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MAROCCO - SICUREZZA STRADALE, MAROCCO: ARRIVANO I GIAPPONESI AD INSEGNARE COME SI FA. A RABAT IL PRIMO CONTATTO.

SICUREZZA STRADALE, MAROCCO: ARRIVANO I GIAPPONESI AD INSEGNARE COME SI FA. A RABAT IL PRIMO CONTATTO.

(ASAPS) RABAT (MAROCCO) – Si sono incontrati a Rabat, in Marocco, esperti del programma di sicurezza stradale giapponese e quelli del regno del Marocco, che ormai da un paio d’anni stanno esplorando ogni rotta utile a far anche solo diminuire la quotidiana violenza stradale che si consuma sulle strage del Magreb. Yasuhiro Okada, considerato in Giappone uno dei più autorevoli esperti di sicurezza stradale, ha tenuto una conferenza davanti ad un folto gruppo di funzionari governativi (compresi quelli delle forze di polizia locali) per spiegare la propria ricetta. Okada si è fernato a Rabat per 12 mesi, e come sono soliti fare i cittadini del Sollevante, ha preso appunti e fotografie. Poi ha dato il suo parere, spiegando che non c’è solo la severità della legge – recentemente migliorata – a rendere sicura la strada. Okada ha infatti presentato un lungo elenco di carenze infrastrutturali, spiegando come e dove intervenire ed arrivando anche ad ipotizzare un impegno finanziario per il ripristino di una condizione in linea con standard di sicurezza accettabili. L’esperto giapponese ha preso come riferimento uno dei quartieri più trafficati e colpiti dalla sinistrosità, l’Agdal: in questo crocicchio di strade così densamente frequentate da pedoni, moto ed autoveicoli di ogni genere, il 75% dei semafori pedonali – per esempio – è fuori uso, mentre una prima tranche di priorità immediate è costituita da cinque osservazioni, già fatte proprie dalla JICA, l’Agenzia Giapponese per la Cooperazione Internazionale, ora attiva anche in Marocco. Se questi punti venissero risolti, il Comitato Nazionale per la Prevenzione degli Incidenti Stradali marocchino (CNPAC) avrebbe risolto gran parte dei propri problemi. Nel dettaglio si tratta di: 1) una campagna nazionale rivolta agli utenti della strada fin dalla più tenera età, ed in questo il governo è già all’opera per entrare in azione – dopo alcuni esperimenti pilota – con l’inizio del prossimo anno scolastico; 2) l’istituzione di un sistema di circolazione urbano che abolisca i mortali crocevia, terribili in quelle città, sostituendoli con le rotonde; 3) il rinforzo della dotazione tecnica di polizia e gendarmeria nazionali, soprattutto in termini di radar per la rilevazione della velocità ed etilometri per la determinazione dello stato di ebbrezza; 4) entrata in vigore di una norma che obblighi tutti a indossare la cintura di sicurezza; 5) infine, il problema dei pedoni, che in Marocco non rispettano alcun tipo di regola, e dei ciclisti, creando per loro attraversamenti speciali e piste ciclabili. (ASAPS).


Venerdì, 22 Luglio 2005
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