(ASAPS)
COLOMBO (SRI LANKA) – È di almeno 50 vittime, il bilancio
provvisorio purtroppo destinato a salire, del terribile incidente
stradale/ferroviario avvenuto alcuni giorni fa nel nord ovest
dello Sri Lanka, ad 80 chilometri dalla capitale.
Lo ha riferito fonti della Polizia di Stato locale, che ha anche
annunciato di aver immediatamente arrestato il conducente dell’autobus,
estratto praticamente illeso dai rottami del pullman: secondo
la prima ricostruzione del terribile incidente, infatti, l’autista
non si sarebbe fermato al segnale di arresto regolarmente in azione
per il sopraggiungere del convoglio ferroviario, ed avrebbe proseguito
la marcia finendo al centro delle rotaie proprio al momento in
cui il locomotore stava passando.
Il portavoce della polizia, ha precisato che a bordo del torpedone,
al momento del tragico impatto, erano trasportate almeno 78 persone
(!), e che le vittime sono tutte tra quelle.
Dopo l’urto, infatti, la corriera si è divisa in due
tronconi, ritrovati a 100 metri l’uno dall’altro, che
hanno immediatamente preso fuoco. 35 cadaveri, completamente carbonizzati,
sono stati rinvenuti all’interno del groviglio di lamiere,
mentre il resto delle vittime e dei superstiti è stato
sbalzato fuori dalla violenza dello scontro. Secondo un tecnico
della compagnia ferroviaria, inoltre, il passaggio a livello –
composto da una sola sbarra per senso di marcia (lasciando quindi
la corrente di marcia opposta libera) – era regolarmente
abbassato. Il conducente dell’autobus ha probabilmente pensato
di farcela, e così ha dribblato la stanga finendo sulle
rotaie. Ma un investigatore della Polizia, intervenuto sul luogo
della sciagura, avrebbe raccolto testimonianze di una assurda
gara ingaggiata tra l’autobus sventrato dal treno ed un secondo
torpedone. Proprio la presenza di una sola sbarra avrebbe costretto
i due bus a restare in fila, ma i conducenti hanno comunque deciso
di passare. Un ultimo particolare, che la dice lunga sulla cruenta
del disastro. A tarda notte, nella camera ardente, alcune vittime
date per morte e coperte da lenzuola allineate ai cadaveri, hanno
ripreso conoscenza, seminando prima panico e poi incredulità.
(ASAPS).
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