Foto Coraggio – archivio Asaps (ASAPS), 2 agosto 2008 – Viaggiavano per strada come dei veri “pirati” e poi, al momento delle contravvenzioni, e decurtazione punti, esibivano la patente di una persona defunta. Immediatamente si potrebbe pensare che gli artefici di questo “stratagemma” anti-multe siano dei giovani patentati che amano “l’ebbrezza” insita nell’infrangere le regole. Ebbene no, i due autori sono dei maturi professionisti piacentini, di 50 e 70 anni. Così i due parcheggiavano su aree riservate a persone disabili o in divieto di sosta, oppure superavano, senza troppe preoccupazioni, i limiti di velocità. All’arrivo della contravvenzione si presentavano dalle forze dell’ordine ed esibivano il documento di guida del “caro estinto”. Alla fine però, l’inganno è stato scoperto e i due sono stati denunciati per falso ideologico in atto pubblico. A smascherarli è stato l’atto di sospensione del documento, a causa dell’esaurimento dei punti, spedito dalla Motorizzazione alla Polizia Stradale. Dopo un controllo più approfondito i “Centauri” si sono resi conto che l’intestatario della patente, al momento delle contestazioni, era deceduto da tempo. Ne è nata un’indagine che ha permesso agli agenti di Polizia Giudiziaria di risalire ai professionisti piacentini, che, davanti all’evidenza, non hanno potuto far altro che confessare le loro colpe. Ora dovranno pagare tutte le contravvenzioni, evitate grazie alla “buonanima”, naturalmente con relativa decurtazione di punti. (ASAPS)
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