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Rassegna alcol e guida del 16 maggio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

VITA &SALUTE

Serve a qualcosa l’educazione sui rischi dell’alcol ?
Di Ennio Palmesino
Di sicuro, le campagne “forti” contro l’alcol non funzionano. Anzi, rischiano di avere l’effetto contrario, facendo aumentare il desiderio di bere. A bocciare le “pubblicità progresso” contro l’uso di bevande alcoliche è uno studio dell’Indiana University Kelley School of Business (USA), secondo il quale le campagne che puntano a sfruttare il senso di colpa e la vergogna non centrano l’obiettivo. I messaggi proposti, spiegano gli studiosi, sono molto forti e i consumatori finiscono per prenderne le distanze, convincendosi che si tratta di un problema che non li riguarda e che le situazioni estreme proposte capitano solo ad altri. Non viene così messa in discussione la propria inclinazione a bere. Anzi, si rafforza la convinzione di non stare facendo nulla di male. Per dimostrare la loro tesi i ricercatori hanno analizzato i comportamenti di 1.200 studenti statunitensi che hanno visionato pubblicità anti-alcol imperniate sul senso di colpa e la vergogna. “La sanità pubblica – ha detto Adam Duhachek, coautore dello studio - spende molto, in tempo e denaro, in queste campagne che, alla fine, fanno più male che bene. Queste iniziative, infatti, possono favorire il consumo invece di ridurlo”.
Le campagne di educazione e di sensibilizzazione sembrano essere una risposta logica alla domanda che tormenta molti amministratori ed educatori, ma le ricerche scientifiche dimostrano che esse non funzionano, siano esse “soft” oppure “shocking”, in particolare se rivolte ai giovani. Si riesce talvolta a migliorare il livello di conoscenza dei giovani rispetto all’alcol, ed in qualche caso anche la loro attitudine verso l’alcol, ma quasi mai si riesce a modificare i loro comportamenti. Al punto che l’industria delle bevande alcoliche ha fatto proprie queste campagne, promuovendone e sponsorizzandone parecchie, convinta di raggiungere lo scopo di mostrarsi “socialmente responsabile” mentre non rischia di vedere ridotte in alcun modo le sue vendite.
Cosa funziona allora? Molto più terra-terra, funzionano le vecchie, care restrizioni. Infatti, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono efficaci le restrizioni alla vendita, fra cui la riduzione degli orari di vendita, la minor concentrazione dei locali di mescita e vendita nei centri storici, l’aumento dei prezzi di vendita, se necessario tramite la tassazione, il severo controllo sulla vendita ai minori e sulla guida in stato di ebbrezza, la proibizione di vendita in occasione di particolari eventi, e tutte le altre misure mirate a rendere più difficile l’accesso alle bevande alcoliche. Ad esempio, è stato dimostrato che incide di più sulla cultura di una comunità la consapevolezza che, se si viene pescati alla guida con l’alcolemia alta, si rischiano gravi sanzioni (nozione che passa di bocca in bocca), piuttosto che un’informazione generica sui danni alla salute causati dal bere, o sulla sicurezza, che non dà luogo a nessun tam-tam.


Riportiamo un articolo, già pubblicato qualche giorno fa con un nostro commento, seguito dalla replica dell’azienda che ha promosso l’iniziativa

IL GAZZETTINO Sabato 7 Maggio 2011

Una serata all’insegna del bere responsabile.
PIEVE DI SOLIGO - Lo scorso 7 marzo una 15enne aveva rischiato il coma etilico per abuso di alcolici dopo una festa di carnevale al Mixer. A distanza di qualche settimana, l’amministrazione comunale aveva sanzionato il locale per abbandono di bicchieri da parte dei clienti nel parco Vela e per intrattenimento musicale non autorizzato, mentre sulla somministrazione di alcolici a minori di 16anni si pronuncerà il giudice. A distanza di due mesi, il locale di via degli Alpini ospita una serata all’insegna del bere responsabile.
Questa sera dalle 19 in poi, prenderà il via il «Divino party» organizzato dalla storica cantina Perlage in collaborazione con il Mixer e il consorzio del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene. «Abbiamo un obiettivo: informare e formare i ragazzi in tema di bere responsabile e relazione con il proprio territorio» spiegazione Ivo Nardi, amministratore delegato dell’azienda Perlage. Per questo nel corso della serata verranno serviti solamente dei vini e prodotti analcolici, che saranno accompagnati da un piattino di porchetta con la spiegazione della necessità di mangiare con il bere. A servire i vini saranno dei baristi sottoposti ad un’intensa formazione sui prodotti, così da poter fornire ai ragazzi tutte le informazioni necessarie. All’entrata nel locale verranno controllate le carte d’identità dei clienti e ai maggiori di 16 anni verrà consegnato un braccialetto colorato in plastica per accedere alla degustazione del vino. Ci sarà anche una postazione «alcoltest» con due esperti che daranno la possibilità ai ragazzi di testare il loro grado alcolico, dando informazioni sugli effetti dell’alcol sul fisico umano. Ad ogni ragazzo verrà consegnata una tesserina tascabile con il «Decalogo diVino» con i dieci punti principali da seguire per un consumo responsabile. «Mettendo a disposizione le nostre conoscenze e i nostri mezzi - conclude Nardi - speriamo di poter almeno dare un primo segnale della volontà sia delle cantine che delle istituzioni di tutelare i giovani».
Erica Bet

E VORREBBERO FARCI CREDERE IN UNA SERATA DI SENSIBILIZZAZIONE: ALTRO CHE SENSIBILIZZAZIONE!!! QUESTA E’ UNA AUTENTICA CAMPAGNA PUBBLICITARIA. MA COME SI FA AD ESSERE COSI’ SFRONTATI!

REPLICA DELLA CANTINA PERLAGE SRL
La nostra azienda sta lavorando da diverso tempo a progetti sul bere responsabile. Quello rivolto ai giovani e’ un percorso nel quale crediamo profondamente. Infatti pensiamo che una corretta cultura del vino possa essere uno stimolo per un bere consapevole e responsabile. In questa ottica ci siamo mossi con l’iniziativa del 7 maggio. Far comprendere ai giovani che esistono prodotti naturali e del territorio; che e’ necessario accompagnare il vino con il cibo poiche’ e’ piacevole e "corretto"; che e’ dannoso mischiare gli alcolici. Questi i motivi che ci hanno spinto a realizzare l’evento. La serietà del nostro operato e’ derivata anche dalla collaborazione con le Istituzioni. Relegare la manifestazione ad una mera azione pubblicitaria e’ sminuire il lavoro di tutti noi e questo ci dispiace molto. Saremmo lieti anche di potervi ospitare per farvi conoscere la nostra realta’
Un cordiale saluto
Erika Gallon Responsabile Marketing Perlage Srl

CORRIERE ADRIATICO

Movida, controlli anche della polizia
Il sindaco si raccomanda “Ragazzi, occhio all’alcol”
Osimo Continuano i controlli delle forze dell’ordine per fermare il mercato di sostanze stupefacenti nell’Osimano. Dopo l’operazione dei carabinieri che l’altro ieri ha portato all’arresto di un 19enne osimano fermato a bordo della sua Bmw con 25 grammi di eroina, sabato sera è stata la polizia a svolgere controlli nel parcheggio del parco commerciale La Coccinella. In via Molino Basso sabato sera si sono dati appuntamento oltre 500 ragazzi di Osimo e dintorni che, a bordo di 10 autobus a noleggio, alle 23,45 si sono poi diretti alla discoteca Mamamia per l’apertura della stagione estiva. Gli agenti in borghese del commissariato non hanno registrato nulla di anomalo. Sul posto si è portato anche il sindaco Simoncini che aveva dato l’autorizzazione ad occupare il parcheggio come punto di ritrovo dei bus. E su richiesta dei ragazzi ha fatto un breve discorso nel quale ha ricordato ai tanti giovani radunati davanti a lui che “il divertimento non deve per forza essere sballo” e, prima di poter augurare la buona serata a tutti, il sindaco ha ricevuto, in maniera scherzosa, applausi da alcuni e bordate di fischi da altri, con un ragazzo che gli ha addirittura offerto un cocktail a base di vodka e succo di arancia, con Simoncini che ha gentilmente declinato l’offerta raccomandandosi però col giovane di “andarci piano”.

AGI

ALCOL: SBARCA IN ITALIA NUOVO FARMACO CONTRO DIPENDENZA (*)
(AGI) - Roma, 16 mag. - Inserito in classe A Campral (acamprosato). A partire dal 13 maggio quindi anche i pazienti italiani potranno usufruire, a carico del Servizio sanitario nazionale, di un farmaco gia’ prescritto in 40 Paesi con un uso clinico consolidato da piu’ di 20 anni. L’acamprosato e’ un neuromodulatore specifico indicato nel mantenimento dell’astinenza nel paziente alcoldipendente. Riducendo il craving - ossia il desiderio incoercibile di bere - il farmaco diminuisce l’incidenza, la severita’ e la frequenza delle ricadute. Se n’e’ parlato questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si e’ tenuta a Roma presso l’Hotel Hassler e che ha fornito utili spunti per approfondire le conoscenze sui problemi medici legati all’alcol. "I dati epidemiologici ci informano che una parte notevole della popolazione italiana ha problemi e patologie alcol-correlati; quello che e’ poco noto e’ che le persone che condividono gli effetti dell’azione dell’alcol e vengono, pertanto, definite ’alcolisti’ o ’alcol dipendenti’, sono il prodotto di una complessa interazione ambiente-genotipo, in cui l’alcol e’ l’unico elemento sicuramente comune", ha dichiarato Mauro Ceccanti, professore associato Cattedra di Metodologia Clinica e Semeiotica Medica Responsabile del Centro di Riferimento Alcologico della Regione Lazio. "Cio’ ha sempre comportato una obiettiva e comprensibile difficolta’ - ha continuato - nell’individuazione di terapie farmacologiche efficaci quando si e’ tentato di intervenire sulla dipendenza da alcol, senza considerare le differenze dei fattori genetici e ambientali che intervengono nella genesi di quello che noi chiamiamo ’alcolista’. Nella lotta all’alcolismo questa nuova terapia offre importanti potenzialita’: diminuisce infatti l’incidenza, la severita’ e la frequenza delle ricadute e puo’ essere utilizzato anche in caso vi siano patologie correlate all’uso di alcol. L’importanza di poter utilizzare questo farmaco nella pratica clinica discende anche dallo scarso numero di ’armi’ farmacologiche in nostro possesso fino a oggi". L’acamprosato, la cui somministrazione deve essere sempre associata a un supporto psicosociale o psicoterapeutico, non procura dipendenza, abuso o astinenza alla sua sospensione; non potenzia l’effetto dell’alcol se questo viene assunto nel corso del trattamento; non modifica lo stato psichico dell’individuo e puo’, infine, essere associato a farmaci spesso assunti dai pazienti alcolisti. L’efficacia del trattamento e’ stata valutata e quantificata con numerosi studi clinici. "La terapia farmacologica - ha spiegato Alfio Lucchini, psichiatra, direttore dipartimento dipendenze Asl milano 2, presidente nazionale Federserd - costituisce un valido aiuto al sostegno psicoterapeutico, per ottenere un buon risultato nel trattamento di un paziente alcol dipendente".

(*) Nota: non è propriamente un farmaco nuovo, in altri paesi, come ad esempio la Francia, è usato da molto tempo. Difficile dire se il suo lancio nella farmacopea italiana sia legato alla sua efficacia o a motivi commerciali.

SANIHELP

Seno: uno stile di vita sano dimezza i rischi di tumore
Sanihelp.it - Il britannico World Cancer Research Fund sostiene che uno stile di vita equilibrato possa dimezzare i rischi di essere colpiti da un tumore al seno. Secondo la ricerca, solo in Gran Bretagna eliminando fumo, alcol e dedicando più tempo all’attività fisica si potrebbero evitare ventimila casi all’anno.
Gli esperti hanno stabilito che il 42% dei casi di tumore al seno può essere prevenuto limitando il consumo di grassi, cibi salati, zuccheri e alcol, preferendo una dieta bilanciata all’uso di integratori vitaminici e svolgendo regolare attività fisica.
Rachel Thompson, del team di ricerca, spiega: «I nostri dati dicono che c’è ancora molto lavoro da fare per far crescere la consapevolezza del rischio di tumore nelle donne ed è preoccupante che migliaia di casi possano essere prevenuti. Anche se ovviamente avere uno stile di vita sano non protegge al 100% dal cancro, è possibile ridurre di molto il rischio».

ASAPS

Giurisprudenza di legittimità
Guida in stato di ebbrezza: no al reato senza alcol-test
(Cass. Pen., sez. IV, 19 aprile 2011, n. 15617)
L’assenza di una verifica strumentale di carattere certo (quale ad esempio il ricorso all’alcooltest) delle condizioni personali di un conducente veicoli, che si suppone versare in stato di intossicazione da assunzione di alcool – conclusione formulata esclusivamente in virtù di percezioni dirette dei verbalizzanti, riconducibili a dati asseritamente sintomatici – deve indurre il giudice a ritenere che si verta in ambito non penalmente rilevante e cioè al di sotto del limite dello 0,8 gr./l.
E’ questa la conclusione cui è pervenuta la Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza 19 Aprile 2011, n. 15617.
La sentenza in epigrafe appare, dunque, particolarmente importante, perchè codifica, introducendolo, un criterio di valutazione suppletivo (di carattere presuntivo), rispetto a quello che presuppone l’uso dell’alcool test.
Questo canone ermeneutico stabilisce l’indirizzo, in base al quale lo stato di ebbrezza, (che derivi dalla sola percezione della presenza di presunti elementi sintomatici di uno stato di alterazione psico-fisico da parte del conducente di un veicolo), si deve risolvere in una forma di rispetto del principio del favor rei.
La condotta contestata all’imputato viene, così, sussunta automaticamente nel disposto dell’art. 186, co. 2, lett. a) CdS (novellato dalla L. 120/10), che appare la previsione sanzionatoria più favorevole, regolando essa sanzioni di carattere puramente amministrativo.
L’insegnamento che si ricava si pone, quindi, nel senso di affermare che un accertamento di carattere esclusivamente empirico (fondato sulla percezione de visu o de auditu dei verbalizzanti), importa, pertanto, la presunzione che il tasso alcoolemico della persona sottoposta al controllo in parola, (in quanto non determinato in modo certo ed incontroverso, ma solo ipotizzato) debba venire ricompreso fra il livello minimo di generica illiceità (0,5 gr./l) e quello che determina la rilevanza penale della condotta (0,8 gr./l).
Si tratta, dunque, di un intervento giurisprudenziale di spessore interpretativo chiaro ed inequivoco, con il quale il giudice nomofillattico ha risolto ogni sorta di dubbio che potesse sorgere sullo specifico tema.
D’altronde, una diversa e contraria impostazione, sarebbe apparsa non solo del tutto impraticabile ed inammissibile sul piano strettamente scientifico, ma, addirittura, illogica ed irragionevole, proprio perchè essa sarebbe venuta a creare un ingiustificato contrasto con l’art. 2 del codice penale.
Effetto diretto ed immediato, della petizione di principio formulata dal Supremo Collegio, è, quindi, quello della non punibilità della condotta – che in precedenza, invece, presentava rilevanza penale – nonché del proscioglimento dell’imputato in forza della abolitio criminis, proprio perchè la novella del Luglio 2010 (L. 120, art. 33, co. 1) ha sancito la depenalizzazione della guida in stato di ebbrezza, in relazione a tutti coloro ricadono sotto la previsione dell’art. 186 CdS, ed escludendo le situazioni concernenti i conducenti sotto i ventuno anni o neo patentati nei primi tre anni che sono regolate dall’art. 186 bis CdS.
A corollario del proscioglimento di carattere penale, la Corte di legittimità ha, inoltre, rilevato l’assenza di una norma di collegamento, che imponesse – in deroga al principio di “legalità-irretroattività”, atteso che si tratta di vicenda avvenuta in epoca anteriore all’entrata in vigore della L. 120/10 - l’apertura di un procedimento amministrativo, sì che il ricorrente ha potuto fruire in modo pieno (quindi anche sotto il profilo amministrativo) dell’affermato proscioglimento.
(Nota di Carlo Alberto Zaina)

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE - SEZIONE IV PENALE
Sentenza del 19 aprile 2011, n. 15617
(Pres. Romis – Rel. Bianchi)
Ritenuto in fatto
1. Con sentenza in data 16.12.2008, il Tribunale di Gela dichiarava S. S. responsabile del reato di guida in stato di ebbrezza e lo condannava alla pena ritenuta di giustizia.
2. Avverso tale sentenza l’imputato proponeva appello, sollecitando un nuovo esame delle risultanze processuali atteso che non era stato accertato che egli, proprietario dell’auto, fosse alla guida della stessa al momento dell’intervento dei carabinieri, e non piuttosto il proprio figlio presente sul luogo; peraltro non era neppure possibile ritenere accertato con sicurezza il superamento del limite minimo di 0,5 gr./l atteso che non era stato effettuato l’esame con l’etilometro, essendo stato apprezzato il ritenuto stato di ebbrezza solo in base ad indici sintomatici; lamentava poi la mancanza di motivazione sulla non concessa sospensione condizionate della pena.
3. La Corte di appello di Caltanisetta dichiarava inammissibile l’appello proposto rilevando che, ai sensi dell’art. 593, comma 3, c.p.p., le sentenze di condanna con le quali, come nella specie, è stata applicata la sola pena dell’ammenda sono inappellabili.
4. Il ricorrente ha proposto ricorso per cassazione rilevando che la Corte territoriale avrebbe dovuto trasmettere gli atti a questa Corte di Cassazione, in applicazione dell’art. 568, comma 5, c.p.p., tanto più che non era ravvisabile alcun profilo di inammissibilità dal punto di vista formale atteso che l’atto era stato redatto personalmente dallo stesso imputato.
Considerato in diritto
1. Premesso che erroneamente la Corte d’appello ha pronunciato declaratoria di inammissibilità dell’impugnazione proposta dal S. avverso la sentenza di primo grado - posto che avrebbe dovuto qualificare come ricorso il gravame e trasmettere gli atti a questa Corte - osserva il Collegio che, previa qualificazione come ricorso dell’impugnazione proposta dal S. avverso la sentenza del Tribunale di Gela, la sentenza stessa deve essere annullata senza rinvio in conseguenza di "abolitio criminis".
L’ipotesi di reato per la quale S. S. G. è stato giudicato è quella di cui all’art. 186, comma 1, lett. a) codice della strada (guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico superiore a 0,5 e non superiore a 0,8), tanto derivando dal fatto che lo stato di ebbrezza è stato desunto solo sulla base di dati sintomatici, senza procedere a rilevamento con l’alcoltest. Tale fattispecie è stata depenalizzata ai sensi della legge 30.7.2010 n. 120, art. 33, comma 4.
L’intervenuta "abolitio criminis" comporta che il S. ha diritto ad un provvedimento giurisdizionale di proscioglimento perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato, provvedimento che può essere emesso da questa Corte, essendo lo "ius superveniens" applicabile di ufficio anche in Cassazione (v. sez. V 15.2000 n. 769 rv 215996) e deponendo in tal senso evidenti ragioni di economia processuale.
3. Non ritiene il Collegio di trasmettere gli atti all’autorità amministrativa, in considerazione del principio di legalità - irretroattività operante sia per gli illeciti penali (art. 2 c.p.), sia per gli illeciti amministrativi (art. 1 L. 24.11.1981 n. 689 richiamata dall’art. 194 codice della strada), e non rinvenendosi nella legge 120 del 2010 una apposita previsione che imponga la trasmissione e che possa far ritenere derogato il suddetto principio di irretroattività.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato.
da Altalex

L’ADIGE

IL CASO
Tre ragazze di 16, 18 e 22 anni e un ragazzo di 21 soccorsi a «Notti di maggio», a Coredo
Troppo alcol, 4 in ospedale
Tre ragazze e un ragazzo arrivati insieme a migliaia di giovani amanti della musica. Quattro giovanissimi partiti da paesi diversi del Trentino per trascorrere una serata al campo sportivo di Coredo e partecipare all’happening musicale «Notti di maggio», una delle maggiori kermesse della nostra provincia, in scena da venerdì a ieri. Ma dal ballo sono passati presto allo sballo. E dal tendone della festa al lettino dell’ambulanza, che li ha accompagnati al pronto soccorso dell’ospedale di Cles. Le loro condizioni, ritenute in un primo momento di media gravità, sono migliorate e dopo qualche ora sono stati tutti dimessi. Ma certo, quattro ricoveri in una sola notte per intossicazione alcolica, sono un primato di cui operatori sanitari e organizzatori della manifestazione avrebbero fatto volentieri a meno. Protagonisti della sonora sbronza - in un primo momento sembravano addirittura in coma etilico - tre ragazze e un ragazzo. La più giovane ha solo 16 anni ed è di Levico. Le altre due folli bevitrici sono una 18enne di Cloz e una 22enne di Trento, mentre il maschietto ridotto uno straccio dall’alcol è un 21enne di Mori. Dell’accaduto sono stati informati anche i carabinieri di Cles per gli accertamenti di rito (alcuni militari hanno «vigilato» sulla festa) e per verificare chi abbia fornito da bere alla minorenne. Per parte loro gli organizzatori - come spiega il direttore artistico Andrea Widmann - hanno previsto un ferreo servizio d’ordine per impedire che i giovani entrino con alcolici nei tendoni e per controllare che all’interno non venga somministrato alcol a minorenni. Ma altra cosa è riuscire a bloccare gli eccessi che possono avvenire all’esterno, dove moltissimi giovanissimi (anche minorenni), a quanto pare, arrivano con lo zaino pieno di birre o superalcolici. Prova ne sono le decine e decine di bottiglie «sequestrate» all’ingresso dagli addetti alla sicurezza. I malori sono accaduti nel corso della notte e non hanno causato problemi di ordine pubblico: sia le ragazze che il ragazzo si sono sentiti male a causa dell’alcol. Probabilmente in un primo momento gli amici hanno cercato di «rianimarli», ma quando la situazione si è fatta critica hanno chiesto aiuto agli operatori della Croce Rossa. Le due ambulanze che hanno presidiato la manifestazione per tutto il tempo hanno provveduto a caricare il malcapitato (o la malcapitata) di turno e lo hanno portato all’ospedale di Cles per le cure del caso. Probabilmente sono bastate lavanda gastrica e alcune ore di osservazione. La speranza è che i postumi della sbronza e il trambusto creato li tengano lontano dall’alcol. Almeno assunto in simili quantità. F.P.

CORRIERE ADRIATICO

Ubriaco precipita dal quarto piano, è grave
Il ventitreenne si è affacciato dal balcone dell’abitazione della fidanzata ed è caduto nel vuoto
Senigallia Un giovane ubriaco è precipitato ieri mattina dal balcone di casa della fidanzata. E’ in prognosi riservata A.J.N., 23enne di origine sudamericana, ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ ospedale. L’incidente si è verificato verso le 7 di ieri mattina in via Frescobaldi, al civico 86.
Il giovane, di ritorno da una serata trascorsa con gli amici nella discoteca Mamamia, è salito a casa della fidanzata, senigalliese. Per motivi ancora in fase di accertamento da parte dei carabinieri, il 23enne si sarebbe recato sul balcone dell’abitazione: si è affacciato sporgendosi troppo dalla balaustra e in un attimo è caduto nel vuoto. Un volo di una decina di metri prima di finire sull’asfalto agonizzante. Sono state proprio le urla della ragazza, che abita insieme ai genitori, a svegliare tutto il vicinato. A dare l’allarme al 118 è stato proprio un residente. Immediatamente, visto l’accaduto, sono stati chiamati anche i carabinieri per fare chiarezza sulla dinamica. I militari hanno ascoltato a lungo la giovane, sotto choc, che verrà riascoltata con calma oggi e nei prossimi giorni.
Il comprensibile stato di agitazione di ieri non è stato utile a raccogliere ulteriori dettagli. Rimane lei l’unica testimone. La fidanzata ha riferito che proprio lo stato di alterazione del 23enne, completamente ubriaco da non reggersi nemmeno in piedi, lo avrebbe portato a sporgersi troppo dalla ringhiera del balcone fino a precipitare. Un volo nel vuoto di quattro piani. Ad attutire il colpo è stato un albero, dove il corpo del sudamericano ha sbattuto prima di arrivare a terra. Il giovane è stato ricoverato nell’ ospedale cittadino, in prognosi riservata per le fratture ed i traumi riportati. Ha comunque risposto bene alle terapie tanto da non richiedere il trasferimento nell’ospedale regionale di Torrette che, nel caso si fosse aggravato, i sanitari avrebbero disposto. Nell’ultimo bollettino medico di ieri sera i medici hanno escluso pericoli per la vita del 23enne ma non si sono sbilanciati su eventuali danni permanenti che potrebbe subire. Una tragedia causata dall’alcol. Dannato compagno di tante serate che sta rovinando un’intera generazione.
L’incidente di ieri si pone alla vigilia del vertice con le associazioni di categoria, indetto per oggi, in cui il sindaco Mangialardi esporrà i dettagli dell’ordinanza sulla movida proprio per introdurre sanzioni più salate e pene più severe, fino alla chiusura temporanea, per quei locali che verranno sorpresi a somministrare alcolici ai minorenni o a qualsiasi persona già alticcia. La battaglia all’alcol il Comune l’ha dichiarata da tempo, da quando la polizia municipale ha proposto una serie di progetti, tutti vincitori di bandi regionali e finanziamenti. Ormai da dieci anni i vigili urbani sono impegnati tutti i fine settimana nei controlli contro le stragi del sabato sera, a cui si è affiancato “Viaggio sicuro al termine della notte”. L’unico Comando della Regione, ed uno dei pochi in Italia, che compre il turno dalle 24 del sabato alle 6 della domenica mattina, per vegliare sul rientro a casa dei giovani dalle discoteche. L’ultimo, lo “Sballo positivo”, ancora in corso, sta cercando di risolvere il problema alla fonte. Accanto ai controlli, si tenta di insegnare ai ragazzi che ci si può divertire senza per forza ubriacarsi. Questa la filosofia del progetto redatto da Flavio Brunaccioni, comandante della polizia municipale. Un’impresa titanica, togliere il bicchiere ai giovani, dove nulla però viene lasciato di intentato.
sabrina marinelli,

CORRIERE ADRIATICO

I controlli della polizia del weekend
Ubriachi al volante Ritirate quindici patenti
Potenza Picena La polizia è tornata in modo massiccio in strada per dei nuovi controlli contro le stragi del sabato sera. L’altra notte in particolare il personale deldella polizia stradale di Macerata ha provveduto al controllo di decine di conducenti per la guida in stato di ebbrezza, nella zona di Porto Potenza Picena lungo la strada statale 16. Si tratta del tratto di costa più battuto dal grande traffico del popolo del weekend diretto per tutta la notte solitamente nei luoghi di più alta concentrazione tra locali notturni e discoteche in genere.
Mano dura dunque della polizia allo scopo di porre un freno ai pericoli della strada che troppo spesso comportano un sacrificio notevole di sangue soprattutto da parte dei giovani al volante. Sono state riscontrate in tutto 15 violazioni al codice della strada per la guida in stato di ebbrezza e sono state ritirate altrettante patenti di guida. Uno dei quindici ha superato e di molto le soglie tollerate di alcol nel sangue e per lui è scatta la confisca dell’auto sulla quale stava viaggiando.
Un altro dato è legato all’età delle persone sanzionate. Si tratta di giovani, si passa da diciottenni - e dunque neopatentati per i quali le nuove norme prevedono sanzioni più pesanti fino ai trentenni. Evidentemente il sapere che i controlli ci sono non dissuade i giovani dal bere alcolici per poi mettersi alla guida.

IGN

Torino, violenta connazionale che voleva lasciarlo: arrestato peruviano
Dopo un periodo di corteggiamento, l’uomo si è rivelato violento, soprattutto sotto l’effetto dell’alcool. Le violenze sono peggiorate, fino all’abuso, quando la vittima, scoperto che lui era sposato e aveva due figli, ha deciso di interrompere la relazione
Torino 16 maggio - (Adnkronos) - Pensava di aver trovato l’amore della vita, invece il connazionale conosciuto ad una festa di paese si e’ rivelato il suo aguzzino. Vittima una badante peruviana quarantenne, che nei giorni scorsi si e’ recata alla polizia a Torino per denunciare le violenze subite.
Ai poliziotti la donna, che si e’ presentata con il viso gonfio e tumefatto, escoriazioni sulle guance e sul collo oltreche’ un’ustione sulla fronte di forma circolare da sigaretta, ha raccontato che le lesioni le erano state inflitte da un connazionale che dopo un periodo di corteggiamento, si era rivelato violento, soprattutto sotto l’effetto dell’alcool. Le violenze che erano peggiorate quando la vittima aveva scoperto che lui era gia’ coniugato con due figli e non aveva alcuna intenzione di lasciare la moglie. In particolare, il giorno in cui la donna aveva maturato la decisione di lasciarlo, l’uomo, palesemente ubriaco, l’aveva raggiunta presso la sua abitazione ed aveva iniziato a colpirla, prima con violenti schiaffi al volto, poi con pugni e calci in faccia e sul resto del corpo.
La donna aveva tentato invano di guadagnare l’uscita dell’alloggio ma era stata afferrata per i capelli, costretta a rientrare in casa e a subire un rapporto sessuale contro la propria volonta’. Di qui la decisione di denunciare l’accaduto. La donna e’ stata quindi accompagnata in ospedale mentre per l’uomo sono scattate le manette per violenza sessuale e lesioni personali.

ROMAGNA OGGI

Ravenna, rifiuta l’alcol-test dopo l’incidente: in sol colpo perde patente e auto
RAVENNA 16 maggio 2011 - - Sono una decina gli incidente stradali rilevati tra sabato e domenica dalla Polizia Municipale di Ravenna. Un ravennate di 48 anni è stato denunciato per guida in stato d’ebbrezza dopo aver abbattuto domenica mattina con la sua vettura in un’uscita di strada la segnaletica stradale in via Carnaro all’intersezione con via delle Industrie. Alla richiesta di effettuare la prova etilometro, come di prassi in simili casi, il conducente si è rifiutato.
A quel punto per l’automobilista, oltre alla denuncia e al ritiro della patente, è scattato anche il sequestro della vettura ai fini della confisca.

WINENEWS

Roma - 16 Maggio 2011
“L’80% DEGLI ITALIANI NON CONOSCE IL VINO E L’ARTE DEL BERE”. LA PROVOCAZIONE DEI SOMMELIER AIS, CHE IL 21 MAGGIO MANDANO IN SCENA LA PRIMA “GIORNATA NAZIONALE DELLA CULTURA DEL VINO”, CON IL PLAUSO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
I progetti dell’Associazione italiana sommelier, a partire dalla ‘‘Prima giornata nazionale del vino’’, in programma il prossimo 21 maggio in tutta Italia, nelle parole del Presidente Antonello Maietta, intervenuto ai microfoni di WineNewsIn Italia si sa ancora troppo poco del vino. Anzi, l’80% degli italiani non conosce “un’arte del bere fantastica”: è il provocatorio messaggio del “nuovo corso” dei Sommelier d’Italia, guidata da Antonello Maietta, che arriva addirittura a definire questa situazione paradossale in un Paese in cui ogni non c’è territorio che non profumi di vino, “un male oscuro, un dolo delle istituzioni, delle organizzazioni dei produttori, di chi approfitta di questa vacatio per farne un tornaconto spregiudicato”.
Per dare una prima risposta, a questo problema, arriva la prima “Giornata Nazionale della Cultura del Vino”, che il 21 maggio sarà di scena in tutta Italia, e avrà il suo palcoscenico principale a Roma. Un evento a cui anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha già conferito la medaglia di rappresentanza del Quirinale, e che i Sommelier interpretano come un segno di “grande speranza per una possibile inversione della tendenza culturale verso il Vino nel nostro Paese”. (*) Il momento clou sarà a Roma nella tavola rotonda sul complesso tema della “Cultura del Vino”, che vedrà portare il proprio contributo non solo gli addetti ai lavori del mondo di bacco, ma anche psicologi, medici e personaggi della cultura.
Info: www.bibenda.it

(*) Nota: i problemi alcol correlati sono direttamente proporzionali al consumo di alcolici, e nel nostro Paese, in relazione al consumo di vino. Invertire la tendenza vorrebbe dire avere un matematico aumento dei problemi e della sofferenza.

TGCOM

Lindsay Lohan: "Basta con alcol e droghe"
Dopo la condanna per furto l’attrice giura di aver imparato la lezione e annuncia il cambiamento
16.5.2011 - Ha imparato la lezione, una volta per tutte. Dopo la condanna per furto Lindsay Lohan è pronta a cambiare vita. Lo giurano i suoi amici, che al sito Tmz raccontano: "Ha chiuso per sempre con droga e alcol. Adesso è serena". L’attrice dovrà scontare 120 giorni agli arresti domiciliari e 480 ore di lavori ai servizi sociali.
"E’ in pace con se stessa - dicono gli amici - ha accolto bene la decisione del giudice. E’ decisa a camminare sulla retta via, ha imparato ad accettare il suo destino".
D’altronde qualche giorno fa su Twitter, l’attrice aveva postato un messaggio in cui annunciava il cambiamento: "Oggi è il primo giorno del resto della mia vita". Citando anche Gandhi: "Il futuro dipende da quello che facciamo nel presente".
Lindasy, insomma, ha deciso di mettere la testa a posto, ma non è la prima volta che grida al miracolo. Stavolta farà davvero sul serio?

JULIE NEWS

Contro le sbornie, la bella Paltrow fa docce fredde
Non solo ha ammesso la sua passione per l’alcol, ma anche svelato il suo segretissimo rimedio contro le sbornie. A "Closer" la bella Gwyneth Paltrow ha rivelato di ricorrere alle docce fredde dopo essersi ubriacata.
L’attrice avrebbe inoltre anche il vizio di custodire sul suo terrazzo di New York piante sospette di salvia allucinogena. Le piante di "Salvia divinorum" sono state notate vicino a quelle di origano e menta in seguito ad un servizio fotografico che mostra il suo attico newyorkese.
Foto finite sulle pagine di tutti i tabloid. Gwyneth non ha però svelato ancora i suoi rimedi personali contro gli effetti della "salvia".

INFORMAZIONE.IT

Ubriaco d’alcol e di gelosia Va a caccia armato del rivale

IL GAZZETTINO (Padova)

Arrestato un romeno ubriaco

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4 denunce per rissa davanti ad una discoteca a Bologna

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Bologna: ubriaco al volante con un tasso 6 volte superiore il massimo consentito

 

 

 

Martedì, 17 Maggio 2011
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