(ASAPS), 19 aprile 2011 – Lo scorso 7 aprile si è tenuto a Roma il convegno “Gli italiani e la cultura delle regole”, organizzato dalla Fondazione Ania per la sicurezza stradale. Momento centrale del convegno è stata la presentazione dell’indagine ISPO, “Gli italiani e il rispetto delle regole”, promossa dalla Fondazione ANIA per approfondire il grado di osservanza delle norme. E’ emerso che il 91% degli italiani condanna la violazione delle principali regole di convivenza civile, comprese quelle stradali. Ai primi posti figurano le truffe verso il prossimo e lo Stato. Le violazioni al codice della strada sono solo al quinto posto (91,3% degli intervistati). “Ogni due ore sulle strade italiane muore una persona. Nel solo 2009 a causa degli incidenti stradali ci sono stati 4.237 morti, 1.200 dei quali sotto i 30 anni, un milione di feriti e 20mila paraplegici, ha spiegato durante il convegno Sandro Salvati, presidente della Fondazione Ania. Statisticamente l’80% dei sinistri è dovuto a errati comportamenti umani e soprattutto a un mancato rispetto delle regole al volante”. Durante l’incontro, aperto dal saluto dal Presidente del CNEL Antonio Marzano e concluso dall’intervento del Presidente dell’ANIA, Fabio Cerchiai, si è discusso del rifiuto delle regole da parte degli italiani, in particolare di quelle stradali, il cui rispetto è inteso come fattore di civiltà. Dallo studio ISPO, presentato in quell’occasione, è emerso che gli italiani condannino la violazione delle regole, il 58% ritiene che quando si è al volante non venga rispettato il codice della strada. Oltre il 70% degli automobilisti dichiara di infrangere le regole, pur essendo consapevole (lo ha dichiarato oltre l’80% degli intervistati) dei rischi e delle conseguenze sociali ed economiche degli incidenti stradali. Le infrazioni considerate più gravi sono quelle che possono recare danno agli altri, in particolare guidare in stato psico-fisico alterato (76%), passare con il semaforo rosso (60%) e superare i limiti di velocità (52%). (ASAPS)
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