(ASAPS)
LOSANNA – “Lesioni gravi colpose, violazioni gravi al
codice della strada”: sono queste le pesanti accuse contestate
ad un 23enne che il 4 dicembre 2002, al volante della BMW M3 del
padre, rovinò per sempre l’esistenza di un uomo di
29 anni, che stava aspettando l’autobus sotto la pensilina
della fermata. Le indagini, concluse nei giorni scorsi, sono arrivate
sul tavolo del Ministero Pubblico, che ha già ottenuto
il rinvio a giudizio. L’auto dell’investitore, all’epoca
ventenne, lo schiacciò contro il manufatto, riducendo le
sue gambe in poltiglia. A distanza di quasi 3 anni, la vittima
di quell’assurdo schianto – che in tutta la Svizzera
ebbe un’eco fortissima – non ha ancora ripreso a camminare,
mentre una giovane che era con lui non ha mai superato lo choc
di quel terribile istante. Secondo le ricostruzioni della stradale,
il ragazzo imboccò a velocità fortissima la curva
prima della fermata, finendo senza controllo contro i pedoni.
Aldilà della dinamica dell’incidente, la vicenda ha
infiammato gli animi di Losanna: da una parte la difesa dell’investitore,
che chiama in causa l’assenza di alcol e droga nel suo sangue
e la giovane età; dall’altra l’accusa, che ha
scovato negli archivi di polizia i precedenti specifici del pirata,
con una fedina stradale costellata di numerosi eccessi di velocità
e di ritiri di patente: la sera della sciagura stava guidando
un bolide da 320 cavalli, capace di superare agevolmente i 250
orari. Proprio la recidiva specifica potrebbero costargli fino
ad un massimo di 6 anni di prigione, tutti da scontare per l’impossibilità
di applicare la condizionale per la presenza di quei precedenti.
Come minimo, se verrà riconosciuto colpevole dal Tribunale
Correzionale di Losanna, starà in prigione almeno 3 mesi.
Altri processi, che hanno visto situazioni analoghe proprio a
Losanna, hanno però evidenziato l’estrema severità
della magistratura giudicante, e la stampa nazionale, che ha conteggiato
la serie di accuse contestate, riferisce che è attesa una
sentenza di 18 mesi. Staremo a vedere. (ASAPS)
|