Sicurezza stradale, Marocco: dopo la legge per le cinture di sicurezza, arrivano gli alcoltest. È una dichiarazione di guerra allo stato di ebbrezza |
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(ASAPS) CASABLANCA (MAROCCO) – Sono ormai alcuni mesi che monitoriamo con attenzione anche le politiche sulla sicurezza stradale di paesi esterni all’UE. Paesi in via di sviluppo, con pochi abitanti o con un livello di motorizzazione che potremmo definire primitiva, e che per questo assolutamente insicura. Alcuni di questi stati, però, hanno cominciato con assoluta serietà una politica di progressiva securizzazione: è il caso del Vietnam o del Senegal, della Cambogia o della Tunisia. Anche il Marocco non è rimasto immune da questa esigenza di sicurezza, e dopo un codice della strada rinnovato e una complessiva rieducazione anche delle forze di polizia, l’azione è entrata nel vivo. Il governo ha parlato senza mezzi termini della necessità di mettere la parola fine alla guerra sulle strade, e considera questa una politica prioritaria. In questa prospettiva, un piano di azione mediatica è stato alla base della linea del 2004 e, soprattutto, del 2005, quando la strategia è divenuta maggiormente concreta. Nei giorni scorsi, proprio a Casablanca, si è tenuta una conferenza stampa alla sede del Comitato nazionale per la prevenzione della circolazione, il cui direttore – Azzeddine Chraîbi – ha spiegato ai giornalisti locali la natura delle nuove misure appena adottate. In effetti la strategia del Comitato, è ora improntata alla sensibilizzazione, con il piano d’azione mediatica nel pieno della propria attività e con un impegno finanziario di tutto rispetto, per il quale sono stati stanziati 16 milioni di dinari, l’equivalente di circa 1 milione e 60mila euro. L’impegno di spesa servirà coprire la diffusione di spot radiofonici sui canali marocchini in arabo, francese e amazigh, il dialetto berbero; saranno poi affissi migliaia di manifesti pubblicitari di grande formato nelle aree di servizio e di riposo lungo le principali arterie di comunicazione che mettono in collegamento le 15 città del regno. Come nella migliore tradizione di questi paesi, poi, sono stati allestiti due camper dotati di altoparlante, che diffonderanno nei centri abitati messaggi “… in grado di inculcare una nuova cultura di civismo e di cittadinità quali servono per una migliore sicurezza stradale…”, come ha precisato Azzedine Chrâbi. I due camper, saranno continuamente riforniti di materiale informativo ed uno coprirà la zona nord del paese ed una quella più a sud, fino al 13 settembre. Dopo quella data, i due mezzi saranno messi a disposizione del ministero della pubblica istruzione, per una nuova campagna scolastica. Sul fronte delle misure, spiccano poi le nuove dotazioni della polizia marocchina. Ne è stata data notizia dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Karim Ghellab, che nelle scorse settimane aveva comunicato l’istallazione di 40 postazioni fisse per il rilevamento della velocità e di 100 autovelox portatili, di cui dotare le pattuglie, ai quali si aggiungeranno altre 150 postazioni automatiche entro la fine dell’anno. Un impegno davvero importante, che spicca nella lotta all’insicurezza stradale africana e che precede l’arrivo anche di 10mila etilometri in distribuzione dal primo di agosto alla polizia stradale, che riceverà la consegna di controllare il conducente di ogni veicolo fermato, a prescindere dalla presenza o meno di segnali di una sua ebbrezza. Infine, è stato dato il via alla costruzione di 185 centri di revisione, che a partire dal prossimo anno dovranno controllare l’efficienza del parco veicolare marocchino. (ASAPS).
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