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Notizie brevi 19/04/2011

Operazione “Patente selvaggia”
Emesse 2 misure cautelari e denunciate sei persone

Stroncato dalla Polizia Stradale della Spezia un sodalizio criminale responsabile di truffa ai danni dello Stato

 

(ASAPS) LA SPEZIA - L’operazione di polizia giudiziaria è stata battezzata “patente selvaggia”, e nelle prime ore del mattino di sabato 16 aprile 2011 gli uomini della Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di la Spezia, diretti dal V.Q.Agg. Elena Natale, hanno chiuso il cerchio su un’attività investigativa che ha avuto inizio a seguito di un esposto anonimo risalente al dicembre 2008, in cui veniva indicato che alcuni istruttori di scuola guida, mediante apparecchiature di televideocomunicazione riuscivano a suggerire le risposte ai candidati al conseguimento o alla revisione della patente di guida. L’attività investigativa, paziente e certosina, avviata ad iniziativa su tutto il territorio della provincia della Spezia ha comportato il monitoraggio di tutte le autoscuole fino al momento in cui, riscontri investigativi di tipo tradizionale indirizzavano gli investigatori ad incentrare l’attenzione sulle condotte di due individui di sesso maschile, dipendenti di un’autoscuola con sede nel comprensorio del Comune di Lerici. Quindi, con la collaborazione della Direzione dell’Ufficio Motorizzazione Civile venivano scandagliate tutte le posizioni delle sedute d’esame per il conseguimento e/o la revisione della patente di guida, al fine di rapportare date, ore e luoghi agli individui ritenuti responsabili. In particolare l’esito di dette attività induceva il Procuratore della Repubblica f.f., dr Maurizio Caporuscio, ad emettere un decreto di perquisizione locale e personale presso l’autoscuola e l’abitazione di uno degli indagati, nel corso della quale veniva rinvenuto e posto in sequestro moltissimo materiale elettronico ritenuto assolutamente interessante per la vicenda giudiziaria, poiché costituito da microcamere, microauricolari, strumenti di trasmissione, occhiali con microcamera ed auricolare, ed un particolare medaglione recante al suo interno una microcamera. Le ulteriori indagini consentivano quindi di individuare con certezza il sodalizio criminale in cui: L.S., di 53 anni, istruttore di teoria di origini campane da lungo tempo trapiantato nello spezzino, in concorso con A. C., 33enne istruttore di guida di Sarzana, con il vincolo della continuazione sono stati ritenuti responsabili del reato di truffa ai danni dello Stato nella figura della Direzione del Dipartimento Trasporti terrestri del Ministero dei trasporti. Il complesso delle indagini, svolte dalla Squadra di p.g. comandata dall’Ispettore Capo Gianluca Fazzolari, costantemente coadiuvato dal Sovrintendente Savino Focacci, ha quindi determinato il Pubblico Ministero procedente a richiedere per L. S. ed A. C. l’emissione della misura cautelare dell’interdizione dai pubblici uffici, provvedimento che, in accoglimento della richiesta avanzata, dalle prove schiaccianti, e dal cospicuo deposito di materiale probatorio, ha determinato il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale della Spezia, dr.ssa Marta Perazzo, all’adozione della misura cautelare dell’interdizione dai pubblici uffici che, sostanzialmente, si traduce nel fatto che i due uomini non potranno rapportarsi con la pubblica amministrazione, né potranno continuare a svolgere le mansioni di insegnate ed istruttore di scuola guida. Il modus operandi risultava relativamente semplice: il candidato alla prova teorica d’esame per il conseguimento della patente di guida, ovvero il candidato che doveva essere sottoposto ad esame di revisione del titolo a condurre, nelle prime ore del mattino del giorno stabilito per sostenere l’esame si presentava presso la sede dell’autoscuola ove L. S. e A. C. provvedevano a munirlo di microtelecamera autoalimentata e microauricolare collegato ad apparato di telefonia mobile attraverso cui poter ascoltare i suggerimenti provenienti dall’esterno. Di fatto attraverso la microcamera L. S. e A. C., che si posizionavano all’esterno dell’aula di esame a bordo di autovettura di cui preventivamente avevano appannato la cristalleria, avevano modo di visualizzare su monitor in loro possesso le immagini dei quesiti proposti al candidato, suggerendo le risposte tanto da consentirgli di poter superare la prova teorica. Una volta terminata la sessione d’esame il candidato usciva dall’aula e consegnava a L. S. e ad A. C. l’attrezzatura utilizzata ed una somma di denaro a pagamento della fraudolenta prestazione.

 

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Nella vicenda risultano coinvolte altre quattro persone, tra cui una donna, tutte deferite in stato di libertà che, per le condotte poste in essere, sono da ritenere responsabili, in concorso con L.S. ed A.C., del reato di truffa ai danni dello Stato. Tutti gli indagati adesso rischiano la pena della reclusione da uno a cinque anni, aggravata dal vincolo del concorso e della continuazione. Per l’autoscuola, invece, è stata avanzata all’Amministrazione provinciale della Spezia formale richiesta per l’applicazione della sospensione delle attività. Con questa operazione la Polizia Stradale spezzina ha posto la parola fine sulle illecite condotte di un sodalizio criminale che minava l’attendibilità e la professionalità degli esercenti l’attività di scuola guida nel comprensorio della provincia (ASAPS).

Martedì, 19 Aprile 2011
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