DA NON CREDERE!!! “NELLA VITA POSSONO VENIRE MENO LE SIGARETTE E LE DONNE MA LA BIRRA NO” - PAROLA DEL PARLAMENTARE LEGHISTA GIACOMO STUCCHI PRESIDENTE DEL “CLUB PARLAMENTARI AMICI DELLA BIRRA”!(*) http://www.agenparl.it/articoli/news/economia/20110505-birra-parlamentari-in-visita-alla-bionda-peroni BIRRA: PARLAMENTARI IN VISITA ALLA BIONDA PERONI Scritto da Gianvito Casarella (AGENPARL) – Roma, 05 mag – "La birra non può far male. L’acqua sì". Le parole del direttore dello stabilimento romano della Peroni, Luigi Sironi, fanno da spot, tra il serio e il faceto, alla visita del Club parlamentari amici della birra. In collaborazione con Assobirra, col direttore Filippo Terzaghi ed il suo vice Andrea Bagnolini, l’associazione presieduta dal leghista Giacomo Stucchi ha reso omaggio all’azienda che da 165 anni fa bere gli italiani. "Siamo un’associazione nata da circa un anno - fa sapere l’esponente del Carroccio - ma contiamo già quasi un centinaio di parlamentari iscritti (**) a questo progetto di orgoglio nazionale e valorizzazione di un prodotto che, obiettivamente, ormai contraddistingue il made in Italy agroalimentare". Oltre 4,5 milioni di ettolitri all’anno, 900 milioni di euro di fatturato, sedi succursali a Bari e Padova, la più famosa birra italiana si sta allargando oltre confine: uno dei brand, Nastro Azzurro, sta rosicchiando il mercato che una volta apparteneva a Germania e Danimarca su tutti. Peroni esporta in 60 Paesi esteri, principalmente Stai Uniti, Polonia e Canada. "Per noi è un onore ospitare Gli amici della birra - esordisce durante il buffet di benvenuto l’amministratore delegato di Peroni, lo spagnolo Alfonso Bosch - perché ciò testimonia l’attenzione al nostro settore da parte dei parlamentari. Siamo una grande realtà internazionale, capace di dar lavoro a 136 dipendenti fissi, più un incremento occupazionale del 20% nei periodi estivi, quelli di maggior produzione e commercializzazione". Accompagnati rigorosamente da hostess bionde, come la migliore tradizioni pubblicitaria della ditta birraia, la delegazione parlamentare visita lo stabilimento, attraverso i padiglioni adibiti alla produzione. "La nostra azienda segue precisi standard di ecosostenibilità - assicura il direttore romano Sironi - addirittura producendo energia in loco, che viene messa in rete in inverno ed utilizzata in estate". Poi la frase ad effetto, tra applausi e sorrisi: "La birra non può far male. L’acqua sì". Uno scherzo, ma non troppo: "Nel 1200 a Bruxelles si stava diffondendo l’epidemia di peste - spiega Sironi - e il vescovo Arnoldo intuì prima degli scienziati che la diffusione potesse dipendere dall’acqua contaminata. Così ordinò che la gente bevesse solo birra. Arloldo riuscì a porre un freno alla pestilenza e oggi è il santo protettore dei bevitori di birra". Leggenda a parte, Sironi precisa: "La birra non ospita batteri patogeni, perché contiene alcol,(***) è acida, priva di aria. In più il luppolo ha potere batteriostatico". Quindi, il viaggio nel tempo del gruppo di parlamentari in escursione: si aprono le porte del museo storico Peroni, vero archivio di campagne pubblicitarie, etichette, bottiglie, macchinari, documenti. E un filmato a dimostrare come l’Italia, con la Peroni, sia riuscita a superare la logica della bottega della birra diffusa in Germania, diventando produttrice del luppolo fermentato a livello industriale. È un viaggio nella storia d’Italia, non solo di una casa produttrice: nel 1964 viene lanciata la "sportiva" Nastro Azzurro, sponsor per anni di tutte le manifestazioni veliche: "È un brend - spiega Sironi - destinato ad un pubblico giovane, dinamico, che incrementa la gradazione alcolica da 4.7 a 5". Ed è il periodo, in ritardo, dell’approdo Peroni in Carosello. Durerà fino al 1976, con spot storici, come quelli di due giovanissimi Terence Hill e Claudio Lippi. Ma Peroni è essenzialmente la "bionda per la vita", un’invenzione di Armando Testa, padre indiscusso della pubblicità tricolore, che durerà sino al 2003. E l’analogia non sfugge al leader del Club dei parlamentari, Stecchi: "Sono tre i vizi di un uomo - conclude al momento dei saluti - , donne, fumo e vizi. La loro somma è una costante. Nella vita possono venir meno le sigarette e le donne, ma menomale che c’è una birra così". Di seguito, l’intervista al presidente dell’associazione Club Amici della Birra, Giacomo Stucchi (Lega Nord). (*)NOTA: donne ribellatevi, fate sentire la vostra voce all’on. Stucchi: stucchi_g@camera.it (**)NOTA: mi ritorna in mente la proposta di sottoporre i parlamentari al controllo dell’etilometro! I “Padri della Patria” si stanno rigirando nella fossa! (***)Nota: bella questa!!! Ecco allora cosa dice la scienza in merito all’alcol: TANTA SALUTE Tumori: alcol un fattore di rischio determinante Pubblicato da Daniele88 in News Mediche, Primo Piano, Tumori. Giovedì, 5 Maggio 2011. L’alcol è un fattore di rischio determinante per l’insorgenza dei tumori. Si è sempre saputo che l’assunzione abusiva di questa bevanda provoca la comparsa di neoplasie, in particolar modo a livello epatico, della testa e del collo. Oltre a questi organi, secondo uno studio australiano, altri organi potrebbero essere bersaglio delle neoplasie causate dall’assunzione di alcol. Solitamente, l’insorgenza dei tumori, in alcune aree dell’organismo, è collegata, soprattutto, all’assunzione di fumo (nicotina), o amianto; invece, secondo i ricercatori una buona percentuale di tali patologie è causata dall’alcol. La ricerca è stata condotta dagli studiosi australiani, e guidati dal dottor Ian Olver, sottolineando come l’alcol, in realtà, sia da considerare,tra i primi posti, come fattore di rischio di neoplasie nella maggior parte degli organi: fegato, testa, collo, polmoni, esofago, bocca e intestino. Il consumo di alcol, è ormai, diffuso anche tra le donne, nelle quali provoca, con una buona percentuale (circa il 22%), il cancro al seno. Purtroppo questa bevanda altera l’equilibrio ormonale femminile, causando l’insorgenza di tali malattie. Insomma, grazie allo studio australiano si conferma quanto l’assunzione di alcol, sia abusarne ma anche un uso moderato, possa aumentare la percentuale di rischio della comparsa di malattie tumorali in più organi.FEDERVINI HA COMMISSIONATO UN’INDAGINE SUL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE
AGRONOTIZIE Alcol, gli italiani i più ’responsabili’(*) Presentati a Bruxelles i risultati dell’indagine sul consumo di bevande alcoliche commissionata da Federvini. 5.5.11 - Bruxelles, i risultati del sondaggio di Federvini sul bere ’responsabile’ Il sondaggio ha coinvolto cinque Stati membri dell’Ue Gli italiani sono all’avanguardia in Europa, quando si tratta di bere alcol in modo responsabile. E’ quanto emerge da un sondaggio sul consumo di bevande alcoliche che ha coinvolto centinaia di intervistati in cinque Stati membri dell’Ue, dal titolo ’I giovani e il bere responsabile, la cultura mediterranea’. L’indagine, presentata il 3 maggio a Bruxelles, è stata condotta dall’Istituto per gli studi sulla pubblica opinione (Ispo) per conto di Federvini, l’organizzazione che rappresenta i produttori italiani di vino, acquavite e affini. Secondo lo studio, il 76% degli italiani ama bere poco, ma bene. Lo stesso vale per il 75% dei francesi e dei maltesi. Mentre il numero degli “intenditori” scende al 62% in Germania e al 58% nel Regno Unito. Per l’82% degli italiani, inoltre, è importante accompagnare le bevute alcoliche con del buon cibo. Il 71% dei maltesi e il 70% dei cugini d’Oltralpe è d’accordo, seguito dal 66% dei tedeschi e dal 53% dei britannici. “E’ interessante il quadro che ne emerge e che evidenzia come il modello mediterraneo, e nello specifico quello italiano, possa rappresentare un esempio di consumo responsabile”, ha dichiarato in una nota il presidente di Federvini, Lamberto Vallarino Gancia, spiegando che le imprese nostrane sono sensibili al problema dell’abuso di alcol, ma vogliono evitare il pericolo del proibizionismo. La produzione vinicola è un pilastro importante dell’economia italiana. Nel 2010 il Belpaese ha esportato vino per un valore di circa 3 miliardi e mezzo di euro, confermandosi la prima voce dell’export agroalimentare nazionale. L’indagine ha coinvolto 800 italiani, 400 tedeschi, 400 francesi, 400 britannici e 200 maltesi dai 14 anni in su. L’inclusione del Paese più piccolo dell’Ue è un gesto di cortesia nei confronti del commissario europeo per la Salute e i consumatori: il maltese John Dalli. Gianluca Cazzaniga (*)Nota: con queste indagini vogliono sottolineare che il consumo di bevande alcoliche non comporta rischi e quindi non occorre creare allarmismi inutili, altrimenti il consumo diminuisce ed i produttori subiscono gravi perdite economiche. Dei 20.000 morti all’anno che i prodotti della FEDERVINI provocano in Italia, nemmeno un cenno!!! ECCO INVECE COME VIENE VISTO IL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE DA CHI NON HA INTERESSI ECONOMICI. CORRIERE CESENATE Giovanissimi a rischio sostanze alcoliche 5.5.11 - Le statistiche indicano che il primo bicchiere di alcolici viene bevuto a 11-12 anni con rischi per la salute. E i genitori sembrano non sapere o non vogliono sapere. Un progetto del Rotary club di Cesena mira a prevenirne il consumo Un progetto per ritardare il più possibile il consumo di alcol fra i giovani. Lo ha allestito e organizzato il Rotary club di Cesena coinvolgendo circa 600 studenti delle scuole di Cesena: 4 plessi scolastici di scuola media e 2 istituti superiori. L’età degli studenti va dai 12 ai 16 anni. “L’anno scorso il progetto ha avuto un ottimo riscontro – spiega Umberto Selleri, presidente del Rotary Club di Cesena – e per questo lo abbiamo riproposto anche nell’attuale anno scolastico. I dati raccolti nel 2010 parlano chiaro: in un sabato sera tipico beve qualcosa di alcolico il 26 per cento degli alunni intervistati, in particolare maschi. Cambiano anche i tipi di alcolici consumati: se una volta si parlava di vino, oggi, fra i giovanissimi, il vino è pressoché sparito a favore di superalcolici o cocktail”. Quello dei cocktail è una realtà piuttosto ambigua: sono coloratissimi, contenuti in bottigliette particolari, accattivanti, e sono sostenuti da corpose campagne pubblicitarie. Sono venduti anche al supermercato e questo dà un’impressione, anche alle famiglie, di qualcosa di innocuo. Ma in realtà i 4-5 gradi alcolici che contengono possono essere dannosi, soprattutto per i giovanissimi. Anche i dati nazionali sono allarmanti: il primo bicchiere di alcol viene consumato a 11-12 anni, mentre la media europea è di 14 anni e mezzo. In un sabato sera tipico, sempre secondo i dati del Ministero della Sanità, il 67 per cento degli adolescenti tra i 13 e i 15 anni consuma bevande alcoliche e spesso ne sono consumate in almeno 2 bicchieri. Agli studenti coinvolti il Rotary ha proposto la realizzazione di elaborati che mettessero in guardia sugli effetti dannosi dell’alcol nei più giovani. I DANNI “Va chiarito – afferma Selleri che nella vita professionale è medico fisiatra – che se negli adulti è dannoso l’eccesso di alcol, nei più giovani è dannoso a prescindere dalla quantità. Volendo semplificare al massimo, possiamo dire che l’alcol nei giovanissimi va ad alterare l’ippocampo, una parte anatomica del cervello localizzata nella zona mediale del lobo temporale. Diverse ricerche hanno dimostrato che negli adolescenti, ancor più che negli adulti, l’alcol provoca disturbi della memoria, un’accresciuta impulsività, l’assunzione di comportamenti a rischio. Il cervello del ragazzino è ancora in fase di maturazione, sia funzionalmente, sia strutturalmente, ed è per questo che le sostanze alcoliche provocano danni”. Oltre che sui giovani occorrerebbe intervenire sugli adulti, sui genitori. Sempre in base ai questionari anonimi raccolti lo scorso anno, è emerso che solo l’1 per cento dei genitori sa che i figli assumono alcol. “O non lo sa – commenta Selleri – oppure fa finta di non saperlo, oppure non gli interessa indagare per saperlo”. I ragazzi sono esposti a pubblicità mirata nei loro confronti e non sono in grado di difendersi. Vi è un’aumentata facilità ad accedere all’uso degli alcolici, alcuni dei quali studiati per gli adolescenti. Uno studio di alcuni anni fa, riproposto dal Rotary, dava all’Italia un preoccupante primato: il 18,7 per cento degli undicenni ingeriva alcol almeno una volta la settimana. “Non cadere nella trappola”; “Le droghe uccidono e anche l’alcol è una di queste”: sono solo alcuni degli slogan scelti dai ragazzi che hanno partecipato al progetto del Rotary club contro l’assunzione di alcol fra i più giovani. I ragazzi si sono sbizzarriti creando cartelloni e realizzando video. Le scuole superiori che hanno partecipato sono state l’Istituto Agrario e il liceo scientifico della fondazione Sacro Cuore. Per le medie hanno aderito i plessi Anna Frank, Via Pascoli, San Domenico, Viale della Resistenza. “Noi vogliamo ritardare il più possibile – conclude il presidente – il consumo di alcol fra i giovani. Il nostro progetto forse è solo una goccia, ma da qualche parte occorre iniziare”. E in questo caso, una goccia d’acqua, è comunque benedetta. Cristiano RiciputiJUSTICETV CATANIA: CODACONS CHIEDE ETICHETTE SU ALCOLICI Categoria: News Pubblicato Giovedì, 05 Maggio 2011 16: :03 Pochi giorni fa sono stati pubblicati i dati Istat secondo cui 9 milioni di italiani (il 16,1% del totale) hanno comportamenti a rischio nel consumo di alcol, mentre Il 13,6% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni (392 mila persone) già beve alcolici. Questo scenario non lascia indifferente il Codacons di Catania che lancia una proposta al governo nazionale. Per favorire un consumo sano e responsabile degli alcolici secondo l’associazione dei consumatori sarebbe utile apporre sulle bottiglie etichette simili a quelle in vigore sui pacchetti di sigarette. Il Codacons di Catania ha già inviato una diffida al ministero della salute e a quello dello sviluppo economico. La nota firmata dal segretario nazionale Francesco Tanasi illustra motivi e obiettivi della proposta. Etichette su bottiglie di birra, vino e alcolici, contenenti avvertenze possono dare informazioni utilissime ai consumatori circa la pericolosità dell’alcol e gli effetti negativi per la salute(*). “Una corretta etichettatura dei prodotti alimentari è essenziale - afferma ai microfoni di Justice Tg lsabella Altana, legale del CODACONS (foto in alto a destra) - per garantire non solo la qualità degli stessi, ma anche una scelta consapevole- da parte dei consumatori.” In base ad una recente indagine, inoltre, una schiacciante maggioranza di cittadini europei vuole essere informata circa le conseguenze del bere alcolici: il 79% sostiene la necessità di avere avvertimenti sulla salute in etichetta, e l’82% vuole gli stessi avvertimenti anche all’interno della pubblicità. Dati che hanno dato ancor più ragione al Codacons di Catania che ha quindi chiesto ai due dicasteri provvedimenti urgenti volti a far indicare obbligatoriamente nelle etichette delle bevande alcoliche le avvertenze relative alla pericolosità per la salute, le prescrizioni relative agli ingredienti di tali prodotti e le informazioni sui loro effetti dannosi, per consentire al consumatore di bere in modo responsabile. (*)NOTA: qualcuno con gravi problemi fisici derivati dal consumo di bevande alcoliche, potrebbe denunciare la Federvini in quanto mette in vendita dei prodotti che provocano gravi malattie. Era stata fatta la stessa cosa con una fabbrica di sigarette americana che ha dovuto pagare ingenti somme per risarcire i danni. A DIFFERENZA DELLA FEDERVINI ANCHE DAL SERT DI AGRIGENTO ARRIVANO NOTIZIE PREOCCUPANTI SUL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE LA SICILIA Fenomeno in crescita Alcol e giovani. Dal Sert notizie preoccupanti sull’età dei nuovi bevitori Venerdì 06 Maggio 2011Agrigento,pagina 30e-mailprint Sempre più giovani si avvicinano all´alcool Negli ultimi anni, in base ai dati del Sert di Agrigento, si è registrato un massiccio aumento del numero dei giovani che fa uso (ed abuso) di alcolici. Si tratta di ragazzi tra 14 e 18 anni e si stima che il primo bicchiere viene assunto anche da giovani di 11 e 12 anni. Tendenzialmente le nuove generazioni fanno uso di drink costituiti da alcolici e frutta. Dannose le conseguenze che un uso improprio della sostanza alcolica arreca al corpo e alla mente dei giovani. Un dato preoccupante che affonda le sue radici in un cambiamento di tipo culturale. Tempo addietro l’assunzione di alcol era inserita in un contesto prettamente alimentare, oggi invece, va consolidandosi un atteggiamento di tipo nordico che accosta l’uso della sostanza a contesti di svago. La noia dei giovani e la possibilità di viaggiare favorisce così l’importazione e il rafforzamento di certi modelli di comportamento. Negli ultimi anni ad Agrigento, come in gran parte dell’Italia, l’alcol viene utilizzato per raggiungere uno stato di "sballo" che sblocca i freni inibitori e permette ai giovani di superare certe caratteristiche caratteriali, come per esempio la timidezza. L’aumento dell’uso di alcol è soprattutto legato ad un mancato controllo: gli esercenti vendono indiscriminatamente le bevande ad adulti, adolescenti e minorenni. Facilmente acquistabile, anche con pochi euro, l’alcol viene volgarmente chiamato "la droga dei poveri". Il dott. Renato Andriani, direttore di servizio tossicodipendenze del Sert di Agrigento, ha spiegato quali sono gli effetti dell’alcol sui giovani "Qualsiasi tipo di assunzione di alcol è dannosa per l’organismo: colpisce il fegato, la circolazione, il cuore e agisce sul cervello provocando dei cambiamenti di percezione. L’alcol viene utilizzato anche come automedicazione, per combattere anche certe situazioni di disagio". I piccoli bevitori giungono al Sert attraverso le famiglie che sono al corrente della situazione dei figli, o per segnalazioni che arrivano dal Tribunale dei minori. "… Molto spesso- aggiunge il dott. Andriani- i genitori non si accorgono che i figli "bevono"; i quattordicenni, per esempio, rientrano a casa in tarda notte e la famiglia non si rende conto del figlio che fa uso di sostanze. Disponiamo di una visione informale sugli adolescenti, perché i giovani che arrivano al Sert rappresentano solo una minoranza: il resto vaga per le strade. Basta passare dalla via Atena, o da San Leone, per accorgersi del fenomeno" . La tendenza sta coinvolgendo anche le ragazze, che normalmente non rientravano a far parte di certi contesti. Come spiega il dott. Andriani si operano due distinzioni fondamentali "… l’alcolista che inizia a bere dopo i 18 anni ha già avuto uno sviluppo completo e la sostanza alcolica non intacca profondamente la personalità del soggetto, anche se la trasforma. Invece, i ragazzini, che cominciano a bere, crescono con dei sistemi di percezione e risposta che sono errati, perché sono falsati dall’alcol". Per informare le nuove generazioni dei rischi e dei pericoli dell’alcol, il dott. Andriani ha proposto di installare degli stand di informazione nei punti strategici della città. Chiara DirottaSEMPRE RIGUARDO AL BERE RESPONSABILE DI FEDERVINI IL GAZZETTINO Lo spritz invade piazza Capitaniato Venerdì 6 Maggio 2011, (m.b.) Piazza Capitaniato, l’ultima frontiera dello spritz. Da alcune settimane infatti la piccola piazza che ospita il Liviano (sede della Facoltà di Lettere e Filosofia) è diventata la nuova meta del popolo dello spritz. «L’ultimo episodio - denunciano i residenti - risale a mercoledì quando numerosi ragazzi sono rimasti fino a mattina davanti alla sede di Lettere suonando bonghi e musica a tutto volume e bevendo vino portato da casa». E del tutto inutili sembra siano state le chiamate sia alla polizia municipale, sia alle forze dell’ordine. E riguardo alla nuova frontiera del degrado aperta in centro storico interviene anche il consigliere del Quartiere 1, il leghista Pierfilippo Pavanini: «È possibile che piazza Capitaniato venga ormai costantemente ridotta, nella totale inerzia dell’amministrazione comunale, a un luogo di bivacco, consumo di alcol e sostanze stupefacenti, nonché orinatoio a cielo aperto?». Tanto che il consigliere di quartiere leghista annuncia la presentazione di un esposto, a firma della Circoscrizione centro, contro la situazione creatasi. Intanto mercoledì, alle 20.30, nella sede Caduti di Nassiyria, si riunirà la commissione sicurezza del quartiere. All’ordine del giorno anche i problemi di piazza Capitaniato. UN CONVEGNO SUL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE E LAVORO IL GIORNO Alcol e droga, un danno per le imprese che pagano per gli infortuni e le sostituzioni Nessuna legge per chi alza il gomito e così le imprese non sono tutelate. Secondo l’Oms, dal 10 al 30% degli infortuni sul lavoro avviene a causa di alcol e droga. Brescia, 05 maggio 2011 - Imprenditori preoccupati per la salute dei lavoratori: l’abitudine di bere o usare sostanze stupefacenti da parte dei dipendenti che devono maneggiare ruspe o guidare camion hanno infatti un forte impatto sulla vita dell’azienda. Secondo l’Oms, dal 10 al 30% degli infortuni sul lavoro avviene a causa di alcol e droga. Si è discusso di questo ieri, nella sala conferenze di Aib, durante il convegno “Abuso di alcol e droga: problematiche nel mondo del lavoro, aspetti normativi e nuove prospettive diagnostiche”. Se sull’uso di droghe, infatti, la legge prevede dei controlli obbligatori per alcune categorie di lavoratori come autotrasportatori, medici e infermieri, sull’uso di alcol nel mondo del lavoro mancano le leggi. Presente al tavolo dei relatori anche il consigliere regionale Mauro Parolini, che ha promesso che "farò tesoro dei problemi emersi nel convegno, per colmare il vuoto normativo. Chi svolge attività pericolose per sé o per gli altri deve operare sempre nella massima sicurezza". Ma quanto costano a un’azienda i danni provocati da alcol e droga? Al lavoratore che si infortuna e resta a casa per un mese, l’azienda paga il 40% dello stipendio. Ma è difficile fare una stima totale dei costi, perché alla spesa per lo stipendio si aggiunge l’esigenza di sostituire il lavoratore infortunato, oltre che eventuali sanzioni e spese legali per azioni di rivalsa. "Oltre al pericolo di infortuni — spiega Francesco Uberto, presidente giovani di Aib e ad Aso Siderurgica — c’è poi il problema del rendimento: chi lavora sotto effetto di alcol o droghe può commettere errori o disattenzioni che hanno costi inestimabili. Sulla droga qualcosa è stato fatto, ora è importante che si dia uguale peso ai problemi legati all’alcol". In attesa di una norma regionale, nella sua azienda Uberto ha adottato un regolamento condiviso dai lavoratori. "Cerchiamo di fare formazione — spiega — e di incentivare l’auto-controllo, affinché siano gli stessi lavoratori a segnalare dei colleghi ubriachi. Questi ovviamente non vengono licenziati, ma aiutati con tutte le dovute attenzioni". Sono poche le statistiche relative all’abuso di alcol da parte dei lavoratori. Qualcosa di più sulla droga viene dall’associazione nazionale Medici del Lavoro: su 16.358 lavoratori visitati, è risultato positivo l’1,3%. "ll 63,7% fa uso di cannabis", spiega Plinio Amendola, del Centro diagnostico italiano. di Federica PacellaSOLO SUPPOSIZIONI: L’ULTIMA FRASE SMENTISCE TUTTO L’ARTICOLO VIRGILIO.IT Scienza/ Vino rosso e noci: schermo naturale anti-radiazioni Ecco come proteggersi a tavola dal rischio nucleare postato 3 ore fa da TMNews Roma, 6 mag. (TMNews) - Vino rosso, uva e noci per proteggersi dalle radiazioni nucleari. Uno studio pubblicato su ACS Medicinal Chemistry Letters svela infatti la capacità dell’acetilresveratrolo, sostanza presente nel vino e nell’uva, di proteggere dalle malattie causate dall’esposizione alle radiazioni. Michael Epperly, Kazunori Koide e i loro colleghi all’Università di Pittsburgh (Usa) hanno dimostrato che questa molecola potrebbe essere il principio attivo del farmaco di cui è alla ricerca la Food and Drug Administration statunitense per le malattie dovute alle radiazioni, come quelle recentemente liberate dal danneggiamento dell’impianto nucleare di Fukushima. Il resveratrolo è un antiossidante di cui sono ricchi il vino rosso, l’uva e le noci. Purtroppo, anche se questa molecola è in grado di proteggere le cellule coltivate in laboratorio dall’azione dannosa delle radiazioni, il resveratrolo non può essere facilmente ottenuto in grandi quantità, non ha lo stesso potere protettivo e non può essere somministrato ai malati di cancro a causa dei suoi effetti collaterali. L’acetilresveratrolo, invece, mantiene le sue proprietà anche nei confronti degli animali da laboratorio. E, per di più, questa molecola può essere prodotta in abbondanza. Secondo gli autori rimane ora da dimostrare la sua efficacia in caso di somministrazione per via orale.CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE LA REPUBBLICA Milano: litiga con la convivente e armato dirotta il bus 5 maggio 2011 - Un giardiniere di 37 anni incensurato si è improvvisato dirottatore di autobus e per questo è stato arrestato dai carabinieri a Milano. Dopo aver litigato con la convivente e aver bevuto alcolici, intorno alle 22 è salito sul 31 in viale Fulvio Testi e ha minacciato con una pistola il conducente - come mostrano le immagini riprese dalla telecamera di sicurezza - ordinandogli di andare direttamente a Cinisello Balsamo senza effettuare fermate intermedie. L’autista è riuscito ad avvisare la centrale dell’Atm, che ha a sua volta chiamato i carabinieri. I militari hanno così bloccato il bus quando ancora era in viale Fulvio Testi e hanno arrestato il giardiniere. Oltre alla pistola, intestata a uno zio morto, i militari hanno trovato nel suo appartamento anche una seconda arma con alcuni proiettiliIL TIRRENO Picchia compagna e sorella, arrestato Notte di terrore: l’uomo ha anche aggredito a calci e pugni due carabinieri C.S. VENERDÌ, 06 MAGGIO 2011 MASSA. Una storia di violenza. Dentro le mura domestiche. Contro una donna. Violenza che non ha risparmiato neppure i carabinieri, intervenuti durante una lite. Lui, 48 anni, secondo i militari in evidente stato di ebbrezza, lei, una straniera di 33, costretta a fare i conti con le minacce e le botte. Teatro di tanta sofferenza una casa, in una frazione di Massa. Al piano superiore abita la coppia, sotto la sorella di lui. Sono le tre di notte (di mercoledì), lei sta dormendo, la risvegliano i rumori nell’appartamento del fratello. Sente le grida della cognata, mobili sbattuti, oggetti gettati a terra. Si alza e raggiunge la cucina. Qualche secondo e vede arrivare la trentatrenne: è spaventata, cerca conforto e protezione. Ha litigato con il convivente: lo avrebbe visto bere molto, e gli avrebbe chiesto di smetterla, ma lui non ha voluto sentire ragioni ed è passato dalle parole ai fatti. Ha molta paura, una precauzione per evitare il peggio l’ha presa e la riferirà poi ai carabinieri: ha tolto la canna dal fucile da caccia del compagno e l’ha gettata dalla finestra. L’uomo non perde un attimo, quando si accorge che la donna ha lasciato l’appartamento, si getta sulle scale. La trova, al piano di sotto, se la prende anche con la sorella: le sferra un pugno in faccia e riporta la convivente in casa. La sorella è terrorizzata, chiede aiuto ai carabinieri. Pochi minuti e arrivano due pattuglie del nucleo radiomobile, quando le vede, il 48enne si barrica nell’appartamento e minaccia di fare una strage. Inizia una lunga trattativa: i carabinieri lo convincono a chiudere il gas (per evitare il peggio), poi cercano di calmarlo. Lui inveisce anche contro di loro, li minaccia dicendo che li avrebbe aggrediti, come accaduto a due carabinieri, nel grossetano. Ma loro non si perdono d’animo. La situazione degenera quando la giovane donna riesce ad affacciarsi alla porta: un carabiniere le chiede come sta e l’uomo risponde chiudendola in una stanza e aggredendo due militari. Pugni e calci tanto da costringerli a rivolgersi ai medici: le prognosi sono di 7 e 15 giorni. Ma è quello il momento in cui riescono a bloccare l’uomo e a liberare la compagna. I militari perquisiscono la casa e trovano un fucile: non è detenuto come prevede la legge, non c’è l’armadietto blindato in cui dovrebbe essere tenuto. La canna non si trova: sarà la 33enne a raccontare di averla gettata. Per l’uomo scatta l’arresto per oltraggio, aggressione, resistenza a pubblico ufficiale e detenzione irregolare dell’arma. E per violenza. Sui militari, però, e non sulle due donne che, nonostante la notte di paura, hanno preferito non sporgere denuncia.LA SICILIA Ebbro e «alterato» va contromano con lo scooter Venerdì 06 Maggio 2011Caltanissetta,pagina 31e-mailprint Un diciannovenne nisseno è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica dagli agenti della Sezione Volanti per guida in stato di ebbrezza alcoolica e guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti. Il giovane (M. E. F. le sue iniziali) ha precedenti segnalazioni per spaccio ed uso di stupefacenti, tentata rapina, ed porto illegale di armi. L’altra sera alle 21,25 (orario in cui ancora circolano molte auto in città) un equipaggio in servizio nel centro storico è stata chiamata ad intervenire in piazza Pirandello, ove era stato segnalato un incidente stradale. Sul posto i poliziotti hanno appreso da alcuni testimoni che, poco prima M. E. F., alla guida di un ciclomotore Piaggio Zip, aveva percorso a forte velocità e contromano la via Maddalena Calafato, in direzione di via Terranova. Il ciclomotore aveva evitato diverse autovetture in marcia ma era andata ad impattare con un’Alfa Romeo 156. Il giovane è stato trasportato in ospedale, dove è stato medicato e sottoposto ad esami ematici attraverso i quali si è accertato che aveva un tasso alcolico superiore a quello consentito dal Codice della Strada ed era positivo all’uso dei cannabinoidi. Conseguentemente M. E. F. è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza alcoolica e guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti. I poliziotti hanno inoltre accertato che il diciannovenne non era in possesso del patentino per la guida dei ciclomotori e che il mezzo non era assicurato. Per tali mancanze è stato sanzionato amministrativamente ed il ciclomotore è stato sottoposto a fermo e sequestro.CORRIERE DEL VENETO Ubriachi e violenti, rissa in stazione Venerdì 6 Maggio, 2011 MESTRE— Ubriachi e violenti. Chi alza il gomito oltre ogni limite, di solito, finisce per diventare o troppo affettuoso o troppo molesto. Loro, due rumeni e un marocchino, appartengono decisamente alla seconda categoria. Intorno all’una di notte, ieri, da un banale diverbio sono passati a una rissa furibonda. Una parola tira l’altra, e la scintilla si accende, anche se i carabinieri di Mestre non escludono che i motivi della rissa possano anche essere altri. Proprio davanti alla stazione, sotto gli sguardi attoniti dei pochi passanti, passeggeri e tassisti presenti, i tre hanno cominciato ad urlare e a picchiarsi senza tregua. Un tassista ha immediatamente avvertito il 112 e sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo operativo radio mobile di Mestre. Alla vista delle divise, i tre non hanno minimamente accennato a smettere di suonarsele di santa ragione. Calci, pugni, pietre, bottiglie: tutto quello che riuscivano a raccattare per terra veniva immediatamente utilizzata come arma (da lancio) impropria. Uno di questi, a un certo punto, ha sradicato un cestino dei rifiuti pronto a scagliarlo contro uno dei suoi avversari, ma uno dei militari è riuscito a placcarlo appena in tempo. La situazione ha preso una piega grottesca: i tre personaggi tentavano di fuggire dai carabinieri, ma appena girato l’angolo continuavano la loro «disputa» . A dar man forte ai carabinieri è arrivata una seconda pattuglia e i tre sono stati bloccati: uno di loro, è stato fermato dopo un breve inseguimento in via Ca’ Marcello. La rissa è durata una ventina di minuti, il tempo sufficiente per permettere ai tre litiganti di mettere a segno qualche pugno ben assestato: uno dei due rumeni ha riportato diverse ferite e quindi portato in ospedale per le cure. Ne avrà per una decina di giorni. Portati in caserma, i tre sono stati identificati: B. C., 31 anni e C. S., 46 anni, rumeni, e H . A . , 36enne marocchino. Il terzetto è stato arrestato con lìaccusa di di rissa, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. D. Tam. ©INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE ASAPS Campagna radiofonica contro le stragi del sabato sera Il Dirigente della Polizia Stradale “speaker” degli spot in onda su Radio TeleSondrio News Sondrio, 6 maggio 2011 – Il dirigente della Polizia Stradale di Sondrio “speaker radiofonico” per la sicurezza stradale. Il Dirigente, infatti, ha registrato gli spot che Radio TeleSondrio News manderà in onda sulle proprie frequenze nell’arco della giornata, con una maggiore frequenza nella ore serali. “No alla velocità, sì alle cinture di sicurezza”, “Concentrati al volante, non assumere alcol”, sono alcuni dei messaggi della campagna che, attraverso un linguaggio giovanile e coinvolgente, pongono l’attenzione sulle cause principali degli incidenti stradali. (ASAPS)IL GAZZETTINO Il bere consapevole si impara a tempo di rock Casarsa, una serata per parlare di educazione stradale a tutto campo. Protagonisti cinquanta ragazzi Venerdì 6 Maggio 2011, Una serata sul palco per imparare a bere responsabilmente: l’assessorato alle politiche giovanili ha tracciato un bilancio dell’evento "Zovin", dedicato ai giovani e alla sicurezza stradale e organizzato dal Progetto giovani casarsese. La serata, svoltasi durante la Sagra del vino(*), ha visto protagonisti più di cinquanta giovani, che hanno messo in risalto i loro talenti esibendosi prima con un concerto rock, poi con l’hip pop e infine con la break dance. Inoltre alcuni dei giovani presenti hanno organizzato uno stand di cocktail analcolici per sensibilizzare i coetanei sul tema della sicurezza stradale e del bere responsabile. «Quest’anno la manifestazione - ha spiegato l’assessore Franco Canzian - è stata abbinata alle attività legate al progetto "In tutta sicurezza" promosso dall’assessorato e finanziato dalla Regione». Sono state numerose le visite agli spazi espositivi dedicati alle attività dei laboratori di sicurezza stradale dell’Istituto comprensivo di Casarsa e quelle del servizio Piedibus. Molti giovani, ma anche molti adulti, hanno ricevuto materiali informativi e hanno assistito alle dimostrazioni offerte da polizia di Stato e polizia locale di Casarsa con la campagna di sensibilizzazione "L’ebbrezza non guida". (*)Nota: la prima cosa da fare per sensibilizzare i giovani alla sicurezza stradale è non organizzare sagre del vino!!! ORDINANZE COMUNALI CORRIERE DI BOLOGNA Stretta su orari e alcolici, vincoli anche ai circoli Arci Venerdì 6 Maggio, 2011 Chiusura a mezzanotte salvo deroghe. Limiti per i take away È un nuovo giro di vite sulla movida notturna l’ultima eredità amministrativa del commissario Anna Maria Cancellieri. Proprio mentre il candidato Democratico Virginio Merola tende la mano ai locali della notte, il commissario si prepara a licenziare due ordinanze per ridisegnare la disciplina degli orari di minimarket, negozi alimentari da asporto e locali. Stringendo ancora di più le maglie per pizzerie da asporto e kebabbari e, soprattutto, sottoponendo per la prima volta la vendita di alcolici nei circoli privati Arci in primis) allo stesso sistema di autorizzazioni e vincoli dei normali pub. Legiferare sugli orari della notte a pochi giorni dalla fine di un’amministrazione sembra sia di moda a Palazzo d’Accursio. L’ex sindaco Flavio Delbono firmò la sua ultima ordinanza il 15 febbraio, a due soli giorni dalle dimissioni, per rinnovare la chiusura alle 22 di minimarket e negozi alimentari da asporto di tre macrozone universitaria, Pratello e Marconi) che includono quasi tutto il centro. Chi rinunciava alla vendita di alcolici poteva ottenere una deroga, chiudendo anche all’alba. Oggi, a una settimana dal voto, tocca al commissario Maria Cancellieri mettere mano alla delicata questione degli orari. Con due ordinanze che Palazzo d’Accursio conta di adottare entro una manciata di giorni. La prima, che riguarda gli esercizi di vendita al dettaglio, introduce un’ulteriore stretta rispetto a quanto fatto da Delbono nelle tre macrozone del centro. Resta valido l’obbligo di chiusura alle 22 per chi vende alcolici, ma chi si impegna non vendere alcol dovrà comunque chiudere al massimo per l’una. Rischiando in caso di violazioni le nuove multe, da 300 a 500 euro, del recente Regolamento di polizia urbana. Il prossimo sindaco, inoltre, avrà le mani libere per chiudere anche prima delle 22 le attività commerciali di particolari aree o strade della città se ci saranno «esigenze di interesse pubblico» . La seconda ordinanza punta invece agli orari di pub, osterie e alimentari da asporto. Fermo restando il divieto per tutti di vendere alcol da asporto dopo le 22, kebabbari e alimentari take-away situati nelle tre macrozone del centro d’ora in poi dovranno due scelte: chiudere a mezzanotte o ottenere una deroga massima fino alle 3, in cambio dell’impegno a vendere le bevande solo attraverso distributori automatici. Pub e osterie potranno restare aperti fino alle tre solo grazie alla sottoscrizione di appositi accordi infraprocedimentali con l’Area Vivibilità Urbana, che non passeranno più dai singoli Quartieri, ma gli accordi già siglati resteranno validi fino alla scadenza. La vera novità, su questo fronte, è la decisione di includere i circoli privati (come gli Arci) nel meccanismo degli accordi infraprocedimentali. Anche a loro, dunque, Palazzo d’Accursio potrà chiedere impegni precisi sul fronte di rumore, gestione della clientela all’esterno e utilizzo delle toilette. Un’ottima notizia per i commercianti di Ascom, che attendono con ansia il via libera alle due ordinanze sugli orari. «Oltre all’attività di bar e pub finalmente si regolarmente anche quella dei circoli — dice il direttore di Ascom, Giancarlo Tonelli — ma ci sarà anche un maggior controllo sulle attività dell’artigianato alimentare, creando condizioni omogenee di lavoro per attività che in più di un’occasione hanno concorso in maniera forte a creare situazioni di disagio soprattutto di notte» . Francesco Rosano francesco. rosano@rcs. it ©IL GIORNALE De Corato: «Il prefetto fermi il botellon» di Redazione Il tam tam sul web è già partito. Domani, in Bicocca, è tempo di «botellon», una serata a base di alcol ed eccessi. Per il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato si tratta di «un raduno non autorizzato che, lo testimoniano questo tipo di incontri svolti in passato, rischia di mettere a repentaglio la sicurezza dei partecipanti e del quartiere». Così, per prevenire atti di inciviltà, il vicesindaco ha scritto al prefetto Gian Valerio Lombardi e al questore Alessandro Marangoni «auspicando la presenza di un adeguato numero di agenti delle Forze dell’ordine, che possa scongiurare le situazioni di criticità che si verificano nel corso di queste manifestazioni, le cui conseguenze ricadono poi sulla cittadinanza e, in particolare, sui residenti». «È una falsa questione - aggiunge poi De Corato - dire che l’amministrazione spegne il divertimento. L’amministarzione tutela la sicurezza e la legalità. Perché questa sorta di rave party all’aperto si trasformano puntualmente in un raduno per migliaia di ubriachi, musica fino all’alba, quintali di rifiuti lasciati sul posto. Degrado di cui paga poi la collettività perché poi gli operatori dell’Amsa impiegano decine di ore di lavoro per ripulire. Senza tenere conto dei rischi recati da un mix di euforia, sostanze alcoliche e altre non sempre legali che circolano in queste occasioni. Eventi abusivi in spazi inadeguati senza autorizzazione di occupazione del suolo pubblico, di somministrazione di alcolici e di diffusione musicale non sono ammessi. A tutela innanzitutto dei partecipanti. E dei residenti che hanno il diritto a non doversi sorbire il baccano e lo scempio del quartiere». In Bicocca, però, è tutto pronto. In piazza Ateneo Nuovo decine di ragazzi si preparano al raduno. Una notte per consumare all’aperto bevande alcooliche o analcoliche, bibite, tabacco, passare una nottata in compagnia, suonare, ballare e chiacchierare in alcuni spazi della citta senza la necessità di spendere denaro in locali, pub
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