UE: PER TIR IN ARRIVO PEDAGGIO EUROPEO |
(ANSA)
- LUSSEMBURGO - Arriva il pedaggio europeo per i Tir: dopo piu’ di tre
anni e dopo ripetuti tentativi, i ministri dei Trasporti dell’Ue hanno
trovato un accordo politico sulla direttiva ’Eurovignetta’ che introduce
un sistema di pedaggio per i mezzi pesanti che percorrono interi assi
o tratti di reti di trasporto transeuropee (Ten). Il compromesso e’ arrivato
dopo uno stallo di due anni, in cui il Consiglio non e’ riuscito a trovare
un accordo tra gli interessi contrapposti degli Stati membri piu’ periferici,
interessati a non appesantire i costi di trasporto delle merci, e quelli
invece di transito, interessati a recuperare i costi delle infrastrutture
ed ambientali. La direttiva - che ora dovra’ ritornare al Parlamento europeo
per la seconda lettura - non modifica i consueti sistemi di pedaggio applicati
al normale traffico stradale e autostradale degli Stati membri. La sua
applicazione e’ invece obbligatoria per tutti i mezzi pesanti superiori
alle 12 tonnellate, ma i 25 sono liberi di applicarla ai Tir a partire
dalle 3,5 tonnellate. Per applicare il nuovo sistema, gli Stati membri
possono scegliere se ricorrere alle ’Eurovignette’ (nel qual caso il prezzo
dei bollini e’ fissato a 11 euro al giorno per Paese di transito e per
ingresso) o a sistemi di pedaggio chilometrico. L’accordo prevede sconti
per gli utilizzatori frequenti che possono raggiungere al massimo il 13%
del costo sostenuto dagli altri utilizzatori. Italia e Spagna, che si
sono battute per una percentuale superiore, hanno ottenuto alla fine un
lieve aumento dal 12% al 13%, ma non hanno sollevato ulteriori problemi
per non frenare l’intesa. Nelle aree di montagna, dove ci sono problemi
di congestione o di inquinamento ambientale, i pedaggi possono essere
aumentati fino al 15%. L’aumento puo’ arrivare fino al 25%, a patto che
il gettito aggiuntivo venga destinato ad investimenti in tratti stradali
transfrontalieri. L’Italia si e’ battuta per avere livelli massimi del
10% e del 20% rispettivamente. Sull’utilizzo delle risorse finanziarie
ottenute grazie ai nuovi pedaggi, gli Stati membri non hanno vincoli (salvo
nel caso degli aumenti nelle zone di montagna) ma una raccomandazione
dell’Ue prevede che tali fondi vengano destinati agli investimenti in
infrastrutture. Ogni Stato membro ha inoltre l’obbligo di comunicare alla
Commissione europea, almeno quattro mesi prima dell’attuazione del nuovo
sistema di pedaggio, i parametri utilizzati per il calcolo dei costi,
e spettera’ all’esecutivo Ue certificare l’ adeguatezza dei sistemi nazionali.
Il problema delle concessioni - di particolare rilievo per Francia e Italia,
in cui la gestione delle infrastrutture e’ spesso operata tramite concessionari
- viene gestito operando una distinzione tra sistemi esistenti e sistemi
nuovi, e quella tra pedaggio di concessione e altri pedaggi di tipo fiscale.
I sistemi di pedaggio nuovi non di concessione dovranno calcolare i costi
utilizzando una metodologia elaborata dalla Commissione Ue. Ai nuovi sistemi
di pedaggio di concessione viene solo imposto l’obbligo che il livello
massimo sia equivalente o inferiore a quello che si avrebbe utilizzando
la metodologia di Bruxelles. Il commissario europeo ai Trasporti, Jacques
Barrot, ha salutato l’accordo, sottolineando che ’’se non si regola il
sistema dei pedaggi non potremo finanziare le infrastrutture che per l’Europa
sono un bisogno imperativo’’. Barrot ha fatto riferimento soprattutto
al problema dei valichi alpini, e in particolare al Brennero, osservando
che ’’l’armonizzazione dei pedaggi deve essere sufficiente per dare viabilita’
alle grandi infrastrutture transfrontaliere come le Alpi’’. Barrot ha
anche sottolineato come ’’Italia e Austria abbiano dato un ottimo esempio,
aiutandoci a risolvere i problemi’’. Il ministero delle infrastrutture
e dei Trasporti ha commentato l’accordo sulla direttiva come ’’un risultato
di piena soddisfazione per l’Italia’’. ’’La direttiva tiene conto delle
esigenze di tutti gli operatori interessati e favorisce, con il sistema
del finanziamento incrociato, la costruzione di infrastrutture alternative
alla strada’’, osserva il ministero.(ANSA). CER
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