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Rassegna alcol e guida del 14 - 15 maggio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

BELLUNOPRESS

Grande successo a Feltre del progetto “Quel Bicchiere di Troppo”, ragazzi a scuola di ‘prevenzione’
14 Maggio - Dopo i positivi riscontri ottenuti nella precedente edizione, anche in occasione dell’anno scolastico in corso è stato riproposto – in alcune scuole superiori del feltrino – il progetto di prevenzione e sensibilizzazione chiamato “Quel bicchiere di troppo”, un’iniziativa contro l’abuso di alcol e droghe che Federico Di Giorgi, suo ideatore e coordinatore, sta portando avanti con pieno successo e soddisfazione personale da due anni nei principali istituti  di scuola media superiore del feltrino.
Scopo delle tavole rotonde è  stato quello di aprire gli occhi ai giovani, in particolare di quella fascia d’età statisticamente più a rischio, sulle tematiche che ruotano attorno al tema dell’alcol, in particolare sulle conseguenze del consumo, sul ritiro della patente, sugli effetti che provoca sulla salute umana, sugli obblighi civili e penali.
Quattro gli istituti superiori che hanno aderito al progetto coinvolgendo le classi prime, seconde e terze: al liceo classico e scientifico Giorgio Dal Piaz e al liceo psico-pedagogico e biologico Vittorino da Feltre che avevano aderito anche lo scorso anno, si sono aggiunti  l’istituto tecnico Negrelli e il geometri Forcellini. 
La prima conferenza si è svolta all’Istituto Forcellini  il 15 febbraio 2011 e ha coinvolto 33 studenti delle classi terze.
Il 21 febbraio il progetto è stato presentato al Liceo Scientifico di fronte a 39 ragazzi  mentre due giorni dopo è stato riproposto a 30 alunni dell’Istiuto Canossiano di Feltre.
Un nuovo incontro si è svolto il 12 aprile 2011 all’Istituto Geometri coinvolgendo 60 studenti frequentanti le classi 1^A, 2^A e 2^B .
Le ultime due tavole rotonde hanno avuto come protagonista l’ITIS di Feltre dove  lunedì 18 aprile 2011 si è svolto il primo incontro formativo al quale vi hanno aderito 33 alunni mentre in quello successivo del  9 maggio la partecipazione è stata di  32 giovani.
A differenza dello scorso anno – sottolinea il vicepresidente della Consulta – è  aumentato il numero di richieste di adesione al progetto da parte delle Scuole questo – a mio avviso – può essere ricondotto al triste e allarmante  fatto che, anche nella nostra Provincia, risulta in forte calo l’età di inizio al consumo di bevande alcoliche da parte dei giovanissimi e un aumento di casi di ricovero in ospedale per coma etilico dovuti al bere eccessivo (fenomeno del binge – drinking) che si verificano soprattutto durante il divertimento notturno. Proprio per questo è importante non abbassare la guardia e cercare di trasmettere ai giovani il messaggio che ci si può divertire lo stesso anche senza ricorrere ad un uso eccessivo di alcolici. Il messaggio che deve arrivare nelle loro teste e cervelli è quello di fare pure “festa ma con la testa”.
Ad ogni singola “tavola rotonda” sono intervenuti diversi relatori: il vice commissario della Polizia Locale, Ennio Zannin, che ha approfondito il tema del reato di guida in stato di ebbrezza, delle sanzioni e dei controlli su strada; l’Infermiere del Pronto Soccorso di Feltre, Michele Paniz, che ha illustrato gli effetti subiti dall’organismo a seguito del consumo di alcol; Anna Attanasio  genitore membro dell’associazione Giovani Rinati nella Luce di Fonzaso, che ha raccontato della tragica morte del proprio figlio avvenuta in un incidente stradale al Boscariz di Feltre provocato in seguito alla guida in stato di alterazione alcolica dopo una serata di divertimento; Federico Di Giorgi ed Andrea Nascimbene, rispettivamente vicepresidente e presidente della Consulta Giovanile.
Punto di forza di questi incontri è che non ci sono solo spiegazioni teoriche, ma anche prove pratiche di pronto soccorso e dell’etilometro,  proiezioni di video e di immagini significative che incuriosiscono e favoriscono l’attenzione del pubblico.
Anche quest’anno al termine degli incontri i ragazzi, sono stati sottoposti ad un questionario sull’esperienza, e il risultato è stato davvero molto positivo: tutti infatti si sono dichiarati soddisfatti di aver partecipato alla giornata formativa proprio per l’assenza di proibizionismi o moralismi e per la semplicità del linguaggio utilizzato dai vari relatori.
Gli argomenti che hanno suscitato maggior interesse e apprezzamento da parte degli studenti sono stati quelli legati all’approfondimento delle spiacevoli conseguenze che può provocare l’ uso eccessivo di sostanze alcoliche sia a livello medico – sanitario che legale.
Giunti al termine di questa seconda edizione, Federico Di Giorgi sente il dovere di ringraziare pubblicamente tutti i relatori in quanto con il loro entusiasmo, semplicità e competenza sono riusciti a determinare anche per quest’anno il successo di questa iniziativa.
Un plauso va fatto  anche a tutti gli insegnanti referenti alla salute delle Scuole Superiori citate che hanno dimostrato, attraverso l’adesione al progetto, di avere a cuore la salute dei propri studenti e di fornire loro valide occasioni di apprendimento partecipando come Istituti a numerose altre iniziative di prevenzione proposte da altre associazioni o enti territoriali specifici.
Dopo la fase nelle scuole, in ognuno dei tre comuni rappresentati dalla consulta “Diciamo la nostra” – capofila del progetto – Federico Di Giorgi terrà nei prossimi mesi estivi  la presentazione pubblica del progetto, pensata come un riassunto dei suoi punti focali, allo scopo di indurre non solo i giovani, ma anche gli adulti, verso un consumo più responsabile delle sostanze alcoliche.
L’ingresso alle serate sarà libero.


NEWSONLINE

In aumento l’abuso di alcol tra gli anziani: «Sono lasciati soli»
L’abuso di alcol e le malattie correlate al centro del convegno internazionale “Alcohol across the lifespan: what Physicians, Psychologist and Nurses need to know”, che si è tenuto il 9 e 10 maggio presso il CNR, a Roma. Medici di medicina generale, infermieri e psicologi hanno preso parte all’iniziativa, promossa dal Centro di Riferimento Alcologico della Regione Lazio con la prestigiosa partecipazione del NIAAA, l’Istituto nazionale americano sull’alcolismo. Dopo l’introduzione del prof. Mauro Ceccanti, responsabile del CRARL, è stato proprio il direttore del NIAAA, Kenneth R. Warren, ad aprire i lavori, con un intervento sui disordini provocati dall’alcol nel corso della vita.
“L’alcol è la terza causa di morte negli Stati Uniti - ha sottolineato - e 18 milioni di americani, l’8,5% della popolazione sopra i 18 anni, ne sono dipendenti. Un fenomeno che costa annualmente alla società statunitense circa 185 miliardi di dollari e interessa tutte le fasce d’età. Si riscontrano due abitudini al bere: il binge driking, cioè il bere grandi quantità durante la giornata, tipico dei giovani, e l’heavy drinking, il bere troppo e spesso. Gli effetti fisiologici e patologici dell’alcol sono diffusi e riguardano, tra l’altro, il cervello, il fegato, i polmoni e le ossa. Il NIAAA ha definito come bere a rischio il consumo di cinque drink al giorno per l’uomo e quattro per la donna”. Si è concentrato, invece, sulla sindrome feto-alcolica (FASD), la più frequente causa di ritardo mentale nell’infanzia, l’intervento di Edward P. Riley, psicologo dell’Università di San Diego. L’esposizione prenatale all’alcool può influire nello sviluppo embrionale e fetale e soprattutto può provocare alterazioni nel normale sviluppo del cervello (gangli basali, corpo calloso, cervelletto e varie aree della corteccia). Ma l’abuso di alcol è un problema di tutte le fasce d’età, come hanno evidenziato le conferenze degli altri studiosi americani, ed è in aumento tra gli anziani, a causa dell’isolamento e dell’abitudine di certi gruppi sociali. Non esiste- sono state le conclusioni- un singolo trattamento che sia appropriato per tutti i soggetti; è cruciale rimanere in trattamento per un periodo adeguato; importante è il counseling (confronto con il paziente) individuale e di gruppo. L’assessore alle Politiche Sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte, ha richiamato la necessità di realizzare un modello integrato di intervento che, alla risposta sanitaria, accompagni un’azione di recupero e reinserimento sociale. “Come assessorato- ha spiegato- abbiamo potenziato gli investimenti sul tema. Stiamo procedendo alla creazione di Centri territoriali di recupero per alcolisti: già finanziati con 1,2 milioni di euro due progetti da realizzarsi a Latina e nella provincia di Viterbo. Stiamo predisponendo anche un Protocollo di’intesa con il CRARL, i distretti socio-sanitari e le aziende sanitarie locali”.
La seconda giornata del convegno è stata, invece, dedicata alla pratica, con un corso sotto la guida del personale del NIAAA, incentrato sulla valenza dello screening e del ‘brief intervention’ (intervento breve) nell’assistenza sanitaria. Le simulazioni effettuate dai sanitari americani hanno rappresentato un’occasione per mmg e infermieri di osservare le tecniche medico-paziente utilizzate in un altro paese. “Sono soddisfatto della riuscita di questo convegno - ha dichiarato il prof. Mauro Ceccanti, responsabile del CRARL - è stato l’occasione per cementare la collaborazione con gli amici del NIAAA, con i quali ci rivedremo sicuramente in futuro per altri appuntamenti. Ci sono stati momenti di confronto e sono emerse anche diversità, come nel caso del trattamento farmacologico. Il nostro Paese è ancora indietro circa le problematiche alcol correlate ma, continuando a lavorare e con le risorse adeguate, possiamo e dobbiamo migliorare le conoscenze”.

ASAPS

Francia, cresce la mortalità stradale e il governo corre subito ai ripari
Aboliti i cartelli di preavviso per gli autovelox, la velocità eccessiva diventa un delitto. L’alcol è ormai il nemico pubblico numero uno, ma anche telefonare alla guida costerà carissimo: 1.500 euro. Provvedimenti anche per le moto
Tutte le contromisure
di Lorenzo Borselli
PARIGI (FRANCIA), 14 maggio 2011 – La Francia trasforma i grandi eccessi di velocità in delitti, abolisce i pannelli di presegnalazione delle postazioni radar fisse, che entro il 2012 aumenteranno di un altro migliaio, e aumenta il prelievo di punti in caso di ebbrezza.
Sono questi gli ingredienti su cui il Comitato Interministeriale della Sicurezza Stradale francese, un’assise che riunisce i ministri dell’interno (Claude Guéant), del lavoro (Xavier Bertrand), dei trasporti (Thierry Mariani) e dell’insegnamento superiore (Valérie Pécresse), scommette per risollevare le sorti di una sinistrosità che, dopo i fasti del decennio scorso (la Francia ha centrato tra i primi, in Europa, l’obiettivo di dimezzare la mortalità stradale), è tornata a crescere.
Le misure, in realtà, sono parecchie, e l’urgenza con cui sono state adottate riflette l’apprensione con cui il primo ministro François Fillon ha convocato il comitato al n. 57 di rue de Varenne, a Parigi, nelle stanze dell’Hôtel Matignon, sua residenza ufficiale: il primo trimestre del 2011 dice che i morti sono aumentati del 10%, ma con aprile appena mandato in archivio le vittime sono cresciute addirittura del 20% rispetto allo stesso mese del 2010.
Carcere per i grandi eccessi di velocità: i cosiddetti “grandi eccessi” di velocità, quelli che il codice stradale francese identifica nel superamento di oltre 50 chilometri orari del limite, diventano delitti. Chi sgarra, cioè, andrà in carcere, sia in caso di prima infrazione che di recidiva, con sanzioni estremamente pesanti in caso di reiterazione. La competenza passa al Tribunale Correzionale: in Francia questo organo si occupa dei reati qualificati dal codice penale come delitti, mentre quelli qualificati come contravvenzioni sono gestite dal Tribunale di Polizia. I crimini sono invece giudicati dalla Corte d’Assise.
Fino ad ora un grande eccesso di velocità era una contravvenzione e veniva sanzionato con un’ammenda minima di 1.500 euro e con il ritiro di 6 punti dalla patente (su un credito totale di 12). Il prelievo di punti resta lo stesso, ma d’ora in poi, in caso di recidiva, si va in carcere fino a tre mesi, si pagherà un’ammenda minima di 3.750 euro e si subirà la confisca del veicolo.
Radar: fine dell’operazione “trasparenza”. In Italia l’avevamo ribattezzata così: quando la Polizia Stradale predisponeva servizi di rilevazione della velocità, ancora prima dell’entrata in vigore degli obblighi di preavviso dell’azionamento degli autovelox, il tutto era reso pubblico. Lo scopo preventivo (e non puramente repressivo) dell’informazione era stato fatto proprio anche dalla Francia, ma ora si cambia: inutile, secondo il governo, spiegare che i controlli sono attivi in una determinata strada in prossimità di un determinato punto. Il velocista rallenterà solo in prossimità del presegnalatissimo radar, e poi riprenderà la sua velocità eccessiva come se niente fosse. Dunque, la fiducia concessa è stata mal riposta e si torna alla tolleranza zero, con la promessa che da qui al 2012 altri mille radar fissi diventeranno elemento d’arredo delle strade dell’Esagono e di tutti i suoi dipartimenti extraeuropei. Si tratta, peraltro, di radar di ultima generazione, che contesteranno non solo la velocità ma anche il sorpasso e il mancato rispetto della distanza di sicurezza.
Alcol: prima causa di morte al volante. La Francia è il primo paese, tra quelli europei (almeno secondo le informazioni dell’Ufficio Studi di Asaps), ad attribuire all’alcol un ruolo di primo piano nella sinistrosità: l’ebbrezza alcolica è la causa principale di morte in incidenti stradali, come attestano le statistiche redatte dal Dipartimento della Sécurité Routière.
Un precedente studio, risalente al 2010 e predisposto nell’ambito dell’Unione Europea, stabilisce il peso dell’alcol e i suoi effetti in termini sanitari, sociali ed economici; il risultato è piuttosto sconcertante, ma consentirà alla Commissione di predisporre la futura strategia in materia di alcol e guida.
L’Europa è la regione del mondo in cui è più alto il consumo di bevande alcoliche: un adulto beve in media l’equivalente di 11 litri di alcol puro all’anno, mentre l’assunzione di questa sostanza è causa diretta di 195mila decessi (30mila solo nel nostro paese!). Sulla strada, il numero di morti censiti in incidenti stradali alcol correlati è di circa 17mila unità, 10mila dei quali vittima di sbronza passiva: persone, cioè, che perdono la vita pur non avendo bevuto ma uccise da persone ebbre, spesso sopravviventi all’evento da loro cagionato: un terzo delle vittime.
Questi dati sono tutti compresi nel rapporto “L’alcol in Europa”, predisposto da Peter Anderson e Ben Baumberg sotto l’egida dell’IAS ( Institute of Alcohol Studies) di Londra. I dati italiani, che nel prossimo rapporto ISTAT non terranno conto delle ebbrezze (stante l’asserita difficoltà di raccogliere queste informazioni, sic!), sono gli unici che hanno attribuito un’incidenza dell’ebbrezza sulla sinistrosità attorno al 3%. Si tratta, ovviamente, di informazioni fuorvianti, che hanno contribuito ad abbassare (e quindi sottostimare) tutto lo studio europeo.
Peraltro, facciamo notare due cose:
- In Francia la sicurezza stradale non è solo una strategia. È un dipartimento, un ente governativo, che ha una propria autonomia e che prende decisioni tecniche, alle quali segue poi l’avvallo della politica. Il contrario dell’Italia.
- I dati: mentre in Italia noi sappiamo ciò che è accaduto in un determinato anno solo 11 mesi dopo, le iniziative tecniche o politiche sono spesso tardive.
Secondo il Dipartimento della Sécurité Routière, condurre con un’alcolemia superiore a 0,5 g/l significa moltiplicare per otto volte il rischio di incidente letale: per questo motivo il comitato interministeriale ha introdotto ha deciso che oltre la soglia dello 0,8 (quella che in Italia è oggi penalmente perseguibile) il prelievo di punti sarà di 8, contro i precedenti 6. Tutti i mezzi pubblici, inoltre, dovranno progressivamente essere dotati di etilometri antiavviamento, in grado di impedire l’accensione del motore se il conducente, che dovrà prima soffiare in un dispositivo, avrà assunto sostanze alcoliche.
Un incidente su 10 è colpa del telefonino.
Mentre in Italia infuria la polemica sulla condotta di un autista di bus filmato da un passeggero mentre guidava coi gomiti, tenendo un telefono all’orecchio ed un palmare nella mano (ma la legge consente ancora, (purtroppo), di fare uso di telefono durante la marcia), in Francia si serrano le viti in caso di comportamenti così rischiosi. Chi sarà colto a telefonare e guidare, a spedire Sms, a gestire il navigatore o a navigare su internet con uno smart phone, subirà un prelievo di tre punti, anziché due, e la sanzione amministrativa passerà dagli attuali 135 euro a 1.500!
Secondo i dati di Gendarmeria e Polizia, infatti, un incidente stradale su dieci sarebbe legato all’utilizzo di dispositivi di questo genere.
Per alcune di queste sanzioni sarà necessario un passaggio parlamentare, ma dubitiamo fortemente che qualcuno riesca a stoppare questa iniziativa salvavita.
Le due ruote, tallone d’Achille
Il problema dei motociclisti è che spesso alla teoria segue poca, pochissima pratica. E poi c’è il ben noto fenomeno del motociclista di ritorno, colui cioè che torna in sella per esigenze di traffico, dopo molti anni di comode quattro ruote.
Chi si approccerà alla moto, dovrà seguire un corso di formazione specifica e anche per quegli utenti per i quali sia accertata un’assenza dal manubrio di almeno cinque anni (come potrà essere fatto, non lo sappiamo), sarà obbligatorio riprendere pratica con un corso di guida sicura. Le piccolissime targhe francesi, dannazione degli agenti addetti alla verbalizzazione delle postazioni radar, dovranno essere sostituite con placche di dimensioni europee e viene introdotto l’obbligo di dotarsi, anche per il motard, di un gilet retroriflettente.

IL GIORNALE LUCANO

Potenza – E’ ufficiale: niente alcol al pranzo dei Portatori del Santo (*)
E’ ufficiale: quest’anno il pranzo dei Portatori del Santo, previsto com’è ormai consuetudine per il 29 maggio alle 14 in piazza Mario Pagano per le celebrazioni di San Gerardo, si svolgerà senza l’uso di vino o altro tipo di bevande alcoliche. Lo avevamo anticipato stamattina, la notizia è ora ufficiale. E’ stato deciso dalla “Conferenza di servizio”, il consesso che organizza ogni particolare della grande festa di San Gerardo a Potenza. La richiesta viene dalla forze dell’ordine, che vogliono limitare gli eccessi derivanti dall’uso eccessivo di vino negli anni passati. La “conferenza” ha fatto anche sapere alcuni numeri: quest’anno ci saranno ben 745 figuranti per la Sfilata dei Turchi della sera del 29 maggio prossimo. La manifestazione partirà dal campo sportivo ”Viviani” e arriverà in largo Duomo.

(*) Nota: ci hanno sempre raccontato che le tradizioni, la cultura e il bere conviviale sono degli elementi di protezione dai problemi alcol correlati. Non è così, non c’è santo che tenga.

QUOTIDIANO DI CALABRIA

Provoca l’incidente a Cariati perchè guidava ubriaco, arrestato
Nell’incidente, ha perso la vita un dipendente dell’Enel Filippo Valente, 52 anni di Bocchigliero che ha lasciato la moglie e tre figli
Aveva nel sangue una concentrazione d’alcol del 2,92%, quasi 6 volte la soglia minima prescritta dalla legge (0,5%) Pasquale Covello, uno degli uomini coinvolti nell’incidente di Cariati che lunedì è costato la vita a Filippo Valente, 52 anni di Bocchigliero. Per Covello, quindi sono scattati gli arresti: per lui l’accusa è di omicidio colposo aggravato dalla circostanza di guida in stato di ebbrezza e ora rischia una condanna dai 3 ai 10 anni di carcere. Adesso si trova piantonato dalla squadra mobile di Cosenza, nell’ospedale dell’Annunziata. Nello scontro ha infatti riportato gravi ferite, tanto che per recuperarlo dall’autovettura sono dovuti intervenire i vigili del fuoco e poi, per trasferirlo in ospedale è stato necessario l’elisoccorso.
Per Filippo Valente, invece, non c’è stato nulla da fare: è morto sul colpo. Sulla sua auto viaggiava anche un collega di lavoro che non ha riportato ferite gravi. I due, operai Enel presso l’ufficio decentrato di Cariati, erano a bordo dell’auto di servizio, una Fiat Punto quando all’altezza del chilometro 315 della famigerata statale 106 proseguendo ad andatura ridotta, secondo testimoni che operavano nella zona hanno impattato frontalmente contro la Citroen Picasso di Covello che sembra aver invaso la corsia opposta.

IL CORRIERE.IT

ROMA, TERRIBILE AVVENTURA DI UNA GIOVANE DONNA
Tiene fidanzata appesa al 13simo piano poi la sequestra e la violenta per un giorno
Otto mesi di convivenza tra minacce, soprusi e botte. Ricoverata in ospedale, 25enne di via Togliatti si è decisa a sporgere denuncia. L’uomo, 39 anni, è stato fermato
ROMA - Una ragazza di 25 anni è stata tenuta sospesa nel vuoto dal 13esimo piano dal fidanzato ubriaco che voleva spaventarla. L’uomo l’ha poi tenuta segregata, denudata, umiliata e violentata per oltre un giorno. L.M., 39 anni romano, è stato fermato per sequestro di persona, violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia. È stato solo dopo l’ennesimo episodio di violenza che la donna ha finalmente trovato la forza di denunciare il suo aguzzino.
RELAZIONE TORMENTATA - Ricoverata e dimessa con alcuni giorni di prognosi al Policlinico Umberto I, sabato sera la giovane si è presentata presso gli uffici del commissariato San Basilio, dove ha raccontato la sua storia. Da circa 8 mesi aveva intrapreso una relazione sentimentale con L.M. 39enne romano, e fin dalle fasi iniziali del rapporto, l’uomo si era manifestato violento.
Frequenti cambiamenti d’umore caratterizzati da minacce, aggressioni e costrizioni anche fisiche, continue telefonate, sempre più incalzanti anche a causa dell’assunzione da parte dell’uomo di sostanze alcoliche e stupefacenti, avevano finito per renderle la vita impossibile. Ogni volta che la donna aveva provato a lasciarlo, lui l’aveva convinta a tornare sui suoi passi dichiarandosi vittima a sua volta, di una situazione familiare complicata in quanto padre separato.
MINACCE DI MORTE - Ormai piegata agli atteggiamenti violenti di L.M., la donna con il passare del tempo è diventata sempre più incapace di ribellarsi, tenuta soggiogata con minacce di morte. L’uomo infatti, le aveva impedito anche di lavorare per evitare che lei potesse coltivare qualsiasi relazione sociale. Venerdì la giovane ha provato ad andarsene dalla casa di via Palmiro Togliatti, in precedenza occupata abusivamente, portandosi via anche tutti i suoi effetti personali, chiedendo ospitalità a un’amica.
Con lei è andata in un bar nella zona di Tor Cervara, ma improvvisamente è arrivato anche L.M. che ha cominciato ad aggredire verbalmente la giovane, intimandole di far ritorno a casa insieme a lui. La situazione sembrava poi essersi calmata, e la donna ha chiamato un taxi per andare via. All’arrivo dell’auto, improvvisamente L.M. ha aggredito il tassista, cacciandolo e costringendolo a rinunciare alla corsa.
RITORNO A CASA CON SEVIZIE - Obbligata a tornare a casa insieme a lui, la 25enne da quella sera è stata costretta a subire una serie interminabili di violenze psichiche, fisiche e sessuali. Privata del telefono cellulare e della libertà personale, è stata denudata e umiliata, tenuta sospesa nel vuoto fuori dalla finestra di casa, al 13esimo piano. Durante queste fasi, nel tentativo di difendersi, la giovane ha riportato numerose lesioni e contusioni in varie parti del corpo.
Segregata e nuda, la donna è stata costretta subire per oltre un giorno le violenze da parte dell’uomo che, calmatosi al termine dell’alterazione alcolica, ha finalmente acconsentito a lasciarla andare. Tornata a casa sua e aiutata dalla stessa amica che l’aveva ospitata in precedenza, a causa di continui malori, la donna ha deciso di presentarsi prima al pronto soccorso dell’Umberto I, dove è stata medicata e dimessa e, successivamente, alla polizia per denunciare quanto subito.
RIAPPACIFICAZIONE E AGGRESSIONE - L’uomo è stato rintracciato all’interno dell’abitazione della giovane, dove era tornato nel tentativo di convincere la donna a riappacificarsi con lui. Alla vista della polizia, L.M. ubriaco, ha aggredito gli agenti, nel tentativo di scappare, ma è stato bloccato e accompagnato presso gli uffici del commissariato dove, al termine degli accertamenti, è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per sequestro di persona, violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia. (fonte Adnkronos)

IL TIRRENO

SABATO, 14 MAGGIO 2011  
RISSA A SARZANA 
Botte fra conoscenti denunciati in tre 
SARZANA. La polizia ha denunciato tre giovani marocchini di età fra i 29 e i 27 anni, protagonisti di una accesa rissa scatenatasi tra loro, probabilmente innescata dal troppo alcol ingerito dai tre nordafricani.
Il fatto è avvenuto giorni fa in piazza Terzi, zona spesso teatro di episodi di violenza. Alla fine dello scontro, tutti e tre si sono recati al pronto soccorso per essere medicati. I sanitari di turno hanno riscontrato escoriazioni, ematomi e ferite da arma da taglio e da cocci di vetro, armi usate dai tre durante il pestaggio collettivo. Per fortuna le ferite sono tutte di lieve entità e giudicate guaribili in sette giorni.
I tre, tutti regolari, sono stati denunciati per rissa.
Uno di loro, un 27enne, è stato poi denunciato anche per aver tentato di scippare del marsupio un 40enne di Sarzana, che però ha reagito prontamente, contribuendo così a far acchiappare il ladruncolo dalle forze dell’ordine.
Infine la polizia ha denunciato un 18enne sarzanese per detenzione di droga a fini di spaccio, oltrechè segnalarlo alla prefettura per uso di sostanze stupefacenti. Il ragazzo aveva circa 5 grammi di hashish all’interno di un tutore ortopedico: è stato pizzicato dagli agenti mentre fumava uno spinello nella galleria di un centro commerciale della città.

CORRIERE DEL VENETO

NELLA NOTTE
Jesolo, rissa davanti al bar Arrestati due giovani serbi
Un gruppo di slavi ubriachi voleva entrare in un locale, colpito con una testata un noto ristoratore, ferito un altro jesolano
JESOLO - Una rissa esplosa la notte tra venerdì e sabato davanti a un locale pubblico di Jesolo tra due italiani e quattro serbi ha portato al ferimento degli jesolani, uno dei quali un noto ristoratore, e l’arresto operato dalla polizia di due degli stranieri. I due jesolani sono stati accompagnati presso il locale Pronto Soccorso ove hanno ottenuto una prognosi rispettivamente di 18 e 15 giorni per ecchimosi e lesioni maxillofacciali. Secondo una prima ricostruzione degli agenti del Commissariato che hanno ascoltato diversi testimoni i quattro serbi, di circa 20 anni, appartenenti a una comitiva di una comitiva di ragazzi alloggiata presso un hotel jesolano, evidentemente euforici e alticci, avevano tentato di entrare in un locale da ballo di via Bafile, e al rifiuto da parte della direzione, hanno iniziato a lanciare bottiglie e a danneggiare le auto in sosta.
Ne è nata pertanto una discussione con alcuni jesolani che hanno assistito alla scena e hanno cercato di placare il gruppo di giovani slavi. Due di loro si sono allontanati dal gruppo e hanno colpito improvvisamente con una testata il malcapitato ristoratore che stava chiamando il 113, cercando di sottrargli il proprio i phone e infine con un calcio e una selva di pugni hanno aggredito anche l’amico che era corso in difesa del ristoratore. Appurate inequivocabilmente le responsabilità e preso atto della dettagliata denuncia da parte dei due jesolani aggrediti, ovvero acclarata la violenza gratuita e il tentativo di rapina del costoso telefonino, i 2 serbi sono stati associati alla locale casa circondariale per tentata rapina, lesioni personali e danneggiamento. 

IL GAZZETTINO

Ubriaco tampona auto a Mestre e fugge senza soccorrere la conducente: arrestato
Il pirata della strada aveva investito a un semaforo la vettura di una donna, che era riuscita a memorizzare il numero di targa
VENEZIA Sabato 14 Maggio 2011 - Un ubriaco scappato dopo aver provocato un incidente è stato individuato e arrestato dai carabinieri di Mestre. L’uomo, T.L. di 46 anni, residente a Marghera, è accusato di fuga e omissione di soccorso dopo un incidente stradale e il rifiuto di sottoporsi al test alcolimetrico.
L’incidente è avvenuto in via del Lavoratore a Mestre, dove una signora alla guida della propria Fiat Panda, ferma al semaforo rosso, è stata tamponata violentemente da un’auto il cui conducente è fuggito senza soccorrerla. L’automobilista tamponata, che ha riportato 20 giorni di prognosi per una distorsione al rachide cervicale e lombare, è riuscita però ad annotare il numero di targa del pirata della strada, che è stato poi rintracciato dai carabinieri alla rotonda di San Giuliano con il frontale dell’auto totalmente distrutto.
T.L., al quale la patente era già stata sospesa perché sorpreso a guidare in stato di ebbrezza, è stato portato in carcere di Venezia in attesa del processo per direttissima.

L’ESPRESSO

Sputare o non sputare
di Eleonora Cozzella

 

 

(13 maggio 2011) Tra Vinitaly, anteprime e rassegne enologiche, l’oggetto che più hanno sotto gli occhi i winelover è la sputacchiera. Ma è proprio necessaria? Tra i professionisti dell’assaggio le opinioni si dividono. "Inevitabile per non abusare di vino" dicono i difensori dell’orrido secchiello. "Se ne può fare a meno" per altri. Che rilanciano: il vino non è un collutorio. Dite la vostra Sputare o non sputare, questo è il problema. Il dilemma shakespeariano declinato in chiave enologica non è di poco conto: tra Vinitaly, anteprime e rassegne sul vino, l’oggetto che più hanno sotto gli occhi i winelover è la sputacchiera (e già il nome è fastidioso). Brutta da vedere, ancora peggio da veder usare, senza contare che a fine degustazione è piena di quanto tutti hanno sputato. 
Tifo per la sputacchiera (whiskyfun.com) Ma è proprio necessaria? Tra i professionisti dell’assaggio le opinioni si dividono. "Inevitabile per non abusare di vino, degustare e rimanere lucidi nel giudizio e sulla via del ritorno a casa" (alcune degustazioni prevedono anche 30-40 etichette), dicono i difensori dell’orrido raccoglitore di vini e salive.
Se ne può fare a meno per altri.
Per esempio, Luca Gardini, campione del mondo in carica di sommelerie, non è mai stato visto sputare durante una degustazione. E non perché sia bravo a farlo con discrezione: "Il vino non è un collutorio", dice col suo accento romagnolo. "Per giudicarlo davvero bisogna deglutirlo - spiega - per apprezzarne le sensazioni retrolfattive. Un piccolo sorso è sufficiente, non si parla certo di quantità da osteria".
Ma a volte le esigenze dei professionisti del vino sono pressanti. Fabio Rizzari, co-responsabile della Guida dei vini L’Espresso insieme con Ernesto Gentili, ricorda che certe sessioni d’assaggio stenderebbero anche un eno-eroe. "In un mondo ideale, in cui si assaggiassero meno vini - chiarisce - la cosa migliore sarebbe inghiottire. Per valutare anche il potere tracciante del vino quando passa nella gola, una traccia che specie nei vini più incisivi segna quasi una linea fino allo stomaco. Da questo punto di vista, sputando si perde molto. Ma appunto viviamo nel mondo reale, e in alcune degustazioni si assaggiano anche 80 vini. Dobbiamo salvaguardare la salute e la lucidità. Eviterei piuttosto tutti i rumori che danno un aspetto circense ad alcuni colleghi. Sarebbe bene limitarsi a una leggera ossigenazione. Paradossalmente fare boccucce, bizzarri suoni e smorfie con eccessiva ossigenazione secondo me a volte complica più che chiarire le idee, ma in ogni caso è un modo per sopperire alla mancanza di sensazioni date con la deglutizione. Ripeto, l’ideale sarebbe fare un sorso e buttare giù. Non sempre è possibile, comunque per vini più complessi cerchiamo di inghiottire una sia pur piccola parte".
No a strani rumori e gargarismi ("anche se per qualcuno possono facilitare la degustazione") anche per Lorenzo Rondinelli, sommelier del Trussardi alla Scala di Milano: "Non sputo mai, mentre ovviamente uso la sputacchiera o il secchiello in degustazione per versare il vino di troppo che resta nel bicchiere da cui bevo solo un sorso. Non sputo perché anche deglutire per me ha una funzione importante nella valutazione di un vino". Gli fa eco Giancarlo Grassi dell’Antica Osteria del Teatro ("Una sia pur piccolissima parte di vino va sempre deglutita").
"C’è solo un motivo per cui uno debba sputare: un vino non buono". Alessandro Scorzone, sommelier e maestro di cerimonia di Palazzo Chigi, ritiene che usare la sputacchiera durante una degustazione sia disdicevole, soprattutto in presenza del produttore. Anche dal punto di vista tecnico, sostiene, qualora un vino fosse scisso (soggetto cioè a una scissione alcolica) non si potrebbe valutare fino in fondo. "Secondo me un degustatore non dovrebbe sputare mai - continua Scorzone - e comunque non a cannella. Andiamo a cercare l’eleganza nel servizio, l’eleganza nel versare e poi perdiamo eleganza nello sputare. Basta fare un piccolo sorso. Non mi si venga a parlare del rischio di ubriacarsi e perdere lucidità. Se uno che fa questo lavoro non regge alcuni piccoli sorsi, allora cambi mestiere".
A chi gli ricorda che spesso le degustazioni prevedono fino a 40 vini, lui ribatte: "E’ assurdo pensare che lo si possa davvero fare. Io dopo 15-20 vini mi fermo. Le papille gustative, se anche non si inghiotte, sono ormai addormentate. Lo so che c’è chi si vanta di degustare e valutare anche 300 vini a sessione d’assaggio, ma ritengo sia assurdo. Piuttosto diminuiamo il numero di assaggi e deglutiamo".


JULIE NEWS

PROBLEMI PER IL PROTAGONISTA DELLA SERIE TV “FRIENDS”
Alcol e droga per Matthew Perry, l’attore ritorna in terapia
Ancora problemi per Matthew Perry, attore, celebre per aver interpretato il ruolo di Chandler nella serie tv "Friends”. L’attore sembra sia ripiombato nel problema che negli anni l’ha notevolmente condizionato sia nella vita che nell’attività professionale, ovvero, la dipendenza da alcol e farmaci.
Friends è una sitcom statunitense prodotta dal 1994 al 2004. La serie, creata da Marta Kauffman, David Crane e Kevin Bright per la Bright-Kauffman-Crane Productions, e prodotta dalla Warner Bros., racconta in chiave comica la vita e le avventure di un gruppo di giovani amici nella grande mela. La sitcom è stata trasmessa in prima visione negli Stati Uniti da NBC dal 22 settembre 1994 al 6 maggio 2004. In Italia è stata trasmessa in prima visione dalla Rai tra il 1997 e il 2005 (prima da Rai 3 per le prime quattro stagioni, e poi da Rai 2 dalla quinta alla decima), e successivamente replicata sul satellite da Fox a partire dall’ottobre 2004. Nel 2008 i diritti per la trasmissione delle prime cinque stagioni della serie sono passati a Mediaset, che ha iniziato così a replicarle sul digitale terrestre su Mya dal 19 gennaio 2008. Nella Svizzera italiana la sitcom è stata invece trasmessa in prima visione da TSI1, con il titolo Amici.
Matthew Perry è figlio di John Bennett Perry (attore) e Suzanne Perry Morrison (ex segretaria stampa del primo ministro canadese Pierre Trudeau), che però divorziarono prima del suo primo compleanno; il piccolo Matthew, nato nel Massachusetts, fu quindi cresciuto da sua madre a Ottawa, Ontario (Canada). Durante la scuola si interessò al tennis e divenne un giocatore di successo tra gli juniores; fu ammesso alla Rockcliffe Park Public School e poi all’Ashbury College, dove fece la sua prima esperienza attoriale in una produzione scolastica durante l’equivalente della nostra seconda media. A 15 anni, Perry si trasferì da Ottawa a Los Angeles per andare a vivere con il padre e intraprendere la carriera di attore. Dopo qualche trascurabile partecipazione sporadica in televisione alla fine degli anni 1980, stava per iscriversi alla University of Southern California, quando gli venne offerto il ruolo di Chazz Russell in Second Chances e cominciò a essere conosciuto nell’ambiente.

CORRIERE DELLA SERA (Ed. Roma)

A Ponte Milvio, l’ordinanza anti-alcol

Rassegna alcol e guida del 15 maggio 2011

LA SICILIA

«A Mussomeli è emergenza per drogati e alcolizzati»
Mussomeli. Domenica 15 Maggio 2011 - In merito all’episodio vandalico dell’altra notte, interviene il direttore editoriale de Il Tarlo.Info, Osvaldo Barba: «Condivido appieno l’amarezza espressa dall’assessore Sorce circa il silenzio totale sull’episodio da parte di tutto l’intero tessuto sociale. Devo altresì rilevare però che a compiere il gesto è stato un giovane sotto l’effetto di una quantità eccessiva di alcool a riprova che il problema dell’etilismo e della droga ad oggi, non ha trovato da parte delle istituzioni, la dovuta e meritata attenzione.
Ho pubblicato un mese fa circa un dossier fornitomi grazie alla disponibilità della dott.ssa Iacinta responsabile del Sert in cui oltre al problema droga, si evidenziava come l’alcol dipendenza fosse un’altra grave piaga del tessuto sociale mussomelese, ma l’appello ad oggi, non è stato raccolto né tantomeno posto all’attenzione. Credo che sia arrivato il momento di intervenire.
Occorre una presa di responsabilità da parte delle istituzioni per un problema che continua a mietere vittime sotto l’occhio colpevolmente complice, di tutto il tessuto sociale. Dal mio punto di vista occorre meno filosofia e più praticità negli interventi e preventivi che di recupero. Da cittadino, mi meraviglia come l’intero civico consesso oltre alla giunta comunale, non sia ancora intervenuto in quello che è un problema sotto gli occhi di tutti. Il mio desiderio è che qualcuno mi smentisca in tempo reale, segno che esistono progetti e campagne di sensibilizzazione da attuare in tempi immediati».
R. M.

CORRIERE DI COMO

Ubriachi, ora la pena si sconta lavorando
Accordo tra Villa Saporiti e il tribunale: 15 i posti disponibili per gli automobilisti condannati
Le multe e le pene detentive per guida in stato di ebbrezza da adesso possono essere convertite in lavori socialmente utili negli uffici dell’amministrazione provinciale di Como. È stata infatti firmata dal presidente della Provincia Leonardo Carioni e dal presidente del tribunale Nicola Laudisio la convenzione che consente a un massimo di 15 persone di lavorare a Villa Saporiti. «Si tratta di un’iniziativa molto interessante - spiega l’assessore alle Politiche del Lavoro Alessandro Fermi - e l’ho già sperimentata come sindaco di Albavilla, dove sta prendendo servizio il primo lavoratore. Teoricamente tutte le amministrazioni pubbliche possono farlo. Potranno lavorare in Provincia al di fuori del loro normale orario di lavoro e quindi anche il sabato e la domenica. È il singolo che deve rivolgersi alla Provincia e chiedere di poter tramutare la pena in lavori socialmente utili».
L’attività può riguardare la manutenzione del verde o il supporto agli uffici. «I cittadini che, a seguito di controllo, risultassero con un tasso alcolemico superiore al consentito (a condizione che gli elevati livelli di alcol nel sangue non abbiano provocato un incidente) - hanno precisato da via Borgovico - potranno quindi sostituire la pena inflitta con l’eventuale condanna con lavori legati alla manutenzione ordinaria e al supporto uffici, in particolare pulizia strade e marciapiedi, supporto agli operai dipendenti per interventi di manutenzione ordinaria in generale e mansioni di servizio per gli uffici. L’amministrazione si impegnerà ad accogliere un numero massimo di quindici condannati, per i quali si assumerà gli oneri previdenziali e assicurativi per le prestazioni lavorative previste. L’attività non retribuita in favore della collettività sarà svolta in conformità con quanto disposto nella sentenza di condanna, nella quale il giudice indicherà il tipo e la durata del lavoro di pubblica utilità. La richiesta va presentata al giudice in sede di patteggiamento e, come detto, si può scegliere l’ente o l’associazione dove presentare il lavoro alternativo alla pena pecuniaria o detentiva. La convenzione firmata da Villa Saporiti ha una durata di tre anni, fino cioè al 31 marzo del 2014.
Una richiesta analoga era stata presentata a Palazzo Cernezzi dal consigliere del Pdl Marco Butti, ma finora l’amministrazione non ha sottoscritto alcun accordo con il tribunale lariano.
Gi. Ro.

CORRIERE DELL’UMBRIA

Scalette del Duomo nel mirino dei vandali.
Le Logge di Braccio vengono utilizzate come bagni pubblici sia di giorno che di notte. Rifiuti di ogni genere lasciati dietro la statua di Papa Giulio III.
Alcol sulle scalette del Duomo Non solo bottiglie si ritrovano la mattina
PERUGIA, 15.05.2011 ( g.b. ) Scalette del Duomo bistrattate e sbeffeggiate. Uno degli angoli non solo più belli ma anche più cari ai perugini e ai turisti quasi ogni notte, ma specialmente nel fine settimana, è utilizzato come una discarica o peggio come un gabinetto a cielo aperto. Succede spesso, ma l’altra sera è successo con ancora maggiore incisività. Un gruppetto di stranieri accompagnato da alcune italiane si è ritrovato a bere sulla scalinata della cattedrale, sul lato di piazza IV novembre, fino alle prime luci dell’alba. Oltre al fatto che quello non dovrebbe essere il luogo adatto alla consumazione di bevande, il gruppetto ha iniziato anche a inveire, a urlare e a lamentarsi perché pare che in un locale del centro alcuni di loro non erano riusciti a entrare. La situazione è andata avanti finché all’alba non sono arrivati gli spazzini. Che si sono trovati a dover ripulire i residui della serata alcolica del gruppetto, che aveva letteralmente scambiato le scalette per un bagno pubblico. Per la precisione usando come angolo dei bisogni la statua di Giulio III. Questo tipo di situazioni si ripetono non soltanto lungo le scalette ma anche sotto le logge di Braccio. Ritrovo non certo di tipo turistico sia di giorno che di notte. Qui infatti dalle prime ore della mattina staziona oltre al solito gruppo di spacciatori e clienti, anche il nucleo di nomadi che chiede l’elemosina in centro. E quando si trovano su questo versante del corso (sull’altro lato fanno riferimento a via del Sette), scelgono per l’appunto gli angoli sotto le Logge per fare i propri bisogni, anche se si tratta di farli sotto gli occhi di tutti. Lasciando non poco sorpresi non soltanto i turisti, ma anche tutti coloro che la mattina si recano in chiesa, costretti a sentire l’incredibile tanfo che arriva proprio a ridosso della secentesca statua. E anche la parte della cattedrale che si affaccia su piazza Danti non viene risparmiata da chi la considera come un luogo dove liberarsi. Qui però le deiezioni sono cominciate già da tempo, e addirittura qualche anno fa, in occasione di una manifestazione, vennero messi a ridosso delle scalette persino i bagni chimici, sollevando non poche proteste tra gli abitanti della zona per l’oltraggio al luogo. A cadenze alterne, ma con maggior rigore nel fine settimana, gli operatori della Gesenu sono costretti a rimediare a questi esempi di inciviltà e a passare non soltanto con le semplici scope, ma anche con i macchinari per disinfettare e per ripulire a fondo lo sporco e il cattivo odore che si installa tra le scalette. Un servizio che comporta un notevole dispendio di tempo perché alcune mattine le scalette sono piene non soltanto di bicchieri di plastica e bottiglie di vetro, ma anche di cicche, cartacce e persino escrementi. Quando denunciato dai residenti di via Bartolo purtroppo si ripete dunque anche a ridosso dei principali monumenti del centro storico. E rende ancora più impellente l’arrivo di soluzioni che offrano quanto meno l’opportunità di avere un’alternativa. Pare che sia in arrivo una soluzione, ma l’attesa installazione è ancora ben lontana da essere attuata. Anche se probabilmente chi lascia i propri bisogni per strada continuerà a farlo, almeno potrebbe essere fornito uno strumento per cambiare abitudini. E risparmiare città e cittadini

CORRIERE ADRIATICO

Ordinanza antialcol per la rievocazione
Camerino
Un’ordinanza del Comune è stata emanata con validità fino al prossimo 23 maggio per evitare situazioni difficili, durante le serate di festa della Corsa alla Spada. Dopo le 21 la vendita di bevande deve essere fatta in contenitori di plastica o carta a perdere. Dalle 21 è vietata la vendita da asporto di bevande alcoliche, birra compresa, e superalcoliche. Divieto tassativo di vendere bevande alcoliche dopo l’1 e mezzo di notte.

IL CITTADINO


Brugherio, auto si ribalta Cinque ventenni in ospedale
I cinque ragazzi sono stati ricoverati in tre ospedali
Brugherio 15 maggio 2011- Cinque ragazzi di 20 anni ricoverati in tre ospedali diversi per fratture al bacino, agli arti superiori, alle costole, contusioni, lesioni e travasi ematici polmonari. È questo il bilancio dell’incidente che si è verificato sabato sera intorno alle 21.30, alla rotonda in prossimità dell’incrocio via Quarto-via XXV Aprile a Brugherio.
Guidava un agratese di 19 anni risultato poi in stato di ebbrezza alcolica e con lui, sulla Ford Focus del padre, viaggiavano tre ragazze e un ragazzo più o meno della stessa età, tutti di Brugherio. Per ragioni da accertare, la vettura ha perso il controllo e si è ribaltata più volte. Una ruota si è staccata ed è rimbalzata contro la cancellata della scuola Piseri. I cinque giovani sono riusciti a strisciare fuori dalla vettura accartocciata attraverso il lunotto e i finestrini frantumati e si sono accasciati a terra.
Sul luogo dei fatti la polizia locale di Brugherio e le ambulanze che hanno trasferito i feriti tra il San Raffaele, l’ospedale di Monza e quello di Vimercate. I vigili hanno dovuto allontanare il conducente per sottrarlo agli attacchi verbali dei genitori dei feriti, giunti poco dopo. Il suo tasso alcolemico era di 1,2.
Valeria Pinoia


IL TIRRENO

DOMENICA, 15 MAGGIO 2011
Nei guai commerciante di piazza della Sala dopo l’intervento di una volante
Vende birra a un ubriaco: denunciato
PISTOIA. Nonostante l’uomo fosse chiaramente in stato di ebbrezza, il gestore del negozio di alimentari gli ha venduto tranquillamente un’altra birra. E così la denuncia dei poliziotti, impegnati sulla Sala per uno dei consueti servizi di controllo e prevenzione, è scattata non solo per il pregiudicato ubriaco, che aveva riversato su di loro una valanga di offese, ma anche per il commerciante: il reato contestato è quello previsto dall’articolo 691 del codice penale, ovvero somministrazione di bevande alcoliche a persona in stato di manifesta ubriachezza; le pena prevista va dai 3 mesi all’anno di arresto, ma nel caso il colpevole sia esercente di uno spaccio di cibi o bevande è prevista anche la sospensione della licenza.
 Erano all’incirca le sei di venerdì pomeriggio quando gli agenti della volante hanno sottoposto a controllo un gruppeto di persone che stazionava bevendo su uno dei gradoni di piazza della Sala. E proprio mentre loro erano lì, uno di questi, un 55enne di San Felice, è entrato nel negozio e ne è uscito con una lattina di birra. Quando i poliziotti hanno contestato il fatto al commerciante, l’ubriaco ha cominciato ad offenderli, invitandoli ad andarsene, a non dare fastidio a chi lavora e ad occuparsi dei deliquenti veri, quelli che erano capaci di sparagli in faccia. E via con le offese. A quel punto l’uomo è stato denunciato per oltraggio e ubriachezza molesta.

IL TIRRENO

DOMENICA, 15 MAGGIO 2011
Parapiglia all’alba, la gente si sveglia e protesta
Si spoglia davanti agli agenti Giovane ubriaca denunciata
LIVORNO. Ubriaca, scalza, seduta sugli scalini della soglia di ingresso del bar il Tramezzino, in viale Carducci. Grida e fa schiamazzi molto forti tanto da svegliare il vicinato. Poi, in preda all’alcol, si spoglia davanti alla polizia. Ma viene denunciata.
In realtà sono due gli interventi della polizia in viale Carducci. Il primo intorno alle 3. La giovane, 27 anni, già conosciuta alle forze dell’ordine, chiama il 113 dicendo che un gruppo di rumeni la sta molestando fuori dal bar. In suo aiuto, riferisce la ragazza, interviene un magrebino. Questi viene identificato dalla polizia, che lo ferma in quanto non è in regola con i documenti. Il nordafricano dunque dovrà recarsi in questura per essere identificato e regolaizzare la sua posizione.
Sembra che tutto finisca così. E invece alla 5.50, nuovo intervento fuori dal Tramezzino delle volanti. A dare l’allarme è lo stesso gestore del bar. La giovane livornese grida così forte da svegliare il vicinato. In tanti si affacciano alle finestre per protestare contro il caos e gli schiamazzi.
Quando arriva la polizia, la giovane è fuori di sé, alterata per via dell’alcol. E così, davanti agli agenti, si spoglia, mostrando le parti intime. Poi si toglie anche la maglietta.
Ai poliziotti non resta che invitare la donna a ricomporsi e anche a smettere di urlare.
La storia finisce con una pioggia di denunce: molestie e disturbo alla quiete pubblica, atti osceni più sanzione per ubriachezza molesta.
l.l.

LECCEPRIMA

Guida sotto l’effetto dell’alcol: 9 patenti ritirate
Molti giovani perseverano a mettersi alla guida con tassi alcolemici anche tre volte oltre il limite consentito. Un neopatentato 18enne di Nardò, beccato dai carabinieri alticcio alla guida dell’auto.
GALLIPOLI, domenica 15 maggio 2011 - Nonostante i controlli da parte delle forze dell’ordine sulle strade durante il weekend siano diventati ormai una costante, con una buona percentuale di possibilità di incappare in qualche pattuglia dei carabinieri, molti giovani perseverano a mettersi alla guida con tassi alcolemici anche tre volte oltre il limite consentito.
La riprova è nel consueto esito del rapporto riguardante proprio gli specifici controlli, che questa volta parla di nove patenti ritirate ad altrettanti automobilisti: quattro le persone denunciate per guida in stato di ebbrezza. Non solo turisti ma anche giovanissimi del posto.
In una circostanza i carabinieri della compagnia di Gallipoli hanno fermato un ragazzo napoletano con l’obbligo di mantenere un tasso alcolemico pari a zero, ma trovato alla guida, dopo l’alcoltest, con un tasso del 1,67 g/l. Insieme con lui viaggiavano in auto altri tre giovani.
Ad altri cinque persone, avendo fatto registrare un tasso alcolemico nel sangue tra i 0,5 e i 0,80, hanno subito il ritiro della patente, la decurtazione di 10 punti e 500 euro di sanzione amministrativa.
Centonovantotto in tutto le persone complessivamente sottoposte al controllo dell’alcoltest tra ieri sera fino alle ore notturne, molte dei quali, come detto giovanissimi, tra 18 anni e 30 il più “anziano”. E guarda caso il tasso più alto registrato è stato proprio quello del neo patentato, il 18enne, di Nardò.
I carabinieri, nel corso di controlli effettuati anche indossando abiti borghesi, nei pressi delle discoteche e in occasione dei concerti organizzati, hanno denunciavano un individuo per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente: presso la sua abitazione sono state trovate sette piante di marijuana. I militari sono giunti presso la sua abitazione per avergli trovato addosso, a seguito di una perquisizione personale, un quantitativo di marijuana e per il fatto che troppi giovani, anche assuntori, nei pressi di un locale dove si stava per effettuare una festa lo continuassero a contattare.
Sempre a seguito di tali controlli durante un concerto, sono stati segnalati all’autorità prefettizia per uso non terapeutico di sostanza stupefacente 22 giovani, anche minorenni.

LA PROVINCIA PAVESE

12 ore fa alcol e giovani, è allarme

CORRIERE DEL VENETO (Ed. Venezia)

Travolge un’auto e scappa poi rifiuta l’alcoltest Luciano Talpo in manette

CORRIERE DEL VENETO (Ed. Verona)

Il primo bicchiere a 11 anni «Basta alcol ai ragazzini»

 

 

 

Lunedì, 16 Maggio 2011
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