LO STUDIO Giovani e alcol, meglio i genitori «proibizionisti» Rischio di abuso più alto per gli adolescenti a cui è consentito bere sotto la supervisione di mamma e papà 20.5.11 - MILANO – Molto meglio bandire completamente l’alcol dalla vita degli adolescenti che consentire loro di bere qualche sorso sotto l’occhio vigile di mamma e papà. Essere più morbidi e permissivi, magari con l’intento di insegnare a bere in maniera responsabile, in realtà aumenta il rischio di abuso. A dirlo sono i ricercatori dell’università del Minnesota che, con un nuovo studio pubblicato sul , sembrano proclamare la vittoria del “genitore-proibizionista” sul “genitore-amico”. DUE SCUOLE DI PENSIERO – Quando si parla di giovani e alcol, in genere si scontrano due scuole di pensiero. Da un lato ci sono i genitori che scelgono la “tolleranza zero”, mentre dall’altro ci sono quelli che pensano che se il figlio deve proprio bere, allora è meglio che lo faccia a casa sotto il loro controllo. Per capire quale delle due strategie fosse quella vincente, i ricercatori del Minnesota hanno messo a confronto giovani americani e australiani, agli antipodi per quanto riguarda l’educazione al consumo di alcol: mentre per i primi vige il divieto assoluto di acquistare e consumare alcolici fino ai 21 anni, per gli altri la vita è un po’ più facile. In Australia, infatti, fino al 50% dei giovani bevitori afferma di aver ottenuto gli alcolici proprio dai genitori, e lo stesso governo nel 2001 ha pubblicato delle linee guida (revocate nel 2009) in cui si suggeriva ai minorenni (per cui è vietato l’acquisto di alcolici) come bere in maniera responsabile, per esempio facendolo sotto la supervisione di un adulto. LO STUDIO – I ricercatori hanno messo sotto la lente quasi mille ragazzini australiani e altrettanti americani, tutti di età compresa fra i 12 e i 13 anni: dopo aver compreso quale fosse il modello educativo proposto dai genitori, sono andati a vedere come si evolveva il consumo di alcolici nell’arco di tre anni. Ed è proprio dall’elaborazione di questi dati che è emersa la vittoria della linea più dura. «All’inizio dello studio – scrivono i ricercatori – l’uso di alcolici tra gli studenti australiani (59%) era significativamente più alto rispetto agli americani (39%). Durante il secondo anno, aveva bevuto con i genitori il 67% degli australiani, contro il 35% dei giovani americani. Nel terzo anno di studio, il tasso di consumo alcolico è salito fino al 71% in Australia e al 45% in America. Inoltre, il 36% degli studenti australiani ha ammesso di aver sperimentato le conseguenze negative dell’alcol (come incidenti, malori o risse), contro il 21% degli statunitensi». Indipendentemente dalla nazionalità, comunque, è apparsa chiara la relazione tra permissività della famiglia e maggior pericolo di abuso. MEGLIO IL PROIBIZIONISMO – Lo studio demolisce così l’idea che far bere i giovani sotto il controllo dei genitori possa in qualche modo aiutarli ad approcciare l’alcol in maniera più consapevole. «La possibilità per i ragazzi di bere sotto la supervisione degli adulti – commentano gli esperti dell’università del Minnesota – ha portato ad un maggiore uso e abuso di alcol in entrambi i Paesi presi in esame. Questi risultati ci dicono che le politiche dei governi non devono incoraggiare i genitori a bere con i figli, né a supervisionare l’uso di alcol. Anche quando un adolescente ha già iniziato a consumare alcolici, la supervisione dell’adulto sembra peggiorare la situazione». NO ALLE MEZZE MISURE - Bianco o nero, giusto o sbagliato: per gli adolescenti, si sa, non esistono le mezze misure. Per farsi capire da loro, quindi, bisogna essere forti e decisi. «I ragazzi – sottolinea Barbara J. McMorris, coordinatrice dello studio - hanno bisogno di genitori, e non di compagni di bevute. Gli adulti devono perciò mandare dei messaggi molto chiari». Come dire, insomma, che è inutile spiegare a parole che l’alcol può essere pericoloso se poi non si fanno seguire dei fatti concreti. Elisa BusonIL PRESIDENTE DELL’AIS (Associazione Italiana Sommelier) SI E’ STANCATO DI SENTIR PARLARE MALE DEL VINO… IL PICCOLO Giornata del vino 19 maggio 2011 — pagina 42 In contemporanea in tutta Italia, si terrà la prima Giornata della cultura del vino organizzata dall’Associazione Italiana Sommelier. Anche in Friuli Venezia Giulia l’Ais propone l’evento attraverso un Convegno che si terrà a Villa di Toppo Florio in Buttrio, autentico gioiello dell’architettura nobiliare settecentesca. Dalle 10 alle 13 di sabato nel prestigioso salone consiliare, vari relatori dibatteranno sul tema vino. Un incontro a tutto tondo per illustrare la storia, la cultura millenaria e la positività del vino. Un evento fortemente voluto dal neo presidente nazionale Ais Antonello Maietta e da tutto il consiglio nazionale dell’associazione per ridare al vino la centralità che si merita. «Poiché la sua immagine- come sostiene Maietta - troppo spesso è stata lesa dal battente, devastante e generico legame tra i termini alcol e morte. Non sarà forse giunto il momento di dire a tutti, con la serenità che ci contraddistingue e i termini pacati del nostro lessico, ma con inconsueta fermezza che, almeno noi, ci siamo un po’ stancati?».(*) (*)Nota: borse farebbero bene a leggere “La casta del vino” di Enrico Baraldi e Alessandro Sbarbada ed. Eretica in uscita tra qualche mese.
PROMOZIONE DEL BERE MODERATO E RESPONSABILE LA TRIBUNA DI TREVISO Alcol e giovani, firmato il patto 19 maggio 2011 — pagina 33 sezione: Provincia PIEVE DI SOLIGO. Esauriti i fondi destinati dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali al progetto socio-sanitario «Sibilla», il comune di Pieve di Soligo conferma il proprio impegno sui giovani ed il «bere moderato e responsabile», proseguendo nelle attività varate nel corso del 2010. Così, dopo la sottoscrizione di un «Patto di corresponsabilità per la promozione del bere responsabile nella comunità», a breve verrà realizzato un manuale-guida sul rapporto con gli alcolici da distribuire ai giovani del comprensorio. Il progetto Sibilla, affidato dalla Regione al dipartimento per le dipendenze della Uls 7, aveva coinvolto nove comuni e 23 gruppi di volontariato del Quartier del Piave e Vallata, formando 47 persone e coinvolgendo 46 giovani studenti sui comportamenti e le misure da adottare contro l’abuso di alcolici nel territorio. «Il nostro obiettivo, nell’ottica del miglioramento della salute e dello stile di vita dei cittadini, dei giovani in particolare, non è mai stata l’astensione totale - precisa l’assessore pievigino ai servizi sociali, Rosalisa Ceschi - ma il bere moderato e consapevole(*) Per questo stiamo cercando di educare a conoscere i limiti, le norme e la pericolosità dell’abuso di alcolici, orientando i giovani, ma anche gli adulti, verso la qualità di ciò che si beve, senza cedere alla quantità». Educare e prevenire, dunque, secondo un più ampio senso di responsabilità e cittadinanza attiva. Per questo, amministrazioni, pro loco, alpini e gruppi di volontariato hanno sottoscritto il «Patto di corresponsabilità per la promozione del bere responsabile» che si concretizzerà nella realizzazione di una sorta di guida all’uso, a disposizione di tutti i giovani bevitori. Il patto è stato sottoscritto dai nove comuni della zona e, tra gli altri, anche dalla cantina Rizzetto di Moriago e dall’osteria «Al contadin» di Combai.(**) (g.z.) (*)Nota: è difficile stabilire quando finisce il bere moderato ed inizia il bere irresponsabile. Per questo si cerca di parlare di “consumo” di bevande alcoliche e di sottolineare che qualsiasi “consumo è un rischio”. (**)Nota: questo patto promuove il bere e non la salute!!!SENTENZA DELLA CASSAZIONE Giurisprudenza di legittimità Ubriaco fermo al parcheggio con motore acceso: scatta il sequestro dell’auto (Cass. Pen., sez. IV, 4 maggio 2011, n. 17238) (Nota di Simone Marani) Sì al sequestro per guida in stato di ebbrezza anche se l’automobile è parcheggiata con motore acceso. E’ quanto ha stabilito la Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione con la sentenza 4 maggio 2011, n. 17238 con la quale si afferma come anche il parcheggio rientri nella nozione di "circolazione". Il caso vedeva un soggetto trovato, a seguito di un controllo, in evidente stato di ebbrezza alcoolica, seduto al posto di guida all’interno di una vettura in moto, con le luci anabbaglianti accese, con le mani sul volante e la cintura di sicurezza allacciata, in procinto di partire con la macchina. Secondo l’opinione del giudice nomofilattico è del tutto irrilevante, ai fini dell’accertamento della responsabilità penale la circostanza secondo cui, al momento del controllo, l’auto non si fosse ancora mossa, in quanto, il concetto di circolazione di un veicolo non può esaurirsi alla fase dinamica del mezzo, ma deve intendersi riferibile anche alle fasi di sosta, che ugualmente ineriscono alla circolazione. Infatti, l’atteggiamento del soggetto, non lascia dubbi non solo sul suo sopraggiungere a bordo dell’auto sul luogo della sosta, ma anche in ordine all’intenzione del medesimo, una volta avviato il motore e postosi ai comandi del veicolo in assetto di guida, di ripartire. Intento, quest’ultimo, come specificato dai giudici di legittimità, solo a causa dell’intervento dei militari, determinati a bloccare il mezzo in quanto ben consci delle condizioni di alterazione psico-fisiche dell’indagato e dei conseguenti rischi che potevano derivare dalla circolazione del veicolo. Da AltalexRESPINTA LA RICHIESTA DI SOSPENSIVA REPUBBLICA-ROMA Tar del Lazio, confermato il no all’alcol divieto di bere all’aperto dopo le 23Respinta la richiesta di sospensiva avanzata dalla società Caffè Mameli. Alemanno: "E’ un segnale importante per continuare a garantire nel miglior modo la sicurezza dei cittadini, rafforzando la nostra capacità d’azione nella tutela dell’ordine pubblico" di PAOLO BOCCACCI Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta, avanzata dalla società Caffè Mameli, di sospensione dell’efficacia dell’ordinanza "antialcol" emanata dal sindaco Gianni Alemanno il 30 marzo. Il tribunale amministrativo ha riconosciuto l’esistenza dei presupposti di urgenza e contingibilità dell’ordinanza, dettata da fatti "connessi a comportamenti aggressivi e violenti - si legge nel provvedimento del Tar - dipendenti dal consumo di bevande alcoliche al di fuori degli esercizi commerciali". L’ordinanza prevede il divieto di somministrazione e vendita di bevande alcoliche per l’asporto o il consumo fuori dai locali a partire dalle 23, ed è vietato il consumo tout court dalle 23 alle 6 del mattino. "La decisione del Tar conferma quanto già espresso in un parere dell’Avvocatura capitolina" dichiara il capo dell’avvocatura di Roma Capitale, Andrea Magnanelli. "La sentenza n. 115 della Corte Costituzionale non comporta in modo automatico il venir meno delle ordinanze del sindaco - conclude Magnanelli - in tema di sicurezza e ordine pubblico. Queste devono invece essere esaminate caso per caso". "Il pronunciamento del Tar, che ha respinto la richiesta di sospensione dell’ordinanza antialcol, dimostra il valore del nostro provvedimento" ha detto il sindaco Alemanno "E’ inoltre un segnale importante per continuare a garantire nel miglior modo la sicurezza dei cittadini, rafforzando la nostra capacità d’azione nella tutela dell’ordine pubblico salvaguardando allo stesso tempo il diritto di tutti coloro che scelgono le strade della movida romana per divertirsi".QUALCHE AVVOCATO DIFENSORE SOSTERRA’ CHE L’ETILOMETRO ERA SICURAMENTE GUASTO IN QUANTO NON PUO’ SEGNARE UN VALORE COSI’ ALTO! IL MATTINO DI PADOVA Fermato al volante con 6,71 g/l di alcol nel sangue Ai carabinieri dice: "Ho bevuto solo acqua" Un giovane di Piove di Sacco è stato fermato l’altra notte a Padova. Era transitato a forte velocità con il semaforo rosso in riviera San Benedetto. Ritirata la patente e tolti 15 punti, maxi-multa in arrivo 16 novembre 2010 - PADOVA . Aveva un tasso di alcol nel sangue 13 volte superiore al consentito. Una volta e mezza oltre ciò che i medici definiscono come coma etilico. Dovrà utilizzare per un bel po’ mezzi alternativi ad auto e scooter S.S., 30 anni, di Piove di Sacco, che la notte scorsa è stato bloccato e controllato dai carabinieri in via Santa Maria in Vanzo a Padova. Il giovane, alle 3 di notte, a bordo di una Audi A3, è transitato a forte velocità con il semaforo rosso in riviera San Benedetto, senza accorgersi che fermo sul ponte dei Tadi c’era un equipaggio della Radiomobile dei carabinieri, che ha iniziato ad inseguirlo. Una volta bloccato a Città Giardino, il giovane ha cominciato a urlare contro i militari, dicendo che perdevano tempo con lui che lavorava invece che pensare agli spacciatori, che aveva sei avvocati che lo avrebbero difeso e che aveva bevuto solo acqua. Affermazione smentita dell’etilometro che ha registrato 6,71 grammi di alcol per litro di sangue (il limite per legge è 0,5 g/l). Al giovane (denunciato) è stata ritirata la patente, tolti 15 punti e comminata una sanzione il cui importo deve essere ancora calcolato. Ma che sarà sicuramente consistente. L’auto non gli è stata sequestrata (ai fini della confisca) perché intestata alla madre.L’ESPERTO «Livelli di questo genere sono incompatibili con la vita» Venerdì 20 Maggio 2011, (F.Capp) «Livelli di questo genere sono solitamente incompatibili con la vita. È un’osservazione casuale ma preziosa per capire i limiti in cui un cervello e un corpo possono arrivare a sopportare sostanza tossica. È sorprendente che riuscisse non solo a guidare l’automobile, ma anche a vivere». È il commento a caldo di Luigi Gallimberti, professore di psichiatria delle tossicodipendenze all’università di Padova. Psichiatra dalla formazione psicoanalitica e tossicologo medico, dirige la Tossicologia clinica delle farmaco-dipendenze dell’Azienda ospedaliera universitaria. Gallimberti è autore del libro "Il bere oscuro" (Bur) nelle cui pagine spiega, basandosi sulle più recenti scoperte scientifiche, come e perché c’è chi distrugge la propria vita con l’alcol. «In genere con 4,5 di alcolemia si va incontro al coma e alla morte, è da verificare - consiglia il professore - che non ci siano stati errori di misurazione: Un tasso del genere non l’avevo mai sentito».IL LAVORO DELLE FORZE DELL’ORDINE LA NAZIONE Alcol, cento patenti ritirate(*) Tutti i dati della polizia In occasione della Festa della polizia vengono forniti alcuni numeri sulle attività. Sabato la celebrazione a Santa Maria della Scala Siena, 19 maggio 2011 - Sono state 54.465 le persone identificate nell’ultimo anno dalla polizia di Siena, di cui 86 arrestate e 481 denunciate in stato di libertà, con 116 patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza, 197 le carte di circolazione ritirate e 5.677 le sanzioni al codice della strada contestate. Sono solo alcuni dei numeri del bilancio dal 1/o maggio 2010 al 30 aprile 2011 stilato dal questore di Siena Giancarlo Benedetti, a pochi giorni dalla Festa della Polizia, che a Siena sarà celebrata sabato alle 10,15 nella sala San Pio del complesso museale Santa Maria della Scala in occasione del 159/o anniversario della sua fondazione. Durante l’anno la Divisione Anticrimine ha emesso 223 provvedimenti, di cui 134 fogli di via, 49 avvisi orali, 33 daspo, 2 ammonimenti per stalking e 5 provvedimenti di altre misure restrittive. L’Ufficio Immigrazione ha emesso 87 provvedimenti di espulsione, 61 ordini del questore nei confronti di stranieri clandestini, 9851 permessi di soggiorno rilasciati o rinnovati, rifiutandone 210 per mancanza dei requisiti, con 4 richieste di asilo politico ancora in corso di valutazione e 77 controlli a internet point. La Divisione Amministrativa e Sociale ha rilasciato o rinnovato 12889 passaporti e documenti validi per l’espatrio, 296 licenze di Polizia e 2185 porti di fucile per caccia, revocando o rifiutando 62 porti d’armi e contestando 79 sanzioni amministrative. La Polizia Ferroviaria ha effettuato 692 servizi di scorta e l’Ufficio di Gabinetto ha emesso 1680 ordinanze. Nell’occasione delle celebrazioni, sabato sara’ allestita dalle 11,15 alle 17 al Santa Maria della Scala la mostra ’Dall’esercito romano alla Polizia di Stato: difendere la comunita’ ieri e oggi’ con ingresso gratuito, mentre alcuni stand all’esterno esporranno strumenti e mezzi usati dalla polizia. (*)Nota: in un anno. Potrebbero essere cento possibili contatti con i Club.ASCA SICUREZZA STRADALE: CONTROLLI CC A ROMA, RITIRATI 14 MEZZI E 12 PATENTI Roma, 20 mag - Dodici patenti, 9 carte di circolazione e 14 mezzi sequestrati. Ben 123 contravvenzioni elevate e 280 punti di patente decurtati. Questo l’esito dei servizi di controllo alla circolazione stradale da parte dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma sulle principali vie di comunicazione della Capitale. I militari ancora una volta avvalendosi degli etilometri e dei ’’drug-test’’ in dotazione, hanno effettuato numerosi accertamenti per verificare lo stato psico-fisico degli automobilisti. Il bilancio delle ultime ore di controlli ha portato alla denuncia di 12 persone, sorprese a guidare i loro mezzi, auto o motocicli, con tassi alcolici superiori al consentito o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o in qualche caso senza la patente di guida. Nel corso dei vari controlli i militari hanno denunciato un italiano di 31 anni, per non aver ottemperato al foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno a Roma mentre, un minorenne romano e’ stato sorpreso alla guida di un ciclomotore rubato e anche con il contrassegno identificativo rubato. I militari lo hanno dovuto inseguire, perche’ non si e’ fermato all’alt dei militari, per alcune centinaia di metri fino a quando, a causa di una brusca manovra e’ andato a sbattere contro un auto in sosta. com-map/sam/alfLE SOLITE LAMENTELE DEGLI ESERCENTI CORRIERE DEL VENETO – TREVISO Alcol a minori: «Impossibile controllare» Lo scontrino inguaia il «vicino» della Finanza Venerdì 20 Maggio, 2011 TREVISO — La lotta alle sagre è solo cominciata. Ieri pomeriggio in una gremita sala si riunita la Fipe per gli stati generali dei pubblici esercizi, con il convegno «Da controllori a controllati» . La categoria mette sotto accusa gli stand delle feste paesane le strutture che si definiscono agriturismo pur non avendone requisiti. E che, secondo i relatori, non sono soggette ai controlli dovuti. Condizioni igieniche, scontrini fiscali, condizioni del lavoro. Da queste considerazioni è partito l’appello: Occorre usare gli stessi pesi e le stesse misure nei controlli verso tutte le categorie» . I rappresentanti delle forze dell’ordine e delle istituzioni trevigiane si sono trovati d’accordo nell’implementare la vigilanza per garantire la sicurezza sia negli esercizi che per i clienti. Un altro tema del convegno è stato quello degli alcolici venduti ai minori di 16 anni: il locale è soggetto a forti multe, e l’episodio può finire anche in tribunale. «Non si può scaricare il controllo sugli esercenti -ha detto Franco Zoppè, presidente di Fipe Treviso -. Non è facile per chi lavora controllare l’età, e non abbiamo titolo per chiedere la carta d’identità. Bisogna capire la buona fede. Ci sentiamo nel mirino» (*). Quella dello scontrino è una questione che preme molto soprattutto sul consumatore. «Il 50 per cento delle segnalazioni al nostro comando sono di questo genere -spiega il comandante della guardia di finanza provinciale Claudio Pascucci -. I consumatori segnalano al 117 i locali che non emettono lo scontrino, o che ne emettono uno non fiscale. La gente sollecita i controlli» . In questo modo ogni cittadino conduce la sua piccola lotta all’evasione quotidiana. «L’evasione fiscale è molto sentita -continua Pascucci -. La multa è da 170 euro, ma il giudizio dei clienti pesa molto più della sanzione» . (*)Nota: ogni lavoro ha le sue difficoltà. Chi non è capace di fare il proprio dovere cambi mestiere! Non hanno titolo nemmeno a versare da bere ai minorenni!!!COME VEDETE ANCHE IL SANTO PATRONO PUO’ ESSERE OCCASIONE PER BRINDARE. IL CENTRO Vodka a 2 minori, bar nei guai 19 maggio 2011 — pagina 36 sezione: Cronaca PENNE. La sera del 7 maggio, giorno di grande festa a Penne per le celebrazioni legate al Santo Patrono, due ragazzini di 14 e 16 anni si sono ubriacati per bene in un bar paninoteca. Hanno mandato giù 12 bicchieri di alcolici. Il barista li ha serviti versando loro vodka e sambuca a volontà, senza preoccuparsi del fatto che si trattasse di minorenni. I due giovani sono finiti in ospedale e il titolare del locale è stato denunciato. La gran bevuta non è passata inosservata. I carabinieri della compagnia di Penne, coordinati dal capitano Massimiliano Di Pietro, sono stati informati della anomala somministrazione di alcolici ai minorenni avvenuta nel locale. E considerato che la legge vieta di servire bevande del genere a chi ha meno di 18 anni, sono stati avviati gli accertamenti per capire cosa fosse accaduto. E’ emerso così, in base a quanto riferisce proprio Di Pietro, che durante quella serata di festa particolare per il centro vestino, i due ragazzini hanno chiesto e ottenuto 12 bicchieri (e non bicchierini) di vodka e sambuca. L’alcol ha avuto un effetto violento sui due baby assuntori, che sono stati costretti a rivolgersi all’ospedale per un principio di intossicazione alcolica. Sono rimasti una notte sotto osservazione, poi sono tornati a casa, ma il lavoro dei militari dell’Arma è proseguito e si è arrivati alla denuncia del titolare del bar per somministrazione di alcol a minori. Il bar paninoteca, poi, rischia la chiusura temporanea, considerato che i carabinieri hanno avanzato una proposta in tal senso. Di Pietro annuncia che si tratta del primo di una serie di controlli che hanno uno scopo preventivo nei confronti dei giovani, ma mirano anche a contrastare la condotta illecita dei locali. Proprio nei giorni scorsi, tra l’altro, sempre a Penne è stata multata un’altra attività (3.000 euro) per la mancata esposizione dei prezzi e della tabella alcolemica. I carabinieri hanno anche arrestato un 33enne, S.T., che deve scontare una pena di un anno e 9 mesi per spaccio di stupefacenti e induzione all’uso di droga.
Flavia Buccilli
A PADOVA INVECE DANNO GRANDE IMPORTANZA ALLO SPRITZ CORRIERE DEL VENETO – PADOVA Gli spritz si spostano sulle mura. Parte la delocalizzazione e torna il Botellon in Prato. Comune in allerta Venerdì 20 Maggio, 2011 PADOVA -Ancora meno di una settimana. E, come accade annualmente ormai dal 2006, prenderà corpo la «delocalizzazione» estiva dello spritz. Mercoledì prossimo 25 maggio, infatti, aprirà i battenti il Bastione 44 ai Giardini dell’Appiani in via Marghera. Ad organizzare il tutto, non solo con la presenza di cinque bar-gazebo in funzione dalle 19 alle 2 di notte, ma anche con la possibilità di frequentare le mura cittadine durante il giorno, grazie a visite guidate (a piedi o in bicicletta), tornei di ping-pong e calcio balilla, giochi per i più piccoli e servizio di baby-sitter, sarà ancora una volta Federico Contin. Che, dopo la gestione invernale della Golena di via San Massimo, sembra essersi guadagnato la piena fiducia del Comune, in primis dell’assessore alla Polizia Municipale Marco Carrai. Rispetto agli anni scorsi, per preservare il Bastione stesso, gli stand eno-gastronomici sono stati montati verso via Marghera, pur restando l’intera area dei Giardini dell’Appiani a completa disposizione di chi vorrà tirar tardi all’aperto, tra pizza, spritz e birra. La manifestazione, aperta tutti i giorni, durerà fino a sabato 27 agosto e dovrebbe regalare un po’ di sollievo ai residenti del centro storico, già sulle barricate per la consueta «movida» notturna tra Piazze e Ghetto. E mercoledì prossimo, proprio in contemporanea con l’inaugurazione del Bastione 44, è in programma in Prato della Valle il «bottellon» , che lo scorso anno radunò attorno l’Isola Memmia oltre quattromila persone. Giovani e giovanissimi, italiani e stranieri, la maggior parte studenti universitari ed iscritti al progetto Erasmus, pronti fino all’alba a bere alcolici e super-alcolici, rigorosamente portati da casa. Il «bottellon» è ormai un’abitudine consolidata in tantissime città europee, in particolare in quelle (come Padova) sedi di importanti atenei, frequentati dall’intero continente. L’assessore Carrai mette così in guarda i ragazzi che andranno in Prato: «Rispetto alle edizioni passate, che si svolgevano in maniera spontanea e senza preavviso, stavolta sappiamo che l’evento si terrà mercoledì prossimo. E quindi -avverte -controlleremo la situazione con i vigili urbani, specialmente al termine della serata, quando i giovani cominceranno a tornare a casa. Non è escluso che, nelle vie limitrofe al Prato, piazzeremo alcune pattuglie con l’etilometro, per far sì che nessuno si faccia male» . Davide D’AttinoA BOLOGNA I RESIDENTI DENUNCIANO IL COMMISSARIO ED IL PREFETTO CORRIERE DI BOLOGNA – BOLOGNA Caso «movida» in San Francesco «Dura farcela in luoghi così» Venerdì 20 Maggio, 2011 Nessun dramma. «La giustizia farà il suo corso, sono molto serena. Peccato solo perché sono gli ultimi giorni del mio mandato...» . Non si scompone la commissaria Anna Maria Cancellieri davanti alla notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati insieme al prefetto Angelo Tranfaglia in seguito a una denuncia-querela dei residenti di piazza San Francesco. I cittadini accusano lei e il collega Tranfaglia («si vede che la comune appartenenza alla famiglia prefettizia ci unisce anche questa volta» , ironizza la commissaria) di non aver trovato un rimedio alle loro notti insonni, di non aver fatto tutto quello che potevano per riportare i livelli di rumore notturno alla normalità. «Io ho fatto tutto quello che dovevo fare — si difende la Cancellieri — e non ho affatto sottovalutato il problema della movida in alcune zone della città» . Però alza bandiera bianca: «Ritengo sia molto difficile risolvere il problema di quei luoghi. Perché tra il diritto al sonno e il diritto al divertimento, in mezzo ai due ci dovrebbe essere l’educazione della gente e quella purtroppo ormai manca ovunque» . Chiaro che serve una mediazione tra le esigenze di tutti, a sentire la commissaria, ma poi senza senso civico non si va da nessuna parte. «C’è troppo bullismo. Va benissimo sedersi in piazza a bere una birra la sera, ma poi quando ti alzi e vai a casa la bottiglia vuota la butti via. E invece posti come piazza Verdi sono osceni, in certi momenti addirittura repellenti» . «Costituisce motivo di amarezza— ha invece detto il prefetto Angelo Tranfaglia — apprendere dalla stampa l’accusa di colpevole indifferenza del prefetto per il problema del rumore che affligge alcuni cittadini bolognesi. E lo è anche perché il prefetto, per il ruolo e la funzione svolta, avverte fortemente il dovere della massima attenzione e cura nell’operare per la più ordinata e civile convivenza. Anche per quello che riguarda le condizioni di vivibilità del Pratello, il prefetto ha svolto tutti gli interventi e assunto tutte le iniziative che, nell’ambito delle sue competenze, doveva e poteva svolgere e assumere. Di questo siano certi i cittadini di via del Pratello così come tutti i bolognesi» . Da. Cor.L’ANGOLO DELLA GIUSTIZIA UMANA CORRIERE DELL’UMBRIA “ Serve una pena esemplare”. Il sedicenne in sella a uno scooter fu travolto da un’auto: l’uomo era ubriaco. I l padre di Riccardo Fiaschini al processo per la morte del figlio. TODI 20.05.2011 Si è rivissuto un dramma ieri nella sezione distaccata di Todi del Tribunale di Perugia, per i familiari del giovane Riccardo Fiaschini. Lui appena sedicenne era morto in un terribile incidente stradale il 13 luglio del 2009. Con il suo motorino viaggiava in direzione di Sismano lungo la strada provinciale di Montenero quando venne investito da una Fiat Tipo che viaggiava nel senso opposto. Lo schianto fortissimo non lasciò scampo al ragazzo e ferì gravemente l’amico che viaggiava con lui. Al volante della vettura c’era un cittadino rumeno sprovvisto della regolare patente di guida, perché mai conseguita, e con un tasso alcolemico superiore ai limiti previsti dalla legge. L’uomo che all’epoca dei fatti aveva 42 anni venne arrestato ma poi subito rilasciato, per “mancanza dei presupposti di legge per procedere alla richiesta di convalida dell’arresto”. Disposizione che venne accolta con stupore e disappunto da molti cittadini tuderti sconvolti per la vicenda e, in primis, anche dal sindaco Ruggiano. Ieri dopo quasi due anni si è celebrata la prima udienza per fare giustizia su quel tragico giorno di metà luglio. L’uomo si dovrà difendere dall’accusa di omicidio colposo contestatagli dal pubblico ministero come previsto dall’articolo 589 del codice penale. Ad assistere al processo c’erano anche i familiari di Riccardo che, insieme allo zio e alla associazione italiana familiari delle vittime della strada, si sono costituiti parte civile. Questo lo sfogo del papà e della mamma di Riccardo: “Serve una pena esemplare, noi ci aspettiamo questo dal processo che è iniziato oggi. Nessuno ci darà indietro nostro figlio e lo sappiamo purtroppo fin troppo bene - dice con voce ferma - ma chiediamo giustizia. L’uomo che ci ha strappato Riccardo guidava la macchina senza mai aver conseguito la patente, quel giorno aveva un tasso di alcol nel sangue di 1.54 e gli accertamenti sono stati fatti una’ora e mezza dopo l’incidente. Andava per di più a velocità inadeguata rispetto a quel tratto di strada. Chi si mette alla guida in queste condizioni sa per certo che sarà un pericolo per tutti. Sa che può fare del male”. Sono le parole di un padre disperato che orami sente di aver perso tutto: “Niente sarebbe cambiato - continua l’uomo - ma non è mai arrivata una telefonata di scuse da parte dell’uomo per di più non si è mai più fatto vedere, neanche oggi al processo”. Gli occhi diventano rossi e cadono lacrime quando madre e padre dicono insieme: “E’ atroce per un genitore vedere la morte del proprio figlio, noi ora abbiamo uno scopo ed è quello di avere giustizia per il nostro Riccardo. Lui dall’alto ci guarda e ci da la forza per andare avanti”. Una dichiarazione la rilascia anche l’avvocato Gianmarco Cesari che rappresenta al processo l’associazione dei familiari delle vittime della strada. “La morte di Riccardo - dice il legale - è addebitabile a un grave crimine stradale che non lede solo la famiglia del giovane ma anche l’associazione che in Italia rappresenta l’interesse collettivo della vita sulla strada. Per questo siamo presenti al fianco dei genitori con l’apporto di esperienza e solidarietà”. La prossima udienza fissata dal giudice Marco Verola è prevista per il 6 ottobre. Nicola MechelliINIZIATIVE DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE LA CITTA’ DI SALERNO Droga, più casi tra i minorenni 19 maggio 2011 — pagina 17 sezione: Nazionale • Oltre quaranta, solo nei primi tre mesi del 2010, sono i minori indagati per danneggiamento nella provincia di Salerno. Un quadro poco confortante, che è in crescita visto che, nei primi tre mesi del 2009, interessava un numero inferiore di adolescenti e cioè ventisette. E’ in aumento anche il numero di ragazzi fermati per guida senza patente che, se nei primi tre mesi del 2009 risultavano ottanta e nello stesso periodo del 2010 erano novanta. Non è tutto: i minori indagati per l’utilizzo di sostanze stupefacenti sono ventuno, da gennaio a marzo del 2009, e ventiquattro, nei primi tre mesi del 2010 (numero, quest’ultimo, che non tiene conto dei ragazzi in possesso di droghe per uso personale). • I dati allarmanti sono stati resi noti ieri mattina, presso il centro "La Tenda" di via Fieravecchia, dal sostituto procuratore della repubblica presso il tribunale per i minori di Salerno, Angelo Frattini, intervenuto alla presentazione dell’evento conclusivo del progetto "Segnali2 - sensibilizzazione e prevenzione alle dipendenze"(*)(finanziato dalla Regione, in collaborazione con l’Universitá di Napoli Federico II, l’Asl di Napoli, i Sert ed altre associazioni). Il progetto, che ha coinvolto gli studenti del liceo "Regina Margherita", giunto alle battute conclusive ha promosso un’interessante tavola rotonda per concludere il percorso educativo. • «E’ necessario rendere i minori - ha spiegato Frattini - più consapevoli dei danni apportati da alcol e droghe, quali il rallentamento dei riflessi, la tendenza a comportamenti aggressivi e violenti». Poi, riferendosi a qualche anno fa, ha aggiunto: «Rispetto ad alcune statistiche del 2006, l’uso di alcol tra i ragazzi è in crescita. E’ necessario, aumentare i controlli e sensibilizzare i minori che nelle zone di Eboli e dell’Agro nocerino, sono spesso autori di reati simili a quelli commessi dagli adulti». • Ospite dell’incontro di ieri mattina a "La Tenda", moderato dal giornalista Gigi Casciello, il dj Robbie Aniceto, icona della lotta all’alcol nelle discoteche che ha spiegato agli studenti: «Il mio lavoro è diventato una missione: i dj sono i nuovi guru per i giovani i quali devono imparare che il divertimento è dentro di loro, non nelle sostanze artificiali». Invece il responsabile della sicurezza dei locali notturni, Nello Di Giorgio, ha sottolineato come i ragazzi finiscano per rifugiarsi nell’abuso di sostanze come droga e alcol per mancanza di valori. • Entusiaste, le alunne Anna Baratta, Sara Esposito e Ludovica Liguori: «Grazie ad alcuni momenti di teorie e pratica e dopo la visita alla comunitá "La Pagliuzza", abbiamo capito che lasciarsi andare significa addentrarsi in un tunnel dal quale è difficilissimo uscire illesi». Le insegnanti Elvira Iuri e Anna Ricciardi, col responsabile del progetto giovani de "La Tenda", Gianna Metallo hanno dato appuntamento ai ragazzi domenica, alle 20.30, a La Carnale, per una festa che promuoverá il sano divertimento. Marilia Parente (*)Nota: stando al “quadro poco confortante”, sembrerebbe che il progetto non abbia funzionato! UN ALTRO TENTATIVO DI PROPORRE IL VINO COME SORGENTE DI VITA MA IN REALTA’ E’ E RIMANE UNA TRAPPOLA DI MORTE WINENEWS UN PERCORSO UMANO DALL’ECCESSO ALLA COMPRENSIONE DEL VINO E DELLA VITA. È “ASFALTO ROSSO”, LA PELLICOLA FIRMATA DA ETTORE PASCULLI CHE VUOLE SENSIBILIZZARE AI PROBLEMI DELLE GIOVANI GENERAZIONI. TRA I PROTAGONISTI, UN “INEDITO” EDOARDO RASPELLI ROMA - 20 MAGGIO 2011, ORE 13:42 È una sorta di “eno-redenzione” quella vissuta da Alex (Riccardo Sardonè), il protagonista di “Asfalto Rosso”, il film del regista Ettore Pasculli. Pilota di Formula 1, si trova a festeggiare, ubriaco, una vittoria, correndo in auto con la moglie incinta (Susanna Messaggio). E - inevitabile - la tragedia: lo schianto, la moglie perde il bambino e resta sfigurata, lui perde l’uso delle gambe. Inizia lì il percorso di redenzione umana, con la scoperta dei valori positivi della vita. Tra questi, il vino, la cura di un vigneto, la creazione di una bottiglia, il piacere di un sorso di vino e la sua comprensione: un mondo diversissimo e lontanissimo da quello dell’eccesso e della sregolatezza, un mondo dove passare un nettare sul palato serve a comprendere, ad avvicinarsi alla cultura e alla storia dell’uomo. A fare, non a distruggere. Lì, nelle vigne della comunità di San Patrignano, aiutato dall’enologo Eliprando - interpretato dal giornalista enogastronomico Edoardo Raspelli, voce e volto del programma “Melaverde” - Alex rinasce. Il film, promosso dalla Bayer con il patrocinio della Regione Lombardia, e che ha l’obiettivo di sensibilizzare al problema di giovani senza principi e senza limiti nel bere, sarà presentato, a Milano, il 24 maggio, e il 26 maggio sarà di scena l’anteprima, sempre a Milano, Uci Cinemas Bicocca ed uscirà nelle sale in autunno.CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI VINO, BIRRA ED ALTRE BEVANDE ALCOLICHE CORRIERE DELL’UMBRIA Blitz vandalico in piazza Morlacchi, scatta la denuncia. Urla e schiamazzi fino a notte fonda: i residenti protestano. Vettura forzata e riempita di birra. PERUGIA20.05.2011 “L’inferno tutte le sere”: questo il giudizio di alcuni residenti del centro storico. A tanto arriva la loro rabbia per lo stato di confusione e disagio, considerato in continuo aumento in città. L’ultima goccia, che avrebbe fatto traboccare il vaso se non fosse già stato colmo, è rappresentata da quanto accaduto ieri mattina, quando una famiglia residente in Piazza Morlacchi ha ritrovato la propria automobile, parcheggiata accanto alla sede comunale di Palazzo Grossi, forzata e aperta. Non solo: l’interno è stato anche annaffiato di birra e alcolici, tanto che i proprietari hanno dovuto prendere la cautela di condurre letteralmente il veicolo con i guanti per portarlo al lavaggio. Ad aggravare il danno, il fatto che la macchina fosse parcheggiata - provvista del regolare permesso - sugli spazi riservati ai portatori di handicap. Un ulteriore segno di inciviltà, secondo i residenti della zona, che già da tempo protestano per la situazione generale. L’accaduto, denunciato ai carabinieri, sarebbe l’esempio lampante di una situazione invivibile. Secondo alcuni residenti, che preferiscono restare anonimi, la zona di Piazza Morlacchi si sarebbe trasformata, negli ultimi anni, in un quartiere invivibile, tanto che varie famiglie si sarebbero già trasferite fuori dal centro storico. Causa dei maggiori disagi sarebbero le urla e gli schiamazzi provenienti dai locali della piazza, aperti fino a tardi. Così come la musica alta fino alle 2 di notte, la strada pubblica spesso ingombra di gente che beve e la sporcizia che rimane la mattina. “Le fioriere messe davanti alla biblioteca umanistica, che avrebbe dovuto essere il vanto di questo quartiere - spiega un residente - sono sempre piene di bottiglie: una situazione indecente”. C’è chi vive questa situazione anche con timore. “C’è gente che schiamazza e beve dalle 8 di sera fino alle 2 di notte - prosegue il residente - e se la gente non viene in centro non è perchè qui non c’è niente, ma perchè ha paura. Ci impediscono di vivere: di notte non si può dormire e anche di giorno viviamo in una situazione di inciviltà”. Eirene Mirti |
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