UN’ESPERIENZA SVIZZERA: SETTIMANA NAZIONALE ALCOL. CHISSA’ QUANDO I NOSTRI GOVERNANTI SARANNO COSI’ INFLESSIBILI ASCA IRLANDA: LA REGINA IN VISITA ’ANALCOLICA’ ALLA GUINNESS Dublino, 18 mag - Nel suo storico viaggio in Irlanda la regina Elisabetta II ha colto l’occasione per un pellegrinaggio al tempio della birra scura. La sovrana si e’ recata oggi presso il Gravity bar, all’interno della birreria Guinness, ma nonostante le pressanti richieste dei presenti la regina, insieme a suo marito il principe Filippo, e’ stata irremovibile e ha preferito declinare l’invito ad assaggiare un boccale. Dopo questa tappa la regina si e’ recata presso il parlamento irlandese per incontrare il primo ministro Edna Kenny mentre nel pomeriggio sara’ al Croke Park, lo stadio che fu teatro nel 1920 di un massacro ad opera delle forze britanniche: aprirono il fuoco sugli spettatori uccidendo 14 persone e la visita di Elisabetta e’ dunque considerata un simbolico gesto di scuse e riconciliazione. red/uda PURTROPPO ANCORA UNA VOLTA HA VINTO IL VINO LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO I Portatori di San Gerardo «la festa si farà» di MASSIMO BRANCATI 18.5.11 Erano intenzionati a mollare tutto. Ad annullare non solo il pranzo in piazza, ma l’intero cartellone di eventi promosso in occasione della festa di San Gerardo. Alla fine di una giornata fatta di contatti frenetici e telefonate, si è giunti a una mediazione che «supera» l’ordinanza della discordia, quella con cui l’amministrazione comunale aveva vietato la vendita e il consumo di vino e di alcol durante la festività nel centro storico. Un divieto che l’associazione dei Portatori del santo, organizzatrice del pranzo in piazza Mario Pagano, ha subito contestato, interpretandolo come un «attacco» alla sua iniziativa: «Senza vino - ha detto il presidente dell’associazione Alessandro Galella - si snatura un evento che vuole recuperare una tradizione nata tra le cantine della città». Le intemperanze di un paio di giovani che lo scorso anno, durante il pranzo, avevano dato vita a una rissa, sono state il motivo alla base della decisione di bandire l’alcol. «Non è giusto - ha detto Galella - penalizzare mille ragazzi per l’errore di due persone». Il tam tam della protesta dei Portatori del santo ha coinvolto anche il popolo della rete, con la nascita di un gruppo su facebook, e sulla vicenda sono intervenuti in maniera trasversale politici locali per chiedere di rivedere l’ordinanza. Il sindaco Vito Santarsiero costretto a fare l’equilibrista: da una parte la necessità di garantire la sicurezza e il rispetto delle regole durante una manifestazione popolare, dall’altra la voglia di non deludere le aspettative di un gruppo di giovani che in pochi anni è riuscito a coinvolgere le nuove generazioni nel «calderone» della festa del patrono. La mediazione, che ripristina la libera vendita di vino, ha comunque i connotati di un rebus: al di là dei brindisi, infatti, occorre «bypassare» una serie di prescrizioni che riguardano la vendita di alcol e la consumazione di pasti in un luogo pubblico. Tocca al sindaco individuare una linea che si faccia carico di tutte le esigenze. «Il pranzo - dice Santarsiero che ieri sera ha incontrato alcuni componenti dei Portatori del santo - deve essere un momento di incontro. Il vino si potrà bere, ma in maniera moderata». Come neutralizzare chi alza troppo il gomito? «Ci saranno controlli messi in campo anche dalla stessa associazione. L’evento - conclude il sindaco - deve essere un momento di grande partecipazione, senza nessuna forma di degenerazione. Nelle prossime ore lavoreremo per mettere a punto l’aspetto organizzativo». Santarsiero invita alla moderazione, all’autocontrollo. Ma sull’intera manifestazione aleggerà anche il monito del questore di Potenza, Romolo Panico: «Qualunque sarà la decisione del sindaco, qualunque sarà l’ordinanza sulla vendita di vino - dice - per noi non cambierà nulla. Posso soltanto dire che al primo segnale di intemperanza, di risse e di abuso interverremo immediatamente per bloccare la festa. E manderemo tutti a casa». Al di là del pranzo del 29 maggio in piazza Mario Pagano, che fa da prologo alla sfilata dei turchi, il cartellone allestito dai Portatori del santo - che hanno speso di tasca propria qualcosa come 50mila euro - prevede il 26 l’esibizione del trio comico «La Ricotta», il 27 il concerto de «I tarantolati» e il 28 la presenza in città dei «Clan wallace», un gruppo scozzese. La location sarà sempre quella di piazza Mario Pagano. L’associazione, lo ricordiamo, nasce nel 1997. Un gruppo di amici legati dall’attaccamento alla città natale, decide di voler contribuire all’org anizzazione dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono. Dal 1980 - raccontano i Portatori del santo - il tempietto del Santo Patrono era stato messo su un carrello e trascinato tramite catene. Mettere in piedi una squadra di giovani per riprendere la tradizione di portarlo a spalla fu difficilissimo allora perché di solito andava a sfilare solo chi aveva bisogno di soldi, soprattutto ragazzi molto giovani. La prima volta fu una scommessa, che però ha segnato profondamente tutti quelli che hanno deciso di giocarla: da allora, molti hanno continuato a portare il tempietto ogni anno e sperano di poter perpetrare la tradizione. Così nascono i Portatori del santo nel ruolo e nella funzione principale. Parallelamente si sviluppano però una serie di attività: la giovane età di quasi tutti i fondatori ha naturalmente portato l’associazione ad abbracciare iniziative prettamente giovanili. Comincia, quindi, a prendere piede l’idea di creare, nei tre giorni antecedenti la festa, dei punti per gli assaggi gastronomici nei pressi delle porte storiche, appoggiandosi ai ristoratori presenti. Una delle porte, però, rimase senza ristorante e così i volontari di allora decisero di proporsi per occupare un gazebo e distribuire prodotti tipici raccolti e offerti da aziende o da semplici famiglie, ricollegandosi alla vecchia tradizione che voleva la donazione di una quantità di vino, storicamente detto appunto vino di San Gerardo, con la quale, vendendolo nelle cantine con una frasca esposta nel periodo di maggio, si raccoglievano i fondi per dare vita alla sfilata dei turchi. … ED ANCORA UNA VOLTA IL VINO HA BISOGNO DI UN SOSTEGNO FINANZIARIO: AH!…QUANDO SI DICE CHE IL VINO E’ UN PRODOTTO PERDENTE… AGI VINO: REGIONE MARCHE, 2 MLN PER ATTIVITA’ ALL’ESTERO Ancona, 18 mag. - La Regione Marche ha deciso oggi di finanziare con circa un milione di euro la commercializzazione e la promozione estera dei vini regionali. In particolare, con 452 mila euro verranno incentivati investimenti per la costruzione di punti vendita fissi, esclusivamente extra aziendali ma in ambito regionale, per la commercializzazione dei vini marchigiani, oltre alla ristrutturazione o all’allestimento di punti vendita fissi con medesime caratteristiche. Con un milione e 542 mila euro, invece, saranno finanziati quei progetti focalizzati su mercati dinamici, a cominciare da Cina, India e Russia. L’intera cifra e’ a disposizione di microimprese e piccole e medie imprese; priorita’ verra’ data agli imprenditori agricoli professionali, alle imprese condotte da giovani e a quelle aderenti a consorzi di tutela. Il sostegno per gli investimenti materiali realizzati da micro, piccole o medie imprese e` erogato al 40% della spesa effettivamente sostenuta. L’importo minimo della spesa ammissibile a finanziamento e’ pari a 10 mila euro, mentre l’importo massimo del contributo concedibile per progetto e’ fissato in 200 mila euro. I vini oggetto di promozione devono essere a denominazione di origine protetta o indicazione geografica tipica. Per quanto riguarda i paesi di destinazione, massima priorita’ verra’ data a Cina, India e Russia, poi a Usa, Canada e Giappone, quindi a Svizzera, Brasile, Argentina, Vietnam e Corea, infine a Sud Africa e Australia. (AGI) Pu1/Mav ANCHE DA QUESTO ARTICOLO SI INTUISCE CHE IL VINO E’ UN PRODOTTO “MORENTE” E CHE PER TENERLO IN VITA HA BISOGNO DI CONTINUE CURE PRIMAPAGINAMOLISE 1ª Giornata Nazionale della Cultura del Vino. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito alla manifestazione una propria medaglia di rappresentanza Ricominciare dalla cultura, educando al "bere bene" e al "bere consapevole". L’Associazione Italiana Sommelier interviene nel dibattito che anima il settore vitivinicolo nazionale e lancia un messaggio significativo. «Oggi in Italia - afferma il Presidente dell’AIS, Antonello Maietta - solo 7 milioni di consumatori conoscono adeguatamente il vino e la cultura che c’è dietro. Gli altri che lo bevono lo fanno in maniera non del tutto consapevole e non sempre hanno gli strumenti necessari per avvicinarsi a questa bevanda nel modo giusto e responsabile. Solo mettendo la cultura al centro del "sistema vino" possiamo ricreare attenzione e curiosità verso questo prodotto, alimentando anche la ripresa dei consumi interni che nel nostro Paese non sono mai stati cosi bassi dal 1950». Infatti, se da una parte il vino italiano corre oltre i confini nazionali confermandosi prima voce dell’agro alimentare - con un fatturato export 2010 di quasi 3,9 miliardi di euro e più di 2,5 miliardi di bottiglie tricolori stappate nel mondo - dall’altra bisogna registrare che i consumi interni sono scesi, per la prima volta, sotto la "storica soglia" dei 40 litri procapite. Un dato che può essere spiegato in primo luogo con la riduzione del potere di acquisto delle famiglie italiane, a seguito della recente crisi economica. In secondo luogo per ragioni esclusivamente culturali legate a una percezione distorta dei valori del vino. Ed è proprio con l’intento di invertire questo trend e rilanciare la comunicazione del vino che l’AIS lancia la 1ª Giornata Nazionale della Cultura del Vino: appuntamento che andrà in scena il prossimo 21 maggio su tutto il territorio nazionale. Dalle Alpi alla Mediterraneo, le strutture regionali dell’AIS daranno vita, in contemporanea, a una serie di incontri e dibattiti per divulgare la conoscenza del vino al grande pubblico. Un progetto che vedrà impegnati in prima linea medici e ricercatori scientifici, coinvolti negli incontri, che evidenzieranno gli aspetti salutistici legati al consumo moderato di questo bevanda. Ma anche storici e sociologi, impegnati a ripercorrere il profilo culturale del "nettare di Bacco". Per finire con l’esercito dei 30.000 sommelier della scuola AIS ai quali spetterà il compito di mostrar! e il lat o edonistico ed emozionale del vino, attraverso le moderne tecniche di degustazione. L’ANGOLO DELLA SALUTE ASCA SALUTE: BERE TROPPO ALCOL(*) DANNEGGIA LA MEMORIA Roma, 18 mag - Ubriacarsi spesso puo’ danneggiare la memoria. A sostenere questa teoria uno studio pubblicato sulla rivista Alcoholism: Clinical & Experimental Research e condotto da Maria Parada dell’Universita’ di Santiago di Compostela (Spagna). La ricercatrice ha preso in esame un campione comprendente 122 studenti, non tutti con l’abitudine all’alcol, e ha dimostrato come il binge drinking - il bere alcol ripetutamente in modo compulsivo fino a ubriacarsi - possa danneggiare l’ippocampo (area del cervello dove risiede la memoria a lungo termine). Compromessa risulta la memoria dichiarativa, parte di quella a lungo termine, deputata a trattenere le informazioni. ’’La nostra scoperta principale - dice Parada - e’ stata l’associazione rilevata, in studenti sani, tra il binge drinking e la diminuzione della capacita’ di apprendere nuove informazioni’’. noe/mau/ss (*)Nota: alcol = vino, birra ed altre bevande alcoliche! UNO STUDIO INSERITO NEL PROGRAMMA TRANSFRONTALIERO TRA AUSTRIA E ITALIA ADNKRONOS Allarme alcol per le ragazze venete, più sono giovani e più bevono 18 maggio, ore 14:40 - Udine - Nella fascia di età 11-18 le consumatrici sono ben il 22,4% contro una media italiana del 13%. ’’Il problema dell’abuso si lega purtroppo ad altre dipendenze, che devono essere prese in carico dalla famiglia - ha sostenuto l’assessore Sernagiotto - perché dove tiene la famiglia e la comunità è dimostrato che le dipendenze sono meno diffuse’’ Udine, 18 mag. (Adnkronos) - L’alcol e’ la prima causa di morte in Europa per i giovani tra i 18 e i 25 anni. La situazione allarmante per quanto riguarda le regioni Veneto, Friuli-Venezia Giulia e il land austriaco della Carinzia che hanno assieme realizzato il progetto A.Dri.A (Alcohol Drinking Awareness), ’’Disagio giovanile e problemi alcool-correlati: conoscenza, innovazione e sperimentazione’’, inserito nel programma transfrontaliero Interreg IV Italia-Austria, iniziato nel 2008 e terminato ora, presentato a Villa Manin di Passariano. Erano presenti ai lavori gli Assessori regionali ai servizi sociali del Veneto Remo Sernagiotto, del Friuli Vladimir Kosic e della Carinzia Christian Ragger. I dati a disposizione testimoniano le dimensioni davvero preoccupanti della situazione: i giovani consumatori di alcol tra gli 11 e i 18 anni nel Veneto sono pari al 24,5%, contro una media nazionale del 22,4%; nella classe d’eta’ tra i 19 e i 24 anni lo scostamento e’ ancora piu’ rilevante: i giovani maschi a rischio in Veneto sono il 38,3% contro il 25,3% della media nazionale, le giovani donne sono il 18,6% in Veneto contro il 10,4 in Italia. E’ stato sottolineato da parte degli operatori l’aspetto che riguarda specificamente le giovani venete: piu’ sono giovani e piu’ bevono, tanto che nella fascia 11-18 le ragazzine consumatrici di bevande alcoliche sono ben il 22,4% contro una media italiana del 13%. ’’Il progetto presentato dalle tre regioni - ha detto Sernagiotto - e’ un lavoro importante e diventera’ senza dubbio uno strumento efficace per scambiare le conoscenze, fare il punto sull’efficacia dei servizi erogati nei territori, dar vita ad azioni comuni di promozione e protezione della salute. Fare rete e’ la strada maestra per prevenire il fenomeno del consumo giovanile di alcol. Una delle caratteristiche piu’ interessanti del progetto oltre alla messa a punto di un comune sistema di qualita’ delle pratiche di prevenzione, cura e assistenza, e’ l’ accoglimento e la realizzazione in ogni regione partner della metodologia della ’’Peer Education’’, sono cioe’ i giovani stessi a svolgere un’azione educativa nei confronti dei loro coetanei’’.(*) Sernagiotto ha ricordato le azioni d’intervento che caratterizzano il Veneto in quest’area: dalla presenza delle unita’ mobili nei luoghi d’aggregazione giovanile, all’utilizzo della comunicazione multimediale tra cui l’uso sistematico dei social network, secondo gli stili comunicativi delle nuove generazioni, e in particolare la creazione di una WebTV (www.fuoritv.it), che occupandosi di tendenze giovanili nell’area dell’intrattenimento, del divertimento e del consumo, arrivi, creando una comunita’ virtuale, ai temi della prevenzione. L’assessore ha concluso il suo intervento sostenendo che ’’il problema dell’abuso nel consumo di alcol per i giovani e giovanissimi si lega purtroppo ad altre dipendenze, non ultima quella dal gioco d’azzardo e da internet che devono essere prese in carico dalla famiglia - ha sostenuto - perche’ dove tiene la famiglia e la comunita’ e’ dimostrato che le dipendenze sono meno diffuse’’. (*)Nota: bisogna stare attenti perché in qualche regione insegnano il bere responsabile!!! INCHIESTA IN UMBRIA TRA I GIOVANISSIMI PER CONOSCERE ABITUDINI E LUOGHI DI ACQUISTO. CORRIERE DELL’UMBRIA Alcol e fumo, dove vanno i ragazzini. Inchiesta tra i giovanissimi per conoscere abitudini e luoghi di acquisto. Controlli eludibili e sostanze facili in tutta la città. PERUGIA 18.05.2011 Superalcolici e birra li comperano nei supermercati o nei bar, approfittando dei momenti di confusione; il “fumo” dagli spacciatori sempre a disposizione e l’allegria, diciamo così, se la creano non solo in centro storico. Le tappe delle abitudini dei minorenni perugini sono semplici ed essenziali. In città, in centro e non solo, c’è di tutto e tutto è a portata di mano. Non tutti cercano lo sballo ad ogni costo, anzi a sentirli, i minorenni, pare ci siano diversi livelli di consumo di certe sostanze, e solo una cerchia in fondo ristretta cerca intenzionalmente di perdersi. Ma bere, sì, lo fanno un po’ tutti quando vogliono stare allegri, la “canna” la fumano, anche se saltuariamente e i divieti e i controlli sono facilmente eludibili. Il quadro tracciato da una serie di mini interviste, raccolte in centro, ieri mattina, tra ragazzini tra i 15 e i 17 anni che raccontano di usi e costumi, testimonia che oramai negli adolescenti è diffusa una scioltezza nell’approccio ad alcune sostanze un tempo impensabile. Così le prime domande vanno dirette a quello che sembra essere al momento, anche a livello politico, il cuore del dibattito. Alcol Ma dove si compra l’alcol? “Nei supermercati - spiega un sedicenne - dove prendiamo tranquillamente rum, vodka e tequila. Poi la beviamo insieme, tanto per stare un po’ allegri. Ma non tanto, insomma non ci ubriachiamo. E’ così, per stare in compagnia”. Ma nei bar, il discorso dei famosi shottini a poco prezzo? “Noi nei bar non andiamo. A parte che a 16 anni la birra te la possono dare - aggiunge un diciassettenne - e comunque non frequentando il centro storico non andiamo in quei locali”. Una ragazzina, coetanea, invece spiega che a lei qualche volta un documento lo hanno chiesto: “Nei supermercati non è facile, mi chiedono l’età, però il modo di acquistare superalcolici si trova”. “Noi invece andiamo nei bar”. Dove? “Ma dappertutto. Sia in centro che fuori”. “E poi se proprio non si riesce, uno più grande che può acquistare si trova sempre. Gli si fa comprare la bottiglia e poi gli restituisci i soldi. Non è difficile”. Viene da chiedersi dove poi si consuma questa benedetta bottiglia: “In centro noi ci veniamo poco, stiamo in periferia. Ci sono le feste, ci si ritrova insieme e un po’ si beve. Ma non troppo da stare male, quello no”. Dove insomma? “Nei famosi luoghi che io definisco di aggregazione sociale e disgregazione mentale - aggiunge un amico che però di anni ne ha 18 -. Per comperarli, gli shottini, non ci vuole molto. Certo se vai nel baretto dove non c’è nessuno, al ragazzino i documenti li chiedono; dove c’è confusione, nella mischia, nessuno si mette a domandare l’età”. Viene però sottolineato che ci sono situazioni e situazioni. C’è chi esagera e chi invece beve, sì, ma senza farsi troppo male. Ma bisogna rassegnarsi. Per bere bevono tutti. Sostanze Quindi la questione delle droghe. Tutti hanno saputo del diciassettenne e della fine che ha fatto probabilmente a causa di un mix di mdma. “Il fumo si trova facilmente. Ovunque. Non sono soltanto gli stranieri a vendere hashish e marijuana, ci sono anche tanti italiani, e manco troppo giovani. C’è gente di 40, 50 anni che vende il fumo ai ragazzini - continua uno dei ragazzi incontrati in zona piazza Italia -. Come si fa a capire dove? Basta vedere un gruppetto e si sa che lì qualcosa gira. Poi ci sono i luoghi famosi. Per esempio il Santa Giuliana è finito, oramai non c’è più niente. Hanno fatto tante retate e lì non ci va più nessuno. Adesso si sa che i giardini Carducci e San Francesco al Prato sono punti di riferimento sicuri. Poi anche corso Vannucci”. I giardini Carducci sono sotto gli occhi di tutti. Il pomeriggio, dalle 16 in poi, si vedono, gruppetti di spacciatori che aspettano tranquilli seduti in una delle tante panchine. In zona San Francesco al Prato le mete sono le scalette in fondo a via dei Priori e le viuzze, come via della Lucertola. Spiegano che si tratta comunque soprattutto di fumo, perché ecstasy e cocaina si trovano senza problemi altrove, in giri un po’ più da adulti. Per esempio in prossimità di alcuni locali. Ma non si ha paura di confrontarsi con gente che gira con coltelli e taglierini, che per tenersi a bada un posto sulla piazza è disposta a prendersi a bottigliate? “Non è sempre così. Non tutti quelli che vendono il fumo si presentano in questo modo. Però a volte, sì, si creano situazioni brutte”. Quindi l’utilizzo di giovanissimi infiltrati, a volte immigrati di seconda generazione che cercano di racimolare qualche soldo: “Bisogna anche capire che in molti casi ci sono situazioni difficili - conferma il gruppetto di ragazzini -. Devono andare a scuola e quindi non possono lavorare e qualcuno cerca di trovare alternative per avere soldi in tasca. E così vende il fumo. Ma non si fanno questi scambi a scuola, piuttosto fuori, all’uscita. La polizia viene e controlla ma non trova niente perché il giro è fuori dall’istituto”. Quindi il discorso della carta giovani del Comune. Si scopre che quasi tutti l’hanno presa, ma pochi la usano. E che ci siano stati inseriti annunci di bevute a poco prezzo non li interessa più di tanto, perché l’utilizzo, anche per altre offerte, è limitato. Miscugli infernali E adesso i mix di droghe e le altre porcherie di cui i minorenni sono accusati di far uso: “Ho sentito di quella storia della vodka negli occhi ma non ci credo - spiega sempre lo stesso ragazzo -. Mi sembra strano anche perché farebbe male. Altro discorso sono le bustine per deodorare gli ambienti. Sono chimiche e i produttori cambiano continuamente il principio attivo. Così riescono sempre a mantenersi legali. E quelle si comprano ovunque”. Proprio fumando una di queste un ragazzino di 15 anni era andato in overdose in piazza della Repubblica, nel gennaio scorso. Il campione di ragazzini interpellati dimostra un sereno distacco dagli eccessi. Con lucidità e appropriatezza di linguaggio, spiegano infatti che droga e alcol sono diffusi, fanno parte sia del pensiero comune che della vendita generalizzata, però c’è chi ne abusa e chi mantiene un indifferente rapporto. E che comunque una serata media, per concedersi qualche stravizio, costa a un diciassettenne sui 50 euro. Il centro negato Dulcis in fundo il disamore per il cuore cittadino: “Noi abitiamo fuori e in centro ci veniamo poco di sera. Ci sono luoghi che proprio non frequentiamo perché non ci piace l’idea del macello che si crea - dicono -. Non è bello vedere che qualcuno si diverte a dare fastidio, a rompere le cose. Perché se proprio quello vuoi fare allora ti chiudi in casa, non vai a distruggere cartelli e cassonetti”. “A me il centro non piace - continua un’amica -. Corso Vannucci sì, qualche volta, ma noi abbiamo gli amici nel nostro quartiere e qui veniamo poco”. “Verso il centro c’è un turismo finalizzato - aggiunge l’amico più grande -. Si sa che vengono da fuori perché qui possono trovare quello che vogliono. E infatti anche per l’ultimo dell’anno chi si è sentito male era di fuori”. Eccoli dunque. Ragazzini come tutti gli altri in tutte le altre parti d’Italia. Carini, simpatici e anche svegli, con capacità di critica e di autocritica. Giovani sì ma non da demonizzare. Gli piace divertirsi, stare in compagnia e a volte alzare anche un po’ i toni. Molti sono così, alcuni cercano di andare ben oltre. E come sempre viene da dire, starebbe agli adulti, alle istituzioni e anche alle famiglie, offrire loro dell’altro. Giovanna Belardi IN UMBRIA C’E’ STATO UN CALO NEGLI INCIDENTI STRADALI SENZA INTERVENTI SPECIFICI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE CORRIERE DELL’UMBRIA Arriva l’accordo contro gli incidenti. Sinistri in diminuzione negli ultimi dieci anni ma restano ancora una piaga. Patto tra Regione e Aci, nasce il Centro di infomobilità. PERUGIA18.05.2011 Incidenti automobilistici in calo in Umbria. I dati snocciolati dall’Aci relativi agli ultimi dieci anni parlano di un - 40% nella provincia di Perugia e di un - 34% in quella di Terni. Un andamento positivo, dunque. Ma, come commentato dal presidente dell’Aci di Perugia, Ruggero Campi, piuttosto “casuale”. Ovvero, non frutto di una specifica politica indirizzata all’educazione stradale(*). E’ anche per questo che Regione, Aci dell’Umbria, di Perugia e di Terni hanno firmato, ieri, un accordo generale teso a consolidare un rapporto di collaborazione in materia di sicurezza stradale, formazione e informazione dell’automobilista. La firma è stata posta in calce ai documenti a palazzo Donini, alla presenza dell’assessore regionale Stefano Vinti, dalla presidente della giunta regionale Catiuscia Marini, dal presidente dell’Aci perugina Ruggero Campi, da quello dell’Aci regionale Mario Bartolini e da Paolo Diamante, responsabile servizio turismo e relazioni internazionali di Aci Italia. “Tra i punti principali dell’accordo - ha sottolineato Marini - c’è la realizzazione entro l’anno di una conferenza regionale sulla mobilità, per un esame approfondito della realtà umbra e per meglio definire le politiche di settore da attuare da qui ai prossimi anni”. Vinti, cui compete la delega alla sicurezza stradale, ha evidenziato “l’impegno profuso dalla giunta regionale, che anche nell’ultima seduta ha preso atto della necessità di procedere nella istituzione di una apposita consulta regionale quale punto di riferimento e di promozione dei diritti di pedoni e automobilisti”. L’interesse alle questioni della mobilità, insomma, sembra aumentare. Per la soddisfazione espressa da Bartolini e Campi. Il primo, ricordando il progetto nato dalla collaborazione tra Aci Umbria e Atc di Terni, ha annunciato tre nuovi appuntamenti per il 2011: un convegno nazionale sulla mobilità sostenibile nei centri storici e vocazione turistica da realizzarsi ad Orvieto; una giornata di sensibilizzazione contro l’abuso di alcol e droghe (“fenomeno che interessa in primis le giovani donne”); infine un’iniziativa finalizzata a mettere in luce la necessità di una cultura sinergica tra uso corretto del trasporto pubblico e del mezzo proprio. “In Umbria - ha dichiarato Campi - abbiamo una struttura d’eccellenza come l’autodromo di Magione che finora, tolte le manifestazioni sportive, è stato poco valorizzato. Ribadiamo la nostra disponibilità a metterlo a disposizione delle istituzioni, che lo possono utilizzare come strumento didattico, per l’educazione e la sicurezza stradale”. Da segnalare che l’accordo tra Regione e Aci prevede, tra l’altro, l’impegno per la realizzazione di un Centro di “infomobilità” per l’informazione permanente dei cittadini. “Un passaggio fondamentale ha concluso Diamante - per la sicurezza e la fluidificazione del traffico”. Daniele Brizi (*)Nota: forse si potrebbe pensare ai numerosi progetti su “alcol e guida” che negli ultimi anni hanno spopolato in tutta Italia! INIZIATIVE DI PREVENZIONE ED INFORMAZIONE TRCGIORNALE “Una sbornia di vita" per la Croce Rossa Italiana Scritto da Serena Serrani Martedì 17 Maggio 2011 16:02 Partirà il 4 giugno il progetto della Croce Rossa finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Civitavecchia. Il titolo è "Una sbornia di vita" e l’obbiettivo principale è quello di sensibilizzare i giovani sull’abuso di alcol (*)e di evitare che si mettano alla guida. L’iniziativa si svolgerà durante i fine settimana estivi e vedrà i mezzi della croce rossa impegnati nei punti nevralgici della movida cittadina per invitare i ragazzi a fare l’alcol test(**). "Questa è la prima parte – spiega la commissaria della CRI, Micaela D’Andrea – da settembre andremo nelle scuole superiori e attraverso degli incontri con gli studenti li sensibilizzeremo sulla tematica dell’abuso di alcol e dell problematiche che ne derivano". Un progetto ad ampio spettro che si modificherà in corso d’opera, che vede in prima linea Tina Esposito che si occuperà della sensibilizzazione nelle scuole, Antonella Curci organizzerà la turnazione del camper e Salvatore Carollo sarà il responsabile dei mezzi. "Il progetto presentatoci dalla Croce Rossa – dichiara il presidente della Fondazione Ca.Ri.Civ. , Vincenzo Cacciaglia – è un progetto audace, perché si basa sulla concezione che i ragazzi possono avere delle forze dell’ordine. L’unica cosa che posso aggiungere è che queste iniziative non vengono portate avanti in modo coercitivo, in realtà l’unica cosa che ci preme è la loro salute e salvaguardia". (*)Nota: forse sarebbe meglio sensibilizzarli sul consumo e non sull’abuso! (**)Nota: attenzione con l’alcol test perché i ragazzi possono usarlo come una sfida per chi beve di più! CORRIERE VENETO Campagna shock in provincia per la sicurezza stradale «Non fare lo s*ronzo» è il nuovo messaggio per responsabilizzare i giovani che si mettono al volante 18.5.11 Si intitola «Non fare lo s*ronzo» la nuova campagna per la sicurezza stradale promossa dalla Provincia di Belluno. Presentata stamattina a Palazzo Pilono, è un’iniziativa che vuole creare nei giovani un comportamento responsabile alla guida, soprattutto per quanto riguarda l’abuso di alcolici. «Utilizzando questo richiamo con linguaggio più gergale - dichiara il presidente della Provincia Bottacin - abbiamo voluto far cadere le ipocrisie. Un linguaggio forte ma senza ipocrisie - continua -, è una strategia fatta dai giovani per i giovani». Vincitori del bando di assegnazione della campagna i ragazzi della Spaghetti Communications, che attraverso Stefano Casagrande spiegano: « Abbiamo scelto un messaggio, anziché un’immagine. Il nostro obiettivo era quello di catturare l’attenzione ma allo stesso tempo fare riflettere. Se analizziamo le campagne legate alla sicurezza stradale fin qui viste, ci accorgiamo che la quasi la totalità di esse utilizza immagini crude. L’uomo della strada - continua Casagrande - è assuefatto a questo tipo di contestualizzazione visiva e non vi presta più attenzione. Era quindi importante colpire attraverso una comunicazione non-convenzionale, con uno slogan forte e con azioni di marketing aggressivo». CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE IL TIRRENO Scontro auto-moto In due positivi all’alcol Restano gravissime le condizioni del ragazzo MARTEDÌ, 17 MAGGIO 2011 PORTOFERRAIO. Sono risulati positivi all’alcol test, eseguito subito dopo l’incidente di sabato sera sulla strada provinciale tra Portoferraio e Procchio all’altezza del Capannone. Il ragazzo di 17 anni, residente a Campo, alla guida dello scooter che ora si trova in gravi condizioni all’ospedale di Pontedera. E la donna di 61 anni alla guida dell’auto contro la quale è andato a scontrarsi il motorino. Un urto violento che ha sbalzato il ragazzo a diversi metri di distanza nella scarpata a bordo strada. Gli esami, disposti dai carabinieri di Portoferraio intervenuti sul luogo dell’incidente, hanno fatto rilevare un livello di 0,94 grammi per litro di alcool per la donna che quindi è stata denunciata per guida in stato di ebbrezza. Il minorenne sullo scooter, che aveva da poco preso il patentino, nel sangue aveva un livello di soli 0,10 grammi per litro. Ma in base alle nuove norme non avrebbe potuto bere alcolici prima di mettersi alla guida e quindi anche lui è stato segnalato all’autorità giudiziaria. Sulla dinamica dello scontro sono tutt’ora in corso accertamenti. Ma quello che preoccupa, al di là delle responsabilità, sono le condizioni del diciassettenne. La prognosi rimane riservata e le sue condizioni sono stazionarie. Il ragazzo è tenuto sotto stretta osservazione nel reparto di rianimazione dell’ospedale. Attorno a lui i familiari ma anche i tanti amici e compagni di scuola che sperano di vederlo presto tornare a casa. CORRIERE DI VITERBO Ubriaco picchia moglie e figlia. Romeno bloccato mentre tenta la fuga e rinchiuso a Regina Coeli. ROMA18.05.2011 I carabinieri della stazione Roma Tor Vergata hanno arrestato un romeno di 42 anni con l’accusa di lesioni personali aggravate e maltrattamenti in famiglia. L’uomo è stato sorpreso in casa mentre ubriaco al culmine dell’ennesima lite familiare, per futili motivi stava prendendo a schiaffi e pugni la moglie 30enne e la figlia 13enne, entrambe romene. I militari intervenuti, a seguito di segnalazione giunta al 112, hanno bloccato l’uomo, lo hanno ammanettato e portato in caserma. La donna e la figlia sono state accompagnate al vicino ospedale per essere medicate, poi dimesse con 10 e 7 giorni. Il marito è stato portato a Regina Coeli IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE LA REPUBBLICA Alcol e droga, offensiva dei vigili 17 maggio 2011 — pagina 7 sezione: BARI IL PROGETTO si chiama "BariSiCura" e prevede il potenziamento di alcune attività di controllo da parte della polizia municipale, soprattutto nelle ore serali e notturne, durante la movida. Il piano sarà presentato questa mattina dall’amministrazione comunale ai rappresentanti sindacali della polizia municipale. Per il momento si tratta di una bozza di progetto. Otto pagine per spiegare, in alcuni capitoli, quali saranno le attività che da maggio alla fine dell’anno dovranno essere potenziate. La prima voce è quella che riguarda la prevenzione del fenomeno della guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Nel 2010 i controlli effettuati sono stati 300. Lo standard che dovrebbe essere raggiunto è di 1000 verifiche: 360 le unità che, secondo il piano, dovrebbero essere coinvolte in questa attività. Ovviamente è previsto anche il potenziamento delle presenze nella centrale operativa che coordinerà gli interventi. Un altro capitolo è sul «controllo dell’area del centro storico», il centro della città, spesso teatro di manifestazioni ed eventi. Il compito dei vigili urbani sarà quello di «assicurare il decoro, contrastare i fenomeni di degrado». E poi, così come contenuto in un altro capitolo del piano, i controlli interesseranno attività commerciali, circoli provati per «verificare il rispetto delle ordinanze sindacali, degli orari di chiusura della somministrazione di bevande alcoliche». Nel 2010 le ispezioni sono state più di mille, il nuovo standard prevede 4.480 ore di pattugliamento. L’obiettivo, in questo caso, è quello di «limitare le situazioni di disturbo alla quiete pubblica, la somministrazione incontrollata da alcool e il consumo di tabacco all’interno dei locali». Il progetto "BariSiCura" prevede anche il rafforzamento della presenza dei vigili urbani davanti alle scuole al momento dell’ingresso e dell’uscita dei bambini. Per il piano l’amministrazione comunale ha stanziato un milione di euro. Gli agenti della polizia municipale praticamente saranno incentivati al lavoro notturno e domenicale con una quota di straordinario. Ma i sindacati preannunciano alcune obiezioni di natura contabile. La pianta organica, dopo numerosi pensionamenti, infatti, non è stata aggiornata. IL TIRRENO Sorpreso al volante ubriaco MARTEDÌ, 17 MAGGIO 2011 FUCECCHIO. Sabato scorso intorno alle ore 15.30 una pattuglia della Polizia municipale di Fucecchio ha notato un autoveicolo procedere a zig zag in località Mandriale. Gli agenti hanno seguito la macchina e giunti nella frazione di Galleno lo hanno fermato e sottoposto il conducente al test alcolemico dal quale è risultato che stava guidando dopo avere bevuto troppo: l’uomo infatti è risultato positivo al test con un valore di 0.89 g/l (mentre il limite massimo fissato dalla legge è di 0,50 g/l). Gli agenti della polizia municipale fucecchiese hanno quindi immediatamente ritirato la patente e denunciato alla procura della repubblica di Firenze l’automobilista per il reato di guida in stato di ebbrezza alcolica. IL TIRRENO Alcol alla guida, ritirate 5 patenti 17 maggio 2011 — pagina 02 sezione: Cecina CECINA. Altre cinque patenti ritirate per l’alcol. Nell’ultimo fine settimana, nell’ambito dei servizi finalizzati a prevenire il fenomeno della guida in stato di ebbrezza, i carabinieri hanno effettuato numerosi controlli nel corso dei quali sono state sospese cinque patenti di guida in quanto i conducenti si erano messi alla guida avendo ingerito bevande alcoliche in quantità superiore al limite consentito. Le cinque persone, di età ricompresa fra i 20 ed i 40 anni, sono state sorprese con un tasso alcolemico di fra 1,10 e 1,30 grammi di concentrazione di alcol per litro di sangue. Con l’arrivo della bella stagione i controlli dei carabinieri saranno sempre maggiori. IL CORRIERE ADRIATICO La polizia ritira 11 patenti 18.5.11 Porto Sant’Elpidio Tredici persone sono state trovate alla guida dell’auto in stato di ebbrezza. Undici le patenti ritirate. Oltre cento i punti decurtati e sanzionate altre sette violazioni al codice della strada. E’ questo il risultato di ancora una notte di controlli che ha visto in azione tra sabato e domenica le pattuglie del distaccamento di Amandola. I controlli sono scattati lungo la dorsale dell’Adriatica nel tratto compreso della nuova provincia di Fermo e in particolare nel territorio di Porto Sant’Elpidio. Durante i controlli sono state sanzionate tredici persone per guida in stato di ebrezza alcolica mentre erano lungo la Statale 16 alla guida dell’auto. Per i casi peggiori è quindi scattato immediato il ritiro della patente. Undici in tutto i documenti ritirati ad altrettanti automobilisti mentre durante tutta la serata di lavoro sono stati decurtati dalle patenti 132 punti e contestate altre 7 violazioni al codice della strada. ANCHE SULLE PISTE DA SCI C’è IL PERICOLO D’INCONTRARE PERSONE SOTTO L’EFFETTO DI SOSTANZE ALCOLICHE ALTO ADIGE Sulle piste 100 furti e 6 mila incidenti Il bilancio dei carabinieri: gli sciatori più pericolosi sono gli under 20 di Susanna Petrone 14.5.11 - BOLZANO. Centoventicinque furti, nove persone decedute, quasi 6.500 interventi di soccorso: questo il bilancio della stagione sciistica che è appena terminata dei carabinieri in Alto Adige. I dati sono stati presentati dal comandante provinciale dell’Arma, colonnello Andrea Rispoli, soddisfatto del lavoro dei suoi uomini, 79 in tutto, che per quasi sei mesi hanno controllato 29 comprensori sciistici. Numerosi, dunque, i furti - soprattutto di attrezzatura sciistica, ma anche cellulari e portafogli - registrati durante l’ultima stagione. Costante anche il problema che riguarda l’omissione di soccorso dopo uno scontro in pista. Quindici persone sono state denunciate perché fermate ubriache mentre scendevano a valle sugli sci, diciassette erano sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, sei uomini sono finiti nei guai perché scoperti mentre esercitavano abusivamente la professione di maestro da sci; centoquindici i bambini e gli infortunati dispersi, ma poi ritrovati sani e salvi dagli uomini dell’Arma. Il picco di infortuni è stato registrato soprattutto di domenica (1.079 il dato record in un solo giorno), mentre - statisticamente parlando - sono soprattutto gli sciatori tra gli 11 ed i 20 anni ad essere i più «pericolosi» sulle piste da sci (1.524 i feriti). Nove, dunque, le persone decedute. Cinque per cause naturali, mentre in quattro casi per cause accidentali: tre delle vittime avevano perso il controllo degli sci finendo fuori pista e scontrandosi con un albero, mentre in un caso la ragazza è deceduta dopo che il fidanzato l’aveva accidentalmente urtata. Il giovane venne poi indagato per omicidio colposo. In oltre 250 casi i carabinieri sono dovuti intervenire a causa di malori improvvisi sulle piste. Il colonnello Rispoli ha raccontato un episodio avvenuto presso il comprensorio sciistico «Skiarena Monte Chiusetta» in valle Aurina: un uomo è stato soccorso dai carabinieri in servizio, Martin Sapelza e Christian Werner Costa, che hanno usato il defibrillatore per far partire nuovamente il cuore dello sciatore. Non solo: i due carabinieri hanno proceduto con la rianimazione applicando l’ossigenazione forzata prima che arrivasse l’elisoccorso. Il lavoro dei carabinieri è stato premiato dall’organizzazione «Skiareatest» di Innsbruck che ogni anno valuta 40 comprensori tra Germania, Austria, Svizzera, Italia e Slovacchia. Il premio - consegnato al tenente Christian Spagnuolo e al maresciallo Jägeregger - è andato ai comprensori «Obereggen» e «Senales», i quali secondo la commissione sono risultati essere tra i più efficienti per quanto riguarda la vigilanza e il soccorso svolto da parte delle forze dell’ordine. Il colonnello ha infine concluso ricordano l’ottima collaborazione con il 118, il soccorso alpino e le altre forze dell’ordine.
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