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Rassegna alcol e guida del 27 gennaio 2010

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

MILANO.CORRIERE.IT

Il Comune: un buffet sano e con prodotti tipici lombardi

Arriva l’happy aperitivo: meno alcol e più salute per le serate dei giovani

In sei locali della movida. «Basta eccessi»

MILANO - Grana padano invece di focaccine bisunte. Vino, «magari un buon Barbera o un rosso della Valtellina», al posto dei beveroni super-alcolici. Arriva l’happy aperitivo, la nuova battaglia del Comune per rendere meno infelice uno dei simboli della città: l’happy hour. Giovani che si abbuffano all’ora dell’aperitivo con cibo cattivo e cocktail ad altissima gradazione alcolica. La delibera è già firmata. Arriverà, con ogni probabilità, venerdì in giunta per essere approvata. L’aperitivo felice arriverà invece, almeno inizialmente, in sei locali della città. Uno per ogni zona della movida milanese. L’obiettivo è fin troppo chiaro: offrire un’alternativa di qualità al mangia&bevi low cost. «Proporremo un aperitivo il più salutare possibile», annuncia l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna.

Qualità e territorialità. «Perché bisognerà puntare anche sui prodotti tipici delle nostre zone. A partire dal vino». Che, spiega sempre l’assessore, dovrà essere preferibilmente rosso «per caratteristiche organolettiche sicuramente più indicato del bianco». E poi massima attenzione ai prodotti biologici. A partire dalla frutta e dalla verdura, che sui banconi dei sei locali saranno chiamate a sostituire focaccine e salatini. I sei locali «felici» avranno logo e vetrofania. Il network si allargherà col tempo, assicura l’assessore.

Rimangono alcune questioni in sospeso. La prima è relativa al finanziamento. Il progetto dell’assessore costa infatti 50mila euro, eventi correlati compresi. Il secondo quesito è più impegnativo. Esiste un mercato di qualità dell’aperitivo? Il popolo dell’happy hour è davvero pronto a convertirsi in massa al biologico e allo slow food? Lino Stoppani, presidente di Epam (l’associazione che riunisce i pubblici esercizi della città) qualche dubbio lo coltiva: «L’offerta dei locali dell’aperitivo risponde molte spesso a un’esigenza di cassa dei giovani: mangiare tanto, spendendo il meno possibile».

Stoppani si dice in ogni caso «più che favorevole» all’iniziativa del Comune. «Qualsiasi sforzo in direzione di consumi più sani e salutari è comunque da apprezzare. Una fetta di salame nostrano è sicuramente meglio di tanti stuzzichini». «Si beve troppo e troppo presto». Bastò, qualche mese fa, questa frase di Landi per scatenare la più classica delle tempeste in un bicchier (non) d’acqua. Sembrò una nuova crociata del Comune contro uno dei riti più sacri dei giovani milanesi. Gli esercenti insorsero, l’assessore si spiegò e si scusò. «Tutto passato», conferma Stoppani. «Si trattò di un equivoco, una frase ingigantita e mal interpretata. Anche noi siamo dalla parte della qualità. Nei bicchieri e nei piatti». (*)

Andrea Senesi

(*) Nota: mi pare l’articolo si commenti da solo.

Il vino in Italia è responsabile da solo di più sofferenza umana rispetto a tutte le altre bevande alcoliche messe insieme, carne rossa e salumi sono tra i principali fattori di rischio per diverse patologie tra le più gravi e diffuse nel nostro paese.

Spendere denaro pubblico per promuovere vino e salame nel nome del benessere dei giovani prima ancora che un attacco alla salute è un insulto all’intelligenza.

LASTAMPA.IT

Giornata dell’Airc, ecco la dieta che allontana il cancro

Con i retinoidi i farmaci sono nel piatto

ADRIANA ALBINI

IRCCS MULTIMEDICA

La prevenzione comincia a tavola e la dieta può diventare un farmaco: alimenti e bevande contengono molecole in grado di proteggere il corpo e di "bloccare" i tumori prima della loro insorgenza.

La ricerca conferma sempre più che cattiva nutrizione e mancanza di moto, soprattutto se legate a sovrappeso e obesità, sono responsabili di un caso di cancro su tre. Il consumo eccessivo di cibi grassi, dolci e bibite carbonate va a detrimento della salute e predispone alla malattia. Molti studi denunciano quali sono i temibili "alleati" del cancro: assunzione di troppi grassi e calorie, problemi metabolici, radicali liberi e invecchiamento dei tessuti. Le raccomandazioni sono dunque chiare:

1) mangiare e bere sano, bilanciando l’apporto calorico con l’attività fisica;

2) evitare l’aumento di peso;

3) prevenire diabete e obesità.

Oggi possiamo dire che la salute è a portata di forchetta, come sottolinea la giornata dell’Airc "Le Arance della Salute" organizzata per sabato 30. Franco Berrino dell’Istituto dei Tumori di Milano ha dimostrato che nei Paesi dove si consuma una dieta mediterranea si sopravvive più a lungo ai tumori. Si può anche verificare che la sopravvivenza per alcune neoplasie è più alta in zone con alimentazione "migliore". La dieta orientale - a base di soia, tè verde, pesce e verdure - abbassa il rischio per colon, seno e prostata. In Italia, poi, la sopravvivenza è tra le più alte, perché la dieta mediterranea è molto protettiva.

Tra le molecole studiate nei nostri laboratori, con il supporto dell’Airc, ci sono i terpeni degli oli essenziali delle arance, lo xantumolo contenuto nel luppolo della birra, il carotenoide dei pomodori (il licopene), il retinoide fenretinide della famiglia della vitamina A, la catechina presente nel tè verde (ma anche nel cioccolato amaro) e l’iperforina. A queste si aggiungono il resveratrolo del vino rosso (*), le antocianine della frutta e della verdura blu e viola (come mirtilli o melanzane), gli indoli dei cavolini di Bruxelles, le sostanze aromatiche in aglio e cipolla, le spezie come peperoncino, curcuma, zenzero e molti altri composti "chimici" salvavita. Hanno note proprietà salutari anche l’olio extra-vergine di oliva e il pesce ricco di acidi grassi poli-insaturi omega 3.

Può allora funzionare la dieta a base di "integratori"? Al momento non si hanno risultati statisticamente significativi, ma ci sono evidenze che estratti da bevande o cibi oppure derivati sintetici dalle molecole di origine alimentare possono essere ottimi farmaci chemiopreventivi. Per esempio, la fenretinide, un retinoide sintetico, simile alla vitamina A, previene il tumore della mammella in donne in pre-menopausa, mentre la finasteride, un derivato delle piante, può prevenire il tumore della prostata.

Le speranze per un futuro di "cibi-medicina" sono molte: ecco perché la ricerca oncologica deve dialogare con la genetica e il "microambiente" del corpo. L’obiettivo è approfondire la conoscenza del genoma e delle sue alterazioni, consentendo di approfondire gli aspetti molecolari delle neoplasie e di proteggere l’organismo.

Chi è Adriana Albini Chimica

RUOLO: E’ RESPONSABILE DELLA RICERCA ONCOLOGICA AL POLO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO IRCCS MULTIMEDICA SESTO SANGIOVANNI & MILANO

(*) Nota: il resveratrolo è contenuto in una settantina di vegetali, tra cui l’uva, eppure è quasi sempre citato come “il resveratrolo del vino rosso”.

I motivi li possiamo tutti immaginare.

Eppure, nel vino rosso, per ogni parte di “resveratrolo delle arachidi” ce ne sono decine di migliaia di alcol, sostanza che aumenta in maniera significativa il rischio di cancro anche in quantità equivalenti al consumo di un solo bicchiere di vino al giorno…

Un articolo come questo appare scritto in maniera imprudente, perché qualcuno tra i lettori potrebbe capire che bere vino o birra protegga dal rischio di ammalarsi di cancro, quando è vero l’esatto contrario.

L’alcol è la seconda causa di cancro evitabile, dopo la nicotina.

CORRIERE FIORENTINO del 24 gennaio 2010

il caso

Sedicenne in coma etilico, sta meglio

Sospesa la licenza per 15 giorni del locale

La ragazza ha accusato un malore a causa dell’eccessiva assunzione di sostanze alcoliche. Vertice in questura

Il questore di Firenze, Francesco Tagliente, ha incontrato i rappresentanti delle scuole straniere, titolari di bar, pub e locali notturni, dopo il caso della sedicenne salvata due notti fa dal coma causato dall’eccessiva assunzione di alcolici. La ragazza, trovata su una panchina di piazza Santa Croce, a Firenze, ora sta bene: è stata dimessa ieri mattina dall’ospedale di Santa Maria Nuova. Continuano gli accertamenti nei locali del quartiere per stabilire se vi sia stata negligenza nella somministrazione di alcol alla ragazzina.

SOSPESA LA LICENZA PER 15 GIORNI DEL LOCALE - Il questore ha firmato la sospensione della licenza per 15 giorni per il locale dove la ragazza aveva trascorso la serata, il William Pub in via Magliabechi. «Alla base del provvedimento - spiega una nota della questura - figurano tre diversi tipi di bevande superalcoliche (tra cui rhum e pera, tequila e B52) somministrate alla minorenne. Dai riscontri della polizia è emerso che la giovane ha ordinato le bevande al banco in compagnia di alcune coetanee. Nessuno dei barman ha chiesto l’esibizione di documenti di identità per accertare la maggiore età delle stesse, contravvenendo a quanto disposto dalle leggi penali vigenti». «Dalle ricostruzione, è emerso che un’altra quindicenne è rimasta intossicata per l’eccessiva assunzione di superalcolici. Su tale circostanza sono in corso ulteriori accertamenti».

«MAGGIOR IMPEGNO DEI LOCALI» - «Nel corso della riunione - spiega una nota - il questore ha sottolineato l’importanza della sinergia tra i vari soggetti per tutelare le persone più esposte a rischio, tra cui, in primo luogo, gli adolescenti. In particolare, è stato posto l’accento sulla esigenza di un ancor maggiore impegno dei gestori dei locali nel segnalare i casi in cui i minori facciano ingresso all’interno degli stessi già in stato di alterazione per l’assunzione di alcol. Un intervento tempestivo delle forze dell’ordine in quei casi consente infatti di risalire ad eventuali condotte illecite imputabili ad ulteriori titolari di locali e di intervenire con le sanzioni del caso».

UNA GUIDA PER I GIOVANISSIMI - L’ufficio minori della divisione anticrimine della questura ha realizzato una guida, dedicata ai giovanissimi ma non solo, disponibile sul sito della questura fiorentina, che raccoglie consigli sui rischi derivanti dall’abuso di alcol. «La guida, pensata e realizzata in forma sintetica - spiega la questura -, mira proprio a mettere i giovani a conoscenza dei pericoli che provengono dal nuovo fenomeno del cosiddetto binge drinking, ossia dalle occasioni legate a feste e luoghi di ritrovo in cui si tende ad una eccessiva assunzione di bevande alcoliche. Massima attenzione anche sui rischi generati dagli alcolpops, bevande dal gusto dolciastro con gradazione alcolica compresa tra i 4 e i 7 gradi, e che, servite ghiacciate, facilitano l’assunzione in quantità eccessive».

PROVINCIA DI FIRENZE

Questura di Firenze

FIRENZE. “BINGE DRINKING E ALCOLPOPS”. AL VIA CAMPAGNA DI INFORMATIVA DELLA QUESTURA PER LA PREVENZIONE DELL’ABUSO DI ALCOL

Sinergia con le scuole. Incontro in Questura con gli esercenti.

Nel 2009 1107 persone sorprese alla guida con un tasso alcolemico superiore alla norma

“Binge Drinking” e “Alcolpops” sono i due nuovi fenomeni legati all’abuso di bevande alcoliche su cui si incentra la nuova campagna per la prevenzione dedicata ai giovani. La nuova guida realizzata dalla Questura di Firenze per la prevenzione dell’abuso di sostanze alcoliche è disponibile sul sito internet http://questure.poliziadistato.it/ (*) Firenze, ed è stata curata dall’Ufficio Minori della Divisione Anticrimine della Questura, coordinato nel suo nuovo assetto organizzativo dal Sostituto Commissario Nadia Giannattasio. Nel documento sono raccolti una serie di consigli per i più giovani sui rischi derivanti dall’eccessivo consumo di alcol. Sono proprio gli adolescenti infatti le persone più esposte, anche in relazione ai contesti ambientali -come feste e serate nei locali- in cui vengono coinvolti. La guida, pensata e realizzata in forma sintetica, mira proprio a mettere i giovani a conoscenza dei pericoli che provengono dal nuovo fenomeno del cd. “binge drinking”, ossia dalle occasioni legate a feste e luoghi di ritrovo in cui si tende ad una eccessiva assunzione di bevande alcoliche. Massima attenzione anche sui rischi generati dagli “alcolpops”, bevande dal gusto dolciastro con gradazione alcolica compresa tra i 4 e i 7 gradi, e che, servite ghiacciate, facilitano l’assunzione in quantità eccessive.

La campagna di prevenzione sul tema, più volte affrontato in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, coinvolgerà le scuole e sarà orientata ad un doppio canale comunicativo. La guida, infatti, potrà essere veicolata dai singoli docenti ai giovani studenti, scaricando il materiale da sito della Questura. Per gli Istituti scolastici interessati, invece, il personale dell’Ufficio Minori interverrà in incontri tematici con i giovani per illustrare cosa fare per prevenire i rischi legati all’alcol.

Nel pomeriggio odierno il Questore tagliente, anche alla luce dell’episodio verificatosi sabato notte in piazza S. Croce, ha convocato i rappresentanti degli esercenti per valutare eventuali misure per la prevenzione del fenomeno dell’abuso di sostanze alcoliche.

Contestualmente la Questura continua ad alimentare i controlli per il contrasto del fenomeno della guida in stato di ebbrezza, con il coinvolgimento delle Volanti e delle pattuglie della Polizia stradale, soprattutto nei fine settimana ed in prossimità dei locali notturni e delle principali arterie stradali urbane ed extraurbane. Sul fronte dei locali, invece, la Polizia amministrativa continuerà con nuovo impulso nei controlli, rivolgendo particolare attenzione alla vendita di bevande alcoliche a basso costo, nonché ad eventuali episodi di somministrazione di alcolici a persone già visibilmente in stato di ubriachezza.

(*) Nota: al seguente link http://met.provincia.fi.it/public/misc/2010012516332208.pdf potete trovare questa guida “non fare il pieno di incoscenza”, predisposta dalla Questura di Firenze.

Spero che non sia stata ancora stampata, così che siano ancora in tempo a correggere l’errore e aggiungere la lettera i nella parola incoscienza.

FIRENZE. RIUNIONE IN QUESTURA PER LA PREVENZIONE DEI RISCHI DELL’ABUSO DI BEVANDE ALCOLICHE. 1107 PER GUIDA IN STATO D’EBBREZZA NEL 2009, 40 DALL’INIZO DEL 2010.

A margine della riunione odierna sul tema della prevenzione dell’abuso di bevande alcoliche è stato ribadito l’impegno della Questura e delle Forze dell’ordine nel proseguire l’incessante impegno quotidiano che ha condotto dall’inizio dell’anno alle prime 40 denunce per guida in stato di ebbrezza nell’ambito dell’intera provincia. Sullo stesso fronte nel 2009 erano state 1107 le persone sorprese alla guida con un tasso alcol emico superiore alla norma (0,5 g/l) e denunciate per lo stesso reato. L’attività svolta mira a prevenire che l’eccessivo consumo di bevande alcoliche possa risolversi in incidenti stradali o episodi criminosi, contribuendo così a tutelare l’incolumità e la salute dei diretti interessati oltre che di terzi.

IL MESSAGGERO (Abruzzo) del 26 gennaio 2010

GLI ECCESSI DELLA MOVIDA

Dopo l’ultimo sabato nero, con incidenti e patenti ritirate, più dura la lotta all’abuso di alcol tra giovanissimi. La Asl: controlli nei locali

Dopo l’etilometro, il telelaser

Tolleranza zero della Polstrada

di ROBERTA FRANCHI

Alla serata, agli amici, alla noia: si brinda a tutto e un drink tira l’altro, quando le luci della movida tutt’attorno sono accese. Finché, con l’incoscienza da “supergiovani”, la sfida è resistere alla strada che, sotto i fumi dell’alcol, può diventare il nemico numero uno. Nonostante le campagne di sensibilizzazione, nella città della movida allungata non si spegne lo sballo. Lo dice il bilancio dell’ultimo sabato, con 2 incidenti causati da 20enni positivi all’alcoltest e 5 patenti ritirate dalla Polstrada durante un’attività di controllo ordinario. Un bollettino che fa solo intravedere quanto ancora c’è da fare nella lotta all’abuso di alcol. «Perché tra i giovani gli eccessi del bere si uniscono all’incoscienza e all’inesperienza nella guida - dice la dottoressa Splendora Rapini, responsabile del servizio di alcologia della Asl di Pescara e promotrice di campagne alcol free -. In questo momento stiamo lavorando al progetto “Sobri alla guida. Chi guida non beve, chi beve non guida” che avvieremo negli istituti superiori. Ma non basta: oltre alla prevenzione educativa è necessaria un’attività di limitazione, sia nella riduzione della disponibilità di alcol sia nell’intensificazione dei controlli, non solo di notte e non solo davanti le discoteche».

Più controlli sulle strade, ma anche nei locali. Perché nella città dove la movida si spegne alle 4 e i vigili non fanno servizio notturno, è lecito chiedersi chi controlli il rispetto delle ordinanze e delle leggi, ovvero che alle 2 ci sia lo stop della somministrazione di bevande alcoliche e che non si dia mai da bere ai minori di 16 anni. «C’è attenzione da parte degli operatori - ribatte Gianni Taucci della Confesercenti -. In molti, a Pescara vecchia, addirittura non servono alcolici ai minori di 18 anni e spesso smettono di servire chi ha esagerato. Ma non sempre è facile individuarli». Intensificare i controlli e le pene per chi si mette alla guida ubriaco: è l’appello della Confesercenti alle forze. Intanto la Polstrada, oltre all’alcoltest, avvierà controlli con telelaser sulla riviera, una pista nei week-end. «In ogni caso gli esercenti sono pronti a fare la loro parte, magari indirizzando chi è ubriaco a utilizzare un servizio taxi», dice ancora Taucci. Ed esempi di imprese virtuose neppure mancano. Come è nei supermercati del gruppo Pingue dove dalla scorsa estate è scattato il divieto di vendere alcolici ai minori di 18 anni. «Abbiamo avuto perdite in termini di vendite, ma andremo avanti perché sentiamo una responsabilità etica e sociale - dice Fabio Spinosa Pingue -. A nulla possono le ordinanze antimovida se manca un impegno da parte di tutti, scuole, famiglie, imprenditori, per affrontare un mostro senza volto». Dai numeri importanti: in 10 anni il consumo di alcol tra i giovani dai 14 ai 17 anni è cresciuto dal 12,6 al 20,5%. «E’ un’emergenza sociale - dice la dottoressa Rapini -: ciascuno deve fare la propria parte, ma manca il coordinamento. Per questo stiamo lavorando con vari Comuni, tra cui Montesilvano, per arrivare a un protocollo che impegni tutte le parti, scuole, vigili, assessorato al commercio: anche gli operatori vanno sensibilizzati. Infatti le campagne di educazione rivolte ai giovani perdono di forza se non si riducono la disponibilità di alcol, le vendite promozionali e se non si eliminano le pubblicità e le sponsorizzazioni di bevande alcoliche nei luoghi dei giovani, nelle manifestazioni culturali e sportive, come siamo riusciti ad ottenere nei Giochi del Mediterraneo».

AGI

PIRATI DELLA STRADA: ASAPS, NEL 2009 91 VITTIME E 592 FERITI

 (AGI) - Roma, 27 gen - Sono 482 gli episodi di pirateria stradale osservati dall’Osservatorio il Centauro-Asaps nel corso del 2009: 91 persone morte, 592 quelle ferite. Il 75,5% dei responsabili degli incidenti viene smascherato, mentre "solo" il 24,5% resta ignoto. Si tratta quindi di uno dei reati meno "garantiti" in assoluto. I dati saranno illustrati sul numero di febbraio de il Centauro in un articolo intitolato "PiratItalia-Un fenomeno da seguire". Nel 2010, alla data del 26 gennaio, l’Osservatorio ha gia’ registrato 38 incidenti con 11 morti e 42 feriti. Continuano a migliorare le tecniche investigative, ma crescono anche la sensibilita’ e la capacita’ degli inquirenti, che non tralasciano piu’ alcun particolare.

  In effetti, su 482 inchieste, 364 hanno condotto all’identificazione del responsabile, arrestato in 173 occasioni (47,5% delle individuazioni) e denunciato a piede libero in altre 191 (52,5%). Su tutti questi eventi pesa, come un macigno, l’ombra dell’alcol e delle droghe: in ben 134 casi (36,8%) ne e’ stata accertata la presenza, ma e’ un dato che deve essere accolto con eccessivo difetto per essere considerato "attendibile". Bisogna infatti considerare che la positivita’ dei test condotti e’ riferibile solo agli episodi di pirateria nei quali il responsabile sia stato identificato, dunque 364 su 482. Spesso quando le forze di polizia identificano l’autore non ha piu’ senso sottoporre il sospetto a controllo alcolemico o narcotest, perche’ sono trascorse ore o giorni dall’evento. Gli eventi mortali sono stati 86 (17,8%), mentre quelli con lesioni 396 (82,2%), con 91 vittime e 592 persone finite in ospedale. L’osservatorio prende in considerazione solo gli atti di pirateria piu’ grave, quelli che bucano la cronaca o che i nostri 700 referenti sul territorio selezionano sulla scorta di precisi standard di riferimento. Lo studio tiene conto anche della presenza di pirati stranieri, definiti per questo "attivi". Il 25% dei pirati identificati e’ risultato essere forestiero. Stiamo parlando di 91 conducenti su 364. Un elemento che conferma altre nostre precedenti analisi sulla sinistrosita’, riferite alla presenza di stranieri, anche in qualita’ di vittime, sul fenomeno. Per l’appunto, i cittadini stranieri vittime di pirati sono 66, il 13,7% del totale di morti e feriti. (AGI)

LECCEPRIMA.IT

UBRIACO ABBATTE BARRIERE DEL PONTE E SFASCIA ALTRA AUTO

Denunciato 31enne di Gallipoli, ritirata patente. I test hanno dimostrato come avesse bevuto di cinque volte oltre il limite. La barriera finita su un veicolo in sosta nel parcheggio sottostante

GALLIPOLI – Pare abbia bevuto ben oltre ogni limite permesso. Il test ha rivelato una presenza di alcool di cinque volte superiore il limite, e per questo è stato denunciato a piede libero – con tanto di ritiro immediato della patente di guida – G.T., un 31enne di Gallipoli. I controlli sono stati effettuati la notte scorsa dagli agenti di polizia del commissariato locale, intervenuti proprio in seguito alla segnalazione di un curioso incidente avvenuto sul ponte seicentesco del borgo antico della “Perla dello Jonio”, che per fortuna non ha coinvolto nessun’altra persona.

Secondo gli accertamenti eseguiti sul posto, il 31enne di trovava a bordo di una Seat Ibiza quando, giunto all’altezza del ponte, considerati anche la vista obnubilata e i riflessi non proprio al top, è andato a sbandare con una certa violenza, fino a sradicare la barriera di ferro posta a protezione del ponte. Quest’ultima è così stata letteralmente catapultata nei parcheggi sottostanti, finendo per danneggiare un’autovettura in sosta.

I poliziotti intervenuti hanno intuito immediatamente dalla dinamica dell’incidente, che la causa non poteva che essere dovuta ad un’alterazione psicomotoria, dovuta ad alcool, o magari all’uso di qualche sostanza stupefacente. Era vera la prima ipotesi. L’eccessiva assunzione di sostanze alcoliche è stata infatti confermata dalle analisi ematiche, eseguite presso l’ospedale gallipolino. Impietoso il verdetto: il 31enne avrebbe ingurgitato alcool per un limite superiore di cinque volte il massimo consentito per legge. Inevitabili la denuncia per guida in stato di ebbrezza ed il ritiro del documento di guida.

AGI.IT

INCIDENTI STRADALI: CON MOGLIE E FIGLI GUIDA UBRIACO E DROGATO

 (AGI) - Trieste, 26 gen. - I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Aurisina (Trieste), intervenuti per un incidente stradale, hanno deferito in stato di liberta’ un triestino 40/enne per essersi posto alla guida di un’autovettura in stato di ebbrezza alcolica e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. L’uomo, che era assieme a moglie e figli, secondo i test e’ risultato con un tasso alcolemico quattro volte superiore rispetto al limite consentito e positivo a cannabinoidi e cocaina. I militari dell’Arma hanno appurato che stava ritornando a Trieste dalla vicina Slovenia.

Era alla guida della propria berlina con a bordo la moglie e i due figli, in tenera eta’, rispettivamente di 1 e 4 anni. Stava percorrendo la strada statale 14, a Basovizza (Trieste), quando anche a causa dell’elevata velocita’, ha perso il controllo del mezzo, andando prima a finire contro un’autovettura in sosta, e quindi contro un albero posto sul ciglio della strada, fermandosi al centro della carreggiata. Il conducente e’ stato trasportato dal 118 presso l’ospedale di Cattinara (Trieste), dove e’ stato dimesso con 10 giorni di prognosi, mentre moglie e figli sono rimasti fortunatamente illesi. L’autovettura ha riportato danni irreparabili. Nei confronti del conducente sono state elevate svariate contravvenzioni in violazione al codice della strada per guida pericolosa e per eccesso di velocita’.

  E’ stato anche denunciato e ora rischia una ammenda da 3.000 a 12.000 euro, nonche’ l’arresto da 6 mesi a 2 anni con la sospensione della patente da 2 a 4 anni e l’eventualita’ che il documento di guida venga revocato. (AGI)

IL GAZZETTINO

L’ha trascinata per i capelli…

PADOVA - L’ha trascinata per i capelli, portandola in un casolare abbandonato. Incurante delle sue urla disperate, ha abusato sessualmente di lei. Questo il dramma che ha dovuto patire una ragazzina di 13 anni, straniera di origine, ma integrata nella società. Era il 15 dicembre pomeriggio quando l’adolescente è uscita di casa da sola per andare a fare una passeggiata in paese. In strada non c’era nessuno. Ma era giorno, c’era luce. L’incubo è cominciato quando dal nulla è spuntato Fanica Tandara, originario della Romania, 33 anni. Senza proferire parola, l’ha presa alle spalle e l’ha portata via con sé. Con una violenza inaudita. La piccola non ha potuto far nulla per liberarsi dalla presa. Il maniaco l’ha portata dentro un casolare di via Caltana a Sant’Andrea di Campodarsego. L’ha spogliata e ha avuto con la minorenne un rapporto sessuale completo. Dopo questo squallido gesto, si è rivestito e si è dileguato. Non prima di aver detto alla sua giovane vittima di rimanere dentro al casolare e non parlare con nessuno. Immobile per il dolore, la paura e lo choc, la tredicenne è rimasta dentro il casolare almeno tre ore. Tremava, non aveva neppure la forza di alzarsi. Poi è subentrato il coraggio, la voglia di riabbracciare i genitori, di tornare a vivere.

      Quando ormai era buio, la ragazzina è tornata dai familiari. Si è messa a piangere. Ha dimenticato per un attimo il dolore e la vergogna e ha raccontato il suo dramma. I genitori hanno allertato i carabinieri della stazione di Campodarsego. Pochi i particolari della vicenda raccontati dalla giovane vittima agli inquirenti. Questo ha reso ancor più gravoso il lavoro degli investigatori. La Compagnia di Cittadella, comandata dal capitano Marco Stabile, ha individuato il luogo dove si è verificata la violenza. Sono stati repertati tutti gli oggetti presenti nel casolare e inviati al Ris di Parma. Mozziconi di sigarette, bottiglie di birra e lattine. Il luogo è bazzicato da parecchi sbandati e questo ha reso l’indagine ancor più complessa. È iniziata anche un’attività di controllo degli stranieri che frequentano la zona del cittadellese. La svolta domenica scorsa. Da una confronto tra il tampone vaginale effettuato alla vittima in ospedale e alcune impronte nel casolare, si è giunti ad una comparazione di dna, che corrispondeva a Fanica Tandara, fotosegnalato in passato per furto. Il pericolo, confermato anche da alcune intercettazioni ambientali, era che il ricercato tagliasse la corda per il timore di essere catturato. Sono stati setacciati tutti i luoghi di riparo dei senzatetto. Fino alla notte di domenica quando, a Villanova di Camposampiero, a poche centinaia di metri dal luogo della violenza, sempre in via Caltana, è stato fermato Fanica Tandara. Stava riposando. Con sé aveva un coltellaccio e una bomboletta spray contenente sostanza orticante. È stato ammanettato e tratto in arresto per sequestro di persona e violenza sessuale ai danni di minore.

      Il romeno vive in Italia dal 2007. Senza fissa dimora, era noto alle forze dell’ordine per alcuni furti commessi tutti nella zona del cittadellese. È dedito all’alcol. Non ha precedenti specifici in fatto di violenze sessuali, ma gli inquirenti non escludono che in passato possa aver abusato di altre donne indifese. L’intera indagine è stata coordinata dal pubblico ministero Vartan Giacomelli. Una vicenda delicata, che ha visto i militari dell’Arma di Cittadella impegnati in prima linea per quaranta giorni. Un lavoro di intelligence che giorno dopo giorno ha portato ad una scrematura degli indiziati di reato, fino alla cattura dello stupratore.

IL GAZZETTINO (Padova)

LE TESTIMONIANZE

«Un tipo scontroso che litigava con tutti»

Nei bar di Campodarsego l’uomo accusato dello stupro ha lasciato un pessimo ricordo: spesso ubriaco e aggressivo 

 (L.Lev.) «I nostri sospetti si sono rivelati esatti. Qualcosa ci diceva che era stato lui». Al bar “El Salvador” di via Caltana a Sant’Andrea, a pochi metri dal luogo della violenza, ieri non si parlava d’altro.

      «Quel tipo me lo ricordo bene. Veniva spesso nel nostro bar – racconta Marco, uno dei ragazzi che lavora nel bar – ed era uno che litigava spesso e creava problemi, specialmente quando alzava il gomito. E questo capitava spesso. Poi, fatalità, subito dopo che in paese è circolata la notizia della violenza nel casolare qui vicino, d’improvviso è sparito dalla circolazione. Non si è più fatto vedere in giro. Allora io e il mio collega ci siamo chiesti se era davvero un caso, o se, invece, era scomparso perché intuiva di essere stato scoperto. Il mio collega me l’ha ripetuto un sacco di volte: sono sicuro che è lui. Quel tipo mi ha sempre insospettito. Personalmente mi auguro che buttino la chiave della prigione. E poco importa se sia uno straniero o meno: chi fa certe cose non merita né perdono né di continuare a vivere la sua vita tranquillamente».

      Al bar “El Salvador” raccontano che prima dell’aggressione la 13enne frequentava il locale e, forse, non è escluso che Fanica Tandara, il romeno di 33 anni accusato di aver violentato e sequestrato la ragazzina, l’abbia notata proprio al bar, osservandone gli spostamenti. Fino al giorno in cui, con una scusa, l’ha avvicinata a trascinata nel vicino casolare abbandonato. «Dopo l’episodio – continua Marco – la ragazzina è venuta ancora qui al bar. Ma non era più la stessa. L’ho notato subito. Nessuno di noi, ovviamente, ha mai parlato dell’accaduto o fatto domande: non ce n’era bisogno, i suoi occhi parlavano per lei».

      «Di solito veniva dopo la scuola con le sue amiche per prendere un tramezzino o un panino – interviene una ragazza da dietro il bancone – è una ragazzina molto tranquilla, semplice e gentile. Però dopo quel terribile giorno è cambiata: non sorride più e dal suo comportamento si intuisce che si sente sotto osservazione».

      Anche l’ex sindaco Paola Candiotto, in carica all’epoca della violenza, commentando l’accaduto dice che «poco importa la nazionalità dell’aggressore: questa volta si tratta di un extracomunitario, ma fatti del genere molto spesso sono compiuti anche da cittadini italiani. L’importante è che il colpevole sia stato identificato. È doveroso esprimere un plauso al lavoro e all’attività scrupolosa dei carabinieri per l’ottimo risultato raggiunto».

IL TEMPO Molise

Ragazzi ed insegnanti in visita al parco tecnologico

Droga e alcol, pugnalate contro il cervello

POZZILLI Gli alunni di terza media di Pozzilli e Montaquila in tour nei laboratori per capire

A volte da una visita in laboratorio si possono ricavare utili informazioni sulle gravi conseguenze derivanti dall’uso di alcol e droga. È stato questo l’obiettivo dell’iniziativa che si è svolta ieri presso il parco tecnologico del Neuromed. L’Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed ha, infatti, aperto le porte a quaranta alunni delle classi terze della scuola media «F. Iovine». Le classi provenienti da Pozzilli e da Montaquila nell’ambito di un progetto formativo, il cui fine è quello di far scoprire agli alunni, che a marzo dovranno scegliere l’indirizzo della scuola superiore da frequentare, numerose ed importanti realtà legate al territorio di residenza. Oggetto della visita, organizzata dalla prof.ssa Bucci, è stato il Parco Tecnologico dell’Istituto sito in località Camerelle in provincia di Isernia. Gli studenti e i docenti accompagnatori durante l’intera mattinata hanno vestito i panni dei ricercatori scoprendo i primi elementi della ricerca scientifica e delle neuroscienze.

Gli alunni hanno fatto numerose domande sul significato del «metodo traslazionale impiegato in Neuromed» ovvero uno scambio continuo di informazioni tra laboratorio e attività clinica, che consente un’assistenza eccellente e tempestiva. Ad accompagnare le classi il Prof. Giuseppe Battaglia in forza al Parco Tecnologico presso il laboratorio di farmacologia condotto dal Prof. Ferdinando Nicoletti. Il ricercatore ha focalizzato il suo intervento circa i danni neurologici e i processi di dipendenza dalle droghe considerando in tale accezione alcool, ecstasy, marjiuana e hashish, eroina, cocaina ecc. È stato spiegato come i soggetti con problemi di droga ed alcool hanno una percentuale maggiore di sviluppare malattie psichiatriche come disturbi della personalità, aggressività, disturbi del tono dell’umore come ansia e depressione e suicidio. Inoltre, il consumo di droghe per via iniettiva, come l’eroina, aumenta enormemente il rischio di contrarre il virus che causa la sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids). Le statistiche affermano che i giovani tra 18 e 24 anni hanno il rischio più alto di consumare alcool e droghe. Il consumo di alcool e droghe varia durante le fasi della vita con conseguenze diverse a seconda dell’età d’inizio. Il consumo di alcool durante l’adolescenza, tra 12 e 17 anni, può avere effetti duraturi, in quanto il cervello continua a maturare fino a circa 25 anni. Infatti, l’ippocampo, una regione cerebrale coinvolta nei processi di apprendimento e memoria, è ridotto negli adolescenti che hanno iniziato a consumare alcolici in tenera età. Gli adolescenti consumano alcool con una modalità diversa dagli adulti, ovvero preferiscono consumare alcool pesantemente in maniera occasionale, perché sono meno sensibili agli effetti negativi dell’alcool, ma hanno maggiori problemi con compiti complessi come guidare.

Questo spiega il drammatico numero di incidenti stradali mortali che coinvolgono giovani persone che si mettono alla guida dopo avere assunto alcool. Droga estremamente diffusa è il D-9-tetraidrocannabinolo, contenuto nella marjiuana e hashish, che i giovani fumano sotto forma di «canna». L’associazione di questa sostanza con l’alcool riduce la capacità di eseguire compiti complessi come guidare e l’abuso cronico induce la comparsa di disturbi psichiatrici come la schizofrenia. Tutte le droghe, come pure l’alcool, inducono delle alterazioni dei circuiti cerebrali responsabili della memoria delle abitudini, che controllano il comportamento motorio mirato alla ricerca della sostanza stessa che ha attivato questi circuiti. Le alterazioni fanno sì che diventi difficile smettere di drogarsi quando si è instaurata l’alterazione di questi circuiti e i soggetti continuano ad assumere droghe ed alcool anche quando sono consapevoli dei danni ed quando queste sostanze inducono delle sensazioni estremamente spiacevoli come, per esempio, malessere generale, nausea e vomito.

IL MATTINO

Duecento cocktail di troppo…

Mary Liguori

Duecento cocktail di troppo. Duecento in sole tre sere serviti a ragazzini al di sotto dei sedici anni. Questo il retroscena della maximulta elevata ieri ad un discopub di San Sebastiano al Vesuvio il cui proprietario è stato denunciato: ora il locale rischia addirittura la chiusura. In barba alle normative che regolano la somministrazione di alcolici ai minorenni, i barman del discopub «C. Tales» non hanno esitato a riempire i bicchieri dei ragazzini che affollavano banco e tavolini con liquori, cocktail superalcolici e birre. Questo, nonostante la legge preveda che al cliente venga chiesto di esibire un documento che attesti la maggiore età. Alla tutela della salute dei propri giovanissimi clienti, però, i titolari del locale hanno premesso il lucro, ignorando l’età di chi si trovava al di là del bancone. A nessuno dei clienti è stato chiesto il documento di riconoscimento mentre venivano loro passati boccali colmi di bevande alcoliche. I controlli sono scattati tra sabato e domenica, in seguito ad alcune segnalazioni, mentre era in corso la festa patronale che ha calamitato in città centinaia di persone, e sono proseguiti sino a lunedì sera. Due militari in abiti civili si sono finti clienti e, seduti ad un tavolino, hanno seguito con attenzione il via vai della movida e soprattutto valutando l’età degli avventori. È stato così che, nel corso delle tre sere di appostamenti, sono arrivati a monitorare addirittura duecento casi in cui nel locale venivano serviti alcolici a ragazzini al di sotto dei sedici anni. È quindi scattata la sanzione amministrativa nei confronti del titolare del bar con una multa da tremila euro. Ma non è tutto: il comando dell’Arma ha inoltrato in Procura un’istanza che, qualora venisse accolta, decreterebbe la chiusura del locale. Nei prossimi giorni, i magistrati di Torre Annunziata decideranno le sorti del pub.

IL MATTINO (Caserta)

Emergenza alcol tra gli adolescenti casertani

Daniela Volpecina

Tra gli adolescenti casertani è scoppiata l’emergenza alcool. Negli ultimi quattro anni è cresciuto infatti in modo esponenziale il numero dei giovani che consumano abitualmente bevande alcooliche. Birra, vino ma anche cocktail e liquori di vario tipo vengono assunti con regolarità già a partire dai 14 anni. Un trend di crescita per la verità in linea con quanto segnalato dalle statistiche nazionali che denunciano addirittura un 40% in più di baby consumatori di alcol rispetto al 2004. Un fenomeno sociale complesso che molto spesso sfugge persino al controllo dei genitori e sul quale le istituzioni hanno difficoltà a tracciare un diagramma e a fornire dati precisi perché nella maggioranza dei casi il problema viene ignorato o, peggio, sottovalutato. A renderlo noto è il responsabile del dipartimento dipendenze patologiche dell’Asl Ce 1, il dottor Carmelo Siragusa, che invita a porre maggiore attenzione alle cosiddette sbornie del sabato sera: «La percezione diffusa è che il fenomeno sia in forte crescita sul territorio ma al riguardo non esiste purtroppo un osservatorio in grado di definire con precisione quanti adolescenti ne siano realmente coinvolti (a Caserta, stando a quanto riportato da uno studio di settore del 2002, la percentuale era inferiore al 15% ma si stima che il dato oggi sia triplicato). Ciò perché i giovani che decidono di chiedere assistenza al Sert sono davvero pochissimi. Ci si rivolge a noi soltanto quando si è in condizioni ormai croniche». Le cause del trend di crescita andrebbero ricercate, secondo Siragusa, nella forte spinta sociale e commerciale al consumo di alcol propinata dalla cultura attuale, dalle imprese, dalla pubblicità e dai mass-media alla quale occorre poi aggiungere lo spirito di emulazione che accompagna spesso i comportamenti degli adolescenti. Le condizioni psico-patologiche di base e la depressione mascherata inciderebbero, secondo il responsabile del Sert, soltanto in una percentuale minima di casi e comunque soltanto in quelli più gravi. Una situazione preoccupante che ha spinto l’amministrazione comunale e i dirigenti scolastici a correre ai ripari. L’idea è quella di promuovere una campagna di informazione e sensibilizzazione tra i giovani delle scuole superiori per metterli in guardia sui danni gravissimi provocati dall’alcol anche alla luce di quanto reso noto dall’Istituto Superiore di Sanità che ha definito l’alcol «una molecola tossica, potenzialmente cancerogena, in grado di provocare forme di dipendenza molto più gravi di quelle innescate dalle droghe». «Il nostro obiettivo – ha spiegato al riguardo l’assessore comunale alle politiche sociali, Gianfranco Fierro (nella foto) – è quello di prevenire e frenare il fenomeno ma al tempo stesso recepire - in maniera assolutamente anonima attraverso un questionario realizzato da esperti del settore – le istanze di aiuto provenienti dal mondo adolescenziale». Tutto ciò avverrà attraverso una serie di incontri in programma in tutti gli istituti superiori della città e realizzati in collaborazione con due associazioni napoletane del settore rispettivamente «Alcolisti anonimi» e «Al Anon». Il progetto prevede una illustrazione del problema della dipendenza alcolica, un dibattito con gli studenti su cause e conseguenze dell’abuso e un concorso per l’elaborazione di uno spot pubblicitario di sensibilizzazione sul tema.

CORRIERE DEL VENETO

arte ghiaccio 2010

Cortina, statue di neve danneggiate Fermato un turista ubriaco

Un 24enne alterato dall’alcol ha staccato un braccio all’«Atleta»

CORTINA D’AMPEZZO (Belluno)- Si è «divertito» a danneggiare una delle sculture di neve che in questi giorni caratterizzano il centro di Cortina, ma è stato individuato e bloccato dai carabinieri. Autore del gesto un ragazzo di 24 anni della provincia di Caserta che, secondo i militari, in preda ai fumi dell’alcol ha staccato un braccio all’opera di neve e ghiaccio intitolata «Atleta». I carabinieri hanno sorpreso il giovane, all’interno del recinto in legno che delimita l’area di lavoro degli artisti, nel corso di un pattugliamento notturno e lo hanno multato per ubriachezza molesta e segnalato per danneggiamento.

Anche lo scorso anno si era verificato un episodio analogo, quando i carabinieri avevano individuato l’autore del furto di una statua in tasselli di mosaico posizionata in centro dal Comune. In quell’occasione l’autore della bravata, un altro turista, aveva agito durante una fitta nevicata e ai militari non era rimasto che seguirne le impronte per raggiungerlo a casa.


CITTADELLASPEZIA.COM

Ubriaco alla guida, tampona la volante

Feriti i due agenti

La Spezia. Era appena scoccata l’una e trenta di questa notte quando la volante della Polizia è intervenuta nella zona dei Macelli per una segnalazione di un furto. Nella realtà dei fatti si trattava di normali lavoratori all’interno di un forno e l’allarme è immediatamente rientrato.

Ma proprio mentre stavano ripartendo, una vettura a forte velocità tampona l’auto della Polizia ferendo di due agenti: il primo, 38 anni, che si trovava fuori dall’abitacolo è balzato sul cofano e ne avrà per quindici giorni; il secondo, di 43, che era all’interno ha preso diversi colpi ed è stato ricoverato per trauma cranico ma dovrebbe uscire dall’ospedale già nella giornata di domani. L’investitore è un uomo di 45 anni, spezzino, che guidava ubriaco.

CORRIERE DI V

Giovedì, 28 Gennaio 2010
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