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Rassegna alcol e guida del 17 maggio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

NON  E’ VERO CHE L’ALCOL FA BENE ALLE CORONARIE
MESSA IN DISCUSSIONE UNA VERITA’ ACCETTATA ANCHE DA MOLTI MEDICI E SCIENZIATI ITALIANI!
 
ILJOURNAL.IT

Illusioni alcoliche
Di Redazione • 16 mag, 2011 • Categoria: Star bene
Uno degli ultimi studi del Boston University Medical Center evidenzia che l’assunzione di alcol ridurrebbe il rischio di malattia coronarica. I ricercatori hanno dimostrato che coloro che consumano alcol moderatamente, o esageratamente, hanno minori probabilità di malattie cardiache rispetto a chi è astemio. La ricerca è stata pubblicata sull’American Journal of Addiction suscitando la reazione di gran parte del mondo accademico. Secondo Kaye Fillmore, sociologo della University of California, gli studi effettuati non sono stati fatti seguendo la giusta metodologia: il nesso tra il bere e le malattie cardiovascolari va ricercato in un arco di tempo più lungo, in anni. Ma a parte le metodologie di ricerca errate, Fillmore fa notare che ogni anno negli Stati Uniti 85000 americani muoiono per incidenti causati dalla mescolanza di alcol e farmaci. Quello che preme al sociologo è non far passare un messaggio che potrebbe causare ancora più complicazioni. Scrivere che l’alcol riduce le malattie cardiache è, oltre che sbagliato, pericoloso. Anche l’American Heart Association ha dichiarato che l’alcol aumenta il colesterolo buono, ma è sempre stata attenta a non incentivare, nemmeno indirettamente, il consumo di alcolici per i numerosi rischi che comporta. Il dottor Wynn ha dichiarato che ci sono diverse sottocategorie di colesterolo buono e la scienza non ha ancora capito quale sottocategoria aumenta con l’uso dell’alcol. Inoltre ci possono essere diversi legami tra alcol e il rischio ridotto di malattie cardiache, come una ricca attività fisica o una dieta ricca di frutta e verdure unite a un consumo moderato di alcol. Insomma, gli studi sull’alcol dovrebbero essere più chiari per evitare che la gente prenda per buono un vizio che in realtà diventa dannoso con il tempo.


IL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE COSTA A NOI ITALIANI 1000 EURO A TESTA OGNI ANNO PER SPESE SANITARIE
 
ONLINENEWS

L’alcolismo ci costa quanto quattro finanziarie
Emergenza alcol, ci costa sessanta miliardi di euro all’anno, più o meno il peso di quattro Finanziarie. Calano i consumi ma aumentano i malati con tutto quello che ciò comporta sul piano economico e socio-sanitario. Tutto questo per spiegare che l’alcolismo non è solo un tema sociale, ma ha un bel peso anche sulla bilancia statale. «La spesa pubblica legata all’eccessiva ingestione volontaria di alcol da parte di almeno 1,5 milioni di italiani ammonta a 60 miliardi di euro, pari a 4-5 finanziarie medie», spiega Alfio Lucchini, psichiatra, direttore dipartimento Dipendenze Asl Milano 2, in una conferenza stampa Merck Serono sulle terapie adeguate per ridurre il craving, ossia il desiderio incoercibile di bere. «In Italia – osserva Lucchini – calano i consumi di alcol ma aumentano i malati di patologie alcol-correlate». Per migliorare l’accesso alle strutture terapeutiche degli alcol-dipendenti e favorire il difficile svelamento del fenomeno «di un problema che non si risolve da soli o in famiglia ma tramite strutture specialistiche», secondo ) Lucchini, «oltre al necessario balzo culturale, occorre allargare la consultazione e l’accesso ai servizi di base a più agenzie territoriali; ciò – ha sottolineato – liberebbe risorse per la continuità di cure specialistiche».
…PURTROPPO COSTA ANCHE VITE UMANE
 
CRONACAQUI

L’alcol uccide: un omicidio su quattro commesso dopo una bevuta
17 Maggio 2011, ore 11:05 L’alcol, assunto in quantità eccessiva, può uccidere. E non solo quando un ubriaco si metta alla guida di un’auto. E’ quanto sostiene Mauro Ceccanti, professore associato di Metodologia Clinica e Semeiotica Medica Responsabile del Centro di Riferimento Alcologico della Regione Lazio, secondo cui un omicidio su quattro e un suicidio ogni sei sono alcol-correlati.
Secondo quanto reso noto dall’Istituto Superiore di Sanità, attualmente, in Europa tra 5 e 9 milioni di bambini vivono in famiglie con problemi di alcol. «L’alcolismo è una malattia cronica - ha detto Ceccanti - e come tale va affrontata. Non tutti però diventano alcolisti. C’è chi ha un buon sistema enzimatico che può demolire 4 bicchieri di vino, altri neanche 1, come avviene al 50% degli orientali che demoliscono l’alcol etilico in un tempo più lungo. Oltre i 65 anni non si dovrebbe - ha sottolineato - superare la soglia di una unità al giorno (pari a 1 bicchiere di vino da 150 ml, una lattina di birra da 330 ml, o un bicchierino di superalcolico da 30-40 ml), e massimo 5 unità la settimana. I giovani invece, nonostante l’aumento delle occasioni di consumo dagli happy hour alle feste, non dovrebbero proprio bere perchè l’alcol mette a rischio il loro equilibrio ormonale. Nessuno dovrebbe bere a digiuno, perchè l’alcol passa più rapidamente, e chi beve non deve poi guidare».
IL METODO HUDOLIN DA RISULTATI MIGLIORI SENZA L’USO DI FARMACI(*)
 
ITALIASALUTE

Nuovi trattamenti per curare la dipendenza da alcol
17.5.11 - L’acamprosato aiuta a mantenere l’astinenza nei soggetti dipendenti
L’alcolismo si può combattere, anche con trattamenti farmacologici. È il messaggio che emerge dalla conferenza stampa di presentazione del Campral (acamprosato), un neuromodulatore specifico indicato nel mantenimento dell’astinenza nel paziente alcoldipendente. 
Riducendo il craving – ossia il desiderio incoercibile di bere – il farmaco diminuisce l’incidenza, la severità e la frequenza delle ricadute. L’alcolismo è una malattia cronica recidivante che solo nel nostro paese riguarda circa 1 milione e mezzo di persone. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che nel mondo l’alcol provochi complessivamente 2 milioni e mezzo di morti ogni anno, il 4% di tutti i decessi. In Italia sono almeno 30.000 l’anno i decessi per cause alcol-correlate e l’alcol rappresenta la prima causa di morte tra i giovani fino all’età di 24 anni. Il consumo di alcol non solo produce danni al bevitore stesso, ma anche alla famiglia e al contesto sociale allargato in cui vive. L’alcol può indurre comportamenti violenti (1 omicidio su 4 e 1 suicidio su 6 è alcol-correlato), abusi, abbandoni, perdite di opportunità sociali, incapacità di costruire legami affettivi e relazioni stabili, invalidità, incidenti sul lavoro e sulla strada. Secondo quanto reso noto dall’Istituto Superiore di Sanità, attualmente in Europa tra 5 e 9 milioni di bambini vivono in famiglie con problemi di alcol.
“I dati epidemiologici ci informano che una parte notevole della popolazione italiana ha problemi e patologie alcol-correlati; quello che è poco noto è che le persone che condividono gli effetti dell’azione dell’alcol e vengono, pertanto, definite ’alcolisti’ o ’alcol dipendenti’, sono il prodotto di una complessa interazione ambiente-genotipo, in cui l’alcol è l’unico elemento sicuramente comune. - ha dichiarato il Professor Mauro Ceccanti, Professore Associato Cattedra di Metodologia Clinica e Semeiotica Medica Responsabile del Centro di Riferimento Alcologico della Regione Lazio –. Ciò ha sempre comportato una obiettiva e comprensibile difficoltà nell’individuazione di terapie farmacologiche efficaci quando si è tentato di intervenire sulla dipendenza da alcol, senza considerare le differenze dei fattori genetici e ambientali che intervengono nella genesi di quello che noi chiamiamo ’alcolista’. Nella lotta all’alcolismo questa nuova terapia offre importanti potenzialità: diminuisce infatti l’incidenza, la severità e la frequenza delle ricadute e può essere utilizzato anche in caso vi siano patologie correlate all’uso di alcol. L’importanza di poter utilizzare questo farmaco nella pratica clinica discende anche dallo scarso numero di ’armi’ farmacologiche in nostro possesso fino ad oggi”.
Acamprosato, la cui somministrazione deve essere sempre associata ad un supporto psicosociale o psicoterapeutico, non procura dipendenza, abuso o astinenza alla sua sospensione; non potenzia l’effetto dell’alcol se questo viene assunto nel corso del trattamento; non modifica lo stato psichico dell’individuo e può, infine, essere associato a farmaci spesso assunti dai pazienti alcolisti. L’efficacia del trattamento è stata valutata e quantificata con numerosi studi clinici. Di particolare rilevanza uno studio clinico a lungo termine, controllato con placebo, in cui 272 pazienti sono stati sottoposti a terapia con acamprosato per 48 settimane, e seguiti successivamente per altre 48 settimane in cui non assumevano il farmaco. In questo studio, l’astinenza continua durante le 48 settimane di trattamento era pari a 131 (mediana) giorni nel gruppo trattato con il farmaco, mentre era di soli 45 giorni (mediana) nel gruppo trattato con placebo, con il 44,8% di pazienti che non avevano mai avuto recidive nel gruppo trattato con Acamprosato, rispetto al 25,3% nel gruppo trattato con placebo. Alla fine del periodo di follow-up senza trattamento, il 39,9% dei pazienti del gruppo trattato con Acamprosato che avevano completato lo studio non aveva avuto alcuna recidiva, contro il 17,3% del corrispondente gruppo di pazienti trattati con placebo. “La terapia farmacologica – ha spiegato il dottor Alfio Lucchini, Psichiatra, Direttore Dipartimento Dipendenze ASL Milano 2, Presidente nazionale FeDerSerD – costituisce un valido aiuto al sostegno psicoterapeutico, per ottenere un buon risultato nel trattamento di un paziente alcol dipendente. Acamprosato si propone dunque come valido strumento complementare alla psicoterapia in quanto non procura dipendenza, abuso o astinenza alla sua sospensione e non va in conflitto con altri farmaci, che spesso il paziente deve assumere per curare altre patologie correlate. In Italia la maggior parte di coloro che hanno bisogno di un trattamento di cura appropriato non lo riceve”.
Secondo i dati della Relazione del Ministero della Salute del 2010, ad oggi sono poco più di 69.000 i pazienti alcol dipendenti che afferiscono ai 459 Servizi di Alcologia dislocati sul territorio italiano. Di questi solo circa 18.000 ricevono un programma di cura di tipo integrato, cioè un programma in grado di associare l’intervento psicosociale con quello farmacologico. “Le ragioni di questo limite sono riconducibili a tre problematiche principali – spiega il dr. Lucchini: la necessità dell’implementazione dell’offerta terapeutica da parte dei Servizi di Alcologia; la scarsità delle opzioni farmacologiche che la scienza mette a disposizione del medico; la difficoltà da parte dei medici specialisti della prescrizione delle classi di farmaci più efficaci, anche per l’esistenza di alcune limitazioni prescrittive”.
 
(*)Nota:
Club alcologici territoriali
Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.
I Club Alcologici Territoriali (metodo Hudolin) ( CAT ), in precedenza chiamati Club degli Alcolisti in Trattamento, sono comunità multifamiliari costituite da non più di dodici famiglie con problemi alcolcorrelati e complessi (bevande alcoliche associate all’uso di sostanze illegali, psicofarmaci, problemi psichiatrici, gioco d’azzardo, ecc.). Sono il fulcro dell’approccio ecologico sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi elaborato dallo psichiatra croato Vladimir Hudolin e lavorano partendo dal principio del “qui ed ora” (si parla di oggi e delle situazioni concrete), per il cambiamento di stile di vita di tutti i componenti delle famiglie che vi fanno parte. Sono una realtà di volontariato, a carattere apartitico, aconfessionale ed interetnico, attivamente inseriti nella Comunità locale e organizzati in associazioni a vari livelli (locale, regionale, nazionale, mondiale). Il Club, oltre a contribuire al cambiamento di tutti i componenti delle famiglie, si propone di modificare la cultura generale e sanitaria della comunità in cui è inserito. Il Club si riunisce una volta alla settimana per la durata di un’ora e trenta circa. Non c’è nessuno che dirige, ma è presente un servitore-insegnante, figura di volontario che facilita la comunicazione fra tutti i membri del Club, i quali assumono a rotazione i compiti di servizio necessari al suo buon funzionamento. Le "medicine" proposte dal Club per il cambiamento dello stile di vita sono: l’ascolto, la condivisione, la solidarietà, la transculturalità, la giustizia sociale, il rispetto delle diversità e la crescita nell’amicizia e nell’amore.
LA CAUSA DEI PROBLEMI ALCOLCORRELATI SONO LE BEVANDE ALCOLICHE: ELIMINANDO LA CAUSA SI ELIMINA ANCHE L’EFFETTO!!! SEMPLICE NO?
 
PSICOLOGIA.DOCTISSIMO

Donne e alcol: un tabù da infrangere
Pubblicato il 13/05/2011
Quando è una donna a rivolgersi a uno specialista per un problema con l’alcol, sono spesso emozioni come la vergogna, la solitudine, l’isolamento a venire a galla… Tollerata negli uomini, la dipendenza dall’alcol rimane tabù nel sesso femminile. Breve panoramica di un fenomeno contemporaneo con la dott.ssa Fatma Bouvet de la Maisonneuve.
Durante i consulti in alcologia all’Ospedale Sainte-Anne di Parigi, il sentimento manifestato più spesso dalle donne è la vergogna: la dipendenza dall’alcol, tollerata da parte di un uomo, lo è molto meno se si manifesta nel sesso debole.
L’alcolismo al femminile colpisce circa il 10% delle donne, con un consumo regolare di bevande alcoliche superiore a 3 volte alla settimana*. Di fronte all’aumento delle richieste d’aiuto per alcolismo da parte delle donne, la dott.ssa Fatma Bouvet de la Maisonneuve si interroga su questo fenomeno sociale.
Alcol al femminile: il bicchierino di nascosto
Anche in questo donne e uomini non si comportano allo stesso modo. Se l’uomo fa dell’alcol un’occasione « sociale » per fare due chiacchiere con gli amici al bar, le cose vanno diversamente per le donne. « Di nascosto » è la parola d’ordine: « E’ un alcolismo solitario, accompagnato da un sentimento di tristezza o addirittura di depressione, con un unico obiettivo: stordirsi e dimenticare », precisa il medico-psichiatra. Accompagnato dal senso di colpa quasi sempre presente al risveglio.
Sola non significa single, però. Il bicchierino viene spesso buttato giù rincasando dal lavoro, prima che i bambini tornino a casa da scuola, mentre si prepara la cena. Sono spesso donne che lavorano e che occupano posti di un certo livello. La dipendenza può cominciare attraverso i pranzi d’affari a ripetizione o le festicciole in ufficio, per poi spostarsi nella sfera privata.
Le vere cause dell’alcolismo femminile
Le cause sono tante, ovviamente. « L’alcol è legato in parte al sovraccarico di responsabilità », fa notare la dott.ssa Bouvet de La Maisonneuve. Molte donne vivono « ad alta velocità» , tra il lavoro fuori casa e quello in casa con i bambini. Si lamentano di non potersi risposare e riconoscono che è facile utilizzare l’alcol come un ansiolitico a portata di mano, senza bisogno di ricetta e apparentemente inoffensivo.
Un altro fattore spesso evocato durante le visite: l’ambiguità legata all’identità. Molte testimoniano sulla difficoltà di presentarsi come una donna vincente: la società mette alla loro portata il successo professionale solo comportandosi come un uomo. Insomma, una donna costantemente sotto pressione e sottoposta a uno stress rilevante.
Identikit delle donne confrontate all’alcol
Ma chi sono queste donne che soffrono più di altre in un contesto comune, in fondo, a molte donne? « Delle donne « troppo » », risponde la dottoressa. « Troppo sensibili, troppo creative, troppo propense a sacrificarsi per gli altri e troppo dipendenti affettivamente. » Sono donne che sembrano forti e sicure di sé, ma che in realtà nascondono un’insicurezza e una mancanza di fiducia in se stesse profonde, l’alcol fa parte delle strategie che utilizzano per proteggersi.
Sono a rischio anche le donne che soffrono di depressione. « Circa il 65% delle donne alcolizzate ha attraversato un periodo di depressione o ansia profonda » aggiunge la psichiatra. Sono anche da prendere in conto altri fattori come la fobia sociale e i disturbi alimentari, in particolare la bulimia.
Come curare l’alcolismo (*)
Se l’alcol aiuta a non cedere alla depressione, crea però un circolo vizioso. « Quando possiamo parlare di dipendenza? », è una domanda che si pongono molte vittime dell’alcol... Secondo il Dott. Fouquet, padre dell’alcologia francese, la dipendenza è dichiarata « quando viene meno la libertà di astenersi dal bere ». Uscire dal circolo vizioso è possibile: il primo passo consiste a mettere da parte la vergogna e a rivolgersi a uno specialista.
La dipendenza dall’alcol si può curare con  terapie mediche e psicologiche. Fin dalla prima visita, il procedimento di guarigione è in moto: « Preferiamo procedere a una disintossicazione ambulatoriale, senza ricovero » precisa la dott.ssa Bouvet de la Maisonneuve. Per molte donne, la decisione di chiedere aiuto è sufficiente a far scattare la molla della guarigione e la disintossicazione avviene piano piano. Anche le terapie di sostegno collettive sono utili. I risultati sono incoraggianti! Catherine Maillard
* Fonti : Inpes. 2006
 
(*)Nota: vedi nota articolo precedente sui Club Alcologici Territoriali (metodo Hudolin)
ECCO UNA DELLE CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI BEVANDE ALCOLICHE DELLE DONNE
 
LEGGO.IT

AUSTRIA, ORGE E ALCOL: BIMBE STUPRATE A 11 ANNI
Lunedì 16 Maggio 2011 - 15:25
MELK – Orge per teenager. E’ questo lo scandalo che sta sconvolgendo l’Austria. Un gruppo di adolescenti è infatti indagato per aver organizzato feste in cui ragazzine al di sotto degli undici anni venivano fatte ubriacare e poi stuprate. Uno degli adolescenti in questione, un diciassettenne con i genitori divorziati, organizzava i festini in casa sua quando nessuno dei genitori era in casa. Ma la madre smentisce, ammette di aver partecipato a feste scatenate, ma in casa sua non ci sarebbe stata nessuna violenza. Il diciassettenne, residente nel circondario di Melk, in Bassa Austria, ora è indagato per aver violentato insieme ad alcuni amici alcune ragazzine minorenni. A scoprirlo sarebbe stata una pedagoga della scuola di Melk, con la quale una di queste bambine violentate si sarebbe confidata. La pedagoga ha subito avvisato la polizia, che ha fermato il ragazzo.
IN TRENTINO TRA QUALCHE ANNO AVREMMO UNA GENERAZIONE ADULTA CON GROSSI PROBLEMI DI ALCOL
 
TRENTINO

L’emergenza per i giovanissimi è la baldoria a tutti i costi
16 maggio 2011 —   pagina 14   sezione: Cronaca
TRENTO.  Un quarto dei ragazzi tra gli 11 e i 18 anni che beve è a rischio; un quarto dei bevitori tra i 19 e 64 anni rientra nella categoria dei «binge drinker», cioè di coloro che calmano in poco tempo la loro sete d’alcol superando la soglia dei sei bicchieri (cinque per le femmine). I dati allarmanti arrivano dall’osservatorio sulla salute e nel campo del consumo d’alcol la statistica è impietosa col Trentino. E così se viene rilevato un leggero calo dei bevitori, c’è l’aumento dei cosiddetti consumatori a rischio. In questa categoria vengono classificate tre tipologie di bevitori: i «binge drinker», cioè coloro che in un tempo limitato consumano sei o più bicchieri d’alcolici (cinque bicchieri per le femmine); chi ha un consumo elevato settimanale; chi beve fuori pasto. Se in Trentino l’ultimo aspetto è abbastanza comune, il secondo molto spesso si identifica con il primo in quanto l’eccesso settimanale si concentra in una sola serata.
 Ubriacarsi fino allo stordimento, bere più di 6 bicchieri - solitamente di alcolici diversi - in una sola occasione per cercare lo sballo. Questa è la nuova tendenza dell’assunzione di alcolici tra gli under 30. Ed è il Trentino che detiene il record della percentuale più alta dei «bevitori della baldoria» nella fascia di età tra i 19 e 64 anni per entrambi i sessi. «Negli ultimi dieci anni - spiegava Roberto Pancheri, direttore del servizio alcologia dell’azienda sanitaria - si è andata modificando le modalità del bere, sin dalla tenera età di 12 anni si “iniziano” all’alcol. Fra una quindicina di anni avremmo una generazione adulta con grossi problemi di alcol».
ALCUNI DATI DEL SERT VALDICHIANA
 
CORRIERE DI AREZZO

Cortona - Cittadini rovinati da alcol e gioco.
Cresce in tutta la Valdichiana il fenomeno delle tossicodipendenze. Sono 233 le persone in cura al Sert: molti anche per droga.
CORTONA17.05.2011indietro
Crescono i cortonesi in cura per le dipendenze. Dal Sert Valdichiana sono seguiti 233 cittadini per problemi con alcol, droga e gioco d’azzardo. La cifra è sostanziosa se si pensa che gli abitanti tutti sono pari a 50mila unità. Inoltre chi si rivolge al Sert lo fa proprio quando non ne può fare a meno e quindi i "dipendenti" sono sicuramente molti di più di quello che si percepisce dai dati ufficiali. Dei 233 che praticamente sono in cura o comunque si stanno facendo aiutare per uscire dalla loro dipendenza, 135 sono dediti all’uso di sostanze stupefacenti , 93 all’uso di alcol e 9 al gioco d’azzardo. Quelli che chiedono aiuto sono principalmente persone adulte. I giovani, infatti, quasi non compaiono in queste liste, quando invece sarebbero proprio loro i più facili da recuperare al cento per cento. Le tossico dipendenze per le quali si richiede un recupero sono dovute per lo più all’uso di eroina e di alcol, quando invece come riferiscono i responsabili del Sert la cocaina è altrettanto devastante mentre si tende a considerarla poco dannosa. Alla lunga questa sostanza può provocare infatti in chi ne fa uso: sovraeccitazione, eccitabilità, cambiamento del carattere, aritmie. Lo stesso succede per le bevande alcoliche o super alcoliche. Anche queste mutano l’assetto psico-fisico dell’individuo con gravi conseguenze . Poi, come recente forma di dipendenza, c’è quella da goco d’azzardo. Sono 9 i cittadini che si sono rivolti alle cure del Sert, ma anche in questo caso ci si decide sempre quando ormai si sono creati notevoli danni. In alcuni casi sono i familiari a rivolgersi al servizio preposto dalla Usl8 e questo avviene quando l’abitudine del congiunto ha creato notevoli problemi economici, e quando i rapporti familiari si sono rovinati. Dal Sert giunge l’invito di rivolgersi tempestivmente , anche per dei chiarimenti o consigli, basta anche una semplice telefonata allo 0575639941 per fissare un colloquio, gli specialisti sono anche disposti a recarsi nel punto sanitario più prossimo al loro interlocutore. Lilly Magi
L’ANGOLO DEL NUTRIZIONISTA
 
CORRIERE NUTRIZIONE

chiarimenti
Lunedì, 16 Maggio 2011
DOMANDA
Buonasera dottore..
la distribuzione di carboidrati (pasta) e proteine (carne o pesce) è indifferente nell’arco della giornata?
posso mangiare la pasta la sera e le proteine a pranzo?
sono a dieta e ogni gg mangio 100gr di cereali (pasta farro riso ecc ecc) e 150gr di proteine (carne bianca o pesce) sia pranzo che cena verdura a volontà..
mattina 2/3 fette biscottate con marmellata e uno yogurt..
tenga conto che corro 2 volte alla settima (circa 7/8km alla volta) e gioco a calcetto 2 volte alla settima..
mi concedo della birra la sera (massimo quante a settimana?)
dice che riesco a dimagrire?
quando mi viene fame che posso mangiare?
grazie e scusi la lunghezza...
saluti
Beppe79
 
RISPONDE  Andrea Ghiselli
Certo che può, non vedo perché no. Anzi...ci sono recenti osservazioni che presi alla sera aiutano la perdita di peso. Però perché separare? La natura non separa le proteine dai carboidrati: la pasta e il pane hanno un’importante quota di proteine (alla faccia dei dissociazionisti) i legumi hanno carboidrati e proteine...e meno male! Quindi può prendere sia a pranzo che a cena un po’ di proteine, un po’ di grassi e un po’ di carboidrati e fare un pasto ben equilibrato.
100 grammi di pasta se sono l’unica fonte di carboidrati nella giornata sono pochissimi, ma se sono un primo accompagnato poi da pane o altri carboidrati allora sono troppi. Ma soprattutto sono troppi 150 grammi di proteine, che suppongo non voglia dire proprio proteine, ma alimento proteico, per 7 pasti, che porterebbero ad un totale di un chilo di carne a settimana più un chilo di pesce...pazzesco!
Se vuole dimagrire lasci la birra nei negozi. E la frutta dov’è?
INIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE
 
AGENPARL

VENETO: DOMANI CONVEGNO SU L’ALCOL PRIMA CAUSA DI MORTE NEI GIOVANI
Lunedì 16 Maggio 2011 13:08
Scritto da  com/SSA
Roma, 16 mag - L’alcol è la prima causa di morte in Europa per le persone di età compresa tra i 18 e i 25 anni, situazione che risulta particolarmente preoccupante nelle Regioni Veneto, Friuli e nel Land austriaco della Carinzia che evidenziano picchi nei consumi di alcol. Il punto della situazione si farà domani 17 maggio a Villa Manin di Codroipo (Udine) dagli assessori alle politiche sociali Remo Sernagiotto per il Veneto, Vladimir Kosic per il Friuli e Christian Ragger per la Carinzia. Gli interventi dei rappresentanti istituzionali si terranno a partire dalle ore 12,30 e, prima, alle ore 9,30 saranno presentati i risultati del progetto A.Dri.A (Alcohol Drinking Awareness), “Disagio giovanile e problemi alcool- correlati: conoscenza, innovazione e sperimentazione”, inserito nel programma transfrontaliero Interreg IV Italia-Austria. Il progetto A.Dri.A. iniziato nel 2008 si è posto come strumento per favorire lo scambio di conoscenze tra le regioni, per fare il punto sull’efficacia dei servizi erogati nei territori, ma anche come opportunità per dar vita ad azioni comuni di promozione e protezione della salute.
IL PICCOLO

Al Brignoli incontro tra studenti e polizia
16 maggio 2011 —   pagina 17
GRADISCA Agenti di polizia e studenti, prove (riuscite) di dialogo. Nei giorni scorsi l’Itas "Brignoli" ha ospitato durante l’assemblea d’istituto l’assistente capo Paolo Costelli e la sovrintendente Alessandra Tensi dell’ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Gorizia per affrontare il tema dell’educazione alla salute e delle conseguenze legali che derivano dall’abuso di droga e alcol. L’incontro rientra nell’ambito del progetto "Educazione alla salute" Tr ai giovani l’informazione relativa alle dipendenze è poca e cattiva. «Conoscere il fenomeno per essere consapevoli delle possibili conseguenze» è stato un interessante spunto di discussione e riflessione per gli allievi che si sono dimostrati realmente partecipi e attivi con interventi costruttivi e domande mirate. Precedentemente all’incontro con la Polizia era stato chiesto ai ragazzi di proporre alcune domande, in forma anonima, in modo da poter ottenere in sede di assemblea d’Istituto, risposte esaurienti da personale qualificato. L’assemblea si è sviluppata in due momenti: la visione di due dvd prodotti dalla Polizia inerenti alla droga e agli incidenti stradali e la discussione. Dopo un normale imbarazzo iniziale da parte degli alunni dell’Agrario, la discussione è stata trattata e portata avanti in maniera approfondita, esauriente e accattivante dai due funzionari di polizia, tanto che gli interventi dei ragazzi sono stati continui, interessati e incessanti. Al termine dell’assemblea i ragazzi sono stati tutti concordi nel ritenere l’intervento educativo e stimolante. «Auspichiamo che tale attività possa ripetersi, considerata la grande attenzione dimostrata da parte degli studenti e vista la straordinaria professionalità degli agenti nel trattare un tema così delicato e attuale», spiega il preside Flavio Barbina. (l.m.)
IL GAZZETTINO

Etilometro e decalogo anti-alcol ai dipendenti
Iniziativa dell’Ass6: così diventano i promotori della prevenzione nelle famiglie e nella comunità
Martedì 17 Maggio 2011,
PORDENONE - Il mese di aprile è il mese della prevenzione alcologica. Per questo motivo l’Ass6 ha offerto agli operatori delle strutture sanitarie della provincia (complessivamente cinquemila dipendenti) in allegato alla busta paga, un opuscolo: “I giovani e l’alcol: istruzioni per l’uso”, un decalogo per i genitori al fine di aiutare i figli a scegliere consapevolmente quando e come consumare le bevande alcoliche. Ai dipendenti dell’Ass6 è stato fornito anche un etilometro monouso. «I giovani - afferma Paolo Cimarosti, responsabile del Servizio alcologia - sono un target di popolazione estremamente vulnerabile ai rischi legati al consumo di bevande alcoliche. Rischi spesso assunti inconsapevolmente e sempre più frequentemente influenzati dalle pressioni sociali, mediatiche, pubblicitarie, familiari». L’obiettivo dell’iniziativa è aumentare le conoscenze sugli effetti del consumo di bevande alcoliche tra i giovani e fornire contemporaneamente un’informazione corretta ed obiettiva su “i numeri dell’alcol”. Un sondaggio effettuato dall’Ass6, nella provincia di Pordenone nel 2010, coinvolgendo 1380 ragazzi delle scuole superiori nella fascia d’età 15-17 anni, ha evidenziato che il 57% dei ragazzi ha utilizzato almeno una volta l’alcol. «È evidente - aggiunge Cimarosti - come questa tematica riguardi la comunità e la salute pubblica a tutti i livelli, in quanto il consumo di bevande alcoliche è una pratica fortemente diffusa ed incentivata nei nostri contesti di vita».
ANCHE QUESTO “GIRODIVINO” E’ MASCHERATO DA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE SUL CONSUMO RESPONSABILE DI ALCOL.
 
ROMAGNAOGGI

Forlì, nuovo Giro di vino in centro
17 Maggio 2011 - 11.39 (Ultima Modifica: 17 Maggio 2011)
FORLI’ - Mercoledì torna l’itinerario dedicato ai vini di qualità organizzato da Forlì nel Cuore, la Società di promozione delle attività economiche del centro storico. 25 i locali tra cui scegliere tre assaggi di vino al costo di soli 10 euro, approfittando dall’ampia offerta di pub, ristoranti, enoteche, esercizi pubblici e street bar del centro storico forlivese. Mercoledì, a partire dalle ore 18, gli esercizi pubblici del centro storico apriranno le porte.
Questa settimana la scelta è tra vini del Centro e Sud Italia: dagli apprezzati siciliani, ai bianchi della zona dei castelli romani, o ancora i nettari freschi ed aromatici della Sardegna; aglianico, sirah, nero d’avola, negramaro e quanto altro gli osti del centro città vorranno proporre.
A fronte dei 10 euro, ogni locale consegna una tasca porta bicchiere ed un calice per le degustazioni e, a discrezione, ciascuno potrà proporre anche alcuni assaggi per completare l’aperitivo oppure accompagnerà menù interi per una cena in compagnia, suggerendo in questo modo abbinamenti e ricette da proporre per valorizzare cibo e vino. Sarà divertente scoprire cosa offre ciascuno!
Non solo vendita e degustazione, ma anche momenti di approfondimento sui vini di Romagna, per imparare le tecniche di coltivazione, le peculiarità dei singoli vini, le principali caratteristiche ed avvicinarsi da conoscitori al mondo del vino. In questo senso GirodiVino è anche cultura del vino: Giorgio Amadei, vice Presidente AIS Romagna terrà al Botteguita di Corso Garibaldi 82 la lezione sugli autoctoni. Dalle 19,30 si parlerà di autoctoni Romagnoli con una chiacchierata sulle origini e la tradizione di vitigni quali il Longanesi-Burson, il Centesimino-Savignon Rosso e il Famous, bianco davvero da scoprire per i più. Saranno degustati poi "Tra i colli" 2008 Centesimino Ravenna Rosso igt dei Poderi Morini, Ravenna rosso igt Burson etichetta nera 2006 di Daniele Longanesi e il VIP "Famous" igt Ravenna dell’azienda agricola La Sabbiona.
L’iniziativa si accompagna ad una campagna di sensibilizzazione sul consumo responsabile di alcool e sulle buone abitudini per evitare inutili rischi e pericoli per sé e per gli altri. Per questo le degustazioni sono previste in quantità consentite, in modo tale da garantire, al termine della serata, la sobrietà degli avventori. Inoltre si inviteranno i forlivesi a spostarsi in bicicletta, a piedi, con i mezzi pubblici o a parcheggiare fuori porta per la massima fruizione delle vie del centro.
Tanti e disparati i programmi proposti dai locali Forlì nel Cuore che aderiscono a Giro diVino: per chi si accontenta di un aperitivo, la tappa è a scelta al Bar della posta, al Caffè dei Corsi, Caffè in Centro, Caffè Porta San Pietro, Caffetteria Cavalieri, Caffetteria Lungo Corso, Centro Culturale San Francesco, Lemure Caffè, Megaterra, Muffaffè, Nati a Forlì, Simone Caffè, Tinto Caffè, Le Petit Arquebuse. Per chi non vuole rinunciare ad una cena invece, ci pensano i cuochi di Botteguita, Canto 27, Don Abbondio, pizzeria La Sosta e Passaparola. Per il dopo cena Abbey, Boulevard Caffè, Giardinorselli, Moquette, Oltremodo e Tumbler propongono un programma tutto da scoprire tra musica, live e dj set.
Fino alle 23 i locali del centro diventeranno cantine di primissimo piano, mescite di vino bianco, rosso o di spumante, rigorosamente di produzione italiana. La serata può essere anche l’occasione per ascoltare le magistrali interpretazioni della musica classica a cura dei docenti e degli allievi dell’Istituto musicale Angelo Masini: per il mese di maggio infatti è in programma un calendario di concerti serali nei locali del liceo stesso: si comincia proprio mercoledì 4 con il concerto d’organo di Stefano Manfredini che si cimenterà con "La voce della spiritualità tra l’Ottocento ed il Novecento" a partire dalle 21,15 (Corso Garibaldi, 98)
IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE
 
ROMAGNAOGGI

Ravenna, rifiuta l’alcol-test dopo l’incidente: in sol colpo perde patente e auto
16 Maggio 2011 - 14.06 (Ultima Modifica: 16 Maggio 2011)
RAVENNA - Sono una decina gli incidente stradali rilevati tra sabato e domenica dalla Polizia Municipale di Ravenna. Un ravennate di 48 anni è stato denunciato per guida in stato d’ebbrezza dopo aver abbattuto domenica mattina con la sua vettura in un’uscita di strada la segnaletica stradale in via Carnaro all’intersezione con via delle Industrie. Alla richiesta di effettuare la prova etilometro, come di prassi in simili casi, il conducente si è rifiutato.
A quel punto per l’automobilista, oltre alla denuncia e al ritiro della patente, è scattato anche il sequestro della vettura ai fini della confisca.
TRENTINO

Rissa in strada: tre denunciati Il questore: «Controlli continui»
16 maggio 2011 —   pagina 15   sezione: Cronaca
TRENTO. Episodi alla base dei quali c’è l’abuso di alcol. Così il questore Giorgio Iacobone commenta la rissa della notte fra venerdì e sabato in via San Vigilio. «La volante - spiega - ha fermato tre persone che sono state portate in questura, identificate e quindi saranno denunciate. A quanto risulta lo scontro è stato causato dall’abuso di alcol che, assieme al ritorno sul mercato dell’eroina, rappresenta uno dei problemi del Trentino». Dal canto suo Iacobone punta ancora sulla prevenzione e sul controllo. «I risultati ottenuti anche negli ultimi giorni - commenta - dimostrano che il controllo da parte delle forze dell’ordine si fa sempre più forte e questo è il modo migliore per garantire la sicurezza cui ognuno ha diritto».
CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
 
IL PICCOLO

Tre ragazzi all’ospedale: aggrediti da alcuni albanesi
16 maggio 2011 —   pagina 15   sezione: Nazionale
Coltelli e tirapugni. Un gruppo di una decina di ragazzi dell’Est, forse albanesi, hanno aggredito l’altra notte tra le 23.30 e le 24 cinque studenti triestini che passeggiavano tra piazza Venezia e via dell’Orologio. Tre triestini sono stati feriti in modo non grave e hanno dovuto essere curati al pronto Soccorso dell’ospedale di Cattinara dove erano stati trasportati da un’ambulanza del «118». Nei pressi del "Tea Room" è intervenuta a tempo di record una "volante" della polizia che ha raccolto le dichiarazioni degli aggrediti che si ripromettono di presentare denuncia nelle prossime ore. L’aggressione è stata innescata da un contatto fortuito sul marciapiede. Poi sono volate parole grosse, favorite dall’alcol. Sembrava finita lì ma dopo una decina di minuti il gruppo più numeroso ha aggredito i triestini. Non solo con le parole, ma con pugni e spintoni. Poi sono comparsi i tirapugni e uno o più coltelli. A quel punto i triestini sono riusciti a scappare: tre erano ammaccati e sanguinanti. Col telefonino hanno chiamato il 118 ma prima dell’ambulanza è arrivata in via dell’Orologio la "volante" della polizia.
IL MATTINO DI PADOVA

Conducente ubriaco provoca un incidente sulla Monselice-mare
16 maggio 2011 —   pagina 19   sezione: Provincia
CORREZZOLA. Scontro fra due auto ieri intorno alle 19 lungo la Monselice-mare a Villa del Bosco, all’altezza dell’incrocio per Cona. Quattro le persone coinvolte, tutte finite all’ospedale. Sulle prime l’incidente sembrava piuttosto grave, tanto che è intervenuto anche l’elicottero del Suem, rientrato poi a Padova vuoto. I feriti, infatti, sono stati portati in ambulanza al pronto soccorso di Piove di Sacco e non sarebbero gravi. Da una prima ricostruzione, pare che lo scontro sia stato causato da una manovra azzardata della Volkswagen Golf su cui viaggiavano tre ragazzi di nazionalità marocchina, tutti sotto l’effetto dell’alcol. Coinvolta nello schianto una Opel Corsa con un giovane a bordo. Sul posto sono arrivati anche i vigili del fuoco per tirare fuori i passeggeri dalle vetture accartocciate. L’incidente ha provocato notevoli rallentamenti al traffico e ha tenuto impegnati nei rilievi i carabinieri per oltre un’ora. (e.l.)
IL MATTINO

14enne rischia la vita
17/05/2011
Marcianise Una ragazza di 14 anni, di Capodrise, ha rischiato di perdere la vita l’altra notte dopo aver ingerito un potentissimo cocktail composto da superalcolici e forse anche da sostanze dopanti durante una festa tra coetanei. La quattordicenne è stata salvata in extremis dai medici dell’ospedale di Marcianise, dove è stata accompagnata dopo aver avvertito il malore e aver perso conoscenza. I suoi familiari sono stati invitati dagli stessi sanitari a sporgere denuncia sull’accaduto. L’allarme in ospedale è scattato tra l’una e l’una e mezza della notte tra sabato e domenica. A condurre la ragazza in ospedale è stata una sorella quasi coetanea la quale ha raccontato, per consentire una prima anamnesi ai medici, che la quattordicenne era stata fino ad allora in un locale, tra Capodrise e Marcianise, patecipando ad una festa. Nel corso della serata aveva ingerito un potente superalcolico, il cosiddetto «4 Bianchi», preparato per l’occasione. Ma i medici hanno avuto subito il sospetto che, o nel miscuglio o a parte, la quattordicenne avesse ingerito anche un potente eccitante. Ciò perché la paziente presentava una gravissima fibrillazione atriale. I sanitari del pronto soccorso sono andati in emergenza e, con l’aiuto dei cardiologi, sono riusciti a gestire quella che appariva subito come una forte tachiaritmia. La difficoltà nelle cure da somministrare con urgenza - per l’imminente pericolo di vita - era causata dall’altissimo tasso alcolico presente in circolo (in un fisico fragile con un peso di neanche 50 chilogrammi). E’ stata operata anche una lavanda gastrica, con rischio per il quadro epatico, ma necessaria per non causare effetti irreversibili al sistema cardiovascolare. In ospedale è nel frattempo sopraggiunto il padre della ragazza. Sono state ore di fortissima apprensione, fino a quando il problema è stato risolto e la quattordicenne è uscita dal pericolo di vita. I medici hanno invitato l’uomo a fare ulteriori accertamenti sulla dinamica dei fatti che avevano determinato il ricovero, denunciando i fatti alle forze dell’ordine.
CLUBRADIO

Aggredisce poliziotti a Trieste, arrestato
pubblicato da clubradio il 17 maggio 2011
TRIESTE, 17 MAGG – Un triestino di 48 anni, M. L., e’ stato arrestato la scorsa notte dopo aver tentato di provocare una rissa in un noto locale del centro. L’uomo, in evidente stato di ubriachezza, ha dapprima aggredito il personale del bar per avergli rifiutato bevande alcoliche, e ha quindi terrorizzato i numerosi avventori costringendoli a lasciare il locale in tutta fretta. All’arrivo della Polizia, ha sollevato e lanciato contro gli agenti i tavoli del bar. In Questura il triestino avrebbe tentato di sfuggire alle formalita’ di rito ferendosi alla nuca. E’ finito in carcere con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, minacce e ubriachezza molesta.
LEGGO

Lei voleva lasciarlo
Martedì 17 Maggio 2011   
Lei voleva lasciarlo perché aveva saputo che lui era sposato e con figli. Lui l’ha violentata, brutalmente malmenata e ustionata sulla fronte con una sigaretta accesa. È avvenuto in un appartamento di borgata Parella.
La squallida vicenda si è consumata in seno alla comunità peruviana torinese. Lei, 40 anni, è una badante. Lui, 41 anni, un carpentiere. Si erano conosciuti a una festa tra connazionali e l’uomo aveva fatto credere di essere libero. Scoperto l’inganno e saputo che non avrebbe mai abbandonato la famiglia, la donna gli aveva detto di volerlo lasciare. Allora è esplosa la violenza dell’uomo, ubriaco, che è stato arrestato su ordinanza di custodia cautelare in carcere per violenza sessuale e lesioni personali, emessa dal gip Giuseppe Salerno su richiesta del pm Laura Ruffino dopo la denuncia presentata dalla vittima. (D.Pet./ass)

 

 

 

Mercoledì, 18 Maggio 2011
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