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Rassegna alcol e guida del 25 maggio 2011

A cura di Alessandro Sbarbada, Guido della Giacoma e Roberto Argenta

Francia, cresce la mortalità stradale e il governo corre subito ai ripari
Aboliti i cartelli di preavviso per gli autovelox, la velocità eccessiva diventa un delitto.
L’alcol è ormai il nemico pubblico numero uno, ma anche telefonare alla guida costerà carissimo: 1.500 euro.
Provvedimenti anche per le moto
Tutte le contromisure
di Lorenzo Borselli
(ASAPS) PARIGI (FRANCIA), 14 maggio 2011 – La Francia trasforma i grandi eccessi di velocità in delitti, abolisce i pannelli di presegnalazione delle postazioni radar fisse, che entro il 2012 aumenteranno di un altro migliaio, e aumenta il prelievo di punti in caso di ebbrezza.
Sono questi gli ingredienti su cui il Comitato Interministeriale della Sicurezza Stradale francese, un’assise che riunisce i ministri dell’interno (Claude Guéant), del lavoro (Xavier Bertrand), dei trasporti (Thierry Mariani) e dell’insegnamento superiore (Valérie Pécresse), scommette per risollevare le sorti di una sinistrosità che, dopo i fasti del decennio scorso (la Francia ha centrato tra i primi, in Europa, l’obiettivo di dimezzare la mortalità stradale), è tornata a crescere.
Le misure, in realtà, sono parecchie, e l’urgenza con cui sono state adottate riflette l’apprensione con cui il primo ministro François Fillon ha convocato il comitato al n. 57 di rue de Varenne, a Parigi, nelle stanze dell’Hôtel Matignon, sua residenza ufficiale: il primo trimestre del 2011 dice che i morti sono aumentati del 10%, ma con aprile appena mandato in archivio le vittime sono cresciute addirittura del 20% rispetto allo stesso mese del 2010.
Carcere per i grandi eccessi di velocità: i cosiddetti “grandi eccessi” di velocità, quelli che il codice stradale francese identifica nel superamento di oltre 50 chilometri orari del limite, diventano delitti. Chi sgarra, cioè, andrà in carcere, sia in caso di prima infrazione che di recidiva, con sanzioni estremamente pesanti in caso di reiterazione. La competenza passa al Tribunale Correzionale: in Francia questo organo si occupa dei reati qualificati dal codice penale come delitti, mentre quelli qualificati come contravvenzioni sono gestite dal Tribunale di Polizia. I crimini sono invece giudicati dalla Corte d’Assise.
Fino ad ora un grande eccesso di velocità era una contravvenzione e veniva sanzionato con un’ammenda minima di 1.500 euro e con il ritiro di 6 punti dalla patente (su un credito totale di 12). Il prelievo di punti resta lo stesso, ma d’ora in poi, in caso di recidiva, si va in carcere fino a tre mesi, si pagherà un’ammenda minima di 3.750 euro e si subirà la confisca del veicolo.
Radar: fine dell’operazione “trasparenza”. In Italia l’avevamo ribattezzata così: quando la Polizia Stradale predisponeva servizi di rilevazione della velocità, ancora prima dell’entrata in vigore degli obblighi di preavviso dell’azionamento degli autovelox, il tutto era reso pubblico. Lo scopo preventivo (e non puramente repressivo) dell’informazione era stato fatto proprio anche dalla Francia, ma ora si cambia: inutile, secondo il governo, spiegare che i controlli sono attivi in una determinata strada in prossimità di un determinato punto. Il velocista rallenterà solo in prossimità del presegnalatissimo radar, e poi riprenderà la sua velocità eccessiva come se niente fosse. Dunque, la fiducia concessa è stata mal riposta e si torna alla tolleranza zero, con la promessa che da qui al 2012 altri mille radar fissi diventeranno elemento d’arredo delle strade dell’Esagono e di tutti i suoi dipartimenti extraeuropei. Si tratta, peraltro, di radar di ultima generazione, che contesteranno non solo la velocità ma anche il sorpasso e il mancato rispetto della distanza di sicurezza.
Alcol: prima causa di morte al volante. La Francia è il primo paese, tra quelli europei (almeno secondo le informazioni dell’Ufficio Studi di Asaps), ad attribuire all’alcol un ruolo di primo piano nella sinistrosità: l’ebbrezza alcolica è la causa principale di morte in incidenti stradali, come attestano le statistiche redatte dal Dipartimento della Sécurité Routière.
Un precedente studio, risalente al 2010 e predisposto nell’ambito dell’Unione Europea, stabilisce il peso dell’alcol e i suoi effetti in termini sanitari, sociali ed economici; il risultato è piuttosto sconcertante, ma consentirà alla Commissione di predisporre la futura strategia in materia di alcol e guida.
L’Europa è la regione del mondo in cui è più alto il consumo di bevande alcoliche: un adulto beve in media l’equivalente di 11 litri di alcol puro all’anno, mentre l’assunzione di questa sostanza è causa diretta di 195mila decessi (30mila solo nel nostro paese!). Sulla strada, il numero di morti censiti in incidenti stradali alcol correlati è di circa 17mila unità, 10mila dei quali vittima di sbronza passiva: persone, cioè, che perdono la vita pur non avendo bevuto ma uccise da persone ebbre, spesso sopravviventi all’evento da loro cagionato: un terzo delle vittime.
Questi dati sono tutti compresi nel rapporto “L’alcol in Europa”, predisposto da Peter Anderson e Ben Baumberg sotto l’egida dell’IAS ( Institute of Alcohol Studies) di Londra.
I dati italiani, che nel prossimo rapporto ISTAT non terranno conto delle ebbrezze (stante l’asserita difficoltà di raccogliere queste informazioni, sic!), sono gli unici che hanno attribuito un’incidenza dell’ebbrezza sulla sinistrosità attorno al 3%. Si tratta, ovviamente, di informazioni fuorvianti, che hanno contribuito ad abbassare (e quindi sottostimare) tutto lo studio europeo. (*)
Peraltro, facciamo notare due cose:
- In Francia la sicurezza stradale non è solo una strategia. È un dipartimento, un ente governativo, che ha una propria autonomia e che prende decisioni tecniche, alle quali segue poi l’avvallo della politica. Il contrario dell’Italia.
- I dati: mentre in Italia noi sappiamo ciò che è accaduto in un determinato anno solo 11 mesi dopo, le iniziative tecniche o politiche sono spesso tardive.
Secondo il Dipartimento della Sécurité Routière, condurre con un’alcolemia superiore a 0,5 g/l significa moltiplicare per otto volte il rischio di incidente letale: per questo motivo il comitato interministeriale ha introdotto ha deciso che oltre la soglia dello 0,8 (quella che in Italia è oggi penalmente perseguibile) il prelievo di punti sarà di 8, contro i precedenti 6. Tutti i mezzi pubblici, inoltre, dovranno progressivamente essere dotati di etilometri antiavviamento, in grado di impedire l’accensione del motore se il conducente, che dovrà prima soffiare in un dispositivo, avrà assunto sostanze alcoliche.
Un incidente su 10 è colpa del telefonino.
Mentre in Italia infuria la polemica sulla condotta di un autista di bus filmato da un passeggero mentre guidava coi gomiti, tenendo un telefono all’orecchio ed un palmare nella mano (ma la legge consente ancora, (purtroppo), di fare uso di telefono durante la marcia), in Francia si serrano le viti in caso di comportamenti così rischiosi. Chi sarà colto a telefonare e guidare, a spedire Sms, a gestire il navigatore o a navigare su internet con uno smart phone, subirà un prelievo di tre punti, anziché due, e la sanzione amministrativa passerà dagli attuali 135 euro a 1.500!
Secondo i dati di Gendarmeria e Polizia, infatti, un incidente stradale su dieci sarebbe legato all’utilizzo di dispositivi di questo genere.
Per alcune di queste sanzioni sarà necessario un passaggio parlamentare, ma dubitiamo fortemente che qualcuno riesca a stoppare questa iniziativa salvavita.
Le due ruote, tallone d’Achille
Il problema dei motociclisti è che spesso alla teoria segue poca, pochissima pratica. E poi c’è il ben noto fenomeno del motociclista di ritorno, colui cioè che torna in sella per esigenze di traffico, dopo molti anni di comode quattro ruote.
Chi si approccerà alla moto, dovrà seguire un corso di formazione specifica e anche per quegli utenti per i quali sia accertata un’assenza dal manubrio di almeno cinque anni (come potrà essere fatto, non lo sappiamo), sarà obbligatorio riprendere pratica con un corso di guida sicura. Le piccolissime targhe francesi, dannazione degli agenti addetti alla verbalizzazione delle postazioni radar, dovranno essere sostituite con placche di dimensioni europee e viene introdotto l’obbligo di dotarsi, anche per il motard, di un gilet retroriflettente. (ASAPS)
 
(*) Nota: se siamo gli unici in Europa ad essere incapaci di stimare in maniera significata la percentuale degli incidenti alcolcorrelati sulle strade probabilmente non è per caso. A qualcuno può far comodo fare finta che siano pochi.


CORRIERE ADRIATICO del 24 maggio 2011

Mondolfo di vino, il sindaco si rammarica per la notte di paura del medico di guardia ma salva l’evento
Cavallo: “Difficile controllare tutto”
Mondolfo
Si è conclusa domenica notte con un grande successo di pubblico e diverse critiche per i problemi causati da vandali e ubriachi, Mondolfo di vino, la festa organizzata dall’associazione I tre colli. La prima serata, quella di sabato, è stata da incubo per alcuni residenti e soprattutto per la dottoressa Annamaria Verrocchio, di servizio presso la guardia medica nell’ex ospedale Bartolini, tanto da essere costretta a chiamare due volte i carabinieri e rintanarsi all’interno spegnendo la luce. Fuori urla, gesti osceni e atti vandalici di ogni genere: bidoni della spazzatura gettati a terra, recinzioni rotte, ragazzi che urinavano sulle porte delle abitazioni, auto in sosta danneggiate.
Molti residenti inoltre hanno segnalato di aver trovato vetri di bottiglie e bicchieri spaccati, quando la prima misura di sicurezza che si applica in feste simili è quella di servire bevande solo in bicchieri di plastica o carta con il divieto di asportare bottiglie. L’ordinanza, come spiega il sindaco Pietro Cavallo è stata emessa, ma qualcuno evidentemente non l’ha rispettata. “L’ordinanza c’era poi se qualcuno non l’ha rispettata io questo non lo so - afferma il sindaco -, dalle forze dell’ordine non ho ricevuto al momento nessuna segnalazione. Quello che posso dire è che dei ragazzi sono arrivati alla festa con bottiglie di vetro. Personalmente mi dispiace molto per quanto successo alla dottoressa in servizio alla guardia medica, un lavoro di grande importanza per tutta la comunità. Durante una festa del genere, con 10 mila persone, è però piuttosto normale che qualcosa sfugga, controllare tutto e tutti diventa purtroppo molto difficile. A parte questo brutto episodio a me non risulta altro e pur non sottovalutandolo non esagererei con i giudizi negativi su questa festa ben organizzata e capace di portare tante persone nel nostro centro storico. Credo che vada fatto un plauso a chi si è impegnato per la riuscita e allo stesso tempo per la sicurezza dei partecipanti ai quali sono stati messi a disposizione pullman e un’area dove accamparsi”. (*)
Ma. Spa.
 
(*) Nota: organizzare in un paese una festa nel nome di una bevanda alcolica significa accrescere significativamente il rischio di problemi alcolcorrelati in quella comunità.
La vigorosa e sacrosanta denuncia della dottoressa (pubblicata in rassegna due giorni fa) dimostra attenzione e una lodevole sensibilità rispetto alla salute e al benessere dei suoi concittadini.
Riportiamo alcune sue domande:
“il movimento di denaro che genera questa istigazione allo stato di ebrezza (volendo usare un eufemismo) è tale da giustificare gli eccessi che ne derivano?
Chi ha organizzato e chi ha autorizzato la manifestazione ha deliberatamente o solo superficialmente ignorato le conseguenze della stessa?
Come può un amministratore accorto ignorare che c’è un medico, che invece di lavorare serenamente ha dovuto barricarsi nel timore di aggressioni?”
La reazione del Sindaco – primo responsabile della salute del comune di Mondolfo – appare francamente desolante.

CORRIERE DEL VENETO

PADOVA
Un litro di alcolici e stop alla vendita
Presentato il piano per il «Bottellon»
Il sindaco firma l’ordinanza per l’evento di mercoledì. Divieto di sosta in Prato della Valle e strade limitrofe. Pattuglie di vigili e ambulanze pronte per le emergenze
PADOVA – Il divieto di avere con sé più di un litro di alcolici, stop alla vendita nei negozi dalle 19. E ancora: una decina di bagni chimici da sistemare nell’area, migliaia di bottigliette d’acqua, diverse ambulanze, il divieto di sosta per le auto in tutta l’area e nelle strade limitrofe ed il controllo di numerosi agenti della polizia municipale. Sono queste le disposizioni che il Comune ha messo in campo per far sì che il «bottellon», in programma mercoledì sera in Prato della Valle, si svolga nella massima sicurezza.
La prima ordinanza, in vigore dalle 16 di mercoledì alle 6 di giovedì mattina fa divieto di detenere (pena il sequestro) «un quantitativo superiore al litro per ogni singola persona di sostanze alcoliche di qualsiasi gradazione nell’area compresa tra Prato della Valle, via Cavalletto, corso Vittorio Emanuele, via De Amicis, via Carducci, via Marchera, via Sanmicheli, via Cavazzana, via Briosco e via Belludi. Grosso modo nella stessa area (compresa via Belludi, riviera Businello e via Ferrari) il sindaco dà facoltà di tenere aperti gli esercizi pubblici fino alle 2 di notte ma di non vendere bevande alcoliche per asporto dalle 19 di mercoledì.
«Lo stare insieme dei giovani a far festa è sempre un qualcosa di positivo, che non deve essere condannato a priori – spiega il sindaco Flavio Zanonato – Quello che non possiamo accettare, invece, è che lo scopo primario dei ragazzi che andranno in Prato sia quello di ubriacarsi e di consumare droghe. Per questo motivo, faremo tutto il possibile affinché nessuno si faccia male». Alcune pattuglie dei vigili urbani, inoltre, saranno impegnate nelle vie d’uscita dal Prato, con etilometri ed autovelox. Questo, invece, il messaggio diffuso (anche su Facebook) dal questore Luigi Savina: «Fate attenzione, ragazzi. Sappiate che questa manifestazione (il bottellon, ndr) non ha alcuna forma di organizzazione né di responsabili e perciò, se vi sentirete male o se rimarrete coinvolti in fatti pericolosi per la vostra incolumità, visto che ci saranno parecchi ubriachi, nessuno dei promotori potrà assicurarvi alcuna forma di intervento o assistenza adeguati, che saranno comunque molto difficoltosi in considerazione del prevedibile sovraffollamento della piazza. Ragazzi, usate la testa – insiste Savina – Evitate di partecipare a questa manifestazione, certamente molto lucrosa per alcuni, ma molto pericolosa per voi».
D.D’A.

IL GAZZETTINO (Padova)

L’ORDINANZA DEL SINDACO
Bevande alcoliche in Prato: non più di un litro a persona
L’ordinanza è stata firmata da Flavio Zanonato ieri pomeriggio, dopo che Aldo Zanetti, comandante della Polizia Municipale l’aveva studiata nei dettagli. Il provvedimento impone che questa sera, durante la manifestazione "Botellon Veneto" ciascun partecipante non possa detenere un quantitativo superiore al litro di sostanze alcoliche di qualunque gradazione. Stop ai venditori abusivi, quindi. Il divieto riguarda l’area compresa tra Prato della valle e le vie Cavalletto, Corso Vittorio Emanuele, De Amicis, Carducci, Marghera, Sanmicheli, Cavazzana e Belludi. I trasgressori saranno deferiti all’autorità giudiziaria. C’è molta preoccupazione, dunque, per quanto potrà avvenire in serata e il timore più grande è quali conseguenze possa portare la presenza di molti giovani ubriachi, visto che i partecipanti potrebbero essere oltre dieci mila. Il Comune ha predisposto l’installazione di trenta gabinetti chimici e di moltissimi cestini per i rifiuti. Ma soprattutto ha concordato con le forze dell’ordine controlli serrati con gli etilometri: ce ne saranno dodici, collocati tutt’intorno a Prato della Valle. Pertanto chi uscirà dall’area della manifestazione, prima di mettersi in macchina se è visibilmente alticcio ha moltissime probabilità di venire sottoposto al test. Anche le ambulanze saranno presenti in numero considerevole, con i soccorritori pronti a intervenire in caso di coma etilico di cui spesso sono vittime gli adolescenti.
      «Ha un aspetto positivo che tanti giovani abbiano voglia di stare insieme - ha osservato il sindaco - . Però c’è il rischio che ci sia anche chi programmi di arrivare in Prato per ubriacarsi. Il problema è tutto qua. A me non disturbano le adunate dei ragazzi, bensì l’abuso di alcol e droga. Detto questo il "Botellon" non si può bloccare, ma va governato per prevenire situazioni di emergenza. Per questo ci saranno controlli serrati fuori del Prato con gli etilometri, mentre durante la manifestazione sono previsti presidi da parte delle forze dell’ordine. Distribuiremo anche migliaia di bottigliette d’acqua». «Con l’ordinanza - ha aggiunto il sindaco - non potendo impedire l’uso personale di bevande alcoliche, vietiamo però la vendita abusiva con tutti i problemi che può provocare».

IL GAZZETTINO (Padova)

Prato della Valle blindato per il Botellòn Veneto
Cento uomini tra poliziotti, carabinieri, finanzieri, vigili urbani, medici del Suem e volontari della protezione civile, sorveglieranno i migliaia di ragazzi pronti a divertirsi ingurgitando alcol e ballando sulle note di una musica sparata a tutto volume. Nonostante la questura abbia diffidato gli organizzatori e sottolineato la pericolosità dell’evento, i giovani del Botellòn su Facebook esprimono la loro voglia di partecipare al raduno alcolico. «Siamo molto preoccupati per questa manifestazione - ha dichiarato Vincenzo Rossetto vicario della questura - perchè ultimamente abbiamo registrato diversi casi di giovani in coma etilico. L’alcol più il caldo di questi giorni, possono diventare un mix micidiale. Il nostro obiettivo è salvaguardare la salute e l’incolumità dei ragazzi. La nostra speranza è che non partecipino all’evento». Nessuno sconto invece per gli organizzatori del Botellòn Veneto. «La manifestazione è stata pubblicizzata su internet - ha proseguito Rossetto - utilizzando un server all’estero. Questo, al momento, non ci ha permesso di individuare gli organizzatori. Abbiamo però chiesto una rogatoria internazionale e gli uomini della polizia postale e delle telecomunicazioni li individueranno. Per loro sono previste sanzioni penali e amministrative, considerando che l’evento non è stato autorizzato». Polizia, carabinieri e vigili urbani hanno anche previsto una serie di pattuglie munite di etilometro. Tra il Prato della Valle e in tutte le strade limitrofe, le forze dell’ordine sottoporranno i giovani al volante e in sella agli scooter all’alcol test. Non è escluso che vengano fermati anche gli studenti in bicicletta. «Abbiamo disposto - ha sottolineato Rossetto - moltissimi etilometri. Ancora una volta l’obiettivo è lo stesso: preservare la salute dei giovani. Inoltre controlleremo gli zaini dei ragazzi, per verificare quanto alcol trasportano in osservanza al provvedimento emesso dal sindaco». Le forze dell’ordine in divisa staranno all’esterno dell’isola Memmia, lontano dal cuore del Botellòn. Molti però saranno gli agenti e i militari dell’Arma in borghese, pronti a mischiarsi con i partecipanti. «Staremo anche attenti - ha terminato il vicario - ad eventuali impianti stereo con musica sparata a tutto volume. Non andremo a sequestrarli, ma certamente li bloccheremo».

IL GAZZETTINO (Padova)

Ma cos’è il «botellon»?
(M.B.) Ma cos’è il «botellon»? È bene non farsi tradire da quello che potrebbe apparire come un accento che prelude a un termine della lingua veneta. «Botellon» infatti è una parola spagnola che definisce un fenomeno diffuso nella penisola Iberica a partire dalla fine del secolo scorso. Un rito che coinvolge prevalentemente i giovani che si ritrovano in gruppi numerosi per consumare all’aperto non solo bevande alcoliche, ma anche bibite o tabacco. Con ogni probabilità «botellon» deriva dalla parola spagnola «botella» (bottiglia) e il suo obiettivo è quello di raggruppare tanti giovani in alcuni spazi della città per bere, cantare, ballare, suonare o semplicemente chiacchierare; tutto questo all’aperto e senza spendere quindi i soldi per il biglietto di una discoteca, di un pub, o in generale di qualsiasi altro locale notturno.
I partecipanti portano bevande, oltre ai bicchieri, e anche il ghiaccio con cui preparare i loro drink rigorosamente artigianali. Per gli astemi niente paura, perché è previsto, almeno in Spagna, anche il «botellon light» a base di succhi di frutta e bibite analcoliche.

IL GAZZETTINO (Padova)

SE L’ALCOL DÀ SCACCO MATTO
di Luigi Gallimberti*
La diffusione dell’utilizzo di massa delle bevande alcoliche sta assumendo dimensioni che, solo qualche anno fa, non si sarebbero immaginate. Molteplici sono gli sforzi, soprattutto di natura culturale, sociale e anche psicologica individuale che cercano di comprendere questo fenomeno. Forse si sottovaluta un fattore, a nostro avviso, di fondamentale importanza.
Esistono, nel mondo, milioni e milioni di consumatori-abusatori-dipendenti dall’alcol che, a prescindere dall’età, dal sesso, dalla classe sociale, dal paese e dalla cultura di appartenenza compiono, fino alla noia, lo stesso rituale.
Appare evidente, quindi, che esistono dei meccanismi di base universali, cioè che funzionano allo stesso modo e a qualsiasi latitudine, che non possono che essere spiegati attraverso alcune modificazioni cerebrali, indotte dall’alcol. Certamente fattori sociali e psicologici hanno una loro grande importanza nel determinare un forte desiderio a bere alcolici ma, dal nostro punto di vista, soprattutto perché essi stanno abbassando l’età del primo contatto dell’alcol con il cervello. Non molto tempo fa l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha denunciato che circa un quinto dei giovani italiani inizia a bere regolarmente, i più precoci nel mondo occidentale, a circa 11 anni.
Il contatto dell’alcol con un cervello di questa età, arrivato nemmeno a metà della maturazione completa, non può non determinare delle modificazioni che potrebbero rivelarsi irreversibili e comunque lasciare un segno indelebile. L’aggregarsi di tante persone, pressoché esclusivamente attorno al denominatore comune alcol, sembra trascinerà oggi, scandito dal tam tam di Facebook, migliaia di giovani in Prato della Valle, con l’invito a portarsi l’alcol da casa. Tale raduno, per alcuni di loro, rappresenta un vero e proprio richiamo della foresta di matrice neurobiologica, che potrebbe rivelarsi uno scacco matto, soprattutto per i giovani, ma anche per l’intera cittadinanza.
*  Luigi Gallimberti
 Direttore Tossicologia Clinica delle farmacodipendenze - Azienda ospedale Università di Padova

IL GAZZETTINO (Padova)

MONSELICE
"Meno alcol più spirito" al centro Airone
(Ca.B.) Il centro commerciale Airone come prossima tappa nella lotta contro l’abuso di alcol. Domani il centro ospiterà una giornata informativa per sensibilizzare i clienti sugli effetti negativi dell’alcol, evidenziando l’importanza della prevenzione. «Meno alcol più spirito» è un progetto nato in collaborazione con l’Ulss17, con lo scopo di fare corretta informazione sugli effetti negativi derivanti dall’utilizzo e dall’abuso di alcol. A disposizione dei visitatori nella galleria principale del centro sarà allestito uno spazio dove richiedere informazioni sul tema e ritirare diversi gadget, tra cui opuscoli e poster. Alcuni tecnici dell’Ulss17 faranno conoscere anche le infrastrutture attive sul territorio dedite alla cura di eventuali dipendenze. «Il centro commerciale Airone, luogo di incontri di giovani e famiglie, è da sempre attento alla promozione di iniziative di sensibilizzazione su temi di interesse pubblico. - ha spiegato il direttore del centro, Angela Berto - Da tempo collaboriamo con gli enti territoriali affinché progetti di questo spessore riescano ad avere la giusta visibilità».

IL GAZZETTINO (Pordenone)

Dopo l’arresto per resistenza i due militari del Radiomobile di Sacile si costituiscono parte civile
Automobilista violento, i carabinieri chiedono i danni
SACILE - (c.a.) Dopo l’arresto per resistenza del trentottenne sacilese Claudio Dall’Agata, i due carabinieri aggrediti sabato sera dall’agricoltore di Camolli chiedono i danni. Ieri il processo per direttissima si è arricchito di una costituzione di parte civile con l’avvocato Claudio Santarossa, che all’udienza del prossimo 1 giugno tutelerà i due militari del Radiomobile di Sacile.
A Dall’Agata si contesta la resistenza e le lesioni (7 giorni di prognosi per il carabinieri colpito da un pugno). Il giudice monocratico Eugenio Pergola (pubblico ministero Maria Grazia Zaina) ha convalidato l’arresto, rimesso in libertà il trentottenne e ammesso la parte civile. Con il risarcimento l’imputato, che è difeso dall’avvocato Federica Tatti, può dunque sperare in una sentenza più favorevole.
Sabato sera l’uomo era sfrecciato nonostante il semaforo rosso sulla Pontebbana, all’altezza di Porcia, dove si era appostata una pattuglia del Radiomobile, impegnata in un servizio anti-alcol. A bordo del suo Fiat Fiorino nuovo aveva proseguito tenendo una condotta di guida pericolosa. Una volta bloccato dai carabinieri, ha reagito prendendo per il bavero il capo equipaggio e sferrandogli un pugno che ha provocato la rottura degli occhiali da vista. Il militare è ruzzolato nel fosso, dove è proseguita la Dall’Agata guidata senza patente, sospesa in precedenza dalla Motorizzazione civile. Ha rifiutato di sottoporsi alla prova dell’etilometro, comportamento che gli è costato la guida in stato d’ebbrezza nella sua forma più grave, con il conseguente sequestro dell’automezzo ai fini della confisca.

IL GAZZETTINO (Rovigo)

L’Azienda Ulss 19 di Adria e i comuni…
TAGLIO DI PO - (G.D.) L’Azienda Ulss 19 di Adria e i comuni di Taglio di Po e Porto Viro hanno programmato una serie di incontri per sensibilizzare la popolazione sui temi alcolcorrelati. Il direttore del Dipartimento per le dipendenze dell’Ulss 19, Andrea Finessi e il presidente dell’Acat Bassopolesine, Marta Silimbani, hanno illustrato il problema alcol, sottolineando come sia cambiata la modalità di consumo, soprattutto nelle nuove generazioni. L’altro aspetto evidenziato è come l’uso degli alcolici sia fortemente pubblicizzato e quanto sia crescente la necessità di far acquisire consapevolezza sull’aumentato rischio collegato agli alcolici, anche in relazione al facile passaggio verso un consumo di droghe illegali. Questi incontri preliminari hanno permesso di raccogliere impressioni e valutazioni per costruire in maniera più mirata il percorso di sensibilizzazione, a partire dalla necessità di aiutare le persone dedite all’alcol o droghe ad uscire dalla loro solitudine. Gli incontri rivolti alla cittadinanza sono iniziati mercoledi 18 maggio a Taglio di Po dove si replica oggi alle 21, in sala consiliare; giovedi 9 e giovedi 16 giugno si svolgeranno, sempre alle 21, a Porto Viro, nella sede dell’Enaip.

LA PROVINCIA DI SONDRIO

forze di polizia a convegno
«Alcol e guida, cocktail micidiale che va di moda a tutte le età»
Il giudice di pace Poletti: «C’è ancora chi crede che bere sia sinonimo di virilità»
chiavenna «Il consumo di alcol e quello connesso della guida in stato di ebbrezza in valli come la nostra non è un problema che riguarda solamente i giovani, ma è diffuso anche in altre fasce di età. C’è ancora una convinzione radicata che vede il consumo di forti quantità di alcol alla virilità. E’ necessario ricostruire una rete sociale che punti anche alla prevenzione e non solamente alla repressione di questo fenomeno».
E’ stato il Giudice di Pace di Chiavenna Vittorio Poletti, sul cui tavolo arrivano tutti i ricorsi in seguito alle verbalizzazioni delle forze dell’ordine, ad evidenziare un aspetto che spesso fatica a rientrare nelle cronache, perché lo scalpore è minore rispetto al fenomeno dell’alcolismo giovanile, ma che in Valle è ancora presente durante il convegno sulla sicurezza urbana organizzato ieri dal comando di Polizia Locale di Chiavenna. Appuntamento essenzialmente incentrato su aspetti tecnici, per addetti ai lavori, riguardanti le normative entrate in vigore lo scorso anno per quanto riguarda i limiti e le sanzioni per chi viene trovato al volante con un tasso di alcol superiore a quanto consentito.
Negli ultimi mesi i controlli sono stati massicci e alle forze dell’ordine è arrivato anche il ringraziamento del presidente della Comunità Montana Severino De Stefani: «Le forze dell’ordine devono essere ringraziate per le operazioni condotte sul territorio, ma non dobbiamo abbassare la guardia perché il problema della guida sotto l’effetto dell’alcol è ancora molto forte in valle. Il fatto che i vigili urbani, che sono la forza maggiormente vicina al territorio, abbiano organizzato questo convegno è sicuramente positivo».
Il sindaco di Chiavenna Maurizio De Pedrini, che nei mesi scorsi aveva sottolineato come tutti i dati evidenziassero consumi crescenti di alcol e droga nei giovani e giovanissimi, ha ribadito l’importanza della prevenzione: «La repressione e l’applicazione delle regole è importante, ma è importante anche soffermarsi a spiegare dove e come il cittadino ha sbagliato. E’ questo il modo per far sì che certi comportamenti non si ripetano».
Intervenuti al convegno anche Marco Raffa della Polizia Stradale di Mese e il comandante della Polizia Locale di Sondrio Mauro Bradanini che si sono soffermati sulle problematiche legate all’individuazione dei casi sospetti tra le persone fermate a bordo di mezzi. La parte di convegno che avrebbe dovuto tenersi nel pomeriggio che avrebbe dovuto vedere gli interventi del comandante della Polizia Locale di Chiavenna Maurizio Frenquelli e del capitano della Compagnia di Chiavenna dei Carabinieri Salvatore Malvaso, in considerazione del fatto che tutti gli aspetti tecnici erano ormai stati sviscerati, è stata annullata.
Daniele Prati

TRENTINO

La casa costruttrice dell’alcoltest assicura: nessun problema di affidabilità, neanche a -9º
Sotto zero l’etilometro funziona
Il giudice condanna il giovane fermato a dicembre: 1500 euro  
GIULIANO LOTT
ROVERETO. L’alcoltest eseguito a temperature inferiori allo zero è attendibile: lo afferma la casa produttrice del macchinario, che ne ha illustrato le caratteristiche in aula con una nota acclusa agli atti. L’autocertificazione del costruttore è bastata al giudice Corrado Pascucci per cassare il ricorso di G. I. un giovane di Vallarsa che - fermato il 19 dicembre dello scorso anno a Folgaria dalla polizia stradale e trovato positivo all’etilometro - aveva impugnato la sospensione della patente e il conseguente decreto penale di condanna sostenendo che il funzionamento dell’apparecchiatura è omologato solo tra gli 0 e i 40 gradi centigradi, e che quella notte (erano circa le 4 del mattino), stando ai rilievi effettuati da Meteotrentino, la temperatura era tra i -9º e i 10º.
Il giovane sperava in questo modo di mettere in dubbio l’attendibilità delle due successive misurazioni del tasso alcolometrico, che lo sorpresero alla guida con valori di 1,4 e 1,2 grammi di alcol per litro di sangue, in due successive misurazioni. Troppo per guidare: infatti il ventenne di Vallarsa ci rimise la patente. Il dibattimento in aula, iniziato il 2 maggio scorso, ha offerto teorie contraddittorie, ovvero lo scontro tra chi sosteneva che l’etilometro non è omologato per funzionare sotto zero (e su questa base altri tribunali hanno assolto gli imputati o derubricato il reato, creando importanti precedenti giurisprudenziali), e chi invece sostiene la totale affidabilità dei macchinari anche a temperature più rigide.
 Ieri il giudice Pascucci, dando credito alla seconda teoria, non ha fatto sconti al giovane di Vallarsa: 1500 euro di ammenda e 6 mesi di sospensione della patente. Che ormai stanno già per scadere, dato che il ritiro data dicembre 2010.
Ad ogni buon conto, la sentenza di ieri scoraggerà quanti speravano di aver trovato la maniera per farsi invalidare, causa il freddo eccessivo, un alcoltest positivo.

L’ARENA di Verona

LOTTA ALLE DIPENDENZE. L’Ulss 20 ha attivato il progetto Ismaele 3
Servizi per curare e prevenire l’alcolismo negli immigrati
L’Unità operativa di Alcologia del dipartimento dipendenze Ulss 20 ha attivato il progetto regionale Ismaele 3 che si occupa di aiutare gli extracomunitari con problemi alcol correlati. Il progetto Ismaele ha due finalità: facilitare il trattamento di persone emarginate e promuovere la sensibilizzazione su questi temi nella popolazione. «I primi servizi sono nati di pari passo al manifestarsi del fenomeno dell’immigrazione proveniente principalmente dal nord Africa verso il nostro Paese, intorno alla fine degli anni Novanta», spiega Maurizio Donati, referente del progetto, «successivamente, collaborando a livello regionale con il Progetto Ismaele, si sono sviluppate strategie di rete tra più enti, appropriate alla nuova domanda di servizi sociali e sanitari emergenti da un fenomeno migratorio sempre più diversificato, talvolta caratterizzato dall’uso dannoso di alcolici».
I servizi offerti agli stranieri puntano a agevolare la comunicazione per rendere possibile una mediazione sia linguistica sia dei significati attributi alla dipendenza, che spesso viene vissuta diversamente rispetto alla nostra tradizione. A questo scopo sono stati realizzati opuscoli in diverse lingue nei quali vengono fornite informazioni essenziali di prevenzione.
Il progetto si occupa altresì di realizzare una rete di sostegno sociale, legale, sanitario offrendo un aiuto all’integrazione lavorativa e sociale grazie alle associazioni di volontariato e agli enti del privato sociale presenti sul territorio.

ASCA.IT

LIBIA: DUE PILOTI INGLESI RIMANDATI A CASA PERCHE’ UBRIACHI
(ASCA-AFP) - Londra, 25 mag - Due piloti inglesi della Royal Air Force coinvolti nelle missioni di bombardamento in Libia sono stati rimandati a casa in seguito a ’’condotte inappropriate’’. Lo ha reso noto il ministero della Difesa britannico. Secondo il quotidiano The Sun, i due piloti, probabilmente luogotenenti di volo e di stanza a Gioia del Colle, sarebbero stati colti ubriachi dai loro superiori al ritorno da un party in un albergo, mentre salivano a bordo di un jet Typhoon in forza alle truppe Nato prima di una nuova missione.

CORRIERE ADRIATICO

Ubriachi scatenati Paura al Lido

IL PICCOLO DI TRIESTE

Famiglia distrutta dal Tir 5 anni all’autista ubriaco

LA PROVINCIA DI SONDRIO

Il brindisi, poi litigio di coppia a bicchierate


CORRIERE DELLE ALPI

a scuola si impara a divertirsi senza alcol - raffaele scottini

IL MESSAGGERO VENETO

porsche in divieto, rifiuta l’alcoltest: fu il vigile a eccedere

IL MATTINO di Padova

divertimento sì, ma non sballo a padova 400 coma etilici l’anno

REDATTORE SOCIALE

Brindisi solidali: domani calici in alto contro l’Aids

 

 

 

 

Giovedì, 26 Maggio 2011
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