Foto Coraggio - archivio Asaps
(ASAPS) GROSSETO, 26 aprile 2011 – È finito male, malissimo, il servizio di due Carabinieri di Grosseto, impegnati in un’operazione di controllo del territorio a Sorano, lungo la SP22, nei pressi di un rave party. Qui l’equipaggio di una delle tante gazzelle dell’Arma impiegate per la concomitanza dell’evento, ha dato l’alt a un’auto con a bordo quattro giovani, un 19enne, alla guida, e tre minorenni. Secondo i primi accertamenti, dopo l’esecuzione del test etilometrico che avrebbe dato esito positivo, i due militari avrebbero iniziato le contestazioni ed è a questo punto che il branco, in una sorta di inedita riedizione di Arancia Meccanica, li ha aggrediti utilizzando a mo’ di spranga il paletto di una recinzione. I primi due colpi inferti, ai quali è seguito un sanguinoso e violento pestaggio, sono stati durissimi e i Carabinieri, un appuntato e un graduato, sono stramazzati al suolo privi di coscienza. Il quartetto di delinquenti è subito fuggito, ma un paio di chilometri dopo sono stati intercettati da una seconda pattuglia che è riuscita a catturarli e trarli in arresto. Antonio Santarelli, appuntato scelto, di 43 anni, sposato con un figlio 13enne, lotta per la vita all’ospedale di Siena, mentre il suo collega, Domenico Marino, carabiniere scelto, rischia di perdere un occhio. Entrambi sono in forza alla stazione di Pitigliano.
Il maggiorenne del gruppo si chiama Matteo Gorelli, di Cerreto Guidi (Firenze): con la sua ragazza 17enne, a bordo dell’auto (residente a Lastra a Signa), frequenta un istituto tecnico, mentre gli altri due minorenni, anch’essi vicini alla maggiore età e tutti e due fiorentini, sono un barista e un garzone di una pescheria. “Abbiamo perso la testa – hanno detto durante il breve interrogatorio che ha preceduto la formalizzazione delle accuse per tentato omicidio – non abbiamo saputo controllarci”. Per la cronaca, il conducente aveva un tasso di 0,87 grammi di alcol per litro di sangue.
Nel corso del 2010 le aggressioni ai Pubblici Ufficiali nell’esercizio delle proprie funzioni, sono state tantissime. Le più gravi vengono monitorate dall’Asaps nel proprio osservatorio “Sbirri Pikkiati”, che in tutto ha esaminato 2.079 eventi: quasi 6 al giorno. Carabinieri e Polizia di Stato pagano il tributo più alto a questo assurdo tiro al bersaglio: 1.046 attacchi sono stati rivolti all’Arma (50,3%), mentre 778 aggressioni hanno riguardato la Polizia (37,4%). In 224 casi, invece, le botte sono state riservate alla Polizia Locale (10,8%), ma i conti non possono essere precisi perché capita spesso che la violenza venga riservata a più corpi contemporaneamente. 154 eventi, ad esempio, riguardano Pubblici Ufficiali di altri corpi, soccorritori sanitari, Vigili del Fuoco o Capitreno. Un massacro: chi cerca di far rispettare la Legge viene ricambiato così.
La violenza è spesso innescata dall’alcol o dalla droga: in ben 621 casi (29,9%) l’innesco è dovuto a ubriachezze o ad ebbrezze in generale, il 10% delle quali dovuto a stupefacenti (62 casi su 621).
Nel 24,8% degli episodi gli aggressori hanno fatto uso di armi proprie o improprie, come ad esempio un veicolo lanciato contro chi impugna la paletta: parliamo di 516 attacchi.
Forte, purtroppo, il contributo di cittadini non italiani, 778 (34,5%) presenti in su un totale di 2.079 casi. La ripartizione geografica della rilevazione consente ulteriori spunti di riflessione: 818 al sud (39,3%), 728 al nord (35%) e 533 al centro (25,6%). (ASAPS)
|