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Pedone infortunato a causa di buche piene di acqua sul marciapiede, il comune deve risarcirlo

La decisione della Suprema Corte di Cassazione

Foto di repertorio dalla rete

(ASAPS), 26 maggio 2011 – Il Comune deve risarcire il pedone che si fa male cadendo sul marciapiede a causa di buche piene di acqua. La decisione arriva dalla Suprema Corte di Cassazione che ha precisato che nel caso in cui le buche sul marciapiede colme d’acqua, e per questo non visibili ai pedoni, siano causa d’infortunio, il comune non può invocare il caso fortuito ed essere dispensato dalla responsabilità da cose in custodia di cui all’art. 2051 del codice civile.
I giudici della terza sezione civile della Cassazione hanno accolto il ricorso di un’infortunata dopo che due corti di merito avevano rigettato le sue richieste e rinviato la causa in corte d’appello. Secondo gli Ermellini, infatti, è illogica in particolare la motivazione adottata dalla corte d’appello che da una parte aveva accertato l’esistenza del nesso eziologico fra l’incidente accaduto alla signora, caduta su di un marciapiede accidentato addebitando così all’ente locale la responsabilità per l’omessa manutenzione. Dall’altra, il giudice di secondo grado aveva ritenuto configurabile il caso fortuito che costituisce, secondo il citato articolo 2051 del codice civile, motivo di esclusione della responsabilità sulla circostanza che la pioggia costituirebbe un evento estemporaneo che ha impedito all’amministrazione di intervenire in modo tempestivo.
Rilevano i giudici di piazza Cavour, che la precipitazione atmosferica costituisce un evento largamente prevedibile e non interrompe affatto la relazione causale fra la cosa posta sotto la custodia del Comune, cioè il marciapiede sconnesso, e il danno, vale a dire il sinistro del pedone. Al contrario, la pioggia occulta le asperità del suolo e le rende ancora più insidiose e quindi in assenza di acqua sulla buca si sarebbe potuto configurare un concorso di colpa dell’infortunato che non aveva guardato dove metteva il piede e non si era accorto delle insidie presenti. E così questa volta è stato il comune a finire in buca… (ASAPS)

 

 

Giovedì, 26 Maggio 2011
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