A PARTE LE LEGGI DELLA TURCHIA, ALCOL E SPORT NON VANNO D’ACCORDO. ECCONE UN ESEMPIO IL GAZZETTINO Ragazzo in coma etilico LIDO L’intervento del Suem l’altra mattina in via Sandro Gallo Mercoledì 11 Maggio 2011, (L.M.) Lunedì mattina un altro ragazzo del Lido di 24 anni, C.V., è finito all’ospedale in uno stato di coma etilico. Si tratta del secondo «caso» nell’isola in pochi giorni, a conferma di come l’uso smodato di alcol, diffuso anche tra giovani e giovanissimi, sia un problema a cui dare la massima attenzione. C.V., a quanto pare, aveva aspettato l’alba a casa di amici. Una notte di festeggiamenti in cui, evidentemente, qualcuno ha alzato troppo il gomito. C.V. è finito ko in un’abitazione in via Sandro Gallo. Fortunatamente qualcuno del gruppo era rimasto sobrio e accortosi che la situazione stava degenerando ha chiamato al «118». Sul posto i sanitari del Suem hanno subito individuato la patologia. All’arrivo dei sanitari C.V era privo di conoscenza, ma poi si è gradualmente ripreso dopo la terapia. Il ragazzo è stato trasportato in idroambulanza all’ospedale civile di Venezia in prognosi riservata. Ora sta decisamente meglio, ed è fuori pericolo, ma rimane sotto osservazione. La situazione si è così tranquilizzata anche per familiari e amici. Va ricordato che l’ubriachezza è stata depenalizzata e viene sanzionata ora solo con una contravvenzione. Perciò non vi è nessun procedimento penale. Preoccupa, però, soprattutto il fenomeno dell’uso incontrollato di alcol che finisce per creare, soprattutto tra i ragazzi, parecchi problemi. In ogni caso, le forze dell’ordine, sulla scorta di varie segnalazioni, hanno già preannunciato un deciso «giro di vite» per contrastare l’ubriachezza. L’ANGOLO DELLA SCIENZA ASCA SALUTE: ALCOL E INTERNET, NEGLI ADOLESCENTI IL LEGAME NON E’ CASUALE 10-05-11 Secondo uno studio condotto da Jennifer Epstein del Weill Cornell Medical College (New York) il consumo di alcol negli adolescenti è direttamente correlato al tempo passato in internet. A darne notizia è la rivista Addictive Behaviors, che ha riportato i risultati di un sondaggio anonimo che ha coinvolto 264 giovani residenti negli Stati Uniti di età compresa tra i 13 e i 17 anni. Le attività preferite dagli adolescenti che consumano alcol sono i social network e scaricare e ascoltare musica, spiegano i ricercatori, mentre la correlazione con l’uso di bevande alcoliche per i ragazzi che navigano in rete per motivi di studio, per giocare ai videogiochi o per fare acquisti online non è stata dimostrata. Lo studio ha evidenziato che gli adolescenti che hanno ammesso di aver bevuto alcolici nell’ultimo mese sono quelli che passano più tempo davanti al computer per ragioni diverse dallo studio. Secondo Epstein “l’esposizione a materiale online come pubblicità di alcolici o, nei social network, a video e foto di coetanei che bevono alcol, potrebbe aumentare la tendenza a bere negli adolescenti. I bambini utilizzano il computer e internet sin da piccoli. Per questo motivo è importante che i genitori controllino l’utilizzo del computer e il consumo di alcol da parte dei figli”. (ASCA) ITALIA NEWS Tumore al seno: stile di vita sano per ridurre i rischi (IAMM) Londra, 10 Mag 2011 - Circa 20mila casi di cancro al seno, solo in Gran Bretagna, potrebbero essere evitati adottando uno stile di vita sano, con meno alcol, dieta equilibrata ed esercizio fisico. A sostenere questa tesi è il World Cancer Research Fund (WCRF), secondo cui mantenere un peso nella norma aiuta a ridurre le probabilità di sviluppare la malattia. Non è ancora esattamente chiaro il legame tra sovrappeso e rischio di tumore. E’ probabile che le modifiche a livello ormonale associate all’aumento di peso siano associate in qualche modo all’innesco del tumore. Lo stesso discorso vale per l’alcol che potrebbe contribuire all’aumento di estrogeni nel corpo e quindi il rischio di cancro al seno. C’è ancora tanta strada da fare per innalzare il livello di consapevolezza delle donne nei confronti del carcinoma mammario, spiega Rachel Thompson, del WCRF: "E’ molto preoccupante che nel Regno Unito ci siano decine di migliaia di casi di cancro al seno che ogni anno potrebbero essere evitati. Si può fare molto per ridurre il rischio di sviluppare la malattia". Si stima che uno stile di vita sano possa aiutare a prevenire circa un terzo dei tumori più comuni. Mbr ALTO ADIGE Gli alcolici a «double face» Aiutano o stressano il cuore?(*) La verità è nella moderazione 10 maggio 2011 — pagina 32 sezione: Cronaca Il dilemma se gli alcolici fanno bene o male a prescindere da”quanto” alcol si assume non ha evidentemente molto senso. Ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Campobasso, hanno cercato di stabilire mediante una serie di meta-analisi se la mortalità per infarto e ictus nei bevitori, sia sani che già cardiovasculopatici, è diversa da quella degli astemi. Nei sani con moderato introito alcolico (1-3 bicchieri di vino, o equivalenti), una prima meta-analisi (13 studi per un totale di 201.308 soggetti) ha dimostrato che il rischio di accidenti cardiovascolari rispetto agli astemi è ridotto in media del 32% (23-41%). Pure con la birra (15 studi, 208.036 soggetti) si registra una riduzione per altro minore del rischio (22%, intervallo 14-30%). Una seconda meta-analisi (10 studi, 176.042 soggetti) ha confermato l’effetto protettivo di 1-2 bicchieri (pari a circa 150-200 ml di vino). Aumentando l’introito fino a 4 bicchieri, la protezione persiste ancora, senza però raggiungere la significatività statistica. Con più di 5-6 bicchieri al giorno, infine, il rischio cardiovascolare invece che diminuire mostra di crescere. Poiché negli etilisti è maggiore il rischio di epatopatie e di incidenti stradali, per verificare se prevalgono i “pro” o i “contro” dell’introito alcolico i ricercatori del Sacro Cuore hanno valutato pure la mortalità complessiva e non solo cardiovascolare sia di bevitori che di astemi. Dalla meta-analisi di 34 studi prospettici, per un totale di un milione di soggetti e 95 mila eventi mortali, è emerso che anche il rischio di “mortalità per tutte le cause” è minore nei bevitori fino a 2 bicchieri al giorno, mentre aumenta in chi ne assume 3-4, senza differenza tra i 2 sessi. Anche correggendo i dati in funzione di variabili potenzialmente confondenti (età, fumo, censo, dieta ecc), la riduzione della mortalità complessiva dovuta al bere moderato nei sani supera il 15% e nei pazienti con pregressi infarto o ictus (8 studi, 16.351 pazienti) il 20%. Al contrario, il cosiddetto “binge drinking” (l’eccesso tipico della baldoria) si associa ad un rischio aumentato di malattie vascolari. I ricercatori concludono che il bere moderato va considerato protettivo in chi è sano e non va sconsigliato pertanto al paziente con infarto o ictus in anamnesi. Tuttavia quest’ultimo, se è astemio, non andrebbe forzato ad assumere alcolici, ma sarebbe comunque corretto informarlo che il vino a dosi moderate non gli nuocerebbe. Superare le dosi “protettive” sopra indicate va invece sconsigliato a tutti, a vantaggio sia del cuore che di altri distretti. “Chi si modera di rado si perde” - diceva più di 2000 anni fa Confucio- anche senza il supporto di meta-analisi che dovevano ancora essere. inventate. (*)Nota: studiano il cuore dimenticando che: “Un solo bicchiere al giorno è in grado di far aumentare i rischi dal 9% al 168%, a seconda dell’organo colpito. La cattiva notizia per i sostenitori dei benefici delle piccole dosi arriva dalla Francia, dall’Istituto nazionale del cancro (Inca), che in una brochure – “Alimentazione e prevenzione del cancro. Dalle conoscenze scientifiche alle raccomandazioni” - destinata agli operatori sanitari fa un bilancio degli studi più recenti sul legame tra cancro e nutrizione. Per quanto riguarda l’alcol gli esperti francesi, basandosi sulle evidenze scientifiche, precisano che l’aumento di rischio tumori è significativo a partire da un consumo medio di un bicchiere al giorno, circa 10 grammi di etanolo secondo la misura standard stabilita dai ricercatori. E non dipende dal tipo di bevanda scelta, ma solo dalla quantità di alcol: whisky (basta un quarto di bicchiere), vino (un bicchiere da rosso), birra (una pinta media). Anche con piccole dosi giornaliere, dunque, cresce del 168% il rischio di cancro della bocca, della faringe e della laringe . E aumenta del 28% quello dell’esofago, del 10% quello del seno e del 9% quello al colon. “ Da DOCTORNEWS QUOTIDIANO WEB DEL MEDICO ITALIANO in data 19.02.2009 L’ANGOLO DELLA GIUSTIZIA UMANA CORRIERE DELL’UMBRIA A giudizio per un incidente mortale Condannata a un anno e mezzo. Guidava in stato di ebbrezza, l’amico morì. PERUGIA11.05.2011indietro Un incidente terribile, capace di uccidere sul colpo un giovane di origini romane e che allora risiedeva a Marsciano. Per questo una ventenne, difesa dall’avvocato Vincenzo Bochiccio, è stata condannata a un anno e sei mesi di reclusione, pena sospesa. Il fatto risale al marzo del 2009, quando i due stavano percorrendo la E 45 e all’altezza della galleria di Prepo, all’uscita, l’auto sbandò contro un ostacolo fisso. La Fiat Punto dopo aver sbandato si era anche ribaltata. L’uomo, di 42 anni, non ce l’ha fatta. La giovane si è salvata, ma ha dovuto affrontare un procedimento per omicidio colposo. E’ risultato infatti che c’era lei al volante: in questo senso si è espresso ieri il perito del gup Carla Giangamboni sulla base della posizione in cui furono ritrovati i corpi e delle relazioni degli agenti operanti. La pubblica accusa ha contestato alla giovane il fatto che procedesse con velocità tale da non consentire il controllo del veicolo e, in più, anche in stato di ebbrezza alcolica e di intossicazione dovuto all’assunzione di stupefacenti. La giovane, aveva fatto richiesta di rito abbreviato beneficiando così della riduzione di un terzo della pena. L’incidente è avvenuto all’alba del 7 marzo 2009 lungo la Perugia– Bettolle all’altezza di Prepo. Nell’incidente era morto anche un cane. La Fiat Punto su cui i due viaggiavano era sbandata abbattendo una parte della barriera spartitraffico, poi si era ribaltata più volte IL CORRIERE ADRIATICO Abusi sessuali a Portonovo, risarcita la ragazzina 11.5.11 Ancona Lorenzo Sconocchini Hanno accettato un risarcimento di diecimila euro i genitori della ragazzina austriaca che la notte del 20 luglio 2009, secondo la ricostruzione della Procura, avrebbe subito una volenza sessuale di gruppo in una pineta di Portonovo. Gli avvocati dei due ragazzi maggiorenni accusati di aver abusato di lei, anche se negano lo stupro, da tempo manifestavano l’intenzione di risarcire il danno. Ma la quindicenne austriaca trovata seminuda e stordita dall’alcol vicino alla Torre sembrava non voler sapere più nulla di quella brutta vacanza italiane e anche i genitori, una facoltosa famiglia d’imprenditori, dopo la denuncia ai carabinieri non s’erano fatti più vivi. Gli avvocati che assistono Ciro Troilo, 21 anni, e Fabio Melchiorre, 30, di recente però, dopo essere riusciti a rintracciare la famiglia austriaca, hanno formalizzato un’offerta, notificato le coordinate di un deposito bancario alla parte offesa, che dopo qualche titubanza ha accettato la proposta di risarcimento. Una novità che tornerà utile agli imputati (anche per eventuali attenuanti) nell’udienza preliminare fissata questa mattina davanti al Gup. Probabile che gli imputati chiedano il giudizio abbreviato. Ciro Troilo e Fabio Melchiorre, entrambi anconetani, sono imputati di violenza sessuale di gruppo, atti osceni in luogo pubblico e omissione di soccorso. Con loro è sott’accusa anche un terzo ragazzo, (Luca Pacella, 21 anni) estraneo però ai presunti abusi e imputato solo di omissione di soccorso. Troilo e Melchiorre, insieme a un terzo del gruppo all’epoca under 18 e dunque ora indagato al Tribunale dei minori, avrebbero approfittato della turista quindicenne, in balia di loro per il troppo alcol, facendo sesso con lei (non rapporti completi) nella pinetina del parcheggio dietro la Torre. I ragazzi, che festeggiavano un compleanno, giurano di non aver costretto la ragazza a fare sesso. Sarebbe stata lei, a sentir loro, a fare avances. Ma secondo la Procura il “branco” avrebbe indotto la quindicenne a compiere e subire atti sessuali “abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica in cui si trovava” per aver bevuto troppo alcol. APERTO IL DECENNIO DI INIZIATIVE 2011-2020 INDETTO DALL’ONU PER LA SICUREZZA STRADALE IL VELINO ECO - Sicurezza stradale: Aci con Onu per decennio di iniziative 2011-2020 Ogni giorno muoiono 3.000 persone nel mondo per incidenti stradali, che diventeranno la 5a causa di morte nel mondo (oggi 9a) se i Governi del pianeta non adotteranno interventi sinergici globali Roma, 11 mag (Il Velino) - “Per contrastare l’incidentalità stradale nel mondo servono strategie condivise e programmi sinergici a livello internazionale e locale, che ridefiniscano il rapporto quotidiano tra gli individui e il loro fabbisogno di mobilità, puntando sul rispetto delle regole e sulla consapevolezza alla guida. La carenza di risorse non può giustificare l’immobilismo, perché 1 euro speso per la sicurezza stradale frutta 20 euro in risparmio di spesa sociale. Si può evitare 1 sinistro fatale su 3 con investimenti finalizzati alla sicurezza delle infrastrutture”. Lo ha dichiarato oggi il Presidente dell’Aci e vice presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile, Enrico Gelpi, in occasione del lancio ufficiale in Italia del Decennio di iniziative 2011-2020 indetto dall’Onu per la sicurezza stradale, organizzato dall’Aci, dal Ministero della Salute e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Alla cerimonia sono intervenuti il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, e il presidente della Commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci. L’intento delle Nazioni Unite è quello di sollecitare un piano mondiale di interventi a lungo termine per sensibilizzare i Governi nazionali ad adottare provvedimenti in grado di ridurre il numero dei morti sulle strade. Senza tali interventi, gli incidenti diventeranno la quinta causa di morte nel mondo entro il 2030 (oggi sono la nona), mietendo più vittime dell’Aids e di varie malattie tumorali: oltre 2,4 milioni morti. Ogni giorno muoiono 3.000 persone sulle strade del mondo, per un totale di oltre 1,3 milioni di morti e 50 milioni di feriti ogni anno. Le ripercussioni sono economiche oltreché sociali: alla tragedia umana vanno infatti sommati i costi dell’incidentalità che sfiorano il 3 per cento del Pil mondiale, per un totale annuo di oltre 500 miliardi di dollari americani. Strade insicure comportano anche più traffico e congestione, con conseguenze per l’ambiente: il 14 per cento delle emissioni globali di gas serra è oggi imputabile al trasporto stradale. “Gli incidenti stradali sono una gravissima piaga sociale - ha dichiarato il Ministro della Salute, Ferruccio Fazio - che colpisce soprattutto i giovani e rappresentano anche un grosso problema di sanità pubblica a causa dell’alto numero di morti e di feriti che determinano, con sequele di disabilità di varia gravità. Siamo di fronte quindi ad un tema complesso con effetti umani, economici e sociali di grande portata e con gravi ripercussioni sui bilanci sanitari. Il ministero della Salute ha posto il tema della prevenzione degli incidenti stradali tra le linee di intervento del Piano nazionale della prevenzione 2010-2012. Questa attenzione nasce dalla lettura dei dati: il rapporto Aci-Istat per l’anno 2009 riferisce infatti di una maggiore incidenza di mortalità sulle strade italiane tra i 20 e i 24 anni in soggetti di sesso maschile e in due classi di età, 20-24 anni e 75 - 84 anni, per i soggetti di sesso femminile”. “Responsabili di questi decessi sono molti comportamenti errati – ha aggiunto il Ministro Fazio – come il guidare sotto effetto di alcol (in particolare il binge-drinking)(*) e droghe, il mancato rispetto delle norme, una mancata percezione del rischio. Tutte condotte che, però, possono cambiare con la formazione, l’educazione, le campagne di prevenzione e l’enforcement, l’aumento dei controlli. E’ importante quindi che ogni attore coinvolto sul tema della prevenzione degli incidenti e dei suoi esiti invalidanti lavori per dare sostegno al Piano del decennio sulla sicurezza stradale dell’Oms. Il Ministero della Salute, coinvolto nel processo di monitoraggio di attività del decennio, coordinerà per l’Italia il Report mondiale sulla sicurezza stradale dell’Oms”. “In Italia si contano annualmente più di 4.000 morti e 300.000 feriti sulla strada – ha affermato il presidente dell’Automobile Club d’Italia – e questa strage va arginata facendo leva sulla formazione e sulla responsabilizzazione dei guidatori. Sta trovando consensi nel Governo e nel Parlamento la proposta dell’Aci per un Codice della Strada più snello, formulata nel 2008 a tutte le forze politiche con il Manifesto degli Automobilisti. L’obiettivo è un Codice che orienti i comportamenti dei conducenti con poche e chiare regole: un testo alleggerito dalle disposizioni sulle caratteristiche dei veicoli e delle strade, rimandate a uno specifico regolamento tecnico”. “Le modifiche al Codice della Strada introdotte dal Parlamento l’anno scorso – ha detto il presidente della Commissione Trasporti della Camera, on. Mario Valducci – stanno dando i risultati sperati. I dati ufficiosi di Polizia e Carabinieri, relativi al primo trimestre del 2011, indicano una riduzione della mortalità sulle strade intorno al 12 per cento. Se confermato, questo dato ci consentirebbe di raggiungere l’obiettivo europeo del dimezzamento del numero dei morti del 2001 con un anno di ritardo. Ma non bisogna di certo fermarsi, bisogna tenere alta l’attenzione delle istituzioni e dei media e agire in campo legislativo con interventi mirati, a cominciare dall’introduzione del reato di omicidio stradale”. La Federazione dei 106 Automobile Club provinciali diventa sempre più un punto di riferimento sul territorio per le varie iniziative per la sicurezza stradale, che trovano - da oggi e per i prossimi 10 anni - un logo universale di riconoscimento: il rombo giallo approvato dall’Onu con la dicitura “Decennio di iniziative per la sicurezza stradale”, alla stregua del nastro rosso per la lotta mondiale all’Aids. Il piano di interventi coordinato dalle Nazioni Unite si basa su cinque “pilastri”, per ognuno dei quali l’Onu sollecita l’impegno dei governi nazionali: GESTIONE DELLA SICUREZZA STRADALE - Elaborare strategie, piani e obiettivi di sicurezza stradale a livello nazionale, sorretti da attività di raccolta dati e di ricerca, che consentano di studiare le misure più adeguate e di monitorarne l’implementazione e l’efficacia. STRADE E MOBILITA - Incrementare la sicurezza delle reti viarie a tutela di tutti gli utenti della strada, in particolare di quelli più deboli (pedoni, ciclisti e disabili), tramite una valutazione metodica delle infrastrutture e una maggiore attenzione alla sicurezza nelle fasi di pianificazione, progettazione, costruzione e gestione. VEICOLI - Favorire l’adozione universale delle più avanzate tecnologie disponibili per la sicurezza attiva e passiva dei veicoli, attraverso l’armonizzazione di standard globali, programmi di informazione per i consumatori ed incentivi per accelerare la diffusione dei dispositivi in grado di prevenire gli incidenti. UTENTI DELLA STRADA - Sviluppare programmi per migliorare il comportamento degli utenti della strada. Sollecitare il rispetto delle leggi con nuove azioni formative e campagne di sensibilizzazione sulle cinture di sicurezza, i caschi per i conducenti di motocicli, la guida in stato di ebbrezza e il superamento dei limiti di velocità. GESTIONE POST INCIDENTE - Migliorare la risposta alle emergenze post-incidente e la capacità dei sistemi sanitari e parasanitari di fornire alle vittime della strada cure efficaci e periodi di riabilitazione più adeguati. (com/asp) (*)Nota: non dimentichiamo il vino che rimane ancora la bevanda alcolica più consumata in Italia. FINALMENTE ANCHE IL “VENDERE” CONSAPEVOLE OLTRE AL BERE CONSAPEVOLE. ASCA ALIMENTI: FIPE, CON FAZIO SI LAVORA A CORSO PER CHI SOMMINISTRA ALCOLICI Roma, 11 mag - Un corso di formazione mirato a chi somministra alcolici. E’ la proposta lanciata dal Fipe al ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che l’ha apprezzata, durante la tavola rotonda ’’Sicurezza alimentare nei consumi fuori casa: nuovi stili, nuove regole. Additivi, allergeni, sanificazione, valori nutrizionali e qualita’’’, organizzata a Tuttofood in Fiera Milano. La ristorazione italiana, evidenzia il Fipe, ’’ha un ruolo molto importante nella tutela della salute dei cittadini che scelgono di mangiare fuori casa. La collaborazione fra Fipe e ministero della Salute e’ fondamentale e sta dando risultati interessanti e utili’’. E’ stato proprio Fazio, prosegue la nota, ’’a spiegare quanto sia importante ribaltare alcuni concetti nell’immaginario collettivo relativi per esempio alle procedure di congelazione dei cibi in grado di garantire l’abbattimento di batteri soprattutto quando le pietanze vengono consumate crude. Sempre il ministro ha rassicurato sul livello di guardia tenuto sempre alto anche in occasione di momenti critici dell’alimentazione, come la diossina nelle carni e le paure collettive della contaminazione a seguito delle fughe di materiale radioattivo dalle centrali giapponesi’’. com-map/cam/rob UN CONVEGNO SULLA SICUREZZA SUL LAVORO QUOTIDIANOSICUREZZA Sicurezza nei luoghi di lavoro, convegno Direzione generale INPS Scritto il 11 maggio 2011 da Daria De Nesi INPS, convegno sicurezza sul lavoro, 12 maggio, Roma ROMA – Si terrà domani 12 maggio, presso la Direzione Generale dell’Inps il convegno “Prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro: stato di attuazione del Testo Unico 81/2008. Scenari futuri”. Appuntamento tramite il quale l’Istituto nazionale della Prevenzione Sociale vuole fare così il punto sullo stato dell’arte in materia di sicurezza sul lavoro e avviare un confronto sulla formazione quale strumento fondamentale per la prevenzione. Gli interventi in programma affronteranno la questione della salute e sicurezza sul lavoro da più punti di vista e verranno toccati temi diversi: la normativa europea e il quadro giuridico attuale in Italia, i rischi emergenti per la salute e sicurezza dei lavoratori quali lo stress lavoro correlato e l’uso di alcool e sostanze stupefacenti sul luogo di lavoro, la salubrità degli ambienti (qualità dell’aria) e le problematiche inerenti l’attività ispettiva. Invitato a partecipare anche il giudice Raffaele Guariniello che relazionerà sulla responsabilità amministrativa. L’iniziativa è organizzata dal Coordinamento generale tecnico-edilizio INPS in collaborazione con la Direzione centrale risorse umane. Interverranno il Presidente dell’istituto, Antonio Mastrapasqua, e il Direttore generale, Mauro Nori, cui seguiranno esperti in ambito normativo, giuridico, medico e tecnico. Il confronto tra i relatori sarà moderato da Wittfrida Mitterer, Direttore del Master casa clima-bioarchitettura dell’Università LUMSA di Roma. Info: Prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro: stato di attuazione del Testo Unico 81/2008. Scenari futuri. Giovedì 12 maggio, ore 9,30. Direzione Generale INPS, sala Mancini Via Ciro Il Grande 21 Roma (Eur) I PROBLEMI ALCOLCORRELATI NON GUARDANO IN FACCIA A NESSUNO TGCOM Whitney cede ancora all’alcol e droga La Houston "ricoverata volontariamente" in un centro di disintossicazione 10.5.2011 - Nel 2009 Whitney Houston aveva messo tutto l’impegno possibile per disintossicarsi(*) e presentarsi ai suoi fan più bella che mai per il lancio del disco "I Look To You". Poi il tour e già qualche maligno affermava sicuro che la diva del soul degli anni 80 era in balia dell’alcol di nuovo perché fuori forma. Adesso la notizia, confermata dall’agente: "Whitney è entrata volontariamente in un centro di disintossicazione e riabilitazione". Il centro è specializzato nella cura di pazienti che soffrono per problemi legati a droga o alcol. "La cantante è entrata volontariamente in rehab - conclude l’agente Kristen Foster - per sottoporsi ad un lungo ricovero e guarire". Purtroppo non è la prima volta che la Houston tenta di guarire dalla sua dipendenza, infatti aveva ammesso nel 2009 - durante una intervista promozionale di "I Look To You" - di aver fatto uso di cocaina in passato. Inizialmente la notizia doveva rimanere segreta, tant’è che appena si è sparsa la voce era scoppiato un vero e proprio giallo sulle motivazioni che hanno spinto l’interprete di "I Will Always Love You" al ricovero. C’era addirittura chi ha parlato della voglia di per l’artista di tornare al cinema dopo 15 anni per il sequel di un suo vecchio film "Donne - Waiting to Exhale" e presentarsi fisicamente in forma. Poi la necessità di diramare un comunicato stampa ufficiale per mettere a tacere le false ipotesi. Whitney è apparsa la scorsa settimana per il concerto di Prince assieme a Chaka Khan e diversi video testimoniano come fosse decisamente appesantita (*)Nota: uscire dal problema alcol è molto faticoso. Meglio sarebbe non incominciare mai a consumare bevande alcoliche! CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI CITTA’ DELLA SPEZIA Ancora alcol, romena va a sbattere e scappa. Bloccata da un cittadino 10/05/2011 Val di Magra - Val di Vara. Il tragico episodio di Piazza Verdi non è purtroppo un caso isolato malgrado il codice della strada sia sempre più duro verso coloro i quali si mettono alla guida in stato di ubriachezza. L’altro episodio accaduto di recente riguarda una signora romena di 60 anni, residente ad Aulla, protagonista di un incidente da lei provocato nel comune di Ortonovo. E’ stato un testimone oculare ad avvisare del fatto i carabinieri della stazione di Castelnuovo: erano le 17.30 del 27 aprile scorso quando la donna è andata a sbattere contro una Opel Astra parcheggiata a bordo strada, all’interno della quale v’erano il conducente ed una persona disabile. La cittadina romena, alla guida di una Toyota Corolla, non si è fermata per comprendere che cosa fosse successo: è stato proprio il cittadino che aveva visto tutto, a raggiungerla un chilometro dopo "consegnandola ai militari". Trasportata all’ospedale di Sarzana per le analisi psico-fisiche, gli infermieri non credevano ai loro occhi quando hanno visto i risultati: 2.79 g/l nel sangue, un tasso di alcol record. La donna oltreché per lo stato di ebbrezza, è stata denunciata per omissione di soccorso, scontato il ritiro della patente. Nell’incidente il conducente dell’Astra è stato portato in ospedale dove gli sono stati documentati dieci giorni di referto. L’auto della denunciata è stata sequestrata. f.l. LA NUOVA SARDEGNA Paulilatino, 3 denunce per l’aggressione ai camperisti tedeschi 10 maggio 2011 — pagina 10 sezione: Sardegna PAULILATINO. Sono bastate poche ore ai carabinieri per identificare i presunti autori dell’aggressione a due coppie di turisti tedeschi. Gli stranieri, accampati con i loro camper nella zona di Santa Cristina, sono stati aggrediti all’alba di domenica. Nell’area si stavano svolgendo i festeggiamenti per il novenario. Secondo i carabinieri della Compagnia di Ghilarza tre giovani di Paulilatino, in preda forse ai fumi dell’alcol, avrebbero aggredito e pestato i turisti tedeschi. Una donna ha riportato la frattura di un braccio, il marito la frattura di tre costole, mentre la seconda donna è ricoverata per la lesione ad una vertebra. Dopo le indagini i carabinieri di Paulilatino hanno individuato e denunciato tre giovani per aggressione e lesioni personali. Si tratta di C.R., operaio, e F.I., allevatore, entrambi di 25 anni, e di C.A., disoccupato di 23 anni. Nella ricostruzione della vicenda fatta dai carabinieri di Ghilarza, l’aggressione è avvenuta verso le 6.30. I turisti stavano dormendo all’interno dei camper quando sono stati svegliati da alcune sassate che hanno distrutto il lunotto di uno dei mezzi. Quando i tedeschi sono usciti all’esterno, si sono trovati davanti i tre giovani. Sono volati pugni e calci, sino a quando una delle donne ha colpito con uno spray urticante uno degli aggressori. Quando sembrava che la situazione si avviasse alla calma c’è stata la seconda e violenta aggressione nella quale i turisti hanno avuto la peggio. Sono finiti al pronto soccorso dell’ospedale di Ghilarza e hanno chiesto l’intervento dei carabinieri ai quali hanno denunciato l’aggressione. LA NAZION Falciato e abbandonato in strada, la donna si salverà Il tragico epilogo dell’incidente in centro, dove l’uomo è stato travolto e ucciso da un ubriaco La Spezia, 11 maggio 2011 - HA AVUTO conseguenze tragiche il doppio investimento dell’altra sera sulle strisce pedonali di via Chiodo nei pressi di Piazza Verdi, una strada killer, visto che nel marzo dello scorso anno morì nello stesso punto il giovane gestore del Bar Peola, Alessandro Pia. E’ morto nella notte, senza aver ripreso conoscenza, al centro di rianimazione, Armando Zilioli, 73 anni, collaboratore di un importante studio fotografico. E’ spirato per le gravissime lesioni riportate nell’investimento. La convivente dell’uomo, Maria Lambruschi, di 73 anni, è ricoverata in chirurgia con diverse fratture ma se la caverà. La donna deve la vita al fatto che che Zilioli, al momento del violentissimo impatto, le ha fatto da scudo con il corpo. Rocambolesca e davvero movimentata la fuga del camionista pirata, poi catturato dai carabinieri in via Veneto dopo. Si chiama Pier Francesco Guerrera, ha 41 anni ed è titolare di una pescheria. A dare l’input alla gazzella del nucleo radiomobile è stato un giovane spezzino che ha inseguito, in sella al suo scooter, il camionista pirata, alla guida di un Fiorino di colore bianco, per oltre un chilometro. Il giovane non ha perso un istante e gli è stato sempre alle calcagna. Guerrera ha imboccato a forte velocità via XX Settembre, via 24 Maggio passando con il semaforo rosso l’incrocio di via Crispi. Quindi il camionista ha svoltato in via Ricciardi entrando in via Valle immettendosi poi in via Veneto. Una volta in via Piave, Guerrera è stato affiancato dal giovane il quale lo ha invitato a fermarsi. Ma lui non gli ha dato retta e ha proseguito la corsa. Il ragazzo, dimostrando grande coraggio, gli si è parato davanti con lo scooter all’incrocio di via Veneto, poco dopo la fermata del bus obbligandolo a fermarsi. Guerrera è sceso e ha chiesto spiegazioni. In aiuto del ragazzo sono arrivati tre giovani sudamericani e uno di questi si è impossessato della chiave inserita nel cruscotto per impedire al camionista di fuggire nuovamente. Nel frattempo è stato dato l’allarme e sul posto è arrivata la gazzella che ha bloccato il pirata e gli ha chiesto di sottoporsi all’alcoltest ma questi ha opposto un rifiuto. I militari hanno disposto l’arresto con le pesanti accuse di omissione di soccorso e l’aggravante dell’omicidio colposo e di fuga in caso di incidente. Tornando alla dinamica del drammatico incidente di lunedì sera, Guerrera, provenendo dall’Arsenale, ha falciato la coppia che aveva quasi completato l’attraversamentoso, centraando in pieno l’uomo con la parte anteriore destra del furgone. Zilioli è stato scaraventato a venti metri di distanza. A poca distanza dal Fiorino la donna che, come detto, ha riportato lesioni meno gravi. SUL POSTO sono intervenute l’automedica Delta 1 del 118 e le ambulanze della Croce Rossa e della Pubblica Assistenza. Le condizioni di Armando Zilioli sono subito apparse gravissime ed è stato sottoposto alle pratiche di rianimazione perché era in arresto cardiocircolatorio. Dopo essere stato massaggiato e intubato dal personale dell’automedica, l’uomo è stato trasportatoal pronto soccorso, ma nella nottata ha cessato di vivere per la frattura della base cranica e lesioni interne. La convivente è grave ma non è in pericolo di vita. Guerrera comparirà questa mattina davanti al gip per l’udienza di convalida. Rischia il carcere per un periodo da tre mesi a tre anni in quanto non ha ottemperato all’obbligo di fermarsi e non ha prestato l’assistenza alle persone ferite e per questo rischia il carcere da un minimo di un anno a un massimo di tre. Inoltre è prevista la sospensione della patente per un periodo non inferiore a 1 anno e 6 mesi e non superiore a 5 anni. La morte di Zilioli ha aggravato la sua posizione e ora dovrà rispondere della più grave accusa di omicidio colposo. Il pm Claudia Merlino ha trasmesso gli atti al gip per la convalida dell’arresto. La morte di Armando Zilioli ha suscitato profonda impressione a Rebocco dove abitava. Conosciuto da tutti come una persona, gentile, cordiale, sorridente. Sapeva farsi voler bene. «Una persona solare e sempre disponibile — sono le parole del consigliere comunale Giulio Guerri». Abitava in via Monfalcone al confine tra i quartieri di rebocco e della Chiappa. GIAN PAOLO BATTINI IL TIRRENO Ubriaco molesto gira di notte su una bicicletta rubata: nei guai Il mezzo è di un agente di polizia penitenziaria MERCOLEDÌ, 11 MAGGIO 2011 MOLINO D’ERA. Ubriaco e molesto. In sella a una bici rubata gira a notte fonda, pure in contromano, lungo la strada in zona Molino d’Era. L’uomo non passa inosservato, in mano ha pure una busta di monetine: scattano le segnalazioni alle forze dell’ordine e scatta la denuncia da parte dei carabinieri di Volterra che intervengono subito. La bici rubata viene restituita al proprietario che è un agente di polizia penitenziaria in servizio al carcere di Volterra. AGI IMMIGRATI: RISSA A VENTIMIGLIA, UNA DECINA I COINVOLTI Ventimiglia (Imperia), 11 mag. - Sono una decina gli immigrati tunisini coinvolti in una rissa scoppiata, intorno alle 17:30, nei pressi della foce del Fiume Roja, a Ventimiglia. Il bilancio, al momento, e’ di un ferito che e’ stato portato in ospedale per curare alcune lesioni ad una mano. Sul posto sono intervenuti in forze sia la polizia che i carabinieri e ci sarebbe gia’ una persona fermata. Alcuni testimoni hanno detto di aver visto spuntare un coltello e potrebbe essere proprio in seguito ad un fendente, che il tunisino e’ rimasto ferito. All’origine della rissa ci sarebbero i classici futili motivi, alimentati dal solito eccesso di abuso di alcol.(*) Sono in corso accertamenti per ricostruire la dinamica dell’accaduto. (AGI) Im1/Mom (*)Nota: non solo “abuso”, ora c’è anche “l’eccesso dell’abuso”. Come sarà? GOMARCHE Fabriano: ubriaco aggredisce gli agenti, in manette un 21enne Mercoledì 11 Maggio 2011 Camminava a zig zag lungo una strada nei pressi di Borgo Tufico, ubriaco. Il fatto è stato segnalato al 113 da un passante. Un tunisino 21enne, senza permesso di soggiorno, alla vista degli agenti, li ha aggrediti procurando ad entrambi lesioni giudicate guaribili in cinque giorni. Il giovane è finito in manette per violenza, resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio e danneggiamento. Francesca Morici CORRIERE VENETO Tre ventenni ubriachi incendiano «patronato» per noia I giovani tra 19 e 21 anni hanno dato fuoco al centro parrocchiale. Si sono impegnati a pagare i danni CASTELFRANCO – Erano ubriachi, non sapevano come passare il tempo e così a qualcuno di loro è venuto in mente che la cosa più opportuna da fare poteva essere quella di distruggere il centro parrocchiale di Salvatronda, frazione di Castelfranco Veneto. Tre giovani dell’età compresa tra i 19 e i 21 anni sono stati denunciati dai carabinieri per il reato di danneggiamento seguito da incendio. Verso le tre della notte tra sabato e domenica il gruppetto aveva preso di mira e incendiato tre contenitori di rifiuti, una custodia metallica contenente la lancia antincendio e un cassonetto. Non solo: si erano scagliati contro la porta di accesso e il sistema antifurto. Le fiamme, quella notte, annerirono tutte le pareti e così l’altro giorno, quando il sacerdote si è presentato dai carabinieri, ha denunciato danni per oltre quattro mila euro. Dopo veloci indagini gli uomini del capitano Salvatore Gibilisco e del maresciallo Antonio Currò sono risaliti a loro e li hanno denunciati. I tre hanno ammesso le loro colpe e si sono scusati, spiegando che erano totalmente ubriachi e non si rendevano conto di quello che stavano facendo. Si sono impegnati a rimborsare la parrocchia per i danni subiti. Mauro Pigozzo SAVONANEWS Cairo Montenotte: Aggredisce carabiniere che lo aveva arrestato ad Aprile Protagonista della vicenda è F.G., 47 anni, di Cairo. Un uomo violento e con il vizio del bere. Il tutto inizia, infatti, lo scorso 11 aprile, quando l’uomo, in evidente stato di alterazione dovuta all’alcol, veniva denunciato, a Carcare, per ubriachezza molesta. Visto lo stato dell’uomo, e la consapevolezza che, in quelle occasioni, spesso sfogava la propria rabbia sulla convivente, i carabinieri avevano avvertito la donna che evitava di tornare a casa quella sera. Al rientro nell’appartamento di Cairo, il quarantasettenne, non trovandola, aggrediva allora il figlio della donna che chiedeva, ancora una volta, l’intervento dei carabinieri. L’uomo veniva arrestato con l’accusa di lesioni personali, ed oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, e condannato a 8 mesi. Durante l’arresto aveva minacciato il carabinieri che lo aveva ammanettato, e ieri sera ha deciso di mantenere la parola. Spiega, il comandante della Compagnia di Cairo, capitano Carlo Caci: "Prima si è recato all’abitazione privata del militare e, non trovandolo, ha sfogato la sua rabbia sul giardino, distruggendo tutto quello che trovava. Poi è arrivato sotto la sede del Comando Compagnia inveendo contro il carabiniere in questione che intanto stava sopraggiungendo. Vedendolo, l’uomo l’ha aggredito". Per F.G. sono, quindi, scattate nuovamente le manette e, dopo una notte passata nella camera di sicurezza del comando, oggi è stato processato per direttissima. Eleonora Miraglia TRIESTE OGGI BOOM DI VANDALISMO A TRIESTE, PROTAGONISTI MINORENNI - 20 EPISODI DI DANNEGGIAMENTI DI VEICOLI REGISTRATI IN POCHI GIORNI Mercoledì 11 Maggio 2011 Una ventina di episodi di danneggiamento ai danni di auto e moto è stata registrata negli ultimi giorni a Trieste. Lo hanno reso noto oggi Polizia e Carabinieri, secondo i quali gli episodi, pur se frequenti e legati principalmente all’abuso di alcolici, sembrano essere aumentati. Una ventina di episodi di danneggiamento ai danni di auto e moto è stata registrata negli ultimi giorni a Trieste. Lo hanno reso noto oggi Polizia e Carabinieri, secondo i quali gli episodi, pur se frequenti e legati principalmente all’abuso di alcolici, sembrano essere aumentati, ed in particolare quelli con protagonisti minorenni. L’ultimo episodio è stato registrato la scorsa notte in via Ginnastica, dove un macedone di 22 anni ha preso a pugni il parabrezza di uno scooter. Il giovane è stato denunciato per danneggiamento. INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE STRILL.IT Pianopoli (Cz): seconda giornata per la prevenzione organizzata dall’associazione recupero alcolisti Martedì 10 Maggio 2011 15:03 Proseguono gli incontri - dibattito delle “Giornate per la prevenzione dall’alcol 2011” organizzate dall’Ara ( Associazione recupero alcolisti) di Giacobbe Perri in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Pianopoli ( Cz). L’iniziativa che andrà avanti fino a venerdì prossimo, quest’oggi ( seconda giornata di lavori) ha ospitato gli alunni dell’istituto “Gravina” di Crotone accompagnati dalle docenti Noemi Costanzi e Rosa Pontieri. A trattare i diversi aspetti della dipendenza dall’alcol sono stati il Dott. Giuseppe Perri, esperto nutrizionista dell’Asp di Catanzaro; il Dott. Bernardo Grande, direttore Area dipendenza dell’Asp di Catanzaro e IL Dott. Salvatore Loiarro, educatore professionale del Sert del capoluogo di regione. Perri ha ricordato che fin dall’antichità il vino era ritenuto la bevanda degli dei, mentre per il culto cristiano ha un significato divino in quanto rappresenta il sangue di Cristo. “ Da sempre, quindi, il consumo di vino e di alcolici in genere ha beneficiato di un grande consenso sociale nato prima di tutto in famiglia. L’abuso di alcolici(*) – ha fatto notare l’esperto – non porta però uguale beneficio, ma soltanto gravi disturbi e disagi personali e sociali”. Il nutrizionista ha ribadito che l’eccessivo consumo di alcol, unito all’assunzione di particolari farmaci, può costituire una miscela molto dannosa per l’organismo umano; inoltre bere troppo genera effetti altrettanto deleteri in gravidanza o durante l’allattamento. Il vino e le bevande alcoliche in genere possono aggravare lo scompenso cardiaco e favorire le patologie del fegato. Non bisogna poi associare tipi diversi di bevande alcoliche perché, anche in questo caso, la miscela diventa veramente devastante per il metabolismo corporeo. Nel corso dell’intervento è stato evidenziato che l’alcol è un sedativo ed ha un effetto tossico sui muscoli; la sua assunzione cronica provoca gastriti che favoriscono il cancro allo stomaco. Da ribadire, inoltre, che l’abuso di alcol altera e condiziona in maniera negativa le relazioni sociali. Perri ha rimarcato il fatto che “tra i ragazzi, purtroppo, si stanno diffondendo le abitudini contrarie tanto che l’alcol è la prima causa di morte tra le giovani generazioni, tra i 15 e i 29 anni”. Bernardo Grande ha spiegato che nel nostro Paese abbiamo 1 milione e mezzo di alcolisti e altre 3 milioni di persone sono ad alto rischio dipendenza. L’alcolismo cronico colpisce dai 25 ai 40 anni; negli ultimi anni sta venendo fuori l’alcolismo femminile, il bere solitario delle donne mentre gli uomini amano bere in compagnia anche nei luoghi pubblici. Inoltre, sempre negli ultimi anni sono aumentati i ricoveri dei giovani alcolisti nei reparti psichiatrici delle strutture sanitarie di tutto il territorio nazionale. L’abuso di alcol determina una serie di problematiche che incidono negativamente sulla sfera affettiva, sessuale, sociale e lavorativa. La dipendenza da alcol spesso si associa al consumo di altre sostanze nocive come la droga, facendo così accrescere il disagio e le problematiche sociali. L’esperto ha ricordato che per qualsiasi informazione o assistenza, si possono consultare i consultori o i Sert sparsi sul territorio; strutture sanitarie che garantiscono l’anonimato. Salvatore Loiarro ha esortato i ragazzi ad essere buoni informatori con i propri coetanei. “Se conoscete giovani, vostri amici, che hanno problemi con l’alcol o con altre sostanze che creano dipendenza – ha detto l’educatore del Sert – invogliateli a farsi aiutare, dite loro che ci sono strutture ed squadre di esperti pronti ad aiutarli per uscire dalla spirale dell’assuefazione fisica e psicologica”. Proprio l’azione propositiva della gioventù sana che si rende conto che la dipendenza fa male “ può essere il primo e miglior deterrente contro l’abuso di alcolici, operato purtroppo in maniera diffusa e sconsiderata da parte di molti ragazzi. L’esempio e lo sprone dei coetanei può fare da spinta propulsiva per trovare la giusta motivazione ad uscire dal tunnel, per non essere più schiavo della bottiglia o di altre sostanze nocive”. Nella giornata di domani ( 11 maggio 2011) saranno ospiti della terza giornata della prevenzione gli alunni dell’istituto comprensivo di Feroleto – Pianopoli. La trattazione della tematica sarà affidata agli esperti Eugenio Nisticò, sociologo Sert Catanzaro, e Anna Maria Bruni, Asp Catanzaro – Ospedale Lamezia Terme. (*)Nota: è difficile stabilire quando finisce l’uso ed inizia l’abuso di bevande alcoliche, quindi sarebbe meglio parlare di consumo di bevande alcoliche. Inoltre anche a piccole dosi, e quindi non solo con “l’abuso” le bevande alcoliche sono a rischio per le donne in gravidanza e aumentano dal 9% al 168%.il rischio di alcuni tumori. VERBANIA NEWS Alcol all’aperto, verso giro di vite Martedì 10 Maggio 2011 08:53 VERBANIA - Allo studio della giunta provvedimenti per limitare gli eccessi della "movida" delle Cinque Vie Come cercare di porre un freno agli eccessi del fine settimana alla Cinque Vie di Intra? Quando centinaia di giovani si ritrovano per le vie del centro storico sino a ore antelucane creando una "movida" a base di alcol e urla che mal si concilia con i ritmi dei residenti? E’ uno dei problemi che la giunta Zacchera vuole affrontare e che sarà affrontato nella prossima riunione in Prefettura del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Scartata l’ipotesi di un’ordinanza sullo stile di Gravellona Toce (dove era previsto il divieto di consumo di alcol per strada dopo le 20), poiché il decreto Maroni che ne era il presupposto giuridico è stato giudicato incostituzionale. Per la Corte Costituzionale non può esserci "una facoltà dei sindaci di adottare provvedimenti con efficacia normativa e di natura permanente in materia di incolumità pubblica e sicurezza urbana. Resta invece la possibilità di provvedimenti dei sindaci in materia di incolumità pubblica e di sicurezza urbana, purchè soltanto contingibili ed urgenti". Il sindaco Marco Zacchera da noi contattato risponde: "Valuteremo assieme al comitato, pensiamo a forme di regolamentazione d’orario per quanto riguarda la somministrazione degli alcolici nei plateatici e nelle zone all’aperto. Ma nulla è ancora stato deciso". CORRIERE DELLE ALPI «Fuori posto», la cassa è vuota 10 maggio 2011 — pagina 12 sezione: Cronaca BELLUNO. I giovani continuano a bere, ma i fondi regionali per le attività di prevenzione sono stati azzerati. L’allarme, lanciato qualche mese fa da Paolo Bello, nelle vesti di coordinatore del progetto camper del Sert “Fuori posto”, è diventato realtà. La Regione ha cancellato i contributi per l’unità mobile regionale “Safe night”, che prevede il monitoraggio in cinque province venete dei comportamenti che portano al consumo di alcol e droghe nel mondo della notte: «Si rischia di far saltare una macchina che funziona e che sta dando buoni frutti», dice Bello, coordinatore regionale di “Safe night”, nonché mente e anima del progetto “Fuori posto”. «In altre province le attività sono già ferme, a Belluno andremo avanti fino a quando non avremo raschiato l’ultimo centesimo in cassa, ma il tempo è contato». Il consumo di alcol tra le nuove generazioni è un fenomeno preoccupante in provincia: «Non si può pensare di risvolvere il problema dall’oggi al domani. Ma già poter contare su una serie di dati capillari, raccolti nei luoghi dove i giovani si ritrovano, ci permette di tarare rapidamente le azioni ad hoc per contrastare questo triste fenomeno». Secondo Bello, «puntare sulla prevenzione non vuol dire che siamo contro la repressione, ma questa è un’azione che deve essere fatta dai soggetti preposti. Ognuno deve operare nel campo di propria pertinenza, anche perché ci siamo accorti che l’inasprimento della normativa non comporta il cambiamento nei comportamenti più rischiosi; in poche parole, chi ha già avuto un ritiro della patente, continua ad avere tassi elevati di alcol nel sangue». Il progetto camper, quindi, come mezzo per provare a cambiare il comportamento delle nuove generazioni: «Il nostro è un progetto pilota a livello nazionale. Lo abbiamo appena esportato in Piemonte e a giugno lo proporremo in Campania e in Puglia. Ora mi domando: se a livello nazionale viene riconosciuta l’importanza del progetto, perché mai dovremmo vederne azzerati i contributi in Veneto, il territorio dove è nato e si è sviluppato? L’Usl 1 ci ha assicurato che il camper diventerà un progetto aziendale, ma servono anche i finanziamenti regionali, che a oggi non ci sono». Il progetto camper, quindi, potrebbe avere i giorni contati: «Sabato scorso siamo stati a Mel per un concerto in piazza, il 19 saremo attivi per la Giornata nazionale della sicurezza stradale. Fino a quando avremo risorse, andremo avanti, ma la cassa è quasi vuota». Non solo alcol. Col progetto «Fuori posto» è partita anche la campagna contro il fumo: «Di solito una persona per avere notizie in merito deve recarsi in un ambulatorio. Ma per fare ciò, devi avere le giuste motivazioni. Col camper, invece, il fumatore si rivolge a noi quasi per gioco. In tal modo si confrontano con i nostri bravi operatori che, oltre a informarli dei pericoli che si nascondono dietro una sigaretta, consigliano loro di partecipare a qualche corso. In questo modo si mette così in moto un ciclo, che può portare l’individuo a smettere di fumare». - Francesco Saltini IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE LA GAZZETTA DI MANTOVA Fermato al volante senza patente All’auto manca anche la polizza 10 maggio 2011 — pagina 13 sezione: Cronaca Non solo non ha mai fatto l’esame della patente ma l’auto su cui viaggiava era priva di assicurazione. Per il trentenne di origine brasiliana fermato nel tardo pomeriggio di domenica in viale Pitentino dagli agenti della volante ora saranno guai. Prima di tutto la sua Lancia Y10 è stata sequestrata, come prevede il codice della strada in questi casi. Poi, con la denuncia per guida senza patente, gli arriverà una maxi-multa. Ecco anche gli esiti dei controlli della Polstrada sull’uso dell’alcol. Tre le denunce nel weekend. La prima a un 34enne fermato alle due del mattino di sabato in città: multa di 500 euro e patente sospesa per almeno tre mesi. Due ore dopo, a Goito, è toccato a un 29enne. La sanzione più grave a un 42enne che, fermato in città sabato notte, ha rifiutato il test dell’etilometro: fino a 6mila euro di multa e sospensione delle patente fino a due anni.
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