Foto Blaco - archivio Asaps
Aumentano gli incidenti mortali con il coinvolgimento dei mezzi pesanti: nel corso del 2010 sono stati il 22% in più rispetto all’anno precedente, facendo perdere la vita a 44 persone. Lo ha detto il direttore del servizio di polizia stradale, Roberto Sgalla, durante l’audizione in commissione Trasporti alla Camera. Un dato in controtendenza rispetto a quello generale che vede le vittime di incidenti stradali diminuire nell’arco del 2010, con il dato positivo confermato anche dal 18% di vittime in meno nei primi tre mesi del 2011. Merito della riforma del codice della strada Merito della riforma del codice della strada, ha sottolineato Sgalla in commissione. Che la riforma abbia contribuito a fare decrescere il numero di vittime della strada sembra confermato, d’altra parte, da un incremento del 10% della mortalità registrato tra il luglio 2009 e l’aprile 2010: il periodo il cui la riforma è stata ferma in Senato e la pressione mediatica su di essa è andata scemando. Un dato che ci dice anche quanto siano importanti le campagne di sensibilizzazione: le curve di pressione mediatica, infatti, sono inversamente proporzionali alle curve di mortalità. Valducci: il Codice ha salvato 100 vite Mario Valducci (Pdl), presidente della commissione Trasporti della Camera ha evidenziato che solo nel primo trimestre 2011 «una flessione del 18% degli incidenti mortali significa avere salvato 100 vite umane rispetto al primo trimestre 2010 e ciò grazie alla bontà delle disposizioni di riforma del Codice sviluppate in Commissione Trasporti in modo bipartisan e approvate dal Parlamento all’unanimità nel luglio 2010, come ha voluto sottolineare lo stesso Direttore della Polstrada, Roberto Sgalla». Non siamo quindi molto lontani, ha detto Valducci, «dall’obiettivo di riduzione del 50% delle vittime della strada auto-assegnatosi dall’Unione Europea nel 2001. Ora bisogna continuare a lavorare intensamente nella direzione dell’effettività della norma e della certezza della pena». da ilsole24ore.com
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