 13.4.11 Liguria. Trapianti, tumori, infortuni sul lavoro e incidenti stradali. Il minimo comune denominatore è l’alcol, un fattore di rischio comparabile al fumo, generatore di patologie cancerogene e non solo. “Spesso si confonde il rischio legato all’alcol con la mera dipendenza – spiega il prof. Gianni Testino, Direttore Alcologia ed Epatologia dell’ospedale S.Martino di Genova e vice presidente nazionale Società Italiana Alcologia, al convegno Alcol-Dipendenza e tossicodipendenza organizzato dalla Aias – ma non è così. Il consumo, anche sporadico, di bevande alcoliche rappresenta un grave fattore di rischio”. I dati generali confermano un quadro piuttosto allarmante, anche dal punto di vista della spesa sociale sanitaria. Il 42% dei trapianti è legato al consumo di alcol, così come il 40% dei tumori al fegato e il 4% delle patologie cancerogene in generale, come il cancro al seno e soprattutto i tumori legati al cavo orale e all’apparato digerente. Ancora più rilevante è il collegamento diretto tra consumo di bevande alcoliche e incidenti: “Nella nostra regione il 30% degli incidenti sul lavoro dipendono dall’alcol – spiega Testino – non dalla dipendenza tout court, ma dall’uso spesso considerato normale. Ad esempio due bicchieri di vino in pausa pranzo”. E la percentuale è destinata ad alzarsi se si guardano i dati relativi agli incidenti stradali: il 38% è dovuto all’alcol. Un dato positivo arriva dall’Istituto superiore della sanità: in Liguria, diminuiscono i ricoveri legati all’alcool tanto che la nostra regione scende dal quarto al quinto posto. “La campagna di prevenzione degli ultimi cinque anni, in collaborazione con il ministero della Salute, ha funzionato, anche se il target era soprattutto quello degli adulti, già consapevoli”. Ad aumentare invece è la preoccupazione per il consumo eccessivo di alcol nei giovani under 25. “Il 40% dei giovani beve fuori pasto – sottolinea il professore – e soprattutto si ubriaca nel week end”. Le percentuali lo confermano: fanno abuso di alcol il 2% dei ragazzi, tra gli 11 e i 16 anni, il 6% tra i 16 e i 18, e il 16% tra i 18 e i 24 anni. “Sono dati preoccupanti se si pensa che l’alcol è lesivo per il sistema nervoso centrale dei giovani in formazione, e in certi casi porta anche a una riduzione della massa cerebrale”. Tamara Turatti – Alberto Maria Vedova ANCORA SUI… BENEFICI… DEL VINO, DELLA BIRRA E DELLE ALTRE BEVANDE ALCOLICHE DONNA TUTTOGRATIS Alcol: aumenta anche il rischio di tumore Pubblicato da Rossella Giglio il 13/04/2011 in: Malattie, Prevenzione, Salute Si parla spesso dell’aumento del consumo di alcol tra i giovani e le donne e degli effetti negativi sulla salute. Molti ritengono che gli effetti dell’alcol si facciano sentire soprattutto, se non esclusivamente, ai danni del fegato. In realtà l’alcol ha molte altre responsabilità. L’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha stimato che nei Paesi dell’Unione Europea, Italia compresa, gli alcolici sono responsabili di circa il 10 per cento del carico totale di malattie di una persona. Oggi si sa per certo che l’alcol non ha effetti negativi solo sul fegato, ma incide negativamente in altri e molti sensi sulla nostra salute. In particolare, aumenta le aritmie, tende a far salire la pressione (soprattutto quando se ne assume tanto in un tempo breve aumenta il rischio di un ictus cerebrale) e molti sono i problemi a carico dello stomaco (non è un caso che ulcere e gastriti siano parecchio diffuse tra i consumatori abituali di alcol). Ancora, l’alcol può avere conseguenze negative e importanti sul sistema nervoso centrale (dalle alterazioni cerebrali ai problemi psichiatrici). Non meno importanti le conseguenze legate allo sviluppo dei tumori. Recenti ricerche hanno evidenziato che l’assunzione abituale di alcolici aumenta notevolmente i rischi di sviluppare un tumore alla bocca, alla faringe e all’esofago. Uno studio californiano, invece, ha legato l’abuso di alcol anche al cancro alla mammella, evidenziando proprio come l’alcol aumenti il rischio di contrarre il tumore alla mammella. Insomma, le conseguenze sono davvero tante e tutti, soprattutto i giovani, dovrebbero riflettere su questi dati. L’alcol non deve essere uno strumento di aggregazione…né di evasione! L’ANGOLO DELLA SCIENZA Vino e Resveratrolo Fonte: Wordpress.com 13 aprile 2011 Uno dei cavalli di battaglia dei sostenitori del consumo di vino riguarda gli effetti benefici del resveratrolo, contenuto soprattutto nel vino rosso. La ricerca ha indicato come quantità ottimale 50 mg al giorno, affinché svolga una attività antitumorale e cardioprotettrice. Il contenuto di resveratrolo nell’uva è superiore di una quantità che va dal 40% al 100% rispetto a quello del vino. Ma allora perché gli esperti consigliano di bere vino "perché contiene resveratrolo", non potrebbero consigliare al suo posto il consumo di uva, almeno in stagione, che ha il vantaggio di non contenere alcool e di avere meno calorie? Ma c’è di più. Provate a fare due conti: per ottenere 50 mg al giorno di resveratrolo occorrono, in media, più di 10 kg di uva oppure 20 litri di vino. I dati si commentano da soli: nè l’uva nè il vino possono aiutarci ad assumere abbastanza resveratrolo! Viene da chiedersi allora se informazione salutistica si fa secondo una logica etica (la salute in primo piano), o la si "adatta" a seconda delle logiche di mercato... Cos’è il resveratrolo - Il resveratrolo appartiene alla famiglia di composti polifenolici ed è presente negli acini dell’uva, nel vino, in alcune bacche e semi oleosi (arachide) e in particolari piante. Per esempio, nella medicina tradizionale asiatica si utilizza la pianta Polygonum cuspidatum, particolarmente ricca di resveratrolo, per curare i disturbi al cuore e al fegato. Nell’uva è contenuto solo nella buccia, mentre il contenuto nel vino dipende dalla pianta della vite, dalla locazione geografica di coltivazione e dal tempo di fermentazione. Come conseguenza, il contenuto di resveratrolo dipende dal tipo di vino ed è maggiore nel vino rosso che in quello bianco o rosato. A cosa serve - Le attività biologiche di questa sostanza sono diverse. Come sostanza antinvecchiamento, il resveratrolo è considerato un antiossidante, è attivo contro alcuni radicali liberi e impedisce l’ossidazione del colesterolo LDL. Questo primo effetto è quindi la motivazione di chi sostiene la sua efficacia contro l’invecchiamento e nella riduzione del rischio cardiovascolare, calcolato basandosi sui valori di colesterolo. Tuttavia gli effetti antiossidanti sono stati osservati in vitro, e non in vivo, quindi non si hanno conferme sulla sua utilità nell’organismo umano. Reale efficacia del resveratrolo - Come visto al punto precedente, la maggior parte dei benefici ipoteticamente derivanti dall’assunzione del resveratrolo è stata verificata, non sempre in modo concordante da tutte le ricerche effettuate, solo per culture in vitro e non sull’organismo umano. Tuttavia, le ragioni che mettono seriamente in dubbio l’utilità del resveratrolo sono ancora più semplici: il dosaggio e la biodisponibilità. Tutti gli esperimenti condotti riguardavano dosi di resveratrolo molto elevate; le cavie di laboratorio sono state alimentate con dosi di 300 mg/kg! Perché il resveratrolo possa avere effetto, deve avere una concentrazione nel sangue consigliata di almeno 10 mg/l (Yu e al., 2003). In altri termini devono circolarne nel nostro corpo circa 50 mg. La buccia dell’acino di uva rossa contiene circa 50-100 microgrammi di resveratrolo/grammo di peso secco e la sua concentrazione nel vino rosso è dell’ordine di 0,3-0,5 mg/l. Un individuo di 70 kg, per assumere le stesse dosi testate in laboratorio, dovrebbe mangiare 3-6 kg di buccia di acini di uva al giorno! La biodisponibilità invece indica la capacità del corpo umano di assorbire una sostanza: la biodisponibilità del resveratrolo è bassissima, in quanto viene metabolizzato molto velocemente. Una dose di 25 mg lascia tracce di concentrazione nel plasma trascurabili e dopo 30-60 minuti circa i valori di picco sono circa 10-100 volte inferiori alle dosi utilizzate negli esperimenti in laboratorio! [5]. Il vino - I produttori di vino e gli esaltatori della dieta mediterranea pongono l’accento sui benefici del consumo di vino come sorgente primaria di resveratrolo. Tuttavia, anche in questo caso, il fallimento quantitativo è evidente. Anche considerando una dose ben lontana da quelle testate in laboratorio, per esempio 50 mg al giorno (indipendentemente dal peso del soggetto), occorrerebbe bere parecchi litri di vino, come evidenziato in questa tabella: Vino Massimo contenuto di Dose giornaliera di vino (in litri) resveratrolo totale (mg/litro) [6] equivalente a 50 mg di resveratrolo Vino bianco 1,8 27,7 Vino rosato 3,5 14,2 Vino rosso 12,5 4 Succo d’uva rossa 8,7 5,7 Da questi dati appare evidente come sia impossibile pensare di assumere una dose minima di resveratrolo tramite il vino, anche se gli effetti antitumorali, antinvecchiamento e per la prevenzione di patologie cardiache fossero confermati anche sull’organismo umano. Quattro litri di vino al giorno sono sufficienti per distruggere anche il fegato più resistente! Bibliografia: [1] Bowers JL, Tyulmenkov VV, Jernigan SC, Klinge CM. Resveratrol acts as a mixed agonist/antagonist for estrogen receptors alpha and beta. Endocrinology.141(10):3657-3667, 2000. [2] Chen ZH, Hurh YJ, Na HK, et al. Resveratrol inhibits TCDD-induced expression of CYP1A1 and CYP1B1 and catechol estrogen-mediated oxidative DNA damage in cultured human mammary epithelial cells. Carcinogenesis;25(10):2005-2013, 2004. [3] Lin MT, Yen ML, Lin CY, Kuo ML. Inhibition of vascular endothelial growth factor-induced angiogenesis by resveratrol through interruption of Src-dependent vascular endothelial cadherin tyrosine phosphorylation. Mol Pharmacol;64(5):1029-1036, 2003. [4] Donnelly LE, Newton R, Kennedy GE, et al. Anti-inflammatory effects of resveratrol in lung epithelial cells: molecular mechanisms. Am J Physiol Lung Cell Mol Physiol. 287(4):L774-783, 2004. [5] Gescher AJ, Steward WP. Relationship between mechanisms, bioavailibility, and preclinical chemopreventive efficacy of resveratrol: a conundrum. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev;12(10):953-957, 2003. [6] Moreno-Labanda JF, Mallavia R, Perez-Fons L, Lizama V, Saura D, Micol V. Determination of piceid and resveratrol in Spanish wines deriving from Monastrell (Vitis vinifera L.) grape variety. J Agric Food Chem;52(17):5396-5403, 2004 VIRGILIO NOTIZIE Scienza/ Alcol ’addestra’ cervello a bere di più Modifica settori chiave per memoria Roma, 13 apr. (TMNews) - L’alcol modifica il cervello, addestrandolo a ricordare il piacere associato al bere. Un meccanismo che facilita la dipendenza(*). A dirlo uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience da Hitoshi Morikawa, uno scienziato dell’Università del Texas. Morikawa punta i riflettori su un effetto dell’alcol non molto investigato. "Si dice sempre che l’alcol fa male alla memoria - dice lo scienziato - e questo è vero. Ma questo è quanto accade alla memoria vigile". Il parlare sconnesso e i vuoti di memoria associati alle forti bevute sono solo il lato visibile. In realtà secondo lo scienziato, l’alcol riesce a migliorare un altro tipo di memoria a livello più profondo, quasi inconscio. Modifica la plasticità del cervello a cominciare delle sinapsi fissando nelle memoria il ricordo piacevole associato al bere e il senso di relax favoriti dal rilascio della dopamina, noto come ormone della gratificazione. Sapere questo, dice Morikawa, "ci aiuterà a trovare trattamenti più efficaci per la lotta alla dipendenza dall’abuso di alcolici (*)Nota: ecco perché anche il cosidetto bere responsabile o consapevole è comunque a rischio. IN QUASI IL 30% DEI CASI IL CONDUCENTE ERA UBRIACO ASAPS Contromano: l’analisi dei primi mesi del 2011 dopo l’incidente della A14 Forlì, 4 aprile 2011 L’osservatorio il Centauro - Asaps ha già raccolto da gennaio informazioni su 63 episodi, dove hanno perso la vita 13 persone e 49 hanno riportato significative lesioni. Il 44% degli eventi rilevati di notte Il 57% dei contromano su strade a doppia carreggiata. In quasi il 30% dei casi il conducente era ubriaco Nel 2010 gli episodi furono 225 con 20 morti e 166 feriti. 26% ubriachi, 24% stranieri, 16% anziani Il tragico incidente della A14 di Ancona che ha causato 3 morti e 4 feriti ripropone il problema del contromano sulle autostrade e strade statali. L’Osservatorio il Centauro – Asaps, continua a monitorare il fenomeno raccogliendo i dati della cronaca e attraverso i suoi 600 referenti sul territorio. Nel 2011 da gennaio ad oggi, abbiamo preso in considerazione 63 episodi, tutti accuratamente documentati in uno speciale report, 10 dei quali mortali (16%), con 13 vittime. I feriti ad oggi sono stati 49, molti dei quali gravi. Attenzione nel 29% dei casi il conducente è risultato in stato di ebbrezza da alcol o stupefacenti. L’episodio di Ancona da questo punto di vista non è stato ancora catalogato. Ricordiamo a questo proposito il tragico contromano del camionista ucraino ubriaco, che il 7 febbraio scorso nell’autostrada di Trieste uccise una bimba e il suo papà mentre la mamma rimase gravemente ferita. Gli stranieri coinvolti nei contromano sono stati nel 2011 ad oggi 9, pari al 14%. Nei primi mesi di quest’anno il 57% degli episodi è avvenuto su autostrade o strade statali a doppia carreggiata, con 36 episodi, mentre 27 sono avvenuti su strade ordinarie. 28 gli episodi avvenuti di notte 44% e 35 di giorno, 56%. Ricordiamo che in tutto il 2010 l’Osservatorio il Centauro-Asaps sui contromano ha monitorato 225 episodi nei quali persero la vita 20 persone e 166 rimasero ferite. L’incidenza dell’alcol con 59 episodi (quelli accertati) raggiunse la percentuale del 26%, mentre gli stranieri furono coinvolti in 53 episodi, pari a quasi il 24%. Anche gli anziani, intesi come over 65, furono coinvolti in 37 episodi pari al 16%. Le donne sono state protagoniste in 27 episodi di contromano pari al 12% del totale. Lo scenario più pericoloso, per questo tipo di fenomeno, resta dunque la strada con carreggiata separata, quella cioè nella quale il contromano prosegue più a lungo rispetto alla “semplice” invasione della corsia opposta o vietata che viene registrata sulle arterie ordinarie. Al di fuori dell’autostrada – dove sono state intraprese opere di messa in sicurezza suggerite proprio da ASAPS (nei tratti di Autostrade per l’Italia è operativa nuova segnaletica verticale, mentre funzionano a pieno ritmo i sistemi a messaggio variabile sui portali e gli allarmi sulle varie radio traffic, prima tra tutte Isoradio) – il fenomeno resta preoccupante. Certo dopo l’installazione di divieti di accesso maggiorati, con fondo giallo, rimane da valutare la possibilità di installare sistemi di allarme visivo e acustico e blocco per chi imbocca comunque le rampe autostradali e delle superstrade o le uscite delle aree di servizio in contromano. Anche l’alcol rimane un fattore sul quale non si finirà mai di sottolineare la minacciosità. Giordano Biserni Presidente Asaps DICIAMO CHE AL POSTO DEL VINO POSSIAMO BENISSIMO METTERCI L’ACQUA... SICURAUTO Vi piace il vino? Ecco la Range Rover per voi Categoria: Blog della Redazione | 14 Aprile 2011 | Riccardo Celi In occasione dell’ultima edizione del Vinitaly, la fiera del vino che si svolge ogni anno a Verona e che si è appena conclusa, Land Rover ha presentato una versione molto speciale della sua Range Rover Vogue SE 4.4 TD VB battezzata Spirito DiVino Wine car by Aznom. La vettura, che per la durata della manifestazione è rimasta esposta in piazzetta Pescheria (uno dei luoghi più suggestivi della città scaligera), è stata realizzata con la collaborazione della rivista "Spirito diVino" dalla Aznom, un tecno-atelier di Monza non nuovo ad audaci accostamenti tra il mondo dei motori e quello degli alcolici. Per esempio, la Fiat 500C "Sassicaia", dedicata al famoso rosso delle tenuta di San Guido. VINO E MOTORI, GIOIE E AMORI(*) - Per la nuova creatura Range Rover, però, il sodalizio tra alcol e motori può definirsi di ferro. Un matrimonio davvero a prova di divorzio. La "wine car", infatti, è stata specificamente progettata per il "trasporto" di vini (il motivo delle virgolette sarà chiaro più avanti). Nel suo bagagliaio, infatti, sono stati ricavati due eleganti armadietti climatizzati che possono ospitare 12 bottiglie di vino,(**) beninteso di quello che richiede refrigerazione per essere servito fresco. L’energia per il frigo-compressore viene fornita da un impianto elettrico separato da quello della macchina, alimentato un accumulatore al gel, il quale restituisce durante le soste l’energia accumulata in marcia grazie all’alternatore. In aiuto, per le soste a motore spento, c’è anche una serie di celle fotovoltaiche collocate sul tetto e all’occorrenza, se la sosta si protrae, il compressore può essere alimentato dalla rete esterna mediante un’apposita presa. La personalizzazione pro-bollicine non si ferma certo agli aspetti tecnologici: alcuni particolari della carrozzeria e la pelle degli interni sono realizzati, manco a dirlo, in color "vinaccia" e una targhetta lignea applicata su una fiancata rivela che ci troviamo di fronte all’auto di un simpatizzante di Bacco. TRASPORTI E BRINDISI - Buona parte dei siti internet che hanno parlato della vettura hanno sottolineato che è pensata per il "trasporto" dei vini, ma che questa speciale Range Rover abbia anche un’altra vocazione un po’ più godereccia è rivelato da un dettaglio: dell’equipaggiamento di serie fanno parte anche due bauletti, realizzati nella stessa pelle degli interni, dei quali uno può contenere cinque bottiglie di vino e l’altro ospita un tagliere. Come dire: oltre a "trasportare" il vino, vi invitiamo a fare una sosta per gustare un delizioso spuntino a base di salumi e formaggi, bagnando il tutto, naturalmente, con il contenuto di una bottiglia di quello buono. COMMENTI SALACI - Sul web, la presentazione della vettura non ha mancato di suscitare i salaci commenti di qualche blogger. Uno di loro s’è limitato a giudicare la nuova Range "utile come una cabrio al Polo Nord", ma altri hanno immediatamente colto lo stridente contrasto tra lo "spirito" (è il caso di dirlo) della macchina e il Codice della Strada che punisce chi si mette al volante con un tasso alcolico nel sangue non ammesso. Per esempio, un blogger s’è ironicamente meravigliato del perché a bordo non ci sia un etilometro di serie. Un altro, caustico, ha sentenziato: "se vedete una Range che vi viene addosso contromano, capirete che sarà questa versione (con bagagliaio già alleggerito). Ma sarà gia troppo tardi". Non ci sentiamo di dar torto a chi vede in questa versione della fuoristrada britannica un messaggio diseducativo e, in barba a chi si batte per scoraggiare l’abuso di alcol al volante, un’esortazione a concedersi qualche bevuta proprio quando bisognerebbe restare sobri. Del resto, a bordo c’è tutto quel che serve a meritarsi il ritiro della patente. Quanto al Codice della Strada, se proprio bisogna violarlo, che almeno lo si faccia alla temperatura giusta. (*)Nota: una volta suonava così: DONNE E MOTORI, GIOIE E DOLORI!!! Vino e motori non vanno proprio d’accordo ed è meglio nemmeno provare ad unirli in matrimonio! (**)Nota: acqua! INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE SICURAUTO Ciak si guida: le premiazioni del concorso per la sicurezza stradale Categoria: Attualità | 13 Aprile 2011 | Riccardo Campolo Giunge al quarto anno il film festival "Ciak si guida", organizzato da Quattroruote in collaborazione con il Comune di Milano. Giorno 15 aprile, dalle ore 9.30, si terrà la premiazione presso l’Auditorium di Largo Mahler (Milano). Saranno annunciati i vincitori di questa edizione 2010/11 rivolta come sempre ai giovani delle scuole primarie e i ragazzi delle scuole secondarie di I e II grado di tutta Italia, che in questa occasione potranno approfondire l’importanza di un comportamento attento e responsabile sulla strada. IL CONCORSO - Le iscrizioni al concorso si sono chiuse il 15 marzo. Sono stati raccolti 76 elaborati multimediali, sottoposti poi al vaglio della giuria (composta da esperti di cinema e pubblicità, nonché da rappresentanti comunali e da redattori di Quattroruote). Gli spot avrebbero dovuto ruotare attorno a tre macro tematiche: "alcol e guida", "distrazione" e "rotatorie". I premi per i vincitori saranno costituiti da computer, fotocamere e videocamere digitali. SICUREZZA IN FESTA - Si attendono circa 1.200 ragazzi per la festa conclusiva dedicata alla sicurezza stradale. Parteciperà alla giornata la Compagnia del Teatro d’Oltreconfine con sketch, giochi e mimi, tutti con un taglio rivolto alla riflessione sul tema della sicurezza per strada. Saranno presenti il sindaco di Milano, Letizia Moratti, il direttore di Quattroruote, Carlo Cavicchi e il comandante della Polizia Locale di Milano, Tullio Mastrangelo. Sarà possibile visualizzare tutte le altre informazioni sul sito di Quattroruote, dove verranno pubblicati i lavori a partire dal 15 aprile. IL PICCOLO Ruda, Alice Laghi sfida il sindaco uscente Palmina Mian 13 aprile 2011 — pagina 33 In scena, domani alle 10.30, al teatro "Modena" di Palmanova lo spettacolo "Ciao Peer", recita-show degli alunni degli istituti Mattei ed Einaudi. La rappresentazione rientra nell’attivitùà di prevenzione contro l’abuso di alcol, realizzata nell’ambito del Progetto Interreg IV Italia-Austria A.Dri.A. Bevitori contro promotori di una vita sana. Lo spettacolo conclude il progetto iniziato nel novembre 2009 di Peer Education a cui hanno aderito anche gli istituti Isis Malignani di Cervignano (di cui fanno parte il Malignani e l’Einstein di Cervignano e Mattei e Einaudi di Palmanova) e l’Isi Linussio di Codroipo. RUDA Si chiama Alice Laghi, ha 26 anni, tra due mesi si laurea in Scienze e tecnologie alimentari a Udine. Da "grande" sogna di preparare le diete nutrizionali dei bambini, e nel frattempo lavora come educatrice nella scuola elementare di Ruda. In attesa di formare appieno la sua figura professionale, ha pensato di candidarsi sindaco alle prossime elezioni, sostenuta dalla lista "Sinistra civica". Sarà dunque lei a sfidare il primo cittadino uscente, Palmina Mian. Quest’ultima è nuovamente in corsa per il municipio con "Insieme per Ruda", sostenuta dal Pd e da Idv che annovera al suo interno anche 4 consiglieri uscenti (Renato Uliano e Luca Tosorat, oltre alla vicesindaco Caterina Morsut e all’assessore alle Finanze Mauro Rizzo). Non sono invece ancora sciolte le riserve tra le file dell’opposizione, da dove Bruno Berto di "Progetto per Ruda" rimanda a sabato l’ufficialità di una eventuale terza candidatura. Intanto a sostenere la giovane Laghi, una dozzina di uomini e donne di sinistra, per lo più studenti universitari. Si tratta di Manola Brumat, operatrice sociale di 49 anni, Ruben Morsut studente in Ingegneria di 29 anni, Paolo Drigo di 33 anni e Gianni Travaglia, operaio 31enne. In lista anche due fratelli: il più grande (classe 1976) è Pierpaolo Cian, mentre Giuseppe ha 27 anni ed è uno studente. Iscritto alla facoltà di economia anche il più giovane della lista Marco Verduci, che ha solo 20 anni. Poi Karin Marchini, 22enne che studia beni culturali. E ancora Simone Cumin, 35 anni, Luciano Amedeo Ulian, 54 anni, Diego Portelli, 43 anni e Ivan Cecot, 41 anni. Come annunciato da Celso Tomat, la nuova lista comprende tutte le forze di sinistra escluse dalla maggioranza: Rifondazione comunista, Comunisti italiani e Sel. Nessuno dei candidati è però iscritto ad alcun partito. In attesa della presentazione ufficiale, mercoledì 27 aprile in sala consigliare alle 20.30 a Ruda, la neo candidata anticipa che la Sinistra civica punta a portare un’aria di rinnovamento all’amministrazione obsoleta. Il cavallo di battaglia guarda alle vecchie caserme dismesse di Perteole: «Dovrebbero essere valorizzate - spiega Laghi - diventando la sede ideale per un nuovo centro polifunzionale a servizio degli anziani e delle associazioni locali. Sarebbe il momento giusto per capire quali tipi di finanziamenti possibili, tesi a rivalutare il complesso, che in parte dev’essere destinato ad area verde». Oltre a limitare le nuove urbanizzazioni al di fuori di aree già abitate, favorendo il recupero di stabili disabitati, tra i punti cardine del programma l’attenzione costante dell’ambiente finalizzata a valorizzare il pregio paesaggistico locale, risparmio energetico, fonti rinnovabili e sensibilità sociale attraverso la tutela dei disabili e degli anziani. Elena Placitelli IL TEMPO Alcol tra i giovani fenomeno da combattere 14.4.11 Silvano Ciocia VEROLI È stato un successo il convegno che si è tenuto all’Ini Città Bianca sulla «Sicurezza stradale e consumo di alcool tra i giovani» un problema che tocca in linea principale i giovani e la movida notturna. Presenti gli studenti del Liceo Scientifico «Giovanni Sulpicio». Ad introdurre i relatori Loreto D’Emilio, dipendente della Città Bianca, con il direttore sanitario Sandro Lunghi che ha ringraziato, tra i tanti, il presidente della Provincia di Frosinone, Iannarilli, per la sua disponibilità. Iniziativa ben salutata dalla dott.ssa Manuela Mizzoni e dal prof. Delfo Galileo Faroni. Per la Provincia è intervenuto il responsabile dell’assessorato alle Politiche giovanili, Riccardo Del Brocco, il quale ha spiegato come l’Amministrazione si stia muovendo per sensibilizzare i giovani al corretto comportamento per evitare le cosiddette ’stragi del sabato serà. CHI NON RIESCE A VENDERE RESPONSABILMENTE E’ MEGLIO CHE CAMBI LAVORO! IL GAZZETTINO Mettete un braccialetto ai quindicenni Gabriele Zanchin Giovedì 14 Aprile 2011, «Giusti i controlli ma per noi la situazione è ingestibile: mettete un braccialetto ai quindicenni». A parlare è Francesco Barbana gestore del locale «Underground» in centro a Castelfranco finito nel mirino dei carabinieri per la somministrazione di bevande alcoliche ai minori di 16 anni. «Credetemi - spiega - qui non si tratta di questioni economiche perché per noi dare una birra o una coca-cola non cambia nulla e i prezzi che abbiamo non sono così abbordabili. Il problema è che noi non possiamo proprio fisicamente controllare tutti i nostri clienti soprattutto al sabato sera, nemmeno se avessimo quaranta dipendenti. E poi possiamo chiedere la carta d’identità a un cliente che prende alcune bevande per portarle a un amico che, magari, ha meno di sedici anni e aspetta al tavolo quindi. Insomma non è possibile. È impensabile. È la legge che deve essere modificata perché per noi la situazione è ingestibile. In questo modo si colpiscono giovani imprenditori come noi che su questo lavoro abbiamo investito. Se continuano a fare questi controlli, ne troveranno altri di giovani con meno di sedici anni che bevono alcolici, non c’è il minimo dubbio. Non so cosa bisognerebbe fare, magari mettere ai minori di sedici anni un braccialetto identificativo». Barbana poi sposta il tiro: «Chiedere i documenti, ma ce ne sono di falsi. I ragazzi, nella confusione, si passano anche i documenti e poi ancora, checchè se ne dica, noi gestori non siamo nemmeno autorizzati a chiedere la carta d’identità. E poi, probabile che sabato sera le forze dell’ordine cercassero magari la droga che non hanno trovato». Sull’operato dei carabinieri, l’esercente precisa: «Massimo rispetto per le forze dell’ordine. Noi siamo disposti sempre a collaborare ma queste sono veramente situazioni ingestibili. Ci sentiamo in prima linea e bersagliati ingiustamente, in fin dei conti stiamo lavorando e queste situazioni ci creano un grave danno». IL DIAVOLO INSEGNA A FARE LE PENTOLE MA NON I COPERCHI ROMAGNANOI Ravenna - Alcol nella birra analcolica La Municipale sanziona e sospende l’attività di un bar vicino allo stadio. Tra primo e secondo tempo i tifosi diventavano ebbri RAVENNA - La birra, spacciata per analcolica in realtà non lo era, venduta ai tifosi dello stadio "Benelli". Il trucco del gestore di un’attività nella zona della struttura sportiva è stato scoperto dalla polizia municipale, notificando oggi un provvedimento di sospensione temporanea dell’attività emesso dal servizio Suap e attività economiche. I controlli erano scattati oltre due mesi fa, quando il personale in servizio di vigilanza, all’interno della struttura sportiva, aveva notato da parte delle varie tifoserie in concomitanza con l’intervallo delle partite, una strana esuberanza, riconducibile ai tipici sintomi dello stato di ebbrezza. Da qui l’avvio di servizi congiunti che hanno coinvolto, dapprima, gli agenti della Pm e il personale dell’Ausl; successivamente, integrati con attività svolte dalla polizia di Stato. Dai prelievi di birra venduta e somministrata come analcolica, le analisi hanno fatto emergere che si trattava invece di birra comune, vale a dire a contenuto alcolico di oltre 5 grammi per litro. Il provvedimento di sospensione temporanea ha disposto la chiusura dell’attività per il prossimo incontro calcistico. NON SI CAPISCE PERO’ COME AVVERRA’ IL RECLUTAMENTO! IL GAZZETTINO Lavori utili anche per i ragazzi Giovedì 14 Aprile 2011, Il sindaco di Calalzo, Luca De Carlo, ha ideato un progetto per eliminare il fenomeno dell’alcolismo giovanile e del menefreghismo: educare i ragazzi al lavoro e alla fatica per farli sentire utili al territorio e a se stessi, dando loro lavori di manutenzione e ripagandoli con dei voucher orari. Il modello è quello del New Deal di Roosvelt, che arruolò due milioni e mezzo di giovani senza occupazione in un Corpo di Servizio civile per la salvaguardia del territorio. Per questa iniziativa ha scritto al capogruppo del Pdl in Regione, Dario Bond, chiedendo di poterla illustrare all’assessore Remo Sernagiotto che si era detto disponibile a finanziare progetti di questo tipo. Nei giorni scorsi De Carlo aveva sollevato il problema dello sballo dei ragazzi nella zona di Lagole che si ritrovano spesso anche durante le ore del mattino per ubriacarsi. «La questione esiste, è inutile negarlo - sbotta De Carlo - ed è per questo che adesso dobbiamo dare una risposta che aiuti a prevenire fenomeni di divertimento sbagliato in età adolescenziale». Il progetto riguarderà innanzitutto la fascia d’età delle scuole superiori, dove il Comune questa volta impiegherà i ragazzi come è avvenuto di recente riguardo al Servizio civile per gli anziani. «I nostri giovani dicono di non voler lasciare il loro paese e di apprezzare il lavoro della terra - prosegue il sindaco - e questo mi spinge a credere ancora di più nel loro potenziale, perché la loro permanenza nelle terre alte è nelle nostre mani». Dario Bond, una volta letta la lettera, ha già detto la sua sostenendo l’idea di De Carlo: «Il problema è il "cazzeggio" ed è su questo che dobbiamo intervenire». Il consigliere regionale pensa ad una sorta di Servizio civile estivo dove, dopo i nonni-vigile, potrebbero nascere gli studenti netturbini. «La questione è seria ed in montagna il disagio è più diffuso che altrove - afferma Bond - ma al contempo i nostri giovani sono radicati al territorio e hanno ancora una scala di valori che altrove si è persa». Il capogruppo del Pdl vuole portare la questione all’attenzione degli assessori Sernagiotto e Donazzan e al ministro Sacconi. «C’è da capire - conclude Bond - se si può attuare un modello prevedendo anche un piccolo gettone di presenza per responsabilizzare i ragazzi sull’uso del proprio denaro. Proporremo mansioni semplici come ripulire gli spazi verdi pubblici, le panchine o ritinteggiare le staccionate, gli elementi di arredo urbano che spesso sono oggetti di vandalismo». ECCO COME LA SVIZZERA AFFRONTA IL PROBLEMA MINORI E ALCOL CORRIERE DEL TICINO Minori e alcol, rinforzare divieto Campagna promossa dalla Regia federale degli alcool 13 apr 2011 11:50 | Confederazione / Cronaca Articolo visitato 252 volte BERNA - Il divieto di consegna di bevande alcoliche ai giovani non viene ancora completamente attuato. Per questa ragione, la formazione del personale di vendita e di servizio deve essere ulteriormente migliorata, indica oggi in una nota la Regia federale degli alcool (RFA). Confederazione e rappresentanti del settore hanno perciò elaborato quattro moduli di perfezionamento. La consegna di alcolici ai minori di 16 anni (in Ticino 18) e di superalcolici ai minori di 18 anni sono vietate per legge, ricorda la RFA. Gli adolescenti sono infatti particolarmente sensibili a queste bevande, che possono compromettere il loro sviluppo fisico. Malgrado gli sforzi intrapresi, spiega la RFA, un minore su tre che desidera procurarsi alcolici riesce nel suo intento. Assieme ai rappresentanti del settore, la RFA ha perciò messo a punto quattro moduli di perfezionamento del personale di vendita che rientrano nel quadro del Programma nazionale Alcol 2008-2012 (PNA). Disponibili in italiano, tedesco e francese sul sito della RFA (vedi link a lato), essi indicano agli interessati in modo semplice e concreto come comportarsi nel caso in cui sono confrontati con il tentativo di procurarsi alcolici da parte di minorenni. ats CORRIERE DEL TICINO Genitori alcolisti. E i figli? Un nuovo sito per far dialogare i ragazzi sul problema 14 apr 2011 12:08 | Confederazione / Cronaca Articolo visitato 140 volte BERNA - Un sito Internet per aiutare i ragazzi che vivono con un genitore alcolista(*): è l’ultima iniziativa di Dipendenze Info Svizzera presentata oggi. Il forum di discussione, una prima a livello svizzero, è disponibile per il momento solo in francese e tedesco. I ragazzi che vivono con un genitore dipendente dall’alcol in Svizzera sono diverse decine di migliaia e il rischio che a loro volta sviluppino un problema di dipendenza o un disturbo psichico è sei volte superiore rispetto a chi cresce in una famiglia senza problemi, precisano i responsabili dell’organizzazione. Il nuovo sito internet, che include un forum di discussione, si ripropone di raggiungere anche i ragazzi i cui genitori non sono ancora pronti ad accettare l’aiuto dei professionisti. «Spesso sono proprio questi ragazzi ad aver più bisogno di sostegno. Grazie al forum, avranno la possibilità di dialogare direttamente tra loro e di scambiarsi esperienze in modo anonimo», spiega in una nota Marion Forel, ideatrice del sito ed esperta di prevenzione a Dipendenze Info Svizzera. Il sito è diviso in due parti: una dedicata ai ragazzini tra gli 8 e i 12 anni e uno ai più grandi, dai 13 ai 20. Il forum, aperto dalle 8 alle 21, sarà moderato dagli esperti di prevenzione di Dipendenze Info Svizzera, che potranno fornire consigli o informazioni supplementari. ats (*)Nota: in Italia abbiamo i Club Alcologici Territoriali! ALCUNI DATI E QUALCHE INSEGNAMENTO SU… ALCOL E GUIDA: NON C’E’ VITA NOTTURNA SENZA AUTO, COME CONFERMA IL 73% DEGLI ITALIANI Il 40% degli over 45 dichiara di mettersi alla guida in qualsiasi condizione e solo 1 italiano su 4 si sottopone ad alcoltest. Il 70% dei bresciani usa al formula “guidatore designato” ma i romani preferiscono il classico taxi. Milano, 13/04/2011 (informazione.it - comunicati stampa) Secondo i dati presentati dal Centro Studi e Documentazione Direct Line, l’assicurazione auto on line, l’automobile è il mezzo più utilizzato dagli italiani per uscire la sera: passare la giornata tra code e traffico non scoraggia il 73% dei cittadini che usa l’auto anche le uscite serali. Decisamente più basso il numero delle persone (13%) che aspetta sotto casa il passaggio di un amico. Fra queste, sono le donne che fanno registrare la percentuale più alta (21%) rispetto agli uomini (8%), segno che il gentil sesso in auto occupa ancora spesso il posto del passeggero. I dati rivelano inoltre che solo il 4% del campione sceglie di utilizzare i mezzi pubblici o la moto per uscire la sera, e ancora meno sono le persone che scelgono la bicicletta, il taxi o il car-sharing (1%). Pochi sono i fortunati (3%) che abitano vicino ai luoghi della movida ed escono tranquillamente a piedi la sera, senza curarsi di alcoltest e controlli stradali. Ma anche tra gli automobilisti l’etilometro non è di gran moda: sebbene ogni locale ne sia dotato per legge, solo circa una persona su quattro (24%) dichiara di sottoporsi all’alcoltest prima di guidare. Fortunatamente fra le persone che si sottopongono al controllo, l’86% del campione decide di non mettersi alla guida qualora il test rivelasse il superamento del tasso alcolemico consentito dalla legge. Il trend della prossima stagione sembra essere quello delle uscite in compagnia e in sicurezza: una persona rimane sobria per riaccompagnare il gruppo di amici a casa nel 53% dei casi, percentuale che è più alta tra i neopatentati e i giovani fino ai 24 anni (65%), segno che le lezioni di sicurezza stradale danno i loro frutti. Pochi invece i ragazzi che dichiarano di usare il taxi per tornare a casa (4%), forse anche perché scoraggiati dalle tariffe delle corse. Ma la sorpresa – negativa - è data dagli over 45: ben il 40% dichiara di mettersi al volante in qualsiasi condizione, sicuro delle proprie capacità alla guida. L’indagine di Direct Line offre anche uno spaccato a livello regionale: i transfer organizzati dai locali sono più utilizzati a Firenze (9%) e meno a Palermo (2%); accompagnare gli amici a casa avendo promesso di mettersi alla guida da sobri è la scelta della maggior parte dei bresciani (70%), mentre è l’opzione che riscuote meno successo fra i romani (44%). D’altro canto gli abitanti della capitale sono quelli che dichiarano di servirsi di più dei taxi per tornare a casa la sera (21%). Infine i cagliaritani decidono di mettersi lo stesso alla guida (38%), scegliendo di rischiare, nel migliore dei casi, di essere multati. ‘Al volante è indispensabile non sottovalutare mai la sicurezza - commenta Barbara Panzeri, Marketing Director di Direct Line –: la guida in stato di ebbrezza è una delle principali cause di incidenti stradali che mette a rischio la propria vita e quella degli altri. Durante una serata in compagnia è normale divertirsi, ma prima di salire in auto è bene sottoporsi all’alcoltest e qualora si superasse il tasso alcolemico, far guidare un amico che non ha bevuto o prendere un taxi per il rientro a casa.’ EFFETTI DELL’ALCOL SULLA GUIDA Una ricerca della Royal Society for Prevention of Accidents (RoSPA) commissionata da Direct Line Inghilterra dimostra che se si guida dopo aver superato il limite di alcol previsto dalla legge, il rischio di incidente è 25 volte superiore alla media. Il rischio di incidente grave cresce in maniera paurosa all’aumento del tasso alcolemico: fatto pari ad 1 il rischio di quando si è sobri, cresce a 380 quando il tasso alcolemico è pari o superiore a 1,5 g/l. Con valori compresi tra 0,5 e 0,9 g/l il rischio è 11 volte superiore! TEMPO NECESSARIO PER SMALTIRE L’ALCOL E METTERSI ALLA GUIDA I tempi variano a seconda del tipo di bevanda e della quantità assunta: - A stomaco vuoto un superalcolico bevuto tutto di un fiato fa raggiungere la concentrazione massima di alcol nel sangue dopo 35 minuti. Per birre, vino o spumante, il tempo si dilata a 50 minuti. A stomaco pieno i tempi si allungano ad un’ora dopo una colazione e 90 minuti dopo un pasto normale. - Il corpo umano riesce a consumare circa 7 grammi di alcol all’ora. - Per eliminare dal sangue la presenza di un bicchiere di whisky, ad un uomo di corporatura media occorrono circa quattro ore. - Dopo aver bevuto un bicchiere di vino o una birra piccola non bisognerebbe mettersi alla guida per le successive due ore. - Se si beve mezza bottiglia di vino durante il pasto bisognerebbe aspettare sei ore prima di riacquistare totalmente la sobrietà. - Dopo sei birre medie le ore aumentano addirittura a 12. Direct Line Insurance è la compagnia di assicurazioni auto con i clienti più soddisfatti del mercato italiano (fonte Databank 2010). La divisione assicurativa del Gruppo conta 25 milioni di polizze e oltre 19 mila dipendenti nel mondo. Nota per il suo famoso marchio, Direct Line ha lanciato per prima nel 1985 la vendita diretta, al telefono e su internet, nel Regno Unito. www.directline.ite L’ANGOLO DELLA GIUSTIZIA UMANA CORRIERE DEL VENETO Neopatentata fermata alla guida ubriaca Incidente e quarantamila euro di multa E’ la prima sanzione con il nuovo codice della strada applicata nella provincia. La ragazza è rimasta coinvolta in un incidente ed è risultata positiva al test del palloncino 13 aprile 2011 VICENZA - Due anni di sospensione della patente e 41.200 euro di multa. Prima sanzione con il nuovo codice della strada applicata nel Vicentino ad una neopatentata pizzicata sotto l’effetto dell’alcol di notte e coinvolta in un grave incidente automobilistico. Le nuove norme introdotte lo scorso agosto applicano la «tolleranza zero» per i conducenti con meno di 21 anni, per i neopatentati che hanno la patente da meno di 3 anni, ma anche per i conducenti professionali o di autoveicoli con patente C, D, E. Una vera e propria stretta che prevede l’obbligo del tasso alcolemico zero (ovvero zero grammi/litro, contro il limite di 0,5 per tutte le altre categorie) per poter guidare senza incappare in sanzioni. A questo si aggiunge anche l’inasprimento della sanzione per tutti i guidatori fermati ubriachi dopo una certa ora della notte. Lo scorso febbraio la 21enne Stefania De Russi è rimasta coinvolta in un terribile incidente a Breganze. La ragazza, neo patentata alla guida dell’auto di famiglia, è stata trovata positiva all’alcol test che ha fatto registrare un tasso alcolemico di 1,87 g/l. Dopo una lunga degenza in ospedale, dove era stata ricoverata anche nel reparto di rianimazione a seguito dell’incidente, martedì è stata condannata dal gup a 160 giorni di carcere trasformati con l’aggiunta della sanzioni amministrative nella maxi-ammenda. Tommaso Quaggio LA NUOVA SARDEGNA Omicidio di Lollove, venti anni 13 aprile 2011 — pagina 05 sezione: Nuoro NUORO. Nessuna sorpresa, al processo di secondo grado: anche per i giudici della Corte d’appello di Sassari, Efisio Gusai, quando colpì con un coltello l’amico Giovanni Pietro Nioi non lo fece affatto per legittima difesa, ma per «omicidio volontario». E per questo merita la condanna a venti anni di carcere, così come, due anni fa, aveva stabilito il processo di primo grado. L’episodio, culminato purtroppo con la morte di Nioi, era accaduto a fine novembre del 2008. Il teatro era un casolare di Lollove. In quel casolare, tra Nioi e Gusai era scoppiato un litigio furioso, provocato dai classici futili motivi e da una dose industriale di alcol bevuto sino a poco prima. A un certo punto, era spuntato un coltello. Con quest’arma, Gusai aveva colpito più volte l’amico. Giovanni Pietro Nioi era stato raggiunto da dieci coltellate. Era stato colpito al torace, alla spalla e all’addome. Era morto quasi sul colpo. All’inizio nessuno si era accorto di nulla. Ma l’indomani succede che Gusai si presenta al pronto soccorso dell’ospedale. Deve farsi medicare alcune ferite. Al posto fisso di polizia lo interrogano. A poco a poco, viene fuori la triste verità, confermata dal sopralluogo nel casolare di Lollove: lì, infatti, viene trovato il corpo del povero Nioi. È sdraiato su un divano, immerso in un lago di sangue. Gusai, a quel punto, confessa. Ma afferma di aver colpito l’amico per difendersi. Né i giudici di primo grado, né quelli di secondo, gli credono. In appello, infatti, viene confermata la condanna a venti anni per omicidio volontario. (v.g.) TRENTINO Botte alla moglie, patteggia 2 anni 13 aprile 2011 — pagina 26 sezione: Provincia ROVERETO. Il 13 gennaio scorso, dopo un furioso litigio con la moglie, Moustaphà Asdas aveva dato fuoco ai vestiti di lei davanti alla porta di casa. Ieri ha patteggiato davanti al giudice Corrado Pascucci la pena di due anni. Era accusato di maltrattamenti e lesioni personali aggravate. La donna, picchiata, aveva riportato 15 giorni di prognosi. Asdas, 32 anni, marocchino, arrestato la sera stessa in via Catalani, era già stato condannato il giorno dopo per direttissima a dieci mesi per resistenza a pubblico ufficiale: aveva spinto un carabiniere giù dalle scale, provocandogli cinque giorni di malattia. Quella notte erano stati i vicini di casa, preoccupati dalle urla e dalle minacce che Asdas pronunciava nel giroscale, a chiamare il 112. Asdas aveva picchiato la moglie con calci e pugni al ventre e alla schiena, colpendola anche con il lato piatto di un coltello. La preoccupazione è virata in paura quando l’uomo, sceso in cantina, ne era risalito con un cumulo di vestiti della moglie, dandoli alle fiamme davanti alla porta di casa, sul pianerottolo, rischiando così di incendiare il palazzo. Era passata da poco la mezzanotte del 12 gennaio quando i carabinieri arrivarono in via Catalani, nel quartiere Brione. Asdas era fuori di sè per la rabbia, e anche per l’alcol che la enfatizzava: ancora un’ora dopo l’arresto, al test dell’etilometro, aveva fatto registrare un notevole 1,5. Secondo i carabinieri, s’era scolato un’intera bottiglia di vodka. Malgrado le opinioni personali, per la legge commettere un reato in stato di ebbrezza non è un’esimente, ma al contrario, un’aggravante. La posizione di Asdas era molto seria: rischiava da uno a cinque anni per i maltrattamenti e fino a 4 anni per le lesioni. Grazie al patteggiamento, ha limitato i danni. Ora è libero. Giuliano Lott CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI IL CENTRO Botte alla convivente, arrestato 13 aprile 2011 — pagina 01 sezione: Chieti CHIETI. L’ha picchiata selvaggiamente fino a spappolarle la milza. A fermare le ripetute violenze sulla sua convivente sono stati gli uomini della Mobile e della Volante della Questura di Chieti. A finire in carcere con l’accusa di lesioni gravissime, minacce aggravate e porto abusivo d’arma da taglio è Marco Schiazza, operaio di 41 anni di Ortona, ma residente a Chieti. L’arresto è avvenuto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip Paolo Di Geronimo su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Falasca. Vittima delle ripetute aggressioni dell’operaio la convivente di 46 anni. Una storia d’amore che si è trasformata in pochi giorni di convivenza in un incubo senza fine per la donna costretta a subire le intemperanze di un compagno con problemi legati all’alcol. E non solo. Schiazza, come è stato chiarito nella conferenza stampa tenuta dal dirigente della Mobile Francesco Costantini e della Volante Gabriella Falco avrebbe precedenti penali. Una condanna per tentato omicidio nel 1996 quando prese a fucilate l’abitazione di una sua ex e lesioni gravi nel 2000. Sempre a danno di donne che lo avevano lasciato o dei loro parenti che tentavano di difenderle. La donna picchiata brutalmente per mesi avrebbe subito in silenzio ogni genere di violenza fino alla notte del 4 aprile quando è arrivata al pronto soccorso di Chieti con forti dolori addominali. In un primo momento avrebbe raccontato di essere caduta per le scale, poi però, dopo gli accertamenti e le insistenze dei medici per scoprire la verità la donna si sarebbe confidata con il poliziotto del posto fisso raccontandogli delle botte prese dal convivente: «Questa vola glie la faccio pagare» ha detto all’agente. E così è stato. Basta calci e pugni senza pietà sferrati sin dal primo mese di convivenza con Schiazza. Basta pressioni psicologiche con minacce continue e il sequestro del cellulare per impedirle di avere contatti con l’esterno. Basta a quella vita di sofferenza. La donna, che quella notte ha rischiato di morire per le gravi lesioni interne è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico con l’asportazione della milza. Una degenza difficile anche in ospedale dal momento che il convivente avrebbe continuato a tormentarla e a minacciarla di morte qualora avesse aperto bocca per raccontare la verità. Una situazione tenuta sotto controllo dagli agenti della polizia mimetizzati tra degenti e infermieri. Ora la donna è fuori pericolo, mentre il compagno violento, al quale è stato sequestrato un coltello nel borsello con una lama da 11 centimetri, è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Chieti. A disposizione della magistratura. - Yvonne Frisaldi LA NUOVA SARDEGNA Spanu positivo al test della cocaina 13 aprile 2011 — pagina 23 sezione: Sassari SASSARI. Positivo al test della cocaina. Sergio Spanu non era solo ubriaco quando si è messo al volante del furgone con cui, sabato mattina a Sorso, ha travolto l’auto della giovane mamma Rita Cagnoni. L’esame delle urine ha evidenziato tracce di sostanze stupefacenti. La notizia è stata data in tribunale durante l’udienza di convalida dell’arresto, dal sostituto procuratore Paolo Piras che ha formalmente contestato a Spanu anche il reato di «guida in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti». L’analisi delle urine, eseguito in carcere dopo l’arresto, ha infatti rivelato la presenza di tracce di cocaina. Tanto è bastato al pubblico ministero per contestare all’ascensorista di Sassari (ma di famiglia originaria di Sorso) anche l’ultima delle aggravanti previste dal codice penale in caso di omicidio colposo commesso con la violazione delle norme del codice della strada. Sergio Spanu è inoltre accusato di guida in stato di ebbrezza, guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, allontanamento dal luogo dell’incidente, lesioni personali per le ferite riportate dalla figlia di Rita Cagnoni. Sabato Federica, 11 anni, viaggiava accanto alla mamma. La bambina ha riportato nell’impatto lesioni al volto e all’arcata dentaria superiore. La prognosi, per il momento, è di trenta giorni. Spanu è arrivato a palazzo di giustizia nella tarda mattinata, scortato dalla polizia penitenziaria. Ad attenderlo c’erano i genitori e la sorella, gli avvocati difensori Paolo Spano e Pantaleo Cambedda. Un po’ defilata ha seguito la scena e l’udienza l’avvocato Maria Claudia Pinna, che con l’avvocato Sergio Milia tutela gli interessi della famiglia di Rita Cagnoni. Sergio Spanu, che ha pianto per tutto il tempo, dopo l’udienza è stato riportato a San Sebastiano. Il giudice monocratico Teresa Castagna, che ha convalidato l’arresto eseguito sabato mattina dai carabinieri, ha anche accolto la richiesta del pm Piras e ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere dell’indagato. Sergio Spanu sarà processato con il rito direttissimo. Così ha chiesto la Procura e l’udienza è stata fissata il 19 aprile, anche se è difficile che il caso possa essere definito in quella giornata. Il medico legale, che ieri mattina ha fatto l’autopsia sul corpo di Rita Cagnoni, ha già annunciato che non presenterà la sua relazione prima del 12 maggio. Ci sono poi da attendere le relazioni tecniche sulla dinamica del tragico impatto avvenuto sabato mattina, alla periferia di Sorso, sulla strada che collega il paese a Castelsardo. Il furgone Doblò guidato da Sergio Spanu si è schiantato contro la Golf condotta dalla giovane. Per Rita Cagnoni non è c’è stato niente da fare. Ieri mattina Sergio Spanu ha provato a giustificarsi. Il giovane ha detto di avere trascorso la notte tra venerdì e sabato in giro per locali, con amici, e di avere bevuto tanto. Al momento dell’arresto Spanu aveva nel sangue oltre il quadruplo dell’alcol consentito dalla legge. L’uomo ha però negato l’uso di cocaina che, ha detto, risale a qualche giorno fa. L’ascensorista ha raccontato al giudice che sabato mattina era salito sul furgone della sua ditta (il mezzo era stato noleggiato) per andare a pescare nel mare di Badesi. Spanu ha negato di essersi allontanato dal luogo dell’incidente con l’intenzione di fuggire. «Ricordo poco - ha detto - ma quando ho cominciato a camminare c’erano già i carabinieri, i vigili del fuoco e il 118. Cercavo di telefonare ai miei genitori e mi muovevo come un automa. Non stavo scappando». - Daniela Scano IL TIRRENO Trovata ubriaca al volante l’auto finirà all’asta GIOVEDÌ, 14 APRILE 2011 CASCINA. Non sono solo i giovani a bere e a mettersi poi alla guida dell’auto, rappresentando un concreto pericolo per se stessi e per gli altri, ma anche le signore “mature”. Alcune sere fa, intorno alle 23, una pattuglia della Polizia Stradale di Pisa, in località Montione, nel comune di Cascina, ha fermato per un semplice controllo un’autovettura Lancia Y. Alla guida della macchina si trovava una cinquantaseienne residente a San Giuliano Terme, la quale manifestava la tipica sintomatologia derivante dall’assunzione di sostan Venerdì, 15 Aprile 2011
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