L’ANALISI DEL QUESTORE DI TRENTO E’ VALIDA IN TUTTA L’ITALIA. DA SOTTOLINEARE CHE QUANDO PARLA DI DROGA E DELLE SUE CONSEGUENZE, PARLA ANCHE DELLA DROGA ALCOL. L’ADIGE Alcol e droga, veri drammi in Trentino roberta boccardi 01/02/2010 Alcol e droga, due piaghe dalle quali il Trentino è tutt’altro che immune. Il monito è venuto dal Procuratore generale di Corte d’appello, Bartolomeo Costantini, all’inaugurazione dell’anno giudiziario. «I cittadini chiedono più sicurezza», ha detto ricordando i dati dei processi per spaccio e il numero di incidenti stradali. Un allarme condiviso dal Questore di Trento, Angelo Caldarola, che spiega quali azioni vengono messe in atto per prevenire e contrastare questi fenomeni. «Troppe persone hanno perso la vita o la salute a seguito di incidenti stradali provocati da irresponsabili postisi alla guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti», un richiamo forte e un’analisi che lei condivide? Purtroppo esiste in Trentino, come in Alto Adige e in tutto il Nord Est, un diffuso fenomeno di alcolismo, che deriva da un aspetto atavico, da una consuetudine difficile da estirpare. E spesso non si è in condizioni di capire quando si supera il tasso alcolimetrico di 0,50. Proprio per questo stiamo facendo, con il Commissariato del Governo, una campagna articolata e diffusa per far capire a tutti i giovani che l’uso, o meglio l’abuso, di alcol alla guida è un reato, con risvolti di carattere penale e conseguenze accessorie quali sospensione di patente e confisca dei veicoli (se supera un certo limite). Non c’è tra i giovani questa consapevolezza? Sono in molti a pensare che bere qualche birra non può essere poi così grave... Ma se poi si è coinvolti in un incidente stradale si va incontro a seri problemi di carattere penale. La richiesta è quella di una severa attività di prevenzione e repressione; che cosa si sta facendo? Per dare un’attuazione ancor più rigorosa alle leggi che ci sono, si stanno usando i cosiddetti precursori, una sorta di pre-alcoltest che permettono alle forze dell’ordine di capire subito, dal colore, se il conducente ha superato il limite, e questo consente di passare subito dopo al controllo con l’alcoltest. Questo precursore è già in uso? Certamente ce l’abbiamo tutti, polizia e carabinieri, e rende più veloci i controlli, soprattutto all’uscita delle discoteche o lungo le rotte, le strade che portano ai locali notturni. Non s’impone a tutti di fare l’alcoltest, ci deve essere una sintomatologia, alito, occhio lucido, tremolio o barcollamento... Ecco adesso abbiamo i precursori e in presenza di una sintomatologia, siamo subito in grado di sapere se si è oltre i limiti. Non reprimere sempre, ma prevenire. È questo lo spirito? Infatti, tutti gli esercizi pubblici dovrebbero già esporre le tabelle con gli effetti alcolimetrici di uno o due bicchieri di vino, di tre birre e così via. E nei locali potrebbero essere messi a disposizione anche questi precursori, strumenti che avvicinati all’alito cambiano colore: verde è ok, giallo sta a significare che si sta andando oltre il limite. Se prima di uscire dal locale effettuo questa prova, so già se sono in condizioni di poter incorrere nel reato di guida in stato di ebbrezza. Questo è il concetto che va diffuso a spron battuto, se vogliamo ridurre gli incidenti. L’altro allarme riguarda la diffusione della droga, e l’aumento delle indagini sull’attività di spaccio. Stiamo assistendo effettivamente negli ultimi anni ad un aumento degli arresti e dei sequestri di partite di droga. E sono soprattutto extracomunitari maghrebini che gestiscono questo fenomeno. Ragazzini sempre più giovani vengono a contatto con droghe leggere, diffusissime a quanto pare e facilmente reperibili. E così? L’uso deriva da un fenomeno di noia, da un fenomeno di bullismo, e anche dal fatto che il costo di queste sostanze è in forte ribasso. C’è una concorrenza, ce n’è tanta e viene immessa sul mercato a prezzi che non sono più proibitivi come poteva essere dieci anni fa. Sono cifre alla portata anche di un ragazzino. Ma i controlli ci sono? Anche fuori delle scuole? Nelle scuole contrastiamo questo fenomeno con i nostri funzionari che sono presenti e incontrano i ragazzi per far loro capire che assumere droga non è vero che fa sentire bene, perché dopo, con l’assuefazione, gli effetti diventano devastanti. Ma, soprattutto, stiamo cercando di far capire ai genitori di fare attenzione a qualsiasi anomalia nel comportamento dei figli, una risposta sbagliata, un nervosismo del ragazzo, sono tutti segnali. Perché gli arresti non bastano.. In che senso signor questore? Se arrestiamo uno spacciatore in piazza Dante, lo spaccio si sposta in piazza Venezia, a Mattarello o a Gardolo; se ripuliamo la piazza di Trento i consumatori si spostano a Bolzano, a Verona. Noi assistiamo continuamente a queste lotte per la conquista delle varie piazze dello smercio. Avete sentore di un abbassamento dell’età di chi si spinella? È un fenomeno abbastanza diffuso tra i ragazzi delle prime classi delle superiori, specie negli istituti professionali e nelle scuole «bene». È un fenomeno di comparazione, di gruppo. Voi siete presenti, però, anche alle scuole medie? Certamente, noi siamo sistematicamente nelle scuole, a partire dalle medie, ma soprattutto alle superiori, dove cerchiamo di fare un’azione di prevenzione nel modo più asfissiante. Ma è chiaro che noi abbiamo bisogno, e lo abbiamo detto chiaramente a tutti i presidi degli istituti, anche di essere informati non appena hanno sentore che nell’ambito della scuola vi sia un’attività che dia dei sospetti. In quel caso parte un’attività investigativa che può durare anche diversi mesi. E il coinvolgimento dei genitori? Importantissima è anche l’opera che facciamo di sensibilizzazione delle famiglie, la droga è un problema sociale, che ha costi altissimi, e un dramma famigliare. All’inizio non ci rende conto del danno, ma quando si arriva all’assuefazione, l’azione terapeutica non è facile. Bisogna intervenire ai primi sintomi, per chiudere l’inizio di un percorso, prima di arrivare allo sfascio. DAL FORUM NUTRIZIONE DEL CORRIERE DELLA SERA DOMANDA Domenica, 31 Gennaio 2010 gruppo di amici semel in settimana dottore settimana senza alcool, palestra tutti i giorni ad esclusione della domenica,ma il sabato cena al ristorante e cibo e vino senza grandi limiti, talvolta un po’ allegri. facciamo molti danni ? alcool una volta a settimana è così dannoso ?
RISPONDE ANDREA GHISELLI Domenica, 31 Gennaio 2010 Non c’è differenza tra alcol tutti i giorni poco e alcol una volta a settimana tutto insieme. E’ il tipico comportamento dei paesi nordici, nei quali si è "astemi" dal lunedì al venerdì e sotto il tavolino gli altri due giorni...insomma i danni sono gli stessi, se non peggiori.RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO http://www.romeninitalia.com/2010/01/alcool-sos-est-ovest-invito-tavolo-di.html INVITO AD UN TAVOLO DI LAVORO La scrivente Fondazione è lieta di invitarVi al prossimo incontro del tavolo permanente di lavoro e collaborazione internazionale"ALCOOL: SOS EST-OVEST". L’alcolismo è un fenomeno molto diffuso nei paesi settentrionali e centro-orientali dell’Europa. Per tale ragione saranno presenti ai tavoli i Presidenti o loro delegati delle diverse associazioni dei Paesi dell’Est presenti sul territorio nazionale. Hanno aderito formalmente al tavolo permanente di lavoro : 1) Centro Alcologico di Riferimento della Regione Lazio 2) Agenzia Comunale per le tossicodipendenze (Presidente Massimo Canu) 3) FARI, Federazione delle Ass.ni dei Romeni in Italia 4) FIRI, Forum degli Intellettuali Romeni in Italia 5) IRFI , Italia Romania Futuro Insieme, 6) Associazione Romania chiama Parma L’APPUNTAMENTO è PER LUNEDI 8 febbraio ORE 10,30 presso la sede legale della FISPA in via Domenico Lupatelli 62-E a Roma. Per confermare la partecipazione contattare il coordinatore del Tavolo dr.ssa Azzimonti al numero 349.4050195. Dr.ssa Iris Azzimonti 0655263316 3494050195 psicologa-psicoterapeuta FISPA www.fispa.too.it L’APPELLO DEL PRESIDENTE DELLA CORTE D’APPELLO DI ROMA
IL MESSAGGERO.IT Alcol e droga: più incidenti stradali ROMA (31 gennaio) - Ci sono anche l’alcool e la droga nel drammatico bilancio della giustizia romana, nel capitolo che riguarda i decessi di giovani nella relazione di Giorgio Santacroce: «E’ allarmante l’aumento degli incidenti stradali mortali che derivano spesso dall’assunzione di sostanze stupefacenti e dall’abuso di bevande alcoliche», ha detto ieri il presidente della Corte d’Appello di Roma. E la conferma arriva dai bollettini della stradale, pieni di morti e feriti in incidenti stradali provocati da automobilisti che si sono messi alla guida ubriachi o drogati. Gli ultimi due sono recentissimi: domenica scorsa in via di Santa Maria del Buon Consiglio, al Tuscolano dove un 33enne ubriaco è finito contro un’altra macchina fuggendo senza prestare soccorso. Ed era ubriaco e drogato il 47enne che a settembre, in via Prenestina Nuova, tra Zagarolo e Palestrina, piombò su una macchina alla guida della quale c’era una 23enne mamma di un bimbo di 5 anni morta durante i soccorsi.
R.Pum. CE LA PRENDIAMO CON GLI ESERCENTI? nOOOOO!!! SONO I RAGAZZI CHE SI PORTANO GLI ALCOLICI DA CASA!!! LEGGO FIRENZE, "TROPPO ALCOL" MINORENNE RICOVERATA 1.2.10 Una diciassettenne è stata ricoverata la scorsa notte in ospedale a Firenze per uno stato di ’etilismo acutò. Nel giro di una settimana è il terzo caso a Firenze di minori costretti a ricorrere alle cure mediche per eccessiva assunzione di alcol. La diciassettenne è stata soccorsa in via del Fosso Macinante, a Firenze, nei pressi di una discoteca, da personale del 118, che ha dato poi l’allarme alle volanti della polizia. Secondo quanto si apprende, la ragazza è già stata dimessa dall’ospedale di Ponte a Niccheri, dove è arrivata con un tasso alcolemico di 1.90 g/l e un trauma cranico minore, dovuto, probabilmente, ad una caduta. Sono in corso indagini della polizia per stabilire eventuali responsabilità di locali notturni della zona. Lo scorso fine settimana in ospedale erano state invece portate, dopo essersi sentite male perchè avevano bevuto troppo, due ragazze di 16 e 15 anni, che avevano trascorso la serata in un pub del centro della città. Al locale è stata poi sospesa la licenza per 15 giorni dopo che la polizia ha accertato che alle due minorenni erano stati somministrati superalcolici. L’episodio ha comportato un giro di vite nei controlli ai locali, con altre due licenze sospese dal questore Francesco Tagliente per irregolarità dovute sempre alla somministrazioni di alcol, in particolare a persone già ubriache. Durante i controlli dell’altra notte, la polizia ha anche scoperto che in un pub si tenevano ’garè di bevute.QUESTA VOLTA LA LEGGE HA GIA’ FATTO LA SUA PARTE VIRGILIO Firenze,minore in ospedale per abuso alcol: chiuso locale Salgono a quattro le licenze sospese dal questore Roma, 1 feb. - Ancora malori e ricoveri per abuso di alcol nei locali fiorentini e ancora chiusure disposte dal questore. Salgono a quattro le licenze sospese. La nuova chiusura, di 10 giorni, è stata disposta nella mattinata odierna a carico di un locale notturno di via Del Fosso Macinante, all’interno del quale una giovanissima ragazza si è sentita male nella notte tra sabato e domenica. Soccorsa da personale del 118, le è stata diagnosticata una intossicazione da abuso di bevande alcoliche, con un tasso alcolemico pari a 1,90 g/l. L’ufficio minori della divisione anticrimine della Questura si è attivato già dalla mattina di ieri per ricostruire la dinamica di quanto accaduto, anche sentendo le minori coinvolte. Dalle informazioni acquisite, è emerso che all’interno del locale alle minori sono stati somministrati superalcolici in assenza di qualsiasi controllo e assistenza da parte del personale addetto.ECCO DIMOSTRATO: SONO I MINIMARKET CHE VENDONO ALCOLICI AI RAGAZZI E NON I BAR, LE SALE DA BALLO O LE DISCOTECHE!!! LA NAZIONE Sulle sbronze accuse respinte Un boom in tre anni. Sono più di 300, avamposti di catene o negozi etnici. «Ma non vendiamo bottiglie ai minorenni» GIOVANI E ALCOL: Quali sono le cause del fenomeno? E chi ne è responsabile? Scriveteci la vostra opinione Firenze, 31 gennaio 2010 - I MINIMARKET sono sotto accusa. Perché vendono alcool ai minorenni, non rispettano le norme igieniche, né gli orari di chiusura. Ma non si può fare di tutta l’erba un fascio. Il mondo dei supermercati di piccole-medie dimensioni (oltre 300 su tutto il territorio comunale) è variegato. Ci sono le catene italiane della media distribuzione, come i vari Meta (uno si trova in via Orti Oricellari), Despar (ce n’è uno al mercato di San Lorenzo, che ha preso il posto della Casa del Tappezziere), Conad, Il Centro, che hanno ormai invaso il centro storico. Un boom dovuto a esigenze di mercato. «C’è una popolazione fatta di anziani – spiega Lapo Cantini, di Confesercenti Firenze – che non si muove più, che fa la spesa sotto casa, nei piccoli negozi. Con la crisi, poi, la gente si sposta meno. Così, molte catene hanno pensato bene di aprire questi minimarket, che sono comodi, ma rappresentano un danno per le già poche botteghe di alimentari che sono rimaste aperte nella zona». Il vantaggio è, però, che questi supermarket spesso sono aperti di domenica. E i fiorentini che lavorano, così come i turisti, li prediligono, anche se pagano i prodotti qualche euro in più. Ma c’è anche lo svantaggio di una estetica non sempre rispettosa, di luci al neon un po’ eccessive, di architetture troppo spartane per trovare posto in luoghi delicati della città. Ci sono, poi, gli ‘altri’ minimarket. Quelli nati per offrire un servizio alla comunità straniera, come le kebab house, le macellerie ‘halal’, i piccoli supermercati asiatici e africani che vendono carni confezionate, ma anche frutta, verdura, bibite. Solo di kebab house, ad oggi, in città ce ne sono 50. Di macellerie halal, cioè quelle islamiche, una decina. Una è in via dell’Oriuolo, un’altra in via dei Neri, piazza del mercato centrale, via Baracca. Anche in questo caso, la proliferazione di queste attività commerciali è dovuta al fatto che il mercato tira. Le comunità etniche aumentano, aumenta la domanda. Gran parte di questi minimarket, concentrati in particolare nella zona di San Lorenzo, è gestita dai cingalesi, i più bravi nel commercio. Seguono gli iraniani e qualche senegalese. Pochi, invece, i cinesi. I loro ‘Asia market’ sono presenti soprattutto in periferia, tra Brozzi e Le Piagge. In centro preferiscono vendere pelletteria e abbigliamento. CONTRO QUESTE realtà spesso si levano le proteste dei cittadini. Ma loro si difendono. «Noi diamo da bere ai minorenni? No, non è vero», dice il gestore di un minimarket in corso Tintori. Che però, quando gli viene chiesto se richiede l’esibizione della carta di identità, risponde: «Carta? Quale carta? Io non capisco, non parlo italiano e comunque non sono proprietario del negozio». Ma che l’abuso di alcool non sia colpa dei minimarket lo pensa anche Izzedin Elzir, l’imam di Firenze. «E’ una questione sociale e culturale», spiega. «I nostri giovani non trovano gli sfoghi giusti. Nostro dovere è lavorare insieme per dare loro un futuro». «E’ ovvio che se i ragazzi – sottolinea – trovano un negozio che vende loro alcolici, ne approfittano. Io credo che mettere delle regole e farle rispettare sia importante». Anche dal punto di vista di orari e norme igieniche, Elzir non ha dubbi. «L’Asl e gli organi competenti hanno gli strumenti per far rispettare le regole. Spero dunque che controllino anche i minimarket». Monica PieracciniIL COMUNE DI FIRENZE ORA CERCA I CORRERE AI RIPARI QUOTIDIANO DEL NORD Alcol e minori, Comune Firenze: "Rivedere orari dei negozi e codice di autoregolamentazione dei locali" - Firenze - 1 febbraio 2010 -Aggiornare il codice di autoregolamentazione dei pubblici esercizi e rivedere gli orari notturni dei negozi per la vendita di alcolici: sono queste le due iniziative su cui sta lavorando l’amministrazione comunale, dopo i tre casi di minorenni ricoverate per coma etilico nelle ultime notti. “Bene fa il questore Tagliente a intervenire sull’emergenza e a prendere provvedimenti” afferma il vicesindaco Dario Nardella, commentando la decisione di sospendere la licenza ai locali che hanno somministrato alcolici alle ragazze che poi si sono sentite male. “Ma la situazione è grave e richiede una gestione anche nel lungo periodo, ed è proprio in quest’ottica che ci stiamo muovendo – spiega Nardella – Per prima cosa, abbiamo ripreso in mano il codice di autoregolamentazione di discoteche, locali da ballo e pubblici esercizi: l’idea è quella di integrarli con l’impegno a promuovere nei locali iniziative di sensibilizzazione contro l’abuso di alcol e sul divieto di consumo per gli under 16.(*) Su questa base abbiamo già fatto una riunione con le categorie a continueremo il lavoro. Inoltre, vogliamo verificare gli orari di quegli esercizi che vendono alcolici, per regolamentarne la chiusura ed evitare che da questo tipo di vendita si possa attingere all’alcol troppo facilmente anche durante le ore notturne”. (*)Nota: sarebbe utile promuovere corsi di sensibilizzazione agli esercenti e al personale delle discoteche, locali da ballo e pubblici esercizi! INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE TOSCANA IL TIRRENO «Mi ubriaco, poi guido e me ne vanto» Abuso dell’alcol tra i ragazzi, parte la campagna educativa dell’Aci nelle scuole 1.2.10 MASSA. «E’ sconfortante constatare che, quando qualcuno si dichiara astemio, tutti gli altri ridono. Anche perché parliamo di ragazzi che hanno appena 14 anni». È una delle dichiarazioni chiave dello psicologo e psicoterapeuta Vittorio Arcolini, formatore per l’Aci nell’ambito del progetto “Bacco e droga al volante... rendono la vita pericolante!” L’Aci ha da poco avviato gli incontri con i ragazzi delle scuole superiori nell’ambito di questo progetto che, spiega il direttore dell’Automobil club apuano, Enrico Cerretti, affronta un problema gravissimi, se è vero che «stando alle prime elaborazioni dell’Asaps su dati 2009 risulta che siano stati ben 35.000 in Italia gli incidenti dovuti ad alcol e droga durante l’anno passato, vittime del “sabato sera” di cui il 40% riconducibili all’abuso di alcol o sostanze, che hanno causato 900 vittime, di cui ben il 30% giovani». Con l’aiuto della Asl, Aci ha realizzato per le classi IV e V delle scuole superiori della provincia le tabelle informative che spiegano qual è il tasso alcolico in seguito al tipo ed alla quantità di bevanda assunta. Un esperto di educazione stradale, l’ingegner Marco Bonanni evidenzia gli effetti del bere sulla guida, ed il dottor Arcolini, invece, cerca di dissuadere i ragazzi smascherando l’inutilità di ubriacarsi. «Quello che colpisce», commenta ancora Arcolini «è che tutti, più o meno, bevono. Tutti ammettono di farlo, e quasi si vantano di esagerare. Cerchiamo di far capire che bere è inutile e dannoso. In ogni caso, però, non bisognerebbe mai guidare dopo aver bevuto. Ascoltiamo i giovani, ascoltiamo il loro malessere, cerchiamo con forza di evidenziare questo solo concetto, su cui, devo dire, si trova accordo. L’esempio del guidatore designato, della scelta di qualcuno del gruppo che rimane sobrio per portare gli altri a casa, trova ampio consenso(*), e speriamo che non sia un accordo solo di facciata. Il nostro non vuole essere solo un messaggio di paura, ma anche educativo. Bisogna capire perché si beve, e che questo non è una soluzione all’ansia ed all’incertezza che ci attanagliano». (*) Nota: trova ampio consenso perché gli altri possono ubriacarsi tranquillamente! FRIULI PUNTODIALOGO.IT PIACERE MI CHIAMO DALL’ACQUA ALVINO L’Idea di questo progetto nasce da una serie di considerazioni circa le conseguenze dell’abuso alcolico sugli aspetti psichici e psicodinamici dei giovani bevitori e delle loro famiglie. Nel nostro paese si può ritenere che le persone coinvolte in problemi di alcol siano tra il 5% ed il 10% della popolazione globale. Il che significa che le persone coinvolte, direttamente o indirettamente, nel problema sono milioni e sempre più in età adolescenziale. Il ricorso all’alcool nei giovani avviene principalmente per noia, per sentirsi protagonisti, per un meccanismo di trasgressione/identificazione, per provare sensazioni forti, per sfuggire da una realtà inaccettata. L’alcol non provoca sempre danni nei consumatori: perché dunque in alcune persone il bere non provoca mai problemi ed in altre devastanti conseguenze? E come mai può succedere che una stessa persona consumi alcolici per molto tempo in modo sano e poi il suo consumo esploda in patologia? Questa progetto permette di chiarificare ed identificare il percorso che può condurre alcuni giovani a passare da un uso normale ad un uso patologico dell’alcol … senza fare leva sul proibizionismo o il moralismo ma focalizzandosi piuttosto sull’uso consapevole dell’alcol ponendo al centro la persona e le sua capacità di scelta. L’obiettivo del progetto è quello di illustrare, passo dopo passo, questo percorso: che in alcune persone si verifica in modo lento, subdolo e nascosto. Una corretta informazione sulla sostanza alcol, sia nel suo uso normale sia in quello problematico, aiuta a prevenire i danni. Gli obiettivi sono: • Fornire informazioni corrette sull’alcol ed i suoi effetti: è previsto l’uso di tabelle informative ed un test di autovalutazione (test MALT); • Promuovere il dialogo, la discussione ed il confronto all’interno di un clima caldo ed accogliente caratterizzato da accettazione empatica e rispetto grazie all’uso del Circle time. • Dare concretezza alla problematica attraverso la discussione di storie, “casi clinci” e la visione di brevi “videoclip”. • promuovere messaggi di prevenzione per i coetaneiVENETO IL GAZZETTINO Bere consapevole col Leo club Lunedì 1 Febbraio 2010, VITTORIO VENETO - (tb) Contro gli ubriachi al volante il Leo Club di Vittorio Veneto ha organizzato un concorso per gli studenti dell’alberghiero Beltrame, futuri barman: creare un cocktail compatibile alla guida. La giuria ha premiato “Rose Cat” di Francesco Gatto. Sul tema del bere consapevole il Leo organizzerà un convegno sabato 13 al Mavv con tecnici dell’Uls, forze dell’ordine, barman e autorità, spiega il presidente De Marchi.VENETO FONZASO Affollato dibattito sabato sera in sala Luciani sulla sicurezza stradale nel Bellunese «Incidenti, troppo alta la percentuale di morti» Lunedì 1 Febbraio 2010, E’ stato un tema molto dibattuto sabato sera in sala Papa Luciani quello sulla "Sicurezza stradale in provincia di Belluno". Nella disamina a trecentosessanta gradi ci sono stati diversi relatori importanti, tra cui Giampalo Bottacin, presidente della Provincia, Marco Losego dell’Associazione vittime della strada, Tiziano Speranza della Polizia stradale, lo psicologo Paolo Bello, il consigliere della Comunità montana Danilo Moretton, il sindaco Gianluigi Furlin. Erano pure presenti tante altre autorità, dal comandante dei carabinieri Cavalera, al parroco don Alberto Vallotto, che ha concesso la sala a una tanto importante iniziativa. A organizzare l’evento è stato Enzo Slongo insieme con gli amici del gruppo di appassionati del trofeo La Velocità della Speranza, Sfida ai Campioni, gara con simulatori che si è svolta ieri pomeriggio al locale centro polifunzionale. Si è visto pure il consigliere regionale Guido Trento. «Purtroppo è altissima la percentuale di morti in provincia di Belluno - ha detto Bottacin - e le statistiche ci dicono che la nostra percentuale negativa è del 2,9% rispetto al 2,2% nazionale. Le cause? L’alcool, le sostanze stupefacenti, le strade malridotte, la segnaletica, il buio. Siamo terzi in Italia per numero di vittime in rapporto agli incidenti. La Provincia di Trento, invece, ha dimezzato i morti». Quello di arrivare a diminuire il numero di incidenti e di morti sulle strade si è dimostrato un obiettivo comune. In sala alla minore velocità non tutti ci stavano.
ECCO COSA COMBINANO IL VINO, LA BIRRA E LE ALTRE BEVANDE ALCOLICHE INCIDENTI STRADALI TOSCANA IL TIRRENO Ebbro alla guida sulla superstrada 1.2.10 È sbandato sulla Fi-Pi-Li ma stavolta l’asfalto bagnato non c’entra. L’uomo che guidava la macchina che poteva provocare un grave incidente aveva un tasso alcolemico tre volte superiore al massimo consentito dalla legge. Per questo gli è stata immediatamente ritirata la patente dalla polizia stradale ed è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. L’incidente è avvenuto ieri pomeriggio all’altezza della svincolo Empoli Centro della superstrada.
IL CORRIERE ADRIATICO Ubriaco si ribalta con l’auto 1.2.10 Porto Recanati Si è ribaltato con l’auto, andando a schiantarsi contro la recinzione della concessionaria Casali Cars. E’ successo nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 4. Al volante della macchina c’era un uomo di Teramo, che fortunatamente, nonostante la spettacolarità dell’incidente, non ha riportato gravi lesioni. Sul posto è intervenuta una pattuglia della polizia stradale della sezione di Macerata, che ha effettuato i rilievi di rito. Gli agenti hanno sottoposto il conducente alla prova dell’etilometro. L’uomo al volante dell’auto, infatti, aveva un tasso alcolemico superiore a quello previsto dalla legge. Per questo, come da prassi in questi casi, è scattato il ritiro della patente di guida e la denuncia alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata per l’ipotesi di reato di guida in stato di ebbrezza. L’incidente è avvenuto lungo la strada statale adriatica, al chilometro 326,2, al confine tra i comuni di Porto Recanati e Loreto, nei pressi del casello dell’autostrada. La recinzione della concessionaria di auto ha subito dei danni.RICOVERI OSPEDALIERI TOSCANA IL TIRRENO Sedicenne ubriaca si sente male Ricoverata al pronto soccorso 1.2.10 LIVORNO. Una ragazza di 16 anni completamente fuori di sé per aver bevuto. Un episodio strano(*) che s’è verificato venerdì sera in via del Ponte, vicino a Villa Mimbelli. La ragazza l’altra sera era in casa con altre persone ha assunto una quantità eccessiva di alcol fino a ubriacarsi e sentirsi male. Una bravata forse, che comunque le è costata un ricovero in ospedale. Per farla riprendere è stato necessario chiamare il 118 che ha inviato un’ambulanza della Svs. I volontari l’hanno portata in pronto soccorso, dove è stata trattenuta. (*)Nota: descritto così è veramente strano!!!
LIGURIA RIVIERA24.IT Soccorso in mezzo alla strada in preda ai fumi dell’alcol aggredisce il personale sanitario di Fabrizio Tenerelli 31.1.10 Bordighera - Alla fine sono intervenuti anche i carabinieri e il giovane dovra’ rispondere ora di guida in stato di ebbrezza. Per un po’ e’ probabile che non rivedra’ la patente. Mobilitazione di soccorsi, la scorsa notte, in via Coggiola, a Bordighera, per un ragazzo trovato fermo in auto (una Volkswagen Polo di colore nero), sul ciglio della strada, che stava male per colpa dell’eccessiva ingestione di alcol. I primi a soccorrerlo sono stati i militi della Croce Rossa di Bordighera, che di ritorno da un servizio ad Asti, dopo aver visto un’auto con motore acceso, a bordo strada, con un giovane con la testa fuori dal finestrino che stava rimettendo, si sono fermati per prestare aiuto. A quel punto sono intervenuti anche i militi di Ponente Emergenza e il personale sanitario di Alfa 3 del 118. Le condizioni del giovane - che lavora da un noto meccanico di Bordighera - erano piuttosto disperate, ma quando il personale sanitario ha tolto le chiavi dall’auto per impedirgli di ripartire - in quel caso avrebbe compromesso la propria sicurezza e quella degli altri, visto come era conciato - lui (di nome Manuel) ha dato in escandescenze ed ha aggredito un milite. Alla fine sono intervenuti anche i carabinieri e il giovane e’ stato sottoposto a ricovero coatto. Essendo fermo in auto, a quanto pare, non gli e’ stata ritirata la patente.DENUNCE PER GUIDA IN STATO DI EBBREZZA LOMBARDIA IL GIORNALE DEL FRIULI Recordman dell’etilometro pizzicato a Bergamo: quasi otto volte il limite consentito Bergamo: guida con alcol otto volte oltre i limiti, denunciato 30 Gennaio 2010 21:24 CRONACHE BERGAMO – Era alla guida al limite del coma etilico: nel sangue una quantita’ di alcol quasi otto volte superiore i limiti di legge. Per questo un imprenditore bergamasco di 37 anni, fermato nella notte dai carabinieri vicino a Grumello del Monte (Bergamo), e’ stato denunciato per guida in stato di ebbrezza. All’uomo e’ stata ritirata la patente e sequestrata l’automobile. (RCD)VIOLENZA REPUBBLICA.IT Asashoryu il gigante del sumo, rissa per ubriachezza 1.2.10 E’ di nuovo nei guai il campione di sumo (’yokozunà) Asashoryu, il lottatore mongolo più contestato e amato dell’antico sport nipponico: appena vinta la sua 25/a coppa dell’Imperatore, rischia una denuncia e pesanti provvedimenti disciplinari dopo la notte brava trascorsa in un night club e finita con una rissa e un uomo malmenato. La polizia giapponese sembra intenzionata a interrogare il lottatore sulla vicenda e a seguire un percorso che era all’inizio considerato come un’ipotesi, in mancanza di denuncia da parte della ’vittima’, un uomo che lavora nel locale nel centro di Tokyo teatro della performance di Asashoryu. Secondo le notizie riportate dalla stampa, il campione, in stato di ebbrezza, avrebbe avuto una discussione per motivi non chiari passando presto alle maniere forti: il dipendente del night club ha riportato la frattura del naso, lacerazioni alle labbra ed escoriazioni alla nuca, ma non avrebbe ancora sporto denuncia formale in attesa di scuse e di un possibile accordo privato con il lottatore. A peggiorare il quadro anche la falsa testimonianza del manager, che aveva indicato il lottatore come colui che aveva subito di violenzaSICILIA GIORNALE NISSENO.COM Ubriaco vuole bere gratis, nisseno aggredisce poliziotti 01 febbraio 2010 Sabato sera movimentato per i poliziotti delle Volanti, che nel capoluogo hanno arrestato Giuseppe Maurizio Scimonelli, di 23 aMartedì, 02 Febbraio 2010
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